Il cancro del fegato Carcinoma epatocellulare - Un'informazione della Lega contro il cancro per malati e familiari - Concordia
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Il cancro del fegato Carcinoma epatocellulare Un’informazione della Lega contro il cancro per malati e familiari
Le leghe contro il cancro in Svizzera: prossimità, confidenzialità, professionalità Offriamo consulenza e sostegno di prossimità ai pazienti oncologici, ai loro familiari e amici. Nelle 60 sedi delle Leghe contro il cancro operano un centinaio di professionisti ai quali si può far capo gratuitamente durante tutte le fasi della malattia. Le Leghe cantonali organizzano campagne di sensibilizzazione e pre- venzione delle malattie tumorali presso la popolazione, con l’obiettivo di promuovere stili di vita salutari e quindi ridurre il rischio individuale di ammalarsi di cancro. Impressum Editrice Traduzione Lega svizzera contro il cancro Sergio Pastore, Sennwald Effingerstrasse 40 Redazione casella postale 8219 Christina Müller, Bellinzona 3001 Berna tel. 031 389 91 00 Copertina fax 031 389 91 60 Adamo ed Eva, secondo un disegno di info@legacancro.ch Albrecht Dürer www.legacancro.ch Illustrazioni Direzione del progetto p. 8 e 9: Willi R. Hess, illustratore scientifico, Susanne Lanz, Lega svizzera contro Berna ilcancro, Berna Fotografie Consulenza scientifica p. 4, 28, 38: ImagePoint AG, Zurigo Prof. dott. med. Jean-François Dufour, Design Reparto di epatologia, Inselspital, Berna Wassmer Graphic Design, Langnau BE Dott. med. David Semela, Reparto gastroenterologia e epatologia, Clinica universitaria, Basilea Stampa PD dott. med. Bernhard Pestalozzi, Clinica i comme imprimeurs sa, Renens di oncologia, Clinica universitaria, Zurigo Testo Ruth Jahn, giornalista scientifica, Zurigo Susanne Lanz, Lega svizzera contro il cancro, Berna Questo opuscolo è disponibile anche in lingua francese e tedesca. © 2009, Lega svizzera contro il cancro, Berna LSC | 5.2018 | 600 I | 033064012111
Indice Editoriale 5 Che cos’è il cancro? 6 Cancro del fegato 8 Il fegato e gli organi vicini 9 I tipi di tumore epatico 10 Cause e rischi 12 La cirrosi epatica 13 L’epatite e gli altri fattori di rischio 14 I possibili sintomi 18 Esami e diagnosi 19 Gli stadi della malattia 20 Terapia del cancro del fegato 22 Indicazioni generali 22 La scelta della terapia 23 Gli effetti indesiderati 24 La terapia nell’ambito di uno studio clinico 25 Quale terapia in quale stadio della malattia? 25 La terapia del dolore 26 Il post-trattamento e la riabilitazione 27 Metodi terapeutici 29 L’operazione (resezione parziale del fegato) 29 Il trapianto del fegato 30 La terapia locale del tumore 33 Le terapie medicamentose 35 La medicina complementare 37 Convivere con il cancro 39 Consulenza e informazione 40 Il cancro del fegato 3
Cara lettrice, caro lettore Quando nel testo è Per le persone colpite e i loro fa- Se la malattia è diagnosticata in utilizzata soltanto la miliari una diagnosi di cancro uno stadio precoce, in determinate forma maschile o femminile, questa si costituisce dapprima sempre uno circostanze è curabile. Negli stadi riferisce a entrambe. shock. Improvvisamente il futuro più avanzati si potrà rallentarne appare incerto, sorgono tante do- l’evoluzione e attenuarne i sinto- mande e le speranze si alternano mi. Grazie ai progressi della medi- ai timori. cina, nel corso degli ultimi anni le terapie sono diventate più efficaci Questo opuscolo descrive in forma e più tollerabili: ciò contribuisce in succinta la malattia, i metodi dia- maniera determinante a migliora- gnostici e la terapia del cancro del re la qualità di vita dei pazienti. fegato degli adulti*. Il cancro del fegato non va confuso con le me- Nei numerosi opuscoli della Lega tastasi epatiche, cioè con i tumori contro il cancro (vedi p. 42) tro- secondari che si sviluppano nel verà altri suggerimenti e informa- fegato ma che derivano da un altro zioni che possono aiutarla a convi- tipo di tumore. vere meglio con la malattia. Accetti di buon grado l’aiuto che persone a Lei vicine vorranno of- frirle. Potrà inoltre rivolgersi in qualsiasi momento all’équipe cu- rante e, se necessario, richiedere anche il parere di altre persone competenti (vedi «Consulenza e informazione», p. 40). La Sua Lega contro il cancro * Il cancro che si sviluppa nel fegato è detto anche «cancro epatico primario». Le metastasi presenti nel fegato sono invece forme di cancro secondarie ovvero metastasi epatiche. Esse sono di gran lunga più frequenti del cancro primario e necessitano di cure particolari, ragione per cui non saranno trattate in questo opuscolo. Il cancro del fegato 5
Che cos’è il cancro? Cancro è il termine di uso comune quest’organo è perfettamente sa- con cui si indica una malattia tu- no. In genere si può stabilire, in morale maligna. I tumori sono base al tipo di cellule, da quale proliferazioni dei tessuti che pos- organo originino le metastasi epa- sono avere carattere benigno o tiche. maligno. Accanto a numerosi tu- mori benigni vi sono oltre cento Le cellule delle metastasi generate diverse forme di cancro. dal cancro del seno si differenziano per esempio dalle cellule del cancro I tumori maligni che originano da del fegato. La distinzione può es- tessuti epiteliali quali la pelle, la sere effettuata grazie a metodi dia- mucosa o il tessuto ghiandolare gnostici per immagini (vedi p. 19). sono detti anche carcinomi. Dopo un’operazione questa dia- gnosi potrà essere confermata at- Anche il cancro del fegato è un traverso un esame istologico dei carcinoma poiché origina dal tes- tessuti (osservazione delle cellule suto ghiandolare dell’organo. Il al microscopio). termine tecnico è carcinoma epa- tocellulare (HCC). Tutto ha inizio nella cellula I tessuti e gli organi del nostro cor- Benigno o maligno? po sono formati da bilioni di cel- I tumori benigni possono solo com- lule. Le cellule sono gli elementi di primere, ma non invadere i tessuti base del nostro corpo. Nel nucleo sani. I tumori maligni invece s’in- di ogni cellula si trova il «progetto filtrano nel tessuto circostante e di costruzione» esatto di ogni in- lo distruggono. Inoltre attraverso i dividuo: è il suo patrimonio eredi- vasi linfatici e sanguigni le cellule tario, costituito dall’acido desos- cancerose possono «migrare» nei siribonucleico (DNA) contenente linfonodi prossimali e in seguito in i cromosomi e i geni. altri organi e formarvi delle meta- stasi (tumori secondari). Attraverso la divisione cellulare nascono in continuazione nuove Il cancro del fegato forma rara- cellule mentre quelle vecchie de- mente metastasi in altri organi. periscono: questo processo è in- Per contro altri tumori maligni (per scritto nel patrimonio ereditario. es. il cancro dei polmoni, del seno In genere una cellula sana si di- o del colon) possono generare vide soltanto per un determinato metastasi nel fegato, anche se numero di volte. 6 Il cancro del fegato
