IL SISTEMA DI GENERAZIONE - Idroterm
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IL QUADRO NORMATIVO DIRETTIVA 2005/32/CE Interessa tutte le apparecchiature Direttiva Ecodesign che consumano energia, non solo EuP (Energy using Products) elettrica. D. Lgs. 201 del 6/11/2007 Recepimento della direttiva 4
IL QUADRO NORMATIVO Dal 20 settembre 2009 DIRETTIVA 2009/125/CE sostituisce la EuP ErP (Energy related Products) Più ampio campo di applicazione. Considera anche i prodotti che influiscono sulle prestazioni energetiche e il cui valore aggiunto può contribuire significativamente al risparmio energetico (componenti edilizi, D. Lgs. 15 del 16/02/2011 elementi di impiantistica ecc.) Recepimento della direttiva Tale direttiva rappresenta la più importante iniziativa intrapresa dall'UE per migliorare l'efficienza energetica Decr. attuativo 813/2013 del 20% entro l'anno 2020. Decr. attuativo 814/2013 Regolamenti attuativi Lotto 1 e 2 - Risc e ACS Lotto 11 - Circolatori 5
IL QUADRO NORMATIVO A partire da novembre 2009, i seguenti gruppi di prodotti hanno ricevuto un regolamento a sé e devono soddisfare i requisiti di questa direttiva: • boiler (gas/gasolio/elettricità) • elettronica di consumo (televisori) • perdite di energia in modalità stand-by e off degli ErP • caricabatteria e alimentatori esterni • illuminazione per uffici • illuminazione stradale (pubblica) • motori elettrici • circolatori indipendenti e senza premistoppa • frigoriferi e congelatori ad uso domestico • decoder semplici • illuminazione domestica 6
IL QUADRO NORMATIVO DIRETTIVA 2010/30/CE ELD (Energy Labelling Directive) L'Unione Europea ha reso obbligatorio il nuovo sistema di etichettatura energetica per consentire ai consumatori di capire subito il livello di compatibilità ambientale dei singoli prodotti. D. Lgs. 15 del 16/02/2011 La Direttiva ELD o Labelling (2010/30/CE) Recepimento della direttiva prevede infatti che ogni articolo soggetto alla Direttiva ErP sia dotato di un'etichetta per evidenziare non solo la classe di Decr. attuativo 811/2013 efficienza energetica ma anche altre e rettifica prestazioni come la potenza sonora, l'utilizzo, la potenza termica. Decr. attuativo 814/2013 e rettifica 7
IL QUADRO NORMATIVO Perche ?? DIRETTIVA 2009/125/CE • Cambiamenti climatici ErP (Energy related Products) • Aumento dell’inquinamento ambientale • Elevata dipendenza da combustibili fossili • Aumento dei costi energetici • Confrontabilità dei prodotti […] « Ai prodotti connessi all’energia è imputabile una quota consistente dei consumi di risorse naturali e di energia nella Comunità » […] […] « Molti prodotti connessi all’energia presentano notevoli potenzialità di miglioramento in termini di riduzione degli impatti ambientali e di risparmio energetico » […] 8
IL QUADRO NORMATIVO DIRETTIVA 2010/30/CE DIRETTIVA 2009/125/CE ELD (Energy Labelling Directive) ErP (Energy related Products) Pn < 70 kW Pn < 400 kW ECOLABEL Etichettatura energetica dei prodotti ECODESIGN Specifiche tecniche dei prodotti 9
IL QUADRO NORMATIVO Regolamento attuativo Direttiva ErP ECOLABEL Etichettatura energetica dei prodotti Pn < 70 kW Tutti i prodotti per il riscaldamento ed ACS al di sotto dei 70 kW a partire dal 26 Settembre 2015 potranno essere immessi sul mercato se e solo se corredati da un’apposita etichetta energetica in cui il produttore avrà l’obbligo di indicare la classe di efficienza energetica di appartenenza. L’etichetta nasce per il consumatore finale, a cui si forniscono dati veritieri e comparabili per poter fare scelte consapevoli e rivolte a prodotti ad alta efficienza energetica. 10
