ANAFILASSI: gestione dell'evento e terapia Seminario Clinico a cura di Dr.ssa L. Magrini Dr. V. Spuntarelli Scuola di Medicina Interna Roma ...
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ANAFILASSI: gestione dell’evento e terapia Seminario Clinico a cura di Dr.ssa L. Magrini Dr. V. Spuntarelli Scuola di Medicina Interna Roma, 10/01/2017, Aula C, Ospedale S. Andrea
DEFINIZIONE Anafilassi (ana=senza fülaxis=difesa) Sindrome clinica con reazione sistemica grave, potenzialmente letale, insorgente rapidamente in un individuo precedentemente sensibilizzato in seguito ad esposizione ad un allergene. È caratterizzata da attivazione di cellule effettrici (mastociti e basofili) e dal rilascio di mediatori chimici dotati di complessi effetti metabolici, cardiovascolari e respiratori.
EPIDEMIOLOGIA In ITALIA il 15-20% della popolazione è colpita da anafilassi Decessi: 500/anno (nel 60% dei casi entro i 60 min. dall’esposizione all’allergene). Accessi in Pronto Soccorso: circa
Classificazione delle Reazioni Immunologiche (di Gell e Coombs) Tipo Mediatore Reazione I IgE Immediata II IgG, IgM Citotossica III Ag-Ab Immunocomplessi IV Cell. T Cellulo-mediata
Reazioni di ipersensibilità Tipo I (ipersensibilità immediata) entro due ore dal contatto gli allergeni si legano ad anticorpi IgE già attaccati a: • mastcellula • granulocita basofilo Rilascio di mediatori chimici dell’infiammazione: • Preformati • Neoformati
Reazioni di ipersensibilità Tipo II (reazione citotossica) Legame degli anticorpi IgG e IgM all’antigene citofilo Il complesso Ag-Ab attiva la cascata complementare Distruzione della cellula alla quale è legato l’Ag. (anemia emolitica, piastrinopenia, mal. emolitica neonatale) Tipo III (reazione mediata da IC) IC Ag-Ab negli spazi extracellulari Deposizione nei tessuti e nell’endotelio vascolare liberazione amine vasoattive permeabilità vasale Risposte di tipo ritardato (ore o giorni) (vasculite necrotizzante in LES, malattia da siero eterologo, GN post-streptococcica)
Reazioni di ipersensibilità Tipo IV (dipendente dai linfociti T) Reazione di tipo ritardato Contatto tra l’antigene e il linfocita T T sensibilizzati cascata infiammatoria 36-72 ore dal contatto Assenza coinvolgimento di Ab (dermatite da contatto, tubercolosi, micosi, rigetto dei trapianti)
PATOGENESI ANAFILASSI Ingresso dell’allergene attraverso cute, mucosa respiratoria, mucosa gastro-intestinali Seconda esposizione del paziente all’allergene Immunoreazione di tipo I (IgE-mediata) Liberazione di mediatori chimici vasoattivi Reazione Anafilattoide= i mediatori chimici vengono rilasciati da mastociti e basofili con modalità non IgE- mediata
Reazioni ANAFILATTOIDI Sono reazioni non-IgE mediate da: 1. Agenti degranulanti direttamente (mezzi di contrasto, oppiacei, curari, neomicina) 2. Sostanze che alterano il metabolismo dell’ac. Arachidonico (aspirina , FANS) 3. Cause idiopatiche (freddo, luce, sforzo fisico, pressione) 4. Mediate dal complemento (angioedema ereditario, angioedema acquisito, reazioni trasfusionali, vasculiti necrotizzanti, malattie da siero)
