Idratazione ed emollienza delle labbra
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MAKE-UP Idratazione ed emollienza delle labbra ENZO BIRAGHI, PIETRO ABBÀ, DAVIDE QUAGGIO I Cosmetologi drata e dona emollienza! I due lo spessore ridotto dello strato corneo. Fermo restando claim maggiormente vantati nei che i principali compiti dello strato corneo sono di ter- prodotti personal care labbra. moregolazione, barriera (in opposizione ad agenti chimi- Cosa significa? Come ottenere ci, microorganismi e alcuni allergeni), protezione delle questo effetto? cellule epidermiche; il minor spessore dello strato cor- Le labbra sono il tratto di unione fra la cute neo consente una facilitata penetrazione percutanea. e il rivestimento mucoso orale. Sono rivestite Questo vale sì per le sostanze attive, ma ahimè anche da un sottile strato di pelle la cui struttura si compone per le sostanze meno tollerate. di: epidermide, derma e ipoderma. Esistono però del- Al colore delle labbra contribuiscono, in forma indiret- le differenze che attribuiscono alle labbra alcune spe- ta, anche gli sparuti melanociti. La quantità di melani- cificità (fig.1). na è sempre inferiore rispetto alla restante superficie In primo luogo, mentre lo strato corneo cutaneo possiede del viso ed è in relazione al fototipo. La melanina è il fil- dai 15 ai 16 strati cellulari sovrapposti, quello labiale ne tro UV prodotto dal nostro organismo. La minor quan- presenta 3 o 4. Inoltre, le labbra sono prive del comples- tità di questo pigmento nelle labbra, le rende più sensi- so pilo-sebaceo e delle ghiandole sudoripare. Mentre i bili all’insulto delle radiazioni ultraviolette con tutte le melanociti sono più radi rispetto alle altre aree cutanee, conseguenze ormai ampiamente risapute. L’ assenza di le terminazioni nervose sono più numerose. Vediamo ghiandole sebacee è una peculiarità che rende le labbra come queste differenze influiscono sulle labbra dando più soggette a disidratazione. Manca infatti quello strato origine a tratti biofisici unici. La sottigliezza dello stra- di sebo che funge da emolliente, condizionante natura- to corneo labiale è la ragione per cui le labbra assumo- le e barriera dall’azione di agenti esogeni. Mancando di no una colorazione tipica rosea-rossa: i vasi sanguigni peli e ghiandole sudoripare, le labbra restano impotenti sottostanti sono più evidenti. Le temperature più basse di fronte ai meccanismi di termoregolazione che appar- sfavoriscono la microcircolazione sanguigna, di conse- tengono alla restante superficie cutanea. Percepiscono il guenza il sangue tende a ristagnare, è così meno ossige- caldo e il freddo molto meglio. Questo può sembrare in- nato pertanto tende al violetto. Ecco perché in inverno coerente rispetto a quanto precedentemente affermato le labbra spesso appaiono di uno sgradevole colore ten- e invece l’elevata presenza di terminazioni nervose ren- dente al violaceo. Questo avviene su tutta la superficie de le labbra più sensibili alla temperatura. Il quadro che cutanea, ma sulle labbra l’effetto è più nitido proprio per si presenta è quello di un’area cutanea facilmente sen- 28 KOSMETICA NUMERO UNO - FEBBRAIO DUEMILA17
