Investitori privati - Intesa Sanpaolo
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Investitori Settimana dei mercati privati La settimana entrante 9 gennaio 2023 - 12:48 CET Europa: a novembre il tasso di disoccupazione dell’Eurozona è risultato stabile a 6,5%. Nello Data e ora di produzione stesso mese la produzione industriale dell’area euro dovrebbe mostrare un aumento congiunturale dopo il calo di ottobre. Nota settimanale Italia: a novembre il tasso di disoccupazione è rimasto stabile a 7,8%, mentre la produzione industriale è attesa mostrare un aumento su base mensile. USA: a gennaio la lettura preliminare dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato Direzione Studi e Ricerche dall’Università del Michigan dovrebbe evidenziare un marginale recupero fino a 60,5 punti, distaccandosi così sensibilmente dal minimo storico di 50 toccato lo scorso giugno. Risultati Ricerca per societari: Bank of America, Citigroup, JPMorgan Chase, Wells Fargo. investitori privati e PMI Focus della settimana Team Retail Research Analisti Finanziari A dicembre l’inflazione USA dovrebbe mostrare un ulteriore rallentamento tendenziale. La crescita su base annua è prevista attestarsi a +6,7% da +7,1% di novembre per l’indice CPI complessivo e a +5,7% da +6% per l’indice al netto di alimentari ed energia (CPI core). Le 9 gennaio 2023 - 12:58 CET variazioni congiunturali attese sono, invece, pari a 0% e a +0,3% rispettivamente. L’attenzione Data e ora di circolazione degli investitori sarà puntata soprattutto sulla componente attualmente più problematica, ossia i servizi core non abitativi; infatti, se per i beni core il punto di svolta è già alle spalle (grazie al rallentamento della domanda e alle minori strozzature produttive che hanno favorito l’offerta) e per i servizi abitativi è ormai in arrivo (come anticipato dall’andamento dei prezzi delle case, degli affitti e dei tassi ipotecari), i servizi core ex-abitazione mostrano ancora prezzi in persistente accelerazione. Questa voce, che pesa poco più di metà del deflatore core, è strettamente collegata alla dinamica dei salari che ne rappresentano il principale costo di produzione: un rallentamento della crescita salariale e dell’eccesso di domanda di lavoro è indispensabile quindi per una loro decelerazione e il report del mercato del lavoro di dicembre, pubblicato venerdì, ha mostrato i primi segnali di attenuazione. Stati Uniti: inflazione 10 CPI Headline CPI Core Target Fed 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Nota: var. % a/a. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente (salvo diversa indicazione). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale.
Settimana dei mercati 9 gennaio 2023 Scenario macro Area euro Nell’Eurozona a dicembre la lettura finale del PMI Manifattura ha confermato il 2° rallentamento consecutivo del tasso di precipitazione della produzione, mentre quella dell’indice Servizi è stata migliorativa fino a sfiorare valori espansivi; nello stesso mese l’indicatore di situazione economica è migliorato. A novembre il PPI area euro ha segnato un calo congiunturale, anticipando il CPI. Il CPI preliminare di dicembre dell’Eurozona ha regsitrato, per la versione headline, una variazione di +9,2% a/a (contro +9,5% stimato e +10,1% precedente) e di -0,3% m/m (contro -0,1% previsto e precedente) e, per la versione core, una crescita di +5,2% a/a, rispetto a +5,1% atteso e +5% di novembre. L’inflazione complessiva è tornata dunque sotto il 10% ma la discesa è stata unicamente causata dal rallentamento dei costi energetici: in Germania un provvedimento fiscale una tantum ha finanziato le bollette di dicembre, mentre la flessione delle quotazioni petrolifere