Migranti Smart: L'importanza dello smartphone per navigare la società - VII CONGRESSO CKBG - Padova
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ID Abstract: 45 for (Generato-Automaticamente 4 Ottobre 2019 15:59) Migranti Smart: L'importanza dello smartphone per navigare la società d'accoglienza by Denise Tonelli | Unipd Abstract Id: 45 Inviato: 20 Giugno 2019 Evento: VII CONGRESSO CKBG Argomento: Innovazione dei contesti educativi: Nuove tecnologie per l’apprendimento e l’insegnamento Parole Chiave: Smartphone, migranti, apprendimento linguistico, applicazioni Introduzione Le migrazioni di massa sono un fenomeno che ha accompagnato tutta l’era moderna (Bauman, 2016), ma la crisi del 2015, che ha visto arrivare in Europa oltre un milione di profughi, è stata la prima di questa portata che ha avuto luogo in un’epoca completamente digitale (Leurs & Ponzanesi, 2018). Le tecnologie digitali hanno infatti avuto un ruolo centrale nell’esperienza della migrazione (AbuJarour, 2018) e lo smartphone in particolare si è rivelato uno strumento indispensabile sia nella fase pre-migratoria, che durante il viaggio verso l’Europa, così come sottolineato prima dalla stampa (Brunwasser, 2015; Dubinsky, 2015; O’Malley, 2015; Ram, 2015) e poi dal mondo accademico (Frouws, Philips, Hassan, & Twigt, 2016; Gillespie et al., 2016; Alencar, Kondova, & Ribbens, 2018, Zijlstra & van Liempt, 2017). Oltre a un elemento indispensabile per il viaggio fisico, lo smartphone risulta però essenziale anche per il viaggio metaforico attraverso i sistemi, le istituzioni, la cultura, la lingua e i modi di vivere europei (Gillespie et al, 2016). Il migrante del ventunesimo secolo si caratterizza infatti per essere connesso (Diminescu, 2008; mediatizzato (Hepp, Bozdag & Suna, 2011), smart (Dekker, Engbersen, Klaver, & Vonk, 2018), digitale e cosmopolita (Leurs & Ponzanesi, 2018). A partire dal manifesto epistemologico di Dana Diminescu (2008), viene infatti messa in discussione la figura del migrante sradicato e separato dalla terra di origine ed emerge la figura del migrante connesso, contraddistinto non esclusivamente da esperienze di rottura con il passato, ma da forme multiple di “presenza a distanza” (Diminescu, 2012). Secondo Leurs e Ponzanesi (2018) i migranti utilizzano le tecnologie non solo per rafforzare i legami etnici con i connazionali, sia nella terra di origine che nelle comunità diasporiche, ma anche per dar vita a comunicazioni-ponte che portano alla cosmopolitizzazione. Collin e Karsenti (2012), riprendendo i concetti introdotti da Codagnone e Kluzer (2011), parlano di bonding capital,capitale che chiude, che serra, in riferimento ai contatti che i migranti creano con la comunità d’origine e bridging capital, capitale che apre, che crea connessioni Copyright 2019 powered by WPAbstracts Pro
ID Abstract: 45 for (Generato-Automaticamente 4 Ottobre 2019 15:59) nella società di accoglienza. In questo contesto, secondo Diaz, Andrade e Doolin (2016), le tecnologie digitali si configurano come uno strumento privilegiato per la partecipazione alla società dell’informazione, la comunicazione effettiva, la comprensione della nuova società, l’espressione della propria identità culturale. Come sottolineato da Kukulska-Hulme (2018), gli smartphone e gli altri dispositivi mobili hanno il vantaggio di consentire un immediato accesso alle informazioni, anche mediante i social networks, e perciò a forme di aiuto immediato in situazioni rilevanti. In aggiunta, oltre alla loro flessibilità per quanto riguarda spazio e tempo, permettono la continuità di apprendimento tra diversi setting, un buon allineamento tra bisogni personali e preferenze, la semplice creazione e condivisione di contenuti e l’opportunità di sostenere la pratica linguistica, svolgendo contemporaneamente altre attività. Le potenzialità dello smartphone, relative a comunicazione, localizzazione, networking e multimedialità, ne fanno quindi una piattaforma ideale per la conoscenza della società d’accoglienza e l’apprendimento anche al di fuori dei contesti scolastici (Gaved & Peasgood, 2017). Poco però è ancora noto rispetto all’impatto che le tecnologie digitali hanno nelle vite dei migranti in Europa (Ponzanesi & Leurs, 2014) e sull’uso di dispositivi mobili per supportare l’apprendimento dei migranti in generale e dei migranti forzati nello specifico (Demands Epp, 2017; Latonero, Poole, & Berens 2018; Leurs & Smets, 2018). In questo contesto si muove il presente lavoro di ricerca. Metodo Il presente studio fa parte di un progetto più ampio finalizzato alla realizzazione di un servizio digitale da costruire con e per i migranti in Friuli Venezia-Giulia in maniera partecipativa, partendo da una ricognizione dei loro bisogni comunicativi, formativi e informativi. Il disegno complessivo prevede tre fasi: esplorazione, analisi e intervento Nella prima fase, esplorativa, presentata in questo contributo, è stato indagato, mediante tecniche quantitative, l’utilizzo dello smartphone da parte dei migranti, sia relativamente all’apprendimento della lingua italiana, che per reperire informazioni e navigare la società d’accoglienza. La prima fase è stata guidata dalle seguenti domande di ricerca: Quali sono le modalità di utilizzo dello smartphone da parte dei migranti nella società di accoglienza? Quali sono i loro bisogni formativi e informativi? Quali siti consultano e quali applicazioni utilizzano? Copyright 2019 powered by WPAbstracts Pro