TAB. 1 - CARATTERISTICHE DELLE LABBRA SECCHE Valutazione Proprietà tipiche Visiva Rossori, opacità, macchie, screpolature, fessure. sibilizzante la quale necessita di un trattamento quoti- Tattile Rugosità, difformità superficiali diano finalizzato alla conservazione della salute labiale Sensoriale Dolori, pruriti, formicolii o al suo ripristino. In tabella 1 riportiamo come si pre- Chimica Riduzione contenuto di acqua, riduzione e variazione di NMF, riduzione e variazione delle componenti lipidiche sentano delle labbra secche. Funzionale Alterazione della funzione barriera Idratazione ed emollienza TAB. 2 - COMPOSIZIONE NMF TAB. 3 - COMPOSIZIONE Emolliere le labbra significa condizionare le proprietà Natural Moisturizing Factor % LIPIDI meccaniche della pelle labiale. La volontà è di renderle Lipide % Amminoacidi 40.00 morbide, elastiche e flessuose. L’emollienza viene clas- Ceramidi 19.9 PCA 12.00 sificata in attiva e passiva. Mentre la prima prevede il Acidi grassi 19.7 Lattato 12.00 nutrimento della cute labiale, la seconda è un azione su- Trigliceridi 13.5 Urea 7.00 perficiale. L’emollienza attiva a sua volta si suddivide in Steroli liberi 17.3 Na, Ca, K, Mg, PO4-, Cl- 18.50 base al meccanismo di azione in: emollienza ad azione Sterolo/ Esteri cerosi 6.2 NH3, acido urico, 1.50 igroscopica e ad azione chimica. Analizziamo l’insieme glucosammine, creatinina Squalene, alcani 9.7 nello specifico (fig. 2). Altro 9.00 Altro 13.7 L’emollienza passiva avviene attraverso il blocco fisico dell’acqua contenuta negli strati cutanei più profondi. Ciò I principi di emollienza e di idratazione sono quindi diffe- è reso possibile dall’applicazione di lipidi ed esteri che renti, ma fortemente correlati. Infatti, l’acqua è il plasti- generano un film idrorepellente capace di mutare l’equi- cizzante della cheratina. Si presenta come associata alla librio di scambio acquoso fra ambiente e labbra. L’acqua componente idrofila della matrice lipidica intercellula- proveniente dall’umidità ambientale non viene assorbi- re e agli elementi fibrosi nei corneociti. Appare evidente ta dalle labbra, ne viene ceduta esternamente. Di con- allora come una cute correttamente idratata possegga seguenza l’acqua continua ad affiorare negli strati epi- caratteristiche meccaniche differenti da una cute disi- dermici superficiali: idratandoli. dratata. Pertanto idratando si ottiene l’effetto di emol- L’emollienza ad azione igroscopica si concretizza attra- liere la cute labiale. Nello studio della strategia di azione verso l’utilizzo di sostanze umettanti. Questi composti, è importante tenere presente che la composizione lipi- applicati sulle labbra, sono capaci di attrarre a se l’acqua dica dello strato corneo è dissimile nella sua profondità: proveniente dall’umidità ambientale e dagli strati idra- verso l’esterno abbiamo più ceramidi che fosfolipidi, al tati più profondi. L’emollienza ad azione chimica si rea- contrario nei livelli più interni (tab. 2). Anche età, sta- lizza favorendo la penetrazione percutanea di umettanti gione e livelli ormonali influiscono sulla diversa compo- osmotici chiamati NMF (Natural Moisturizing Factor) sizione lipidica. Oltre a ciò, va tenuto presente che una oppure di attivi capaci di stimolare la produzione en- quantità compresa tra il 15 e il 20% in peso dello strato dogena di NMF (a opera della pro-filagrina) o di lipidi. corneo è composto da NMF (tab. 3). PELLE PELLE LABIALE Strato corneo Epidermide Derma Ghiandola Pelo sebacea Fig. 1 - Illustrazione del Fig. 2 - Schema dell’emollienza attiva e passiva confronto fra pelle e rivestimento labiale 29 KOSMETICA NUMERO UNO - FEBBRAIO DUEMILA17
