SOFTWARE DEFINED NETWORKING: SFIDE E OPPORTUNITÀ PER LE RETI DEL FUTURO - Antonio Manzalini, Vinicio Vercellone, Mario Ullio
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Usa il tuo 30 smartphone per visualizzare approfondimenti multimediali SOFTWARE DEFINED NETWORKING: SFIDE E OPPORTUNITÀ PER LE RETI DEL FUTURO Antonio Manzalini, Vinicio Vercellone, Mario Ullio NUOVE RETI
31 PRIVACY NUOVE RETI I l paradigma SDN (Software Defined Networking), secondo l’accezione più diffusa, propone l’am- biziosa visione di rendere i nodi di rete (ad es. router e switch) programmabili, introducendo opportuni livelli di astrazione, ai quali accedere attraverso l’uso di interfacce di controllo (API). Nell’ambito di questo paradigma, assume particolare rilievo anche il concetto di virtualizzazio- ne di rete, ovvero l’idea di creare delle partizioni virtuali dell’infrastruttura di rete fisica, in modo SECURITY da permettere a più istanze di controllo e le rispettive applicazioni di utilizzare le partizioni asse- gnate: questo permetterebbe coesistenza di più reti virtuali, completamente isolate, che insisto- no sulla medesima infrastruttura hardware. La centralizzazione logica del controllo, potrebbe permettere di attuare più facilmente azioni di configurazione e ottimizzazione delle risorse di rete. L’adozione di questo paradigma potrebbe abilitare lo sviluppo di nuovi ecosistemi. GOVERNANCE be portare vantaggi economici globale e logicamente centraliz- 1 Introduzione per gli Operatori Lean, dall’altra potrebbe abilitare lo sviluppo di zata, gestendo la topologia fisica della rete e la distribuzione delle Operatore Lean o Smart ? È una nuovi ecosistemi di servizi, che informazioni di stato necessarie delle domande chiave. L’Operato- costituirebbero potenziali oppor- ad implementare le logiche di re Lean, in estrema sintesi, inve- tunità di sviluppo per gli Operato- servizio. Il cuore della SDN asso- SPECIALE ste principalmente sul ruolo di Bit ri Smart, nella misura in cui que- miglia dunque ad un ecosistema Carrier nell’ottica di consolidare sti riescano a ritagliarsi un ruolo di moduli software di controllo, il proprio business tradizionale, e inserirsi in un modello di busi- interagenti fra di loro e capaci di quindi punta ad un forte conte- ness vantaggioso. attuare più facilmente azioni di nimento dei costi ma anche ad Una delle principali sfide tecnolo- configurazione e ottimizzazione uno snellimento dei processi or- giche del paradigma SDN riguar- delle risorse di rete. D’altra parte, ganizzativi; l’Operatore Smart, da la centralizzazione della logica la stessa centralizzazione logica dovrebbe operare in maniera più del controllo: questo abiliterebbe del controllo potrebbe avere dei disruptive, secondo una galassia le applicazioni ad acquisire una punti critici, quali ad esempio li- di imprese, che puntano allo svi- vista astratta della rete, come se velli di prestazioni, affidabilità, luppo di nuovi ecosistemi e nuovi questa fosse governata da un pia- scalabilità e stabilità [1]. modelli di business. no di controllo concettualmente L’introduzione di diversi livel- L’innovazione tecnologica legata centralizzato (ed integrato con li di astrazione di rete coniugata al potenziale sviluppo del para- il sistema di gestione). Diventa con la virtualizzazione integrata digma SDN potrebbe impattare quindi possibile implementare delle risorse IT e di rete potrebbe entrambi i ruoli, ovviamente in logiche di controllo astraendo permettere di estendere alle rete i maniera più o meno sensibile, in dalla complessità fisica della mol- paradigmi e gli strumenti (oppor- funzione del livello e delle moda- teplicità degli apparati di rete. Lo tunamente adeguati) oggi utiliz- lità di possibile adozione: infatti strato di controllo ha il compi- zati all’interno dei Data Center: mentre da una parte SDN potreb- to di presentare una vista unica, ad esempio uno dei vantaggi più
32 concreti potrebbe essere intro- re di rete evoluta anche se ad oggi piano di forwarding, è RFC già dal durre nella rete dell’Operatore di manca di fatto una visione comu- 2010 [4]; Juniper mette a disposi- un livello di flessibilità, ad oggi ne di quali siano gli obiettivi e gli zione da anni API ed SDK sui pro- PRIVACY impensato, abilitandone la pro- elementi che identificano questo pri router), ma non hanno trovato grammabilità e permettendo di nuovo paradigma. sino ad oggi significativo impiego. allocare ed invocare funzionalità Secondo Scott Shenker [2] e Nick L’aspetto su cui si stanno da anni virtualizzate di rete a seconda del- McKeown [3] l’obiettivo principa- concentrando le attività è la defi- le esigenze e nei punti più oppor- le di SDN è ristrutturare l’architet- nizione del protocollo OF (Open- tuni; a questo si aggiungerebbe la tura di networking, introducendo Flow), sviluppato inizialmente a possibilità di realizzare ridondan- opportuni livelli di astrazione in livello accademico ed ora adottato NUOVE RETI ze (ad es. over-provisioning del- grado di operare una trasforma- anche dalla ONF (Open Networ- la connettività virtuale) secondo zione simile a quanto già avvenuto king Foundation) come principale schemi ad oggi impossibili, e la nel campo delle architetture ela- ipotesi di lavoro e fondamento del capacità rinnovare le piattaforme borative. Nell’ambito del compu- lavoro di standardizzazione. hardware con limitato (o addirit- ting infatti ormai da molto tempo tura senza) impatto sui servizi. i programmatori sono in grado di Inoltre, potrebbe diventare parti- implementare sistemi complessi 2.1 SECURITY Il protocollo OpenFlow colarmente significativo valutare senza dovere gestire le tecnicalità le potenziali opportunità offerte dei singoli dispositivi coinvolti o dalla declinazione del paradigma interagire in linguaggio macchi- Il protocollo OpenFlow si ritiene SDN all’edge della rete (ad esem- na, il tutto proprio grazie all’in- che rappresenti un fattore abili- pio, anche fino a casa dell’Utente) troduzione di opportuni livelli di tante, anche se da solo ovviamen- nell’ottica di sviluppare nuovi ser- astrazione nell’architettura. te non sufficiente, per realizzare GOVERNANCE vizi ICT e nuovi modelli di busi- Questa visione, decisamente am- la trasformazione verso i concetti ness. biziosa che propone un cambia- di rete flessibile e programmabile. Infine è utile rimarcare che il