Il Signore viene in mezzo a noi andiamogli incontro! - Sussidio Avvento - Natale 2020 - Il Signore viene in ...

Pagina creata da Rebecca Mazzoni
 
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Il Signore viene in mezzo a noi andiamogli incontro! - Sussidio Avvento - Natale 2020 - Il Signore viene in ...
Il Signore viene
in mezzo a noi …
andiamogli incontro!

                       Sussidio
                       Avvento – Natale 2020
Il Signore viene in mezzo a noi andiamogli incontro! - Sussidio Avvento - Natale 2020 - Il Signore viene in ...
Dal segno ai segni di Carità
Il testimone
Azione di carità
- Last but no least
Il Signore viene in mezzo a noi andiamogli incontro! - Sussidio Avvento - Natale 2020 - Il Signore viene in ...
Dal Segno ai segni di Carità
Premessa
La Caritas Diocesana proporrà per le quattro domeniche di
Avvento, un percorso di animazione alla carità inteso come
cammino di riflessione, conoscenza e azione teso a preparare la
comunità al 50° Anniversario di Caritas Italiana che si celebrerà
il prossimo anno, precisamente, il 2 luglio 2021 essendo, Caritas
Italiana, stata istituita da Paolo VI il 2 luglio 1971.
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CARITAS ITALIANA – NASCITA ED EVOLUZIONE … IN VISTA DEL 50°
Si potrebbe sintetizzare il momento della nascita di Caritas Italiana come una sostituzione di
strutture e un cambiamento ecclesiologico. Il passaggio di strutture fu tra la POA (pontificia
opera assistenza) e la Caritas. La prima, con le sue articolazioni diocesane (ODA, opere di
assistenza) era nata come ente erogatore di beni e servizi alla diocesi degli aiuti provenienti dai
cattolici americani e indirizzati direttamente al papa. Nel 1970 Paolo VI sciolse la POA e nel
1971 la CEI istituì la Caritas.
Questa sorge come strumento pastorale di animazione di tutta la comunità cristiana
nell’esercizio della carità. Come diceva Paolo VI nell’incontro dell’anno successivo con le Caritas
diocesane: «Una crescita del popolo di Dio nello spirito del concilio Vaticano II non è concepibile
senza una maggior presa di coscienza da parte di tutta la comunità cristiana delle proprie
responsabilità nei confronti dei bisogni dei suoi membri». Cambiamento che mons. Giovanni
Nervo esemplifica in due episodi. Il primo, relativo a un vescovo incaricato di seguire le Caritas
dalla sua conferenza regionale, chiede: «Che cosa ci portate?», «Nulla» risponde Nervo. «Allora
perché ci siete?» commenta il vescovo. Il secondo riguarda l’avvio nel settembre 1972 del primo
convegno nazionale. «Mentre attendavamo il vicepresidente della CEI, mons. Castellano, che
doveva presiederlo, mi si avvicinò timidamente una donna e mi mise in mano una busta:
1.200.000 lire, erano gli arretrati della sua pensione sociale che aveva appena riscosso.
Comprendemmo da questo segno che quello che dovevamo promuovere era possibile».
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Ancora mons. Giovanni Nervo nel suo intervento-testimonianza in occasione della
tavola rotonda sul tema Animare al senso di carità: il cammino di Caritas italiana nel
contesto del 31° Convegno nazionale delle Caritas diocesane che aveva come tema “Al
di sopra di tutto. “Un cuore che vede” per animare alla carità (Montecatini Terme, 25-
28 giugno 2007), raccontò «Quando la Cei nel 1971 mi ha chiamato a Roma per avviare
la Caritas italiana, subito, mi sono spaventato, poi ho trovato forza e serenità in due
pensieri: la chiesa è del Signore, se vuole questa cosa per la sua chiesa ci aiuterà a
trovare le strade per realizzarla; e poi potevamo lavorare insieme, come chiesa».
Nel medesimo intervento, mons. Nervo affermava che «la Caritas nasce come
strumento di rinnovamento del Concilio nell’ambito della carità, come ci ha detto Paolo
