INFORMATICA E BIOLOGIA DEI SISTEMI
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INFORMATICA E BIOLOGIA DEI SISTEMI In questo contributo si esaminano i più recenti sviluppi informatici in campo Corrado Priami biologico. Si mostra come l’evoluzione delle scienze biologiche abbia im- posto un cambio di paradigma di riferimento nella bioinformatica: ovvero, passando dai progetti di sequenziamento del genoma alla genomica e proteomica funzionale le tecniche informatiche maggiormente adatte si ri- fanno alla teoria dei linguaggi di programmazione con particolare riferi- mento alla concorrenza e alla mobilità del codice. 4.3 1. INTRODUZIONE quindi, a tecniche statiche) e si è ignorato il L’ uso di tecniche informatiche in domini applicativi legati alla biologia risale ormai agli anni ottanta quando venne conia- flusso informativo. Per capire le motivazioni che privilegiano la bioinformatica statica a quella dinamica oc- to il termine bioinformatica. Essenzialmen- corre guardare brevemente all’evoluzione te si trattava di memorizzare ed esaminare che ha avuto la biologia in questi ultimi anni. la grande quantità di dati che veniva prodot- Il lancio del progetto “genoma umano” ha ta dai biologi. Pertanto, i settori dell’infor- portato alla scoperta di quantità di dati supe- matica maggiormente interessati furono gli riori alle aspettative di chiunque e in breve algoritmi, le basi di dati e alcune branche tempo. A questo punto, conoscendo tutti i dell’intelligenza artificiale (in particolare, geni che compongono il DNA umano si apre reti neurali) per cercare di estrarre dati si- una nuova sfida che spesso viene indicata gnificativi e fare predizioni da insiemi spuri come genoma funzionale (functional geno- di dati prodotti da esperimenti. Le tecniche mics). Attualmente, si conoscono tutti i “mat- informatiche maggiormente usate per que- toncini” del funzionamento del corpo umano sti scopi riguardano modelli statici di feno- (i geni) e di alcuni si conoscono anche le fun- meni biologici; nessun riferimento viene zionalità se presi in isolamento, ma ben poco fatto a possibili evoluzioni funzionali e tem- si sa di come i geni e le proteine che questi porali dei fenomeni. Tuttavia, la definizione codificano si comportano in situazioni nor- di bioinformatica fornita da Hwa Lim che ne mali o patologiche. Da qui, la necessità di coniò il temine è “studio del contenuto nuove tecniche per modellare il comporta- informativo e del flusso informativo in siste- mento di sistemi biologici, e non solo la loro mi e processi biologici”. Nei primi decenni struttura come avveniva fino a pochi anni fa. di bioinformatica si è guardato quasi esclu- La complessità dei sistemi da trattare è tale sivamente al contenuto informativo (e, da non consentire uno studio accurato e 3 M O N D O D I G I T A L E • n . 1 - m a r z o 2 0 0 4
0 Il termine “Bioinformatica” è stato coniato da Hwa Lim alla fine degli anni ottanta per indicare l’applicazione di tecniche informatiche nel dominio applicativo delle scienze della vita. La definizione proposta recita: “lo studio del contenuto informativo e del flusso di informazione nei sistemi e nei processi correlati alla biologia.” Tuttavia, questa definizione è unilateralmente legata alla biologia e questo non consente di sviluppare la dignità paritetica che informatica e biologia devono avere in questa area di ricerca al fine di otte- nere importanti risultati per entrambe le discipline. A questo proposito una definizione migliore di bioinformatica potrebbe essere “La Bioinformatica è il campo della scienza in cui biologia e informatica si fondono in una unica disciplina per facilitare nuove scoperte bio- logiche e determinare nuovi paradigmi computazionali sul modello dei sistemi viventi.” Questa definizione presa da NCBI al sito www.ncbi.nlm.gov/Education è molto generale, ed evidenzia nettamente la necessità di interazione tra informatici e biologi e, quindi, 1 la necessità di costruire un linguaggio comune alle due discipline per poter interagire e collaborare. Questo può essere fatto solo me- diante lo sviluppo di curricula formativi interdisciplinari e mediante l’attivazione di grandi progetti di ricerca. Dal punto di vista dei con- tenuti, la nuova disciplina deve sicuramente comprendere la definizione di tecniche statistiche e algoritmi necessari a studiare la gran- de mole di dati che si rende disponibile come risultato degli esperimenti, la definizione di strumenti di scambio e memorizzazione di informazioni accessibili su larga scala, la definizione di metodologie di rappresentazione e simulazione del comportamento di sistemi complessi come le reti geniche o metaboliche o i meccanismi di segnalazione intra e inter-cellulari. Infine, la bioinformatica dovrebbe assumere il ruolo che ha la matematica per la fisica, e cioè quello di fornire le basi teoriche per i recenti sviluppi biologici nelle aree omics (genomics, proteomics, metabolomics ecc.). Questa visione ultima è quella più cara ai biologi teorici che vorrebbero vedere in- 0 serita in questa disciplina la loro lunga esperienza sulle teorie evolutive accoppiata con i recenti sviluppi sulla genomica funzionale. Da qui il ruolo primario di modellazione e analisi di sistemi che si vuole affidare alla bioinformatica e che esamineremo più in dettaglio ri- spetto alle altre possibilità in questo contributo. L’obiettivo ultimo è, quindi, quello di avere teorie predittive del comportamento dei sistemi e anche metodi prescrittivi della loro evoluzione (si veda, a tal proposito il paragrafo ... con le conclusioni del contributo). fa ricorso alla teoria dei sistemi complessi La biologia dei sistemi è un approccio introdotto recentemente da Leroy Hood e basato sulla teoria dei sistemi per studiare fenomeni biologici. Ini- per rappresentare sistemi biologici. Questa zialmente la biologia basava la sua ricerca su un approccio riduzionistico in area della biologia è estremamente attiva in cui i sistemi venivano scomposti nei loro componenti elementari, si studia- questi anni e cerca di lanciare un progetto si- vano i singoli componenti per acquisire nuova conoscenza per poi cercare di mile al progetto genoma umano, ma con en- ricombinarli insieme e avere conoscenza sull’intero sistema. Questo