Impressioni sul concerto del 27 agosto al Museo Civico Lavinium di Pratica di Mare - Pomezia
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Pratica Jazz 2018 – Impressioni sul concerto del 27 agosto al Museo Civico Lavinium di Pratica di Mare – Pomezia di Salvatore Pignalosa Quello che abbiamo ricevuto venerdì scorso è stato un grande dono. Per la prima volta Pomezia ha vibrato sotto le note di un trio di musicisti che hanno dato una sferzata di energia in una calda serata di fine luglio. Anche la Luna ha arrossito di fronte a tanta maestria fino a scomparire nella più bella e lunga eclissi degli ultimi 100 anni sotto lo sguardo complice di un Marte stupendamente visibile a occhio nudo. Il trio Salvatore Russo – Tony Miolla – Camillo Pace ha portato a Pomezia il Gipsy Jazz. È la definizione popolare della più altisonante Jazz Manouche una scuola di jazz sviluppatasi in Francia tra la popolazione dei Sinti, nobili e colti nomadi proventi dall’Asia minore. Il nome manouche viene proprio dalla particolare condizione di instabilità territoriale e occupazione precaria verificatasi in Francia. Nonostante ciò la forte cultura trascinata fino in Europa da questi fieri viaggiatori ha tradotto in musica il grido di dolore che l’isolamento e le discriminazioni li aveva caratterizzati nel passato e che ancor oggi stentano a scomparire. Gli strumenti a corde sono stati i maggiori interpreti della riscossa che la voce universale della musica ha permesso di evidenziare. La chitarra in particolare si è trasformata in un nuovo strumento con una spalla accorciata, una cassa più ampia, un foro (petite bouche) un ponte allungato con i tipici baffi hanno contribuito a rendere più aspro e squillante il suono. Un suono che richiama l’attenzione, che ti avvolge, ti costringe
a fermare e pensare. Pensare alla vita da nomade, una vita diversa. L’incontro con l’improvvisazione jazzistica ha creato quell’arco magico che costringe l’ascoltatore sulla sedia alla massima attenzione e riflessione. Ebbene questo momento magico è accaduto a Pomezia nello scrigno di storia che il Museo Civico Lavinium di Pratica di Mare, in una bellissima serata gli interpreti, nella più classica e consona formazione a trio, ci hanno fatto vivere l’atmosfera del viaggio nella storia e negli stili armonici che Salvatore, Tony e Camillo hanno magistralmente realizzato, attraendo anche gli ascoltatori più scettici. Pomezia ha fatto un passo avanti nella conoscenza di altre culture attraverso la strada della musica foriera di una interazione ad armi pari per una convivenza degna della migliore umanità. Mammamia che caldo! È in arrivo la settimana più calda dell’anno con picchi di 38° soprattutto nel Centro-Nord. Il fenomeno non riguarda solo l’Italia, ma anche i Paesi europei che sono alle prese con le alte temperature che hanno danneggiato l’agricoltura e creato disagi nei trasporti pubblici.L’anticiclone africano, che in queste ore sta interessando l’Italia, porta un clima irrespirabile con punte di 37-38°: tra le città più calde, Bologna e Firenze, Roma 37°, mentre al Sud non si registrano punte da record, eccezion fatta per i 38° nelle zone interne della Sicilia e i 40° in Sardegna (www.ilmeteo.it). Questa massa d’aria rovente può portare i cosiddetti ‘temporali di calore’ che esplodono all’improvviso e sono attesi sulle Alpi, ma anche in Sicilia (per il Cnr se ne sono
contati sette nell’estate 2017). Le prime infiltrazioni di aria fresca entreranno nel bacino del Mediterraneo dalle Alpi attraverso l’altipiano del Carso tra 7/9 giorni e raggiungeranno Roma, con temporali e colpi di vento, dopo aver toccato il Triveneto, puntando poi verso il Sud. Questo caldo record, come riporta Coldiretti (in base ai dati Nielsen relativi a giugno 2017), ha fatto aumentare il consumo di ortofrutta del 3%, l’acqua gassata del 17%,19% per i gelati in vaschetta ed ha portato aumenti anche per consumo di mozzarelle e birre.Alcuni comportamenti possono aiutarci ad affrontare il grande caldo di questi giorni, tra cui: fare docce tiepide durante il giorno; uscire nelle ore meno calde e portare con sé una bottiglietta d’acqua; indossare abiti leggeri, meglio se in tessuti naturali e di colore chiaro. Per