Il Bes L'evoluzione del benessere equo e sostenibile nei due anni di pandemia - BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA - Istat
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21 aprile 2022 BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Il Bes L’evoluzione del benessere equo e sostenibile nei due anni di pandemia LINDA LAURA SABBADINI | DIRETTRICE CENTRALE ISTAT
21 aprile 2022 2 L’Italia ha sofferto di più la prima ondata della pandemia insieme alla Spagna Variazione percentuale del tasso di mortalità settimanale standardizzato per età in alcuni paesi europei e nella media Ue27 rispetto alla media settimanale dei decessi 2015-2019 (a). Anni 2020 e 2021. Valori percentuali Nel 2020 la mortalità in Italia è tra le più elevate 160 Ue27 Spagna Francia Italia Polonia in Europa, ma risulta tra le più basse a parità di 140 età. 120 Nella prima ondata la Spagna supera l’Italia. 100 L’eccesso di mortalità diminuisce nelle ondate successive alla prima, ma rimane più alto che in 80 Spagna e Francia, 60 In corrispondenza della seconda ondata siamo superati dai paesi dell’est Europa che 40 conoscono in ritardo la loro prima ondata 20 Anche sotto i 65 anni eccessi di mortalità molto 0 elevati in Italia nel 2020 e nel resto d’Europa nei 2 anni. -20 In Italia copertura vaccinale elevata insieme a -40 w1 w3 w5 w7 w9 w1 w3 w5 w7 w9 w43 w49 w11 w13 w15 w17 w19 w21 w23 w25 w27 w29 w31 w33 w35 w37 w39 w41 w43 w45 w47 w49 w51 w11 w13 w15 w17 w19 w21 w23 w25 w27 w29 w31 w33 w35 w37 w39 w41 w45 w47 w51 Francia e Belgio (poco sotto 80%), più elevata in Portogallo, Malta e Danimarca; restano indietro i gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. gen. feb. mar. apr. mag. giu. lug. ago. set. ott. nov. dic. Paesi dell’Est con Bulgaria sotto al 30%, 2020 2021 Fonte: Istat, Elaborazioni su dati Eurostat Romania al 42%, Polonia al 58,6%. (a) Dati provvisori. La media europea non include i dati dell’Irlanda perché non disponibili, mentre per la Germania i dati sono considerati solo per le età da 40 anni in poi, in quanto i decessi per le età precedenti non sono disponibili sul DB Eurostat. Dati sui decessi estratti il 9 marzo 2022. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 3 Migliora la speranza di vita nel 2021, ma lontani dal recupero dei livelli del 2019 In Italia nel secondo anno di pandemia l’eccesso Speranza di vita alla nascita per regione. Anni 2019, 2020 e 2021 (a). In anni di mortalità si riduce e si diffonde su tutto il territorio. 87 Mentre nel 2020 la mortalità ha caratterizzato 86 soprattutto le regioni del Nord, nel 2021 cambia 85 84,3 la mappa del contagio, con un impatto che 83,6 83,7 84 interessa tutto il territorio nazionale, ma che 83,2 83,1 82,8 83,2 83 82,6 82,6 cresce nel Mezzogiorno. 82,1 82,4 82,4 82,1 82,0 82 81,4 81,5 L’eccesso di mortalità ha comportato nel 2020 81,3 80,9 81 una riduzione della speranza di vita alla nascita di oltre 1 anno di vita a livello nazionale (da 83,2 80 nel 2019 a 82,1 anni nel 2020). Nel 2021 cresce a 79 82,4 78 Nonostante ciò siamo ai primi posti in Europa 77 per speranza di vita. Nella graduatoria europe 76 passiamo dal 2° al 4° posto per i maschi e dal 3° 75 al 4° per le femmine. 2019 2020 2021 2019 2020 2021 2019 2020 2021 2019 2020 2021 2019 2020 2021 2019 2020 2021 Le regioni hanno reagito diversamente: forte Italia Lombardia Trento Lazio Calabria Sicilia resilienza della Lombardia e di Trento che crollano e recuperano, La diminuzione continua Fonte: Istat, Tavole di mortalità della popolazione italiana (a) 2021 stima provvisoria. in Calabria e Sicilia. Lazio stabile dopo crollo. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 4 Continua la crescita di chi ha dovuto rinunciare a visite o esami diagnostici di cui aveva bisogno Persone che negli ultimi 12 mesi hanno rinunciato a prestazioni sanitarie pur avendone bisogno, per regione. Anni 2019-2021. Valori percentuali • Si passa dal 6,3% del 2019 al 9,6% nel 2020 e all’11% nel 2021. 20 2019 2020 2021 18 16 • Il 53,3% di chi rinuncia riferisce 14 motivazioni legate alla pandemia 12 10 da COVID-19. 8 6 4 • Prima della pandemia erano i 2 problemi economici a pesare di 0 più. Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 5 Forte apprezzamento dei cittadini per medici e personale sanitario • Circa il 50% della popolazione ha dato un punteggio di fiducia pari o superiore a 8 sia al Persone di 14 anni e più che hanno espresso un punteggio tra 8 e 10 per la fiducia nei medici e nel personale sanitario per regione. Anno 2021. Valori percentuali personale sanitario sia ai medici, anche se la fiducia nei medici è leggermente più alta rispetto alle Medici Altro personale sanitario altre figure professionali. Italia - Medici Italia - Altro personale sanitario 60 • Le regioni in cui la fiducia è più condivisa sono la provincia autonoma di Trento, il Veneto, l’Emilia 50 Romagna, la Toscana e l’Umbria dove oltre il 50% 40 delle persone ha dato un voto pari o superiore a 8 30 sia ai medici, sia al resto del personale sanitario. 