IMPARARE A STARE BENE - PROGETTO PER MIGLIORARE LA VITA DEI RAGAZZI CORSO INTENSIVO DI QUALIFICAZIONE PER L'ESERCIZIO DELLA

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CORSO INTENSIVO DI QUALIFICAZIONE PER L'ESERCIZIO DELLA
   PROFESSIONE DI EDUCATORE PROFESSIONALE SOCIO-
                     PEDAGOGICO

IMPARARE A STARE BENE

PROGETTO PER MIGLIORARE LA VITA DEI RAGAZZI

                    MONICA MONICI

                  anno accademico 2018/2019
INDICE

 PREMESSA ….............................................................................................PAG . 3
 PRESENTAZIONE DEL CASO …...................…......................................PAG . 4
 L'IDEA …......................................................................................................PAG . 6
 WELL-BEING …......................…..............................................................PAG . 8
 SIGNATURE STRENGTHS.........................................................................PAG . 8
 AWESOME STUFF …..................................................................................PAG . 9
SAVOURING.................................................................................................PAG . 11
KINDNESS …...............................................................................................PAG . 14
SOCIAL CONNECTION …..........................................................................PAG . 16
GRATITUDE ….............................................................................................PAG . 18
MEDITAZIONE.............................................................................................PAG . 20
CONCLUSIONI.............................................................................................PAG . 22
PREMESSA
In quest'ottica ho cercato un percorso che potesse avvicinare : ridurre la distanza tra l'educatrice e il
ragazzo , attraverso un'esperienza piacevole e non connotabile come prettamente scolastica ; ridurre
la distanza tra il ragazzo e i pari , introducendo un percorso che fosse praticabile da tutti ,
condivisibile e gradevole ; ridurre la distanza tra il soggetto fragile e il mondo , prevenendo per
quanto possibile lo strutturarsi nella mente del ragazzo di negatività o l'insorgere di atteggiamenti
depressivi e rinunciatari .

                                PRESENTAZIONE DEL CASO

Marco ( il nome è di fantasia ) è un ragazzo di 15 anni compiuti che frequenta ancora la classe terza
della scuola secondaria di primo grado . Egli ha infatti ripetuto il primo anno , trasferendosi dopo la
bocciatura da un altro istituto ; successivamente ha ripetuto anche il secondo anno . Marco non ha
problemi a livello cognitivo , mentre manifesta comportamenti non sempre adeguati all'ambiente
scolastico . Gli insegnanti non lo sopportano , perchè è provocatorio e mostra costante rifiuto per le
attività proposte . Il Comune ha in carico la famiglia da tempo , quindi , su pressante richiesta della
scuola , ha concesso a Marco poche ( 3 ) ore di educatore settimanali .

La famiglia di Marco si compone di 5 persone : il padre , la madre , Marco , il fratello minore e la
sorellina di 6 anni . La madre è una persona aggressiva , poco acculturata ; non ha occupazione
alcuna . Il padre è una persona semplice , in apparenza mite , ha perso il lavoro diversi anni fa senza
riuscire a ricollocarsi , probabilmente per mancanza di specializzazione .
Ad un certo punto la madre di Marco , forse stanca delle precarie condizioni economiche della
famiglia , ha lasciato i tre figli e il marito per andare a vivere con un altro uomo .

Chiaramente questo gesto ha sconvolto tutto il nucleo famigliare : il padre di Marco cerca , come
dice lui stesso , “ di mettere un po'di ordine in questa ( triste ) storia “ . Marco non vuole parlarne e
si può facilmente intuirne il motivo . Il fratello minore ( seconda media ) manifesta anch'egli
comportamenti aggressivi e disadattati . La sorellina , che frequenta la classe prima della scuola
primaria , è affetta da mutismo selettivo .

Conosco il ragazzo da quando era piccolo e forse per questo motivo Marco ha accettato la mia
presenza di buon grado , senza ( quasi ) rimostranze aggressive e mostrandosi complessivamente
collaborativo .
Il gruppo-classe è numeroso , chiassoso , immaturo ; ci sono altri tre elementi di forte disturbo oltre
Marco ; sono diversi i soggetti con le più svariate difficoltà di apprendimento e c'è un ragazzo
affetto da grave disabilità . La situazione non è rilassante , il corpo insegnanti punta più alla
sopravvivenza che alla reale costruzione di un clima positivo in classe .

Alcuni docenti sono in aperto contrasto con Marco e non mancano mai di redarguirlo . Lui è spesso
molto nervoso e mi chiede sempre di uscire dalla classe , di lavorare da soli o in piccolo gruppo .
Quando siamo in ambiente protetto Marco è un bravo ragazzo , è rispettoso e si impegna .