CALDAIA: IL QUADRO NORMATIVO Regolamento attuativo Direttiva ErP ECOLABEL dal 26 settembre 2015 Esempio etichetta per caldaia combinata istantanea 11
IL QUADRO NORMATIVO Regolamento attuativo Direttiva ErP ECOLABEL Tutti i prodotti devono essere etichettati secondo una scala che va dalla classe G alla A++ Il produttore è responsabile delle etichettature e dei valori dichiarati 12
IL QUADRO NORMATIVO Regolamento attuativo Direttiva ErP ECOLABEL E per i sistemi composti dal produttore?? L’etichetta di sistema dovrà essere fornita: • DAL PRODUTTORE nel caso di sistemi preconfigurati 13
CENTRALE TERMICA IL QUADRO NORMATIVO Regolamento attuativo Direttiva ErP ECOLABEL E per i sistemi composti dal distributore Il produttore deve fornire l’etichetta e i dati tecnici di ciascun prodotto Il distributore deve fornire l’etichetta specifica del sistema composto 14
CALDAIA: IL QUADRO NORMATIVO Regolamento attuativo Direttiva ErP (Energy related Products) lotto 1 e 2 ECODESIGN Specifiche tecniche dei prodotti Pn < 400 kW RENDIMENTO STAGIONALE per riscaldamento e produzione ACS (in base al profilo di carico dichiarato) EMISSIONI Dal 26 settembre 2018 valori di Nox < 56 mg/kWh RUMOROSITA’ massima ammissibile delle unità interne ed esterne delle pompe di calore idroniche 15
IL QUADRO NORMATIVO Regolamento attuativo Direttiva ErP ECODESIGN RENDIMENTO STAGIONALE per riscaldamento e produzione ACS (rispetto al PCS) > 86% CALDAIA TRADIZIONALE CALDAIA A CONDENSAZIONE PCI ƞi = 93% PCI ƞi = 109% PCS ƞs = 83,7% PCS ƞs = 98,2% Le attuali caldaie convenzionali NON rispetteranno i requisiti minimi 16
IL QUADRO NORMATIVO Regolamento attuativo Direttiva ErP ECODESIGN una sola eccezione: CALDAIE DI TIPO B1 CALDAIA TRADIZIONALE A CAMERA APERTA solo per utilizzo B1 (scarico in canne fumarie collettive ramificate) Caldaie solo riscaldamento < 10 kW Caldaie combinate < 30 kW 17
IL QUADRO NORMATIVO Regolamento attuativo Direttiva ErP ECODESIGN e quelle nei magazzini I prodotti immessi sul mercato prima del 26/09/2015 che non rispettano i requisiti della nuova direttiva, come le caldaie tradizionali a tiraggio forzato e le caldaie non dotate di pompa ad alta efficienza, potranno essere comunque acquistati, venduti e installati. 18
CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE 19
CENTRALE TERMICA CALDAIA TRADIZIONALE L’evoluzione L’EVOLUZIONE DELLE CALDAIE TRADIZIONALI era rivolta: - utilizzare nuovi tipi di combustibile - bruciatori più efficienti - miglior scambiatori di calore - coibentazioni più efficaci dell’involucro esterno. È stata in pratica, un’evoluzione che ha cercato di migliorare il controllo e lo sfruttamento del calore direttamente prodotto dalla combustione. Ed è stata un’evoluzione che non ha mai richiesto variazioni in merito ai circuiti che servono le caldaie. 20
CENTRALE TERMICA CALDAIA TRADIZIONALE / A CONDENSAZIONE Il funzionamento Le caldaie a condensazione rappresentano un netto taglio col passato e che necessitano di circuiti idraulici con requisiti molto diversi rispetto a quelli richiesti in precedenza. Ignorando ciò, si corre il rischio di vanificare i benefici ottenibili con la condensazione. Caldaia tradizionale Caldaia a condensazione recuperano il calore del vapore disperso nei fumi Abbassando la temperatura dei fumi e dell’involucro, si riduce il calore disperso verso l’ambiente esterno e il locale caldaia. il calore utile derivabile è sensibilmente più elevato 21
CENTRALE TERMICA CALDAIA TRADIZIONALE / A CONDENSAZIONE Perché sostituire un generatore con una caldaia a condensazione ηPRODUZIONE ηCOMBUSTIONE ηDISTRIBUZIONE ηEMISSIONE ηGLOBALE Con l’utilizzo di tecnologie evolute e disponibili da tanti anni si ottengono notevoli riduzioni dei consumi energetici con un costo contenuto 22 Fonte: Assotermica (Associazione produttori Apparecchi e componenti per impianti termici)