approc- fasi sulle funzionalità e interazioni dei com- cio è fallito a causa della enorme complessità dei sistemi biologici e quindi l’incapacità di dominare intellettualmente il processo di ricombinazione. L’i- ponenti basilari del corpo umano. dea alla base della biologia dei sistemi è quella di trasformare la biologia in Tornando all’informatica, negli ultimi anni c’è una scienza di scoperta in cui si individua un sistema e se ne studiano le ca- stata molta attenzione ai sistemi mobili e di- ratteristiche. Anche se il passaggio paradigmatico ai sistemi è interessante e stribuiti e ciò ha portato alla definizione di utile di per se, avendo ormai a disposizione l’informazione completa sulle sue potenzialità fornita dai risultati del progetto genoma, l’impatto di un ta- semplici calcoli (linguaggi formali dotati di le approaccio ha portata enorme. Potremmo sintetizzare dicendo che la bio- sintassi, definizione della simbologia che uti- logia sta passando dalla produzione della conoscenza all’organizzazione lizzano, e semantica, significato attribuito ai della conoscenza acquisita. Ovviamente dopo aver organizzato il materiale simboli, definite rigorosamente) in grado di disponibile si dovrà procedere alternando fasi di produzione e fasi di orga- rappresentare i possibili comportamenti di nizzazione come avviene per tutte le scienze sperimentali. L’obiettivo della biologia dei sistemi si sposa perfettamente con quello del- tali sistemi in modo non ambiguo. Inoltre, ta- la bioinformatica che consideriamo in questo contributo, infatti è prevedere li calcoli sono dotati di strumenti formali di correttamente e modificare il comportamento dei sistemi biologici. Per rag- supporto in grado di effettuare analisi e veri- giungere questo obiettivo le strategie della biologia dei sistemi prevedono fiche di proprietà. Anche in questo campo oc- l’uso di sistematiche perturbazioni genetiche e ambientali dei modelli con un monitoraggio accurato delle risposte globali a questi cambiamenti al li- corre confrontarsi con l’enorme complessità vello di geni, proteine, meccanismi di segnalazione e fenotipi. Il monitorag- di sistemi formati da milioni di entità geogra- gio deve basarsi non solo su osservazioni qualitative, ma anche quantitati- ficamente disperse in grado di comunicare e ve che devono guidare la definizione di strutture dinamiche per la modella- cooperare senza avere una completa cono- zione del comportamento dei sistemi. Su tali modelli si devono poi definire scenza dell’ambiente di esecuzione globale e verifiche e controlli iterativi come accade nella definizione di nuovi pro- grammi software per permettere la previsione di nuovi comportamenti. senza avere completa affidabilità e disponi- bilità di risorse. A questo punto, unendo gli sforzi fatti nell’a- scientifico se non si fa uso di tecniche strut- rea dei linguaggi di programmazione per mo- 1 turate e non ambigue di modellazione e di analisi. Da qui la nascita di una nuova branca dellare i sistemi di calcolo globali (global com- puting) e quelli fatti in biologia per passare a di biologia chiamata biologia dei sistemi un approccio sistemico nello studio dei feno- 0 (systems biology) che ripercorre tappe che altre discipline hanno percorso in passato e meni naturali nasce la controparte dinamica della bioinformatica statica e inizia lo studio 4 M O N D O D I G I T A L E • n . 1 - m a r z o 2 0 0 4
0 del flusso informativo nei sistemi biologici. In guidato da ipostesi i formalismi usati per rap- questa breve nota verranno trattati questi presentare i sistemi sono di due tipi: quelli aspetti dinamici per tre motivi: sono più nuovi grafici informali utilizzati solitamente nei da- e, dunque, meno conosciuti, consentono di ta base pubblici (come per esempio, EcoCyc, aprire nuove frontiere di ricerca che, invece, KEGG, aMAZE, TransPath, INETRACT, SPAD si sono ormai ben chiare nella bioinformatica vedano per esempio [5, 8, 13] e le Figure 1 e statica e possono, infine, consentire avanza- 2) e quelli rigorosi prevalentemente basati su menti nello stato dell’arte sia nella modella- zione di sistemi informatici complessi e mobi- equazioni differenziali. Se, invece, si utilizza un approccio basato su scoperte, i modelli 1 li sia nelle conoscenze biologiche fornendo vengono inferiti mediante tecniche statisti- predizioni di comportamento sulla base di si- che come le reti bayesiane. mulazioni e modelli analitici. I formalismi grafici spesso hanno il difetto di non essere formali e ancor più spesso di es- sere ambigui; inoltre, non esiste una notazio- 2. RAPPRESENTAZIONE DI SISTEMI BIOLOGICI ne standard (già le Figure 1 e 2 differiscono nella simbologia grafica e nella loro semanti- 0 Nella biologia moderna è ormai chiara la ne- ca – cioè il significato attribuito ai simboli uti- cessità di integrare tutti i dati provenienti lizzati). I formalismi matematici non sono dalle discipline dette “omics” (genomics, composizionali e non si riescono a inferire in proteomics, metabolomics ecc.) per ottenere modo automatico dalle rappresentazioni gra- dei modelli di sistemi complessi che possano fiche. Queste limitazioni impediscono di otte- essere studiati mediante strumenti automa- nere dei modelli che permettano di studiare tici. Attualmente, seguendo un approccio in modo soddisfacente i sistemi biologici sia IFN–α IFN–α IFN–α IFN receptor–I IFN receptor–I IFN receptor–I IFN receptor–I JAK 1 Tyk 2 JAK 1 Tyk 2 STAT 1 STAT 2 STAT 1 STAT 1 STAT 1 STAT 2 STAT 1 STAT 2 STAT 1 STAT 1 ISGF3 – α GAF GAS STAT 1 STAT 2 DNA p48 p48 p48 ISGF 3 ISRE DNA 1 Membrana nucleare FIGURA 1 Plasma membrane Rappresentazione in SPAD 0 5 M O N D O D I G I T A L E • n . 1 - m a r z o 2 0 0 4
