IL C.V.S. CENTRO DI VOLONTARIATO SOCIALE - AL PILASTRO: UNA STORIA DI SUSSIDIARIETA' A FAVORE DEI GIOVANI CITTADINI
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IL C.V.S. CENTRO DI VOLONTARIATO SOCIALE AL PILASTRO: UNA STORIA DI SUSSIDIARIETA’ A FAVORE DEI GIOVANI CITTADINI 1
PREMESSA : UN PO’ DI STORIA NEL CONTESTO TERRITORIALE Il Centro di Volontariato Sociale - CVS – nasce 35 anni fa, il 13 Dicembre 1982, nell’allora Quartiere San Donato - Zona Pilastro. Dalla sua costituzione, il CVS dietro richiesta dei soci fondatori e per volontà del Quartiere ha occupato la sede di Via Panzini 1 -ex scuola media Saffi-. Una sede “strategica”, posta a “cerniera” tra il polo scolastico del Pilastro (Scuola Infanzia Panzini, Scuola Primaria Romagnoli, nuovo edificio della Scuola secondaria di primo grado Saffi), ed a partire dai primi anni 2000, dei Centri Socio Educativi del SEST(Servizi Educativi Scolastici Territoriali), CSE 6 – 11 anni Diamanti, CSE 11 – 14 anni Pilastrini , CAV Pilastro gestione IES, Centro di Aggregazione 14 – 18 anni, poi sostituito dalla Scuola delle Donne. Una prossimità logistica pensata, alla quale corrispondeva e corrisponde una vicinanza di intenti e di progettualità che si intreccia strettamente con la storia del Pilastro e riteniamo anche con la sua evoluzione, presente e futura. Come è noto, sin dalla sua costituzione avvenuta nel luglio 1966, il Pilastro è stato conosciuto e stigmatizzato come periferia “degradata e difficile” della città di Bologna, spesso identificato tout court con i soli aspetti di criticità che ne hanno segnato la storia: un’altissima densità di edilizia popolare pubblica - circa 2.000 alloggi IACP; il concentrarsi in questa zona della città dei flussi migratori stanziali in situazione di forte vulnerabilità socio-economico e culturale, una volta provenienti dal Sud d’Italia, attualmente caratterizzati da una percentuale di popolazione straniera residente nel Quartiere San Donato pari al 14,8 % contro una media cittadina del 11,6 %; la presenza nella zona del Pilastro, di molte etnie diverse - ex Yugoslavia, paesi dell’est Europa, Marocco, Bangladesh, Maghreb - e con età differente; In questa zona il 31,9% della popolazione è costituito da minorenni e da anziani, determinando una geografia sociale dove alle tensioni intergenerazionali si sommano quelle culturali; con il conseguente costituirsi di un tessuto sociale complesso, multiforme, ad elevato rischio di conflittualità; l’individuazione del Pilastro come luogo privilegiato per l’accoglienza dei campi – sosta nomadi, oggi divenuti stanziali e generatori di una geografia sociale rappresentata da “clan familiari” di origine rom e sinti, spesso fatti crescere in una logica assistenziale. All’interno di questa, i valori del lavoro e dello studio anche inteso come meccanismo di promozione sociale, faticano ad attecchire, sovrastati da un modello culturale che ancora destina le donne a divenire mogli e madri in età adolescenziale e gli uomini a vivere di piccoli espedienti e microcriminalità; Una percentuale di dispersione ed evasione scolastica pari ad 1/4 della popolazione scolastica in età di obbligo e segnale ulteriormente allarmante una dispersione ed evasione scolastica precoci che partono dall’obbligo “ puro” della scuola secondaria di primo grado. Come tutti i quartieri che hanno e scontano una storia “dura”, il Pilastro non è solo “ombre “, bensì è anche una zona ricca di risorse e di sfide sociali che ha saputo e che può ancora sviluppare una forte capacità progettuale, permessa da molteplici fattori tra cui: un investimento importante di carattere politico – istituzionale, in termini di idee, pensieri e risorse 2
