INTERVENTO DI PROTESI DI GINOCCHIO: VADEMECUM POST-OPERATORIO PER IL PAZIENTE
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INTERVENTO DI PROTESI DI GINOCCHIO: VADEMECUM POST-OPERATORIO PER IL PAZIENTE Francesco Albanese, 67 anni Ex titolare di una impresa edile Operato 5 anni fa di protesi alle ginocchia Sul sito web www.storiedivitainmovimento.it è possibile trovare ulteriori informazioni nonché le testimonianze di alcuni pazienti che hanno con il contributo non condizionante di affrontato la patologia intraprendendo un appropriato percorso di cura
Cosa aspettarsi in fase di recupero Recupero e dimissione Il recupero è una fase talmente importante dell’intervento di protesi al ginocchio Il tempo di recupero varia da intervento a intervento e da persona a persona ma, che è opportuno ricevere tutte le informazioni possibili. indipendentemente dalla valutazione soggettiva, è importante non affrettare i tempi È difficile bilanciare la necessità di riposo con il tentativo di recuperare forza e mo- di recupero suggeriti. Ad ogni modo, il personale medico di supporto si adopererà bilità, tuttavia esistono alcuni accorgimenti utili per il recupero. affinché il paziente possa recuperare e riacquisire la mobilità nel minore tempo pos- È fondamentale avere pazienza e concentrarsi sull’obiettivo finale di riacquisire la sibile, quindi non bisogna sorprendersi se al paziente verrà chiesto di muovere il gi- propria autonomia. nocchio o di tenerlo sotto carico uno/due giorni dopo l’operazione. L’équipe medica Nel presente opuscolo è possibile reperire informazioni dettagliate sul recupero può suggerire al paziente di usare una macchina per il movimento passivo continuo nella fase post-operatoria e successivamente a casa, così come molti altri utili sug- (CPM) che piega e rinforza delicatamente il ginocchio in modo automatico. gerimenti e accorgimenti per agevolare i pazienti nella fase di guarigione. Il fisioterapista potrebbe suggerire di intraprendere alcune attività quo- tidiane come: • Sedersi sul bordo del letto • Fare pochi passi con l’ausilio di un deambulatore, delle stampelle o di un bastone • Sedersi su una sedia Importanti informazioni sulla sicurezza • Sollevarsi dal letto e sedersi su una sedia posta accanto Come in ogni cura medica, i risultati possono variare da paziente a pa- • Camminare per la stanza con un deambulatore, con le stampelle o l’ausilio di un bastone ziente. L’esito di ogni intervento di protesi al ginocchio dipende da molti • Sedersi e alzarsi dai sanitari fattori tra cui l’età, il peso e il livello di attività. Esistono sempre potenziali • Salire e scendere 2 o 3 gradini rischi e la ripresa richiede tempo. Dopo l’intervento Generalmente dopo un intervento di protesi al ginocchio, i pazienti lasciano l’ospedale dopo 3-5 giorni dall’operazione. Saranno in grado di camminare con l’aiuto di un deam- bulatore o di stampelle e sarà necessario continuare a utilizzare uno di questi ausili per le successive 4 settimane. Il paziente avvertirà disagio e gonfiore quando comincerà a rialzarsi e a camminare nuovamente. In caso di necessità, e su indicazioni del medico, si potranno assumere antidolorifici per alleviare il dolore o antibiotici per prevenire eventuali infezioni. In ogni caso, il dolore scomparirà probabilmente in tempi abbastanza brevi e il paziente sarà sorpreso dalla rapidità con cui si rialzerà e riprenderà a camminare. con il contributo non condizionante di 2 3
I progressi nella fase di recupero Anche se con tutta probabilità il paziente potrà tornare a casa entro 5 giorni dal- l’intervento, un recupero completo in genere richiede fino a 6 mesi. La maggior parte dei pazienti sarà in grado di camminare con alcuni ausili circa una settimana dopo l’intervento ma, per alcune settimane, è preferibile camminare con un de- ambulatore o con le stampelle in modo da favorire il recupero della naturale forza del ginocchio. Un fisioterapista potrà probabilmente insegnare gli esercizi necessari per rinforzare il ginocchio. Ciò rappresenta una parte importante del recupero ed è fondamentale rispettare ogni sua singola fase al di fuori dell’ospedale per pre- venire eventuali complicazioni legate alla protesi. Non è raro avvertire un profondo senso di stanchezza nelle settimane successive all’intervento e bisogna essere preparati all’eventualità di provare dolore intermit- tente e gonfiore. Anche se si riesce a camminare in maniera autonoma dopo 3-6 settimane dall’in- tervento, il dolore e il gonfiore potrebbero attenuarsi solo dopo un periodo più lungo, perché possono servire fino a 2 anni prima che il ginocchio recuperi piena- mente e che il tessuto leso si rimargini completamente. Accertamenti successivi Solitamente, per verificare i progressi fatti, viene fissato un appuntamento per una visita ambulatoriale dalle 6 alle 12 settimane dopo l’intervento. Da quel momento in poi il chirurgo vorrà monitorare i progressi più o meno ogni due anni, per veri- ficare lo stato di salute del paziente. Sarà opportuno fare attenzione a eventuali cambiamenti nell’area dell’incisione e contattare il proprio chirurgo nel caso in cui ci si dovesse accorgere di: • Fluidi e/o cattivi odori provenienti dall’incisione • Febbre (temperatura di circa 38°) per due giorni • Aumento del gonfiore, indolenzimento, rossore e/o dolore nell’incisione con il contributo non condizionante di 4 5
