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http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ analogico/digitale funzione linguaggio post-digitale storia tribù/società capitoli / parte principale IBRIDAZIONE LINGUAGGIO by Grazia Dammacco data di creazione 15/01/16 13:52 ultima modifica 14/02/16 12:21 In questo capitolo: — Imparare nuove lingue — Atomizzazione ed espressioni digitali — Computer e internet come media letterari D —01
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ Ogni media esprime dei mes- saggi attraverso un tipo di lin- guaggio, perciò i linguaggi tra i diversi media possono diffe- l i nguaggi o tri bù/s oc i età rire. La definizione di linguag- gio è filosoficamente comples- / sa e ampia, decidiamo perciò di Ibri daz i one s tori a partire — e di rimanere ancora- / ti — alla sua nozione comune: post-di gi tal e / «linguàggio s.m. [der. di lingua] 1. Nell’uso ant. o letter., e talora / pri nci pal e l i nguaggi o anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento / p ar t e di comunicazione usato dai mem- f unzi on e bri di una stessa comunità […]. / 2. a. In senso ampio, la capa- / ana lo gi co/d ig it al e cità e la facoltà, peculiare de- cap it ol i gli esseri umani, di comunicare pensieri, esprimere sentimenti, e in genere di informare altri es- seri sulla propria realtà interiore D —02
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ o sulla realtà esterna, per mezzo di un sistema di lunghezza finita ottenibili per concatenazione di segni vocali o grafici; e lo strumento stesso di (ovvero giustapposizione) di simboli appartenenti tale espressione e comunicazione (inteso in senso a un insieme finito, detto alfabeto, con l’aggiunta generico, senza riferimento a lingue storicamente eventuale della stringa vuota (cioè della stringa determinate). di lunghezza zero). Un l. può essere descritto per b. estens. Facoltà di esprimersi attraverso altri segni, mezzo di una grammatica, che descrive esattamente sia gesti (l. gesticolatorio o gestuale omimico; come “costruire” le stringhe del l. che rappresenta l. dei sordomuti; l. degli occhi, dei cenni), sia simboli mediante l’uso di regole di produzione […]». (per es., il l. dei fiori, consistente nell’attribuire a ogni [“Linguaggio”, http://www.treccani.it/enciclopedia/ varietà e colore di questi un particolare significato). linguaggio/, ultima consultazione 2015] l i nguaggi o tri bù/s oc i età In partic., l’insieme dei mezzi espressivi e stilistici, diversi dalla parola, che sono peculiari delle varie Sempre nella Treccani leggiamo che il linguaggio arti: il l. della musica; il l. delle arti figurative; di programmazione è un insieme di parole e il l. cinematografico. regole definite in modo formale che consentono la 4. In diretta o implicita contrapp. al linguaggio programmazione di un calcolatore affinché esegua / verbale, costituito dalle lingue storico-naturali (per compiti predeterminati. Ibri daz i one cui esso è chiamato anche l. naturale), sono presi s tori a in considerazione in diverse scienze e tecniche vari Possiamo quindi fare una distinzione tra lingue tipi di l. artificiali, o simbolici, formati da cifre, lettere, naturali e lingue artificiali. Le lingue naturali sono simboli, codici usati convenzionalmente, sulla base lingue sviluppate ed affermate spontaneamente nelle / di norme prefissate, per esprimere teorie o concetti culture umane, come sistema di comunicazione — post-di gi tal e in modo non ambiguo o per esplicitare e rendere parlato o segnato — proprio di una comunità umana: suscettibili di analisi le connessioni formali di italiano, inglese, latino, etc. Le lingue artificiali invece / un sistema logico (è il caso dei l. formalizzati sono quelle lingue create consapevolmente da della matematica e della logica), per comunicare una o più persone, che ne definisce la fonologia, informazioni, dare istruzioni, richiedere l’esecuzione la grammatica e il vocabolario di termini, come di determinate operazioni, e simili. Sono tali, per es., ad esempio i linguaggi informatici: / pri nci pal e i vari l. di programmazione usati per esprimere l i nguaggi o le istruzioni dei programmi con cui si fanno eseguire «Le lingue artificiali, il cui primo tentativo ai calcolatori elettronici le operazioni desiderate; si può vedere nelle l. filosofiche progettate in partic., l. (di) macchina, linguaggio direttamente da Descartes e Leibniz, si distinguono in a priori, interpretabile da