0 TNF alpha Extracellulare Activates TNFR1 Membrana cellulare TRADD Citoplasma Fascie Fascie 1 Activates Fascie TRAFF2 CIAP1 Complesso IKK Apoptosis Sottounità gamma NIK Activates IKKbeta S26 IKKalpha 0 IKAP Catalyzes Activates IKappaB P-IKappaB P-IKappaB Ubiq-P-IKappaB Fosforilazzazione Ubiquitination Degradazione Decompone NFKappaB NFKappaB NFKappaB Complesso IKB Complesso IKB Translocates Membrana nucleare Nucleo Regola la trascrizione NFKappaB FIGURA 2 in termini di struttura che di funzionalità. Re- Le problematiche che si devono risolvere per Rappresentazione centi sforzi della comunità biologica mostra- avere rappresentazioni utili e non ambigue in aMAZE no che tali limitazioni possono essere supe- dei sistemi sono la definizione di: rate se si adottano tecniche di modellazione ❙ una rappresentazione grafica standard e fa- concettuale che sono da molti anni alla base cilmente comprensibile ai biologi; della teoria dei sistemi, dello sviluppo del ❙ una rappresentazione formale dei sistemi a software o della progettazione di grandi basi cui si possano applicare metodi rigorosi di di dati. Un aspetto cruciale è la possibilità di analisi e simulazione; combinare nello stesso modello sia aspetti ❙ un meccanismo di estrazione automatica statici che dinamici del sistema. Infine, l’im- delle rappresentazioni formali da quelle portanza della semantica viene evidenziata grafiche nascondendo i dettagli matematici per determinare dipendenze e relazioni tra le agli utenti; varie parti del modello in modo non ambiguo. ❙ un meccanismo di riflessione dei risultati La possibilità di definire una struttura (testo delle analisi nell’interfaccia grafica. di un programma) e un meccanismo (seman- Un approccio recentissimo per rappresenta- tica operazionale) per derivare da questa la re sistemi biologici in modo grafico, ma se- descrizione di un comportamento dinamico mi-formale è basato su UML (Unified Mo- (sistema di transizione) è una peculiarità del- deling Language) che fornisce meccanismi la definizione formale dei linguaggi di pro- naturali per descrivere i componenti di un grammazione. Quindi la teoria dei linguaggi, sistema e le loro interazioni. Inoltre, la mo- 1 in particolare di quelli concorrenti e mobili, può fornire un notevole supporto alla biolo- dularità dei diagrammi e delle descrizioni UML ha una corrispondenza immediata con gia dei sistemi dove molti eventi concorrenti la struttura multilivello dei sistemi naturali 0 che modificano l’evoluzione del sistema nel suo complesso sono sempre presenti. (per esempio, un organismo è composto di organi che sono a loro volta composti da 6 M O N D O D I G I T A L E • n . 1 - m a r z o 2 0 0 4
0 L’acronimo UML indica un linguaggio grafico e semi-formale usato per la progettazione di sistemi basati su tecnologie ad oggetti. Esso è sicuramente il linguaggio più diffuso anche in ambiente industriale; è supportato da oltre 70 strumenti automatici di pro- gettazione e da oltre 80 libri descrittivi. La sua diffusione è in continuo aumento e sta coprendo un sempre maggior numero di do- mini applicativi compresi recentemente i sistemi biologici. Una delle maggiori caratteristiche che lo rende estremamente versatile è la sua estendibilità con meccanismi (profili) previsti già nella definizione del linguaggio. L’utilizzo di profili è stato recentemente adottato da alcuni biologi [12] per definire uno standard di modellazione di sistemi biologici. Inoltre, l’esistenza dello standard XML (eXtensible Markup Language) per salvare i modelli UML facilita l’integrazione tra strumenti automatici di tipo diverso. In partico- lare, molti data base biologici pubblici consentono di esportare informazioni in questo formato. 1 cellule che sono composte da componenti cellule, e le modifiche delle proprietà bio- quali proteine, apparati, nucleo, DNA ecc.). chimiche delle proteine sono, quindi, il mec- Sono stati già definiti anche alcuni ambienti canismo principale che guida molte funzio- software per modellare sistemi biologici nalità cellulari. Queste caratteristiche corri- con UML (si veda www.biouml.org). Lo sfor- spondono piuttosto strettamente a quelle zo più significativo in questa direzione è co- munque fornito dalla definizione di un profi- dei sistemi distribuiti in cui la topologia di interconnessione delle varie componenti 0 lo SB-UML specifico per la biologia dei si- può variare dinamicamente cambiando così stemi [12] sottoposto al comitato di standar- le potenziali interazioni future. dizzazione OMG. Per avere un parallelo più dettagliato tra si- Utilizzare UML e i suoi meccanismi di esten- stemi biologici e algebre di processo si pos- sione per la biologia dei sistemi è una scelta sono considerare le molecole che interagi- strategica per i seguenti motivi. Il formali- scono come processi concorrenti e la com- smo è grafico e non molto distante da quelli plementarietà delle caratteristiche biochi- solitamente usati dai biologi ai quali si ri- miche come coppie di operazioni comple- chiede, quindi, un piccolo sforzo di adegua- mentari (send e receive) sullo stesso canale mento. Anche se UML non ha una semantica di comunicazione. La modifica successiva formale, è sufficientemente strutturato da all’interazione biologica è modellata con- consentire la definizione di traduttori auto- sentendo la comunicazione di canali che, matici in calcoli formali. Importanti istituti quindi, alterano la struttura topologica del- come il Pasteur di Parigi lo utilizzano come la rete di interconnessione. Infatti, se un meccanismo di rappresentazione per il cir- certo processo riceve un nuovo nome di ca- colo delle informazioni interne e questo fa- nale, da quel momento in poi lo può utiliz- vorisce la sua diffusione. Inoltre, essendo zare per comunicare con tutti gli altri pro- uno standard molto diffuso nell’area IT cessi che lo conoscono. Al contrario, se un (Information Technology) corredato da mol- certo processo consuma il nome di un cana- ti strumenti automatici, dovrebbe essere ri- le per effettuare su di lui una comunicazio- dotta la fase di start-up per la produzione di ne, non potrà poi più comunicare con i pro- strumenti mirati al dominino biologico. cessi che conoscono quel canale fino a che Adesso si descriverà brevemente come le non acquisisce nuovamente il nome. Tecni- algebre di processo possono rappresentare camente, il comportamento dinamico dei si- i sistemi biologici. I processi biomolecolari stemi biologici viene formalmente definito sono reti di proteine che interagiscono, cia- dalla semantica operazionale dei calcoli. In scuna composta da molte parti strutturali letteratura sono stati proposti recentemen- distinte e indipendenti chiamate “domini”. te numerosi calcoli per rappresentare siste- Le interazioni binarie tra domini dipendono mi biologici (si ricordano tra questi Bioche- dalla complementarietà strutturale e chimi- mical πi-calculus [10], BioAmbients [11], Co- ca di particolari porzioni delle proteine. L’in- re Molecular Biology [2], Brane calculus [1]). terazione tra proteine causa a sua volta va- riazioni biochimiche dei domini che influen- La descrizione accurata degli aspetti quan- titativi che guidano i processi molecolari 1 zano le future interazioni dei componenti viene inglobata nel parallelo sopra riportato coinvolti. Inoltre, l’interazione tra proteine guida direttamente il funzionamento delle utilizzando algebre di processo stocastiche in cui le transizioni sono governate da distri- 0 7 M O N D O D I G I T A L E • n . 1 - m a r z o 2 0 0 4