I voti sono migliorati , ma il comportamento di Marco in classe per niente : quando assiste alla
lezione fontale in breve tempo diventa fastidioso e arrogante ; innesca poi subito il meccanismo di
disturbo e provocazione nei confronti dei compagni di classe : prende in giro i deboli e fomenta i
monelli . In tal modo in breve la lezione diventa insostenibile , la classe è in subbuglio , l'insegnante
deve faticare per riportare la calma e Marco viene sgridato , minacciato , punito .

Riesce a collezionare anche più note in una stessa mattina , nonostante le mie raccomandazioni e i
mille ragionamenti che abbiamo fatto insieme sull'insensatezza di questa situazione .

Ho cominciato a ragionare sul fatto che , probabilmente , tutta questa negatività doveva far capo a
un meccanismo molto più complesso del semplice intento di infastidire gli insegnanti . Durante un
colloquio in privato Marco mi ha confessato di non farcela più a sopportare la scuola , gli argomenti
trattati ( che non sono di suo interesse ) , l'impegno di svegliarsi presto al mattino e la certezza del
fallimento di ogni tentativo .

> 1

Bisogna anche sottolineare , nella necessità di essere obiettivi nell'analisi della situazione
problematica , che l'istituzione scolastica , nei confronti di Marco , non eccelle in sforzi inclusivi .
Fatta eccezione per pochi insegnanti , gli altri ( i più ) non sembrano affatto tener presente la
situazione famigliare e psicologica del ragazzo , al quale vengono richiesti comportamenti che lui
evidentemente non è in grado di tenere : ecco quindi che l'ambiente che dovrebbe accogliere Marco
si rivela , in realtà , in contrapposizione con il ragazzo , di conseguenza a lui sgradito , quindi non

1 Carol S . Dweck , “ Mindset” , FRANCO ANGELI , Milano 2013 , pag . 45-46
funzionale .
1
irreversibile         ed        esclusione          irrevocabile          per        qualcuno           >>

Ho così immaginato un laboratorio con un piccolo gruppo , in modo che Marco potesse vivere
un'esperienza interessante da condividere con altri individui che , come lui , hanno bisogno di
qualche suggerimento per migliorare l'andamento complessivo di un'esistenza che va aprendosi
verso il mondo esterno , senza strumenti e sostegni capaci di accompagnare i ragazzi verso un
futuro sicuramente radioso , ma probabilmente complicato .

Il laboratorio ha preso vita grazie alla collaborazione di una collega di lettere ( che ringrazio ) , che
mi ha concesso di portare in ambiente protetto quattro ragazzi della classe . Ho valutato che il
percorso ( che sarebbe invero stato utile per l'intero gruppo-classe ) fosse tuttavia auspicabile
almeno per altri 3 soggettii oltre a Marco : Nina , Imma e Riccardo .

Nina e Riccardo sono fratello e sorella : Riccardo è un anno più grande di Nina . ma ha ripetuto la
classe seconda . Entrambi sono stati abbandonati dai genitori , i quali , a seguito di una separazione
estremamente conflittuale , hanno lasciato i due figli alle cure dei nonni paterni , concedendosi
quindi un nuovo matrimonio , con relativa conseguente prole . Nina è una ragazzina intelligente ,
attualmente è in cura presso un ospedale milanese per depressione ed è sottoposta a terapia
farmacologica quotidiana . Riccardo è meno fregile della sorella , almeno in apparenza , ma
manifesta insofferenza verso i percorsi , verso le attività scolastiche , verso le regole : attratto dai
modi di Marco , è uno dei suoi seguaci sulla strada del dissenso . Imma è extracomunitaria , di
religione islamica , poco integrata nel gruppo-classe , mantiene un profilo molto basso , un livello di
partecipazione spesso non sufficiente e una spinta motivazionale pressochè nulla . Sembra in effetti
subire la quotidianità , senza parteciparvi attivamente , come se si considerasse esonerata
dall'impegno a qualunque livello rispetto alla realtà che si presenta di volta in volta a scuola .

                                                  WELL-BEING

> 2

1 Bauman Z., “Una nuova condizione umana , Vita e Pensiero “, Milano 2004, p.51
2 http://sonjalyubomirsky.com/wp-content/themes/sonjalyubomirsky/papers/LSS2005.pdf
Sonja Lyubomirsky , Kennon M. Sheldon , David Schkade , “Review of General Psychology “ Educational Publishing
Foundation 2005, Vol. 9, No. 2, 111–131 pag . 115
Definiamo la felicità come spesso viene definita in letteratura , cioè nei termini di frequente influenza positiva e di non
frequente influenza negativa ( traduzione mia )
Il primo step ha avuto come tema una riflessione sviluppata con i ragazzi sulla natura del concetto
di felicità , intesa nell'accezione di “ benessere” . Abbiamo definito cosa sia per noi la felicità ,
raccontando in quali situazioni essa possa aumentare di intensità e in quali invece possa diminuire ,
anche bruscamente . Abbiamo ragionato su cause e contesti e abbiamo stabilito che il nostro
percorso , sebbene sperimentale , poteva aiutarci concretamente a migliorare il nostro modo di
percepire noi stessi e la realtà che ci circonda .