CENTRALE TERMICA CALDAIA TRADIZIONALE O A CONDENSAZIONE Un po’ di dati GENERATORI ESISTENTI GENERATORI NUOVI STATISTICHE 2013 20 milioni di 850.000 caldaie CALDAIE nuove all’anno 7 milioni 30% obsolete a condensazione Fonte: dati CRESME (Centro Ricerche Economiche Sociali di Mercato per l’Edilizia e il Territorio) 23
INCENTIVI 24
CENTRALE TERMICA CALDAIA A CONDENSAZIONE Incentivi statali Intervento di riqualificazione energetica (ex 65%) Sostituzione generatore con Dal 1/1/2015 al 31/12/2015 Dal 1/1/2016 caldaia a condensazione + valvole termostatiche 50% in abitazioni private possibilità di beneficiare del 36% Dal 1/7/2013 al 30/06/2016 Dal 1/7/2016 in parti comuni condominiali 50% possibilità di beneficiare del 36% Intervento di riqualificazione energetica (ex 50%) Sostituzione generatore con Dal 1/1/2015 al 31/12/2015 Dal 1/1/2016 generatore ad alto rendimento 40% % (>90%) e opere correlate possibilità di beneficiare del 36% 25
CIRCOLATORI
CENTRALE TERMICA CIRCOLATORI Regolamento attuativo Direttiva ErP (Energy related Products) lotto 11 ECOLABEL ECODESIGN rotore bagnato P < 2500 W rotore bagnato P < 2500 W dal 1 gennaio 2013 EEI* < 0,27 (classe A) obbligatorio per circolatori stand alone dal 1 agosto 2015 EEI* < 0,23 obbligatorio per circolatori bordo generatore dal 1 gennaio 2020 EEI* < 0,23 obbligatorio per circolatori integrati 27 * Indice di Efficienza Energetica
CENTRALE TERMICA CIRCOLATORI Regolamento attuativo Direttiva ErP (Energy related Products) lotto 11 L’Indice di Efficienza Energetica è calcolato come il rapporto tra il consumo medio di potenza elettrica della pompa e una potenza di riferimento (stimata attraverso una curva sperimentale) Potenza media elettrica pesata EEI = Potenza elettrica di riferimento l’indicazione dell’EEI è obbligatoria sui cataloghi e sulla targhetta dei prodotti 28
CENTRALE TERMICA CIRCOLATORI Regolamento attuativo Direttiva ErP (Energy related Products) lotto 11 CAMPO DI APPLICAZIONE • Circolatori a rotore bagnato per riscaldamento, con potenza
CENTRALE TERMICA CIRCOLATORI Regolamento attuativo Direttiva ErP lotto 11 vecchie classi energetiche nuove classi di efficienza Eff 1 vietate dal Eff 2 01 gen 2011 IE 1 vietate dal Eff 3 01 gen 2015 IE 2 vietate dal IE 3 01 gen 2017 IE 4 30
CENTRALE TERMICA CIRCOLATORI Regolamento attuativo Direttiva ErP lotto 11 dal 1 gennaio 2015 Solo i circolatori a rotore bagnato a velocità variabile e con motore a magneti permanenti (PMM) possono soddisfare i requisiti di EEI < 0,23 Circolatore a giri fissi Circolatore a giri variabili 31
CENTRALE TERMICA CIRCOLATORI Regolamento attuativo Direttiva ErP (Energy related Products) lotto 11 e quelle nei magazzini Gli stock di motori di “vecchio” tipo esistenti presso i rivenditori potranno essere venduti agli utenti finali anche dopo le date fatidiche, in quanto il divieto riguarda solo i produttori e gli importatori. 32
CENTRALE TERMICA CIRCOLATORI Regolamento attuativo Direttiva ErP (Energy related Products) lotto 11 Consumi elettrici nell’ambito domestico 33
CENTRALE TERMICA CIRCOLATORI Regolamento attuativo Direttiva ErP lotto 11 TARGET Entro la fine del 2015 il 90% dei circolatori per il riscaldamento DOVREBBE essere sostituito. A livello europeo si quantifica il risparmio energetico equivalente alla potenza di almeno 3 centrali nucleari. 34