Il patrimonio ereditario può però Il rischio di cancro subire dei danni che alterano il Si può ridurre il rischio di alcuni meccanismo di divisione cellulare. tumori adottando uno stile di vita sano, rinunciando per esempio Di solito l’organismo è in grado di al fumo, alimentandosi in modo riparare i danni subiti da una cel- equilibrato, praticando regolar- lula. Se però ciò non avviene, la mente attività fisica e consuman- cellula fuori controllo (che ha cioè do alcool con moderazione. Per al- subito una mutazione) può ripro- tri tumori invece non si sa come dursi ininterrottamente. ridurre il rischio di ammalarsi (ve- di anche p. 12). Le cellule fuori controllo si aggre- gano e formano con il tempo un Non si può prevedere se una per- nodulo, il tumore. sona si ammalerà di cancro. Pos- sono esserne colpiti l’ottimista e il Dimensioni inimmaginabili pessimista, chi conduce una vita Un tumore di un centimetro di sana e chi trascura la propria sa- diametro contiene già milioni di lute. Una garanzia contro il cancro cellule e con tutta probabilità ha non esiste. raggiunto queste dimensioni nel corso di vari anni. Ciò significa che In alcune famiglie si osserva una un tumore non si sviluppa da un maggiore incidenza rispetto alla giorno all‘altro. La rapidità di cre- media di certe forme di cancro. scita varia però notevolmente da Troverà altre informazioni su que- tumore a tumore e da individuo a sto argomento nell’opuscolo della individuo. Lega contro il cancro «Rischio di cancro ereditario», p. 42. Cause molteplici In genere la causa di un tumore ri- mane ignota. La struttura genetica di una cellula può subire delle modifiche, apparentemente «per caso» ma anche per il naturale processo d‘invecchiamento o per cause esterne (sostanze nocive, stile di vita, alimentazione, radia- zioni, virus ecc.) e anche – sebbe- ne più raramente – a causa di fat- tori ereditari. Il cancro del fegato 7
Cancro del fegato Spesso si confondono il cancro j k del fegato e le metastasi epatiche (vedi p. 5). Per evitare confusioni gli speciali- a sti designano i tumori che si svi- luppano nel fegato con i termini di cancro primario del fegato e f g cancro o carcinoma epatocellula- re (in inglese: hepatocellular carci- c noma, HCC). Questi termini indi- e b cano chiaramente che il tumore del fegato origina da cellule epa- tiche e che non si tratta di meta- d stasi di un tumore sviluppatosi in un altro organo. Il fegato e gli organi vicini a fegato b cistifellea c dotto cistico d duodeno/intestino tenue e pancreas f stomaco g milza 8 Il cancro del fegato
j Il fegato e gli organi vicini Il fegato si trova nella parte destra n dell’addome superiore, pesa circa h 1,5 kg ed è circondato da una cap- i sula di tessuto connettivo, ricoper- ta a sua volta dal peritoneo. Il fegato si divide in lobo destro e lobo sinistro. Internamente il fegato è costituito da numerosi lobuli, le unità funzionali del fegato. m I lobuli sono composti a loro volta da cellule epatiche (epatociti). b c l L’approvvigionamento di sangue del fegato è assicurato da due vasi sanguigni che trasportano da uno a due litri di sangue al minuto: l’ar- h lobo destro teria epatica, che rifornisce il fega- i lobo sinistro to di ossigeno, e la vena porta, at- j vena cava traverso la quale fluisce sangue k aorta venoso e ricco di sostanze nutrien- l vena porta ti dall’intestino, dallo stomaco e m arteria epatica da altri organi. I due vasi sangui- n vena epatica gni entrano nel fegato attraverso l’ilo, una specie di alveolo situato nella parte inferiore del fegato. La bile prodotta dal fegato deflui- sce nel dotto biliare che esce dal fegato attraverso l’ileo e sbocca nel duodeno. Il cancro del fegato 9
Le funzioni del fegato I tipi di tumore epatico Il fegato è il più importante or- gano del metabolismo del corpo Tumori benigni umano. Le sue funzioni sono mol- Nel fegato possono prodursi i più teplici: svariati mutamenti cellulari di na- > produce la bile, necessaria per tura benigna. I più frequenti sono: la digestione dei grassi > gli emangiomi (dilatazioni di > modifica e assimila le sostanze vasi sanguigni) – sono di gran nutritive lunga i più frequenti tumori > produce sostanze necessarie epatici benigni, all’organismo – per es. per gli > l’iperplasia nodulare focale ormoni, i grassi e le proteine (FNH) – il tessuto epatico si > «disintossica» l’organismo trasforma in tessuto cicatri- smaltendo sostanze nocive, ziale fibroso, farmaci, alcool ecc. > gli adenomi epatocellulari > accumula zuccheri, vitamine, (tumori epatici benigni), ferro e altre sostanze. > le cisti epatiche (sacche o cavità chiuse in cui si accu- mulano liquidi). La maggior parte dei tumori epa- tici benigni non devono essere operati, a meno che non siano di notevoli dimensioni e causino per- ciò disturbi. Altri invece – specie gli adenomi epatocellulari – dovreb- bero essere assolutamente aspor- tati poiché tendono molto spesso a trasformarsi in forme maligne. Adenoma è il termine generico con cui si designa la proliferazio- ne benigna di tessuto mucoso o ghiandolare. Inoltre gli adenomi non curati possono aprirsi e pro- vocare gravi emorragie interne, anche letali. 10 Il cancro del fegato
Metastasi epatiche In caso di rottura della capsula che Le metastasi epatiche sono tumori avvolge il fegato, il tumore può secondari di altri organi, che si an- eventualmente invadere il perito- nidano e si sviluppano nel fegato. neo o i linfonodi prossimali. Il trattamento delle metastasi epa- tiche differisce da quello del can- In Svizzera 500 nuovi casi cro del fegato; per questa ragione ogni anno non saranno affrontate in questo In Svizzera circa 500 persone sono opuscolo. colpite ogni anno dal cancro del fegato. Al momento della diagno- Il carcinoma epatocellulare (HCC) si cinque persone su dieci hanno È il tumore maligno designato di più di 70 anni, quattro hanno tra solito con il termine generico di 50 e 70 anni e una meno di 50. Gli cancro del fegato. Questo cancro uomini ne sono colpiti in misura si sviluppa in seguito alla degene- tre volte maggiore delle donne. razione delle cellule epatiche (epa- tociti) o dei precursori di queste Negli ultimi 20 anni il numero dei cellule (le cosiddette staminali) casi è raddoppiato in Svizzera, che si moltiplicano in modo incon- nell’Europa centrale e negli Stati trollato. I pazienti colpiti da can- Uniti – e continua ad aumentare. cro del fegato sono in genere af- L’obesità, il diabete e l’epatite C fetti anche da cirrosi epatica (vedi (assunzione di droga per endove- p. 13). na) sono possibili cause di questo fenomeno. Con il progredire della malattia la massa di tessuto epatico sano si riduce sempre più. In rari casi le cellule cancerose del fegato possono invadere, attraver- so le vie linfatiche e sanguigne, i linfonodi prossimali e altri organi (polmoni, ossa) formandovi delle metastasi. In genere il carcinoma epatocellulare resta però circo- scritto al fegato e non forma me- tastasi in altri organi. Il cancro del fegato 11