quanto riguarda l’alimentazione, gli esperti suggeriscono colazioni e spuntini leggeri a base di frutta e verdura, bevendo acqua per ripristinare i liquidi persi con il sudore. Per gli esperti del clima dobbiamo abituarci a questo caldo rovente anche per i prossimi anni, tenendo sempre bene a mente che la politica deve fare la sua parte: a livello nazionale, controllando le emissioni di CO2 e a livello internazionale, come indicato della Convenzione quadro delle nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), firmata a Parigi del dicembre 2015, prevedendo un piano d’azione per limitare il riscaldamento globale al di sotto del 2%, a partire dal 2020. Con l’estate, occhio agli incendi In estate gli incendi boschivi sono una realtà in molte parti
del mondo, inclusi i territori italiani dove rappresentano una concreta minaccia per persone, abitazioni e infrastrutture. È di queste ore il bilancio del terribile incendio che ha devastato l’Attica, la zona attorno ad Atene (Grecia), con morti e feriti che ha portato il Governo greco a dichiarare lo stato d’emergenza e i circa 80 roghi scoppiati in Svezia. Ogni anno numerosi ettari di terreno vengono devastati da piromani, ecomafie e da chi getta mozziconi di sigarette o brucia sterpaglie in limitate aree verdi mal curate; le cause naturali che possono scatenare un incendio sono estremamente rare. Anche a Pomezia, come ogni estate, i vigili del fuoco con la collaborazione delle squadre della protezione civile, sono chiamati ad intervenire per spegnere incendi più o meno estesi, come quello della scorsa estate che ha visto impiegati mezzi e uomini per molti giorni sulla via Pontina, o quelli più recenti della scorsa settimana che di notte ha visto l’intervento dei pompieri a Torvaianica o di un paio di giorni fa che ha interessato un terreno incolto, minacciando alcune case nella zona di Nuova Florida (Ardea). Gli incendi si possono evitare, basta avere comportamenti e stili di vita ‘attenti’ e rispettosi del territorio, tra cui: a) non accendere falò e fuochi nei boschi; b) non abbandonare rifiuti sul terreno, ma riporli negli appositi contenitori; c) non gettare mai mozziconi di sigarette o fiammiferi ancora accesi; d) non bruciare le stoppie, la paglia e altri residui vegetali in modo incontrollato. In caso di avvistamento di incendio, i numeri da chiamare sono il 115, il pronto intervento dei Vigili del fuoco e il 1515 del Corpo forestale dello Stato; il numero verde 803555 mette in contatto invece con la Sala operativa della Protezione civile della Regione Lazio. Qualora vi trovaste in prossimità di un incendio boschivo, chiamate i vigili del fuoco e cercate di: -spegnerlo se potete, solo se siete certi di una via di fuga;
– non sostate nei luoghi sovrastanti l’incendio, in zone verso le quali soffia il vento e lungo le strade in prossimità dell’incendio; – non attraversate la strada invasa dal fumo e dalle fiamme e non intralciate le squadre di intervento. Rendetevi, inoltre, collaborativi indicando alle squadre antincendio le strade o i sentieri che conoscete e mettete a disposizione le vostre riserve d’acqua. Con l’Ordinanza n. 5 del 29 maggio 2018 il Comune di Pomezia vieta, dal 15 giugno al 30 settembre, di accendere fuochi e bruciare all’aperto residui di verde, obbligando chiunque possegga un terreno agricolo, un giardino o area verde a tenerlo pulito. Uno studio pubblicato di recente su Nature Communications dal Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Università di Barcellona mostra come utilizzare le previsioni stagionali dei centri meteorologici, combinate con modelli empirici dell’impatto degli incendi: l’area bruciata dagli incendi è legata alle caratteristiche della precipitazione e della temperatura nei mesi e negli anni precedenti l’incendio, per ottenere stime quantitative della zona bruciata. Dall’ultimo report di Legambiente emerge che l’Italia ha un patrimonio boschivo e faunistico unico nel suo genere che rappresenta circa il 30% del territorio nazionale e ci fornisce, non solo ossigeno, ma anche beni preziosi come quello di equilibrare il nostro invidiato clima mite, contrastare la desertificazione ed offrire l’habitat agli animali delle specie protette.