ID Abstract: 45 for (Generato-Automaticamente 4 Ottobre 2019 15:59) Partecipanti La ricerca è stata condotta presso il Centro Provinciale per l’Istruzione agli Adulti di Udine (CPIA). Il campione di convenienza è composto da 140 studenti stranieri, due terzi dei quali donne, frequentanti 13 corsi di alfabetizzazione alla lingua italiana (livello A1, A2 e B1), distribuiti in 7 diversi centri di erogazione dei servizi. Vi fanno parte 48 migranti forzati, ovvero richiedenti asilo, rifugiati e titolari di altre forme di protezione, e 92 migranti economici, di 38 diverse nazionalità. Le classi sono state selezionate in base alla disponibilità degli insegnanti. Strumenti e Procedura Nel periodo aprile/maggio 2018, agli studenti è stato somministrato un questionario anonimo, strutturato in una sequenza logica di tre sezioni: dati socio-demografici accesso e uso della tecnologia, lingua e cultura italiana. Il questionario, composto da 45 domande, 33 a scelta multipla e 12 aperte, è stato sviluppato in lingua italiana, utilizzando un lessico molto semplice in modo da risultare comprensibile anche a studenti con una conoscenza di base dell’italiano. La somministrazione è avvenuta alla presenza dell’insegnante di classe e della ricercatrice. Nel caso degli studenti con un livello di conoscenza della lingua italiana insufficiente, il questionario è stato somministrato, ricorrendo alla traduzione orale in lingua inglese o francese. In alcuni casi ci si è avvalsi della collaborazione di studenti che hanno avuto la funzione di mediatori linguistici. In questa prima fase l’elaborazione e l’analisi dei dati è stata effettuata con Excel. Risultati I primi dati mostrano che quasi tutti i partecipanti (95%) possiedono uno smartphone, la totalità, se ci si limita ai migranti forzati. Quasi la metà degli intervistati (47,8%) ritiene che lo smartphone sia un dispositivo indispensabile e dà il punteggio più alto, su una scala da 1 a 10, per rappresentarne l’importanza. Lo smartphone viene descritto, tra l'altro, come “un amico”, “parte della vita”, “una finestra sul mondo”, “un modo per essere in contatto”, ma Copyright 2019 powered by WPAbstracts Pro
ID Abstract: 45 for (Generato-Automaticamente 4 Ottobre 2019 15:59) anche “una droga”. Riprendendo la definizione dell’ISTAT (2018), si può affermare che l'83,6% dei partecipanti alla ricerca è costituito da utenti forti, che usano cioè internet ogni giorno. Tra questi, un quinto trascorre più di 5 ore al giorno online e un ulteriore 18% da tre a cinque ore. Per connettersi a Internet, il 90% utilizza il proprio smartphone. Tre quarti dei partecipanti si servono dello smartphone per imparare l'italiano e usano in particolare i servizi di traduzione, e il 64,7% afferma di utilizzare le applicazioni per l'apprendimento linguistico. La stragrande maggioranza (94,2%) vorrebbe avere maggiori opportunità di imparare l'italiano e, tra questi, il 37,5% vorrebbe farlo attraverso corsi online e il 18,4% attraverso app e siti web. Lo smartphone è anche ampiamente utilizzato per la ricerca di informazioni, soprattutto relative a opportunità di lavoro e di formazione, notizie riguardanti il permesso di soggiorno e i mezzi di trasporto. App e social network, sono largamente diffusi, in particolare YouTube, Facebook, WhatsApp e Messenger. Quasi la totalità del campione usa WhatsApp. Discussione Focalizzando l’attenzione sulle specifiche domande di ricerca di questa fase, risulta che l’utilizzo dello smartphone è largamente diffuso non solo per mantenere i contatti con la comunità di origine, ma anche per l’apprendimento della lingua italiana e la ricerca di informazioni relative alla società di accoglienza. Per la stragrande maggioranza esso è il dispositivo privilegiato per connettersi a Internet e si configura quindi come un’importante risorsa sia per reperire informazioni, che per incrementare le opportunità di apprendere la lingua italiana, esigenza sentita dalla netta maggioranza sia dei migranti forzati che di quelli volontari. Infatti, se poco meno di un quarto degli studenti predilige lo studio in maniera autonoma su libri e manuali e il 5% vorrebbe un incremento delle lezioni in presenza, più della metà dei partecipanti mostra di preferire modalità digitali, siano esse lezioni organizzate online dalla scuola che applicazioni e siti web. Analizzando però le applicazioni e i siti più usati, appare evidente che solo una minoranza utilizza risorse specifiche o dedicate, preferendo rivolgersi a motori di ricerca come Google o piattaforme come YouTube. Anche se le caratteristiche del servizio digitale da implementare non sono ancora state definite, si ritiene che alla luce dei dati raccolti, esso dovrà essere strutturato per indirizzare in modo immediato gli utenti verso risorse ad hoc che permettano loro di Copyright 2019 powered by WPAbstracts Pro
ID Abstract: 45 for (Generato-Automaticamente 4 Ottobre 2019 15:59) ottenere informazioni attendibili e aggiornate e che fornisca strumenti utili all’approfondimento linguistico. Il CPIA potrebbe assumere all’interno del piano dell’offerta formativa, tale servizio fornendo così online la quota del 20% delle attività, così come previsto dalla normativa. Copyright 2019 powered by WPAbstracts Pro
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