che ha permesso una buona sinergia tra i servizi presenti sul territorio – servizi educativo scolastici del quartiere, scuola, ausl, etc... - , generando circoli virtuosi che ancora riescono a “vedere” le persone e le famiglie nella loro interezza e complessità e lungo il corso della loro storia. Un legame forte e consolidato tra istituzioni e associazionismo locale che fanno del Pilastro più di altre zone della città, un “humus” favorevole allo sviluppo di progetti il cui obiettivo generale e prioritario è quello di promuovere percorsi di convivenza autenticamente civile, integrazione e solidarietà sociale e culturale. La stabilizzazione dei percorsi migratori delle famiglie che tipica del Pilastro, vede in questa zona la forte presenza di giovani e giovanissimi di seconda e di terza generazione, quest'ultima molto più vicina al sentirsi cittadina a pieno titolo. Sono questi aspetti essenziali, la cui congiunzione va consolidata in una logica di lavoro di comunità, a favore delle persone, in particolare dei giovani e dei loro diritti, fra questi il diritto all’istruzione che sempre di più deve impegnare i soggetti istituzionali a mettere in campo azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e di promozione del benessere e dell’autonomia socio – culturale. C.V.S.: FINALITA’ ED AMBITI DI ATTIVITA’ Nelle sopracitate logiche virtuose ed in un rapporto di sussidiarietà con i servizi pubblici presenti sul territorio del Pilastro, si inserisce a pieno titolo il contributo storicamente apportato dal C.V.S. allo sviluppo dell’educazione, dell’istruzione, della cultura del lavoro e della legalità, come attestato dalla “ carta di identità “ del C.V.S. stesso con particolare riferimento agli ambiti di attività : Costituzione 1982 a Bologna. Repertorio n. 18664. Fascicolo n. 2826 Anno di nascita: Statuto registrato al n. 18869. Cod. Fiscale: n. 92004170376 Denominazione: Associazione di Servizi: CENTRO VOLONTARIATO SOCIALE Via A. Panzini, 1/c - 40127 BOLOGNA - Tel. 051/517119 Sede e Indirizzo Comune Bologna (BO) - Q. S. Donato dal 1982 ad oggi : Iscrizione Albo 1993 con Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 433/93 ai sensi Regionale dell'art. 6 della L. N. 266/91 e della L.R. n. 37/96 Volontariato: 1998 Riconoscimento di ONLUS D.Lgs. 460/1997. Le iniziative in proprio e quelle convenzionate coni Enti sono esenti da I.V.A. ONLUS: Ambito di attività: Socio-educativo-formativo : Educazione ai valori del lavoro per la crescita formativa e l'acquisizione di competenze per l'autonomia economica tramite inserimento lavorativo. Integrazione alla e nella scuola per la prevenzione ed il contrasto dell'abbandono scolastico Prevenzione del fenomeno del disagio e della devianza sociale minorile e giovanile. 3
Azioni complementari ai servizi educativo – scolastici e sociali dell' Ente pubblico per supportare e favorire con percorsi mirati, processi di crescita, di maturazione individuale e di socializzazione dei minori anche imputati di reati e sottoposti a misure restrittive della libertà, per aiutarli a reinserirsi positivamente nella società. Prevenzione e contrasto dell’ emarginazione degli adulti dai processi produttivi con particolare attenzione alle persone immigrate e di origine nomade ; Tutela e promozione dei diritti dei minori. Recupero costruttivo del tempo libero. Laboratori Artigianali Scuola-Lavoro : Laboratorio di falegnameria, Laboratorio di restauro e liuteria Laboratorio di ceramica e decorazione Laboratorio di attivita' espressive I Laboratori consistono in percorsi formativi per lo sviluppo Attività specifica: dell’apprendimento attraverso il fare e l’uso delle mani ed anche per l’apprendimento di competenze spendibili sul mercato del lavoro nelle professionalità artigiane . I laboratori sono regolarmente attrezzati, dotati di una struttura organizzativa stabile composta da specifiche figure professionali qualificate non solo a livello tecnico ma anche sotto il profilo educativo- formativo. Fornire servizi integrativi tramite, Protocolli d'intesa, Convenzioni o Contratti con le istituzioni pubbliche e private: Comune, Provincia, Scuola, Procedure ed AUSL, Coop, ecc. Organizzazione: Promozione di iniziative proprie in risposta a specifiche richieste di utenza appartenente a fasce deboli. 