Progetto Città di Fondazione 2.0 a Pomezia Progetto Città di Fondazione 2.0. Al via la Summer School sull’arte, la storia e l’architettura delle città di Fondazione del Lazio che partirà da Pomezia il 25 luglio e toccherà le città di Latina, Pontinia e Sabaudia. Tre giornate di incontri, seminari e workshop creativi alla riscoperta delle città di fondazione del Lazio e dei movimenti culturali ed artistici che ne hanno segnato la storia e l’evoluzione in questi ottant’anni. Per il programma completo della Summer School consultate il sito www.giovaninformazione.it. Per partecipare ai seminari gratuiti è possibile contattare APS Magnolia scrivendo a apsmagnolia@gmail.com entro il 24 luglio Scarica la locandina Giovani col mondo in una stanza Sono chiamati hikikomori (in giapponese significa ‘stare in disparte’, ‘isolarsi’), hanno dai 14 ai
25 anni, passano la maggior parte della giornata nella loro camera, non studiano, non lavorano e a stento parlano con altre persone. In Giappone, dove il fenomeno è conosciuto dagli Anni ’80, sono quasi un milione, in Francia circa 80 mila, mentre secondo l’Associazione Hikikomori Italia, nel nostro Paese se ne registrano circa 100 mila. Spesso l’evento ‘scatenante’ avviene durante gli anni delle scuole medie e delle superiori: si allontanano gradualmente da amici, familiari e mondo scolastico a causa, per esempio, di un episodio di bullismo o di un brutto voto. Tra i sintomi riscontrati in questi giovani c’è una forte avversione alle relazioni sociali e alla scuola, non tanto verso professori e materie, ma come socialità complessiva, l’incubo della competizione e dell’essere rifiutato dall’altro, l’uscire con i coetanei e fare sport. Si tratta di adolescenti che rimangono chiusi nella loro cameretta per mesi o a volte anni autoescludendosi, rifiutando il mondo, la scuola, i rapporti sociali dormendo di giorno e vivendo di notte attaccati al computer. Proprio la Rete e le sue mille ‘finestre’ sono l’unico contatto con la società: si creano una vita virtuale per cercare di superare il peso di vivere quella reale, senza metterci la faccia. Per i genitori è importante essere attenti e intervenire appena il disturbo si manifesta. In generale è bene rispettare i ragazzi e non violare
con la forza lo spazio della cameretta dove peraltro vi consumano, per la maggior parte, anche i pasti.Non appena madre e padre si accorgono di atteggiamenti ‘strani’ e di chiusura, è bene che si rivolgano a un professionista, che può suggerire un approccio medico-psichiatrico, con un percorso terapeutico e medicine, o un approccio basato sulla risocializzazione, che affronta il problema come un disturbo di socializzazione. Diverse le cause di questo fenomeno: caratteriali, sono di solito ragazzi molto introversi; familiari, con rapporti difficili con i genitori; scolastiche, molte volte dietro l’isolamento si nascondono storie di bullismo; sociali, soffrono spesso le pressioni di realizzazione sociale. Nel 2013 per la Società italiana di psichiatria, erano circa 3 milioni gli italiani tra i 15 e i 40 anni che soffrivano di questo problema, anche se spesso il disturbo viene confuso con la sindrome depressiva, la cultura nerd (termine inglese che definisce chi predilige la tecnologia e al contempo ha poca propensione alla socializzazione), come semplice dipendenza da internet (le cui stime parlano di circa 300 mila adolescenti italiani che passano oltre tre ore al giorno tra internet e videogiochi), o legato al progresso della società e non a una scelta individuale. Il fenomeno riguarda i maschi per il 90%, ma il numero delle ragazze isolate è in aumento.
Luglio – settembre: la lunga estate pometina 2018 Dal 20 luglio al 30 settembre tornano gli eventi estivi pometini:Pomezia, Torvaianica e il Museo Lavinium si animeranno per l’occasione e saranno teatro degli eventi della bella stagione 2018: un grande mix di musica, spettacoli, sagre, cinema, notti bianche, visite guidate, attività di quartiere e festival coinvolgerà residenti e turisti nel corso di questi mesi. Dal 6 al 9 agosto tornano le sagre e il festival dello street food, il 2, 24 e 26 dello stesso mese le serate di musica rock, il 3 agosto e l’8 settembre le notti bianche di Torvaianica e Pomezia. E poi gli spettacoli “Zoe il principio della vita” e “Alchimie di fuoco” e il musical “La Sirenetta in questo blu”; torneranno anche le serate di cinema in piazza, il teatro al Museo Lavinium e gli spettacoli nella splendida cornice dell’area archeologica; infine la seconda edizione del Pomezia Light Festival, dal 21 al 23 settembre, che illuminerà strade, edifici e piazze. La prima estate pometina targata Movimento 5 Stelle a guida Zuccalà che applaude al “lavoro intenso che in pochi giorni” ha portato al programma degli eventi del 2018 e ringrazia “il team che ha messo in piedi questo calendario e tutte le associazioni, i comitati di quartiere e le attività produttive che contribuiranno alla realizzazione degli eventi”. Gli fa eco la neo Vice Sindaca Simona Morcellini che sottolinea come ci sia stato un grande lavoro di squadra “fin dal primo giorno di insediamento della nuova Amministrazione