MAKE-UP Un quantitativo tanto notevole da considerare il PCA (un meriche. Un film cristallino e apolare che depositato sul- NMF) un marker dell’idratazione cutanea. Così, abbia- le labbra riduce la possibilità di uscita dell’acqua. Esteri mo stimato NMF e lipidi come interpreti principali del e oli più dermoaffini penetrano nelle labbra contribuen- ruolo di idratanti labiali endogeni. do a uno skin-feel morbido, corposo e duraturo (tab. 4). Equilibrio idrico Misurare l’idratazione Il contenuto idrico cutaneo è regolato da un equilibrio I principali metodi destinati alla misurazione dell’idra- che, per analogia, potremmo chiamare «osmotico». Un tazione cutanea sono: flusso che tende ad auto-bilanciarsi per mantenere inal- - N-IR (Near Infrared Spectroscopy) terata la concentrazione di acqua nell’epidermide. L’ac- - RFM (Resonance Frequency Measurements) qua percorre due vie per raggiungere gli strati epidermi- - NMR (Nuclear magnetic resonance) ci: diffonde dal derma oppure attraversa lo strato corneo - MRI (Magnetic Resonance Imaging) dall’ambiente. L’evaporazione attraverso lo strato corneo - Misurazioni di impedenza permette di cedere contenuto idrico all’esterno: la val- - Misurazioni di capacitanza vola «out» del flusso. Le labbra divengono secche quan- Di seguito vedremo i metodi più diffusi. Le più impiegate do, in un’unità di tempo, la quantità di acqua richiama- sono le misure di capacitanza condotte grazie al corne- ta nell’epidermide dal derma è inferiore alla quantità di ometro proprio per la facilità di utilizzo dello strumento acqua che, per evaporazione, abbandona l’epidermide e l’immediatezza nell’interpretazione dei risultati. Que- stessa. Il flusso può anche essere sbilanciato in quan- sto strumento misura la capacitanza degli strati epider- to l’evaporazione è inferiore all’acqua che raggiunge l’e- mici superficiali applicando un campo elettrico a bas- pidermide. sa frequenza (40-75 KHz). La capacità elettrica cutanea Studi eseguiti su una camera di scambio dimostrano che quantifica l’abilità della cute di accumulare carica elet- la temperatura, l’umidità relativa e l’intensità del flus- trica. Questa misurazione sfrutta l’elevata differenza di so d’aria che scorre sulla pelle condizionano l’equilibrio costante dielettrica fra l’acqua e le restanti componenti idrico epidermide-ambiente. Basse temperature, eleva- epidermiche. Operativamente si misura la capacitanza ti valori di umidità relativa e assenza di flussi d’aria che cutanea attraverso una sonda che esercita una pressio- agiscono sulla pelle riducono il grado d’evaporazione. ne costante di 3,5N sulla pelle. Lo strumento, genera un L’utilizzo di umettanti e il veicolo di NMF non decremen- campo elettrico di frequenza variabile negli strati epider- tano la TEWL (Trans Epidermal Water Loss) nel breve mici esterni, a una profondità che in alcuni strumenti è periodo, nonostante le valutazioni cliniche riguardanti di 30micron mentre in altri di 60 o anche 100 micron. La i segni di secchezza labiale, vedano miglioramenti even- capacitanza è esclusivamente dipendente dalle variazio- ti. Questo perché l’emollienza attiva condotta attraverso ni di costante dielettrica nella pelle a contatto con la son- umettanti e NMF non produce effetti sulla funzione bar- da a una data frequenza. Infatti, la capacitanza varia al riera labiale. Ecco perché diventa necessario nutrire lo variare della frequenza. Quando lo strato corneo è idra- strato corneo labiale, diffondendo