ha influito su un generalizzato calo dei prezzi dei carburanti. L’inflazione core ha infatti raggiunto un nuovo massimo storico, trainata sia dai beni che dai servizi, continuando dunque ad essere motivo di preoccupazione per la BCE. Prospetticamente, con l’eliminazione di alcune sovvenzioni, l’inflazione complessiva dovrebbe risalire a gennaio e febbraio per poi iniziare un percorso discendente (che sarà invece imboccato da quella core non prima di aprile). Stati Uniti A novembre le importazioni sono calate, riflettendo la frenata della domanda. A dicembre il PMI Manifattura finale ha confermato il preliminare, mentre l’indice Servizi è stato rivisto al rialzo; nello stesso mese l’ISM Servizi è sceso sotto 50 per la debole domanda, mentre quello Manifatturiero (48,4 da 49) ha mostrato ordini e costi in calo e un’elevata richiesta di lavoratori. La persistente forza della domanda di manodopera è emersa soprattutto dall’employment report di dicembre in cui i nuovi occupati non agricoli sono risultati superiori al consenso, attestandosi a + 223 mila contro +205 mila attesi e +256 mila precedenti, ed il tasso di disoccupazione è ritornato 3,5% (minimo da 50 anni) da 3,6% di novembre, grazie alla lentezza nell’aumento dei partecipanti. Le assunzioni si sono concentrate soprattutto nei servizi, come l’assistenza sanitaria, l’ospitalità e l’intrattenimento, e nell’edilizia. In un mercato del lavoro, dunque, ancora sotto pressione hanno sorpreso molto positivamente le risultanze relative alla crescita degli stipendi: i salari medi orari sono aumentati di +0,3% m/m, rispetto a +0,4% previsto e precedente; tale rallentamento, riconducibile a crescenti sacche di debolezza occupazlonale in settori come la Tecnologia (Amazon ha portato a 18.000 i licenziamenti in programma), ha rappresentato quindi un embrionale segnale di attenuazione delle tensioni inflazionistiche di seconda battuta che potrebbe favorire un atteggiamento meno aggressivo da parte della Fed. Area euro: indici CPI Stati Uniti: mercato del lavoro Tasso di disoccupazione (scala dx) 11 CPI Headline CPI Core 1000 Nuovi occup. manifatturiero (migliaia) 8 Nuovi occup. non agricoli (migliaia) 7 9 Target BCE 800 6 600 5 7 400 4 5 3 200 2 3 0 1 1 -200 0 -1 gen-19 ott-19 lug-20 apr-21 gen-22 ott-22 Nota: var. % a/a. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 2
Settimana dei mercati 9 gennaio 2023 Mercati Obbligazionari Titoli di Stato Chiuso il 2022 con performance negative, la prima settimana del 2023 ha offerto un ritorno totale positivo per i bond, accompagnato da un appiattimento della curva delle scadenze. Il BTP decennale è tornato in area 4,20% e il Bund di pari scadenza a 2,20% con lo spread a 200pb. I verbali della riunione del FOMC di dicembre hanno evidenziato un tema chiave per le prospettive del debito sovrano nei prossimi mesi: la calibrazione delle attese del rallentamento economico, del calo dell’inflazione e quindi della fine del ciclo restrittivo. La Fed ha infatti sottolineato la preoccupazione per un allentamento sgradito delle condizioni finanziarie. Infatti, il Comitato sottolinea che il rallentamento del ritmo dei rialzi “non è un’indicazione di un indebolimento della determinazione a raggiungere il proprio obiettivo di stabilità dei prezzi”. In particolare, i verbali mirano a frenare reazioni dei mercati in contrasto con gli obiettivi della Fed: “Poiché la politica monetaria agisce principalmente attraverso le condizioni finanziarie, un allentamento indesiderato delle condizioni finanziarie, specialmente se guidato da una erronea percezione (della funzione di reazione della Fed di fronte ai dati in arrivo) complicherebbe lo sforzo del Comitato per ripristinare