per garantire ai nostri cittadini un’estate pometina ricca, divertente e di qualità”. Maggiori informazioni si possono trovare sul sito del comune di Pomezia. Eventi di luglio 2018 Eventi di agosto 2018 Eventi di settembre 2018 Pomezia è una città adulta, buon lavoro sindaco Pomezia è una città adulta. Ha scelto per se stessa, senza cedere al fascino delle rivoluzioni facili. Ha scommesso sulla propria pelle e ha vinto. Con un sindaco giovane ma non inesperto, consapevole del passato al quale concede lo spazio giusto senza fanatismi, del presente che legge come solo un inizio e del futuro sul quale ha deciso di mettere la posta più grande. Adriano Zuccalà è sindaco di una città matura e adulta. E ha una responsabilità enorme. Perché gli scorsi cinque anni sono stati quelli dei piccoli passi: piccoli interventi per rendere migliore la qualità della vita. Adesso comincia l’era delle innovazioni e bisogna portare a casa il risultato grande: rendere la città aperta, fruibile, giusta e piena di cose da fare. Ha detto che Torvaianica e bilancio sono le sue priorità. Le scelte giuste: nelle pieghe del bilancio si fa la
città, con i soldi a disposizione si pensa alle scuole ai servizi sociali e alla programmazione. Nella sabbia del litorale si costruisce una città diversa, caratterizzata da tutti i suoi elementi e non solo da una parte, da una immagine, da un pregiudizio. Pomezia è tutto, e niente e nessuno deve rimanere indietro Una città che negli anni è stata terra di frontiera e che qualcuno voleva condannare a terra di mezzo, e dove si poteva andare a pescare tanto si era sicuri di portare a casa la nassa piena. Adesso no, Pomezia è una città che sceglie per sé e per i suoi figli. E non a caso il cambiamento viene da cittadini della generazione di mezzo: non i settantenni che hanno fallito la rivoluzione del ’68 in tutte le sue salse, non dai ragazzini ambiziosi cresciuti a pane e internet. Il cambiamento viene da una generazione che lavora, che studia, ha i figli e sa cosa vuole. Un vero laboratorio politico dell’Italia nuova e operosa Tatuaggi d’estate È tempo di mare e di esposizione al sole, anche per chi si è da poco fatto un tatuaggio o per chi intende farsene uno in questi giorni. Tatuarsi prima di andare al mare viene di solito sconsigliato dalla maggior parte dei tatuatori che invece suggeriscono i giusti comportamenti per proteggere la pelle ed evitare infezioni. È buona norma idratare la zona tatuata ed applicare con regolarità una crema ad alta protezione per evitarne lo sbiadimento; soprattutto però, una volta effettuato il tatuaggio, è importante averne cura sia perché è un’opera artistica, sia perché la pelle potrebbe
essere a rischio infezione. Poche, ma fondamentali le regole da seguire: pulizia, cura, non grattare via le croste e se si va in spiaggia stare lontano dalla sabbia, che è sporca. Dopo il bagno in mare, ci si deve docciare e asciugare il tattoo tamponandolo, senza strofinare. I motivi per cui viene sconsigliato farsi un nuovo tatuaggio d’estate sono vari:perché è dannoso il contatto con i raggi UV, fa male far sudare la pelle nei giorni successivi al tatuaggio e va evitata l’acqua del mare e della piscina; la pelle va fatta comunque respirare e il tatuaggio va protetto da polveri e peli. Un’errata cura del tatuaggio porta a seri danni della pelle; vanno seguiti protocolli di pulizia molto alti, principalmente nella settimana post tatuaggio dove il derma comincia a rigenerarsi e quindi necessita di una meticolosa pulizia che poi, nei 40 giorni seguenti, oltre ad essere pulito, va anche idratato come fosse una lesione. Cosa fare in caso di infezione del tatuaggio? Bisogna contattare il tatuatore per conoscere i materiali che ha usato per il vostro tatuaggio, recarsi all’ospedale dando informazioni sul vostro tattoo (data, modalità e materiali) agli operatori sanitari. Il suggerimento è sempre quello di andare al mare una volta terminato il processo di cicatrizzazione e, se necessario, coprire il tatuaggio con dei panni di cotone in modo che non filtrino i raggi solari. I tatuaggi, fin dai tempi del paleolitico, hanno sempre fatto parte delle usanze del genere umano, per moda o per culto anche se non sempre sono stati visti di buon grado da sovrani e cittadini. Nel medioevo erano usati per etichettare la schiavitù; nel passato in Giappone caratterizzavano la mafia locale ed erano considerati deturpazioni corporali anti religiose. In Polinesia e in Nuova Zelanda la pratica del tatuaggio è un rito che segna l’età adulta di un individuo, e ogni simbolo assume un significato ben preciso da individuo a individuo. Attualmente in alcuni Paesi chi è tatuato viene multato, messo in galera o gli viene asportato il tattoo. In