tema mento radicale nelle reti, non è È inoltre doveroso aggiungere che SDN, a dispetto dell’enfasi e delle messa in discussione, ma spesso la sua definizione non è al mo- aspettative di cui è oggetto in que- da molti è erroneamente iden- mento consolidata, ma è ancora sto momento, sebbene suffragate tificata con aspetti specifici che suscettibile di evoluzioni e perfe- da indubbie potenzialità dell’idea, probabilmente hanno un impat- zionamenti necessita ancora di progressi nel to decisamente più limitato. Ad L’interfaccia realizzata da Open- SPECIALE processo di standardizzazione e esempio alcuni identificano SDN Flow si colloca al livello più basso di raggiungere una piena maturità con il problema della separazione di astrazione previsto dall’archi- e disponibilità tecnologica per po- del piano di controllo dagli appa- tettura SDN, essa permette in- tere essere seriamente considerato rati di rete e della sua centralizza- fatti di svincolarsi dall’hardware per un dispiegamento in campo. zione, altri si focalizzano sull’a- di forwarding dei pacchetti. In A questo proposito, quindi, anche pertura di interfacce di controllo questo senso, uno degli aspetti gli esempi di attività internazio- sui router attuali: entrambe que- fondamentali, che sta alla base nali sull’argomento, riportati nel ste innovazioni sono solo compo- dell’attività di specifica avviata Capitolo 2, stanno a testimoniare nenti di una soluzione comples- da OpenFlow, consiste nella de- soprattutto lo sforzo di elaborare siva che permette l’interazione finizione di un modello standard una vision e di verificarne le po- delle applicazioni con la rete in dell’hardware di forwarding dei tenzialità attraverso attività esplo- modo sufficientemente semplice pacchetti che costituisce il nucleo rative e “proof of concept”. da stimolare una vasta produzio- dei diversi dispositivi di networ- ne di nuove applicazioni. Eviden- king. Scopo del protocollo Open- za di questo fatto è che soluzioni Flow è quindi, in questo senso, tecniche per questi due proble- quello di presentare all’esterno 2 Il paradigma Software Defined Networking mi specifici esistono da anni (ad esempio i lavori in IETF sul proto- un modello di nodo generale e unificato, rendendo gli strati più SDN sta diventando una ‘keyword’ collo ForCES, che permette la se- alti dell’architettura di rete SDN imprescindibile per le architettu- parazione tra piano di controllo e indipendenti dall’implementa-
33 instradamento e trattamento dei pacchetti appartenenti ai diversi Feature Applicazioni flussi di traffico. PRIVACY Normalmente l’implementazione NorthBound API delle tabelle di classificazione dei pacchetti, che presiedono alla de- finizione dei flussi e alla relative Network OS regole di inoltro, è una caratteristi- SDN Controller ca proprietaria del particolare ap- parato di networking. Per superare NUOVE RETI questo modello, OpenFlow mira OpenFlow ad individuare e specificare ed a HAL rendere accessibili attraverso il (Hardware Abstraction Layer) protocollo, un insieme di funzioni Firmware supportate dalla maggior parte dei Packet Forwarding router o switch commerciali. L’o- CPU NPU ASIC ... CAM (routing, switch, ecc.) biettivo principale consiste quindi SECURITY nel definire un modello astratto Figura 1 - Rappresentazione dell’architettura di rete SDN dell’elemento che esegue il forwar- ding dei pacchetti, rendendolo zione del particolare vendor delle table e specificano le regole di programmabile attraverso un in- tecnologie impiegate nel piano di trattamento associate a ciascun terfaccia aperta e standard. forwarding. flusso di traffico. L’entità base Uno schema molto semplificato GOVERNANCE Risalendo alle origini della propo- con cui viene rappresentato e dell’architettura OpenFlow è ri- sta, l’idea di base di OpenFlow è gestito il traffico in OpenFlow è portato nella Figura 2 seguente. quella di rendere programmabili per l’appunto il flusso di pacchet- In particolare lo schema di prin- in senso generale le tabelle di clas- ti (flow); quest’ultimo è definito cipio fa riferimento alla versione sificazione ed instradamento dei da una regola di classificazione base dell’architettura, come defi- pacchetti presenti negli apparati ottenuta specificando il contenu- nita dalla specifica OpenFlow nel- di networking (siano essi router o to di opportuni campi dell’inte- la versione 1.0. switch); in questo modo il conte- stazione tramite una entry della I principali elementi funzionali SPECIALE nuto (le cosiddette entry) può es- flow table. Il protocollo Open- del sistema, come si osserva dalla sere configurato dalle applicazioni, Flow permette quindi al piano figura, sono i seguenti: per il tramite di un piano di con- di controllo di definire in modo 1) una tabella (Flow Table) i cui trollo esterno al dispositivo, me- flessibile e dinamico le regole di elementi (entry) definiscono i diante un’opportuna interfaccia. Quest’ultima, costituita appunto Figura 2 - Schema di principio di un nodo OpenFlow dal protocollo OpenFlow, permet- Scope of OpenFlow Switch Specification te di definirne in modo flessibile il contenuto, in funzione della logica OpenFlow Switch di servizio da realizzare. OpenFlow Le tabelle utilizzate per la clas- Protocol sw Secure Channel sificazione del traffico a bordo SSL PC dei router sono generalmente in grado di operare a velocità di li- hw Flow Table nea e vengono sfruttate anche Controller per realizzare funzioni aggiun- tive al forwarding di base, quali: firewall, NAT, QoS, ecc. Nel mo- dello del nodo OpenFlow, queste tabelle vengono denominate flow