20 2021 10 Fiducia nei Vigili del fuoco 8,1 Fiducia negli scienziati 7,3 0 Fiducia nei medici 7,3 Fiducia in altro personale sanitario 7,2 Fiducia nelle Forze dell'ordine 6,8 Fiducia nel sistema giudiziario 4,8 Fiducia nel Parlamento italiano 4,6 Fiducia nei partiti 3,3 Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 6 L’Italia perde più occupazione dell’Europa e recupera più lentamente sia prima che dopo la pandemia Tasso occupazione 20-64 anni in una selezione di paesi Ue27. Medie annuali 2008-2020 (a). Valori percentuali • Nel 2019 NON avevamo recuperato totalmente l’occupazione persa nelle 85 Ue27 Germania Spagna Francia Italia crisi nel Mezzogiorno, tra gli uomini, 80 tra i giovani. 75 • Nel II trimestre del 2020 il tasso di 70 occupazione 20-64 anni ha un brusco calo: -1,9 punti rispetto al trimestre 65 precedente in Ue27, in Italia -3 punti e 60 in Spagna -4,5. 55 • La Ue27 torna ai livelli occupazionali 50 pre-pandemia (ultimo trimestre 2019) 45 nel secondo trimestre 2021, mentre in 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Italia ciò avviene nel quarto trimestre. Fonte: Eurostat, Labour force survey adjusted series (a) I tassi sono basati sul regolamento in vigore fino al 2020. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 7 Non in tutti i Paesi la pandemia ha colpito di più le donne, in Italia sì • Le donne sono state colpite di più in Italia (-3,1 punti Tasso di occupazione 20-64 anni in una selezione di paesi Ue27 per genere. percentuali contro -3), ciò è accaduto in Spagna (- Dati trimestrali destagionalizzati I 2019-III 2021 (a). Valori percentuali 4,7 contro -4,4) e non in Francia e Germania. Ue27 F Germania F Spagna F Ue27 M Germania M Spagna M Francia M Italia M Francia F Italia F 85 85 • Le donne hanno anche recuperato prima degli 80 uomini. La ripresa del 2021 è stata più marcata per 80 le donne (+1,1 punti percentuali sul 2020 rispetto a + 75 75 0,6 punti per gli uomini), 70 70 65 65 • Peggiora la posizione relativa delle donne con figli 60 60 piccoli, Il rapporto tra tasso di occupazione di donne con figli piccoli e senza figli diminuisce. 55 55 50 50 45 45 • Continuano ad essere troppo pochi i bimbi che I II III IV I II III IV I II III I II III IV I II III IV I II III vanno ai nidi, non arrivano al 30%, il lavoro familiare 2019 2020 2021 2019 2020 2021 continua a sovraccaricare le donne. Fonte: Eurostat, Labour force survey (a) Dati provvisori, bassa attendibilità: Germania II 2020, III 2020, IV 2020. Diversa definizione: Spagna I 2021, II 2021, III 2021, Francia I 2021, II 2021, III 2021. Interruzione di serie, provvisori, bassa attendibilità: Germania I 2020. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 8 I giovani recuperano più degli adulti • La situazione dei giovani prima della pandemia Tasso di occupazione 25-34 anni in una selezione di paesi Ue27. Dati trimestrali non destagionalizzati I 2019-III 2021 (a) penalizzava già l’Italia e la Spagna, paesi più colpiti nell’occupazione giovanile anche dalla 2019 2020 2021 pandemia. 100 95 90 • Nel II trim 2020 il crollo di occupazione giovanile 85 80 è stato maggiore in Italia (-3,5 punti rispetto al II 75 trim 2019) e in Spagna (-8,3) e minore in Francia. 70 65 60 55 • Nel 2021, i giovani hanno recuperato più degli 50 adulti in Italia (+2,1 punti tra i 20-34enni rispetto 45 Ue27 Ue27 Ue27 Italia Italia Italia Spagna Spagna Spagna Francia Francia Francia Germania Germania Germania a +1,0 tra i 35-49enni e +0,1 tra i 50-64enni) anche a causa dell’aumento dei tempi determinati e dell’occupazione dei servizi. E ciò I trimestre II trimestre III trimestre vale anche per le donne. Fonte: Eurostat, Labour force survey (a) Interruzione di serie, diversa definizione Francia I 2021; Spagna I 2021. Interruzione di serie: Italia I 2021; Germania I 2021; Ue27 I2021. Diversa definizione Francia II 2021, III 2021; Spagna II 2021, III 2021. I tassi del 2019 e 2020 sono basati sul regolamento in vigore fino al 2020.. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 9 Cresce l’occupazione precaria e diminuiscono gli indipendenti Il riallineamento dei tassi di occupazione è Occupati che nei successivi 6 mesi ritengono sia probabile perdere il lavoro attuale e avvenuto a partire da un forte aumento dei lavori sia poco o per nulla probabile trovarne un altro simile per profilo professionale. Anni 2019-2021. Valori percentuali a tempo determinato. La quota di tempi determinati cresce rispetto al 2020 (12,8% contro 2020 2021 2019 11,7%) e si riavvicina alla situazione pre- 12 pandemia (13,1%). Il forte crollo degli indipendenti avvenuto nel 10 2020 non è recuperato nel 2021: la quota 8 continua a calare dal 22,5% al 21,8% per 100 occupati. 6 Aumenta la soddisfazione per il lavoro e scende 4 la percezione di insicurezza sul futuro del lavoro. 2 Continuano ad aumentare gli occupati che lavorano da casa: TRIPLICATI dal 2019. Sono il 0 Totale Qualificate Impiegatizie Commercio e Operaie Non qualificate 14,8% nel 2021 (erano il 4,8% nel 2019 e il 13,8% servizi nel 2020). Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di lavoro BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 10 Divari territoriali nell’occupazione diminuiti, crollo dell’occupazione straniera solo in parte recuperata I divari territoriali, già diminuiti a causa dei peggiori effetti della Gli stranieri, soprattutto le donne, particolarmente colpiti pandemia sulle regioni del Centro-nord, continuano a ridursi e nel dalla crisi del 2020 (-4,4% contro -1,3% degli italiani) Mezzogiorno il tasso di occupazione torna ai livelli – ancorché crescono di più degli italiani nel 2021 (+1,5 rispetto a +0,8 bassi – del 2019 (48,5%). Il confronto tra il quarto trimestre 2021 e degli italiani). 2019 mostra il tasso di occupazione nel Nord ancora non ai livelli del quarto trimestre 2019, mentre nel Centro e nel Mezzogiorno ha Tasso di occupazione della popolazione di 20-64 anni per cittadinanza. più che recuperato i livelli passati. Anni 2019-2021 (valori percentuali) 73,1 72,7 65 64,4 70,5 63,4 62,9 68,2 68,8 62,1 61,4 66,8 64,1 60,0 63,7 62,0 60 55 Tasso 49,8 di occupazione 48,8 47,9 della popolazione di 50 20-64 anni. 2019 2020 2021 Anni 2019-2021, 4° trimestre Italia Nord Centro Mezzogiorno Totale (valori 2019_4° Trim 2020_4° Trim 2021_4° Trim percentuali) Italiana Straniera Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di lavoro Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di lavoro BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 11 Nonostante la crescita dell’occupazione, aumenta la povertà assoluta nel 2020, stabile nel 2021 Persone in povertà assoluta per ripartizione geografica. Anni 2019-2021 (a). Valori • La povertà assoluta cresce nel 2020 di circa 1 percentuali milione di unità, è stabile nel 2021, per un totale 14 Nord Centro Mezzogiorno Italia di più di 5 milioni 500 mila individui in povertà assoluta 12,1 12 11,1 • Mentre nel 2020 la povertà assoluta era 10 10,1 9,4 9,4 9,3 cresciuta nel Nord del Paese, nel 2021 cresce 8,2 nel Mezzogiorno dove già era più alta 8 7,7 7,3 6,8 6,6 5,6 • Nel 2021, molto elevata la povertà dei minori di 6 0-17 anni (14,2%) e dei giovani di 18-34 anni 4 (11,1%). Stabile quella degli anziani (5,3%). 2 • Continua a crescere la percentuale di famiglie che dichiarano che la loro situazione 0 economica è peggiorata (dal 25,8% del 2019 al 2019 2020 2021 Fonte: Istat, Indagine Spese per consumi delle famiglie 29% del 2020 al 30,6% del 2021. (a) Per l’anno 2021 si tratta di stime preliminari. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 12 Cresce il benessere soggettivo, diminuisce la soddisfazione per tempo libero e relazioni amicali Indicatori del dominio Benessere soggettivo per genere. Anni 2019-2021. Per 100 persone di 14 anni e più con le stesse caratteristiche Cresce la quota di persone molto soddisfatte per la propria vita. 70 di cui Maschi Nel 2021 si raggiunge la più alta percentuale di di cui Femmine ottimisti verso il futuro e la più bassa di pessimisti. 60 50 Diminuisce la soddisfazione per il tempo libero, per le relazioni amicali, diminuisce partecipazione sociale e 40 attività di volontariato. 30 Tra il 2019 e il 2021 diminuisce di 10,2 punti la quota di 20 popolazione che si dichiara molto o abbastanza 10 soddisfatta delle relazioni amicali (dall’82,3% al 72,1%) e di 11,4 punti la quota di coloro che si dichiarano 0 2019 2020 2021 2019 2020 2021 2019 2020 2021 2019 2020 2021 molto o abbastanza soddisfatte per il tempo libero (dal 68,0% al 56,6%). In entrambi i casi si tratta dei valori Soddisfazione per Soddisfazione per Giudizio positivo sulle Giudizio negativo sulle più bassi registrati dal 1993. la vita il tempo libero prospettive future prospettive future Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 13 Peggiorano il benessere soggettivo e la salute mentale dei giovani da 14 a 19 anni Persone di 14-19 anni per alcuni indicatori di benessere soggettivo, benessere psicologico e relazioni sociali. Anni 2019-2021. Valori percentuali e punteggio medio (indice MH). Nel 2021, i giovani di 14-19 anni sono l’unico segmento di popolazione che registra un peggioramento del benessere soggettivo. • Cala la quota di giovani di 14-19 anni molto soddisfatti per la vita (punteggio 8-10) che passa dal 56,9% del 2019 al 52,3% del 2021. 2019 2020 2021 100 • Peggiora anche il benessere mentale: il punteggio è sceso a 66,6 per 90 le ragazze (-4,6 punti rispetto al 2020) e a 74,1 per i ragazzi (-2,4 punti 80 rispetto al 2020). 70 60 Ciò rappresenta una novità rispetto al 2020, dovuta al prolungarsi 50 dell’epidemia e delle criticità. 40 • cala la quota di ragazzi di 14-19 anni che si dichiarano molto 30 soddisfatti per le relazioni amicali: dal 41,0% del 2019 al 34,5% del 20 2021(-6,5 punti percentuali). 