Differenza fra reazione anafilattoide e anafilassi
Mediatori liberati in corso di anafilassi preformati Mediatori primari neoformati Mediatori secondari
Mediatori Primari PREFORMATI Istamina (aumento permeabilità vascolare, vasodilatazione) ECF NCF Kallicreina Eparina Adenosina Serotonina Proteasi (Triptasi) Proteoglicani Perossidasi
Mediatori Primari NEOFORMATI Leucotrieni (azione broncospastica) Prostaglandine PAF (attiva le piastrine, effetto protrombotico) Metaboliti dell’O2
Mediatori Secondari Citochine (IL3, IL4, IL5, IL6, IL13) Chemochine (MIP1, IL8) Fattori di crescita (VEGF, GM-CSF, TGF) Rilasciati da Neutrofili Eosinofili Piastrine Mastociti Basofili
Anafilassi bifasica e protratta *L’anafilassi bifasica è definita come una recrudescenza dei sintomi dopo la risoluzione del quadro anafilattico iniziale e in assenza di nuova esposizione all’antigene *Caraterizza il 20% delle reazioni anafilattiche *Generalmente il quadro sintomatico si ripresenta entro 8 ore dai sintomi iniziali e può perdurare fino a 32h dopo l’evento acuto *Necessità di più adrenalina nel controllo dei sintomi Lieberman P. Ann Allergy Asthma Immunol 2005;95:217-26
Reazione bifasica Cellular infiltrates: 3 to 6 hours (LPR) Eosinophil CysLTs, GM-CSF, Histamine IL-4, IL-6 TNF-, IL-1, IL-3, PAF, ECP, MBP Allergen 3 to 6 hours Basophil Histamine, (CysLTs, PAF, CysLTs, Return IL-5) TNF-, IL-4, IL-5, IL-6 of Monocyte Symptoms PGs CysLTs CysLTs, TNF-, PAF, IL-1 Proteases Mast cell Lymphocyte IL-4, IL-13, IL-5, IL-3, GM-CSF EPR 15 min (Early-Phase Reaction)
Agenti Eziologici FARMACI Penicillina (più del 75% dei casi di anafilassi) Amoxicillina, cefalosporine e altri antibiotici Sieri eterologhi ACTH Vitamina B Vaccini Insulina animale Miorilassanti Anestetici
Puntura di Insetti/Veleno di imenotteri TIS (terapia da desensibilizzanti) Test diagnostici allergologici (soprattutto SPT, Skin Prick Test) Inalanti - Indoor & Outdoor Latex Alimenti Arachidi Nocciole Pesce Crostacei Uova Latte A. da Esercizio Fisico
PATOGENESI DELLO SHOCK ANAFILATTICO
ESPOSIZIONE DEL PAZIENTE AD UN ALLERGENE CUI ERA PRECEDENTEMENTE SENSIBILIZZATO IMMUNOREAZIONE IGE-MEDIATA LIBERAZIONE DI MEDIATORI CHIMICI VASOATTIVI DA MASTOCITI E BASOFILI EFFETTI SUL EFFETTI SUL MICROCIRCOLO MACROCIRCOLO Aumento della permeabilità capillare Deficit del ritorno venoso con diffusa exemia plasmatica Deficit della portata cardiaca Inadeguata perfusione capillare Deficit di flusso circolatorio Occlusione trombotica Ipossia e deficit funzionale cellulare Turbe metaboliche tissutali Danno cellulare Necrosi cellulare
Circoli viziosi dello shock
Shock refrattario (irreversibile) Vasodilatazione arteriolare estrema generalizzata Contrazionedella muscolatura liscia con broncocostrizione Edema delle mucose (edema della glottide!)