0 Le algebre di processo sono dei semplici calcoli introdotti alla fine degli anni settanta da Tony Hoare e Robin Milner per modellare le peculiarità dei sistemi concorrenti in modo rigoroso. Esse comprendono pochi operatori che compongono azioni elementari in- dicate con lettere minuscole nel seguito e processi indicati invece con lettere maiuscole: sequenzializzazione di azioni e processi (a.P), composizione parallela di processi (P|Q), composizione non deterministica di processi (P + Q), dichiarazione di nomi nuovi (new a), operatore di scelta [x = y], ricorsione (rec X. P). Le azioni sequenziali possono essere di tre tipi: a!b per spedire il nome b sul canale a, a?x per ricevere un dato che rimpiazzerà la variabile targa x sul canale a, oppure t per rappresentare un’azione interna del sistema non visibile a un osservatore esterno. Lo scopo principale è quello di definire l’interazione e la cooperazione tra pro- cessi concorrenti e mobili. 1 La semantica intuitiva degli operatori elencati sopra è la seguente. L’azione a è la prima azione atomica che il processo a.P può com- piere. La ricezione a?x lega le occorrenze della variabile x nel processo prefisso P. In altre parole, un dato sarà ricevuto sul canale a e sostituirà tutte le occorrenze libere della variabile targa x in P. Il prefisso di invio a!x invia il nome x sul canale a senza legare le occor- renze di x in P. Nel processo (new x)P, l’operatore di restrizione new crea un nuovo (unico) nome x il cui raggio di azione è P. L’opera- tore di scelta [x = y] è soddisfatto se i due nomi sono uguali e consente l’esecuzione del processo che prefigge. Se la scelta non è sod- disfatta l’esecuzione si ferma. Nella composizione parallela P|Q i due processi sono eseguiti indipendentemente e possono comuni- care se condividono uno stesso nome di canale. In altre parole a!x.P|a?y.Q può comunicare inviando dalla parte sinistra alla parte de- stra della composizione il nome x sul canale a. Il processo risultante dopo la comunicazione sarà P|Q {x/y}, dove {x/y} rappresenta l’o- perazione di sostituzione del nome x alle occorrenze libere di y nel processo cui è applicata. La somma rappresenta una scelta non de- 0 terministica: P + Q si comporterà in modo mutuamente esclusivo o come P o come Q. Infine, rec X.P rappresenta la definizione ricorsi- va del processo P, cioè la possibilità di ripetere l’esecuzione del processo P tante volte quante si vuole. La semantica formale di questi calcoli è solitamente fornita in modo operazionale sfruttando l’approccio operazionale introdotto da Gordon Plotkin e basato su assiomi e regole di inferenza. Il rigore formale che ne deriva consente di dimostrare proprietà dei pro- grammi senza perdere in intuizione. Il comportamento dinamico dei sistemi rappresentati viene espresso mediante sistemi di transi- zione che sono essenzialmente dei grafi etichettati orientati. Gli stati rappresentano le configurazioni del sistema e le transizioni le azioni che il sistema può compiere per cambiare configurazione. Le etichette delle transizioni forniscono informazioni sul tipo di azio- ne che esse rappresentano. Algebre di processo stocastiche Inizialmente le algebre di processo sono state utilizzate solo per descrivere e studiare aspetti qualitativi di sistemi concorrenti e mobi- li. L’evoluzione della teoria e le prime applicazioni a casi di studio reali hanno subito mostrato il limite di un approccio qualitativo. Per esempio se si vuole progettare un sistema distribuito di una qualche complessità non si può prescindere dalle prestazioni del sistema sin dai primi passi di progettazione. Questo ha fornito la spinta per estendere la teoria delle algebre di processo con informazioni quantitative vedendo la comparsa in letteratura sia di algebre di processo temporali che probabilistiche. Questo primo passo nel quantitativo non è però sufficiente a risolvere tutti i problemi posti dalla progettazione avanzata di sistemi. Il passo decisivo viene fat- to da Jane Hillston quando introduce una variante stocastica di una semplice algebra di processo. L’idea di base è quella di arricchire i prefissi sequenziali delle algebre di processo (si veda il riquadro su algebre di processo) con una distribuzione probabilistica: i nuovi prefissi hanno, quindi, la forma (a,F).P dove a è l’azione standard delle algebre di processo e F è la distribuzione probabilistica conti- nua. A questo punto, il supporto a tempo di esecuzione del calcolo viene reso probabilistico introducendo il concetto di gara tra tutte le azioni che sono abilitate per essere eseguite in una data configurazione. L’idea è che tutte le azioni abilitate tentano di eseguire il lo- ro compito, ma solo la più veloce riesce. Un teorema fondamentale delle distribuzioni continue assicura che la probabilità che due azioni abilitate terminino simultaneamente è zero. Ciò rende non ambiguo il meccanismo di scelta della azioni abilitate. A questo pun- to, il sistema di transizione viene a coincidere, con piccoli aggiustamenti tecnici, con un processo stocastico che può essere studiato per avere misure quantitative del sistema che rappresenta facendo riferimento a tecniche standard. Il vantaggio di questo approccio rispetto, ad esempio, a reti di code è che il passaggio dalla specifica al processo stocastico avviene automaticamente attraverso la se- mantica del calcolo e quindi può essere dimostrato corretto una volta per tutte. buzioni probabilistiche. Il calcolo delle di- tradotto dal programma in Biochemical π- stribuzioni da associare alle transizioni si