CENTRALE TERMICA CIRCOLATORI Regolamento attuativo Direttiva ErP lotto 11 Numero stimato di pompe di circolazione presenti in Europa in impianti di 120.000.000 riscaldamento controllati da termostati Potenza media circolatore 0,1 kW Ore/anno di funzionamento 5.000 ore/anno Consumo energetico annuo totale 60.000 GWh Risparmio potenziale passando a pompe a controllo elettronico 60% Totale risparmio annuo potenziale 36.000 GWh La centrale nucleare di Palo Verde (in Arizona, la più grande degli USA) ha una potenzialità di 33.000 GWh. La centrale T.E. di Cassano produce 4.500 GWh. 35
CENTRALE TERMICA QUINDI Caldaie tradizionali Circolatore a giri fissi Caldaie a condensazione Circolatore a giri variabili 36
CENTRALE TERMICA CENTRALE TERMICA TRADIZIONALE Regolazione climatica Pompa giri fissi Sistema regolatore di minima sul ritorno Caldaia tradizionale Pompa anticondensa 37
CENTRALE TERMICA RIQUALIFICAZIONE CENTRALE TERMICA Gruppi di circolazione Disareatori Defangatori Caldaia a condensazione Collettore SEP4 Kit di collegamento Separatore idraulico Trattamento acqua 38
ESEMPI
CENTRALE TERMICA Esempi Centrale Termica con una caldaia a portata nulla e regolazione climatica interna senza produzione ACS 40
CENTRALE TERMICA Esempi Centrale Termica con due caldaie a portata nulla e regolazione climatica interna senza produzione ACS 41
CENTRALE TERMICA Esempi Centrale Termica con una caldaia tradizionale senza produzione ACS 42
CENTRALE TERMICA Esempi Centrale Termica con caldaia a moduli e regolazione climatica interna senza produzione ACS 43
CENTRALE TERMICA Esempi Centrale Termica a due moduli e regolazione climatica interna senza produzione ACS 44
CENTRALE TERMICA Esempi Centrale Termica con una caldaia tradizionale e produzione ACS 45
PRESCRIZIONI RACCOLTA R
CENTRALE TERMICA Nuove prescrizioni Raccolta R (ed. 2009) 47
CENTRALE TERMICA Nuove prescrizioni Raccolta R (ed. 2009) Nuovi dispositivi di sicurezza da installare su impianti con vaso d’espansione chiuso. (non previsti nell’edizione del 1982 della Raccolta) ü Flussostato Prescrizione al punto 7.1 cap. R.3.B. “Fermo restando che la temperatura dell’acqua nel generatore di calore deve essere mantenuta in qualsiasi impianto e in tutte le condizioni di funzionamento entro i limiti prescritti del fornitore del generatore, negli impianti di riscaldamento con vaso di espansione chiuso, in cui la circolazione è assicurata mediante elettropompa, l’apporto di calore deve essere automaticamente interrotto nel caso di arresto delle pompe di circolazione.” La prescrizione, a differenza di quanto era indicato nell’edizione del 1982 della Raccolta, deve essere seguita anche a fronte della presenza di una valvola di intercettazione del combustibile o di una valvola di scarico termico (presenza sempre prevista come indicato al punto 1, cap. R.3.B. dell’edizione 2009. 48
CENTRALE TERMICA Nuove prescrizioni Raccolta R (ed. 2009) Nuovi dispositivi di sicurezza da installare su impianti con vaso d’espansione chiuso. (non previsti nell’edizione del 1982 della Raccolta) ü Pressostato di Prescrizione al punto 8 cap. R.3.B. minima “8 Caratteristiche del dispositivo di protezione pressione minima. 8.1 Tale dispositivo ha la funzione di garantire che la pressione del generatore non scenda mai al di sotto di un certo valore, onde impedire la vaporizzazione dell’acqua. Assicura anche contro la mancanza d’acqua. 8.2 Può essere costituito da un pressostato di blocco che intervenga allorché la pressione nel generatore scenda al di sotto di un valore minimo di sicurezza (non inferiore a 0.5 bar) o da altro dispositivo predisposto dal progettista (es. un livellostato con intervento ad un livello non inferiore a 5 m al di sopra del generatore).” Il dispositivo di protezione pressione minima, non risultava previsto nell’edizione del 1982 della Raccolta. 49
