Importanza della prevenzione primaria e secondaria in Medicina Generale - Roma 24 Ottobre 2018 - Casagit

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Roma 24 Ottobre 2018

Importanza della prevenzione primaria e secondaria
              in Medicina Generale

                   Cristina Rossi mmg collab.
         Area Prevenzione S.I.M.G. e delle cure primarie
SPREAD VIII edizione
ICTUS Linee guida italiane di prevenzione e trattamento
Epidemiologia
Sintesi 4.1

L’ictus cerebrale costituisce a livello mondiale
        la seconda causa di morte e
        la terza causa di disabilità
        la prima causa di disabilità negli anziani.

Nel 35% dei pazienti colpiti da ictus, globalmente considerati,
      residua una disabilità grave
SPREAD VIII edizione
ICTUS Linee guida italiane di prevenzione e trattamento
– Sintesi 7.6

Il ruolo della medicina generale, attraverso pratiche di intervento diretto o di opportunità,
è fondamentale nella prevenzione primaria dell’ictus, attraverso
 la diffusione di stili sani di vita
          (cessazione del fumo, riduzione del consumo di alcol, promozione dell’attività fisica e
           di sane abitudini alimentari)
l’individuazione dei principali fattori di rischio nelle fasce di età più esposte
il controllo della pressione arteriosa
dei lipidi
della glicemia
l’individuazione della fibrillazione atriale
Prevenzione primaria

                                      Individuazione
       Diffusione                   Fattori di Rischio e             Anticipazione diagnostica
   corretti stili di vita         Stratificazione Rischio                     della FA
                                    (algoritmi e carte)

                                          Trattamento dei
                  Attività         Fattori di Rischio modificabili
Alimentazione                                                         Palpazione del polso e devices
                  motoria       (ipertensione, ipercolesterolemia,
                                            iperglicemia)
                 Riduzione
Astensione dal
                 consumo
    fumo
                  alcolici
Stili di vita

Viviamo in un’epoca di apparente benessere dove accanto all’ allungarsi
dell’aspettativa di vita si registra una crescita del rischio di patologie
come cancro, malattie cardio e cerebro vascolari, malattie metaboliche
circa il 70-80% delle risorse sanitarie è oggi impiegato per
la gestione delle malattie croniche

              Predisposiz.
                genetica          Fattori di rischio
                                  non modificabili

                        Stile di vita
                         scorretto
Ridurre la cronicità:                    Modificando abitudini alimentari
                                           Facendo attività fisica regolare
                                           Abolendo fumo ed alcool

                                     Predisposiz.
                                       genetica           Fattori di rischio
                                                          non modificabili

                                                    Stile
                                                 Stile di di
                                                          vita
                                                     vita
                                                   corretto
l’80% di tutti i casi di                          scorretto
 malattie cardiache, ictus e diabete di tipo 2
e almeno un terzo dei casi di cancro
 si possono prevenire
consumo di alcool, abuso di sostanze, fumo, scorretta alimentazione
      sono stili di vita a rischio tipici della fascia giovane della popolazione
                                incrementano il rischio
                     di gravi patologie cardio cerebro - vascolari

c’è forte condizionamento da parte del contesto socio economico ed ambientale
   È quindi necessario iniziare a fare prevenzione sin dall’infanzia /adolescenza
Restrizione sodica
    • Circa il 50% dei soggetti ipertesi e il 25%
      dei normotesi è SALT-SENSITIVE
      (diminuzione della PA con la riduzione
      del sale e aumento con l’introduzione)
    • Le raccomandazioni attuali sono di
      ridurre l’introduzione di sale da 9-12
      g/die a 5-6 g/die con conseguente
      riduzione PA: nei soggetti normotesi -1/2
      mmHg, nei soggetti ipertesi -4/5 mmHg
Primary Prevention of Cardiovascular Disease with a Mediterranean Diet
         Ramón Estruch, M.D., Ph.D., Emilio Ros, M.D., Ph.D., Jordi Salas-Salvadó, M.D., Ph.D., Maria-
         Isabel Covas, D.Pharm.,

