Il recupero e la distribuzione dei prodotti alimentari ai fini di solidarietà sociale: attuazione e risultati delle politiche di Regione Lombardia

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Il recupero e la distribuzione dei prodotti alimentari ai fini di solidarietà sociale: attuazione e risultati delle politiche di Regione Lombardia
Il recupero e la distribuzione dei prodotti
alimentari ai fini di solidarietà sociale:
attuazione e risultati delle politiche di
Regione Lombardia
Missione valutativa promossa dal Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione
e dalla Commissione Sanità e Politiche Sociali del Consiglio regionale

3 dicembre 2020

Franca Maino e Gloria Regonini
Università degli Studi di Milano
Il recupero e la distribuzione dei prodotti alimentari ai fini di solidarietà sociale: attuazione e risultati delle politiche di Regione Lombardia
Di cosa parliamo oggi

● Finalità e obiettivi della ricerca
● Risultati principali e indicazioni di policy
  ○ Piani di intervento
  ○ Empori solidali
● Azioni concrete da sviluppare nel breve periodo
● Le sfide da affrontare nel medio-lungo periodo

2   Maino e Regonini - UNIMI
Il recupero e la distribuzione dei prodotti alimentari ai fini di solidarietà sociale: attuazione e risultati delle politiche di Regione Lombardia
Finalità della ricerca valutativa

●   La ricerca si è proposta di analizzare e valutare progetti, interventi e policy - attuati da Regione Lombardia - di
    recupero e ridistribuzione tra le fasce più deboli della popolazione dei prodotti alimentari destinati a diventare spreco
●   Il Rapporto ha posto particolare attenzione alle innovazioni intervenute in seguito all'attuazione della L.R. 34/2015
    “Legge di riconoscimento, tutela e promozione del diritto al cibo”, concentrando l'analisi sull'attuazione delle attività di
    riconoscimento, tutela e promozione del diritto al cibo finanziate attraverso i Piani di intervento biennali 2017-2018
    e 2019-2020 e attraverso gli empori solidali
●   La ricerca propone una valutazione accurata degli effetti dei provvedimenti in vigore rispetto agli obiettivi che li
    avevano originariamente motivati, indaga le cause dei disallineamenti e ritardi nella loro attuazione e fornisce una
    base di conoscenze condivise per favorire il confronto tra i diversi attori interessati dalle misure
●   Il Rapporto prende le mosse dalle profonde trasformazioni in corso, a livello internazionale e nazionale, nell'ambito
    degli interventi pubblici per combattere la povertà alimentare e contrastare lo spreco di alimenti

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L’impostazione tradizionale / 1

     Le politiche a sostegno delle       Aumento dello spreco alimentare
    organizzazioni che recuperano
    e ridistribuiscono le eccedenze                                         Milano, Via San Vito,
                                                                            14 aprile 2020
    alimentari per finalità sociali si
        basano sulla logica della
        compensazione tra due            Aumento della popolazione che
           fenomeni negativi             non ha un’autonoma capacità di
                                                procurarsi il cibo

                                              Dalla creazione di “vasi
                                            comunicanti” tra questi due
                                         fenomeni negativi può nascere un
                                              equilibrio più virtuoso
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L’impostazione tradizionale / 2
                               ● Questa impostazione ha radici
                                 profonde nelle culture e nelle religioni
                               ● Nell’emergenza Covid-19, questa
                                 impostazione è stata preziosa e ha
                                 salvato - e sta salvando – molte vite
                                 umane
                               ● Ma ci sono buoni motivi per uno
                                 sguardo più ampio e più profondo su
                                 questi due problemi e sugli effetti a
                                 lungo termine delle politiche di
                                 recupero e redistribuzione del cibo
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Primo obiettivo della ricerca
Capire che differenza hanno fatto e che risultati hanno ottenuto le politiche regionali
per “La promozione dell’attività di recupero e distribuzione dei prodotti alimentari ai fini
della solidarietà sociale”
Per questo, occorre:
 ● guardare all’indietro
 ● guardare da vicino
 ● ricostruire i contesti e le azioni realizzate
 ● valutare il loro impatto rispetto al problema della povertà alimentare