Cause e rischi Non si sa esattamente perché si > disturbi ereditari del metabo- sviluppa il cancro del fegato. De- lismo (per es. emocromatosi) terminati fattori aumentano il ri- > malattie autoimmuni del schio, ma non provocano in tutti fegato (per es. cirrosi biliare i soggetti il cancro del fegato. Il ri- primaria) schio maggiore lo corre una per- > assunzione di aflatossina B1 sona esposta a diversi fattori di ri- > in rari casi anche certi ormoni schio. sessuali (per es. androgeni ed estrogeni). Fattori di rischio, spiegati diffusa- mente più avanti: Le persone esposte a uno di questi > cirrosi epatica fattori di rischio dovrebbero evi- > epatite cronica B e C tare il cumulo con altri elementi. > consumo eccessivo di alcool Ogni fattore supplementare molti- > steatoepatite non alcolica plica il rischio di ammalarsi di can- (il cosiddetto «fegato grasso», cro del fegato. NASH in inglese) Diagnosi precoce per i soggetti ad alto rischio Coloro che sono esposti a rischio elevato di cancro del fegato, per es. perché affetti da cirrosi epatica, dovrebbero sottoporsi ogni sei mesi a una visita medica per individuare un eventuale cancro del fegato in uno stadio precoce. Di regola il medico eseguirà un’ecografia del fegato ed eventualmente un’analisi del sangue (vedi anche p. 19). Sono esposte ad alto rischio le persone: > colpite da cirrosi epatica quale conseguenza di epatite cronica B e C, abuso di alcool o emocromatosi > affette da epatite cronica B, anche in assenza di cirrosi epatica > che presentano vari fattori di rischio: bastano due o tre fattori per accrescere considerevolmente il rischio di cancro del fegato. 12 Il cancro del fegato
La cirrosi epatica > La ridotta produzione di pro- teine può causare una carenza Il principale fattore di rischio per il di proteine del sangue (pro- cancro del fegato è la cirrosi epa- teine sieriche) per cui aumenta tica. La cirrosi è lo stadio finale di il rischio di edema (accumulo una lenta cicatrizzazione del fega- di liquido nei tessuti) e di to, un processo che dura anni. Il ascite (liquido nell’addome). tessuto epatico residuo ancora > La mancanza di proteine pro- sano è interamente avvolto da tes- voca atrofia muscolare. suto cicatrizzato e presenta gros- > La carenza di importanti pro- si noduli. L’infiammazione cronica teine necessarie per la coagu- determina varie mutazioni delle lazione del sangue favorisce cellule epatiche e crea le premesse la tendenza alle emorragie. per lo sviluppo del cancro epato- > Si manifestano alterazioni cellulare. Il 90% delle persone col- ormonali. pite da cancro del fegato è affetto anche da cirrosi epatica. Ipertonia portale In caso di cirrosi aumenta la ten- La cirrosi epatica non è affatto ri- sione dei vasi sanguigni del fega- conducibile solo all’eccessivo con- to. Ciò provoca la cosiddetta iper- sumo di alcool, come spesso ed tonia portale, ossia l’ipertensione erroneamente si crede. Tutte le af- della vena porta, il vaso sangui- fezioni epatiche croniche a caratte- gno che rifornisce il fegato di re infiammatorio possono favorire sangue proveniente dall’intestino lo sviluppo della cirrosi. (vedi p. 9). La vena porta si dila- ta per la pressione, la dilatazione Alterazione delle funzioni fa calare a sua volta la pressione epatiche sanguigna e di conseguenza il fe- In caso di cirrosi epatica risultano gato non riceve sangue in quantità alterate varie funzioni del fegato: sufficiente. > La bilirubina, il pigmento biliare giallo, non viene smaltita Inoltre il flusso sanguigno può es- abbastanza rapidamente: può sere ostacolato dalla formazione quindi manifestarsi l’ittero, con di trombi (coaguli sanguigni) nella colorazione gialla della pelle e vena porta. della sclera degli occhi. Il cancro del fegato 13
Possibili effetti dell’ipertonia por- L’epatite e gli altri fattori tale: di rischio > L’organismo forma circoli san- guigni collaterali – cioè nuovi sistemi di vasi – che trasporta- L’epatite no il sangue non più attraver- È un’infiammazione del fegato. Se so il fegato, ma al suo esterno. diventa cronica, cioè se non gua- Ciò produce un ingrossamento risce entro sei mesi, possono for- di altri vasi (per es. nella marsi nel fegato delle cicatrici e regione esofagea o gastrica). una cirrosi (vedi p. 12). Possono quindi formarsi le varici esofagee che costitui- Le cause dell’epatite sono molte- scono un gravissimo rischio plici: infezioni da virus B e C, abu- per il paziente: le varici posso- so di alcool, cattiva alimentazione no infatti aprirsi e provocare (con sviluppo di un «fegato gras- una grave emorragia e vomito so»), alcune malattie ereditarie del ematico. metabolismo o malattie autoim- > Poiché il sangue non passa muni. più per il fegato non può nem- meno essere filtrato e trattato, Infezione da virus C dell’epatite motivo per cui le sostanze tos- Il virus C dell’epatite può causare siche restano nell’organismo un’infiammazione del fegato (epa- e possono giungere anche al tite) che resta per anni asintoma- cervello. Ciò può favorire l’in- tica. sorgenza di encefalopatia epatica con compromissione Il virus C dell’epatite si trasmette parziale o persino totale delle in primo luogo attraverso le vie funzioni cerebrali: possono sanguigne. In Svizzera il contagio manifestarsi confusione men- avviene (o avveniva) attraverso tale, stanchezza, torpore e in- lo scambio di siringhe infette tra fine coma (coma epatico). i tossicodipendenti, le trasfusioni di sangue anteriori al 1992 e i pro- dotti sanguigni utilizzati prima del 1987, nonché attraverso i tatuaggi, il piercing e altre mode simili, pra- 14 Il cancro del fegato