10 0 • aumenta la quota di quanti riferiscono di non avere amici su cui poter Molto Molto Molto o Vede gli La propria Indice di Non ha contare in caso di necessità (dal 14,4% al 17,2%). soddisfatti soddisfatti abbastanza amici situazione salute amici su per la vita (8- per le soddisfatti almeno 1 migliorerà mentale cui contare Nonostante ciò tra i giovani si riscontrano le quote più alte di coloro che 10) relazioni per volta ritengono che la loro situazione migliorerà nei prossimi 5 anni: il 62,2% amicali il tempo a settimana libero tra i 14-19 anni e il 65,5% tra i 20-24 anni, rispetto al 31,9% della media. Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 14 Crolla la partecipazione culturale fuori casa Persone di 6 anni e più che hanno svolto 2 o più attività di partecipazione culturale fuori casa nei 12 mesi precedenti l’intervista e tipo di attività svolte. Anni 2019, 2020 e • La partecipazione culturale fuori casa scende dal 2021. Valori percentuali 35,1% del 2019 all’8,3% nel 2021. • La partecipazione culturale fuori casa si è ridotta 2021 2020 2019 ampiamente sia per gli uomini sia per le donne, 8,3 ma in maniera più elevata per quest’ultime (-22,5 Partecipazione culturale (a) 29,8 35,1 punti percentuali rispetto al 2020, -20,5 tra gli Siti archeologici e monumenti 10,3 25,3 uomini). almeno una volta l'anno 27,4 Musei, mostre almeno 8,9 • Le donne, quindi, dopo essersi caratterizzate a una volta l'anno 27,3 31,8 partire dal 2017 per livelli di partecipazione Altri concerti di musica 3,7 17,0 culturale fuori casa superiori a quelli degli almeno una volta l'anno 20,2 Teatro almeno una 2,9 uomini, nel 2021 si riallineano ai maschi (donne 15,7 volta l'anno 20,3 8,1%; uomini 8,5%), perdendo in questo modo il Concerti di musica classica 2,2 vantaggio precedentemente acquisito. 7,6 almeno una volta l'anno 9,9 Cinema quattro o 1,7 • I giovani, avendo notoriamente livelli di più volte l'anno 14,6 18,1 partecipazione culturale più elevati, negli anni di pandemia hanno subito le riduzioni maggiori, Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana avvicinandosi sempre di più alle altre fasce di età. (a) Hanno svolto due o più attività tra quelle illustrate nel grafico. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 15 Criticità prolungate per la formazione dei ragazzi nei due anni Tra marzo e giugno 2020, il 91,4% degli scolari e studenti di 6-19 anni dichiara di aver svolto lezioni online, con quota non irrilevante di ragazzi che ne sono rimasti fuori (8,6%). Critica la situazione per i bambini della scuola primaria, il 17,1% dei quali non ha mai fatto lezioni online con gli insegnanti. Anche per l’anno scolastico 2020/2021 situazione di difficoltà . Solo online il 14,2 % dei bimbi delle primarie, il 16,6 delle medie, il 28,9 delle superiori. Solo in presenza il 30% del totale. Studenti per frequenza di svolgimento delle lezioni online con gli insegnanti e Studenti che hanno frequentato le lezioni per tipologia di scuola e modalità. tipologia di scuola. Marzo-giugno 2020. Valori percentuali Anno scolastico 2020/2021. Valori percentuali Almeno 4 volte a settimana Fino a 3 volte a settimana Mai Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado Totale 50 Italia 74,8 16,6 8,6 43,6 45 41,0 40,4 40 Scuola secondaria di 35 88,1 9,3 2,6 30,4 30,1 secondo grado 28,9 30 23,822,8 25 20,4 Scuola secondaria di 20 16,6 76,8 16,2 7,0 14,4 14,2 primo grado 15 10,9 10,811,9 10,1 8,6 10 7,1 8,1 4,2 Scuola primaria 57,1 25,8 17,1 5 0 Solo in presenza Soprattutto in Metà in Soprattutto Solo online 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% presenza e presenza, online e qualche qualche volta metà online volta in presenza Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana. L’indagine è stata effettuata tra marzo e maggio 2021 online BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 16 Peggiorano le competenze dei ragazzi, troppi giovani hanno un livello insufficiente • Nell’anno scolastico 2020/21 i ragazzi e le ragazze della classe terza della scuola secondaria di primo grado che non hanno raggiunto un livello di competenza almeno sufficiente (i cosiddetti low performer) sono il 39,2% per le competenze alfabetiche (+4,8 punti percentuali rispetto al 2019) e il 45,2% per quelle numeriche (+5,1 punti percentuali rispetto all’anno scolastico 2018/19). • Il peggioramento è trasversale ma la situazione è peggiore nel Mezzogiorno (57% di insufficienti nelle competenze numeriche), e tra gli stranieri (74% di insufficienti nelle competenze alfabetiche). Competenze alfabetiche non adeguate (studenti delle classi III della scuola Competenze numeriche non adeguate (studenti delle classi III della scuola secondaria di primo grado) per genere, ripartizione e cittadinanza dello secondaria di primo grado) per genere, ripartizione e cittadinanza dello studente. Anno scolastico 2018/19 e 2020/21. Valori percentuali studente. Anno scolastico 2018/19 e 2020/21. Valori percentuali 80 74,1 80 2020/2021 2018/2019 2020/2021 2018/2019 70 70 64,9 56,3 60 57,0 60 51,0 47,1 50 47,2 50 44,7 43,1 43,2 38,3 40,2 40 34,5 35,9 35,5 40 33,5 30 30 20 20 10 10 0 0 