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Primo obiettivo della ricerca
Rispetto a questa nostra immagine

    ● il disegno della ricerca è stato ben più
      complesso, perché oggi il percorso “dallo
      scarto a una bocca da sfamare” è ben più
      complicato dell’impostazione tradizionale
    ● e i bandi di Regione Lombardia
      intendevano avere un impatto su tutto
      questo articolato ciclo

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Il recupero e la distribuzione dei prodotti alimentari ai fini di solidarietà sociale: attuazione e risultati delle politiche di Regione Lombardia
Secondo obiettivo della ricerca
Interrogarsi sulla sostenibilità nel medio-lungo periodo di
questa impostazione tradizionale, dato l’enorme impatto
che lo spreco alimentare ha sull’ambiente, sulle dinamiche
economiche, sulla salute dei cittadini
Per questo, occorre:
  ● guardare avanti
  ● guardare lontano
  ● ricostruire i contesti internazionali e i nuovi obiettivi a
      cui saranno sempre più legati i finanziamenti europei
      e nazionali
                                                                  Quella che nell’impostazione tradizionale
                                                                  era chiamata “abbondanza”, ora cambia
                                                                  nome: diventa “eccedenza”, un fenomeno
                                                                  dai molti aspetti negativi

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Piani di intervento in sintesi
                         Piano 2017-2018                                          Piano 2019-2020 (tutt’ora in corso)

    • Coinvolto 7 organizzazioni non profit su altrettanti progetti di       • Accento - rispetto al biennio precedente - sulla necessità di
      recupero e redistribuzione degli alimenti                                misurare l’impatto degli interventi, favorire la capacità
                                                                               organizzativa degli enti, investire maggiormente sulla qualità
    • A fronte di un investimento di quasi 1,6 milioni di euro fatto da
                                                                               dell’alimentazione e sulla dimensione igienico-sanitaria
      Regione Lombardia sono state recuperate e ridistribuite più di
      20.000 tonnellate di alimenti destinati al sostegno di quasi           • Stanziamento complessivo di 2.557.056 euro, destinati a 10
      300.000 persone in stato di bisogno                                      progetti, di cui 5 “in continuità” con il Piano 2017-2018

    • Primo passo per meglio definire come creare empori solidali ex         • Previsioni: il Piano dovrebbe raggiungere oltre 315.000 persone in
      novo o sostenere quelli già esistenti                                    stato di bisogno (anche per pandemia)

    • Con traiettorie parzialmente differenti le organizzazioni non profit   • Volutamente orientato a rafforzare gli empori solidali: 5 progetti
      medio-grandi e quelle più piccole hanno dichiarato di aver               hanno permesso di definire/sviluppare tale modello di intervento
      raggiunto gli obiettivi proposti al momento della partecipazione al
                                                                             • Al di là dell’aspetto quantitativo, volontà esplicita di migliorare la
      bando
                                                                               dimensione qualitativa degli interventi

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Piani di intervento: aspetti positivi

 •   Chiara volontà degli enti di rafforzare la propria capacità organizzativa, facendo propri i nuovi
     stimoli del Piano 2019-2020, anche se è probabile uno scostamento rispetto agli obiettivi a
     suo tempo fissati nei progetti a causa dell’emergenza Covid-19
 •   Organizzazioni intervistate hanno espresso un giudizio molto positivo sul Piano 2019-2020 (e,
     per chi vi ha partecipato, sul 2017-2018), le cui risorse si sono rivelate fondamentali per
     affrontare le nuove sfide e i bisogni crescenti
 •   Molto apprezzata la disponibilità al confronto della DG Politiche Sociali, che ha creato veri e
     propri percorsi di sviluppo dei progetti insieme alle organizzazioni

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Piani di intervento: criticità e indicazioni di policy