Immissione in circolo di sostanze tossiche dai tessuti danneggiati Soppressione della funzione renale (anuria) Arresto del circolo per microtrombosi diffusa Coma e morte per riduzione progressiva della gittata cardiaca
QUADRO CLINICO Tempo di latenza: (tra l’esposizione all’allergene e l’esordio della malattia) da pochi secondi a più di un’ora, ma quasi sempre
Classificazione di gravità sec. Brown: Brown SGA, J Allergy Clin Immunol 2004
SEGNI e SINTOMATOLOGIA Apparato cardiovascolare: -caduta della pressione arteriosa -tachicardia,aritmie -angina -collasso circolatorio fino all’arresto cardiaco Apparato respiratorio: -respiri profondi e superficiali -dispnea -broncospasmo -tosse, raucedine, disfonia
Sistema Nervoso Centrale: -perdita di coscienza, convulsioni -disturbi psichici e sensoriali Apparato gastroenterico: -vomito -diarrea -dolori addominali Apparato genitourinario: -oliguria -anuria
Cute e mucose: -pallore -cute fredda -cianosi -prurito -orticaria -edema delle mucose
Frequenza dei segni e dei sintomi Orticaria, angioedema 88% Edema della glottide 56% Dispnea, broncospasmo 47% Vertigine, sincope, ipotensione 33% Nausea, vomito,diarrea 30% Rinite 16% Cefalea 15% Dolore toracico 6% Prurito senza rash cutaneo 4,5% Convulsioni 1,5%
Diagnosi differenziale Asma grave Corpo estraneo Embolia polmonare Reazione vasovagale Epilessia Infarto miocardico S. da carcinoide S. sgombroide Feocromocitoma Angioedema ereditario S. da iperventilazione Attacco di panico S. di Munchausen Shock settico, ipovolemico o cardiogeno Disfunzione corde vocali S. da ristorante cinese Mastocitosi sistemica Leucemia con eccesso di produzione di istamina
SHOCK (COLLASSO CARDIOCIRCOLATORIO) Insufficienza acuta del circolo periferico, causata da uno squilibrio tra massa liquida circolante e capacità del letto vascolare • Caduta della Pressione Arteriosa • Diminuzione del Ritorno Venoso • Diminuzione della Gittata Sistolica INSUFFICIENTE PERFUSIONE ed IPOSSIA TISSUTALE
MECCANISMI PATOGENETICI 1. Riduzione della Massa Sanguigna SHOCK IPOVOLEMICO 2. Alterazione del Tono Vascolare SHOCK VASCULOGENO o DISTRIBUTIVO 3. Alterazioni Primitive del Cuore SHOCK CARDIOGENO 4. Ostruzioni del Flusso Sanguigno SHOCK OSTRUTTIVO
1. SHOCK IPOVOLEMICO (assoluto) • SHOCK EMORRAGICO (emorragie esterne o interne) • SHOCK da PERDITA di FLUIDI Da perdite esterne di liquido: Da perdite interne di liquido: • vomito, diarrea profusa - torsione gastrica • poliuria - occlusione intestinale • ustioni estese - infiammazioni essudative (es. peritonite) • colpo di calore - trasudati (es. ascite)
2.SHOCK VASCULOGENO o DISTRIBUTIVO (IPOVOLEMICO RELATIVO) • SHOCK NEUROGENO (incluso il vaso vagale) - Da lesioni cerebrali o del midollo spinale - Da farmaci (anestetici, barbiturici) - Da emozioni violente (s. emozionale) - Da stimolazioni nervose dolorifiche intense • SHOCK ANOSSICO • SHOCK ANAFILATTICO • SHOCK TOSSICO/SETTICO • SHOCK EX-VACUO (brusca diminuzione della pressione intracavitaria, anche post procedurale) • SHOCK TRAUMATICO (mecc. patogenetici combinati)
3. SHOCK CARDIOGENO diminuzione dell’eiezione ventricolare: - insufficienza cardiaca - aritmie gravi - infarto del miocardio - mixoma atriale - steno-insufficienza valvolare acuta 4. SHOCK DA OSTRUZIONE VASALE (componenti ipovolemica e cardiogena) - embolia polmonare - pneumotorace - tamponamento cardiaco - trombosi intracardiaca