VI nel discorso del settembre 1972 al primo convegno delle Caritas diocesane. “Una
crescita del popolo di Dio nello spirito del Concilio Vaticano II non è concepibile senza
una maggior presa di coscienza da parte di tutta la comunità cristiana nei confronti dei
bisogni dei suoi membri”».
Paolo VI, commentando lo Statuto pastorale della Caritas, in particolare l’articolo 1,
offriva la chiave di lettura per leggere la presenza della Caritas nel cammino della
chiesa italiana: il compito di animazione della carità “al di sopra dell’aspetto materiale”
e la sua funzione “pedagogica” con lo scopo di «sensibilizzare le chiese locali e i singoli
fedeli al senso e al dovere della carità in forme consone ai bisogni e ai tempi».
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Animare alla carità, cioè, è facilitare processi attraverso i quali
le persone scoprano la propria capacità di abitare il tempo,
anche quando questo è un tempo di crisi, un tempo
conflittuale o apparentemente vuoto e di rendere questo
tempo occasione per alimentare un cambio di rotta.
Animare alla carità nell’ottica della “prevalente funzione
pedagogica” ideata da Paolo VI, non consiste semplicemente
nella creazione di un servizio o nel rispondere a un bisogno
immediato, ma nell’avviare processi di cambiamento, perché
per la Caritas, organismo pastorale chiamato ad animare la
testimonianza comunitaria della carità, l’animazione è
“accompagnare” le comunità e i territori a realizzare la
cosiddetta “pedagogia dei fatti”.
TESTIMONE: PAOLO VI                            Il 13 dicembre 1937 è nominato Sostituto della
                                                               Segreteria di Stato e il 29 novembre 1952 Pro-
Il 26 settembre 1897 Giovanni Battista Montini, futuro         Segretario di Stato per gli Affari Straordinari.
Papa Paolo VI, nasce a Concesio (Brescia) da Giorgio           Il 1° novembre 1954 Pio XII lo elegge arcivescovo di
Montini, esponente di primo piano del cattolicesimo            Milano. Il 15 dicembre 1958 Giovanni Battista Montini è
sociale e politico italiano di fine Ottocento, e da Giuditta   creato cardinale da Giovanni XXIII.
Alghisi. Ordinato sacerdote il 29 maggio 1920, il giorno       Il 21 giugno 1963 viene eletto Pontefice e il 29
seguente celebra la prima Messa nel Santuario di Santa         settembre apre il secondo periodo del Concilio
Maria delle Grazie in Brescia.                                 Ecumenico Vaticano II, che, alla fine del quarto periodo,
Trasferitosi a Roma, tra il 1920 e il 1922 il futuro Papa      concluderà solennemente l'8 dicembre 1965.
Paolo VI frequenta i corsi di Diritto civile e di Diritto      Il 1° gennaio 1968 celebra la prima Giornata mondiale
canonico presso l'Università Gregoriana e quelli di            della Pace.
Lettere e Filosofia presso l'Università statale.               Il 24 dicembre 1974 apre la Porta Santa nella Basilica di
Nel maggio 1923 inizia la carriera diplomatica presso la       San Pietro, inaugurando l'Anno Santo del 1975.
Segreteria di Stato di Sua Santità. È inviato a Varsavia       Il 16 aprile 1978 scrive alle Brigate Rosse implorando la
come addetto alla Nunziatura Apostolica. Rientrato in          liberazione di Aldo Moro e il 13 maggio nella basilica di
Italia nell'ottobre dello stesso anno, è nominato              San Giovanni in Laterano assiste alla messa in suffragio
dapprima (1924) assistente ecclesiastico del Circolo           dello statista assassinato e pronuncia una solenne
romano della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica         preghiera.
Italiana), quindi nel 1925 assistente ecclesiastico            Il 6 agosto 1978, alle ore 21.40, muore nella residenza
nazionale della stessa Federazione, carica che lascerà         estiva dei papi a Castel Gandolfo.
nel 1933.
Riforme e innovazioni