ticate in condizioni igieniche pre- Infezione da virus B dell’epatite carie. Rara ma possibile è la tra- Oltre all’epatite C anche l’epatite smissione del virus nei rapporti B è un’infezione virale che può pro- sessuali o dalla madre al neonato. vocare l’infiammazione cronica del fegato, la cirrosi e il cancro del In Svizzera circa l’1% della popo- fegato. In Svizzera lo 0.3% della lazione è infetta dal virus dell’epa- popolazione è portatore cronico tite C. A differenza dell’epatite A dell’epatite B. e E (che guarisce sempre, non si cronicizza e non può dunque cau- Il virus B dell’epatite si trasmette sare la cirrosi) l’epatite C presen- attraverso i liquidi corporei (san- ta un andamento cronico nel 70% gue, sperma, secrezioni vaginali). dei casi. Si parla di cronicità della L’infezione si contrae nei rapporti malattia se il sistema immunitario sessuali non protetti, tramite aghi non riesce a eliminare spontanea- infetti (droga, tatuaggi, piercing) o mente il virus entro sei mesi dopo altri oggetti (lame da radere, uten- il contagio. sili di manicure) e in rari casi an- che attraverso il contagio madre- Prevenzione figlio (al momento del parto). Nel > Le persone affette da epatite C 10% dei casi le infezioni da virus cronica dovrebbero rinunciare B dell’epatite contratte dagli adulti completamente all’alcool, non guariscono entro sei mesi e nutrirsi in modo equilibrato diventano cronici. e fare regolarmente attività fisica. Prevenzione > Le persone affette da epatite C > Le persone affette da epatite B cronica dovrebbero vacci- cronica dovrebbero rinunciare narsi contro l’epatite A e B. completamente all’alcool, A tutt’oggi non disponiamo di nutrirsi in modo equilibrato un vaccino contro l’epatite C. e fare regolarmente attività > Lo specialista può proporre fisica. eventualmente una terapia > Le persone colpite da epatite B antivirale, dopo accurati accer- dovrebbero vaccinarsi contro tamenti e con il consenso del l’epatite A. paziente. Il cancro del fegato 15
> Esiste un vaccino contro l’epa- La steatoepatite non alcolica tite B. L’Ufficio federale della (NASH) sanità pubblica (UFSP) consi- Non solo l’abuso di alcool, ma an- glia dal 1997 la vaccinazione che il sovrappeso, il diabete e la contro l’epatite B all’età di mancanza di moto possono favo- 11–15 anni. rire la formazione del cosiddetto > La vaccinazione è altresì racco- fegato grasso che è un fegato in- mandata ai familiari e ai part- grossato per l’accumulo di grassi. ner sessuali di persone colpite In vari casi insorge dapprima un’in- da epatite B, nonché al perso- fiammazione asintomatica del nale medico e infermieristico. fegato, la NASH, la quale può in > Lo specialista può proporre seguito evolvere in cirrosi o can- eventualmente una terapia cro del fegato. antivirale, dopo accurati accer- tamenti e con il consenso del Prevenzione paziente. > Uno stile di vita sano e un regime alimentare povero di Consumo eccessivo di alcool grassi, nonché regolare attività L’alcool può determinare lo svilup- fisica, contribuiscono a tenere po di un fegato grasso e provoca- il peso sotto controllo. re infiammazioni epatiche. Queste > Inoltre la pressione sanguigna, patologie costituiscono la premes- i valori lipidici del sangue e i sa della cirrosi epatica e anche del valori glicemici dovrebbero cancro epatocellulare. essere nella norma. Prevenzione Malattie ereditarie del > Consumi bevande alcoliche con metabolismo moderazione. Gli uomini do- Emocromatosi vrebbero bere al massimo 2 dl Questa malattia ereditaria, relativa- di vino al giorno, le donne solo mente frequente, causa un accre- 1,5 dl: l’organismo femminile sciuto assorbimento del ferro ali- fa più fatica a smaltire l’alcool. mentare. > Se le funzioni epatiche sono già compromesse (per es. a Morbo di Wilson causa di un’epatite B cronica o Il morbo di Wilson, a sua volta una di cirrosi) si dovrebbe astener- malattia ereditaria, causa un accu- si completamente dal consu- mulo di rame nell’organismo. mo di alcool. L’alcool accelera la formazione di epatopatie e la progressione della cirrosi. 16 Il cancro del fegato
La cirrosi epatica e il cancro del fe- tutto l’ulteriore evoluzione gato possono essere conseguenze delle affezioni polmonari, tardive di queste malattie. indotte dalla carenza della proteina. Prevenzione > Se si è già sviluppata una > La cura medicamentosa del cirrosi epatica occorrerà morbo di Wilson può risultare prendere in considerazione il utile per prevenire la cirrosi trapianto di fegato. epatica. > In caso di emocromatosi rego- Si vedano anche le informazioni lari salassi (inizialmente una sulle malattie del metabolismo nei volta alla settimana, in seguito siti Internet elencati a p. 43. circa quattro volte all’anno) riducono l’accumulo di ferro Gli ormoni sessuali nel corpo. Ciò ha effetti bene- Essi possono accrescere il rischio fici sul fegato. di epatoadenoma (tumore epatico benigno, vedi p. 10). Il fenomeno Carenza di alfa 1-antiripsina divenne evidente a seguito dell’in- Nelle persone colpite da questa troduzione della pillola anticonce- sindrome ereditaria una determi- zionale. Da quando però sono stati nata proteina dell’organismo – modificati composizione e dosag- l’enzima alfa 1-antiripsina – risulta gio della pillola il rischio si è di modificata. L’enzima non è più ri- nuovo ridotto. lasciato in quantità sufficiente nel sangue e si accumula nelle cellule Per gli uomini il maggior rischio epatiche. Gli effetti sono: aumen- sembra dovuto all’assunzione di to del tessuto epatico cicatriziale androgeni (per es. anabolici). fibroso, cirrosi epatica e infine tal- volta anche cancro del fegato. Più Prevenzione frequenti sono però le complica- > Le persone affette da epatoade- zioni polmonari. noma non dovrebbero assu- mere ormoni sessuali (pillola Prevenzione anticoncezionale, anabolici) > Alla carenza di alfa 1-antiripsina e interrompere l’assunzione. si può eventualmente rimediare In genere si consiglia loro con somministrazione per l’asportazione chirurgica endovena: ciò impedirà innanzi dell’adenoma. Il cancro del fegato 17
Aflatossina I possibili sintomi L’aflatossina è una tossina che si sviluppa a causa dell’immagazzi- I primi disturbi del cancro epato- namento inappropriato di generi cellulare si manifestano spesso alimentari come gli arachidi e i ce- solo in uno stadio avanzato della reali. L’assunzione di cibi conta- malattia, che rimane quindi a lun- minati dall’aflatossina può provo- go asintomatica. I disturbi sono care danni al fegato e accrescere spesso legati agli effetti di una cir- sensibilmente il rischio di cancro. rosi epatica (vedi p. 12). Essa pro- voca la graduale compromissione In Svizzera il rischio di contami- di varie funzioni epatiche e la com- nazione è basso. Sono soprattutto parsa dei relativi sintomi. a rischio gli abitanti delle regioni tropicali e subtropicali. Possibili sintomi precoci: > dolori addominali Malattie autoimmuni > inspiegabile perdita di peso In caso di malattia autoimmune il > inappetenza, nausea, continuo sistema immunitario aggredisce stato febbrile e distrugge i propri tessuti – per > debolezza, calo del rendimento. es. le cellule epatiche – come se si trattasse di corpi estranei o agen- Possibili sintomi in fase avanzata: ti patogeni. > colorazione gialla della pelle e della sclera degli occhi Tra i fattori di rischio di cirrosi epa- > aumento della circonferenza tica e (raramente) di cancro del addominale fegato figurano la cirrosi biliare > sensibile gonfiore sotto le primaria, la colangite sclerotizzan- costole a destra te primaria (un’affezione delle vie > vomito ematico biliari) e l’epatite autoimmune. > confusione mentale, torpore. Prevenzione I disturbi summenzionati possono > Le malattie autoimmuni essere imputabili anche ad altre possono essere curate con i affezioni o non essere gravi: non farmaci. significano necessariamente can- cro. Tuttavia dovrebbero sempre essere accertati dal profilo medico. 18 Il cancro del fegato