parte dell’unità centrale del cioè create con elementi immaginari sulla base calcolatore in termini di operazioni logiche sui registri di una classificazione di concetti aprioristica, / di memoria e di lavoro; l. simbolico (o l. evoluto come il Solresol, e a posteriori, cioè basate p ar t e o l. di livello elevato), linguaggio che ammette o su una (Anglic, Basic-English) o su più l. moderne f unzi on e istruzioni complesse, basate su codici alfanumerici (Esperanto, Occidental, Latino sine flexione). (spesso mnemonici) ideati in funzione delle esigenze […] Tutte queste l., create da individui e proposte e specifiche delle applicazioni previste (calcoli diffuse da istituti e associazioni, hanno avuto un uso matematici, gestione di dati, ecc.), e che vengono molto limitato. Solo l’esperanto ha avuto una certa / / poi tradotte (mediante appositi programmi compilatori, diffusione». ana lo gi co/d ig it al e assemblatori o interpreti, per i quali v. le singole voci) [“Lingua”, http://www.treccani.it/enciclopedia/lingua/ dallo stesso elaboratore in linguaggio macchina». ultima consultazione 2015] [“Linguàggio”, http://www.treccani.it/vocabolario/ cap it ol i linguaggio/, ultima consultazione 2015] In questo capitolo quindi faremo riferimento a queste definizioni di linguaggio, e quindi al modo in cui i L’enciclopedia Treccani descrive inoltre il linguaggio linguaggi introdotti dalle tecnologie digitali si siano come forma di condotta comunicativa atta a relazionati o mescolati alle tecnologie analogiche trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto e fisiche. In questo senso, gli old media possono oggi di interazione che utilizza simboli i quali hanno mettere in mostra un genere di linguaggio che non identico valore per gli individui appartenenti ad è quello che hanno sempre usato e manifestato, uno stesso ambiente socioculturale. Nello specifico, ma un linguaggio nuovo, nato insieme al new media in informatica un linguaggio è definito come: con i quali sono stati messi in relazione. In casi come questi quindi, parleremo di ibridazione per «Un sottoinsieme dell’insieme delle stringhe linguaggio. Si tratta spesso di progetti dal carattere D —03
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ sperimentale, che più che fornire una funzione di pensare o comportarsi, plasmando così il soggetto specifica intendono dimostrare qualcosa, come e la società stessa. Ad esempio la televisione, il divario esistente tra i linguaggi informatici e il testo non solo trasmette dei programmi, dei contenuti, che siamo abituati a leggere su un libro stampato, ma lo fa coinvolgendo lo spettatore, confortandolo, o i cambiamenti in atto nella nostra società e nel convincendolo. Oltre che ad un coinvolgimento modo in cui scriviamo, leggiamo, comprendiamo mentale, la televisione impone agli spettatori anche e assorbiamo le informazioni [ rimediazione / una posizione fisica, un comportamento: stare seduti ipermediazione ]. davanti ad uno schermo. Ogni media esprime quindi un linguaggio specifico che va a modificare la forma I progetti taggati con #linguaggio sono anche progetti dell’informazione e di conseguenza il modo in cui l i nguaggi o tri bù/s oc i età in cui i linguaggi informatici hanno un ruolo decisivo la percepiamo. nella realizzazione dell’opera. In questo casi il riferimento è a quei lavori in cui l’operazione dei Un esempio in questo senso ci viene fornito nuovi linguaggi emersi con le tecnologie digitali è da Nicholas Negroponte, che in “Essere digitali”, estremamente evidente e il loro ruolo è in prima linea parlando di multimedialità, prende in considerazione / all’interno processo creativo e di fruizione dell’opera. una partita di football americano, che può essere Ibri daz i one seguita in diversi modi: guardando le immagini in tv s tori a o al computer, ascoltando solo la voce del cronista alla radio e quindi solo immaginando le scene, I M PA R A R E oppure guardando un diagramma, che ci renderà / chiare le tattiche di gioco non visibili magari a NUOVE post-di gi tal e video. Con questo esempio, possiamo capire come il medium modifichi il messaggio trasmesso, perché LINGUE / in base al medium usato per fornire le informazioni della partita, cambia il messaggio trasmesso e il modo in cui l’osservatore lo interpreta: nel video “The medium is the message”, scrive McLuhan il messaggio è quello visivo, guardo la partita e / pri nci pal e in “Gli strumenti del comunicare” (1967), perché come