34 flussi e le azioni associate, de- nella tabella per specificare il Il principale limite identifica- terminando il trattamento da trattamento dei pacchetti suc- to, all’interno della stessa ONF, applicare ai pacchetti apparte- cessivi; infine, nulla vieta, in per il modello corrente, consiste PRIVACY nenti ai flussi stessi; casi particolari, di inviare tutti nel fatto che la rappresentazione 2) un canale sicuro (Secure Chan- i pacchetti di un flusso verso il semplificata su cui si basa attual- nel) tra il nodo ed un processo controller per la loro elabora- mente OpenFlow non è in grado di controllo remoto (control- zione; di veicolare agevolmente le infor- ler), che consente lo scambio 3) scartare i pacchetti apparte- mazioni sulla logica di forwarding di pacchetti e messaggi di co- nenti al flusso; che l’applicazione intende im- mando; 4) trattare i pacchetti secondo le plementare, rendendo difficile se NUOVE RETI 3) il protocollo OpenFlow, come normali procedure di forwar- non talora impossibile fare leva interfaccia di comunicazione ding del nodo (nel caso di nodi sulle funzionalità messe a dispo- standard ed aperta tra il nodo OpenFlow ibridi). sizione dall’hardware. Anche nel ed il controller. modello corrente, la rappresen- In linea di principio si può di- tazione consiste in una sequenza stinguere un nodo nativo Open- di tabelle e obbliga l’applicazione Flow, in grado di svolgere tutte le 2.2 Gli sviluppi recenti a ragionare a basso livello, man- SECURITY sue funzioni unicamente tramite cando in definitiva la possibilità programmazione remota da par- La definizione dell’architettura di esprimere in termini concisi te di un controllore ed un nodo OpenFlow ha subito delle evolu- il comportamento (il cosiddetto tradizionale (es. router o switch zioni rispetto alla versione inizia- forwarding behavior) end-to-end commerciale), che sia anche in le da quando è stata fatto oggetto desiderato. grado di ricevere ed interpreta- di studio e specifica da parte di Questa è la ragione principale per GOVERNANCE re comandi mediante OpenFlow. ONF ed ha visto parallelamente cui in ambito ONF è stato istitu- Nel seguito, indicheremo questo un sempre maggiore coinvolgi- ito di recente un nuovo gruppo tipo di apparati con il termine mento da parte dell’industria. A di lavoro incaricato della defi- nodo OpenFlow ibrido, in uso in differenza della semplice schema- nizione del modello astratto del ambito ONF, ente incaricato dello tizzazione discussa in precedenza piano di forwarding del nodo. sviluppo degli standard su SDN/ a titolo esemplificativo, il modello Sarà poi compito di un opportu- OpenFlow. I nodi ibridi rappre- di nodo OF attualmente definito no HAL (Hardware Abstraction sentano infatti lo scenario più re- dalla versione più recente della Layer) presentare ai livelli supe- SPECIALE alistico, nell’ipotesi di un’introdu- specifica (Versione 1.3) prevede la riori tale astrazione (Figura 1), zione in rete della tecnologia. presenza di una sequenza di flow interpretando i comandi prove- Gli elementi contenuti nella Flow table in cascata, al fine di consen- nienti dal controllo. Naturalmen- Table (le versioni più recenti della tire una maggiore flessibilità nel te, la definizione del livello HAL specifica prevedono la presenza di trattamento dei pacchetti. non rientra tra i compiti di ONF; più tabelle in cascata) specificano Infine è bene notare che, se l’in- trattandosi di un aspetto specifi- come devono essere gestiti i diver- troduzione di un livello di inter- co legato alle diverse implemen- si flussi di pacchetti. Le azioni di facciamento aperto verso i dispo- tazioni tecnologiche dei vendor, base, che il nodo deve OpenFlow sitivi di forwarding rimane uno spetta a questi ultimi sviluppare deve supportare sono: dei capisaldi dell’architettura tale strato di adattamento sul loro 1) inoltrare il pacchetto verso una SDN, comincia ad emergere, in hardware proprietario. determinata porta di uscita, seno alla comunità scientifica e Parallelamente all’iniziativa di 2) incapsulare il pacchetto e spe- industriale che lavora alla defi- revisione di OpenFlow scaturita dirlo al controller attraverso nizione di OpenFlow, l’idea che da ONF, si segnalano altre criti- l’interfaccia di comunicazio- l’astrazione supportata dalle ver- che mosse al modello corrente da ne; tipicamente questa azione sioni di OpenFlow attualmente parte di esponenti della comunità viene applicata al primo pac- in corso di specifica (versioni 1.x) scientifica. Ad esempio, secondo chetto di un nuovo flusso, il sia soggetta a limiti che possono un parere autorevole [5], il proto- controller potrà poi decidere ostacolare la piena applicabilità collo OF, così com’è definito oggi, di configurare un nuovo entry della tecnologia. sarebbe troppo complesso per un
35 impiego nel core della rete, a sca- ne SDN è quindi la possibilità di è quella di un controllore logica- pito della sua scalabilità, ed invece disegnare le applicazioni consi- mente centralizzato, dal punto di troppo semplificato per soddisfa- derando la rete come se fosse go- vista realizzativo sono possibili PRIVACY re i requisiti di maggiore ricchez- vernata da un piano di controllo diverse scelte progettuali. In linea za funzionale tipici dell’edge di concettualmente centralizzato, di principio, quella di un elemen- servizio. Da questa critica conse- invece che con un sistema com- to di controllo fisicamente centra- gue la proposta di differenziare le plesso e distribuito. Le applicazio- lizzato è un opzione possibile, e versioni del protocollo a seconda ni possono quindi implementare forse adatta per ambiti molto cir- dell’ambito di applicazione; sug- le loro logiche di controllo astra- coscritti, quali una rete sperimen- gerendo un’implementazione sof- endo dalla complessità fisica della tale o un campus universitario, NUOVE RETI tware della versione destinata a rete, sarà compito dei controller ma certamente non adeguata per controllare i nodi edge della rete, presentare una vista unica, glo- il dispiegamento in reti di produ- per una maggiore flessibilità ed bale e logicamente centralizzata, zione. La centralizzazione di un evoluzione della tecnologia, man- gestendo la topologia fisica della elemento così critico per il fun- tenendo invece un profilo molto rete e la distribuzione delle infor- zionamento della rete comporta semplice per il core della rete a mazioni di stato necessarie ad im- infatti evidenti limiti dal punto di beneficio della scalabilità e del co- plementare le logiche di servizio. vista di: prestazioni, in particolare SECURITY sto ma anche della compatibilità Lo strato di controllo dell’archi- tempi di risposta, a causa dei ri- in ambiente multi-vendor. tettura SDN sarà generalmente tardi di propagazione dovuti alle composto da un ecosistema di distanze geografiche, affidabili- moduli software, di cui il princi- tà, in termini di raggiungibilità e pale nucleo è costituito dal con- disponibilità dell’elemento e sca- 2.3 Il livello dei controller come sistema operativo di rete troller. Sebbene non vi sia una labilità. Questo significa che l’ar- GOVERNANCE definizione