Occidente Il tatuaggio viene praticato tramite un dermografo (tattoo machine) che imprime il segno nella pelle con aghi saturi di inchiostro e arriva fino al derma dove si deposita all’interno di cellule connettive chiamate fibroblasti, dove rimangono senza sbiadire né cambiare posizione. In buona sostanza, però, l’unica regola che dovrebbe seguire chi decide di tatuarsi, d’estate o d’inverno, è quella di optare per uno studio di tatuaggi in cui si seguano rigidamente le norme igieniche e il tatuatore sia referenziato. Pomezia al ballottaggio. Intervista doppia Matarese vs Zuccala’ In vista del ballottaggio del 24 giugno, abbiamo sottoposto i due contendenti a un’intervista doppia alla quale hanno accettato entrambi di rispondere. 1) Ci dica tre motivi per votarla Matarese – Il primo è che ho 40 anni di esperienza nella pubblica amministrazione, nella legalità, nella lettura delle carte e dei bilanci, che voglio mettere a disposizione dei cittadini di Pomezia: non ho bisogno di uno stipendio da sindaco per vivere. Al riguardo, sarà mia cura pubblicare sin dal primo giorno da sindaco, la mia dichiarazione dei redditi ripetendo annualmente la pubblicazione al fine di dimostrare
che non ci sarà nessuna variazione in positivo di beni mobili e immobili. Secondo: il fatto di non essere di Pomezia significa che non ho nessun legame o interesse economico o lavorativo, parentale o amicale con persone del territorio. Ciò sarà una garanzia che il mio operato da sindaco sarà improntato esclusivamente sulla legalità ed imparzialità a favore di tutti i cittadini. Terzo: la figura del sindaco è quella che maggiormente mi affascina. Vengo dal mondo dell’associazionismo e individuo il sindaco come colui che deve stare più vicino al cittadino al fine di miglioragli la qualità di vita. In questi anni da pensionato mi sono stati offerti numerosi incarichi in aziende private con alti compensi, ma non ho mai accettato essendo convinto di volermi godere la pensione in un’età ancora giovanile. Solo la volontà di fare del bene a un’intera città mi ha fatto cambiare idea, in linea con la mia cultura associazionistica. Zuccalà – Sono nato e vissuto a Pomezia, precisamente in una frazione di Torvaianica. Conosco Pomezia, le sue risorse, le sue potenzialità e i suoi problemi ancora irrisolti. Soprattutto, parlo con i cittadini e ascolto le loro esigenze e loro proposte. Sono tranquillo nel dire che abbiamo lo stesso obiettivo: rendere Pomezia una città di cui essere orgogliosi. Poi, il programma, la concretezza e il saper mettere in pratica quello che per noi è un’agenda di governo più che uno spot elettorale. Noi non vediamo l’ora di cominciare a lavorare per Pomezia. Infine, l’esperienza maturata in questi anni da tutta la squadra del Movimento 5 Stelle e che sta sostenendo tutti i giorni con passione, per le strade di Pomezia, la mia candidatura. È per questo che ho voluto presentare la squadra di assessori prima del 10 giugno. Sono nomi decisi insieme al gruppo, che non ho scelto soltanto io, a dimostrazione del
fatto che sono le migliori persone possibili per governare Pomezia. Questa scelta significa trasparenza verso gli elettori, significa non agire come la vecchia politica che in cambio di una manciata di voti è sempre stata pronta ad assegnare ruoli e responsabilità a personaggi impreparati e discutibili e, infine, significa essere un movimento di cittadini, per i cittadini con un obiettivo comune: la nostra città ed i suoi abitanti. 2) Ci dica tre motivi per non votare il suo avversario Matarese – Primo: Zuccalà non è altro che la continuazione della politica attuata dal precedente sindaco. Con Zuccalà e il Movimento, i cittadini sono rimasti fuori dal Comune, perché quello che doveva essere un palazzo di vetro è diventato un bunker, con accesso vietato alla gente comune. Dove stava Zuccalà in questi 5 anni? È mai stato in mezzo alla gente ad ascoltare le loro lamentele, visto che è stato presidente del consiglio comunale e consigliere di maggioranza? Peccato che per tutta la durata del mandato non si sia mai visto e che, al contrario, se i cittadini segnalavano, con foto e documenti, ciò che non andava, i seguaci del movimento li attaccavano senza pietà, con la scusa che “prima era peggio”. Adesso il ‘prima’ è anche Zuccalà. Secondo: l’inesperienza di Zuccalà si è già vista nel periodo in cui ha governato e in cui ha ricoperto la carica di presidente del consiglio. Non è stato fatto nulla per non sbagliare, ma non è così che si amministra una città. La sua inesperienza non ha permesso alla città di Pomezia di essere guidata con la maturità necessaria per riuscire, ad esempio, a ottenere, nel periodo in cui proprio Zuccalà era presidente del consiglio comunale, i giusti vantaggi che potevano essere colti attraverso finanziamenti europei.