la stabilità dei prezzi”. La posizione della banca potrebbe così’ riflettersi in un aumento della volatilità sul mercato in attesa di maggiore visibilità sullo scenario mentre per ora manteniamo la previsione di altri due rialzi, a febbraio e marzo, di 25 punti base ciascuno. Paesi emergenti Il 2023 è iniziato con un tono positivo anche per le asset class obbligazionarie emergenti, con rendimenti in calo e valute in apprezzamento contro euro. Particolarmente supportati risultano i titoli di paesi latinoamericani mentre più appesantiti sono stati i bond dell’Europa emergente. A condizionare le valutazioni delle asset class emergenti sarà certamente l’inversione a U della Cina rispetto alle misure contro il Covid. Dopo quasi tre anni di tolleranza zero per contrastare la pandemia, nelle ultime settimane l’atteggiamento del paese è drasticamente mutato sulla scia delle proteste di piazza e l'8 gennaio il paese ha riaperto completamente le frontiere. L’impatto di queste recenti scelte sarà molto probabilmente ampio per lo scenario globale. In prima battuta la diffusione dei contagi, oltre alle conseguenze in termini di pressione sugli ospedali e decessi, potrebbe portare a una contrazione nel 1° trimestre. Ma in seguito l'attività economica dovrebbe riprendere nettamente, con un PIL che secondo alcune stime ad inizio 2024 potrebbe essere superiore del 10% rispetto a quello del trimestre in corso, tornando così ad essere il principale motore della crescita globale. Titoli di Stato: variazioni dei rendimenti sulle scadenze a 2 e 10 Paesi emergenti: performance dei principali indici dei titoli di stato anni dei principali paesi dell’Eurozona e degli USA e performance emergenti in hard currency e in valuta locale complessiva dei relativi bond dal 30.12.2022 Note: per le performance si utilizzano gli indici total return Barclays Fonte: Moody’s Bloomberg. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 3
Settimana dei mercati 9 gennaio 2023 Valute e Commodity Cambi Questo inizio di ottava è caratterizzato dalla frenata del dollaro. Le minori restrizioni sanitarie in Cina, per il Covid, e le crescenti attese di rallentamento nel ritmo di rialzo dei tassi da parte della Fed finiscono per alimentare la propensione al rischio riducendo la domanda di dollari, intesi come asset difensivo. EUR – L'approccio restrittivo della BCE (prossimo meeting il 2 febbraio) alimenterà il recupero dell'euro. La valuta unica potrebbe continuare a beneficiare di questa situazione, a patto che il rallentamento economico dell'Eurozona non risulti eccessivo, costringendo la banca centrale a rivedere la sua strategia. USD – L’azione della Fed muterà nel 2023, frenando la corsa del dollaro. La velocità dei rialzi non appare ora così cruciale, mentre il punto di arrivo dei tassi e la durata della fase restrittiva sono ora al centro della discussione della Fed (1° febbraio la prossima riunione). GBP – L'alta inflazione resta l’elemento chiave dello scenario negativo inglese e necessiterebbe di un’azione più incisiva di contrasto, ma le attese recessive hanno definitivamente convinto la BoE (prossimo meeting il 2 febbraio) a frenare il rincaro del costo del denaro, penalizzando la sterlina. JPY – Lo yen apre l’anno consolidando il recupero, in scia alle scelte della banca centrale giapponese (BoJ). L’approccio espansivo verrà confermato nella riunione del 18 gennaio ma si aprirà probabilmente la discussione sulla "normalizzazione" della politica monetaria. Materie Prime Il nuovo corso sanitario in Cina sostiene i consumi e irrobustisce le attese di un ritorno forte della domanda di commodity da parte del primo consumatore al mondo. La nuova normalità cinese alimenta anche le