> 1

E' fondamentale l'intenzionalità e la consapevolezza nello svolgersi di un progetto , altrimenti i
ragazzi potrebbero pensare che i percorsi proposti non siano effettivamente utili o utilizzabili in
futuro.

                                         SIGNATURE STRENGTHS

> 2

Si è rivelata stimolante la riflessione sui punti di forza e sui punti deboli di ciascuno di noi ,
mettendo in evidenza tutti quelli che siamo riusciti a individuare , anche analizzandoci l'un l'altro
per riuscire ad essere il più possibile obiettivi e , soprattutto , aderenti alla realtà . Il percorso ha

1 Ivi
E' importante notare che noi usiamo una descrizione soggettiva della felicità , che si rifà comunemente ad un ambito
autoreferenziale . In altre parole la felicità è innanzitutto un fenomeno soggettivo per il quale il giudice finale dovrebbe
essere “ chiunque viva dentro il corpo di una persona “ ( traduzione mia )
2 http://www.viacharacter.org/www/Character-Strengths
Conoscere i tuoi punti di forza caratteriali non è una semplice informazione . I punti di forza caratteriali possono in
effetti avere un significativo impatto positivo sulla tua vita . Una ricerca dimostra che utilizzare i tuoi punti di forza
caratteriali può aiutarti a :
     • attenuare , gestire e superare i problemi
     • aumentare la salute e soprattutto la sensazione di benessere
     • migliorare le tue relazioni interpersonali         ( traduzione mia )
portato al pensiero che i punti di forza sono sicuramente degli ottimi blocchi di partenza per iniziare
un iter di miglioramento individuale , ma che , viceversa , i punti deboli potrebbero essere ( specie
per ragazzi in così giovane età ) i più facili da migliorare .

> 1

Affermare una positività come punto di partenza è sembrato ai ragazzi qualcosa di meraviglioso .
Sono estremamente bravi ad analizzare chi hanno di fronte , mentre sono in difficoltà quando
devono considerare se stessi al di fuori delle intenzionalità già definite e preconfezionate nella loro
mente . Capire di avere molti punti di forza li ha motivati e incuriositi , certo più delle critiche che
ricevono quotidianamente per le loro mancanze .

                                               AWESOME STUFF

Ci siamo soffermati a considerare gli stati d'animo : essi sono mutevoli e sono frequentemente
influenzati dalle circostanze , dalle persone che ci circondano e persino dalle condizioni
metereologiche . La riflessione , continuata in merito alla possibilità di influenzare il nostro stato
d'animo intenzionalmente , è stata sorprendentemente interessante . I ragazzi hanno saputo essere
straordinariamente maturi nel saper riconoscere che i beni di consumo , come ad esempio telefoni
cellulari , capi d'abbigliamento , zaini , scarpe ( che io pensavo fossero il centro dei loro desideri )
non sono in grado di generare una felicità duratura , mentre creano un'aspettativa spesso molto
superiore al reale beneficio nella mente di chi li desidera , traducendosi quindi in una cocente
delusione e non in grandiosa soddisfazione . Trattandosi di ragazzini di terza media considerati
problematici , mi sembra un ottimo punto di partenza .
[…] indicated that experiential purchases—those made with the primary intention of acquiring a life
experience—made them happier than material purchases. […] The discussion focuses on evidence
that experiences make people happier because they are more open to positive reinterpretations, are a
more meaningful part of one’s identity, and contribute more to successful social relationships. >> 1

> 3
have described the artful methods by which the human mind ignores, augments, transforms, and
rearranges information in its unending battle against the affective consequences of negative events
[…] "Defense mechanisms are for the mind what the immune system is for the body." ( Vaillant
1993 pag.11 ) >> 1

Quale sarà allora la strada da interaprendere per riuscire ad aumentare il senso di benessere ? Cosa
può aiutarci a essere più felici , più efficaci nell'ottimizzare gli stati d'animo e nel non lasciarci
sopraffare dallo sconforto o dal senso di vuoto ?

Ho proposto ai ragazzi un percorso semplificato e alleggerito rispetto a quello promosso dalla
dott.ssa Santos , dal momento che , avendo a che fare con ragazzi molto giovani , alcuni concetti
avrebbero potuto diventare astrusi e incomprensibili . Senza dubbio , ho ritenuto che i quattro
soggetti fossero in grado di interiorizzare un percorso lineare e di immediata acquisizione ,
fiduciosa nelle loro capacità e nella mia determinazione .

                                                   SAVOURING

> 2

L'attività di savouring si è sviluppata gradualmente : inizialmente , per permettere ai ragazzi di
afferrare il concetto senza lunghe e noiose spiegazioni , ho proposto di mangiare della frutta . Ho
scelto appositamente due frutti molto comuni : l'arancia e la mela .