Esami e diagnosi In caso di sospetto cancro del fe- Prelievi tessutali (biopsia) gato il medico effettuerà probabil- > Oggigiorno si rinuncia spesso mente i seguenti esami: alla biopsia (almeno in un > Indagherà sui disturbi (sintomi) primo momento) poiché la e sui possibili fattori di rischio qualità delle immagini fornite e sottoporrà poi il paziente a da TAC e MRT è in genere una visita medica. sufficiente per stabilire se si è in presenza di un tumore Esami diagnostici per immagini epatico o di una metastasi > Ecografia della regione addo- (tumore secondario). È possi- minale. Permette la visualiz- bile altresì giudicare con zazione del fegato e di altri grande attendibilità se il tumore organi dell’addome. è di natura benigna o maligna. > Se il sospetto di cancro si con- In caso d’incertezza si effettue- ferma il paziente sarà inoltre rà tuttavia una biopsia. sottoposto in genere a una TAC (tomografia computeriz- Esami di laboratorio zata) e/o a una MRT (risonan- > Un esame del sangue rivelerà za magnetica nucleare). Per i inoltre se il livello del marca- tumori superiori a 2 cm è suffi- tore tumorale è aumentato ciente in genere uno solo di (vedi p. 20). questi esami; per i tumori più > Gli esami del sangue possono piccoli si effettuano entrambi inoltre indicare in che misura gli esami (TAC e MRT) per otte- sono compromesse le funzioni nere immagini più precise. di un fegato cirrotico. Un fega- Grazie a questi esami si posso- to malato non riesce, per no individuare i focolai tumo- esempio, a modificare del tutto rali, la loro diffusione, even- la bilirubina, il pigmento biliare; tualmente anche le metastasi, oppure non produce a suffi- e si può diagnosticare un’even- cienza i fattori della coagula- tuale ipertonia portale (vedi zione, necessari per arrestare p. 13). un’emorragia; oppure non pro- duce abbastanza albumina, un’importante proteina corpo- rea, in assenza della quale si formano edemi (accumuli di liquidi nei tessuti). Il cancro del fegato 19
Altri possibili esami diagnostici Gli stadi della malattia per immagini > Gastroscopia, coloscopia e lapa- Classificazione roscopia, arteriografia (esame I vari esami permettono di accer- dei vasi addominali mediante tare e valutare l’estensione della catetere), o scintigrafia ossea malattia. Per numerosi tipi di can- se certi sintomi fanno nascere cro si ricorre alla classificazione il sospetto di metastasi ossee. TNM per la suddivisione in stadi della malattia. T indica le dimen- sioni del tumore, N i linfonodi col- piti e M le metastasi. Determinazione del marcatore tumorale (tumor marker) Alcuni tumori rilasciano determinate sostanze nel sangue, i cosid- detti marcatori tumorali. Un esame del sangue permette di accer- tarne la presenza rispettivamente l’aumento del livello. Il marcatore tumorale specifico del cancro epatocellulare è l’alfa-fetoproteina (AFP). La presenza o meno di questo marcatore tumorale non è decisiva per la diagnosi di cancro del fegato: può essere solo un indizio. In oltre la metà dei casi di cancro del fegato il livello del marcatore tumorale risulta effettivamente più elevato. Poiché la produzione di alfa-fetoproteina aumenta anche in caso di altre malattie (per es. cirrosi epatica) o di gravidanza, essa non costituisce un criterio sicuro per la diagnosi del cancro del fegato. Per contro i marcatori tumorali permettono in un secondo momen- to di verificare se la terapia ha avuto esito positivo o se invece la malattia progredisce (follow-up). Per questo si misura il livello del marcatore tumorale prima della terapia. 20 Il cancro del fegato
Per il cancro del fegato questa clas- Stadio intermedio sificazione risulta poco utile per- In questo stadio della malattia i ché la scelta della terapia dipende pazienti presentano di solito vari anche da altri criteri (per es. dalle focolai tumorali (più di tre focolai funzioni del fegato, dai sintomi le- o focolai di diametro superiore a gati al tumore). 3 cm). Il cancro è però circoscritto al fegato. La suddivisione in stadi di una ma- lattia si designa con il termine tec- Il cancro non si è infiltrato nei nico di «stadiazione» o «staging» vasi sanguigni del fegato, le fun- (in inglese). In campo internazio- zioni del fegato sono buone e i nale esistono vari sistemi e criteri pazienti non avvertono sintomi di stadiazione. direttamente riconducibili al tu- more. Per il carcinoma epatocellulare si distinguono di solito quattro stadi. Stadio avanzato Il cancro si è infiltrato nei vasi san- Stadio precoce guigni del fegato o ha formato Sono presenti un focolaio tumo- delle metastasi in altri organi del rale di massimo 5 cm di diametro corpo, caso questo però molto o non più di tre focolai tumorali, raro. tutti di diametro inferiore a 3 cm. Le funzioni epatiche possono es- Nessuno dei focolai tumorali si è sere compromesse e i pazienti infiltrato in uno dei vasi sanguigni accusano i sintomi associati alle maggiori del fegato. Le funzioni disfunzioni. epatiche non sono compromesse e la paziente non avverte alcun di- Stadio terminale sturbo. Nello stadio terminale i pazienti sono debilitati dalla malattia giun- Si parla in questo caso anche di ta all’ultimo stadio e sono costretti «piccolo carcinoma epatocellula- a letto. Inoltre si manifesta un’in- re» o di «piccolo HCC». sufficienza acuta della porzione residua di fegato. Il cancro del fegato 21