calcolo stocastico di tabella 1. basa sull’osservazione che l’interazione tra Si conclude questo paragrafo discutendo due proteine è governata da una costante di brevemente i meccanismi di estrazione e ri- interazione determinata empiricamente in flessione, ipotizzando di avere una rappre- base alle affinità biochimiche dei reagenti e sentazione grafica UML-like. In informatica dalla concentrazione. L’unico dei calcoli sono stati fatti notevoli sforzi per cercare di menzionati che può gestire aspetti stocasti- ottenere modelli formali basati su algebre di ci è il π-calcolo nella sua variante stocastica processo a partire da rappresentazioni UML 1 [9, 10] (si veda, a tal proposito il paragrafo 4 sulla simulazione). Per esempio, il meccani- [5]. Queste tecniche possono essere usate per ottenere descrizioni formali di sistemi smo di trascrizione regolato da un ciclo a biologici quando questi sono rappresentati 0 feedback positivo astrattamente rappresen- tato dal diagramma biologico in figura 3 è mediante UML e, quindi, applicare le tecniche di analisi tipiche delle algebre di processo. 8 M O N D O D I G I T A L E • n . 1 - m a r z o 2 0 0 4
0 aTF Ptail Sottofascia 1 Chinasi Fascia TF degp Spina degp Degradazione dorsale proteina Fascia TF Chinasi Fascia 0 degm Trasmissione utr utr Degradazione degm RNA FIGURA 3 Trascrizione Rappresentazione pA pA di un meccanismo di trascrizione regolato da un ciclo a feedback positivo Sys = Gene_AGene_TFTranserTranslRNA_DegProtein_Deg Gene_A = (basal(), 4).(Gene_ARNA_A) + (pA(), 40).(Gene_ARNA_A) RNA_A = (utr(), 1).(RNA_AProtein_A) + (degm(), 1) Protein_A = (ν bb1, bb2, bb3)(Binding_SiteKinase) ––––– –––– Binding_Site = ( bind 〈bb1, bb2, bb3〉, 0.1).Bound_Site + (degp(), 0.1).(bb3, ∞) –––– –––– –––– Bound_Site = (bb1, 10).Binding_Site + (degp(), 0.1).(bb3. ∞).(bb3, ∞) –––– Kinase = (bb2 〈ptail〉, 10).Kinase + (bb3(), ∞) Gene_TF = (basal(), 4).(Gene_TFRNA_TF) + (pA(), 40).(Gene_TFRNA_TF) RNA_TF = (utr(), 1).(RNA_TFProtein_TF) + (degm(), 1) Protein_TF = (bind (c_bb1, c_bb2, c_bb3), 0.1).Bound_TF + (degp(), 0.1) Bound_TF = (c_bb1(), 10).Protein_TF + (c_bb3(), ∞) + (c_bb2(tail), 10). ((c_bb1(), 10).Active_TF(tail) + (c_bb3(), ∞)) –––– Active_TF(tail) = ( tail, 100).Active_TF(tail) + (degp(), 0.1) ––––– Transer = (basal, 4).Transer + (ptail(), 100).(pA, 40).Transer –––– Transl = ( utr, 1).Transl –––––– TABELLA 1 1 RNA_Deg = (degm, 1).RNA_Deg Rappresentazione ––––– Protein_Deg = (degp, 0.1).Protein_Deg in BioSPI del sistema di figura 3 0 9 M O N D O D I G I T A L E • n . 1 - m a r z o 2 0 0 4
0 3. ANALISI semplicemente studiando il comportamento Le tecniche di analisi del comportamento di un singolo globulo. I risultati che si otten- dei sistemi specificati mediante algebre di gono nei due casi sono abbastanza difformi e processo si dividono in statiche e dinami- hanno ricadute diverse sull’evolvere dell’in- che. Quelle più usate fino ad oggi in ambito fiammazione. biologico sono quelle dinamiche che preve- Passando alle proprietà quantitative si ricor- dono la costruzione di un modello del com- da come i sistemi di transizione possano, con 1 portamento a partire dalla descrizione (per esempio un sistema di transizione, cioè un piccole manipolazioni, essere interpretati co- me processi stocastici quando gli archi sono grafo orientato in cui i nodi rappresentano etichettati mediante distribuzioni probabili- gli stati del sistema e le transizioni gli even- stiche (tipicamente esponenziali in tempo ti che causano il passaggio di stato – si veda continuo). Queste tecniche sono state adot- tabella su algebre di processo). Le proprietà tate da molti anni nel campo della valutazio- che si riescono a studiare con queste tecni- ne delle prestazioni dei sistemi distribuiti, 0 che possono essere sia di tipo qualitativo che di tipo quantitativo. Tra le prime si ricor- originando quelle che sono chiamate algebre di processo stocastiche. dano la causalità tra transizioni o eventi, la Analizzare le proprietà di sistemi individua- località in cui certe transizioni avvengono, li non è abbastanza. Ulteriori conoscenze la concorrenza di transizioni [3]. sulle funzionalità e possibili evoluzioni di Lo studio della relazione di causalità tra tran- reti molecolari possono essere acquisite sizioni (la prima causa la seconda se è condi- confrontando i sistemi relativamente alle zione necessaria per la seconda e ne influen- condizioni biologiche in cui operano, ai tipi za l’esecuzione) consente di determinare su di cellule e organismi che li compongono. un modello dinamico di una malattia quali La biologia computazionale (disciplina che sono gli eventi scatenanti e consente anche sviluppa algoritmi efficienti per manipolare di tracciare in modo preciso il comportamen- grandi quantità di dati, ad esempio al fine di to di un dato farmaco sui meccanismi di se- confrontare due o più o sequenze di DNA, gnalazione della malattia. Da qui il concetto per ricostruire sequenze di nucleotidi data di modello predittivo se attraverso queste una conoscenza frammentaria delle se- analisi si riescono a prevedere nuovi compor- quenze o per generare alberi evolutivi a tamenti biologici validabili attraverso esperi- partire da un insieme di genotipi) ha otte- menti di laboratorio. nuto importanti risultati confrontando le Anche la località gioca un ruolo essenziale sequenze e le strutture di singole molecole. nella modellazione e nell’analisi di sistemi In modo analogo, si possono usare stru- biologici. Infatti, è essenziale sapere la loca- menti messi a disposizione dalla teoria del- lizzazione di certi componenti per determi- la concorrenza come le equivalenze basate nare la probabilità o semplicemente la pos- sul concetto di bisimulazione per confron- sibilità di una loro interazione. Dato un ge- tare il comportamento dinamico di intere nerico modello comportamentale di un si- reti molecolari. Quello che è possibile, stema biologico, la località può essere uti- quindi, definire è una misura di omologia lizzata per ridurne la dimensione eliminan- dei processi molecolari derivata dallo stu- do i comportamenti derivanti da interazioni dio dei modelli. Le ricadute di una tale ap- tra componenti che non sono sufficiente- plicazione sono significative sia in campo mente vicini o che non possono proprio en- informatico che biologico-medico. Dal pun- trare in contatto. to di vista computazionale si può trarre ispi- Altro esempio importante di proprietà da razione per nuove nozioni di equivalenza in considerare è la concorrenza, ossia la possi- quanto la nozione di omologia biologica è 1 bilità per due o più transizioni di avvenire contemporaneamente. Questo consente di molto più complessa di quella di bisimula- zione. Sul lato biologico lo studio compara- studiare fenomeni come ad esempio il rolling tivo di condizioni patologiche (per esempio, 0 dei globuli bianchi in corrispondenza di tes- suti infiammati nel suo complesso e non confronto del comportamento di un tessuto normale e di un tessuto tumorale) può con- 10 M O N D O D I G I T A L E • n . 1 - m a r z o 2 0 0 4