completamente uni- chitettura del controllo dovrà in Come si nota nella Figura 1, uno voca e universalmente condivisa generale essere composta da ele- degli elementi che compongo- di controller, un punto fermo è menti fisicamente replicati e di- no l’architettura SDN è costituito rappresentato dal fatto che esso stribuiti, ma capaci di comportar- dallo strato di cui fanno parte i ha il compito di terminare l’in- si nel complesso come un piano di controller. terfaccia OpenFlow (vedi Figura controllo logicamente centraliz- Vale la pena ricordare che tradi- 1). Inoltre questo modulo offre zato. Naturalmente un certo gra- zionalmente nelle reti a pacchetto un’interfaccia di programmazio- do di distribuzione dei controller SPECIALE le funzionalità del piano di con- ne verso le applicazioni, siano richiede la gestione delle usua- trollo e quelle del piano dati sono esse interne o esterne allo strato li problematiche di consistenza strettamente accoppiate; ossia di controllo stesso. È quella che delle informazioni di stato tipi- che sono gli stessi dispositivi che in ambito ONF viene convenzio- che dei sistemi distribuiti. I vari effettuano il forwarding del traffi- nalmente indicata con il termine controller dovranno poi essere in co a decidere come trattare e dove di “northbound” API, mediante la grado di dialogare tra loro, attra- inoltrare i pacchetti. quale le applicazioni verso opportune interfacce “oriz- Da questo punto di vista, il para- possono fare uso delle funziona- zontali”, in particolare nel caso in digma SDN/OpenFlow introduce lità offerte dal controller. Questo cui essi appartengano a domini di invece, come già accennato, un strato dell’architettura SDN può rete differenti dal punto di vista principio di disaccoppiamento tra essere visto più in generale come geografico e amministrativo. piano di controllo e di forwarding. l’analogo di un sistema operativo Quindi, riassumendo, dal punto L’approccio adottato prevede di di rete (Network OS), come tale di vista dell’organizzazione del scorporare le funzionalità del deve offrire varie funzionalità di piano di controllo la vera novità piano di controllo ed assegnarle supporto, quali fra l’altro la ge- introdotta da SDN non sta nel- ad elementi dedicati. Ciascuno stione della comunicazione fra la sua centralizzazione, peraltro dei controller, a sua volta, gesti- moduli e l’aggiunta di nuove com- logica, bensì nella possibilità di sce uno o più nodi che effettuano ponenti. svincolarne la topologia da quella il forwarding dei pacchetti. Uno Se l’astrazione presentata dall’ar- dei nodi di rete che effettuano il degli aspetti salienti della visio- chitettura SDN alle applicazioni forwarding del traffico.
36 affermata dal punto vista com- in prospettiva una componente 2.4 La virtualizzazione di rete merciale. Naturalmente diversi e più artico- qualificante dell’architettura SDN e potenzialmente in grado, quan- PRIVACY Un ulteriore ingrediente che è par- lati sono i requisiti ed i problemi do mature, di abilitare nuovi ed te integrante della visione SDN re- da affrontare per esportare le tec- efficaci modelli di condivisione lativamente allo strato di Network nologie di virtualizzazione anche delle infrastrutture di rete. OS è rappresentato dalla virtua- nell’ambito delle reti di telecomu- lizzazione di rete (si veda anche il nicazione geografiche, tuttavia vi riquadro di testo su questo argo- sono segnali di una possibile evolu- mento). Infatti, analogamente a zione proprio in questa direzione. 3 Alcuni scenari e possibili vantaggi per l’Operatore NUOVE RETI come, nel mondo del computing, Ad oggi, invece, le tecniche per l’introduzione delle tecnologie supportare dei principi di virtua- L’interesse per il paradigma SDN di virtualizzazione ha consentito lizzazione in un ambiente gene- è anche testimoniato dal crescen- partizionare e condividere le ri- rico di rete sono ancora in fase di te numero di iniziative interna- sorse elaborative hardware, sotto sviluppo e le implementazioni zionali di carattere industriale e forma di macchine virtuali, tra più disponibili sono limitate. Si tratta da una serie di attività di sviluppo istanze di sistemi operativi, si può sostanzialmente di strumenti de- specifiche, prototipazione e pre- SECURITY pensare di applicare dei principi stinati ad applicazioni in contesti standardizzazione, nonché dal di virtualizzazione (slicing) anche sperimentali e di ricerca, come il sorgere di start-up. alle risorse di rete. software FlowVisor [6], sviluppato In sintesi, se da un parte il para- L’obiettivo della virtualizzazio- nell’ambito del framework Open- digma SDN potrebbe permettere ne di rete, nel contesto Open- Flow. Come le tecnologie di hyper- di attuare più facilmente azioni di Flow/SDN, consiste dunque nel visor si situano tra l’hardware di configurazione e ottimizzazione GOVERNANCE ricavare delle partizioni virtuali computing ed il sistema operativo, delle risorse di rete e dall’altra par- dell’infrastruttura di rete fisi- infatti, il FlowVisor si colloca tra il te, l’introduzione di diversi livelli ca, in modo da permettere a più controller OpenFlow ed il piano di di astrazione di rete coniugata istanze di controllo e rispettive forwarding, introducendo nell’ar- con la virtualizzazione integrata applicazioni di utilizzare la slice chitettura un meccanismo di vir- delle risorse IT e di rete potrebbe di rete assegnata, come se fosse tualizzazione (slicing) di rete. permettere di estendere alle rete i a tutti gli effetti dedicata e com- Il FlowVisor si incarica di garanti- paradigmi attualmente utilizzati pletamente isolata dalle altre reti re che le diverse istanze di control- all’interno dei Data Center. SPECIALE virtuali che insistono sulla me- lo siano in grado di vedere e gesti- La migrazione dell’intelligenza desima infrastruttura hardware. re solo la slice a loro assegnata, del piano di controllo dagli ap- Le tecniche di virtualizzazione assicurandone l’isolamento dalle parati ad un sistema logicamente dovrebbero consentire ai diversi altre slice configurate in rete. Da centralizzati potrebbe favorire lo soggetti che condividono l’infra- un punto di vista implementativo, sviluppo di una nuova generazio- struttura ed alle relative applica- il FlowVisor si inserisce in modo ne di software router ad alte pre- zioni di implementare protocolli trasparente, in