si muovono i giocatori, ma non conosco le l i nguaggi o i media sono importanti non solo per i contenuti che tattiche di gioco e se la partita non è commentata, trasmettono, ma anche per le modalità con le quali lo neanche i commenti dei cronisti; in radio non ricevo fanno, perché ogni media esprime il messaggio a suo il messaggio video — che posso solo immaginare — modo. La struttura comunicativa di ogni mass media ma solo le informazioni ricevute tramite i commenti, fa si che essi non siano neutrali, ma che influenzino tra l’altro filtrati, dall’interpretazione dei cronisti; / il messaggio veicolato anche sulla base del tipo di nel diagramma non ho informazioni né video e né p ar t e linguaggio sul quale sono strutturati. Così facendo sonore. Ogni media mette in gioco le potenzialità del f unzi on e i media suscitano negli utenti anche determinati modi proprio linguaggio, e in questo caso la multimedialità può incrementare sia la quantità che la qualità delle informazioni del messaggio trasmesso, in quanto ogni media esprime le proprie caratteristiche, / / che così si sommano a quelle degli altri media. ana lo gi co/d ig it al e Ma se ogni media introduce un nuovo linguaggio, non è detto che questo venga subito compreso cap it ol i ed accettato, ma può richiedere, da parte nostra, un progressivo processo di alfabetizzazione: «Non abbiamo mai avuto tanto bisogno di leggere e scrivere quanto ai giorni nostri. Non possiamo neanche servirci di un computer se non sappiamo leggere e scrivere. E peraltro in un modo più complesso che un tempo, perché abbiamo integrato nuovi segni, nuove chiavi. Il nostro alfabeto si è allargato. È sempre più difficile imparare a leggere. Avremmo un ritorno all’oralità se i nostri computer D —04
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ rendendo contemporaneamente tutti coloro che osassero rifiutarla degli analfabeti ritardati. Sono stato testimone di questo ricatto tutta la vita. Mentre, di fatto, nella realtà, succede esattamente il contrario: l i nguaggi o tri bù/s oc i età ogni nuova tecnica esige un nuovo linguaggio, tanto più difficile quanto più la nostra mente è formattata dall’uso / dei linguaggi precedenti. Ibri daz i one A partire dagli anni s tori a 1903-1905, si forma un nuovo linguaggio cinematografico che / va assolutamente post-di gi tal e conosciuto. Molti scrittori si immaginano di poter / passare dalla scrittura di un romanzo a quella di una sceneggiatura, ma si sbagliano. Non si / pri nci pal e accorgono che quei due l i nguaggi o oggetti scritti, romanzo e sceneggiatura, utilizzano in realtà due scritture diverse». [Carrière J.C., Eco U., / http://giphy.com/gifs/xTk9ZGwEvOQ1cNk9DW “Non sperate...”, op. cit.] p ar t e f unzi on e potessero trascrivere direttamente ciò che diciamo». Ogni media introduce un nuovo linguaggio, [Carrière Jean-Claude in: Carrière Jean-Claude, che necessita di tempi più o meno lunghi e livelli Eco Umberto, “Non sperate di liberarvi dei libri”, di difficoltà più o meno grandi per poter essere Bompiani, Milano, 2009] compreso ed accettato. Carrière spiega bene il / / modo in cui ogni tecnologia ha sviluppato un proprio ana lo gi co/d ig it al e Jean-Claude Carrière parla con Eco del secolo linguaggio e di come avviene il nostro processo passato come il secolo dei cambiamenti e dello di istruzione: sviluppo di nuovi linguaggi. Se infatti avessero avuto cap it ol i la loro conversazione cento anni fa, avrebbero potuto «Faccio quest’esempio per mostrare in che modo parlare solo di libri e teatro. Oggi invece la radio, una tecnica ha generato il suo specifico linguaggio il cinema, la registrazione di voci e suoni, la e come il linguaggio, di contro, ha forzato la tecnica televisione — media che prima del Novecento a evolvere, e in modo sempre più affrettato, più non esistevano — hanno introdotto linguaggi del precipitoso. Nei film d’azione americani, o pretesi tali, tutto nuovi. Ogni nuova tecnologia ha cercato di che noi vediamo oggi, nessun piano deve durare dimostrare di essere unica e di trasgredire le regole più di tre secondi. È diventata una specie di regola. e i limiti della tecnologia precedente: Un uomo rientra a casa, apre la porta, appende il cappotto, sale al primo piano. Non succede niente, «Come se portasse con sé un nuovo talento. Come se non lo minaccia alcun pericolo, e la sequenza procedesse a spazzare via tutto ciò che l’ha preceduta è articolata in diciotto piani. Come se la tecnica D —05