Nord Centro Femmine Nativo I generaione Maschi Mezzogiorno II generazione Straniero di Nord Centro Femmine Nativo I generaione Maschi II generazione Mezzogiorno Straniero di Straniero di Straniero di Genere Ripartizione Cittadinanza Genere Ripartizione Cittadinanza BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 17 Pochi 30-34enni con titolo terziario e non in crescita Sono il 26,8% in Italia contro più del 41% tra i coetanei dei paesi dell’Unione europea. Nel 2019, 2020 e nel 2021, in Italia si è interrotto il costante, seppur lento, aumento della quota di laureati. Anche l’indicatore che individua la quota di laureati in discipline STEM si attesta al di sotto della media europea per i maschi e per le femmine mettendo in evidenza la generale carenza di figure adeguatamente formate in tali ambiti. Laureati e altri titoli terziari (30-34 anni) in Italia e in Ue27 (a). Dati trimestrali I Persone che conseguono un titolo terziario STEM nell’anno per genere (a). 2018-III 2021. Valori percentuali Anni 2012-2019. Valori per 100 abitanti di 20-29 anni Ue27 Italia Ue27 M 2 Maschi Femmine Totale Italia M Ue27 F Italia F 50 1,5 45 40 35 1 30 25 0,5 20 15 I II III IV I II III IV I II III IV I II III 0 2018 2019 2020 2021 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Fonte: Istat, elaborazioni su dati MIUR Fonte: Istat, elaborazioni su dati Eurostat, Labour Force Survey (a) Le aree disciplinari STEM sono: Scienze naturali, Fisica, Matematica, Statistica, Informatica, Ingegneria (a) Poiché il dato annuale del 2021 non è al momento disponibile per tutti i paesi, per confrontare l’Italia con la media europea si è dell’informazione, Ingegneria industriale, Architettura e Ingegneria civile. scelto di utilizzare i dati trimestrali, aggiornati fino al III trimestre 2021 BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 18 Continua ad essere bassa la presenza delle donne nei luoghi decisionali, tranne laddove agiscono vincoli normativi Presenza femminile nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa e negli organi decisionali (a). Anni 2013-2022. Valori percentuali Neanche un quinto delle posizioni di vertice negli organi decisionali (Corte costituzionale; Consiglio 50 Donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa Superiore della Magistratura; Autorità di garanzia e Donne negli organi decisionali 41,2 regolazione; Consob; Ambasciatrici) è occupato da 38,8 40 36,5 donne. 36,0 33,6 31,6 In 9 anni 7 punti percentuali in più, neanche un 30 27,6 punto all’anno, se si mantenesse questo ritmo 22,7 dovremmo aspettare più di 30 anni per arrivare al 17,8 50%. 20 19,1 19,5 19,7 Completamente opposta la situazione della presenza 15,8 16,4 15,9 16,8 femminile nei consigli di amministrazione delle 10 13,3 12,0 società quotate, l’applicazione della legge Golfo- 10,1 Mosca e delle ulteriori misure introdotte dalla legge 0 di bilancio 2020 (n. 160/2019) ha fatto sì che 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 l’incremento continui ad essere sostenuto e si sia Fonte: Varie arrivati al 41,2% nel 2021. (a) Gli organi considerati sono: Corte costituzionale; Consiglio Superiore della Magistratura; Autorità di garanzia e regolazione (Autorità garante della concorrenza e del mercato, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Garante per la protezione dei dati personali); Consob; Ambasciatrici. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 19 Si arresta il lento calo della durata media dei procedimenti civili Durata media effettiva dei procedimenti definiti presso i tribunali ordinari per ripartizione geografica. Anni 2012-2021. In giorni La crisi pandemica è intervenuta in un contesto già caratterizzato da una eccessiva lunghezza dei 900 processi. Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Italia 800 Nel 2021, dopo 6 anni di lieve ma costante 700 riduzione, la durata media effettiva dei procedimenti civili si attesta a 426 giorni contro i 600 421 del 2019. 500 Nei due anni dell’emergenza sanitaria è proseguito 400 il trend di diminuzione del numero complessivo dei procedimenti pendenti; ma nel 2020 sono 300 aumentati quelli di durata ultra-triennale, che 200 costituiscono il cosiddetto "arretrato civile patologico". 100 0 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 Fonte: Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi - Direzione Generale di Statistica e Analisi Organizzativa BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 20 Bassi investimeni in ricerca e sviluppo Spesa per ricerca e sviluppo totale (sx) e delle imprese (dx) in Italia (a), nell’Unione • Nel 2020 resta ampia e inalterata la distanza tra il nostro europea e nei principali Paesi europei. Anni 2010-2020 (b). Valori in percentuale del Pil Paese e la media europea, sia in termini di incidenza degli investtimenti in prodotti della proprietà intellettuale (PPI) sul Pil (pari rispettivamente al 3,2% in Italia e al 5,0% in media Ue 27 Germania Ue 27 Germania 3,5 Ue 27) sia in termini di incidenza della spesa per R&S delle Spagna Francia Spagna Francia 3,5 imprese sul Pil (0,94% in Italia; 1,53% in media per i 27 Paesi Italia Italia UE). 