0 sentire di tracciare a ritroso importanti pas- per eccesso che approssimazioni per difetto. si che stanno alla base dell’attivazione del- Nel primo caso si ottiene uno spazio delle so- la malattia. Questo è tanto più possibile luzioni del problema che contiene stretta- quanto più si riescono a compenetrare nella mente le soluzioni esatte e, quindi, si può af- definizione delle equivalenze anche le no- fermare con certezza solo ciò che non potrà zioni di causalità e località. mai accadere. Nel caso di approssimazioni Il problema principale delle tecniche dinami- per difetto si ottiene uno spazio delle soluzio- che sopra descritte è dato dalla dimensione del sistema di transizione che è esponenziale ni del problema che è strettamente contenu- to nello spazio delle soluzioni esatte. In que- 1 rispetto alla descrizione testuale in algebre sto caso si può dire con certezza solo ciò che di processo. La conseguenza immediata è accadrà sicuramente. La situazione inaccet- che data la grande dimensione dei sistemi tabile per una approssimazione è quando lo biologici è impensabile avere algoritmi che spazio delle soluzioni calcolato contiene solo possano esaminare in modo esaustivo lo un sottoinsieme delle soluzioni esatte perché spazio degli stati. Le soluzioni proposte sono prevalentemente orientate a ridurre la com- in questo caso non si ha alcun controllo sulla correttezza dei risultati ottenuti. 0 plessità computazionale del problema infor- Anche se l’analisi statica è stata introdotta matico a scapito della precisione dei risultati per studiare proprietà completamente diver- che si possono ottenere. Si descriverà qui un se, può contribuire in modo significativo allo possibile utilizzo di tecniche di analisi statica sviluppo della bioinformatica. Infatti le tecni- e si rimanda al prossimo paragrafo la discus- che di approssimazione individuate consen- sione delle tecniche di simulazione. tono di studiare sistemi almeno un ordine di Le tecniche di analisi statica sono state intro- grandezza più grandi di quelli studiati me- dotte originariamente per effettuare ottimiz- diante tecniche dinamiche. Le proprietà che zazioni di compilatori, ma oggi le loro aree di possono essere esaminate riguardano la lo- applicazione sono molto più ampie. L’idea al- calizzazione di componenti all’interno di la base di queste tecniche è la possibilità di strutture più complesse, le loro possibili inte- estrarre informazioni complesse sul compor- razioni e migrazioni (per esempio la trasloca- tamento dinamico di sistemi semplicemente zione nel nucleo di una cellula e la conse- guardando alla loro descrizione testuale: il guente trascrizione), la determinazione di ci- programma. Questo vuol dire che non è ne- cli a feedback positivo o negativo all’interno cessario costruire il modello del comporta- di grandi reti di segnalazione [7]. mento dinamico (il sistema di transizione) e, quindi, viene meno il vincolo dato dall’espo- 4. SIMULAZIONE nenzialità della rappresentazione. Al contra- rio dell’analisi dinamica, ogni analisi statica Come accennato nella precedente sezione, deve essere definita in relazione a una parti- anche le tecniche di simulazione consento- colare proprietà che si vuole studiare e al no di evitare la costruzione di un intero mo- particolare linguaggio di specifica che si in- dello del comportamento dinamico, elimi- tende usare. Da qui la necessità di avere un nando il problema dell’esponenzialità delle formalismo unico per descrivere molti aspet- rappresentazioni. L’idea alla base della si- ti diversi dei sistemi biologici al fine di limita- mulazione è quella di eseguire il program- re il numero di analisi che si devono definire. ma che rappresenta il sistema biologico Le informazioni che si estraggono mediante scegliendo una tra tutte le possibili esecu- analisi statica del testo del programma sono zioni (in termini di modello dinamico vuol corrette rispetto al comportamento dinamico dire scegliere un cammino sul sistema di del programma, ma non è possibile ottenere transizione). Ripetendo un numero molto informazioni esatte. Il compromesso dell’a- nalisi statica per avere algoritmi efficienti è a elevato di volte l’esecuzione si ottiene una descrizione “media” del comportamento di- 1 scapito della precisione delle informazioni ri- namico del sistema considerato. cavate. Da qui il concetto di approssimazio- ne. Ci possono essere sia approssimazioni I principali tentativi di modellare il compor- tamento dinamico dei sistemi biologici so- 0 11 M O N D O D I G I T A L E • n . 1 - m a r z o 2 0 0 4