prospettive di crescita della domanda di carburante, da parte del gigante asiatico sostenendo i prezzi del greggio. La settimana sulle Commodity si apre sui medesimi temi della scorsa ottava. I bassi consumi di gas in Europa, dovuti all'inverno mite, non stanno esercitando un’eccessiva pressione sul sistema energetico europeo. Le scorte accumulate stanno calando in maniera razionale, senza picchi straordinari, consentendo una maggiore programmazione delle forniture e limitando il rincaro del prezzo. Minima l'attesa per i dati mensili a cura dell'EIA, l'Energy Information Agency americana, che sarà la prima a inaugurare l'anno col suo report mensile (STEO) sul comparto petrolifero, martedì 10 gennaio. Proseguirà lo sblocco del greggio venezuelano da parte degli Stati Uniti, che hanno autorizzato Chevron al trasporto del prodotto. Una decisione volta a compensare la riduzione della commercializzazione del petrolio russo via mare (e a febbraio dei prodotti raffinati) dopo l'avvio dell'embargo a dicembre. Infine, il primo report mensile WASDE, a cura del Dipartimento dell'Agricoltura USA, è in agenda giovedì: saranno pochi gli spunti di interesse, vista la stagione invernale nell'emisfero settentrionale; l'unico aspetto da monitorare riguarderà i volumi dei trasporti ucraini di cereali, visto il prosieguo dell'accordo con la Russia. Tassi ufficiali di BCE, BoE, BoJ e Fed da gennaio 2007 Produzione Membri OPEC (%) 6 3,50% Algeria Tasso Fed: 4,50% 2,26% 3,71% Angola 5 Tasso BCE: 2,50% 0,89% Congo 10,88% Tasso BoE: 3,50% 8,75% Iran 4 Iraq Tasso BoJ: 0,10% 3 Kuwait 15,37% Libia 2 Nigeria 35,96% Gabon 1 9,16% Guinea Eq. Arabia S. 0 0,55% EAU gen-07 mag-12 set-17 gen-23 4,02% 0,31% 4,63% Venezuela -1 Fonte: livello dei tassi a cura delle banche centrali, elaborazioni Intesa Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati OPEC Sanpaolo Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 4
Settimana dei mercati 9 gennaio 2023 Mercati Azionari Area euro L’azionario europeo avvia il nuovo anno con moderato ottimismo dopo aver archiviato il 2022 con segno negativo. Le valutazioni sui multipli rimangono contenute e scontano buona parte della contrazione degli utili attesa nei prossimi trimestri. La maggiore criticità nel breve rimane l’elevata inflazione, ma lo scenario di medio termine è atteso in miglioramento. La volatilità è destinata a rimanere protagonista sull’azionario europeo, in quanto le incognite in grado di influenzare l’andamento dei listini sono molteplici, ma il focus rimane sulla politica monetaria delle banche centrali in un contesto di inflazione ancora elevata, da un lato, e rallentamento della crescita dall'altro. Nel contempo, dalla Cina preoccupa l’aumento dei casi Covid, mentre cresce il numero di paesi nel mondo che hanno imposto restrizioni per i passeggeri in arrivo dal paese asiatico. I settori che potrebbero resistere meglio alla turbolenza dei mercati sono quelli che vantano un elevato pricing power e quelli sostenuti da trend strutturali di crescita di lungo periodo come, per esempio, la transizione energetica. Il comparto Finanziario risulta favorito dal rialzo dei tassi con effetti positivi sul margine d’interesse. Nella prima settimana dell’anno il settore Retail mostra la migliore performance, seguito dal Lusso e dal Bancario; per contro maggiore debolezza caratterizza Energia, Servizi Finanziari e Utility. Stati Uniti Avvio d’anno positivo per Wall Street, sostenuta dagli ultimi dati macro e da aumenti salariali inferiori alle stime, che alimentano le attese di un atteggiamento meno aggressivo da parte della Fed. Il 14 prende avvio la Reporting Season relativa al 4° trimestre, con il consenso che stima utili in flessione