Nello studio, condotto tra il 2003 e il 2011, sono state incluse 7.447 persone ad alto
rischio vascolare, di età compresa tra i 55 e gli 80 anni (il 57% erano donne) suddivise
casualmente in tre gruppi:

-dieta mediterranea integrata con olio extra vergine di oliva,

-dieta mediterranea arricchita con frutta secca (noci, nocciole e mandorle)

-dieta isocalorica a basso contenuto di grassi (animali e vegetali). -
Dieta mediterranea
Bevi ogni giorno acqua in abbondanza
A tavola varia le tue scelte
Fai sempre una sana prima colazione ed evita di saltare i pasti
Consuma almeno 2 porzioni di frutta e 2 porzioni di verdura ogni giorno
In una dieta equilibrata i cereali (pane, pasta, riso etc.) devono essere consumati quotidianamente
Mangia pesce almeno 2 volte alla settimana (fresco o surgelato)
Ricordati che i legumi forniscono proteine di buona qualità e fibre
Limita il consumo di grassi, soprattutto quelli di origine animale, privilegiando l’olioxtravergine di oliva
Non eccedere nel consumo di sale
Limita il consumo di dolci e di bevande calori che nel corso della giornata
E soprattutto... Evita le diete “fai da te” e rivolgiti sempre al tuo medico di fiducia

                               Fonte: Ministero della Salute - D.G. Prevenzione sanitaria
Il paziente dovrà imparare a trasformare la piramide
Esercizio fisico
Studi epidemiologici suggeriscono che
l’esercizio fisico regolare di tipo aerobico
possa essere benefico sia per la prevenzione
che per il trattamento dell’ipertensione

Una metanalisi di trial randomizzati e controllati ha dimostrato come l’esercizio
aerobico regolare induce una riduzione della SBP e della DBP a riposo di 3.0/2.4
mmHg nella popolazione generale e di 6.9/4.9 mmHg negli ipertesi
Fumo
Il fumo induce un aumento acuto della PA e della FC, che perdura per più di 15 min dopo
aver fumato una sigaretta

Non è stato dimostato un effetto cronico del fumo sulla pressione, la sua cessazione non
determina una riduzione pressoria.

Tuttavia la cessazione del fumo è probabilmente la singola, ma più efficace, modifica dello
stile di vita per la prevenzione di CVD tra cui ictus, infarto miocardico ed arteriopatia
obliterante periferica.

Pertanto, ai fumatori ipertesi dovrebbe essere offerto un counselling
per la sospensione del fumo.
Il Modello Transteorico del cambiamento   Prochaska & Di Clemente

Fra i compiti del mmg evocare la consapevolezza
          e supportare il cambiamento
Individuazione e trattamento dei FR
«Le principali cause di una bassa percentuale di controllo della pressione arteriosa
sono identificabili…»

                                      Inerzia terapeutica

                            Bassa aderenza al trattamento

                              Carenze del sistema sanitario

                  2013 ESH/ESC Guidelines for the Management of arterial hypertension
                     European Heart Journal (2013); 34; 2159-2219  rif. pag. 2210
Inerzia terapeutica: cause
• Dubbi sul rischio rappresentato da elevati valori di PA, soprattutto
  nell’età avanzata
• Paura della riduzione di perfusione in organi vitali in caso di riduzione
  di PA
• Paura di effetti collaterali
• Scetticismo nei riguardi delle linee guida
• Percezione delle raccomandazioni come irrealistiche, quando
  applicate nell’ambiente in cui il medico opera

              2013 ESH/ESC Guidelines for the Management of arterial hypertension
                 European Heart Journal (2013); 34; 2159-2219  rif. pag. 2210
I paradossi dell’inerzia terapeutica