Ritorno all’attività dopo l’intervento Seguire sempre i consigli del chirurgo! Dopo l’intervento di protesi al ginocchio, è importante avere aspettative realistiche sui tempi necessari per riprendere a svolgere alcune attività quotidiane. Guidare l’auto Riprendere a guidare l’auto dipenderà dal tipo di intervento subito e dal ginocchio interessato. Sarà il chirurgo a comunicare al paziente quando potrà tornare alla guida della propria automobile. Salire le scale Man mano che il ginocchio si rafforza, il paziente imparerà a camminare con un ba- stone senza l’ausilio del deambulatore o di stampelle. In seguito, comincerà a cammi- nare senza alcun dispositivo di sostegno e, in assenza di complicazioni, non avrà più bisogno di ausili nel lungo periodo. Il passo successivo è riprendere a salire le scale, co- minciando con quelle meno ripide, per poi passare gradualmente a quelle normali. Tornare a lavoro Il rientro al lavoro dipenderà dalla velocità di recupero e dal tipo di lavoro svolto. Per alcuni pazienti potrebbe essere necessario modificare le attività lavorative quo- tidiane, mentre molti altri ritornano facilmente alla loro precedente occupazione. Nel caso in cui vengano svolti lavori manuali pesanti, sarà quasi certamente ne- cessario consultare il chirurgo per sapere quando sarà possibile ricominciare e fino a che punto il paziente potrà spingersi con l’attività fisica. con il contributo non condizionante di 6 7
Alcune semplici regole a cui attenersi dopo l’intervento SI... ✔ NO... ✔ • Fare gli esercizi; assicurarsi di seguire le indicazioni del fisioterapista • Partecipare ad attività ad alto impatto o ad attività che presentano forti rischi • Svolgere attività poco stressanti quali camminare, andare in bicicletta e nuotare d’infortuni quali quelle che comportano il rischio di caduta o di rimanere intrap- • Consultare il fisioterapista prima di cominciare attività ad alto impatto come sci di polati con degli avversari fondo, canottaggio e arti marziali • Ruotare il ginocchio in maniera improvvisa; ruotare, invece, tutto il corpo per evi- • Gestire il dolore seguendo le indicazioni del medico. Se i farmaci prescritti non atte- tare pressioni sulla protesi impiantata nuano il dolore in misura sufficiente, è bene informare il proprio medico o chirurgo • Sottoporsi ad interventi ai denti o a interventi chirurgici alla vescica o al colon • Controllare il gonfiore per ridurre il dolore e migliorare la circolazione e l’escursione senza consultare prima il chirurgo che l’ha operata. Queste attività potrebbero articolare del ginocchio agevolare la diffusione di batteri nel sangue e causare un’infezione alla protesi • Riposare! È importante dormire bene per aiutare il ginocchio a recuperare adeguatamente. • Sollevare oggetti pesanti. In tal modo si rischia di danneggiare il ginocchio In caso di problemi legati al sonno, sarà opportuno parlarne con il proprio medico con il contributo non condizionante di 8 9
Calendario delle attività Tra la 1a e la 6a settimana Il paziente continuerà a svolgere gli esercizi per il ginocchio iniziati in ospedale e ne aumenterà gradualmente il numero e la durata. In caso di utilizzo in ospedale di una macchina per il movimento passivo continuo, l’équipe me- 1-6 dica potrebbe chiedere al paziente di continuare ad usarla a casa. Potrà essere consigliato anche di riprendere gra- dualmente a svolgere le normali attività quoti- diane quali cucinare, pulire la casa e fare il bucato. Tra la 6a e la 12a settimana In questa fase si possono svolgere alcuni nuovi esercizi: • Sollevarsi sulle punte dei piedi e sui talloni, al- ternando l’innalzamento sugli alluci a quello sui talloni restando comunque in posizione eretta 6-12 • Piegamenti parziali del ginocchio: piegare le ginocchia lentamente su e giù mentre si è in posizione eretta • Equilibrio sulla gamba: reggersi in equilibrio su una sola gamba per volta • Salire con un piede per volta su una piatta- forma sollevata e raddrizzare la gamba • Bicicletta: utilizzare una cyclette con il contributo non condizionante di 10 11
“Storie di vita in movimento” è una campagna di informazione sull’artrosi, i sintomi, le cause e le possibili soluzioni terapeutiche per affrontare la patologia e, insieme al proprio medico, scegliere il percorso di cura più appropriato. Con il coinvolgimento di professionisti del mondo della sanità e di alcune associazioni scientifiche e di pazienti, la campagna intende incoraggiare lo scambio di informazioni tra coloro che sono direttamente coinvolti nella cura dell’artrosi, al fine di favorire una sempre maggiore collaborazione tra la classe medica e promuovere una gestione sempre più virtuosa della patologia. “Storie di vita in movimento” si pone inoltre come obiettivo anche quello di dare il giusto risalto ai bisogni dei pazienti affetti da artrosi – bisogni che risultano troppo spesso sottovalutati – tramite la promozione di eventi e momenti di riflessione e confronto organizzati a livello nazionale e locale, la diffusione di materiale informativo e un sito web dedicato. La campagna “Storie di vita in movimento” è realizzata con il patrocinio di con il contributo non condizionante di Maggiori informazioni sulla campagna, sull’artrosi e il suo trattamento sono disponibili sul sito web www.storiedivitainmovimento.it
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