3,0 3,0 2,5 • L’impatto della crisi da COVID-19 sugli investimenti in 2,5 capitale intangibile è stato forte. 2,0 2,0 • In Italia nel 2020 sono stati investiti 1,47 milioni di euro in meno del 2019 in PPI. Due terzi dei minori investimenti sono 1,5 1,5 da imputare alla contrazione della spesa per ricerca e sviluppo (R&S), con un calo complessivo della spesa per 1,0 ricerca e sviluppo del -3,4% rispetto al 2019, dovuto 1,0 interamente alla forte contrazione degli investimenti delle imprese (-6,9%). 0,5 0,5 • Alla dinamica negativa degli investimenti privati in R&S si Fonte: Eurostat, Science and Technology Indicators contrappone l’aumento nei settori del non profit (+10,8%), (a) Per l’Italia interruzione nella serie nel 2016 per effetto dell’introduzione di importanti innovazioni metodologiche delle istituzioni pubbliche (+2,3%) e delle Università (+2,0%). nelle stime finali. (b) I dati 2020 sono preliminari. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 21 Cresce la formazione continua, unico dato positivo su formazione Partecipazione alla formazione continua per la popolazione di 25-64 anni per regione. Anni 2019, 2020 e 2021. Valori percentuali • Il ricorso alla formazione continua, nelle 4 settimane precedenti l’intervista, riguarda il 14,8 9,9% della popolazione di 25-64 anni. 2021 2019 2020 14 • Il dato è n ripresa rispetto alla flessione 12 11,5 11,6 11,8 12,3 12,3 11,1 11,3 registrata nel 2020 (7,1%, era 8,1% nel 2019). 10,4 10,4 10,6 10,6 11 9,9 10,1 10 9,3 9,5 • Il recupero nella partecipazione alla 8,1 7,8 formazione caratterizza tutte le regioni, e la 8 7,1 7,2 7,4 quota è anche maggiore di quanto avveniva 6 nel 2019. 4 • Continuano a mantenersi forti le differenze sul territorio, con i valori più alti nella 2 Provincia Autonoma di Trento che ha valori 0 doppi rispetto a Sicilia, Campania e Puglia. Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di lavoro BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 22 Cresce utilizzo di internet nei due anni di pandemia tra i più piccoli e i più anziani Sei punti percentuali in più rispetto al 2019 di uso Persone di 11 anni e più che hanno usato internet almeno una volta a settimana nei 3 di internet con il 72,9% che lo utilizzano (11 anni e mesi precedenti l’intervista. Anni 2019-2021. Valori percentuali più) 2019 2020* 2021* Italia 2021 Tra le persone di 55-59 anni gli internauti sono 100 arrivati all’80,0%; scendono a poco meno del 50% 90 tra quelle di 65-74 anni. È proprio in queste classi 80 di età che l’uso regolare di internet è cresciuto di 70 più, intorno ai 10 punti percentuali nei due ultimi anni. 60 Le persone di 75 anni e più restano ancora 50 sostanzialmente escluse dall’uso regolare di 40 internet (14,7% nel 2021). 30 Ma tre famiglie italiane su dieci non hanno ancora 20 la disponibilità di un pc e di una connessione a 10 internet da casa. Circa l’8% delle famiglie dove è 0 presente almeno un minore non ha disponibilità di 11-14 15-19 20-24 25-34 35-44 45-54 55-59 60-64 65-74 75 e più Maschi Femmine pc e connessione da casa nel 2021. Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana (*) Differenza sull’anno precedente. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 23 Aumenta la partecipazione civica e politica negli anni della pandemia Persone di 14 anni e più che svolgono attività di partecipazione civica e politica. Anni Tra il 2019 e il 2021 si passa dal 57,9% al 64,9% 2019, 2020 e 2021. Valori percentuali tra le persone di 14 anni e più. 57,9 Partecipazione civica L’aumento è dovuto alla quota di popolazione e politica (a) 61,7 64,9 che si informa di politica almeno 1 volta a settimana (+3,2 punti percentuali) e a quella che 32,9 esprime opinioni su temi sociali o politici Parlano di politica (b) 35,2 attraverso siti web o social media (es. Twitter, 34,8 Facebook, Instagram, YouTube), che raddoppia 52,7 tra il 2019 e il 2021 e arriva al 20,9%. Si informano di politica (b) 55,6 55,9 L’interesse per i temi civici e politici è cresciuto Esprimono opinioni su temi 10,1 di più tra le donne (+4 punti percentuali rispetto sociali o politici attraverso 14,7 siti web o social media (c) 2019 ai 2,7 p. p. degli uomini) e nelle fasce di età più 20,9 2020 giovani (circa 7 punti percentuali nella fascia 20- Partecipano online a 5,8 2021 consultazioni o votazioni su 24 anni e 8,3 punti nella fascia 25-34 anni). temi sociali, civici o politici 7,4 (c) 9,7 Il divario territoriale arriva a sfiorare i 14 punti Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana (a) Hanno svolto almeno una attività tra: parlare di politica, informarsi di politica, esprimere opinioni su temi sociali percentuali: circa il 70% nel Centro-nord rispetto o politici attraverso siti web o social media (es. Twitter, Facebook, Instagram, YouTube), partecipare on line a al 55,6% del Mezzogiorno. consultazioni o votazioni su temi sociali, civici o politici (ad es. pianificazione urbana, firmare una petizione, ecc.). (b) Almeno una volta a settimana. (c) Nei tre mesi precedenti l’intervista. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 24 Diminuiscono i reati predatori Famiglie vittime di furti in abitazione e persone vittime di rapine e di borseggi. Anni Nel 2020 le misure restrittive imposte dall’emergenza sanitaria hanno 2019-2021. Furti in abitazione per 1.000 famiglie, rapine e di borseggi per 1.000 abitanti portato ad una forte riduzione dei reati predatori (furti in abitazione, borseggi e rapine). 2019 2020 2021 (a) Questi reati, che hanno toccato nel 2020 i valori più bassi di tutta la 12 serie storica, nel 2021 con l’allentamento delle misure restrittive sono 10,4 tornati a registrare una lieve crescita, rimanendo però molto al di sotto dei valori registrati nel periodo pre-pandemia. 10 Nel 2021 il tasso di vittime di furti in abitazione si attesta al 7,1 per 8 1.000 famiglie (rispetto al 6,8 del 2020 e al 10,4 del 2019), il tasso di 7,1 6,8 vittime di borseggi ammonta a 3,3 vittime ogni 1.000 abitanti (rispetto al 2,8 del 2020 e al 5,1 del 2019) e quello delle vittime di rapine a 0,9 6 vittime ogni 1.000 abitanti (era pari allo 0,8 nel 2020 e all’1,0 nel 2019). 5,1 4 3,3 Il tasso di omicidi conferma il trend decrescente di lungo periodo. Nel 2,8 2020, sono stati commessi 0,49 omicidi per 100 mila abitanti. I dati provvisori relativi al 2021 evidenziano una lieve ripresa del tasso di 2 omicidi (0,51). 1,0 0,8 0,9 Tra il 2019 e il 2020 si conferma la tendenza alla diminuzione del tasso di omicidi degli uomini (era 0,72 nel 2019); i dati provvisori del 2021 0 mostrano invece una lieve crescita (0,63) anche se si mantengono al di Furti in abitazione Borseggi Rapine sotto del valore del 2019. Al contrario, il tasso di omicidi delle donne mostra una complessiva stabilità nei tre anni (0,39 nel 2021). Fonte: Istat, Elaborazione su dati delle denunce alle Forze dell’ordine (Ministero dell’Interno) e dati dell’indagine sulla Sicurezza dei cittadini (Istat) (a) Dati provvisori. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 25 Continua a migliorare la percezione soggettiva della sicurezza Percezione di sicurezza nella zona in cui si vive: persone di 14 anni e più che si sentono molto o abbastanza sicure camminando al buio da sole, persone di 14 anni e più che vedono spesso elementi di degrado sociale ed ambientale, famiglie che Gli indicatori oggettivi e soggettivi che dichiarano molto o abbastanza rischio di criminalità. Anni 2019-2021.Valori percentuali misurano l’evoluzione della sicurezza nel nostro Paese mostrano una generale 2019 2020 2021 tendenza al miglioramento che si è 80 accentuata nel 2020, a seguito delle 70 61,4 62,2 limitazioni imposte dalla pandemia, e per gli 60 57,7 indicatori soggettivi è proseguita anche nel 50 2021. 40 30 25,6 Nel 2020 e nel 2021 continua il 22,7 20,6 20 miglioramento degli indicatori di percezione 8,3 10 7,3 6,3 di sicurezza riferiti alla zona in cui si vive: aumenta la percezione di sicurezza 0 Percezione di sicurezza Percezione del rischio di Presenza di elementi di camminando al buio da soli e diminuisce la camminando da soli criminalità nella zona in degrado nella zona in cui quando è buio nella zona cui si vive (b) si vive (a) percezione del degrado e del rischio di in cui si vive (a) criminalità, Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana (a) Per 100 persone di 14 anni e più. (b) Per 100 famiglie. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 26 Migliora la qualità dell’aria Superamenti della media annuale di PM2,5 rispetto ai valori di riferimento dell'Oms (10 μg/m3) sul totale delle misurazioni valide per ripartizione geografica. Anni 2010-2020. Valori percentuali Per la qualità dell’aria nel 2020, si rileva una diminuzione della percentuale dei superamenti Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Italia di PM2,5 che si attestano al 77,4%, valore più 100 basso dell’indicatore dal 2010, mentre 95 nell’anno prepandemico (2019) risultavano 90 l’81,9%. 85 80 75 Questo andamento verso l’attenuazione del 70 fenomeno dell’inquinamento da PM2,5 non si 65 60 riscontra nelle ripartizioni nord occidentale e 55 orientale dove storicamente si osservano i 50 valori più elevati dell’indicatore, che nel 2020 45 sono stabili rispetto all’anno precedente. 40 35 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Istat, Elaborazione su dati Ispra BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 27 Proseguono gli effetti negativi dei cambiamenti climatici Indice di durata dei periodi di caldo (WSDI): scarti dalla mediana climatica (periodo di riferimento 1981-2010) per ripartizione geografica. Anni 2011-2021 Sono sempre più evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici in termini di temperature Nord-ovest Nord-est Centro e precipitazioni. Nel 2021 le temperature Sud Isole ITALIA 45 minime e massime risultano maggiori rispetto 40 alla media climatica (periodo di riferimento 35 1981-2010). 