modalità proxy, stazioni (100 o più Gbps) basati su e schemi di indirizzamento total- tra l’interfaccia OpenFlow ed il hardware standard. Il throughput mente indipendenti. controller, intercettando ed ela- di un router è fondamentalmente In questo senso, già oggi nell’am- borando i messaggi scambiati. Il limitato dal routing processing bito dei data center e delle archi- FlowVisor costituisce un’imple- (che detta il tradeoff tra numero tetture di cloud computing, le tec- mentazione ancora embrionale di porte e relative banda per con- nologie di virtualizzazione, come dei principi di virtualizzazione e nessione): il paradigma SDN po- ad esempio gli switch virtualizzati presenta alcune limitazioni, per trebbe permettere il superamento (vSwitch) realizzati all’interno dei esempio le topologie virtuali pos- di questa limitazione, rendendo moduli di gestione delle macchi- sono essere costituite solo da sot- possibile attuare in rete delle ri- ne virtuali, i cosiddetti hypervisor, toinsiemi della topologia fisica. dondanze (ad es. over-provisio- giocano un ruolo chiave nell’e- Tuttavia si può sicuramente affer- ning della connettività virtuale) voluzione di queste soluzioni e mare che le tecnologie di virtua- secondo schemi ad oggi impossi- rappresentano una realtà ormai lizzazione della rete costituiscono bili, o introducendo un alto livello
37 di flessibilità e programmazione nell’utilizzo delle risorse di rete. Could Service Center Could Service Center Nel seguito di riportano alcuni (TV, IMS,CDN, OTT,...) (TV, IMS,CDN, OTT,...) PRIVACY esempi di attività internazionali di ricerca e sviluppo. DE intern Il progetto FP7 SPARC “Split ar- R2 R2 chitecture carrier class networks”, finanziato dalla Comunità Euro- pea e coordinato da Deutsche Te- lekom, ha portato allo sviluppo e NUOVE RETI sperimentazione di nodi di rete basati sul disaccoppiamento dei DWDM piani di controllo e forwarding. R1 R1 R1 R1 I prototipi di nodo sviluppati nel progetto SPARC si basano su piattaforme hardware fornite da DWDM L2 Agg L2 Switch L2 Agg Cavium, Broadcom ed Emerson. SECURITY Inoltre, in linea con questi svilup- xDSL OLT Mobile FTTx pi, Deutsche Telekom sta speri- mentando l’utilizzo di soluzioni Figura 3 – TeraStream Architecture (Fonte DT) alla OpenFlow/SDN nell’ambito dello sviluppo della rete green- ratore (attestati ai nodi R2) per la Virtualizzazione, programmabi- field TeraStream dispiegata in centralizzazione di alcune logiche lità e integrazione delle risorse GOVERNANCE Croazia (figura 3). L’architettu- di controllo di rete e per l’ottimiz- di rete e IT sono le caratteristiche ra punta a sfruttare la potenza di zazione di alcuni processi di ge- principali della visione di NTT per calcolo dei Data Centre dell’Ope- stione. il futuro della rete. L’astrazione Figura 4 – Visione di NTT sulla rete del futuro: astrazione e integrazione di risorse di rete e IT (Fonte NTT) Example: the virtual network provided to a user is in the form of a single-star switched network Virtual networks (slices) SPECIALE IT resources Physical network NW resources
38 virtuale delle risorse permette- rebbe l’esercizio di una moltepli- Application cità di reti logiche (overlay) coe- Coordination of the IT and PRIVACY sistenti ma separate sulla stessa NorthBound network resources to optimally Interface used the overall resources infrastruttura fisica. La programmabilità ai diversi li- SDN Orchestrator velli di rete (con interfacce stan- Provisioning, Automatic provision based on dard) aumenterebbe ulteriormen- Discovery, standard interfaces te la flessibilità nella fornitura di Monitoring Openflow Openflow servizi (Figura 4). NUOVE RETI In figura 5 è illustrato un esempio Data Data di scenario di utilizzo di SDN per Center Elastic Core Network Center A B l’interconnessione di data centre in corso di sviluppo in Telefonica I+D. Le applicazioni (attraverso l’SDN Orchestrator) potrebbero riserva- Figura 5 – Interconnessione di Data Centre (Fonte Telefonica I+D) SECURITY re le risorse IT e di rete in maniera integrata, secondo i requisiti ri- server. È il modello del sistema rizon (figura 6), dove nuovamente chiesti e per il tempo necessario operativo di rete. ricorrono i temi della virtualizza- ad eseguire determinati task, o Un modello molto simile è il zione, programmabilità e integra- per attuare migrazioni tra diversi Dynamic Enterprise Cloud di Ve- zione delle risorse di rete e IT. GOVERNANCE Figura 6 – Dynamic Enterprise Cloud (Fonte Verizon) 1. Customer requests Cloud 2. CC service checks resource Computing (CC) service instance status, commands resource CC Servise Virtual Machines changes as needed Controller Customer Data Centers, (ANC) Sensors, etc. 5. CC servicereleases all 4. Customer releases resources, updates status Storage CC service instance TNC Processing SPECIALE PE CE Access Transport TNC CE Apps Network PE PE Virtual Machines 3. Customer executes Cloud Computing (CC) application PE TNC Backbone Storage PE CE Transport Network Processing PE Access Transport CE Network Apps ANC - Application Network Controller TNC - Transport Network Controller
39 vSwitch, è stata recentemente ac- sostanza, la filosofia che in questo 4 Posizionamento dei Vendor quisita da VMware, leader nelle tecnologie di virtualizzazione. Al- momento alcuni vendor propon- gono consiste in un approccio che PRIVACY L’architettura SDN ha mostrato la tro gruppo di vendor è rappresen- potremmo definire ibrido. Il con- capacità di valicare i confini del- tato da costruttori come HP, IBM trollo rimane fondamentalmen- la ricerca accademica, all’inter- e Brocade, che dispongono di li- te a bordo dei nodi e distribuito, no della quale ha avuto origine il nee di prodotto basate su apparati ma le piattaforme si aprono per protocollo OpenFlow, e di affer- di networking destinati in primo veicolare informazioni e accettare marsi concretamente nell’ambito luogo al segmento delle reti en- anche comandi di configurazione, dell’industria come paradigma terprise/campus e dei data center. relativamente ad alcuni aree fun- NUOVE RETI emergente di architettura di rete. Questi vendor hanno già annun- zionali, da elementi (controller) Come ogni soluzione potenzial- ciato la disponibilità commerciale esterni. mente in grado di portare tra- di prodotti in grado di supportare In questo senso, per esempio, sformazioni anche