Terapia del cancro del fegato Indicazioni generali è per es. cirrotica), oppure se, in caso di cirrosi, è possibile il tra- La scelta della terapia dipende so- pianto di fegato (vedi p. 30). prattutto dai seguenti fattori: > stadio della malattia (vedi Palliativo p. 21) Il termine deriva dal latino pallia- > localizzazione del tumore nel re, ovvero avvolgere, ammantare. fegato Se la guarigione non appare più > stato del fegato (funzione possibile si tenterà di rallentare epatica, cirrosi, pressione la progressione della malattia con sanguigna della vena porta, appropriate misure mediche che vedi anche p. 13) assicurino la migliore qualità di > dolori o disturbi legati al vita possibile. cancro > età e stato di salute generale Inoltre potranno essere adottate del/della paziente. varie misure mediche, infermieri- stiche, psicologiche e spirituali per Possibilità di cura attenuare i disturbi e ridurre l’an- I principali metodi di cura (vedi an- sia. che pp. 29 sgg.) sono: > operazione (resezione parziale) Se si sono già formate metastasi > trapianto di fegato in altri organi (caso piuttosto raro > terapia locale con varie proce- nel cancro del fegato), oppure se dure le funzioni epatiche risultano note- > terapie medicamentose. volmente compromesse, di regola la guarigione non sarà più possi- Gli obiettivi terapeutici variano bile. Tuttavia talvolta si può tene- da tumore a tumore e dipendono re sotto controllo la malattia per inoltre dallo stadio della malattia. parecchio tempo e rallentarne l’evoluzione. Obiettivi terapeutici Curativo Principi terapeutici La terapia ha in questo caso per Adiuvante fine la guarigione. In caso di can- (dal lat. adiuvare = sostenere, aiu- cro epatocellulare le maggiori pos- tare) sibilità si hanno allorché è possi- Si definiscono adiuvanti le tera- bile asportare chirurgicamente e pie successive all’operazione che completamente il tumore, e la por- hanno per scopo l’eliminazione zione di fegato residua è sana (non di eventuali cellule cancerose re- 22 Il cancro del fegato
sidue e la riduzione del rischio di Può anche consultare il suo me- recidiva (ricomparsa del tumore) e dico di famiglia o chiedere il pa- di metastasi. rere di un altro medico. Il medico curante non considererà questa Neoadiuvante/preoperatorio richiesta come una mancanza di (dal greco néos = nuovo) fiducia nei suoi riguardi: è un suo Con questo termine si definisco- diritto che va rispettato. no le cure che precedono l’opera- zione e che hanno per fine la ridu- Chieda eventualmente la consu- zione del tumore. L’operazione lenza di uno psico-oncologo. Non risulterà così meno invasiva. Con è automatico che le venga offerto una terapia neoadiuvante è pos- questo tipo di sostegno, che non sibile eliminare anche microme- considera solo gli aspetti medici tastasi. della malattia. Si conceda tutto il tempo necessa- La scelta della terapia rio per la scelta della terapia e per le domande da porre ai medici: La terapia è di solito pianificata e > La terapia proposta è curativa monitorata in maniera interdisci- o palliativa (vedi p. 22)? plinare. Ciò significa che specia- Può allungare la vita? Migliora listi di varie discipline valuteran- la qualità della vita? no la situazione e le proporranno > Esistono alternative alla tera- la migliore terapia possibile per la pia proposta? sua situazione. > Quali benefici e svantaggi comporta la terapia (anche È sicuramente vantaggioso discu- relativi alla qualità e alla spe- tere delle varie proposte di cura ranza di vita)? con gli specialisti in epatologia, > Quali sono gli effetti indeside- chirurgia, radiologia, oncologia rati prevedibili? Sono effetti o medicina dei trapianti. L’ideale passeggeri o permanenti? sarebbe che uno specialista di rife- Come si possono combattere rimento coordinasse questo pro- e attenuare? cedimento. > Quali rischi comporta la tera- pia? Desidera forse che un parente o > Che effetti avranno la malattia una persona di sua fiducia parte- e la terapia sulla sua vita e sul- cipi ai colloqui? Lo dica tranquil- le persone a lei vicine? lamente. Il cancro del fegato 23
> Quali effetti concreti avrà Importante l’eventuale rinuncia a certe > Molti effetti collaterali sono terapie sulla sua speranza di prevedibili. A seconda della vita e sulla qualità della vita? terapia prescelta le saranno prescritti fin dall’inizio deter- minati farmaci di accompagna- Gli effetti indesiderati mento contro tali effetti (vedi p. 36). Si attenga scrupolosa- L‘insorgenza e la severità degli mente alle prescrizioni medi- effetti indesiderati varia da indi- che. viduo a individuo. Diversi degli > Prima di assumere dei medica- effetti indesiderati segnalati in menti di sua scelta si consulti questo opuscolo possono essere sempre con l’équipe curante. oggi attenuati con misure medi- Ciò vale anche per pomate, che o infermieristiche, natural- lozioni e simili. Anche se si mente a condizione che lei comu- tratta di prodotti «naturali» e nichi i suoi disturbi alla sua équipe apparentemente innocui pos- curante. sono essere controindicati per la terapia. Alcuni effetti indesiderati possono manifestarsi in corso di trattamen- Numerosi opuscoli della Lega con- to e scomparire in seguito spon- tro il cancro (vedi p. 42) illustrano taneamente; altri effetti invece le terapie antitumorali più comu- si manifesteranno solo più tardi, ni, gli effetti della malattia e delle cioè una volta conclusa la terapia. terapie, fornendo utili indicazioni Gran parte degli effetti indeside- per meglio conviverci. rati scompare dopo pochi giorni, talvolta solo dopo settimane e mesi. Specialmente in uno stadio avan- zato è consigliabile soppesare at- tentamente il probabile successo della terapia e gli effetti secondari indesiderati che sono legati al trat- tamento. 24 Il cancro del fegato
La terapia nell’ambito di L’opuscolo «Terapia oncologica uno studio clinico nell’ambito di uno studio clini- co» (vedi p. 43) spiega le ragioni La ricerca medica studia in conti- di questi studi e i vantaggi di una nuazione nuovi approcci terapeu- sua partecipazione. tici e nuovi metodi di cura. Dopo numerosi test preliminari le nuove terapie sono sperimentate sull’uo- Quale terapia in quale mo. In genere si vuole accertare se stadio della malattia? le nuove terapie accrescono l‘effi- cacia e la tollerabilità di terapie già Per altre informazioni sugli stadi note oppure se esse comportano della malattia vedi a p. 21. I sin- dei vantaggi (allungamento della goli metodi di cura sono descritti vita, rallentamento dell’evoluzio- più diffusamente a p. 29. ne della malattia, attenuazione dei dolori ecc.). La terapia in uno stadio precoce L’asportazione chirurgica (resezio- Forse le verrà proposto di effettua- ne parziale) è possibile se il tumore re parte del trattamento nell’ambi- o i tumori sono in «posizione favo- to di uno studio clinico. Natural- revole» e se c’è una quantità suf- mente può informarsi anche diret- ficiente di tessuto sano nel fegato. tamente se sono in corso degli stu- La resezione è presa in considera- di sulla sua malattia. zione soprattutto se il tumore si è sviluppato in un fegato non cir- Le terapie nel quadro di uno stu- rotico. dio clinico comportano vantaggi e rischi: solo un colloquio personale Se invece si è in presenza di un fe- può chiarire ogni aspetto. gato cirrotico il rischio di recidiva (ricomparsa) del tumore nella por- La partecipazione a uno studio cli- zione di fegato residua, che presen- nico è sempre volontaria; inoltre ta tessuto cicatriziale, è relativa- lei può cambiare idea, anche in mente alto. In caso di cancro del corso di trattamento, e interrom- fegato e di cirrosi la terapia d’ele- pere la terapia in qualsiasi mo- zione è perciò il trapianto. mento. Il cancro del fegato 25