del 3%, ridimensionando l'aumento della bottom line dell'intero 2022 all'8%. A livello settoriale, torna a mostrare forza relativa il Telefonico, favorito anche dal prosieguo della preferenza per i comparti Value che possano garantire flussi di cassa costanti e una distribuzione di dividendi interessante. Inoltre, il Telefonico è sostenuto anche dalle aspettative riguardo una ripresa delle sottoscrizioni di contratti nell’ultima parte dello scorso esercizio, dopo l’annuncio in tal senso da parte di Verizon. Di contro, il comparto Tecnologico resta sotto pressione, nel breve, ancora condizionato dai rendimenti elevati dei governativi, anche se il segmento dei semiconduttori mostra forza relativa, dopo le indiscrezioni di mercato riguardo al fatto che la Cina sembra propensa a interrompere i massicci investimenti finalizzati a rafforzare l’industria dei semiconduttori nazionale per contrastare i concorrenti statunitensi. Di contro, prosegue la debolezza del settore Auto, zavorrato da Tesla: quest’ultima chiude l’ultimo trimestre 2022 con consegne record, ma inferiori alle attese, mentre cresce la concorrenza da parte degli altri principali produttori, sia statunitensi che internazionali, nel segmento dell’elettrico. Andamento settoriale europeo Andamento indici Dow Jones, Dax e FTSE MIB 130 Energia Bancario Retail 130 120 110 110 100 90 90 80 70 70 60 Dow Jones Dax FTSEMIB 50 50 gen-20 lug-20 gen-21 lug-21 gen-22 lug-22 gen-23 Nota: 01.01.2020= base 100. Fonte: Bloomberg Nota: 01.01.2020= base 100. Fonte: Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 5
Settimana dei mercati 9 gennaio 2023 Analisi Tecnica FTSE MIB FTSEMIB – grafico settimanale Livelli tecnici Resistenze Supporti 27.549 24.821 27.353 24.484 27.160 24.111 26.702-26.832 23.645 26.383 23.353 25.630-25.803 22.653-22.507 25.505 22.130 25.296-25.367 21.857-21.570 21.261 20.855-20.825 20.191-20.183 19.960.19.822 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Dow Jones Dow Jones – grafico settimanale Livelli tecnici Resistenze Supporti 36.952 32.997 36.513 32.812 35.824 32.581-32.573 35.492 32.478-34.424 34.792 31.938 34.712-34.727 31.727 34.395 31.423 33.773 31.161-30.206 29.997 28.660 28.495 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Nota: valori in grassetto identificano livelli di forte valenza. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 6
Settimana dei mercati 9 gennaio 2023 Appuntamenti della settimana entrante Calendario mercati italiani Data Evento Società/Dati macroeconomici Stima Preced. Lunedì 09 Dati macro (•) Tasso di disoccupazione (%) di novembre (*) 7,8 7,8 Risultati societari - Martedì 10 Dati macro - Risultati societari - Mercoledì 11 Dati macro (•) Vendite al dettaglio m/m (%) di novembre - -0,4 (•) Vendite al dettaglio a/a (%) di novembre - 1,3 Risultati societari - Giovedì 12 Dati macro - Risultati societari - Venerdì 13 Dati macro (•) Produzione industriale m/m (%) di novembre 0,3 -1,0 (•) Produzione industriale a/a (%) di novembre - -1,6 Risultati societari - Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 7
Settimana dei mercati 9 gennaio 2023 Calendario mercati esteri Data Paese Società/Dati macroeconomici Stima Preced. Lunedì 09 Area Euro (••) Tasso di disoccupazione (%) di novembre (*) 6,5 6,5 Germania (••) Produzione industriale m/m (%) di novembre (*) 0,2 0,3 (••) Produzione industriale a/a (%) di novembre (*) -0,4 0,1 Francia (•) Bilancia commerciale (milioni di euro) di novembre (*) 13766 - USA (•) Credito al consumo (miliardi di dollari) di novembre 25,0 27,1 Risultati Europa - Risultati USA - Martedì 10 Francia (•) Produzione industriale m/m (%) di novembre 0,8 -2,6 (•) Produzione industriale a/a (%) di novembre -1,3 -2,7 Produzione manifatturiera m/m (%) di novembre 0,7 -2,0 Produzione manifatturiera a/a (%) di novembre 0,8 0,0 Giappone (•) CPI Tokyo a/a (%) di dicembre 4,0 3,7 Risultati Europa - Risultati USA - Mercoledì 11 Giappone (••) Indicatore anticipatore di novembre, preliminare 97,6 98,6 Risultati Europa - Risultati USA - Giovedì 12 USA (•••) Nuovi sussidi di disoccupazione (migliaia di unità), settimanale 215 204 (••) Sussidi di disoccupazione continuativi (migliaia di unità), settimanale 1717,5 1694 (••) CPI m/m (%) di dicembre 0,0 0,1 (••) CPI esclusi alimentari ed energia m/m (%) di dicembre 0,3 0,2 (••) CPI a/a (%) di dicembre 6,5 7,1 (••) CPI esclusi alimentari ed energia a/a (%) di dicembre 5,7 6,0 Giappone Partite correnti (miliardi di yen) di novembre 657,5 -609,4 Risultati Europa - Risultati USA - Venerdì 13 Area Euro (•) Produzione industriale m/m (%) di novembre 0,5 -2,0 (•) Produzione industriale a/a (%) di novembre 0,5 3,4 (•) Bilancia commerciale (milioni di euro) di novembre - -26519,4 Francia (••) CPI m/m (%) di dicembre, finale -0,1 -0,1 (••) CPI a/a (%) di dicembre, finale 5,9 5,9 (••) CPI armonizzato m/m (%) di dicembre, finale -0,1 -0,1 (••) CPI armonizzato a/a (%) di dicembre, finale 6,7 6,7 Regno Unito (•) Bilancia commerciale (milioni di sterline) di novembre -14900 -14476 (••) Produzione industriale m/m (%) di novembre -0,3 0,0 (••) Produzione industriale a/a (%) di novembre -2,9 -2,4 (••) Produzione manifatturiera m/m (%) di novembre -0,2 0,7 (••) Produzione manifatturiera a/a (%) di novembre -4,8 -4,6 USA (•) Indice Università del Michigan di gennaio, preliminare 60,5 59,7 Risultati Europa - Risultati USA Bank of America, Citigroup, JPMorgan Chase, Wells Fargo Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 8
Settimana dei mercati 9 gennaio 2023 Performance delle principali asset class Azionario 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio anno MSCI 1,8 -0,5 -16,6 1,8 MSCI - Energia -0,3 4,3 29,7 -0,3 MSCI - Materiali 4,0 0,7 -10,0 4,0 MSCI - Industriali 2,4 0,9 -12,2 2,4 MSCI – Beni di consumo durevoli 3,3 -2,6 -30,5 3,3 MSCI – Beni di consumo non durevoli 1,7 0,3 -6,1 1,7 MSCI - Farmaceutico 0,2 -1,1 -2,0 0,2 MSCI - Servizi Finanziari 3,4 3,3 -13,0 3,4 MSCI - Tecnologico 0,5 -4,6 -27,2 0,5 MSCI - Telecom 3,3 0,5 -33,7 3,3 MSCI - Utility 1,1 0,7 -4,2 1,1 FTSE MIB 4,4 3,9 -8,6 6,4 CAC 40 4,0 2,7 -5,0 6,0 DAX 4,1 1,9 -8,2 5,2 FTSE 100 3,5 3,2 3,1 3,5 Dow Jones 1,2 0,5 -7,2 1,5 Nikkei 225 -1,4 -6,9 -8,8 -0,5 Bovespa -0,7 1,3 6,1 -0,7 Hang Seng China Enterprise 8,1 7,5 -9,0 8,1 Micex 0,9 1,6 -29,9 0,9 Sensex -1,1 -2,7 1,3 -0,5 FTSE/JSE Africa All Share 7,3 5,2 6,0 7,3 Indice BRIC 4,3 1,9 -19,4 4,3 Emergenti MSCI 3,4 1,1 -19,4 3,4 Emergenti - MSCI Est Europa 2,8 8,2 -82,3 2,8 Emergenti - MSCI America Latina 1,3 1,7 3,7 2,5 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Principali indici azionari economie avanzate (var. %) Principali indici azionari economie emergenti (var. %) 8 10 8 1 settimana 6 1 settimana 6 da inizio anno da inizio anno 4 4 2 2 0 0 -2 -2 Bovespa Hang Seng Emergenti Em. Est Em. America FTSE-MIB DAX FTSE 100 Dow Jones Nikkei 225 Europa Lat Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 9