● Problemi di sovrapposizione tra iniziative e mancato/scarso coordinamento territoriale
● Enti più piccoli e/o più giovani non hanno sempre adeguate capacità organizzative per
  mettere in campo azioni efficaci
● Il sistema di monitoraggio e valutazione che gli enti beneficiari sono in grado di mettere in
  campo è spesso carente e non adeguato alle sfide connesse al recupero e alla
  redistribuzione di prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale
● Prevalenza di interventi tradizionali ed esigenza di un investimento maggiore per
  sostenere misure caratterizzate da un più alto grado di innovazione

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Piani di intervento: criticità e indicazioni di policy

● Utile immaginare regole più semplici per la partecipazione ai Piani (es. modalità di
  presentazione delle domande ritenuta stringente per quel che riguarda le tempistiche) e
  per la rendicontazione degli interventi
● Esigenza, in particolare da parte delle organizzazioni più piccole, di ricevere anticipazioni
  finanziarie dei contributi regionali
● Richiesta di rendere strutturale e continuativo il sostegno finanziario della Regione, anche
  come possibile compensazione della tendenza alla riduzione degli sprechi e delle
  eccedenze che alla lunga potrebbero mettere in discussione la capacità di raccolta degli
  enti impegnati a contrastare la povertà alimentare

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Empori solidali: tratti distintivi
 ●   Progetti di contrasto alla povertà alimentare che presentano aspetti innovativi: la natura dei soggetti
     promotori e gestori (accanto agli ETS e alle istituzioni pubbliche è cresciuto il contributo di imprese e soggetti
     profit) e le modalità di erogazione degli aiuti, che prevedono l’integrazione di prodotti alimentari con servizi di
     promozione lavorativa e sociale degli utenti
 ●   Nascono e si consolidano grazie a partnership innovative tra pubblico e privato, sia profit che non profit e,
     spesso, grazie a bandi di enti filantropici
 ●   Il volontariato ricopre un ruolo centrale: sono i volontari a occuparsi dell’organizzazione, dell’apertura degli
     spazi e di tutte le mansioni operative, dall’approvvigionamento dei prodotti alla selezione dei beneficiari
 ●   Sono per lo più riconducibili al volontariato di matrice religiosa che, tradizionalmente impegnate su questo
     fronte, ha innovato gli interventi secondo logiche capacitanti nei confronti dei beneficiari
 ●   Oggi in Italia ci sono oltre 200 empori solidali di cui almeno 25 sono pienamente operativi in Lombardia

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Empori solidali: aspetti positivi e criticità
 ●   Si evidenzia come la costruzione di reti e processi collaborativi sia fondamentale per potenziare l’offerta di
     misure per garantire la fruizione dei diritti sociali
 ●   Emerge l’importanza della capacità degli attori locali di mettersi in relazione/rete per creare forme di
     collaborazione maggiormente in grado di affrontare la complessità dei cambiamenti nei bisogni sociali
 ●   Criticità:
         ○      scarso coordinamento - e a volte sovrapposizione - tra esperienze esistenti a livello locale rischia di
                generare dinamiche competitive che rendono meno incisiva la loro azione
         ○      manca una regolamentazione che permetta di definire i requisiti minimi per potere essere classificati
                come “emporio”, salvaguardando la reputazione e la professionalità di queste esperienze e
                permettendo di accedere ai finanziamenti
         ○      la sostenibilità economica va presidiato con opportuni investimenti anche in tema di fundraising,
                crowdfunding e comunicazione
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Linee di azione di breve periodo

Auspicabile muovere in quattro direzioni:
A. Precisare i criteri di valutazione e aumentare la chiarezza dei dati richiesti in sede di
   rendicontazione
B. Promuovere non solo la quantità delle donazioni, ma anche la loro qualità
C. Garantire un flusso regolare di donazioni di prodotti alimentari
D. Coinvolgere gli enti locali nella programmazione e nella valutazione degli interventi

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A. Criteri di valutazione e chiarezza dei dati richiesti

   Joint Research Centre (2019): criteri che le istituzioni                      Potrebbero diventare elementi distintivi della
   pubbliche dovrebbero adottare, adattare alle diverse                           strategia regionale in materia di recupero e
   situazioni e rendere espliciti prima della selezione e
   dell'eventuale finanziamento di progetti di recupero                          redistribuzione dei prodotti alimentari a fini di
   e ridistribuzione delle eccedenze alimentari                                                    solidarietà sociale