I farmaci risultano non prescritti o sottoprescritti in pazienti NON a TARGET
                   con indicazioni specifiche al trattamento
«La bassa aderenza al trattamento è la più importante
causa di cattivo controllo della PA perché coinvolge un
largo numero di pazienti, e la sua correlazione con la
persistenza di elevati valori di PA è stata ampiamente
documentatata»

          2013 ESH/ESC Guidelines for the Management of arterial hypertension
             European Heart Journal (2013); 34; 2159-2219  rif. pag. 2210
Aderenza: lo scenario OSMED
                RAPPORTO OSMED 2015
                             Aderenti   Non aderenti

 58,8

                           52,6                          Confronto tra
                    47,4
                                                        Aderenti e non
         41,1
                                                             aderenti ai
                                                            trattamenti
                                                       antiipertensivi e
                                                        ipolipemizzanti

Ipotensivi: %   Ipolipemizzanti: %
  aderenti           aderenti
Aderenza: lo scenario OSMED
              Percentuale di pazienti aderenti (Unità posologica/Ut
              >290/anno) alla terapia con antipertensivi in soggetti
                    con specifiche indicazioni al trattamento
  80                                                                                                               75
                                       74                                                  72,8         72,3
                            70,4                                71,8            71,4
                                                       69
  70
                61,2
       58,8
  60

  50

  40

  30

…aumentare l’aderenza terapeutica può avere un impatto
  20

sulla salute della popolazione molto maggiore di ogni
  10

miglioramento
  0
       Ipertensione     Ipertensione & Diabete          Malattie CV           Scompenso Cardiaco    Malattia renale cronica
                                Mellito
di specifici trattamenti terapeutici.”                2011     2010

                                                                          Organizzazione Mondiale Sanità
                       OSMED. L’uso dei farmaci in Italia. Rapporto nazionale anno 2011. Roma: Il
                                          Pensiero Scientifico Editore, 2012.
Aumentare l’aderenza alle terapie:

Nella politerpia:
Difficoltà e facilità a cadere nell’errore di assunzione Concordare terapia con il paziente, ascoltando e cercando
Problema interazioni tra farmaci                         di andare incontro alle specifiche esigenze
                                                                   fornire sempre schema di terapia chiaro
                                                                   orari compatibili con attività lavorativa nei turnisti
                                                                   e con orari pasti
                                                                   schemi di terapia complessi
                                                                   riluttanza verso compresse/ sapori per alcuni ecc ecc
Anticipazione diagnostica della FA
La madre di tutte le raccomandazioni:
      palpazione del polso!!!
Intercettare la FA silente

Palpazione del polso, auscultazione cardiaca, con necessità di conferma ECG

Sfigmomanometri con rilevazione di «aritmia» con necessità di conferma ECG

ECG «standard»

Device con registrazione ECG estemponanea

ECG Holter «standard»

Device con registrazione ECG prolungata
FANV   fibrillazione atriale non ventricolare
                                  FAV    fibrillazione atrialeventricolare
                                  NAO    farmaci «nuovi anticoaugulanti orali
                                  AVK    farmaci « anti vitamina k
                                  FG      filtrato glomerulare

FANV con FG>15/30 ml/min   Indicazioni a NAO

FANV con FG≤15/30 ml/min         AVK

          FAV                    AVK

           LA E SCELTA DEL FARMACO
La decisione di porre in trattamento anticoagulante o no un paziente
risulta da un bilancio fra rischio tromboembolico e rischio emorragico,
per il quale ci si può avvalere delle scale di rischio