significative il protocollo OpenFlow; essi sono molti si stanno orientando ad nel comparto industriale di ri- inoltre tra gli esponenti più attivi esportare verso le applicazioni ferimento, il paradigma SDN ha in questo momento all’interno dei informazioni sulla topologia e lo prodotto reazioni diversificate da gruppi di lavoro di ONF. stato dei nodi, anche se ciò con- SECURITY parte dei soggetti del settore, ed Anche i tradizionali fornitori di trasta con la filosofia SDN, che in particolare dei vendor. Inten- tecnologie per le reti dei service prevede invece di creare livelli di diamo riferirci qui in primo luogo provider stanno seguendo con at- astrazione progressivi, in modo da ai vendor presenti nel segmento tenzione questo filone ed elabo- rendere trasparente la complessi- di mercato delle piattaforme di rando le strategie per incorporare tà sottostante allo strato applica- rete per i service provider, senza elementi della soluzione SDN nei tivo. In ogni caso, l’introduzione GOVERNANCE peraltro trascurare ciò che avviene propri prodotti. Si segnalano ad di principi di apertura rappresen- in settori adiacenti, le soluzioni di esempio vendor come NEC che ta una novità per le strategie dei networking per le reti enterpri- proprio facendo leva sul tema vendor incombenti. se e i data center. Per cominciare SDN/OpenFlow stanno cercan- dalle realtà più pronte a muoversi do di riposizionarsi sul mercato nel mercato che le nuove oppor- nel settore del networking. NEC tunità tecnologiche sono in grado di creare, partiamo dal caso delle è uno dei vendor particolarmen- te coinvolti nelle attività in ONF 5 Attività internazionali SPECIALE numerose startup che sono nate ed ha annunciato una soluzione, La notevole trazione che il tema per esplorare questo filone. l’architettura denominata Pro- SDN sta esercitando sull’industria Fra tutte, possiamo citare Nicira grammableFlow, che introduce ha fatto sì che siano state avviate e BigSwitch, entrambe fondate da principi di programmabilità e di diverse iniziative per cercare di esponenti di primo piano dell’u- virtualizzazione nei dispositivi di definire delle soluzioni condivi- niversità di Stanford che, lo ricor- rete. Anche altri costruttori affer- se e dei protocolli interoperabili. diamo, è stata l’incubatore delle mati di apparati di networking, Prima fra tutte è l’ONF. Si tratta attività su SDN/OpenFlow. En- come ad esempio Cisco e Juniper, di una iniziativa relativamente re- trambe hanno orientato i loro svi- hanno inserito il tema SDN all’in- cente, costituitasi nel marzo dello luppi verso uno sbocco commer- terno delle loro strategie evolutive scorso anno sotto forma di con- ciale nel segmento delle soluzioni di prodotto. sorzio industriale non-profit. di networking per il cloud com- Generalmente viene prevista l’a- La missione principale di ONF è puting ed i data center. In questo pertura di interfacce che consen- di promuovere un nuovo approc- ambito, OpenFlow viene impie- tono in qualche misura la pro- cio al networking ispirato ai prin- gato come elemento nell’ambito grammabilità dei nodi di rete; di cipi dell’approccio SDN. In questa di tecnologie di virtualizzazione solito l‘interazione con la piat- prospettiva, il consorzio ONF si è di rete. In particolare, Nicira, che taforma avviene a livello più alto assunto come compito principale ha sviluppato la piattaforma NVP rispetto a quanto prevede il pro- quello di presiedere allo sviluppo (Network Virtualization Platform) tocollo OpenFlow, e talvolta sono degli standard fondamentali al ri- basata sulla tecnologia Open presenti aspetti proprietari. In guardo, tra i quali, in primo luogo,
40 Network Virtualization PRIVACY Ormai da anni una delle tecnologie do- vrapposti; attraverso le soluzioni Car- apparati con prestazioni via via crescen- minanti nei Data Center è quella di vir- rier Supporting Carrier è anche possibi- ti in grado di contrastare la crescita del tualizzazione: Hypervisor commerciali le condividere una stessa infrastruttura traffico mantenendo i costi contenuti. Il (e.g. VMware vSphere [7]) o Open tra più operatori. I vincoli delle soluzioni perdurare di questa tendenza è tuttavia Source (e.g. XEN [8]) permettono di attuali sono da una parte l’impossibili- oggi non così scontato: utilizzare un server fisico per realizza- tà di applicare alle diverse partizioni di lo sviluppo di ASIC in grado di sup- NUOVE RETI re istanze di server virtuali gestiti da rete soluzioni completamente disgiun- portare sempre nuove funzionalità a organizzazioni differenti e che utiliz- te (tutte le reti virtuali condividono la velocità più elevata è sempre più com- zino eventualmente sistemi operativi tecnologia IP/MPLS), dall’altra alcune plesso e costoso e richiede tempi mol- diversi. limitazioni quali la “granularità’” con cui to lunghi (centinaia di risorse coinvolte, Le tecnologie di virtualizzazione pos- è possibile associare il traffico ad una tempi nell’ordine di 18-24 mesi); sono essere potenzialmente impiega- data rete virtuale (tipicamente una por- le nuove funzionalità introdotte all’in- te nel dominio di rete con due diversi ta logica e non un singolo flusso) o la terno delle reti sono sempre più com- SECURITY obiettivi: limitata dinamicità. plesse; utilizzo di una stessa infrastruttura Il secondo obiettivo si inserisce nel di- l’ingegnerizzazione di nuovi servizi fisica per realizzare più reti virtuali, battito su un dilemma tecnologico con in tempi relativamente brevi richie- appartenenti a soggetti diversi; cui da anni devono confrontarsi i co- derebbe un’elevata flessibilità delle utilizzo di una stessa piattaforma har- struttori di apparati delle reti dati: realiz- macchine; dware per realizzare più funzionalità zazione delle funzioni in hardware o in lo sviluppo tecnologico di server e GOVERNANCE di rete. software. Negli ultimi 10-15 anni si è os- schede di rete non specializzati può Il primo obiettivo è in realtà già indiriz- servato una progressivo spostamento di contare su un mercato molto più am- zato da anni attraverso l’impiego della funzionalità negli apparati (forwarding, pio. tecnologia MPLS per realizzare reti pri- accodamento differenziato, filtraggio del Sulla base di questi fattori viene quindi vate virtuali (Virtual Private Network) di traffico, …) da una realizzazione in sof- proposto un ritorno al passato con