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ creasse l’azione, come se l’azione fosse nella In “The Gutenberg Galaxy” Marshall McLuhan prende telecamera stessa, e non in quello che ci mostra. in esame il saggio di John Wilson, professore Inizialmente, il cinema è una tecnica semplice. dell’Istituto di Studi Africani dell’Università di Londra Si posiziona una telecamera fissa e si gira una scena [“Film Literacy in Africa”, Canadian Communications, teatrale. […] Poi, molto velocemente, ci si rende vol. I, n. 4, estate 1961, pp. 7-14], nel quale racconta conto che […] la telecamera può avere, elaborare la sua esperienza presso una tribù africana. e restituire un movimento. La telecamera, così, Noi diamo per scontato che sia normale vedere e ha iniziato a muoversi, all’inizio con prudenza, percepire il mondo in tre dimensioni o in prospettiva, negli studios. È diventata poco a poco un e che non ci sia bisogno di alcun processo di personaggio. Si è voltata verso destra, poi verso addestramento particolare per vedere una fotografia l i nguaggi o tri bù/s oc i età sinistra. Dopodiché è stato necessario incollare le o un film. Il lavoro di Wilson consisteva nel cercare di due immagini così ottenute. Era l’inizio di un nuovo insegnare a degli indigeni africani non solo a leggere, linguaggio, col montaggio. Buñuel, che era nato ma anche alcune regole igenico-sanitarie, servendosi nel 1900, dunque con il cinema, mi raccontava che di filmati. Wilson spiega che era stato mostrato un quando andava a vedere un film nel 1907 o nel 1908 filmato in cui venivamo mostrate scene molto lente / a Saragozza, c’era un explicador che con un bastone per far vedere al pubblico quello che era necessario Ibri daz i one doveva spiegare ciò che succedeva sullo schermo. fare in ogni casa del villaggio. Dopo aver mostrato s tori a Il nuovo linguaggio non era ancora comprensibile. il filmato, venne chiesto agli indigeni — una trentina Non era stato assimilato. Da allora, noi invece ci di persone — cosa avessero visto, e la risposta siamo abituati a esso, ma i grandi cineasti, ancora immediata fu “abbiamo visto un pollo”. / oggi, non smettono di migliorarlo, non smettono Gli operatori visionarono il video una seconda post-di gi tal e di renderlo sempre più raffinato, di perfezionarlo volta, accuratamente, per cercare quel pollo, che e anche, per fortuna, di pervertirlo. […] Sappiamo effettivamente compariva nel video, ma per circa / anche che, come Proust diceva dei grandi scrittori, due secondi. Nel video si vedeva in effetti un pollo che ogni grande cineasta inventa, almeno in parte, che svolazzava impaurito, e mentre ogni altra il suo personale linguaggio». cosa era mostrata a rallentatore, quello era l’unico [Carrière J.C., Eco U., “Non sperate...”, op. cit.] elemento che probabilmente era apparso come / pri nci pal e appartenente alla realtà. Wilson continua il racconto l i nguaggi o In “Non sperate di liberarvi dei libri” Umberto Eco dicendo che poi il pubblico venne pressato con spiega che in un’intervista ad Amintore Fanfani, nato altre domande, e in seguito ammisero di avere visto all’inzio del Novecento quindi in un epoca in cui il anche un uomo. La cosa interessante però, è che cinema non era ancora popolare, egli afferma che non avevano ricostruito la storia, non riuscivano a non andava spesso al cinema, perché non riusciva a vedere l’immagine proiettata nello schermo nel suo / capire che il personaggio che vedeva in controcampo complesso, piuttosto esaminavano i singoli dettagli. p ar t e era lo stesso che aveva visto un attimo prima in Sembra che sia questo quello che fa l’occhio f unzi on e primo piano. Mentre infatti nel teatro classico l’azione non abituato alle immagini: esplora. E gli indigeni della scena ha la stessa durata di ciò che vediamo, non facevano in tempo ad esplorare un’immagine nei film vengono fatti dei tagli, vengono montati solo prima che questa cambiasse, nonostante l’uso del dei frammenti di un’azione. Eco spiega anche che, rallentatore nel filmato. / / però, è stato probabilmente il fumetto prima di tutti ana lo gi co/d ig it al e a pensare a questo tipo di costruzione artificiale McLuhan spiega che la dimestichezza che noi del tempo di narrazione. letterati abbiamo con la scrittura ci permette di mettere a fuoco le immagini con un solo sguardo, cap it ol i Un esempio importante di come le tecnologie mentre le persone non letterate non hanno questa necessitano sempre di un