● qualità del disegno dell'intervento, che implica definire finalità e obiettivi delle azioni da intraprendere, definizione del piano di
  attuazione e l’individuazione degli strumenti di monitoraggio da adottare
● efficacia, che riguarda l'effettivo raggiungimento dei risultati, con particolare riferimento alla capacità di far combaciare l'offerta di
  cibo con le specifiche caratteristiche della domanda e dei bisogni
● efficienza, a partire dall’individuazione di indicatori riguardanti il rapporto tra i costi sostenuti e i benefici conseguiti
● sostenibilità nel tempo, ovvero la capacità di rispondere con continuità alle aspettative dei destinatari
● trasferibilità e la scalabilità che implica la capacità di replicare e adattare il modello a nuove situazioni
● cooperazione intersettoriale, ovvero la capacità di avviare partnership e reti con soggetti pubblici e privati, profit e non profit

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B. Quantità e qualità delle donazioni
La qualità nutrizionale del cibo donato è un aspetto fondamentale per combattere la fame e la malnutrizione
=> per perseguire questo obiettivo sarebbe utile e auspicabile sostenere tre tipi di interventi:
     ● chiamare in causa i donatori, perché garantiscano la cessione di una quota di prodotti di buon livello
       nutritivo, soprattutto nella fascia di alimenti destinati all'infanzia per contribuire a contrastare la
       crescente povertà tra i minori
     ● prevedere interventi educativi finalizzati a facilitare il riconoscimento e la fruizione di cibo con le più
       elevate proprietà nutritive da parte dei beneficiari
     ● per ridurre lo spreco domestico, mirare al superamento della cosiddetta “estetica del cibo” oggi
       prevalente, che condanna alla spazzatura frutta e verdura con piccole imperfezioni ma con qualità
       nutritive inalterate (campo di azione di iniziative che si sviluppano tra nuove forme di attivismo civico
       digitale e nuove modalità di fare impresa, le cui modalità di organizzazione e comunicazione attraggono
       l'interesse di gruppi generazionali poco coinvolti dalle tradizionali organizzazioni e iniziative del Terzo
       Settore)
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C. Flusso regolare di donazioni di beni alimentari

 ●   Dalle organizzazioni internazionali viene la raccomandazione a
     stabilire relazioni con i produttori – agricoltori e imprese – in
     modo da rendere il dono del cibo una pratica avviata direttamente
     alla radice del processo produttivo...
 ●   … evitando di passare per la fase della sua degradazione a scarto,
     in modo da dare più stabilità, prevedibilità e razionalità al processo
     di acquisizione, diminuendo i costi e le incertezze della logistica del
     recupero e favorire al contempo una maggiore continuità negli
     interventi e nei progetti realizzati

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D. Programmazione e valutazione degli interventi con enti locali
●    Durante l'emergenza Covid-19, per la distribuzione dei 400 milioni di euro in aiuti alimentari (DPCM
     di marzo e aprile 2020), si è rivelata di fondamentale importanza l'interazione tra i comuni e gli ETS
     (tra cui gli enti partner nell'ambito del Programma FEAD, Fondo di aiuti europei agli indigenti)
●    Gestione dei buoni spesa e misure di sostegno per le famiglie in povertà alimentare sono state un
     banco di prova per sperimentare soluzioni innovative sia per il ricorso a strumenti digitali
     (piattaforme) sia in termini di semplificazione dei processi sia per il coinvolgimento di enti e
     associazioni con funzioni di supporto => esperienze che hanno dimostrato che l'implementazione di
     misure di sostegno alla povertà non può prescindere dagli enti che governano i territori e da una
     proficua interlocuzione anche di tipo verticale
●    Pur nel pieno rispetto dell'autonomia regionale, si ritiene che una qualche forma di feedback da
     parte delle amministrazioni comunali su quanto sperimentato durante la fase di lockdown e l’attuale
     fase permetterebbe di raccogliere elementi di valutazione più precisi e auspicabilmente utilizzabili
     per ripensare e programmare le linee strategiche da adottare in futuro