ceramidi e fosfolipidi tato aumenta la sua permittività elettrica, cioè aumenta in particolare: nel lungo periodo, il tessuto intercellula- la sua tendenza a contrastare il campo elettrico indot- re dello strato corneo sarà più compatto e meno predi- to. Ne consegue un aumento dei valori di capacitanza sposto alla perdita di acqua. dello strato corneo. Lo strumento esprime un valore la Le sostanze che possiedono potere occlusivo sono i sili- cui unità di misura è l’unità arbitraria (u.a. dall’inglese coni, alcani ed esteri a lunga catena, cere naturali o poli- Arbitrary Units). Può esprimere valori compresi fra 0 e 150 u.a. Di seguito riportiamo la correlazione fra range TAB.4 - AZIONI E MECCANISMI DI EMOLLIENZA di u.a. e stato d’idratazione cutanea: 30-60 u.a. – pelle Azione Meccanismo Esempi molto secca; 60-70 u.a. – pelle secca; 70-90 u.a. – pelle Igroscopica Sostanze che attraggono l’acqua Glicerina, sorbitolo idratata; Superiore a 90 – pelle molto idratata. complessandola Questa misurazione, chiamata indiretta, è utilizzata per Chimica Nutre con NMF e lipidi, stimola la Urea, ceramidi, agenti valutare la TEWL (Trans Epidermal Water Loss). produzione di NMF e lipidi pro-filagrina Anche le misura di impedenza elettrica della pelle sono Occlusiva Deposito film idrorepellente Petrolatum, lanolina molto diffuse. L’impedenza elettrica cutanea misura la 30 KOSMETICA NUMERO UNO - FEBBRAIO DUEMILA17
1.0 0.9 0.8 Uv 0.7 Ur Deformation (mm) 0.6 Ua 0.5 0.4 Ue Uf 0.3 0.2 R 0.1 0.0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Time (s) Fig. 3 - Illustrazione di un grafico di deformazione cutanea capacità degli strati epidermici di opporsi al flusso di una corrente elettrica alternata a varia frequenza. Quando la frequenza applicata è inferiore ad 1 KHz, l’impedenza elet- trica risultante è, in ampia misura, riconducibile all’attivi- tà dello strato corneo. Viceversa, quando la frequenza ap- plicata supera 1MHz, l’impedenza elettrica è correlata agli strati epidermici più interni. Fisicamente, lo strumento ap- pare molto semplice: un elettrodo, uno schermo; la rispo- sta di questo però è molto complessa. L’elettrodo a contatto con la superficie cutanea è una composizione di tre elettro- di concentrici i quali diffondono una corrente elettrica al- ternata a differenti frequenze. L’output della misurazione è un grafico che presenta in ordinata il valore di resistenza elettrica (Kohms) e in ascissa il cosiddetto «Phase Shift» (Sfasamento) misurato in gradi. Esse rappresenta l’inten- sità del cambiamento di forma delle onde appartenenti al campo elettrico applicato. Il grafico appare come un insie- me di curve d’intensità e prende il nome di EIS, acronimo di Electrical Impedance Spectrum. Da questo grafico i di- versi strumenti elaborano risultati espressi in u.a. oppure in μsiemens (μS). Le onde elettromagnetiche appartenenti alla porzione spet- trale del N-IR (700nm – 2500nm) provocano, ad alcuni pic- chi, dei moti nelle molecole d’acqua. Su questo principio af- fonda la propria validità la spettroscopia a infrarosso, una scienza analitica ad ampio raggio che trova applicazione an- che nella misurazione dermatologica della quantità d’acqua contenuta nella pelle. I picchi d’assorbimento caratteristici dell’acqua sono i seguenti: 760nm, 970nm,1190nm,1450nm e 1940nm. La concentrazione d’acqua è correlata alle mi- surazioni spettrofotometriche attraverso la legge di Lam- bert- Beer.
