INTERNATIONAL ETIQUETTE CONSULTANT - www.elisamotterle.com @elisa_motterle
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B U S I N E S S E T I Q U E T T E LA GUIDA ESSENZIALE PER FAR EMERGERE LA TUA PROFESSIONALITÀ IL VOLTO Mi chiamo Elisa Motterle. DEL GALATEO Dopo aver lavorato per molti anni prima NEL TERZO MILLENNIO come giornalista e poi come manager nei Beni di Lusso, ho avviato la mia attività di consulenza in ambito Etiquette e Soft Skills. Mi sono diplomata alla International INTERNATIONAL Protocol and Etiquette Academy di Londra ETIQUETTE e sono stata definita dal Corriere della CONSULTANT Sera “il volto del galateo nel terzo millennio”. Oggi mi occupo di formazione per le aziende, offro corsi dedicati al www.elisamotterle.com grande pubblico e chiacchiero su @elisa_motterle Instagram di come applicare le buone maniere nella vita di tutti giorni.
COME FARE UN'OTTIMA PRIMA IMPRESSIONE Che ci piaccia o no, l’immagine sul lavoro conta... E non si tratta solo di vestiti: il nostro linguaggio del corpo (assieme al tono di voce e al contatto visivo) parla per noi. QUESTO NO... Esempi classici sono le braccia incrociate davanti al petto, la schiena curva, il torace incassato: tutte posizioni che comunicano chiusura, facendoci apparire insicuri e/o poco propensi al dialogo. ...QUESTO SÌ! Al contrario, tutte le posizioni “aperte”, in cui occupiamo molto spazio, trasmettono sicurezza e padronanza dell’ambiente. Ma attenzione: possono anche comunicare aggressività!
LE TUE MANI COMUNICANO... Le mani sono importantissime: in ambito lavorativo tenerle sempre in vista è importante perché quando qualcuno parla nascondendo le mani (in tasca, o sotto un tavolo) nel nostro cervello rettile si accende una spia di allarme. “Mi sta nascondendo qualcosa” pensiamo, senza nemmeno rendercene conto. La gestualità delle mani può essere molto utile a sottolineare il nostro parlato, ma va misurata: gesticolare troppo distrae e rende la nostra immagine meno incisiva. ...E ANCHE LO SGUARDO! Altrettanto importante è il contatto visivo, senza dimenticare che questo elemento è strettamente legato alla cultura in cui ci troviamo. Alle nostre latitudini, agganciare lo sguardo è il metodo principale per dimostrare attenzione, fiducia e autostima. Non sottovalutiamo questo aspetto e ricordiamo di creare un contatto visivo con chi ci viene presentato, e di agganciare lo sguardo altrui mentre parliamo o ascoltiamo.
DILEMMI DEL DRESS CODE Come vestirsi sul lavoro è una domanda per la quale non c’è una risposta sola. L’abbigliamento adatto dipende moltissimo dal settore in cui lavoriamo: una consulente finanziaria in felpa rosa è poco credibile, così come lo sarebbe una personal trainer col tailleur e il filo di perle. E poi come vestirsi dipende molto anche dalla situazione: non avrò lo stesso outfit per una giornata di smart working e per l’appuntamento in banca dove vado a chiedere un prestito. In generale, ci sono però delle regole che è utile conoscere.
PER LE OCCASIONI PIÙ FORMALI... Nelle occasioni in cui vogliamo trasmettere serietà, solidità, affidabilità (come per esempio al famoso appuntamento in banca) sceglieremo tonalità sobrie, e giocheremo con forti contrasti di colore (non a caso i consulenti vestono in giacca blu e camicia bianca). Preferiremo tutto ciò che ha un colletto (per esempio, una polo alla SI... semplice t-shirt) oppure il giromanica strutturato (come accade con giacche e capispalla). ...NO Anche i materiali possono comunicare diversi gradi di formalità, più un tessuto è liscio e compatto più appare elegante: una giacca in lana pettinata è molto più autorevole della stessa giacca realizzata in tweed.
NELLE SITUAZIONI PIÙ SMART... Se invece il nostro obiettivo è apparire approcciabili ed empatici, sceglieremo un look monocromatico e materiali caldi e avvolgenti. Preferiremo tessuti morbidi come la maglia e forme ampie o poco strutturate. Il total look ton-sur-ton in colori sobri (blu, beige, bordeaux…), tra l’altro, è l’opzione perfetta per fare un mix e match di capi comodi nelle giornate di smart working. A questa “base” neutra, possiamo aggiungere un gioiello, un foulard e un filo di trucco per elevare l’insieme, ed essere pronte a una call con i clienti.
ETIQUETTE DELLE VIDEO CALL La prima regola delle videoconferenze è che sono video: a meno di non avere problemi di connessione, tenere la telecamera accesa è obbligatorio (e per favore, non usate la scusa del wifi debole perché siete ancora spettinate in pigiama :)). Guardare la telecamera equivale a fare contatto visivo: se durante una call guardiamo il telefono, gli altri se ne accorgeranno! SFONDO Per le call di lavoro facciamo in modo di avere uno sfondo appropriato: una SÌ... libreria, una parete con un quadro, un muro bianco… Ma non la cucina con la pasta sui fornelli, o il letto disfatto in lontananza. ...SFONDO NO!
I DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA... Attenzione anche alla luce: deve essere frontale. Se non avete accesso comodo a una finestra, considerate di investire in una ring light: ce ne sono di davvero accessibili. Nelle video call con più persone, è opportuno tenere sempre il microfono in muto se non si sta parlando, per minimizzare i rumori di fondo. La persona che organizza il meeting ha un po’ il ruolo di padrone di casa. Innanzitutto manderà un invito, che sarà un calendar che include il link per la connessione, ed eventualmente gli allegati dei documenti da vedere. All’ora stabilita, si collegherà con qualche minuto in anticipo, per verificare che tutto funzioni e se ci sono più partecipanti aprirà e chiuderà la riunione. E, se l’occasione lo richiede, manderà poi l’email di recap e/o documenti aggiuntivi.
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