Differente terapia degli shock (I) CARDIOGENO Dobutamina 2,5 – 15 μg/kg/min (effetto β1 cardiaco, β2 arteriolare vasodilatazione) Dopamina 2 – 10 μg/kg/min (effetto β1 cardiaco) Levosimendan (Calcio – sintetizer: miglior contrattilità miocardica, no aumento del consumo O2, no radicali liberi, vadodilatazione) Se ipotensione refrattaria: Noradrenalina 0,02 – 0,15 μg/kg/min (effetto α1 adrenergico) Vasopressina 0,01 -0,04 U/min TERAPIA TROMBOLITICA E ANGIOPLASTICA PERCUTANEA
Differente terapia degli shock (II) NEUROGENO Stabilizzazione rachide Manovre rianimatorie, ove necessarie Fluidoterapia (non sovraccaricare però!)* Dopamina o dobutamina (se ipot. Refrattaria) Metilprednisolone (antiedemigeno e antinfiammatorio sul midollo) *IPOTENSIONE E BRADICARDIA SIMPATICECTOMIA
Dalla teoria…alla pratica! Pianificazione e strategia d’azione. Fonendoscopio e sfigmomanometro (P.A. FC, SpO2, TC e FR) Siringhe, aghi, accessi venosi periferici Adrenalina 1:1000 (anche in penne pre-riempite) Maschere Venturi e tubi endotracheali, con relativo ossigeno Antistaminici e corticosteroidi iniettabili Vasopressori (es. dopamina, noradrenalina) Glucagone Defibrillatore semiautomatico
Le reazioni anafilattiche rispecchiano questi 3 criteri: • Rapida insorgenza e progression dei sintomi • Problemi con le vie aeree, il respiro e il circolo cardiovascolare • Cambiamenti cromatici della cute e delle mucose (flushing, orticaria, angioedema)
Supervisione e tempestività d’azione (I) I. Time is gold: a) pervietà vie aeree, respiro, mantenimento del circolo e delle funzioni cognitive b) epinephrina, IM nel muscolo della coscia anterolaterale 1:1000 diluizione, 0.3 - 0.5 mL (0.01 mg/kg nei bambini); Da ripetere ogni 5-15 minuti se necessario (attenzione alle tahiaritmie - adrenalina indotte!!) c) EGA ed ECG Kemp S and Lockey R. J Allergy Clin Immunol 2002;110:341-8 Simons FER et al. J Allergy Clin Immunol 1998;101:33-7 Simons FER et al. J Allergy Clin Immunol 2001;108:871-3
ADRENALINA farmaco di 1° scelta ALFA e BETA agonista adrenergico che ha azione: Alfa provoca vasocostrizione rialzo della pressione arteriosa Beta provoca broncodilatazione, maggior produzione di cAMP (che inibisce il rilascio di mediatori vasoattivi dalle cell. sensibilizzate) e ha azione inotropa e cronotropa positiva sul muscolo cardiaco
Adrenalina in età pediatrica >12 anni 0,5 ml di fl 1:1000 IM 6-12 anni 0,25 ml di fl 1:1000 IM >6 mesi-6 anni 0,12 ml di fl 1:1000 IM
Può essere somministrata anche per via endotracheale in pazienti in cui è impossibile l’accesso venoso o in coma, da 1ml a 5 ml di fl 1:10.000. O per via inalatoria con aerosolterapia 0,5ml di sol 2,25% diluita in 3,5 ml di sol fisiologica O per via sublinguale 0,5 ml di soluzione 1:1000 (se presente edema della glottide) O per via endovenosa (quod vitam): se presente shock anafilattico in presenza di accesso venoso periferico adeguato, 3-5 ml di soluzione 1:10000 ev, oppure se lo shock è refrattario, 1 ml di soluzione 1:1000 in 500 cc NaCl alla velocità di 0,5-2 ml/min
ATTENZIONE 50% della dose di Adrenalina: Pazienti in terapia con antidepressivi triciclici o antiMAO Tossicodipendenti con uso abituale di cocaina Pz anziani con malattia cardiovascolare nota o diabete mellito o malattie tiroidee ELEVATO RISCHIO CARDIOVASCOLARE