L'esercizio ha avuto inizio con la mela : i ragazzi avevano il compito di mangiarla e ,

1 Gilbert D.T. , Wilson T.D. , Wheatley T.P. , Pinel E.C. , Blumberg S.J. “Immune Neglect: A Source of Durability
Bias in Affective Forecasting “ , Journal of Personality and Social Psychology 1998, Vol. 75, No. 3, 617-638
http://web.mit.edu/curhan/www/docs/Articles/biases/75_J_Personality_Social_Psychology_617_(Gilbert).pdf
Quanto ci si può aspettare che durino le sensazioni ? Il generale livello di felicità potrebbe tornare al punto base in poco
tempo . Quando le previsioni interpretano male un evento e immaginano che sia più potente di quanto non sia in realtà ,
sopravvalutano la durata delle loro risposte emotive . Queste fanno di più che guidare la gente verso il futuro . Esse
inoltre confortano , ispirano e spaventano le persone nel presente . Gli psicologi da Freud a Festinger hanno descritto i
metodi funzionali con cui la mente ignora , aumenta , rtrasforma e riarrangia le informazioni nella sua continua battaglia
contro le conseguenze negative degli impatti emotivi negativi . “ I meccanismi di difesa sono per la mente quello che il
sistema immunitario è per il corpo “( Vaillant 1993 pag.11 ) ( traduzione mia )
2 COURSERA – THE SCIENCE OF WELL-BEING – SAVOURING – dott.ssa L. SANTOS
https://www.coursera.org/learn/the-science-of-well-being/supplement/jdYj3/savoring-gratitude
Savouring è un'azione volta a restare al di fuori di un'esperienza per ottenerne una visione distaccata ed apprezzare detta
esperienza profondamente . L'azione del “ savouring” intensifica e prolunga le emozioni positive che derivano dal fare
qualcosa che si ama . ( traduzione mia )
successivamente , di descriverla , utilizzando aggettivi che non fossero banali o riferiti solo al senso
del gusto . La descrizione del frutto doveva essere multisensoriale e coinvolgere anche i rimandi che
il gesto di mangiare la mela faceva arrivare al loro cervello . Abbiamo verbalizzato e scritto sulla
lavagna , sotto forma di brainstorming , la descrizione collettiva della mela , condivisa da tutti .

Il passo successivo è stato assaggiare l'arancia . Nuovamente i ragazzi sono stati invitati a
descrivere il frutto utilizzando tutti i sensi a loro disposizione ed , effettivamente , hanno
manifestato maggiore competenza descrittiva con il secondo frutto , riuscendo in autonomia a
cogliere degli aspetti interessanti , i rimandi mnemonici o affettivi e spingendosi poi al confronto tra
i due frutti : colori , profumi , consistenze .

A questo punto ho proposto percezioni sensoriali differenti attraverso alcune immagini . Ho scelto
foto che dessero impressioni diverse tra loro : alcune esteticamente interessanti ( fiori , oceano ,
aurora boreale ) , altre che toccassero una sfera più emotiva ( bambini , cagnolini ) .

Ho nuovamente chiesto ai ragazzi di descrivere quanto da loro percepito , dividento il percorso
descrittivo in fasi successive : dapprima una descrizione visiva il più possibile particolareggiata ,
ma oggettiva e distaccata ; successivamente ho chiesto loro di descrivere le sensazioni che le
immagini facevano scturire nella mente e anche di individuare quale fosse il motivo per cui queste
immagini potessero recare piacere o comunicare sensazioni positive .

Le osservazioni dei ragazzi si sono dimostrate molto interessanti , hanno saputo cogliere lo spirito
ottimizzante dell'iniziativa , riconoscendo come , dall'evocazione ottenuta attraverso degli attivatori
sensoriali ( le percezioni positive derivanti dalle esperienze affrontate ) in effetti l'umore trovasse
ristoro nella bellezza , nella tenerezza , nell'indulgere nell'immaginare profumi o colori .

A questo punto il percorso poteva , secondo me , prendere una piega più profonda e quindi ho
proposto un'attività che prevedesse una parte filosofica e da una pratica .
Abbiamo iniziato valutando come , per ottenere veramente dei benefici dall'attività di savouring ,
sia necessario praticarlo con la giusta predisposizione d'animo : l'indolenza , il nervosismo o la
superficialità non consentono al cervello di ricevere i messaggi nel modo migliore , quindi si
riducono i benefici dell'attività . Ho invitato i ragazzi a riflettere sul concetto filosofico del QUI ED
ORA , perchè solo in questa precisa situazione spazio-temporale le attività connesse al well-being
possono essere ottimizzate . Ho proposto di immaginare una situazione bellissima , senza tuttavia
raccontarla . Doveva trattarsi di qualcosa di intimo e personale , ognuno doveva assaporare la
sensazione ottenuta dal processo immaginativo e lasciarsi asssorbire completamente dalla
piuacevolezza dell'esperienza . Ad un tratto , senza preavviso , ho ricordato loro dell'imminente
cambio dell'ora e ho chiesto , a questo punto , di quantificare la percezione di benessere : è
aumentata o diminuita rispetto a pochi minuti prima ?