Settimana dei mercati 9 gennaio 2023 Obbligazionario 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio anno Governativi area euro 2,6 -2,4 -15,7 2,6 Governativi area euro breve termine (1 - 3 anni) 0,4 -0,6 -4,4 0,4 Governativi area euro medio termine (3 - 7 anni) 1,5 -1,3 -10,3 1,5 Governativi area euro lungo termine (+7 anni) 4,6 -4,0 -23,6 4,6 Governativi area euro - core 2,6 -2,4 -16,0 2,6 Governativi area euro - periferici 2,5 -2,2 -15,2 2,5 Governativi Italia 2,6 -2,3 -14,2 2,6 Governativi Italia breve termine 0,5 -0,5 -3,6 0,5 Governativi Italia medio termine 1,7 -1,3 -9,7 1,7 Governativi Italia lungo termine 4,7 -4,1 -22,3 4,7 Obbligazioni Corporate 1,0 -1,0 -12,7 1,4 Obbligazioni Corporate Investment Grade 1,2 -1,3 -12,1 1,6 Obbligazioni Corporate High Yield 1,1 0,4 -8,7 1,0 Obbligazioni Paesi Emergenti USD 0,9 0,4 -14,4 0,9 Obbligazioni Paesi Emergenti EUR 0,1 -1,4 -18,7 0,1 Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - America Latina -0,4 -2,2 -15,7 -0,4 Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Est Europa 0,3 -1,5 -22,1 0,3 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Principali indici obbligazionari economie avanzate (var. %) Principali indici obbligazionari corporate ed emergenti (var. %) 2,6 1 settimana da inizio anno 1,9 2,6 1 settimana da inizio anno 1,4 2,6 2,6 0,9 2,6 0,4 2,5 2,5 -0,1 2,5 -0,6 2,5 Corporate Corporate Obb. Em. Obb. Em. Obb. Em. Gov. Area Gov. - Core Gov. - Gov. Ita IG HY EUR EUR - Am EUR - Est Euro Periferia Lat Europa Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 10
Settimana dei mercati 9 gennaio 2023 Valute e materie prime (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio anno EUR/USD 0,2 1,4 -5,6 -0,2 EUR/JPY -1,3 1,8 -7,7 -0,6 EUR/GBP 0,6 -2,3 -5,2 0,6 EUR/ZAR -0,2 0,7 -2,4 0,3 EUR/AUD 1,7 0,6 2,4 1,9 EUR/NZD 1,1 -1,5 0,2 0,9 EUR/CAD 1,1 0,5 0,3 1,3 EUR/TRY -0,5 -2,0 -22,0 -0,5 WTI -5,9 6,4 -4,2 -5,9 Brent -6,4 5,6 -1,7 -6,4 Oro 2,9 4,5 4,5 2,9 Argento 0,0 2,2 7,3 0,0 Grano -5,7 4,8 -1,5 -5,7 Mais -3,4 3,3 8,1 -3,4 Rame 2,0 2,0 -9,9 2,6 Alluminio -4,6 -8,5 -21,4 -3,5 Nota: per le valute le performance indicano il rafforzamento (numero positivo) o indebolimento (numero negativo) della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Principali valute (var. %) Principali materie prime (var. %) 1,0 4,0 1 settimana da inizio anno 2,0 0,5 0,0 0,0 -2,0 -0,5 -4,0 1 settimana -1,0 -6,0 da inizio anno -1,5 -8,0 EUR/USD EUR/JPY EUR/GBP Brent Oro Mais Rame Note: un numero positivo indica un rafforzamento mentre un numero Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg negativo indica un indebolimento della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 11
Settimana dei mercati 9 gennaio 2023 Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Refinitiv). Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Refinitiv, FactSet o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi. Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le persone ad essi strettamente legate possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. L’elenco di tutte le raccomandazioni su qualsiasi strumento finanziario o emittente prodotte dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e diffuse nei 12 mesi precedenti è disponibile sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo https://group.intesasanpaolo.com/it/research/RegulatoryDisclosures/archivio-raccomandazioni. Il presente documento è pubblicato con cadenza settimanale. Il precedente report è stato distribuito in data 19.12.2022. Il presente documento è distribuito da Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, è rivolto esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso il sito internet Prodotti e Quotazioni (www.intesasanpaolo.prodottiequotazioni.com) e il sito di Intesa Sanpaolo (https://www.intesasanpaolo.com/it/persone-e-famiglie/mercati.html. Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Intesa Sanpaolo S.p.A. e le altre società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo (di seguito anche solo “Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo”) si sono dotate del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231” (disponibile in versione integrale sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo: https://group.intesasanpaolo.com/it/governance/dlgs-231-2001) che, in conformità alle normative italiane vigenti ed alle migliori pratiche internazionali, include, tra le altre, misure organizzative e procedurali per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse, ivi compresi adeguati meccanismi di separatezza organizzativa, noti come Barriere informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di dette informazioni nonché a evitare che gli eventuali conflitti di interesse che possono insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli interessi della clientela. In particolare, l’esplicitazione degli interessi e le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse – facendo riferimento a quanto prescritto dagli articoli 5 e 6 del Regolamento delegato (UE) 2016/958 della Commissione, del 9 marzo 2016, che integra il regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sulle disposizioni tecniche per la corretta presentazione delle raccomandazioni in materia di investimenti o altre informazioni che raccomandano o consigliano una strategia di investimento e per la comunicazione di interessi particolari Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 12
Settimana dei mercati 9 gennaio 2023 o la segnalazione di conflitti di interesse e successive modifiche ed integrazioni, all'articolo 24 del "Regolamento in materia di organizzazione e procedure degli intermediari che prestano servizi di investimento o di gestione collettiva del risparmio” emanato da Consob e Banca d'Italia, al FINRA Rule 2241 e NYSE Rule 472, così come FCA Conduct of Business Sourcebook regole COBS 12.4.9 e COBS 12.4.10 – tra il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti di strumenti finanziari, e le loro società del gruppo, nelle raccomandazioni prodotte dagli analisti di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono disponibili nelle “Regole per Studi e Ricerche” e nell'estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse”, pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo S.p.A. (https://group.intesasanpaolo.com/it/research/RegulatoryDisclosures). Sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo https://group.intesasanpaolo.com/it/research/RegulatoryDisclosures/archivio-dei- conflitti-di-interesse è presente l’archivio dei conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo in conformità della normativa applicabile. Intesa Sanpaolo S.p.A. agisce come market maker nei mercati all'ingrosso per i titoli di Stato dei principali Paesi europei e ricopre il ruolo di Specialista in titoli di Stato, o similare, per i titoli emessi dalla Repubblica d'Italia, dalla Repubblica Federale di Germania, dalla Repubblica Ellenica, dal Meccanismo Europeo di Stabilità e dal Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria. Certificazione Analisti Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che: (a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni 1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento. 2. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento. 3. Sette degli analisti del Team Retail Research (Paolo Guida, Ester Brizzolara, Laura Carozza, Piero Toia, Fulvia Risso, Mario Romani, Serena Marchesi) sono soci AIAF. 4. Gli analisti citati non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Intesa Sanpaolo. Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Analista Obbligazionario Ester Brizzolara Paolo Leoni Laura Carozza Serena Marchesi Piero Toia Fulvia Risso Analista Valute e Materie prime Mario Romani Editing: Cristina Baiardi, Thomas Viola Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 13
Puoi anche leggere