Terzo: Non posso non rilevare la giovane età di Zuccalà, età in cui spesso si è più propensi a voler percepire dalla politica uno stipendio piuttosto che a lavorare per il bene collettivo. Nel Movimento 5 Stelle questo si è già visto con Fucci, che al momento opportuno ha dimostrato chiaramente la volontà di non voler lasciare la poltrona. Zuccalà – Matarese non è di Pomezia, è stato messo a capo di una coalizione di dubbia tenuta, non conosce Pomezia e i pometini, elemento importante per amministrare una città. Secondo, la differenza tra i due candidati e i due programmi è lampante. Matarese soffre di evidente mancanza di orientamento. Nel capitolo di programma del centrodestra sotto la voce “riqualificazione urbanistica” il mio competitor ha inserito delle “campagne promozionali e sconti tramite apposite «Etnacard». Non solo. Nel capitolo “cultura” Matarese ha inserito un progetto relativo a un “Master in Vulcanologia”. Capisco la globalizzazione, ma copiare il programma del comune di Nicolosi mi sembra una grossa mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini. Forse sarebbe meglio concentrarsi sul Comune di Pomezia. I cittadini, nel 2013, hanno già scelto di andare avanti e rompere con i vecchi volti e le vecchie logiche di partito. Pomezia non può e non deve tornare indietro di 15 anni. 3) Che importanza hanno per lei i confronti pubblici con gli altri candidati considerando che ne sono stati organizzati diversi. Matarese – Reputo i confronti con gli altri candidati una perdita di tempo, perché non serve conoscere quali siano i programmi degli altri, ma è indispensabile avere la volontà di portare a termine i propri. Per questo ho preferito utilizzare il tempo che gli altri hanno speso in confronti sterili per
dialogare con i cittadini, con le industrie e con gli organismi sociali presenti o collegati al territorio, alla ricerca delle soluzioni migliori, anche interloquendo con gli enti superiori, per risolvere gli annosi problemi di Pomezia, Torvaianica e delle periferie. Adesso che siamo rimasti in due un confronto ha molto più senso e non ho problemi ad affrontare Zuccalà su tutte le tematiche che affliggono questo territorio. Zuccalà – Per noi sono molto importanti, non posso dire la stessa cosa per Matarese che li ha disattesi tutti. Sono sicuramente ancora più importanti per i cittadini. In queste settimane abbiamo parlato con molte persone, ascoltato le loro istanze e illustrato al meglio quelli che sono i nostri obiettivi. In questi giorni i cittadini hanno avuto modo di conoscermi facendomi molte domande. Diceva Albert Einstein: “La gioia nell’osservare e nel comprendere è il dono più bello della natura”. 4) Pomezia non è una semplice città. È composta da tante piccole sfaccettature, da Torvaianica al centro, da Santa Palomba a Campo Jemini. Ogni quartiere ha la sua peculiarità d suoi problemi. In che modo pensa di far convivere questi quartieri e renderli parte della città? Matarese – Pomezia non è solo il centro, con periferie che restano dimenticate fino alle successive elezioni, cosa che purtroppo è avvenuta anche con il Movimento 5 Stelle. Quindi, alla domanda rispondo che, grazie alla mia esperienza quarantennale al servizio dello Stato e del cittadino, attraverso la quale ho imparato perfettamente a leggere carte e documenti di qualsiasi tipo e a saper leggere in modo particolare i bilanci e i documenti contabili, sarò in grado
di portare avanti e completare il mio programma, che riassumo nei punti sottostanti. 1 – SICUREZZA: più videosorveglianza e illuminazione, con particolare attenzione a Torvaianica, Stazione di Santa Palomba e periferie. 2 – VIABILITÀ: piano straordinario per una nuova viabilità; parcheggi gratuiti per residenti e affittuari; tolleranza sosta breve. 3 – SOCIALE: istituzione della figura del DELEGATO del Sindaco ai rapporti con le associazioni che si occupano di problemi di persone con disagi sociali; sostegno alle attività dei centri anziani, anche attraverso percorsi formativi e di ascolto, ed alle attività degli oratori. 4 – RILANCIO LITORALE: costituzione tavolo tecnico per il problema dell’erosione; tutela delle dune; concorso di idee per la riqualificazione dell’edificio Ex Biagio; riapertura delegazione; serrati controlli sul funzionamento dei depuratori; maggiori servizi e attrazioni per residenti e turisti. 5 – SVILUPPO INDUSTRIALE, ARTIGIANALE E COMMERCIALE: rapporto costante con il mondo produttivo; istituzione di un meeting annuale; decontribuzione tributi minori; riqualificazione comparto industriale S. Palomba; progetti di internazionalizzazione. 6 – RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO: piano straordinario di riqualificazione delle periferie, con priorità ai servizi primari e viabilità. 7 – PATRIMONIO CULTURALE: valorizzare i siti di interesse storico/archeologico e garantirne il diritto costituzionale alla condivisione. 8 – SPORT E ASSOCIAZIONISMO: creazione di una “cabina di regia” delle associazioni di carattere culturale e sportivo;