Nell’attesa del fegato di un dona- La terapia in caso di recidiva tore la malattia può però peggio- Se il tumore recidiva, la terapia rare e il tumore proseguire la sua successiva dipenderà essenzial- evoluzione, per cui la situazione mente dalla diffusione e dalla deve essere regolarmente rivalu- localizzazione del tumore o dei tata (per es. mediante la TAC, la to- tumori. In linea di massima anche mografia computerizzata). In que- in caso di recidiva possono esse- sti casi può essere indicata una re presi in considerazione la rese- «terapia transitoria», per es. un’o- zione parziale del fegato o anche perazione parziale o la cura locale il trapianto. del tumore (vedi p. 33). Nel quadro di uno studio clinico La terapia del dolore (vedi p. 25) a volte si applica una terapia medicamentosa con un ini- In caso di cancro epatocellulare bitore multi-chinasi se il paziente possono manifestarsi dolori che, ha già subito la resezione parzia- se non curati, risultano molto gra- le del fegato o è in attesa del tra- vosi per la paziente. È perciò im- pianto. portante parlarne e non sopporta- re in silenzio i suoi dolori. La terapia nello stadio intermedio In questo stadio si effettua la I dolori non curati debilitano e cosiddetta chemioembolizzazione deprimono inutilmente una per- transarteriosa. Nel quadro di uno sona sottraendole preziose ener- studio clinico può essere inoltre gie. Conviene perciò approfittare applicata una terapia medicamen- delle moderne terapie del dolore. tosa integrativa con un inibitore multi-chinasi. I dolori tumorali possono sem- pre essere attenuati e in molti La terapia nello stadio avanzato casi completamente eliminati con In uno stadio avanzato l’evoluzio- i farmaci o altre misure mediche. ne della malattia può essere ral- Troverà molte utili informazioni in lentata grazie a una terapia me- proposito nell’opuscolo della Lega dicamentosa con il cosiddetto contro il cancro «Dolori da cancro inibitore multi-chinasi. È una tera- e loro cura» (vedi p. 42). pia disponibile da poco tempo. 26 Il cancro del fegato
Il post-trattamento e Scopo degli esami è tra l’altro an- la riabilitazione che di scoprire e curare tempesti- vamente una eventuale recidiva, Una volta conclusa la terapia, le un altro tumore o delle metastasi. saranno consigliati regolari esami di controllo. Il post-trattamento ha Non è escluso che le sia consiglia- tra l’altro lo scopo di individuare e to di modificare in parte il suo stile attenuare i disturbi dovuti alla ma- di vita, per es. in merito all’alimen- lattia e alla cura. tazione, al consumo di alcool ecc. Ne fanno parte – secondo il bi- Per favore non esiti a rivolgersi al sogno – anche la consulenza e il medico all’insorgere di sintomi e sostegno psico-oncologico e psi- disturbi, senza aspettare la sca- cosociale (vedi «Consulenza e in- denza del successivo controllo. formazione», p. 40). È importante affrontare le difficol- tà legate alla malattia, siano esse di natura psicologica, professiona- le o sociale. È la via migliore per ottenere una buona riabilitazione e un reinserimento sereno nella vita quotidiana. Nei primi anni dopo il trattamento di un tumore maligno del fegato il medico le consiglierà solitamen- te una visita di controllo ogni tre mesi. In seguito saranno sufficien- ti esami di controllo ogni sei mesi. Dopo un trapianto di fegato gli esami di controllo saranno però necessariamente molto più ravvi- cinati. Il cancro del fegato 27
28 Il cancro del fegato
Metodi terapeutici Non tutti i metodi di cura descritti La resezione parziale del fegato si qui di seguito sono applicati in effettua in centri specializzati. La ogni singolo caso. Nel capitolo degenza è di circa 14 giorni. precedente si è spiegato quale me- todo si applica in un determinato Rinvigorire la porzione stadio. di fegato sano Per la resezione parziale del fega- to è necessaria in alcuni casi una L’operazione (resezione degenza ospedaliera preparatoria. parziale del fegato) Circa sei settimane prima dell’ope- razione verrà «otturato» con un in- L’operazione ha per scopo l’aspor- tervento chirurgico il ramo della tazione del tumore, per quanto pos- vena porta collegato alla porzio- sibile completa. Si cercherà tut- ne di fegato da asportare. Per ef- tavia di conservare le porzioni di fetto di questo intervento affluirà fegato non ancora invase dal tu- più sangue alla porzione di fega- more. A dipendenza dalla loca- to sana che potrà così rigenerarsi lizzazione e dalla diffusione del meglio dopo la resezione parziale. tumore o dei tumori, si asporterà una porzione più o meno grande Possibili rischi e conseguenze di fegato (resezione parziale). dell’operazione > Infezioni. In certi casi si applicherà prima > Emorragie interne. dell’intervento una terapia locale > Lesione di una via biliare: in o una chemioterapia per ridurre la caso di lesione di un dotto massa tumorale. biliare maggiore può fuoriu- scire bile nella cavità addomi- Dopo l’operazione il fegato «ricre- nale e provocare delle infiam- sce»: l’organo si rigenera di solito mazioni. entro tre settimane, anche se sono > La complicazione più grave stati asportati tre quarti di tessuto è una irreparabile insuffi- epatico. cienza epatica. Perciò la rese- zione è praticata solo su Premesse pazienti con una buona fun- > Il fegato non è molto danneg- zionalità epatica. giato. > Il fegato non è cirrotico. > La pressione sanguigna della vena porta è normale (vedi p. 13). Il cancro del fegato 29