TRATTAMENTO ACQUA
CENTRALE TERMICA Principali problemi legati alla qualità dell’acqua I PROBLEMI NELL’IMPIANTO TRATTAMENTI ü Presenza d’aria ü Presenza di impurità e fanghi ü Corrosioni e incrostazioni 51
PRESENZA DI ARIA: valvole sfogo aria e degasatori
CENTRALE TERMICA Disareatori PROBLEMI LEGATI ALLA I PROBLEMI NELL’IMPIANTO PRESENZA DI ARIA Minor resa dei corpi scaldanti Rumorosità delle valvole Rumorosità dei radiatori Fenomeni di cavitazione Corrosione per ossidazione (formazione di magnetite) TRATTAMENTI PRESENZA DI ARIA ALL’INTERNO DELL’IMPIANTO Aria non espulsa durante il riempimento (BOLLE) Aria disciolta che si libera sotto forma di MICROBOLLE 53
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI ARIA NELL’ACQUA Aria non espulsa in fase di riempimento • Nella parte superiore dei corpi scaldanti • Nei tratti di tubazione che debbano aggirare ostacoli • Nella parte superiore delle colonne montanti 54
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI ARIA NELL’ACQUA Aria disciolta La quantità di aria che può rimanere disciolta in soluzione nell’acqua è funzione della pressione e della temperatura. Pressione assoluta Questo legame è evidenziato N° max di litri d'aria disciolta per m3 d'acqua (l/m3) 55 dalla legge di Henry, il cui grafico 50 3 bar 4 bar 5 bar 6 bar 7 bar 8 bar permette di quantificare il 45 fenomeno fisico di rilascio dell’aria 40 contenuta nel fluido. 35 2 bar 30 Esempio: 25 Alla pressione assoluta costante 1 bar 20 di 2 bar, riscaldando l’acqua da 20°C a 80°C, la quantità d’aria 15 rilasciata dalla soluzione è pari a 10 18 litri per m3 di acqua. 5 0 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 Temperatura dell'acqua (°C) 55
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI ARIA NELL’ACQUA Aria disciolta: microbolle di caldaia Le microbolle si formano in modo continuo sulle superfici di separazione tra acqua e camera di combustione a causa delle alte temperature del fluido. 56
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI ARIA NELL’ACQUA Valvole sfogo aria e disareatori Manuali Con dischi igroscopici Sfogo aria a galleggiante MINICAL VALCAL A galleggiante con Separatori d’aria - DISCAL sistema di antirotazione e antivibrazione ROBOCAL 57
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI ARIA NELL’ACQUA Valvole sfogo aria e disareatori 58
PRESENZA DI IMPURITA’: filtri e defangatori
Le impurità nell’acqua PROBLEMI LEGATI ALLA I PROBLEMI NELL’IMPIANTO PRESENZA DI IMPURITA’ Corrosioni per aerazione differenziale Minor resa degli scambiatori di calore Funzionamento irregolare delle valvole Blocchi e grippaggi delle pompe TRATTAMENTI PRESENZA DI IMPURITA’ ALL’INTERNO DELL’IMPIANTO Impurità presenti nell’acqua di riempimento (FILTRO) Sali disciolti, magnetite e microimpurità (DEFANGATORE) 60
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI FANGO NELL’ACQUA Filtri e defangatori Filtri Defangatori- DIRTCAL - DIRTMAG 61
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI FANGO NELL’ACQUA Filtri e defangatori RETE DI FILTRAGGIO PRECIPITAZIONE PER GRAVITA’ 62
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI FANGO NELL’ACQUA Filtri e defangatori LUCE PASSAGGIO FILTRO Diametro massimo delle particelle che vengono trattenute dall’azione meccanica del filtro. Misura ½” ¾” 1” 1 ¼” 1 ½” 2” Luce passaggio filtro [μm] 400 400 400 470 470 530 63