Supervisione e tempestività d’azione (II) II. A seguire.. a) posizione di Trendelemburg (mantenimento precarico) b) vie aeree pervie (se necessario, intubazione endotracheale o cricotomia) c) ossigeno ad alti flussi, 10 – 15 L/min in V.M. d) 0,9% 500 cc S.F. o plasma expander/soluzioni colloidi – in caso di ipotensione grave (stravaso generalizzato di fluidi dal distretto vascolare negli interstizi) Kemp SF and Lockey RF. J Allergy Clin Immunol 2002;110:341-8
Supervisione e tempestività d’azione (III) III. Altre misure: a) Epinephrina 1:1000, ½ dose (0.1- 0.2 mg) nel sito di reazione (se la sede dell’esposizione antigenica può essere chiaramente identificata); b) Diphenhydramina, 50 mg EV od orale (1.25 mg/kg, fino a 50 mg per I bambini); dose massima giornaliera: adulti 400 mg; bambini 200 mg c) Ranitidina, 50 mg in adulti e 12.5 - 50 mg (1 mg/kg) nei bambini, somministrata EV lentamente (sopra i 5 minuti) Kemp SF and Lockey RF. J Allergy Clin Immunol 2002;110:341-8
ANTISTAMINICI (agiscono su recettori specifici dell'istamina, inibendo la sua attività. Essi sono perciò degli antagonisti, hanno cioè un'alta affinità per il recettore, bassa affinità per l'istamina ed attività intrinseca nulla). I recettori per l'istamina sono tre: H1, H2 e H3. I recettori H1 si trovano soprattutto a livello della cute e dei bronchi; i recettori H2 sono localizzati, invece, a livello dello stomaco. Anti H1 -Difenidramina 25-50 mg EV (non disponibile in Italia) -Trimeton ® 10 mg(clorfeniramina) 1fl IM (la via EV non è usuale) poi 10-20 mg ogni 6 ore Anti H2 -Zantac ® (cimetidina) 300mg EV -Ranidil ® (ranitidina) 50 mg EV ogni 6 ore
Farmaci di 2° scelta CORTICOSTEROIDI (da preferire immediatamente idrocortisone alla dose di 1 gr ev e subito dopo metilprednisolone 200mg ev) Flebocortid® (idrocortisone) 5mg/Kg fino a 2 gr EV Urbason® (metilpredisolone) 1-2 mg/Kg EV
Corticosteroidi utili particolarmente in presenza di: Edema delle vie aeree Broncospasmo severo Collasso cardiovascolare con ipot. Arteriosa Corticosteroidi limitano la durata e l’intensità dell’anafilassi ritardata: Inibiscono la sintesi istamina Aumentano la responsività tissutale ai farmaci beta 1 agonisti
Supervisione e tempestività d’azione (IV) Per il broncospasmo: - salbutamolo nebulizzato 2.5 - 5 mg in 3 ml di sol. Salina; Per ipotensione refrattaria (monitorizzare il pz!): - dopamina, 400 mg in 500 ml soluzione salina IV 2 - 20 μg/kg/min oppure noradrenalina 8 – 12 microg/min ev - glucagone, 1- 5 mg (20 - 30 μg/kg, max 1 mg nei bambini), IV oltre i 5 minuti, seguito da infusione continua IV 5-15 μg/min Kemp SF and Lockey RF. J Allergy Clin Immunol 2002;110:341-8
GLUCAGONE (Promuove la liberazione del glicogeno dal fegato, che viene riversato sottoforma di glucosio nel sangue). Nei pazienti che fanno uso di beta-bloccanti usare Glucagone 1 mg EV, IM,SC in bolo (0.5mg nei bambini) e poi in infusione a 5-15 mcg/Kg/min =1 fl in 250 ml Fisiologica a 25-50 gtt/min Produce aumento delle concentrazioni intracellulari di cAMP (che inibisce il rilascio di mediatori dalle cell. sensibilizzate) indipendentemente dai recettori catecolaminici e stimola la funzione cardiaca sia inotropa che cronotropa scavalcando funzionalmente il betablocco
Supervisione e tempestività d’azione (V) Misure generali (utili soprattutto dopo aver stabilizzato il pz) Ottenere una storia dettagliata delle precedenti reazioni avverse del paziente Evitare farmaci che potrebbero cross reagire con agenti/antigeni di cui il paziente potrebbe essere allergico Preferire farmaci per os piuttosto che IV ove possibile Controllare tutta la scheda terapeutica Monitorizzare il paziente continuativamente dopo l’evento acuto Lieberman P. In: Middleton’s Allergy: Principles and Practice, 6th edition, Mosby Inc., St. Louis, MO, 2003