20 Ciascuno con un proprio compito specifico all'interno dell'associazione. N.ro aderenti: Ragioniere, Custode, maestri artigiani, Istruttori tecnici qualificati, operatori del sociale qualificati N. aderenti con rapporto di lavoro 4 Istruttori tecnici professionali qualificati (diplomati e laureati) privato: Contributi associativi; Contributi da Enti pubblici e altre Istituzioni Contributi derivanti da attività di iniziativa propria Risorse finanziarie: Liberi contributi L' associazione è aperta alle iscrizioni previa conoscenza e accettazione Iscrizioni: dello Statuto e delle leggi statali e regionali che disciplinano il Volontariato. In coerenza con la propria carta di identità, ogni anno scolastico il C.V.S. accoglie: N° 10/12 ragazzi prioritariamente provenienti dalla scuola secondaria di primo grado Saffi ma anche da altre scuole medie del territorio, in situazione di dispersione scolastica per 4
l’attivazione di patti formativi riconosciuti e valutati quale parte integrante del curricolo scolastico ai fini del conseguimento della licenza media. I laboratori si svolgono per l’intero anno scolastico, in genere due mattine la settimana. N° 20/30 ragazzi, a turno, frequentanti il CSE Pilastrini e il CAV Pilastro per lo svolgimento di laboratori artigianali- legno, ceramica, pittura etc… - finalizzati all’acquisizione di competenze manuali e progettuali ed allo sviluppo delle competenze trasversali di tenuta dell’attenzione , svolgimento di un intero processo di lavoro, raggiungimento di un obiettivo/risultato, socializzazione mirata. N° 10/15 Giovani e adulti prioritariamente disoccupati e /o in situazione di disagio sociale per lo svolgimento dei laboratori di falegnameria, restauro mobili e liuteria finalizzati all’apprendimento di un mestiere artigiano. N° 2/3 Minori imputati di reati e sottoposti a misure restrittive della libertà o a misure alternative alla detenzione, inviati dall’USSM - Ufficio Servizio Sociale Minorenni - Ministero di Grazia e Giustizia per l’apprendimento di un mestiere ed un positivo reinserimento nella società. Cittadini interessati a frequentare corsi di decoro ed attività espressive, finalizzati allo sviluppo e sostegno delle reti naturali di amicalità e solidarietà Riteniamo poi importante sottolineare che da circa un biennio i Servizi Educativo scolastici Territoriali – Quartiere San Donato-San Vitale, hanno sollecitato e sostenuto una collaborazione tra il CVS e l’Associazione Green – Go - educatori con competenze artigiane – In tal modo si desidera dar luogo a quel passaggio generazionale di competenze che da sempre è fondamento delle professioni artigiane e permette di custodire e tramandare nel tempo saperi umani e di lavoro che altrimenti andrebbero perduti. C.V.S. - COLLABORAZIONI STABILI: SEST – Servizi Educativo Scolastici Territoriali - Quartiere San Donato–San Vitale Istituto Comprensivo 11 Servizio Sociale Territoriale USSM - Ufficio Servizio Sociale Minorenni - Ministero di Grazia e Giustizia Associazione Green–Go - educatori con competenze artigiane di falegnameria. Bologna, lì16 Gennaio 2017 Responsabile SEST Servizi Educativo Scolastici Territoriali Quartiere San Donato-San Vitale Dott.ssa Paola Marchetti 5
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