TRATTAMENTO ACQUA Presenza di impurità e fanghi Un filtro misura 1” (capacità filtrante 0,4 mm) montato su un impianto di riscaldamento con portata di progetto pari a 1500 l/h causa una perdita di carico pari a: Δp FILTRO (intasamento nullo) = 180 mm c.a. Δp (mm c.a.) Δp (kPa) 1000 900 9 10 800 8 700 7 600 6 500 450 4.5 5 400 4 350 3,5 300 3 250 2,5 Δp FILTRO pulito 200 2 180 1,8 160 1,6 140 1,4 Per la portata di progetto 120 1,2 considerata, il filtro inserito 100 90 0,9 1 nell’impianto in condizioni 80 0,8 di intasamento nullo causa 70 0,7 180 mm c.a. 60 0,6 una perdita di carico pari a 180 mm c.a.. 50 45 0,45 0,5 40 0,4 35 0,35 30 0,3 25 0,25 20 18 0,18 0,2 16 PORTATA DI PROGETTO 0,16 14 0,14 12 1500 l/h 0,12 10 0,1 250 300 350 400 450 600 700 800 900 1200 1400 1600 1800 2500 3000 3500 4000 4500 G (l/h) 200 500 1000 2000 5000
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI FANGO NELL’ACQUA Filtri e defangatori Durante il funzionamento le particelle tendono ad aderire alla superficie interna della maglia filtrante provocandone un intasamento e quindi una riduzione della superficie di passaggio. 65
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI FANGO NELL’ACQUA Filtri e defangatori All’aumentare dell’intasamento aumentano le perdite di carico: per un intasamento pari al 70% il fattore di aumento delle perdite di carico è pari a 4,5 (dato sperimentale). Δp FILTRO (70% intasamento) = 810 mm c.a. Δp FILTRO Δp (mm c.a.) Δp (kPa) 70% intasamento 1000 900 9 10 800 8 Un intasamento del 70% della superficie 700 7 del filtro causa un aumento della perdita 600 6 70% INTASAMENTO di carico per un fattore pari a 4,5 volte 500 450 4.5 5 il valore calcolato con l’intasamento nullo: 400 4 180 mm c.a. x 4,5 = 810 mm c.a.. 350 300 3,5 3 250 2,5 Δp FILTRO pulito 200 2 180 1,8 810 mm c.a. 160 1,6 140 1,4 Per la portata di progetto 120 1,2 considerata, il filtro inserito 100 90 0,9 1 nell’impianto in condizioni 80 0,8 di intasamento nullo causa 70 0,7 180 mm c.a. 60 0,6 una perdita di carico pari a 180 mm c.a.. 50 45 0,45 0,5 40 0,4 35 0,35 30 0,3 25 0,25 20 18 PORTATA DI PROGETTO 0,18 0,2 16 0,16 14 1500 l/h 0,14 12 0,12 10 0,1 250 300 350 400 450 600 700 800 900 1200 1400 1600 1800 2500 3000 3500 4000 4500 G (l/h) 200 500 1000 2000 5000 66
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI FANGO NELL’ACQUA Filtri e defangatori 67
14 1500 l/h 0,14 12 0,12 10 0,1 CENTRALE TERMICA 250 300 350 400 450 600 700 800 900 1200 1400 1600 1800 2500 3000 3500 4000 4500 G (l/h) 200 500 1000 2000 5000 PRESENZA DI FANGO NELL’ACQUA Filtri e defangatori L’utilizzo di un defangatore misura 1” (DN 25) su un impianto di riscaldamento con portata di progetto 1500 l/h provoca una perdita di carico pari a: Δp DEFANGATORE = 28 mm c.a. Δp FILTRO Δp (mm c.a.) Δp (kPa) 70% intasamento 1000 900 9 10 800 8 Un normale filtro a Y produce 700 7 600 6 una perdita di carico iniziale che aumenta all’aumentare 500 450 4.5 5 del grado di intasamento. 400 70% INTASAMENTO 4 350 3,5 300 3 250 2,5 Δp FILTRO pulito 200 2 180 1,8 810 mm c.a. 160 1,6 140 1,4 120 1,2 100 90 0,9 1 80 0,8 70 0,7 180 mm c.a. 60 0,6 50 45 0,45 0,5 40 0,4 Δp DEFANGATORE 35 0,35 30 0,3 28 mm c.a. 25 0,25 20 18 0,18 0,2 16 PORTATA DI PROGETTO 0,16 14 0,14 12 1500 l/h 0,12 10 0,1 250 300 350 400 450 600 700 800 900 1200 1400 1600 1800 2500 3000 3500 4000 4500 G (l/h)68 200 500 1000 2000 5000
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI FANGO NELL’ACQUA Filtri e defangatori FILTRO DEFANGATORE 69
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI FANGO NELL’ACQUA Filtri e defangatori 70
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI FANGO NELL’ACQUA Filtri e defangatori FILTRO O DEFANGATORE 71
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI FANGO NELL’ACQUA Filtri e defangatori DEFANGATORE FILTRO FILTRO -DEFANGATORE 72