                CHA₂DS₂VASc
                per la valutazione del rischio trombotico

                HAS-BLED Risk Score
                per la valutazione del rischio emorragico
Paziente a rischio per ICTUS
    Necessita di terapia
      antitrombotica
Paziente con BASSO rischio di
        sanguinamento
Può effettuare terapia con NAO
Incidenza per 100 pazienti/anno di Stroke       G. Italiano di cardiologia
nella FA non valvolare: effetto dei diversi farmaci Nuovi   anticoagulanti orali
                                                    nella fibrillazione atriale:
                                                                    evidenze di efficacia e sicurezza
                                                                    nel mondo reale
       Nessuna terapia
   5                                                                L Riva G Di Pasquale
          4,5
 4,5
   4                      ASA
 3,5                      3,3
   3                                 ASA + Clopidogrel
 2,5                                       2,4
   2                                                     Warfarin
 1,5                                                       1,4
   1
 0,5
   0
                    Lancet 2006;367:1903-12
                    N Engl J Med 2009;360:2066-78
ICTUS
La complessità della popolazione

quanto sono
complessi
i nostri
assistiti?
Dopo l’ICTUS

      Aspetti gestionali                         Riabilitazione                                   Follow up

 Assistenza
                      Gestione             Ospedaliera, ambulatoriale,               Terapia farmacologica, sorveglianza
 domiciliare
                      disabilità                  domiciliare                         clinica, prevenzione decubiti, ecc
 post acuzie

                    MMG, medico
MMG, infermiere,                           Neurologo, fisioterapista, logopedista,   MMG, neurologo, cardiologo, infermiere, care
                    legale (ric. inv)
  care givers,                            neuropsicologo, terapista occupazionale,                     givers
                   distretti (presidi),
 associazioni                                            infermiere
                      associazioni
SPREAD VIII edizione
ICTUS Linee guida italiane di prevenzione e trattamento

Prima della dimissione ospedaliera di un paziente ricoverato per Ictus,
è indicato assicurarsi che:
  • Il paziente e la famiglia siano consapevoli dell’accaduto e pienamente
    coinvolti nella continuità assistenziale
  • Il medico di medicina generale, i distretti sanitari ed i servizi sociali
    siano informati al fine di garantire la prosecuzione sul territorio
    dell’assistenza senza ritardi
  • Il paziente ed i familiari abbiano ricevuto una adeguata informazione
    sulla presenza di associazioni di supporto e gruppi di volontariato
MMG / SPECIALISTA
                                        Appropriatezza allocativa

  Paziente grave che necessita di interventi                              Gestione II
              intesivi e continui                                           livello

                                                 Ictus acuto               Paziente
  Paziente sottoposto ad intervento o con                               complesso ad
 necessità di presa in carico temporanea da                                 elevata
                                                                        complessità di
      parte della struttura di II livello                                 intervento

Paziente che necessita di consulenza da parte
                                                Prevenzione              Gestione in
           di strutture di II livello
                                                 secondaria             collaborazione

                                                               Paziente con bisogno di intervento
  Paziente con bisogno di esami diagnostici                          specialistico puntuale
                                                Prevenzione
                                                  primaria
  Paziente gestito direttamente dal MMG                                 Gestione MMG
Il mondo della cronicità è un’area in progressiva crescita che comporta
un notevole impegno di risorse,
 richiedendo continuità di assistenza per periodi di lunga durata
e una forte integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali
e necessitando di servizi residenziali e territoriali fino ad ora non
sufficientemente disegnati e sviluppati nel nostro paese
Gli elementi chiave della gestione della cronicità

                          Aderenza

                        Appropriatezza

                         Prevenzione

                   Informazione, educazione,
                         empowermet

                   Conoscenza, competenza
Per il MMG importante
        tempestiva diagnosi telefonica
                         Strumento idoneo per l'intervista telefonica
                  Cincinnati Prehospital
                  Stroke Scale

                              L'alterazione di ciascuno
                              dei 3 elementi esplorati
                         e' fortememte suggestiva di ictus

Allertare immediatamente la
catena dei soccorsi per invio
tempestivo in stroke unit
Roma 24 Ottobre 2018

grazie
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