Il trapianto di fegato L’organo del donatore In genere il fegato da trapiantare Questo intervento prevede l’aspor- appartiene a una persona dece- tazione del fegato malato che vie- duta, per esempio, a causa di ne sostituito dal fegato (o porzione un’emorragia cerebrale o di un in- di fegato) di un’altra persona. cidente, e di cui è stata constatata la morte cerebrale. «Morte cere- Quando si asporta un fegato mala- brale» significa che sono cessate to si eliminano non solo il tumore, le funzioni cerebrali. Temporanea- ma anche tutte le altre epatopatie mente si mantengono artificial- (per es. cirrosi, ipertonia della ve- mente determinate funzioni cor- na porta). poree (cuore, circolazione sangui- gna, respirazione) fino all’espianto Un trapianto di fegato è tuttavia dell’organo. possibile solo se il tumore non si è ancora infiltrato nei vasi sangui- Oggi per un trapianto di fegato su gni e nei linfonodi e se non ha an- venti l’organo proviene da un do- cora formato metastasi. natore vivente. I donatori viventi sono persone in buona salute, in Rivestono importanza anche altri genere vicine al paziente, che ac- criteri, accertati durante estesi consentono volontariamente al esami preliminari. trapianto di una parte del proprio Occorre fra l’altro considerare: fegato. Il donatore e il ricevente > I lunghi tempi d’attesa dell’or- non devono essere necessaria- gano di un donatore. mente consanguinei. > Il rischio relativamente alto del trapianto. Poiché il fegato ha una straordi- > Il rischio di rigetto e l’assun- naria capacità di rigenerazione il zione per tutta la vita di far- fegato del donatore riacquisterà maci antirigetto. le dimensioni originarie nel giro di poche settimane. Ma anche la Ma non sempre si può fare tutto porzione di fegato trapiantata ri- ciò che è possibile e desiderabile, crescerà fino a raggiungere le giu- anche perché mancano organi per ste dimensioni. Sia il donatore che i trapianti (vedi p. 32). il ricevente avranno così di nuovo in poche settimane un fegato di di- mensioni normali e perfettamente funzionante. 30 Il cancro del fegato
In questo caso è importante: L’intervento > Verificare la compatibilità del In Svizzera si eseguono trapianti di donatore e procedere a estesi fegato dal 1983. I centri specializ- accertamenti di natura medica, zati in cui vengono eseguiti sono psicologica ed etica. le cliniche universitarie di Berna, > Far seguire il donatore e il rice- Ginevra e Zurigo. vente da due diverse équipe curanti al fine di evitare con- In questi centri i pazienti e i loro flitti d’interesse. familiari, nonché i potenziali dona- > Dare alla donatrice tutte le tori, ricevono le necessarie infor- informazioni sui possibili e seri mazioni. La consulenza e le istru- rischi connessi all’intervento. zioni concernono i preparativi, il decorso dell’operazione, gli effetti In caso di trapianto da donatore vi- collaterali prevedibili e i controlli vente non ci saranno lunghi tempi postoperatori. d’attesa e la compatibilità dell’or- gano del donatore potrà essere L’intervento chirurgico vero e pro- meglio accertata. prio dura dalle cinque alle sette Il rigetto dell’organo trapiantato La reazione di rigetto può manifestarsi dopo poche settimane, ma anche dopo mesi o anni. In questo caso il sistema immunitario del ricevente considera l’organo donato come un corpo estraneo e lo aggredisce. Nel peggiore dei casi si avrà insufficienza acuta e irreversibile dell’organo trapiantato. > Nel primo anno dopo il trapianto un paziente su tre ha una o più reazioni di rigetto. > Si può prevenire la reazione di rigetto dell’organo trapiantato con i farmaci. > Se la reazione si manifesta si può rimediare praticamente sempre con i farmaci. Il cancro del fegato 31
ore circa. Il ricevente resterà in Carenza di donatori ospedale per circa 14 giorni, nei Finora solo poche persone hanno primissimi giorni dopo l’intervento dichiarato per iscritto la loro vo- (da un a tre giorni) nel reparto di lontà di donare, in caso di morte, i terapia intensiva. In caso di tra- propri organi ad altre persone. Di pianto da donatore vivente, anche conseguenza c’è carenza di orga- il donatore rimane in ospedale al- ni anche per i trapianti di fegato. cuni giorni. I tempi di attesa per chi deve sot- toporsi al trapianto vanno da vari Possibili rischi e conseguenze mesi a un anno. > emorragie, > maggiore rischio d’infezioni, La Fondazione nazionale svizzera > recidiva (ricomparsa del can- per il dono e il trapianto di organi cro): le cause originarie del – la Swisstransplant con sede a tumore (per es. i virus dell’epa- Berna (www.swisstransplant.org) tite C) possono provocare una – è l’organizzazione nazionale re- recidiva con sviluppo di una sponsabile dell’attribuzione degli nuova cirrosi epatica, organi e della coordinazione del- > rigetto dell’organo (vedi le attività relative alle donazioni e p. 31), ai trapianti di organi. L’organizza- > l’assunzione continua dei zione stila una lista dei riceventi in cosiddetti farmaci immuno- attesa. soppressori può favorire una maggiore esposizione alle infe- I principali criteri per l’attribuzione zioni per tutta la vita. Inoltre dell’organo sono: aumenta anche il rischio di > le dimensioni del fegato; diabete, di tumori maligni > il gruppo sanguigno del poten- come il linfoma o il cancro ziale ricevente; della pelle, nonché di totale > la gravità della malattia: rice- insufficienza renale. veranno per primi l’organo i pazienti che ne hanno «più urgente bisogno». Per giudi- care l’urgenza si valuta il grado di compromissione della fun- zione epatica e l’arco di tempo intercorso dalla comparsa del cancro. 32 Il cancro del fegato
La terapia locale Le terapie locali ... del tumore > possono essere eseguite di solito in anestesia locale Si veda anche il capitolo «Quale > durano solo poche ore terapia in quale stadio della ma- > possono essere combinate lattia?» a pp. 25 sgg. con altre terapie del cancro del fegato o anche fra di loro Per rallentare la crescita di tumori > possono essere ripetute in epatici inoperabili sono disponibili caso di necessità vari metodi che producono il loro > risultano per i pazienti meno effetto localmente, cioè nel tumo- gravose di un’operazione tradi- re stesso. Queste terapie sono det- zionale. te anche «ablative» (lat. ablatio = asportazione) o mininvasive. Termoablazione con radio- frequenze (RTFA, termoterapia) Il tumore non è asportato chirur- Il tumore viene «cotto» mediante gicamente bensì distrutto nell’or- il calore prodotto da onde radio e ganismo stesso. Questi interventi trasmesso al tumore con una son- sono ecoguidati, cioè pianificati ed da (ipertermia). Il tessuto distrutto eseguiti con l’ausilio di apparecchi sarà smaltito dall’organismo e so- che producono immagini, come stituito da tessuto cicatriziale. per es. l’ecografo. Le sostanze at- tive giungono nel tumore tramite Possibili effetti indesiderati una sonda o un ago sottile attra- > dolori verso la parete addominale oppu- > febbre re per mezzo di un catetere intro- > trombosi nei vasi vicini a causa dotto in un vaso sanguigno. di coaguli sanguigni > fuoriuscita di sangue nella Alcuni di questi metodi possono cavità addominale essere applicati, a seconda del- > accumulo di liquido nella le circostanze, anche nel corso di regione della pleura un’operazione che richiede l’inci- > diffusione di metastasi. sione addominale, per es. duran- te la resezione parziale del fegato. Osservi anche le indicazioni a p. 24. Dopo la terapia si effettuerà una TAC di controllo (tomografia com- puterizzata) o la MRT (risonanza magnetica nucleare, vedi p. 19). Il cancro del fegato 33
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