CENTRALE TERMICA PRESENZA DI FANGO NELL’ACQUA DIRTMAGPLUS: funzionamento Durante il primo flussaggio l’acqua in circolazione nell’impianto passa prima attraverso il defangatore poi attraverso il filtro a cartuccia. separa le impurità 1 DEFANGATORE presenti nell’acqua e ne permette il deposito MAGNETI trattengono le impurità 2 ferrose e la magnetite 3 FILTRO separa le impurità restanti 100% di separazione al primo passaggio (Ø > 0,3mm) 73
LA NORMATIVA
CENTRALE TERMICA TRATTAMENTO ACQUA Normativa Italiana D.P.R. 412 del 26/08/1993 PN > 350 kW Norme per il controllo e la manutenzione degli impianti Norma tecnica UNI 8065 Per impianti termici di nuova installazione con potenza complessiva superiore o uguale a 350 Kw deve essere effettuato un trattamento all’acqua secondo norma UNI 8065. CON FILTRO + ADDOLCITORE ACS SENZA FILTRO + ADDOLCITORE ACS oppure FILTRO + CONDIZIONAMENTO CHIMICO 75
CENTRALE TERMICA TRATTAMENTO ACQUA Normativa Italiana D.P.R. 59 del 02/09/2006 PN < 350 kW Attuazione D. Lgs. 192 del 2005 Norma tecnica UNI 8065 Trattamento dell’acqua secondo norma UNI 8065 nei seguenti casi: • nuova costruzione • ristrutturazione di impianti in edifici esistenti • sostituzione di generatori di calore 76
CENTRALE TERMICA TRATTAMENTO ACQUA Normativa Italiana D.P.R. 59 del 02/09/2006 PN < 350 kW Attuazione D. Lgs. 192 del 2005 SOLO RISCALDAMENTO - durezza > 25°f PN < 100 kW PN < 100 kW CONDIZIONAMENTO ADDOLCIMENTO CHIMICO RISCALDAMENTO + ACS - durezza > 15°f PN < 100 kW 100 < PN < 350 kW CONDIZIONAMENTO ADDOLCIMENTO CHIMICO 77
CENTRALE TERMICA TRATTAMENTO ACQUA Normativa Italiana Norma tecnica UNI 8065 Impianti senza alluminio Impianti con alluminio PH > 7 7 < PH < 8 78
ESEMPI SCHEDE TECNICHE CALDAIE
CENTRALE TERMICA TRATTAMENTO ACQUA Prescrizioni dei produttori IMMERGAS 80
CENTRALE TERMICA TRATTAMENTO ACQUA Prescrizioni dei produttori IMMERGAS 81
CENTRALE TERMICA TRATTAMENTO ACQUA Prescrizioni dei produttori ROBUR 82
CENTRALE TERMICA TRATTAMENTO ACQUA Prescrizioni dei produttori FERROLI 83
CENTRALE TERMICA TRATTAMENTO ACQUA Prescrizioni dei produttori VIESSMANN 84
ADDOLCIMENTO O DEMINERALIZZAZIONE
CENTRALE TERMICA CORROSIONE E INCROSTAZIONE Addolcimento o demineralizzazione ADDOLCIMENTO ADDOLCIMENTO + DEMINERALIZZAZIONE ADDITIVI • non vengono eliminati tutti i • vengono eliminati tutti i sali • vengono eliminati tutti i sali • non vi è variazione di sali • non vi è variazione di conducibilità elettrica • si elimina la conducibilità elettrica • PH stabilizzato conducibilità elettrica • PH rimane fortemente alcalino • PH stabilizzato 86
CENTRALE TERMICA CORROSIONE E INCROSTAZIONE Addolcimento o demineralizzazione ADDOLCIMENTO Solo i sali di calcio e magnesio si sostituiscono con il sodio della resina. Gli altri sali disciolti non vengono intrappolati dalle resine e fluiscono nell’acqua trattata. 87
CENTRALE TERMICA CORROSIONE E INCROSTAZIONE Addolcimento o demineralizzazione ADDOLCIMENTO IL RISULTATO: H+ + OH- = H2O ACQUA PURA 88
CENTRALE TERMICA CORROSIONE E INCROSTAZIONE Addolcimento o demineralizzazione DEMINERALIZZAZIONE I sali caricati negativamente si sostituiscono agli ioni OH– della resina I sali vengono trattenuti dalle resine e si liberano ioni H+ e OH-. I sali caricati positivamente si 89 sostituiscono agli ioni H+ della resina
CENTRALE TERMICA CORROSIONE E INCROSTAZIONE Addolcimento o demineralizzazione DEMINERALIZZAZIONE IL RISULTATO: H+ + OH- = H2O ACQUA PURA 90
CENTRALE TERMICA CORROSIONE E INCROSTAZIONE Addolcimento o demineralizzazione DEMINERALIZZAZIONE ADDOLCIMENTO 91