MAKE-UP Nella pratica la strumentazione vede uno spettrofoto- Contributo viscoelastico; Elasticità biologica. metro a infrarosso dei più classici collegato a un senso- L’ indice di elasticità è il rapporto Ur/Ue e indica il com- re a fibra ottica che permette l’emissione spettrale N-IR portamento immediato della cute labiale. Esprime un sulla superficie cutanea. Proprio questa sonda rende il valore sulla capacità della pelle labiale di ritornare in po- metodo non invasivo. sizione dopo uno sforzo applicato. Ur, tende a diminui- re nelle labbra che non possiedono sufficiente capacità Misurare l’emollienza di ritorno, quindi maggiore è l’indice di elasticità mag- Variare le proprietà biomeccaniche della cute labiale al giore sarà l’emollienza duratura concessa alle labbra. fine di ottenere uno skin-feel confortevole e duraturo. Il rapporto Uv/Ue prende il nome di contributo viscoe- Questa è la ragione per cui emolliamo le labbra. Nasce co- lastico e indica quanto le caratteristiche viscoelastiche sì l’esigenza di misurare l’emollienza apportata alle lab- della cute influiscono sulla deformazione totale. Di fat- bra in termini di elasticità e morbidezza. Lo strumento to, se il valore Uv è molto basso rispetto a Ue allora le pertinente è il cutometro. Esso è costituito da una son- labbra in analisi avranno una scarsa proprietà viscoela- da, dal diametro di 2mm, collegata a un display. La so- stica e saranno, in altri termini meno compatte. Ur/Uf è na applica una pressione negativa sulla zona d’applica- l’elasticità biologica. Parliamo di un termine sempre cor- zione (solitamente 400m bar per 2sec) risucchiando il relato alle capacità viscoelastiche del tessuto in esame, tessuto, dopo di che rilascia rapidamente la pressione ma a differenza del «contributo viscoelastico» si riferi- (sempre in 2 sec. circa) e la pelle ritorna allo stato ori- sce al ritorno in posizione del tessuto. Quindi, maggio- ginario. Ciò che appare sul display è un grafico di defor- re sarà Ur nei confronti di Uf, maggiore sarà la capacità mazione cutanea che presenta in ascissa il tempo in se- viscoelastica di ritorno della cute labiale. condi e in ordinata la deformazione in millimetri (fig. 3). Si può condurre il test ripetutamente ottenendo dei ci- Conclusione cli di deformazione. L’importanza della variabile tempo d’efficacia nella for- I valori primi che possiamo estrapolare dal grafico di de- mulazione di prodotti labbra è di imprescindibile im- formazione cutanea sono: Uv; Uf; Ur. portanza. Esiste un’idratazione a breve termine otte- Ue è il valore di deformazione immediata. Misura l’esten- nuta con l’emollienza passiva, l’emollienza igroscopica, sione che subisce la pelle quando sottoposta a risucchio l’emollienza chimica. Poi esiste un’idratazione a lungo crescente, fino a divenire costante. Si tratta di un para- termine, tesa a creare le condizioni per cui le labbra si metro correlato, in forma matematica diretta, alla mor- idratano e restano idratate; condotta grazie a degli sti- bidezza della labbra. Uv indica il valore di deformazione molatori di sintesi (emollienza chimica a lungo termine). finale che subisce la porzione labiale quando sottoposta Anche dell’emollienza esiste il principio di breve termi- a una pressione negativa costante. Ur indica il valore di ne, legato al condizionamento delle proprietà biomecca- retrazione immediata della cute labiale, quando viene naniche superficiali (levigatezza, scorrevolezza), e un’e- disapplicata la pressione negativa. Uf indica il valore di mollienza a lungo termine incentrata sul perseguimento deformazione finale, quando disapplicata la pressione dell’obiettivo di modificare le proprietà biomeccaniche negativa, in un certo lasso di tempo (più lungo rispetto della struttura cutanea labiale (morbidezza, elasticità). a Ur), la pelle ritorna alle condizioni iniziali. Esistono poi ■ dei valori derivati dai primi e sono: Indice di elasticità; © RIPRODUZIONE RISERVATA BIBLIOGRAFIA 1. Irvin H. Blank. Factors which influence 5. Yosin. Publisher InTech (2012). Se- Pag.159-164. CRC Press, Boca Raton. the water content of the stratum corneum. lected topics on optical fiber technology. 8. Ulrik Birgersson. Department of clini- 2. Tagami, Masatoshi, Iwatsuki, Kanama- Cap.9-pgg.229-246. cal science, intervention and technology. ru, Yamada, Ichijo. (1980) Evaluation of the 6. Grant Kruger (2010). 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