0 comunicazioni sui vari canali che compaio- Proteine A (# molecole) no nella specifica del sistema (si veda per 70 esempio Tabella 1). Il meccanismo di simu- lazione permette poi di monitorare come le 60 concentrazioni e i prodotti delle interazioni 50 variano al variare del tempo (anche la scala –TF gene 40 temporale può essere variata scegliendo 1 30 20 quella più adeguata al fenomeno considera- to). Per esempio il risultato della simulazio- 10 ne del programma di tabella 1 fornisce il ri- t sultato riportato in figura 4. 0 0 50 100 150 200 500 5. CONCLUSIONI E SVILUPPI 450 FUTURI 0 400 350 In questo contributo sono stati esaminati gli +TF gene 300 250 aspetti della bioinformatica principalmente 200 legati alla descrizione dei comportamenti di- 150 namici dei sistemi biologici complessi. Gli 100 obiettivi scientifici principali che sono stati 50 0 t considerati riguardano: 0 50 100 150 200 ❙ la rappresentazione dei sistemi che sia ami- chevole per i biologi, ma che consenta al tempo stesso di derivare in modo automatico FIGURA 4 no basati su equazioni differenziali ordina- modelli formali per lo studio rigoroso del Risultati della rie o stocastiche, su metodi di simulazione comportamento biologico; simulazione discreta che possono rifarsi alle tecniche ❙ l’analisi qualitativa e quantitativa di pro- mediante BioSPI del Monte-Carlo, reti bayesiane [4]. Ciascuno prietà dei sistemi e possibile definizione di sistema degli approcci menzionati è in grado di cat- una omologia di processi molecolari basata rappresentato turare alcuni degli aspetti specifici dei su nozioni di equivalenze comportamentali graficamente in meccanismi di segnalazione cellulare, ma definite i teoria della concorrenza; figura 3 e in nessuno è in grado di integrare la dinamica ❙ la simulazione del comportamento di siste- stocastico p-calcolo con gli aspetti molecolari e biochimici. mi basata su implementazioni di supporti a in tabella 1 Queste limitazioni possono essere supera- tempo di esecuzione probabilistici per le al- te mediante l’utilizzo di algebre di proces- gebre di processo; so come si è già visto nelle precedenti se- ❙ la necessità di costituire un linguaggio co- zioni. mune tra informatici e biologi per la forte in- Il primo ambiente di simulazione basato terdisciplinarietà della bioinformatica. sulla realizzazione di un supporto a tempo Le tecniche di analisi e di simulazione non di esecuzione probabilistico per il π-calcolo, sono in alternativa, ma servono entrambe implementando quindi una variante dello per avere una visione complessiva del siste- stocastico πi-calcolo [9] è BioSPI [10]. La ma studiato quanto più precisa possibile. realizzazione è basata su Flat Concurrent Infatti, mentre con le simulazioni si riescono Prolog e supporta completamente comuni- a studiare quantitativamente le variazioni cazioni e scelte non deterministiche (rese percentuali delle sostanze coinvolte in certi poi probabilistiche dal supporto a tempo di fenomeni biologici esse sono inerentemen- esecuzione che implementa l’algoritmo di te limitate nella capacità di fornire risposte 1 Gillespie). Il sistema realizzato consente di specificare generali su proprietà intrinseche di sistemi. Le tecniche di analisi analitica basate sui le quantità iniziali dei vari componenti di cui metodi formali sono, invece, adatte a forni- 0 si vogliono studiare le potenziali interazioni e i tassi probabilistici con cui avvengono le re risposte generali a domande del tipo “un segnale può passare attraverso una certa 12 M O N D O D I G I T A L E • n . 1 - m a r z o 2 0 0 4
0 molecola sotto certe condizioni? Sotto ogni Il termine “composizionalità” in teoria dei linguaggi indica la possibilità di condizione?” oppure “ se modifichiamo il definire la semantica di un costrutto in termini della semantica dei suoi comportamento di una certa molecola, cosa componenti. Questa è chiaramente una proprietà fondamentale per poter accadrà a un’altra data molecola? O al siste- definire in modo finito e chiaro la semantica dei linguaggi di programma- ma nel suo complesso?” zione. Infatti se la definizione della semantica non fosse composizionale Uno dei motivi principali del graduale ab- dovremmo elencare la semantica di tutti i possibili programmi esprimibili in un dato linguaggio e per ogni linguaggio interessante questi sono infini- bandono dell’approccio riduzionista (si ve- ti. Parlando di sistemi (biologici) la composizionalità è la possibilità di de- da il riquadro sulla biologia dei sistemi) nel- la biologia attuale è dovuto all’impossibilità finire un modello mediante integrazione (composizione) dei modelli dei sotto-sistemi che lo costituiscono. Quando le regole di composizione sono 1 di coniugare la conoscenza acquisita sulle chiare per un certo formalismo e dominio applicativo, la composizionalità è anche una metodologia di progettazione e sviluppo che consente di esa- componenti minimali dei sistemi per otte- minare e determinare soluzioni per problemi semplici che poi verranno nere un modello dell’insieme. Ciò è dovuto composte per risolvere problemi più complessi. alla enorme complessità dei sistemi biologi- ci. Un vantaggio che deriva dall’uso delle al- gebre di processo (e dalla teoria dei lin- guaggi in generale) è la loro natura ineren- siderato mediante applicazione di tecniche di analisi. 0 temente composizionale che fornisce rego- Le tecniche prescrittive definiscono, invece, le precise e non ambigue di composizione di algoritmi che vengono eseguiti su hardware oggetti elementari per costruire oggetti più vivente. Considerando che ogni singola cel- complessi. lula ha approssimativamente 1 MIPS di po- In conclusione di questo paragrafo si riporta- tenza di calcolo e 1 MEGA di memoria, le po- no alcune considerazioni sulle possibili evo- tenzialità dei computer viventi sono estre- luzioni della bioinformatica. L’obiettivo a lun- mamente interessanti. La possibilità di usa- go termine della bioinformatica (o almeno re le cellule per eseguire algoritmi avrebbe degli aspetti di questa disciplina maggior- una ricaduta immensa anche in campo bio- mente discussi in questo contributo) sono logico-medico. Per esempio, riprogramman- quelli di fornire tecniche sia predittive che do le cellule che esibiscono comportamenti prescrittive del comportamento dei sistemi anomali si potrebbero trovare cure efficaci biologici complessi. Le tecniche predittive per tutta la classe delle malattie auto-im- sono in grado di prevedere i comportamenti muni come la sclerosi multipla oppure per i di un sistema e, quindi, sono semplicemente tumori. Su questa strada si stanno muoven- descrittive, mentre le tecniche prescrittive do numerosi importanti gruppi di ricerca dovrebbero essere in grado di imporre un de- cercando di definire un modello completo terminato comportamento (o classe di com- del funzionamento della cellula. Questo è portamenti) ai sistemi, essendo, quindi, in- sicuramente il primo passo per ipotizzare vasive. Si discutono adesso brevemente le poi metodologie in grado di controllare ed due tipologie di tecniche. eventualmente modificare il comportamen- Una tecnica predittiva