La percezione era ovviamente diminuita , i ragazzi , opportunamente giudati , hanno saputo
indagare dentro se stessi per trovarne le ragioni ed hanno quindi capito il concetto di QUI ED
ORA , pur non avendo mai sentito parlare di filosofia esistenzialista , attraverso la semplice
intuizione e l'analisi di sé .

Avevamo quindi capito come ridurre l'impatto positivo di un'esperienza , ora si trattava di capire
come aumentarlo . Abbiamo discusso sulle strategie da seguire per aumentare la sensazione di
benessere , partendo da un dato gia acquisito , cioè RESTARE NEL PRESENTE , che ci consente
di assaporare appieno la sensazione positiva derivante dall'attività che abbiamo interapreso .
Ho quindi condotto la discussione perchè emergessero , il più possibile in modo autonomo , altre
starategie potenzialmente utili .

I ragazzi si sono concentrati sulla condivisione dell'esperienza positiva , che è sembrata loro la
migliore strategia per intensificare la sensazione di benessere e perpetrarla nel tempo , anche a
distanza di giorni .

> 1

Una volta assodate le tecniche per aumentare il piacere dell'esperienza di savouring , ho chiesto ai
ragazzi di fare un esercizio : scattare una foto in modalità savouring , oppure portare una foto o
un'immagine che si condiderasse adatta all'attività per essere condivisa con i compagni .

La lezione successiva , chiaramente , ho chiesto ai ragazzi di mostrare le foto e di cercare di

1 COURSERA – THE SCIENCE OF WELL-BEING – SAVOURING – dott.ssa L. SANTOS
https://www.coursera.org/learn/the-science-of-well-being/supplement/jdYj3/savoring-gratitude
Quando si prova un'esperienza di “ savouring “, occorre applicare delle tecniche che aumentino la percezione
piacevole . Queste tecniche includono : condividere l'esperienza con un'altra persona , pensare a quanto si è fortunati
potendo esperire un momento fantastico , raccogliere un oggetto per ricordo o scattare una foto di questa esperienza ed
essere sicuri di vivere il momento esclusivamente nel presente . ( traduzione mia )
condividere il sentimento positivo che ne traevano con i membri del gruppo . Ho chiesto inoltre di
argomentare i motivi che li avevano spinti a scegliere proprio quel soggetto . Attraverso il ricordo e
la condivisione l'esperienza riprendeva consistenza e i ragazzi potevano rivivere le sensazioni
positive ed esprimere la loro gioia nel parteciparle insieme agli altri .

Abbiamo così capito che essere felici da soli è meno divertente che essere felici in gruppo , che
assaporare qualcosa di delizioso o ammirare qualcosa di bellissimo dividendo l'esperienza con
un'altra persona ci rende doppiamente soddisfatti e che le nostre emozioni sono spesso simili a
quelle di chi ci sta attorno . Abbiamo anche compreso che la presenza degli altri nelle esperienze
positive è utile per perpetrare nel tempo il ricordo e la densità dell'emozione e , conseguentemente ,
anche             la           positività            di           quell'esperienza              .

> 1

                                                   KINDNESS

> 2

> 3

1 Boothby E .J. , Clarck M.S. , Bargh J.A. , “Shared experience are amplified “ , Journal of psychology , 2014
https://journals.sagepub.com/doi/pdf/10.1177/0956797614551162
Abbiamo scoperto che condividere un'esperienza con un'altra persona , senza comunicare , amplifica la percezione
dell'esperienza individuale . Sia sensazioni piacevoli che sgradevoli vengono amplificate quando condivise . Le
esperienze condivise sono più piacevoli di quelle non condivise , potremmo dire che le esperienze condivise siano in
generale più gradevoli .
2 COURSERA – THE SCIENCE OF WELL-BEING – KINDNESS – dott.ssa L. SANTOS
https://www.coursera.org/learn/the-science-of-well-being/supplement/jyKNX/kindness-social-connection
La ricerca mostra che le persone felici sono motivate a compiere gesti gentili verso gli altri ( traduzione mia )
3 OTAKE K . , “ Happy people become happier through kindness: a counting kindnesses intervention ” Journal of
happiness studies, 7(3), 361-375.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1820947/
Abbiamo inoltre indagato sui possibili meccanismi che potrebbero correlere la gentilezza e la felicità individuale .
Partiamo dal presupposto che vari processi emozionali , motivazionali e cognitivi influenzano il riconoscimento e la
promozione di comportamenti gentili e in tal modo potrebbe influire sulla felicità soggettiva . ( traduzione mia )
> 1