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Scenari di medio-lungo periodo

Quattro problemi principali
 ●   Impatto ambientale
 ●   Impatto economico
 ●   Nuove risorse per ridurre lo spreco
 ●   L’equilibrio virtuoso può diventare precario

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Primo problema: impatto ambientale
● Il ciclo di produzione, distribuzione e consumo del cibo ha un
  forte impatto ambientale, in termini di consumo di suolo e di
  acqua, riduzione della biodiversità, emissioni di gas serra,
  pesticidi e altri agenti inquinanti
● Secondo le stime della FAO, nella catena “dalla fattoria alla
  forchetta” (Farm to Fork), larga parte di questi danni sono del
  tutto improduttivi, perché circa un terzo dei prodotti destinati
  all'alimentazione umana oggi rimane inutilizzato e si
  trasforma in rifiuto
● Per questo, l’Unione Europea e molti paesi hanno rivisto la
  gerarchia dei loro obiettivi nelle politiche contro lo spreco
  alimentare: il primo obiettivo ora è la prevenzione dello
  spreco alimentare, e non il recupero e la redistribuzione, che
  diventano obiettivi secondari
21   Maino e Regonini - UNIMI
Secondo problema: impatto economico
Il ciclo di produzione, distribuzione e consumo del cibo è segnato anche da molte
distorsioni con un forte impatto economico:
     •   il basso potere contrattuale dei produttori agricoli, con distorsioni nel sistema
         di formazione dei prezzi
     •   l'adozione di strategie commerciali, quali il sottocosto o il 3x2, che incoraggiano
         l'acquisto di quantità di prodotti superiori alle effettive esigenze delle famiglie...
Paradossalmente, le politiche che agevolano la riallocazione delle eccedenze alimentari
con sconti fiscali e altri benefici possono avere l’effetto non voluto di perpetuare queste
pratiche
Per questo alcune nazioni stanno sperimentando metodi per:
     •   aumentare non la quantità, ma la qualità del cibo: filiere corte, tracciamento dal
         seme al piatto, ...
     •   educare i consumatori ad acquisti responsabili e sani
Le stesse grandi aziende del settore cercano di promuovere questi stessi obiettivi

22       Maino e Regonini - UNIMI
Nuove risorse per ridurre lo spreco
Da segnalare le iniziative che utilizzano tecnologie
avanzate per trarre valore, anche economico, dagli avanzi
alimentari di supermercati e ristoranti, rivolgendosi a
consumatori attenti e informati, nella logica dell'economia
circolare raccomandata dalle istituzioni europee: ripara,
riusa, ricicla

La più nota di                                                Fonte: Parlamento Europeo 2018, Economia
                                                              circolare: definizione, importanza e vantaggi
queste iniziative è
un successo
planetario

23   Maino e Regonini - UNIMI
L’equilibrio virtuoso può diventare precario
● Prevenzione delle eccedenze per ridurre l’impatto ambientale
● Riduzione delle distorsioni economiche e consumatori più consapevoli
● Economia circolare con riuso di quel che avanza
Nella misura in cui queste iniziative avranno successo, il serbatoio costituito
dalle eccedenze alimentari tenderà a prosciugarsi e l’equilibrio da virtuoso
diventerà molto precario

Per questo molte istituzioni politiche stanno sperimentando strade più
dirette per affrontare il problema della povertà alimentare
Un esempio: il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD), che
sostiene gli interventi promossi dai paesi dell'UE per fornire
agli indigenti cibo e /o un'assistenza materiale, una risorsa che il nostro
paese ha utilizzato “in extremis”, nel pieno della pandemia

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Grazie per l’attenzione
Contatti

    Contatti
    Franca Maino - franca.maino@unimi.it
    Gloria Regonini - gloria.regonini@unimi.it
    Lorenzo Bandera - lorenzo.bandera@secondowelfare.it
    Maria Giulia Montanari - mariagiulia.montanari@unimi.it

                                      Sede operativa
                                      Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche
                                      Università degli Studi di Milano
                                      Via Conservatorio, 7 - 20122 Milano
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