l’uti- livello 2 o livello 3, che utilizzano piani tware ad una realizzazione in hardware. lizzo di hardware non specializzato per di indirizzamento eventualmente so- Questo ha permesso la realizzazione di realizzare funzionalità di rete: in par- SPECIALE la specifica del protocollo Open- sia in termini di modello dell’har- ed architettura, dei dispositivi di Flow. ONF è governata da un bo- dware di rete che di protocollo. A rete; dall’altro, permettere alle ap- ard costituito da rappresentanti questo riguardo sono al momento plicazioni di controllo di esprime- di Deutsche Telekom, Facebook, attivi principalmente due gruppi re in modo più conciso ed efficace Google, Microsoft, NTT, Verizon di lavoro: il WG Extensibility ed il cosiddetto forwarding behavior e Yahoo. Anche Telecom Italia è il WG Forwarding Abstractions, desiderato, senza dover ragionare recentemente entrata a fare par- di recente costituzione. Il primo in termini di compilazione di un te del consorzio ONF, che anno- ha il compito di evolvere la spe- numero imprecisato di singole vera ormai oltre 70 membri, tra cifica attuale, individuando ed flow table. Accanto ai due grup- cui diverse altre aziende di rilievo introducendo estensioni volte ad pi di lavoro citati ve ne sono poi come: Cisco, HP, Juniper, IBM, incrementarne la flessibilità e la altri i cui compiti riguardano per Ericsson, VMware, NEC, Orange ricchezza funzionale. Mentre il esempio la definizione del model- e Comcast. secondo si propone di ripensare lo dei nodi ibridi (WG Hybrid), L’attività di specifica di ONF è il modello astratto del nodo con affrontando le problematiche di organizzata in gruppo di lavoro. un duplice obiettivo; da un lato, consistenza nella gestione delle L’aspetto centrale del lavoro di de- renderne più agevole l’implemen- risorse derivanti dalla presenza finizione degli standard è rappre- tazione sull’hardware piuttosto di piani di controllo distinti, op- sentato attualmente da OpenFlow, eterogeneo, per caratteristiche pure gli aspetti di configurazione
41 PRIVACY ticolare ad esempio le funzionalità ad general purpose e della maggiore con- caso sono istanziate le funzionalità di oggi fornite da appliance (NAT, Firewal- correnza sulle componenti software, o rete) sia all’interno di un dato sito tra ling, Deep Packet Inspection), quelle se sia più conveniente un approccio più macchine fisiche, sia in un contesto fornite dagli apparati di Core Network meno innovativo che cerchi di coniuga- Cloud tra siti diversi. Da qui il legame Mobile (GGSN, EPC, MME) o quelle re hardware specializzato con funzioni tra SDN e Network Virtualization che NUOVE RETI fornite dagli apparati di edge della rete virtualizzate, o se semplicemente, nel per altri aspetti potrebbero essere con- fissa (BRAS, PE). In questo contesto medio periodo, questa proposizione siderati temi ortogonali: la separazione le funzionalità diventano istanze SW non sia ancora sostenibile. del piano di controllo dal forwarding o associate a macchine virtuali che con- I vantaggi legati all’impiego di questa ar- l’apertura di API verso lo strato applica- dividono una infrastruttura di server fi- chitettura vanno tuttavia al di là del sem- tivo non sono necessari per realizzare sici distribuiti sulla rete o concentrati in plice risparmio economico: come all’in- un’architettura in linea con gli obiettivi Data Center di rete. terno dei Data Center la soluzione abilita della Network Virtualization; potrebbe- Un interrogativo rispetto a questa pro- un livello di flessibilità ad oggi impensato, ro tuttavia essere un elemento utile per SECURITY posizione è sicuramente quello delle permettendo di accendere le funzionalità gestire la mobilità delle Virtual Machine prestazioni: è scontato che l’impiego a seconda delle esigenze nei punti di del- nello stesso modo come soluzioni ba- di hardware non specializzato non per- la rete più opportuni, realizzare ridondan- sate su Openflow sono ad oggi consi- metta di ottenere le stesse prestazioni ze secondo schemi ad oggi impossibili, derate all’interno dei Data Center per attuali per realizzare alcune funziona- rinnovare le piattaforme hardware senza risolvere lo stesso problema ■ lità, quindi le risorse computazionali impatti sui servizi, … GOVERNANCE necessarie saranno quantitativamente Per poter avere questi vantaggi ci si maggiori; l’interrogativo diventa quindi trova tuttavia ad affrontare una pro- se il costo complessivo di una architet- blematica analoga a quelle che sta tura di rete basata sul paradigma “Net- ad oggi diventando una criticità per i work Virtualization” sia interessante ri- Data Center: come realizzare in ma- spetto alle soluzioni attuali come effetto niera semplice e scalabile la mobilità Per approfondimenti delle economie di scala sul hardware delle Virtual Machine (su cui in questo http://www.blog.telecomfuturecentre.it/ SPECIALE (Configuration & Management), gine ad alcune prime iniziative al prodotto soluzioni per semplifi- di validazione (Testing & Inter- riguardo. È stata proposta la cre- care la configurazione degli ap- operability) e di definizione dei azione di un gruppo di lavoro su parati, oppure del già citato WG principi architetturali (Architec- SDN, ma la discussione che si è ForCES [4], che ha specificato un ture & Framework). Infine, meri- sviluppata non è per il momento protocollo per separare piano di ta di essere menzionata l’attività approdata ad una decisione fina- controllo e forwarding dei nodi sulla definizione della cosiddetta le. Tenendo conto del mandato di rete. In questo quadro, sono Northbound Interface, che ha l’o- precipuo di IETF, il dibattito è sta- emerse anche nuove proposte biettivo di definire l’interfaccia to per lo più centrato sull’effettiva per l’apertura della piattaforma di esposta dallo strato di Network necessità di definire nuovi proto- rete, come nel caso dell’ IRS (In- OS verso le applicazioni. colli per rispondere ad esigenze ternet Routing System), che mira Anche in IETF il tema SDN ha specifiche in questo contesto. La a consentire alle applicazioni di stimolato il confronto sul coin- discussione ha affrontato tra l’al- interagire con il sistema di rou- volgimento e sul possibile ruolo tro il tema dell’eventuale ruolo di ting della rete. Se la discussione dell’ente da sempre preposto alla protocolli esistenti, derivanti da in ambito IETF rimane comun- definizione degli standard per il attività IETF pregresse, in relazio- que ancora molto aperta su que- mondo Internet nell’ambito di ne al nuovo filone SDN. È questo sti temi, nel contesto della IRTF questo nuovo filone, dando ori- il caso del WG NETCONF, che ha (Internet Research Task Force),