si basa sulla bontà to delle cellule. del modello del sistema biologico e median- Concludendo si può certamente affermare te analisi delle proprietà del modello deter- che gli aspetti dinamici dei sistemi biologici mina possibili evoluzioni. Questa strategia e le tecniche informatiche per dominarne la può essere usata dai ricercatori per dimo- complessità sono un campo di ricerca agli strare in laboratorio certi comportamenti esordi e che probabilmente dominerà la ancora non noti oppure per prevedere le scena bioinformatica dei prossimi anni con reazioni di un farmaco in presenza di deter- attività altamente interdisciplinari. Infatti, minate malattie. Essenziale per ottenere per validare i modelli di comportamento che buoni risultati è la fase di validazione dei portino a tecniche predittive è assoluta- modelli che si utilizzano e, da qui, la grande attività attuale nella modellazione di siste- mente necessario interagire con biologi e per poter comprendere completamente i ri- 1 mi biologici reali mediante algebre di pro- sultati delle analisi i biologi devono poter cesso al fine di ottenere dal modello almeno tutti i comportamenti noti del sistema con- comprendere ciò che gli informatici hanno fatto. Da qui la necessità di creare una co- 0 13 M O N D O D I G I T A L E • n . 1 - m a r z o 2 0 0 4
0 munità scientifica internazionale che sia a [9] Priami C.: Stochastic π-calculus. The Computer cavallo tra le discipline delle scienze della Journal, Vol. 38, n. 6, 1995, p. 578-589. vita e quelle del settore dell’informazione. [10] Priami C., Regev, Shapiro E., Silverman W.: Ap- Recentemente la branca della biologia dei plication of a stochastic passing-name calculus sistemi sta cercando di percorrere questa to representation and simulation of molecular processes. Information Processing Letters, Vol. strada reclutando fisici, matematici e infor- 80, 2001, p. 25-31. matici all’interno dei loro istituti di ricerca. [11] Regev A., Panina E.M., Silverman W., Cardelli L., 1 Analogo sforzo dovrebbe essere fatto nei centri di ricerca bioinformatici che nascono Shapiro E.: BioAmbients: an abstraction for bio- logical compartments. Apparirà su Theoretical dai dipartimenti di informatica. Occorre te- Computer Science. ner presente che come sempre quando si [12] Roux-Rouquie M., Caritey N., Gaubert L., Ro- creano nuove comunità scientifiche da ag- senthal-Sabroux C.: Using the Unified Modeling gregazioni di persone provenienti da aree Language (UML) to guide Systemic description disciplinari diverse è essenziale stabilire im- of Biological Processes and Systems. Apparirà su BioSystems. 0 mediatamente un criterio di pariteticità tra le varie anime del gruppo. Per far questo è [13] Wingender E., Chen X., Fricke E., Geffers R., Hehl R., Liebich I., Krull M., Matys V., Michael H., necessario individuare con chiarezza quelle Ohnhauser R., Pruss M., Schacherer F., Thiele che sono le necessità e le aspettative dei S., Urbach S.: The transfac system on gene ex- biologi e quali quelle degli informatici assu- pression regulation. Nucleic Acids Research, mendo che nessuna delle due scienze è al Vol. 29, n. 1, 2001, p. 281–283. servizio dell’altra. Su questa base paritaria sarà poi possibile attivare progetti di gran- de respiro e creare una robusta comunità scientifica. CORRADO PRIAMI ha ricevuto laurea e dottorato di ri- cerca in informatica all’Università di Pisa, è stato ri- Bibliografia cercatore all’Ecole Normale Superieur di Parigi e poi all’Università di Verona dove è diventato pro- [1] Cardelli L.: Brane calculus. Rapporto tecnico Mi- fessore associato di Informatica. Attualmente è crosoft Research Cambridge, 2003. professore straordinario di informatica all’Univer- [2] Danos V., Laneve C.: Graphs for Core molecular sità di Trento, Dipartimento di Informatica e Tlc, do- biology. Proceedings of CMSB03, LNCS 2602, ve guida il gruppo di bioinformatica ed è responsa- Springer-Verlag, 2003. bile dei corsi di laurea e laurea specialistica in [3] Degano P., Priami C.: Noninterleaving seman- Informatica. Rappresenta l’Università di Trento nel tics of mobile processes. Theoretical Computer consiglio di amministrazione della Trento School of Science, Vol. 216, n. 1-2, 1999, p. 237-270. Management ed è delegato di ateneo per i progetti europei nel sesto programma quadro. I suoi inte- [4] De Jong H.: Modeling and Simulation of Genetic ressi di ricerca coprono, oltre la bioinformatica, i si- Regulatory Systems. A Literature Review. Jour- stemi distribuiti e mobili e i linguaggi di program- nal of Computational Biology, Vol. 9, n. 1, 2002, mazione in senso lato. Coordina un progetto euro- p. 67-103. peo nell’area del global computing e un progetto [5] Karp P.D., Krummenacker M., Paley S., Wagg J.: nazionale sulle tematiche riportate nell’articolo. Integrated pathway/genome databases and Partecipa, inoltre, a numerosi altri progetti sia na- their role in drug discovery. Trends in Biotech- zionali che internazionali e ha numerose collabora- nology, Vol. 17, n. 7, 1999, p. 275-281. zioni con industrie nel settore delle comunicazioni [6] Koremblat K., Priami C.: Towards extracting _- mobili e delle biotecnologie. Opera come revisore calculus from UML sequence and state dia- di progetti europei e nazionali nelle sue aree di in- grams. In Compositional verification of UML teresse. Ha pubblicato oltre 80 articoli su riviste e models 03, apparirà su ENTCS 2003. convegni internazionali ed è autore e curatore di al- cuni libri sulle tematiche sopra esposte. Ha parteci- [7] Nielson F., Nielson H.R., Priami C., Scuch da Ro- pato e partecipa, anche come presidente, a nume- 1 sa D.: Control Flow Analysis of BioAmbients. Bioconcur 2003, Apparirà su ENTCS. rosi comitati di programma di eventi internazionali prevalentemente nell’area della bioinformatica. [8] Ogata H., Goto S., K. Sato, Fujibuchi W., Bono Co-dirige una scuola di dottorato aperta a giovani H., Kanehisa Kegg M.: Kyoto encyclopedia of ricercatori informatici e biologi per la costruzione di 0 genes and genomes. Nucleic Acids Research, Vol. 27, n. 1, 2000, p. 29–34. un gruppo scientifico interdisciplinare. priami@dit.unitn.it 14 M O N D O D I G I T A L E • n . 1 - m a r z o 2 0 0 4
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