identificare i fattori casuali e predisporre il pz affinchè li eviti Insegnare al pz come utilizzare la penna pre riempita con Adrenalina portatile (ripetere ciclicamente le istruzioni) Rivalutare l’uso dei beta bloccanti, ACE inibitori, MAO e antidepressivi triciclici Simons FER, J Allergy Clin Immunol 2006;117:367-77
ERRORI DA EVITARE • Non somministare immediatamente adrenalina al paziente • Somministrare adrenalina a dosaggio subottimale o eccessivo • Ritenere che la somministrazione ev di cortisonici sia, da sola, sufficiente a gestire con efficacia e sicurezza una crisi anafilattica • Evitare di stabilizzare precocemente le vie aeree superiori • Non somministrare fluidoterapia in maniera adeguata ev
Esami ematochimici Emocromo Elettroliti Triptasi PT, PTT, D-Dimero F. Renale ed Epatica PRIST e RAST (procrastinabili)
Prevenzione delle reazioni anafilattiche al mezzo di contrasto negli adulti Prednisone 20-50 mg per os, 12, 7 e 1 ora prima della procedura Diphenidramina 50 mg orale/intramuscolo, 1 ora prima della procedura Efedrina 25 mg per os, 1 ora prima della procedura Altro approccio: - Antistaminico orale H1 e H2 , 12 e 1 ora prima della procedura Lieberman P et al. J Allergy Clin Immunol 2005, 115:5483-5523
Protocollo «Sant’Andrea» ALLERGIA ACCERTATA Trimeton 4 mg 1 cp x 3 al giorno e 10 mg 1 fl i.m. 1 ora prima della procedura Urbason 40 mg im 24h e 12h prima, 40 mg ev 30’ prima Ranitidina 300 mg 1 cp ALLERGIA SOSPETTA Zirtec 10 mg 1 cp il giorno prima Urbason 20 mg 1 fl im 1 giorno pima e 40 mg ev 30’ prima Trimeton 10 mg 1 fl im 30’ prima Ranitidina 300 mg 1 cp
Anafilassi cibo-indotta: punti chiave Insegnare ai pazienti come comportarsi Difficoltà nella selezione degli alimenti I pazienti DEVONO avere sempre con sè: - Un piano scritto di emergenza anti anafilassi - Scheda personale di allergie - Epinephrina in penna preriempita Sampson HA, J Allergy Clin Immunol 2004;113:805-19 Simons FER, J Allergy Clin Immunol 2006;117:367-77
Insegnare ai pazienti: Leggere le etichette Identificare nomi alternativi degli ingredienti Identificare agenti “nascosti” Evitare cibi a rischio (arachidi, fragole, crostacei, ..) e situazioni a rischio (buffet) Evitare la condivisione del cibo o lo scambio degli utensili durante la cottura Promuovere la conoscenza culturale dell’argomento tramite material educativo (www.foodallergy.org) Sampson HA, J Allergy Clin Immunol 2004;113:805-19 Simons FER, J Allergy Clin Immunol 2006;117:367-77
Anafilassi da veleno di imenotteri Reazioni normali: dolore localizzato con eritema e lieve edema confinato alla sede della puntura Anafilassi: insorgenza 5 – 30 minuti - s. cutanei: prurito, orticaria, flushing, angioedema - s. respiratori: dispnea, fischi e stridore, disfonia - s. cardiovascolari: tachicardia, ipotensione, astenia, pallore Freeman TM, N Eng J Med 2004;351:1978-84
Insegnare ai pazienti strategie per evitare il contatto con gli imenotteri/insetti I pazienti DEVONO avere sempre con sè: - Un piano scritto di emergenza anti anafilassi - Scheda personale di allergie - Epinephrina in penna preriempita Consultare un allergologo per ponderare la necessità di una immunoterapia Freeman TM, N Eng J Med 2004;351:1978-84 Simons FER. J Allergy Clin Immunol 2006;117:367-77