42 altro ente sponsorizzato da IETF una vista astratta della rete, come [5] M. Casado, T. Koponen, S. Shenker, e Internet Society, il cui mandato se fosse governata da un piano di A. Tootoonchian, “Fabric: A Retro- è di promuovere e condurre la ri- controllo concettualmente cen- spective on Evolving SDN”, Workshop PRIVACY cerca su temi di riconosciuta im- tralizzato: diventerebbe quindi HotSDN, Agosto 2012. portanza per l’evoluzione di Inter- possibile implementare logiche [6] R. Sherwood, G. Gibb, K. Yap, G. Ap- net, è stato ufficialmente creato di di controllo astraendo dalla com- penzeller, N. McKeown, G. Parulkar, recente un gruppo di ricerca su plessità fisica della molteplicità di “FlowVisor: A Network Virtualization SDN (SDNRG). Parallelamente a apparati. Il cuore della SDN asso- Layer”, Technical Report, 2009. queste iniziative, si sta registran- miglia dunque ad un ecosistema [7] http://www.vmware.com/products/ do un crescente interesse da parte di moduli software di controllo, datacenter-virtualization/vsphere/ NUOVE RETI di alcuni Operatori (ad es. Telefo- interagenti fra di loro e capaci di overview.html nica e Deutsche Telekom) per lo attuare più facilmente azioni di [8] http://www.xen.org sviluppo (in open source) di un configurazione e ottimizzazione sistema operativo (kernel OS) di delle risorse di rete: d’altro can- nodo SDN. to questa stessa centralizzazione In definitiva, lo stato delle attivi- logica potrebbe avere dei punti tà internazionali su un tema così critici, quali ad esempio livelli di SECURITY attuale e di crescente rilievo come prestazioni, affidabilità, scalabili- il Software Defined Networking è tà e stabilità. in continua evoluzione ed è vero- L’interesse verso il paradigma simile che accanto alle iniziative SDN è testimoniato dal crescente già in atto altre vedano la luce nei numero di iniziative di carattere mesi a venire. industriale e da una serie di attivi- GOVERNANCE tà di sviluppo specifiche, prototi- pazione e pre-standardizzazione, nonché dal sorgere di start-up di Conclusioni un certo rilievo. Se verrà dimo- strata la fattibilità tecnologica Il potenziale impatto del para- delle reti SDN, a valle di un pro- digma SDN sulle reti del futuro cesso di standardizzazione, le ri- potrebbe essere duplice: mentre cadute sull’evoluzione della rete SPECIALE da una parte SDN potrebbe por- degli Operatori potrebbero essere tare vantaggi economici per gli particolarmente innovative ■ Operatori in termini di riduzione costi, dall’altra potrebbe abilitare lo sviluppo di nuovi ecosistemi di servizi ICT, che costituirebbe- Bibliografia ro potenziali opportunità di svi- luppo per gli Operatori a patto in [1] A. Manzalini, N. Crespi “Mitigating cui questi riescano a ritagliarsi un Systemic Risks in Future Networks” in ruolo e inserirsi in un modello di IEEE CAMAD, Barcellona, Settembre business vantaggioso. 2012. L’introduzione di diversi livel- [2] S. Shenker, “The Future of Networ- li di astrazione di rete coniugata king, and the Past of Protocols”, Open con la virtualizzazione integrata Networking Summit 2011. delle risorse IT e di rete potrebbe [3] N. McKeown, “How SDN will Shape permettere di estendere alla rete Networking”, Open Networking Sum- i paradigmi attualmente utilizza- mit 2011. ti all’interno dei Data Center. Le [4] IETF RFC 5860 “Forwarding and soluzioni SDN potrebbe permet- Control Element Separation (ForCES) tere alle applicazioni di acquisire Protocol Specification”.
Usa il tuo smartphone per 43 visualizzare approfondimenti multimediali Antonio Vinicio Mario Manzalini Vercellone Ullio ingegnere elettronico ingegnere elettronico, ingegnere elettronico NUOVE RETI con certificazione PMI, nel 1984 è entrato in nel 1990 è entrato è entrato in Telecom Azienda. Da allora opera in Azienda dove si è Italia nel 1990 ed ha nel settore innovazione inizialmente occupato partecipato a diversi di Telecom Italia, dove di architetture e servizi progetti di ricerca ha inizialmente lavorato per reti metropolitane. riguardanti reti di nel campo dello sviluppo Dal 1993 al 1995 trasporto SDH ed ottico della tecnica ATM e ha contribuito alla (WDM), occupando delle sue applicazioni. standardizzazione varie posizioni di Dal 1997 al 2000 di reti e servizi ATM responsabilità. Ha ha ricoperto anche e ha partecipato alla inoltre partecipato l'incarico di docente realizzazione della a molte attività di presso il Politecnico di rete pilota ATM italiana standardizzazione, Torino. Ha contribuito e pan Europea. Dal guidando alcuni gruppi ad attività e progetti 1996 ha seguito le di lavoro in ITU-T. di ricerca nel settore sperimentazioni di Attualmente si occupa del networking IP ed soluzioni di accesso di tecnologie, sistemi MPLS e nell’offerta IP basate su ADSL e ed architetture di reti dei relativi servizi di le successive fasi di auto-adattative e capaci rete. In questi ambiti deployment della rete e di auto-gestione (quali è autore di numerosi dei servizi commerciali Autonomic/Cognitive brevetti internazionali per utenza residenziale Networking e Self e pubblicazioni. e business. Dal 2003 Organizing Networks). Attualmente svolge la al 2005 ha lavorato Recentemente le sue sua attività nell'area su soluzioni per reti attività comprendono Data Networks metro Ethernet ed ha l’analisi e definizione Innovation, dove contribuito al primo di scenari riguardanti contribuisce a progetti deployment di OPM. Dal il paradigma Software di ricerca su soluzioni di 2006 è responsabile Defined Network. networking innovative di un progetto in cui è È autore di alcune per le reti dati, ambito studiata l’evoluzione decine di pubblicazioni, nel quale si colloca la tecnologica e di un libro sulla sua partecipazione al architetturale di medio/ sincronizzazione delle progetto europeo FP7 lungo termine delle reti di telecomunicazioni SAIL. Recentemente reti IP. e di cinque brevetti le sue attività di ricerca internazionali. hanno abbracciato anche il filone emergente del Software Defined Networking.
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