Numerose le riforme e le innovazioni apportate
da Paolo VI nelle strutture e nella vita della        l'istituzione dei Chierici della Cappella
Chiesa. Tra queste: l'istituzione della Pontificia   Pontificia e della Consulta dello Stato della
Commissione per le Comunicazioni sociali (11         Città del Vaticano (28 marzo 1968);
aprile 1964); l'istituzione del Segretariato per i   l'istituzione della Commissione teologica
non cristiani (19 maggio 1964); l'istituzione del    internazionale (11 aprile 1969); il nuovo
Segretariato per i non credenti (9 aprile 1965;      regolamento dell'Ufficio delle Cerimonie
l'istituzione del Sinodo dei Vescovi (15             Pontificie (1 gennaio 1970); lo scioglimento
settembre 1965); la riforma del S. Offizio (7        dei Corpi armati Pontifici ad esclusione della
dicembre 1965); l'istituzione del Consiglio per i    Guardia Svizzera (15 settembre 1970);
laici e della Pontificia Commissione «Iustitia et    l’istituzione di Caritas Italiana (2 luglio
pax» (6 gennaio 1967); l'istituzione della           1971); l'istituzione del Pontificio Consiglio
Prefettura degli affari economici della Santa        «Cor Unum» (15 luglio 1971); l'istituzione
Sede, della Prefettura della Casa Pontificia e       della Pontificia Commissione per la revisione
dell'Ufficio centrale di statistica della Chiesa     del Codice di Diritto Canonico Orientale (10
(15 agosto 1967); l'istituzione della Giornata       giugno 1972).
mondiale della pace (8 dicembre 1967);
OPERA SEGNO DELLA CARITAS DIOCESANA:
SISTEMA DI ACCOGLIENZA
Centro di Accoglienza per uomini “LA TENDA”          Casa di Accoglienza “Santa MARTA”
– Matera (Caritas Diocesana)                         – Parrocchia Mater Ecclesiae Bernalda
                                                     (Ref. Don Pasquale Giordano)

 Casa di Accoglienza per donne e bambini          Casa di Accoglienza San Giulio
 “CASA ANNACARLA”                                 – Parrocchia San Giulio in Terzo Cavone
 – Matera (Caritas Diocesana)                     (Ref. Don Antonio Polidoro)

                                               Casa di Accoglienza “don Tonino Bello”
 Casa di Accoglienza per migranti stagionali   - Parrocchia San Rocco – Matera
 “Casa Betania”                                (Ref. Don Angelo Tataranni)
 c/o Serra Marina
 Fondazione Migrantes Diocesana                 Casa di Accoglienza “Maria SS della Bruna”
 (Ref. Don Antonio Polidoro)                    - Parrocchia Immacolata – Matera
                                                (Ref. Don Angelo Tataranni)
AZIONE DI CARITA’

  Per attuare la funzione educativa nell’ottica della “pedagogia
  dei fatti”, ovvero, partire dai problemi e dalle sofferenze delle
  persone per aiutare tutta la comunità a costruire risposte di
  solidarietà nella dimensione della partecipazione e della
  corresponsabilità e per tradurre la risposta al bisogno in
  un’esperienza di educazione, la Caritas Diocesana e le Caritas
  Parrocchiali hanno risposto al bisogno dell’accoglienza di
  quanti vivono una condizione di fragilità abitativa realizzando
  una serie luoghi per l’accoglienza.

  .                            Ogni famiglia o comunità scelga uno dei Centri di
                               Accoglienza e sentito il soggetto che si occupa
                               della gestione e organizzazione destini un dono
                               per le esigenze del Centro
last but not least
                     per partecipare al gioco
                     clicca sull’icona e digita il
                     codice 04484624

E i giovani cosa
pensano?
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