A parer mio la gentilezza dovrebbe essere imposta come regola sociale : “ Ama il prossimo tuo
come te stesso “ , indipendentemente dai suoi effetti sul benessere personale . Essa , infatti , apre la
strada alla comunicazione , alla disponibilità verso l'altro , all'amore e alla generosità . E' facile
immaginare come un atto di gentilezza possa migliorare i sentimenti di tutti i partecipanti a questo
meraviglioso evento : chi lo riceve è certamente compiaciuto e gratificato dalla bellezza
dell'emozione , determinata dall'essere riconosciuto e amato dal prossimo . Chi lo compie si
arricchisce di due enormi vantaggi : la consapevolezza della propria positività nell'esperire quel
momento e la gratitudine e l'affetto ricevuti in cambio dalla persona cui ha dedicato un pensiero
gentile .

Mi sembrava decisamente riduttivo il fatto che potessero usufruire di una lezione tanto importante
solo i ragazzi del piccolo gruppo , così ho concordato con la collega di lettere un'attività con l'intero
gruppo-classe . Quest'ultimo , infatti , come già descritto nella presentazione del caso ( pag.4 ) ,
presenta alcune particolarità , tra cui la tendenza di alcuni a prevaricare sugli altri . In particolare un
ragazzo , che qui chiamerò Andrea , usa modi molto provocatori nei confronti dei compagni e ,
talvolta , anche verso gli adulti . Essendo un ragazzino insicuro , Andrea cerca di affermare se
stesso ridicolizzando e sminuendo alcuni compagni , in particolare ovviamente quelli più fragili .
Pur essendo intervenuti con vari strumenti punitivi e con numerosi tentativi di farlo ragionare ,
Andrea continua a bullizzare i compagni , creando spesso situazioni critiche in cui in passato sono
intervenuti addirittura i genitori . Come si può facilmente immaginare , in breve , la situazione è
precipitata e lo scontro si è spostato dalla classe ai nuclei famigliari .

Abbiamo inizialmente proposto un percorso utilizzando il sito http://paroleostili.com/ : abbiamo
riflettuto sull'uso delle parole , facendoci guidare dal manifesto della comunicazione non ostile 2 e
commentandolo in classe con i ragazzi . Chiaramente abbiamo ritenuto opportuno evidenziare che
1 Ivi
Se le persone ricavano emozioni positive e condizioni sociali ottimali come risultato della loro gentilezza si può creare
una spirale di crescita [ … ] Concludiamo dicendo che il nostro intervento di “ conteggio delle gentilezze “ potrebbe
essere una strategia per la deliberata promozione del benessere . ( traduzione mia )
2 http://paroleostili.com/manifesto/
Il Manifesto della comunicazione non ostile è un impegno di responsabilità condivisa per creare una Rete rispettosa e
civile, che ci rappresenti e che ci faccia sentire in un luogo sicuro. Scritto e votato da una community di oltre 300
comunicatori, blogger e influencer, è una carta con 10 princìpi utili a ridefinire lo stile con cui stare in Rete.
la comunicazione non deve essere corretta solo quando si utilizano i social network , ma anche nella
vita di tuttti i giorni , specie a scuola .

Abbiamo quindi chiesto loro di scrivere su un biglietto un giudizio negativo su se stessi che non
avrebbero mai voluto sentirsi dire da nessuno . Abbiamo inserito tutti i biglietti in una scatola e
abbiamo chiesto loro di pescare un biglietto a caso . Dopo averlo letto abbiamo raccolto tutti i fogli
incollandoli su un cartellone intitolato PAROLE OSTILI .

Abbiamo proposto successivamente di scrivere una frase gentile su un biglietto , in forma anonima
e generica , cioè non riferita ad una persona specifica . Abbiamo poi nuovamente messo tutti i
biglietti ripiegati all'interno di una scatola ; in ordine alfabetico , ognuno degli studenti ha pescato
un biglietto , l'ha letto e conservato . Abbiamo quindi realizzato un cartellone con i messaggi
positivi scritti sui biglietti , intitolato PAROLE GENTILI .

I cartelloni sono stati appesi in classe e molti ragazzi si sono dimostrati entusiasti del percorso
proposto , specie gli individui più fragili e vessati , che hanno sperato di veder aumentare la
gentilezza a discapito dell'ostilità .

Innescare la spirale della gentilezza non è semplice , ma gettarne i semi nelle giovani menti di
questi ragazzi è stato davvero emozionante .

                                          SOCIAL CONNECTION

Appare singolare pretendere di insegnare questo tool ai ragazzi , che noi immaginiamo sempre iper-
connessi . La connessione che vivono , tuttavia , è spesso superficiale , quando non addirittura
negativa , improntata a confronti svalutanti o problematici , anziché ad uno scambio relazionale che
sia fondante di una crescita personale o del reciproco rispetto .