progetto “cultura ed educazione sportiva”. 9 – SELVA DEI PINI: centro di eccellenza per lo sviluppo, ricerca e formazione in partnership con le aziende finalizzato anche alla creazione di nuovi posti di lavoro. 10 – URBANISTICA ED EMERGENZA ABITATIVA: Rivisitazione piano regolatore con particolare attenzione all’edilizia agevolata. 11 – AMBIENTE: Tutela del territorio contro nuovi impianti di trattamento e smaltimento rifiuti, creazione di nuove aree verdi e giardini nelle zone che ne sono sprovviste, recupero aree degradate. Aggiungo che con me sicurezza, lavoro e legalità non saranno uno spot elettorale, ma una garanzia per i cittadini. Ho infatti già avviato un discorso in tal senso con le aziende pometine, così come è già stato aperta la discussione per poter accedere ai finanziamenti europei che finora sono stati invece persi, per poter rilanciare l’intero territorio. Zuccalà – Creare una comunità viva ed unita è uno dei più grandi obiettivi che ci poniamo per i prossimi anni. Ogni quartiere, ogni attività, ogni associazione ed ogni cittadino deve sentirsi parte di un progetto che ha come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita di ognuno di noi. Per favorire questo percorso ed azzerare la distanza tra cittadino ed istituzione, ho deciso di creare un assessorato dedicato alla partecipazione. Questa nuova figura si occuperà di tutti gli obiettivi programmatici dedicati al rapporto tra cittadinanza e comune come l’abbattimento della burocrazia e la riforma della consulta delle associazioni, ma sarà anche il punto di riferimento per i comitati che avranno un canale diretto di confronto, a stretto contatto con il Sindaco. Puntiamo inoltre a far decollare Torvaianica come meta turistica e culturale, grazie alle competenze dell’assessorato che si occuperà di attività produttive, turismo e cultura,
stiamo già realizzando un piano del commercio per Pomezia ed un piano marketing specifico per la costa. Ovviamente il percorso di realizzazione sarà condiviso e finalizzato con tutte le realtà ricettive, commerciali, balneari ed associazionistiche del territorio. Sì al sole, ma attenti alla pelle! Con l’estate aumenta la voglia di abbronzatura. Con l’esposizione al sole la pelle va protetta per non incorrere in danni molto seri, anche per chi ha tatuaggi sul corpo Con l’estate si avvicina la voglia di sole e di tintarella, ma anche se il sole fa bene bisogna evitare le scottature e prepararsi prima di esporsi ai raggi solari. Non tutti i raggi del sole sono dannosi e il sole non va preso a tutte le ore. Nella prima ora di esposizione la nostra pelle assorbe i raggi solari che rilasciano un quantitativo di sostanze necessarie per produrre le vitamine E,D, e K. Nelle successive ore il sole può essere dannoso se non ci proteggiamo con apposite creme, ombrellone o altri ripari: ci possiamo
procurare bruciature, insolazioni e ustioni con gravi danni: dalle insurrezioni cancerose ai problemi alla retina. I raggi Uv penetrano solo il primo strato di cute, arrivano all’epidermide ricca di cheratina e in parte di melanina, la proteina responsabile della produzione del pigmento cutaneo e producono eccessivi radicali liberi (molecole di ossigeno) che causano problemi alle cellule. Come comportarsi per evitare spiacevoli effetti e godersi il sole? Sin dalla prima esposizione bisogna proteggere la pelle con il solare giusto, da scegliersi in base alla capacità schermante indicata da un numero preceduto dalla sigla Fp (fattore di protezione) o Ip (indice di protezione) espresso in livelli: basso, alto, molto alto. È bene controllare sempre che tra le componenti del prodotto non ci siano metalli pesanti e combustibili fossili che a contatto con il sole diventano cancerogeni; bisogna inoltre ricordarsi che, se si sta facendo il bagno al mare o al lago, i raggi Uv dannosi penetrano e riflettono l’acqua con la possibilità di ustioni. E se sulla pelle ci sono lesioni cutanee o tatuaggi fatti da poco? Per le ferite aperte in qualche caso l’acqua salata del mare può dissipare prima l’infezione, ma non bisogna mai prendere il sole se si sta cicatrizzando o guarendo. Per quanto riguarda i tatuaggi è bene non prendere il sole per le 3/4 settimane dopo l’’operato’, in quanto la cute sta subendo una stabilizzazione interna, è più delicata e non presenta la membrana basale (muro divisorio tra tessuto cutaneo e connettivo);è sconsigliato prendere il sole sulla parte tatuata, soprattutto con un tatuaggio ‘fresco’, peggio ancora usare i lettini abbronzanti (da evitare a priori). I raggi solari non sono tutti uguali ed hanno un’intensità varia durante la giornata: le ore migliori per esporsi sono le prime del mattino fino alle 11.00 e il tardo pomeriggio, dopo 17.00; da evitare l’orario 12.00/15.00, quando il sole è molto forte e la prevalenza degli Uv è massima.