Qualora lo stimolo antigenico sia localizzato a una estremità (es. pungiglione di imenottero, ma anche farmaco somministrato per via s.c. o i.m.): Applicare laccio emostatico venoso non troppo stretto all’estremità interessata (ostacolare la circolazione linfatica e venosa) Rimuovere periodicamente il laccio (1 min ogni 10 min), mantenendo costantemente l’arto in posizione declive Estrarre con cautela il pungiglione senza spremerlo Pulire la parte con acqua e sapone NEUTRI Applicare localmente ghiaccio per 15 min ogni 30 min
Immunoterapia per veleno da imenotteri Criteri medici - Storia di una reazione sistemica in età adulta - Storia di una reazione anafilattica grave in età pediatrica - prick test positivo per veleno di imenotteri o IgE sieriche specifiche elevate Efficacia terapeutica del 95% (solo il 3% dei “vaccinati” presenta reazioni anafilattiche post puntura di insetti)* *Golden DBK, N Eng J Med 2004:351:668-74 *Moffit JE et al. J Allergy Clin Immunol 2004;114:869-86
Somministrare Adrenalina 1) Prendere EpiPen e togliere il tappo 2) Puntarlo contro il muscolo anterolaterale della coscia 3) Premere con forza fino a che non si sente un click e mantenerlo remuto per almeno 10 secondi 4) Estrarre Epipen e massaggiare la sede della iniezione per almeno 10 secondi 5) Mantenere sdraiato il paziente
Fattori che influiscono sulla prognosi Fattori Prognosi - Prognosi + Inizio dei sintomi Precoce Tardivo Inizio della terapia Tardiva Precoce Esposizione al fattore EV Orale(*) Uso di beta bloccanti Si No Comorbidità importanti Si No * ad eccezione degli alimenti Golden DBK, N Eng J Med 2004:351:668-74 Moffit JE et al. J Allergy Clin Immunol 2004;114:869-86
Anafilassi: rilascio di mediatori dell’infiammazione dalle mast cellen e dai basofili (IgE o non IgE mediate) Sintomatologia entro pochi minuti dopo l’esposizione a un trigger (meno comunemente ritardata, bifasica o protatta) Antigeni comuni: cibo, farmaci, lattice, imenotteri Trattamento prima linea: epinefrina intramuscolo Punti cardine del trattamento: educazione e prevenzione
I pazienti devono rimanere in osservazione almeno 24 ore dopo uno shock anafilattico (anafilassi bifasica). Alla loro dimissione fornire consigli e terapia: Epipen FastJekt per adulti o bambini Antistaminici per OS Corticosteroidi per OS Evitamento di sostanze allergizzanti in base ai risultati degli es. di laboratorio (PRIST e RAST)
..Letture consigliate.. Brown AT: Anaphylaxis – D. Warrell: Oxford Textbook of Medicine – Oxford University press 2003, pag. 1233 – 1242 Frieri M: Anaphylaxis. S. Rsoof: ACP Manual of Critical Care. Mc Graw Hill 2009, pag. 721 – 730 Haupt MT: Anaphylaxis and anaphylactic Shpck – J. Parrillo: Critical Care Medicine, 3° Ed – Mosby – Elsevier 2008, pag. 545 – 558 Muelleman R et al. Allergy, Hypersensivity and Anaphylaxis – Rosen’s: Emergency Medicine – Mosby 2002, pag. 1619 – 1634 Patriarca G: Lo Shock Anafilattico – F. Coraggio, M.G. Balzanelli: Trattato di Emergenze Medico Chirurgiche e di Terapia Intensiva – CIC Edizioni Internazionali, Roma, 2003, pag. 1259 – 1276 Tran TP: Allergies, Allergic Disease and Anaphylaxis. J.G. Adams: Emergency Medicine. Saunders Elsevier, 2008, pag. 1141 – 1156 Uttle FF et at: Anaphylaxis . Irwin and Roppe’s Intensive Care Medicine – Lippicott 2003, pag. 2113 – 2124
..Alcuni siti web.. www.foodallergy.org www.latexallergyresources.org www.aaaai.org www.acaai.org www.worldallergy.org
Grazie per l’attenzione
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