> 1

Collegato al percorso sulla gentilezza è comprendere come la vicinanza di qualcuno che per noi è
importante può cambiare il nostro modo di percepire il benessere . Abbiamo già evidenziato , ad
esempio , come condividere le esperienze possa essere un acceleratore del benessere . Poniamo
l'attenzione sugli aspetti relazionali e su quanto abbiamo in realtà bisogno delle persone che ci

1 American Psychologist , January 2000 , David G. Myers “The Funds, Friends, and Faith of Happy People “
Essere legati ad amici e parenti con cui possiamo condividere pensieri intimi ha due effetti , come diceva Francis Bacon
( 1625 ) : “ Raddoppia la gioia e dimezza il dolore “ ( traduzione mia )
circondano , senza le quali la nostra esistenza sarebbe quantomeno solitaria .

>2

Ho chiesto ai ragazzi di ragionare su come si sentano quando sono soli in momenti di stress o di
difficoltà . Abbiamo dibattuto a lungo sul significato di solitudine e di vicinanza , su come non tutte
le vicinanze siano gradite , ma alcune siano certamente in grado di migliorare sensibilmente il
nostro umore . Ho poi posto l'attenzione sulle persone sole : ho chiesto ai ragazzi di immaginare
perchè una persona possa , ad un certo punto , ritrovarsi in uno stato di solitudine . Spesso si associa
il concetto di solitudine con quello di vecchiaia : conseguentemente al decesso del coniuge , per
esempio , molte persone restano sole e , magari , hanno figli che vivno lontani e non si possono
occupare di loro .
sconosciuti e in una situazione di enorme paura e fragilità .
è , in effetti , gentile , tanto perchè , ricevendo aiuto o sostegno , ci sentiamo poi di comportarci in
modo gentile verso chi si è occupato di noi .
this stage, the object of gratitude is other-directed; one can be grateful to other people, to animals,
and to the world, but not to oneself. >> 1

In quest'ottica eterodiretta abbiamo discusso insieme su quali potessero essere i destinatari della
nostra gratitudine e quanti elementi positivi potevamo scoprire insieme per fare una scaletta delle
gratitudini . Abbiamo iniziato con il fatto che abbiamo nel piatto il cibo tutti i giorni e che , per
questo , potevamo essere grati a chi andava a fare la spesa ; ho fatto notare che la possibilità di
andare a scuola è un'esclusiva delle società più civilizzate e , nonostante in fondo i ragazzi non
pensino davvero di essere fortunati ad andare a scuola , hanno saputo riconoscere che è
un'opportunità che viene offerta loro e senza la quale la vita sarebbe più difficile . Alla fine del
ragionamento abbiamo concluso che , a dispetto delle apparenze , siamo molto fortunati e che ,
anche di questo , dobbiamo essere grati .

                                                  MEDITAZIONE

>2

Mi sono a lungo interrogata sull'opportunità di fornire ai ragazzi questo strumento . Da un lato ,
infatti , so bene che la meditazione non è di semplice realizzazione , specie per individui molto
giovani e troppo esuberanti . La percezione di se stessi in stato di immobilità disorienta i ragazzi ,
che si sentono quasi incatenati e , di fatto , rifiutano l'attività . Le posizioni tradizionalmente legate
all'attività della meditazione risultano astruse e bizzarre e gli adolescenti si sentono ridicoli e messi
1 Emmons R.A. , .McCullough M.E. , “Counting Blessings Versus Burdens: An Experimental Investigation of
Gratitude and Subjective Well-Being in Daily Life” , Journal of Personality and Social Psychology , 2003, Vol. 84, No.
2, 377–389
Il sentimento della gratitudine si sviluppa in due fasi : in primo luogo sopraggiunge la consapevolezza della positività
della vita di ciascuno . In una condizione di gratitudine noi diciamo “si” alla vita . Affermiamo che la vita è positiva .
Nella seconda fase la gratitudine è riconosciuta come una delle fonti di questa positività che si trova al di fuori di se
stessi . In questa fase l' oggetto della gratitudine è diretto altrove ; uno può essere grato verso altre persone , verso gli
animali e verso il mondo , ma non nei confronti di se stesso . ( traduzione mia )
2 Fredikson B.L. , Cohn M.A. , Coffey K.A. , Pek J . , Finkel S.M. , “Open Hearts Build Lives: Positive Emotions,
Induced Through Loving-Kindness Meditation, Build Consequential Personal Resources “ , 2011
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3156028/
La pratica della meditazione accresce le emozioni positive nell'esperienza quotidiana e , in aggiunta , produce un
incremento in una vasta gamma di capacità personali ( ad esempio maggior consapevolezza , determinazione , sostegno
sociale , diminuiizione della sintomatologia nelle malattie ) . D'altra parte , questo incremento di risorse personali lascia
intravedere l'aumentata soddisfazione relativamente ai processi di vita e riduce i sintomi depressivi .
in discussione , specialmente i maschi . La meditazione andrebbe insegnata da piccoli , quando la
mente del bambino è ancora una massa da formare e quando la percezione di sé è ancora così
spontanea da non ritenere di alcun conto l'essere giudicati in funzione di ciò che si fa o delle
modalità che si mettono in atto per realizzarlo . Nel periodo dell'adolescenza mettersi in discussione
con un percorso sconosciuto e starmpalato può risultare molto difficile . Ho quindi deciso di
proporre delle visualizzazioni , riprendendo il concetto di savouring che i ragazzi avevano
interiorizzato così approfonditamente . Ho chiesto loro di scegliere un'immagine mentale e di
concentrarvisi . L'attività è stata svolta restando normalmente seduti al banco . I ragazzi hanno
proposto il mare , così abbiamo iniziato l'esercizio : ad occhi chiusi , costruendo nella mente
l'immagine dell'acqua e delle onde , la sabbia , la sensazione di calore che riceviamo quando
camminiamo a piedi nudi , il contrasto di temperatura rispetto all'acqua , molto più fredda . Poi ho
chiesto di immaginare il vento , ricordare l'odore , l'umidità , la sensazione di relax quando ci si
sdraia sulla spiaggia a prendere il sole . Ho chiesto loro di concentrarsi particolarmente su questa
sensazione : il corpo è rilassato , il battito cardiaco rallenta , la respirazione è controllata , calma .
Ho chiesto di restare alcuni minuti concentrati su questa immagine mentale , ricordando loro come i
pensieri “ altri ” possano interrompere il flusso di positività riducendolo drasticamente , come
avevamo già sperimentato direttamente durante l'attività di savouring .