30 25 L’intensità dei giorni di caldo negli anni 2011- 20 2021 risulta sempre maggiore rispetto alla 15 mediana del periodo di riferimento in tutte le 10 ripartizioni. Nel 2021 i giorni di caldo risultano 5 assenti nel Nord, stazionari al Centro (+18 0 giorni) e mostrano scarti positivi maggiori nel -5 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 Sud (25 giorni) e nelle Isole per 13 giorni. -10 Fonte: CREA-Istat, Elaborazione su dati ERA5 (Programma Copernicus) BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 28 Produzione di rifiuti urbani e conferimento in discarica in diminuzione, irregolarità dell’erogazione dell’acqua grave problema al Sud Rifiuti urbani prodotti per ripartizione geografica. Anni 2010-2020. Chilogrammi per Nel 2020 la produzione di rifiuti urbani in Italia abitante è scesa a 28,9 milioni di tonnellate (-3,6% 630 Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Italia dell’ammontare complessivo rispetto al 2019), 610 pari a 487 chilogrammi per abitante (-16 590 chilogrammi pro capite) tornando quasi al 570 valore pro capite più basso dal 2010, registrato 550 nel 2015 (486,2). 530 Nel 2020, sono stati conferiti in discarica il 510 20,1% del totale dei rifiuti urbani; era il 20,9% 490 nel 2019 e il 46,3% nel 2010. 470 La quota di famiglie che dichiara irregolarità 450 del servizio idrico, nel 2021, è pari al 9,4%. Nel 430 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Nord il valore è 3,3%, nel Mezzogiorno il 18,7%. Fonte: Istat, Elaborazione su dati Ispra, Produzione. recupero, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi %. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 29 Abusivismo edilizio in calo anche nel 2021, ma la situazione resta critica nel Mezzogiorno Indice di abusivismo edilizio per ripartizione geografica. Anni 2007-2021 (a). Nuove Italia paese della bellezza, tre nuove costruzioni abusive a uso residenziale ogni 100 autorizzate iscrizioni nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco 60 Italia Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole MA la piaga dell’abusivismo edilizio seppure 50 in calo anche nel 2021, resta critica nel 40 Mezzogiorno Spesa pubblica per paesaggio e 30 patrimonio culturale molto inferiore alla media Ue. 20 Nel 2020 oltre il 90% dei musei sono 10 rimasti aperti almeno per parte dell'anno, nonostante il crollo dei visitatori (-72,3%) 0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 Recupera terreno la spesa dei Comuni per la cultura, ma resta ampio il divario Fonte: Istat, Elaborazione su dati Cresme Nord-Sud. (a) Dati 2021 provvisori. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 30 Il benessere aumenta nel 2021 ma con aree di sofferenza nuove e vecchie 1. La pandemia ci ha dato un duro colpo ma la crescita della copertura vaccinale, la fiducia dei cittadini nella scienza e l’adesione alle politiche ha permesso di ridurre fortemente il danno. Nonostante la crescita della mortalità manteniamo una speranza di vita ai livelli più alti di Europa. 2. Dopo crollo dell’occupazione del 2020 forte capacità di resilienza del Paese nel 2021 che torna al tasso di occupazione del 4° trimestre 2019 ma con più precari e meno indipendenti. 3. Cresce l’uso di internet specie tra anziani e bambini, si estende la formazione continua, aumenta la partecipazione politica. 4. Migliora anche la sicurezza dei cittadini. 5. Migliorano alcune condizioni ambientali, qualità dell’aria, produzione rifiuti e raccolta differenziata BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
21 aprile 2022 31 Il rischio di una crescita senza equità e non sostenibile La ripresa importante NON RIDUCE LA POVERTA’ ASSOLUTA che cresce nel Mezzogiorno e tra i minori. La soddisfazione per la vita aumenta, ma non per i giovani da 14 a 19 anni, che soffrono il calo delle relazioni amicali, insoddisfazione per il tempo libero, crollo fruizione culturale. Due anni di pandemia hanno avuto un impatto sulla formazione, MINORE E BASSO LIVELLO DI COMPETENZE DEI RAGAZZI, ARRESTO DELLA CRESCITA DEI GIOVANI DI 30-34 ANNI CON TITOLI TERZIARI. Continua criticità della presenza delle donne nei luoghi decisionali e nel mercato del lavoro. Tassi di occupazione femminili bassi e in fondo alla graduatoria europea. La spesa per ricerca e innovazione e la spesa pubblica per cultura e paesaggio restano tra le più basse d’Europa .Pur riducendosi l ‘ indice di abusivismo edilizio è molto alto al Sud. i cambiamenti climatici mostrano i loro effetti negativi su tutto il territorio nazionale. Le ulteriori difficoltà che stanno emergendo con la guerra in Ucraina, l’aumento dell’inflazione, potranno non solo mettere a rischio la crescita ma aumentare il rischio che sia senza equità. PNRR fondamentale. BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE IN ITALIA Linda Laura Sabbadini | Direttrice centrale Istat
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