CENTRALE TERMICA CORROSIONE E INCROSTAZIONE Trattamento acqua RESPONSABILITA’ e SANZIONI Il progettista, il direttore lavori, il proprietario, il conduttore dell’unità immobiliare, l’amministratore di condominio, il terzo responsabile, il manutentore e il costruttore che non ottemperino a quanto previsto dal D.P.R. n. 59/09 e quindi non prevedono un corretto trattamento dell’acqua, nei termini sopra esposti, incorrono nelle sanzioni art. 15 del Dlgs. 192/05. (Esempio: Sanzioni amministrative e segnalazioni all’ordine per provvedimenti disciplinari) 92
CENTRALE TERMICA CORROSIONE E INCROSTAZIONE Addolcimento o demineralizzazione INCENTIVI Le apparecchiature di trattamento dell’acqua rientrano nelle categorie dei prodotti agevolabili purché abbinate alla sostituzione (integrale o parziale) di impianti di climatizzazione invernale, con impianti dotati di caldaie a condensazione. 93
NUOVO LIBRETTO DI CLIMATIZZAZIONE
CENTRALE TERMICA NUOVO LIBRETTO DI CLIMATIZZAZIONE D.M. 20 giugno 2014: dal 15 ottobre 2014 è obbligatorio • per gli impianti di qualsiasi potenza; LIBRETTO DI • per gli impianti utilizzanti generatori di qualsiasi CLIMATIZZAZIONE tecnologia anche ad energia rinnovabile (pannelli solari, da compilare a cura del responsabile pompe di calore); dell’impianto in occasione dei controlli • per gli impianti destinati a qualsiasi servizio (ad periodici (previsti da D.P.R. 74/2013) esempio climatizzazione invernale/estiva). o della ditta installatrice in caso di impianto nuovo • per gli apparecchi di climatizzazione invernale di RAPPORTO DI potenza utile nominale maggiore di 10KW EFFICIENZA ENERGETICA • per gli apparecchi di climatizzazione estiva di potenza utile nominale maggiore di 12 KW con o da compilare in occasione degli interventi senza produzione di acqua calda sanitaria (art. 2) di manutenzione e di controllo • fanno eccezione gli impianti termici alimentati (previsti da D.P.R. 74/2013) esclusivamente da energia rinnovabile 95
CENTRALE TERMICA NUOVO LIBRETTO DI CLIMATIZZAZIONE LIBRETTO DI IMPIANTO LIBRETTO DI CENTRALE (art. 11 - allegato G - D.P.R. 26 agosto 1993, n° 412) (art. 11 – allegato F - D.P.R. 26 agosto 1993, n° 412) Potenza termica < 35 kW Potenza termica ≥ 35 kW LIBRETTO DI IMPIANTO PER LA CLIMATIZZAZIONE 1. scheda identificativa dell’impianto (ubicazione, tipologia fluido vettore, tipologia generatori) 2. trattamento acqua (contenuto acqua, durezza, trattamenti eseguiti) 3. nomina del terzo responsabile 4. generatori (gruppi termici, bruciatori, recuperatori, macchine frigorifere, pompe di calore) 5. sistemi di regolazione e contabilizzazione 6. sistemi di distribuzione (tipologia, coibentazione, vasi d’espansione, pompe di circolazione) 7. sistema di emissione (radiatori, convettori, pannelli radianti, travi fredde) 8. sistema di accumulo 9. altri componenti dell’impianto (recuperatori di calore, circuiti interrati, unità trattamento aria) 10. impianto di ventilazione meccanica controllata 11. risultati verifiche periodiche 12. interventi di controllo efficienza energetica 13. risultati ispezioni periodiche 14. registrazione dei consumi 96
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CENTRALE TERMICA NUOVO LIBRETTO DI CLIMATIZZAZIONE RAPPORTO DI CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA Ha lo scopo di certificare che i controlli effettuati siano conformi a quanto previsto dalle norme “UNI” o rientranti nei limiti indicati dal DPR. n.74/2013. Viene eseguito per le seguenti tipologie: • tipo 1 Gruppi termici • tipo 2 Gruppi frigo • tipo 3 Scambiatori di calore • tipo 4 Cogeneratori di elettricità e calore Va compilato in occasione degli interventi di controllo ed eventuale manutenzione o cmq secondo la periodicità indicata nella tabella dell’allegato A al DPR 74/2013; 99
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