I ragazzi hanno dato un feedback positivo all'attività , che si è rivelata per loro rilassante e
interessante ; mi hanno addirittura chiesto di riprovare .

Dimostrandosi sempre più coinvolti nel percorso hanno proposto una nuova ambientazione ,
stavolta la cascata in montagna . Di nuovo abbiamo iniziato la visualizzazione , stavolta aiutandoci
con una delle immagini che avevamo utilizzato per il savouring . Una volta visualizzata
accuratamente l'immagine , rappresentata mentalemte con dovizia di particolari , abbiamo
focalizzato l'attenzione sui colori , gli odori , la temperatura , la luce , lo spazio , il canto degli
uccellini e il ronzio degli insetti , il rumore dell'acqua in caduta , la forza della natura . A questo
punto ho voluto esagerare tentando di chiedere loro di sentirsi parte dell'immagine che avevano
visualizzato , come se fossero un elemento del quadro mentale che stavano disegnando . Mi
aspettavo delle resistenze , invece hanno saputo accettare l'indicazione e hanno provato a fare ciò
che veniva chiesto loro . Ho chiesto loro di lasciarsi permeare completamente dalla sensazione di
appartenenza all'immagine e dalla calma e dalla serenità . Al termine della visualizzazione i ragazzi
hanno detto che era stata “ anche meglio di quella di prima “ .
> 1

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1   Fioretti G. , “La porta della felicità “ , ed. La Meridiana , Bari , 2007 , pag . 14
2   https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/30447-mindfulness-scuole-inglesi
3   Carol S . Dweck , “ Mindset” , FRANCO ANGELI , Milano 2013 , pag . 165
4   Ivi , pag. 222
5   Fioretti G. , “La porta della felicità “ , ed. La Meridiana , Bari , 2007 , pag . 11
Non so se il percorso che ho costruito sarà veramente utile ai ragazzi del mio piccolo gruppo .
Sicuramente il progetto è stato accettato e portato avanti con positività e gioia . Ho visto crescere la
consapevolezza in questi quattro soggetti , che , da un livello zero di conoscenza degli aspetti
psicologici del vivere quotidiano , sono diventati dei giovani sperimentatori di possibilità , di
strategie , di nuove conoscenze e abilità .

Dopo il percorso ho chiesto nuovamente loro di valutare questi aspetti : quello del vissuto
momentaneo , del qui ed ora dell'ora di benessere , la loro percezione e il loro coinvolgimento nel
percorso e poi la percezione della propria felicità in senso globale , nella proiezione sul futuro o
sulla consapevolezza di sé .

Il feedback è stato positivo : hanno dichiarato che l'ora di benessere dovrebbe essere una delle
discipline scolastiche , perchè , se non riesce a fornire reali strategie per vivere meglio , almeno
regala un momento in una settimana in cui i ragazzi possono concentrarsi su se stesssi , non per
esprimere bisogni materiali o egoistiche posizioni adolescenziali , ma scoprirsi esseri umani in
divenire , capaci di superare le difficoltà e gli ostacoli della vita , diventando così uomini e donne
migliori .

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