Pomezianews ha un nuovo direttore responsabile Pomezianews, a seguito delle dimissioni di Stefano Ielmini, ha nominato Teresa Faticoni come nuovo direttore responsabile. Mamma di due gemelline, giornalista pubblicista dal 2008, nella vita si e’ sempre occupata di comunicazione. Per anni e’ stata redattrice del quotidiano Il Territorio e della televisione Tele Etere, e ha collaborato per un decennio con il settimanale Il Caffè. Oggi lavora al Comune di Latina, si occupa dell’Amministrazione condivisa e dei Patti di collaborazione. Un augurio di buon lavoro da tutta la redazione. Bugiardocrazia La verità è un ingombro. E’ proprio un limite pesante e impertinente che rimane lì, inflessibile, ogni volta che diciamo la nostra, come un antipatico “bastian contrario”. Insomma, ogni volta che affermiamo qualcosa è sempre pronta a contraddirci o a pretendere precisazioni. La verità è proprio una gran rottura di scatole. E mai come adesso, inopportuna, inutile e ingombrante… roba da “gufi”! Per esempio, se affermi di avere un titolo di studio, per esempio una laurea, lei, la verità, pretende che tu ce l’abbia
davvero, che abbia frequentato l’università, con quelle lezioni noiose e che abbia persino superato quegli esami fastidiosi dove professori supponenti fanno domande su questioni inutili. Quando affermi, deciso, che credi fermamente in una riforma, ti impegni a difenderla e ti dimetterai se dovesse essere cassata o quando, in un’assemblea di partito, chiedi la fiducia promettendo che sosterrai il governo attuale fino alla prossima scadenza, non ti è permesso di avere un ripensamento, come se si trattasse di un impegno da rispettare, insomma: un peso! Questa “verità” è sempre lì, antipatica come una vecchia maestrina petulante che ti rinfaccia se ti contraddici o se hai cambiato opinione. E’ proprio una vera invadenza nella sfera privata e un attentato alla propria libertà. Dobbiamo rendere conto se abbiamo frequentato quell’imprenditore che ha vinto l’appalto più importante del mercato o se facciamo sconti ai titolari delle slot machine o se finanziamo con soldi pubblici banche di parenti o amici. Diciamocelo: non c’è affatto bisogno di verità! A che cosa serve? Serve solo a bloccare tutto e dare giudizi. E queste affermazioni che sembrano un paradosso, ormai hanno piena cittadinanza in ogni ambiente. Siamo circondati da menzogne, in ogni campo, politico, giudiziario, istituzionale, Sono così diffuse che non le ricordiamo più. E non le riconosciamo più. Fernando Pessoa, in una sua celebra lirica, riferendosi al “poeta”, definendolo un “fingitore” recitava che “finge così completamente che arriva a fingere che è dolore il dolore che davvero sente”. E’ proprio così la menzogna, diventata catarsi e cancella tutto, anzi lo rende bianco e splendente come dopo il candeggio. Ma per essere utilizzata deve essere sbandierata con determinazione, senza pudore per difenderla dalle incursioni di chi pretende la verità. Il meccanismo funziona maglio se si individuano dei nemici,
magari immaginando attacchi personali o alla famiglia e soprattutto, la menzogna deve essere elevata a “verità di partito”: tutti i militanti, gli accoliti, i seguaci, i gannizzeri e gli aspiranti portaborse la prenderanno come verità assoluta e la sosterranno con tutte le loro forze… sempre pronti a passare verso una nuova menzogna quando sarà loro ordinato. E’ una nuova forma di politica e di democrazia: la bugiardocrazia.
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