processo di abitudine. Loro esplorano gli oggetti come noi alfabetizzazione, e di come quindi la capacità di facciamo con la pagina stampata, un segmento alla utilizzarli non sia così innata nell’uomo, ma che la volta. Perciò non hanno un punto di vista distaccato comprensione dei media dipende anche dal contesto ma sono in contatto empatico con gli oggetti. L’occhio culturale nel quale si sviluppano, ci viene fornito da non viene usato in prospettiva ma come una sorta diversi studi sulle tribù africane [ post-digitale di organo tattile, che esplora gli oggetti poco per e ibridazione / relazioni con la società: economia, volta, piuttosto che osservarli nel loro complesso storia, cultura, religione / cultura e religione ] [ e nella loro azione. Un altro aspetto emerso dalle come le tecnologie cambiano la società / il villaggio difficoltà degli indigeni nella visione del filmato, globale e la ri-tribalizzazione nella società elettrica ]. è che le nostre convenzioni legate alla scrittura D —06
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ sono presenti anche in forme non verbali, come specifica, in modo da dare forma a parole, frasi, l’immagine filmica. Wilson scrive che nel corso della periodi. Il testo può essere considerato come un loro ricerca hanno scoperto che l’immagine filmica, insieme di elementi connessi da relazioni spaziali, così come viene prodotta in Occidente, è un prodotto funzionali alla comprensione del contenuto. fortemente simbolico e convenzionale, anche se L’organizzazione di questi elementi è definita può sembrare molto realistico. Certe scene per noi sintassi spaziale o meglio sinsemìa: comprensibili, appaiono assurde agli occhi degli indigeni africani. Ad esempio, se nel film si narrava «Mantiene il prefisso sin- di sintassi, dal greco la storia di due uomini, e ad un certo punto uno dei syn (“con”, “insieme”), usato con il significato di due usciva dallo schermo, il pubblico voleva sapere “unione”, “contemporaneità”, e il suffisso -semía, l i nguaggi o tri bù/s oc i età cosa gli fosse successo. Non riusciva a capire dove dal greco sìmía, derivato di sêma “segno”. Sinsemìa fosse finito. Così Wilson e i suoi colleghi dovevano starebbe a indicare il modo in cui i segni stanno riscrivere quelle storie, inserendo elementi per loro assieme (nello spazio)». assolutamente inutili: dovevano seguire con la [Perondi Luciano, “Sinsemie”, Politecnico di Milano, telecamera quell’uomo mentre camminava lungo tesi di laurea, 2007] / la strada fino a svoltare e a sparire normalmente, Ibri daz i one come accadrebbe nella vita reale. Il pubblico inoltre Perondi indica una distinzione tra microunità s tori a non riusciva a concepire l’idea di una persona (le unità minime di significato), per le quali possiamo seduta e immobile mentre la macchina da presa parlare di sintassi visiva, e macrounità, aggregazioni le si avvicinava e allontanava, rendendo il suo viso di microunità più o meno complesse, organizzate / ora più grande ora più piccolo. nello spazio (sintassi spaziale). Esistono molti post-di gi tal e esempi nella letteratura in cui il testo viene usato «Il risultato di tutto questo era che per usare un in forma di microunità e di macrounità. Un buon / filmato come un efficace mezzo di comunicazione esempio è costituito dalla poesia semantica di Stefan dovevamo educare il pubblico a determinate Themerson, che in “Bayamus and the Theatre convenzioni e fare dei filmati con questo obbiettivo, of Semantic Poetry: a novel” (pubblicato la prima ad esempio per insegnare la convenzione di un uomo volta nel 1945 e ristampato dalla Gaberbocchus / pri nci pal e che esce dallo schermo». nel 1965) ci offre un esempio di romanzo redatto l i nguaggi o [Wilson John, “Film Literacy in Africa”, vol. I, n. 4, secondo i princìpi della poesia semantica e di Canadian Communications, estate 1961, pp. 7-14] giustificazione interna verticale. Questo prevede tre “regole”: le proposizioni principali (coordinate) sono allineate allo stesso margine; le proposizioni subordinate hanno il margine rientrante; gli elementi / AT O M I Z Z A - di congiunzione tra i vari enunciati vanno distaccati p ar t e dal resto del testo. In questo modo la struttura del f unzi on e ZIONE ED testo diventa visibile e navigabile, ed esprime il senso del testo in maniera netta, tanto che Themerson ESPRESSIO- ha applicato il principio della poesia semantica anche a libri più articolati. Allo stesso modo in / N I D I G I TA L I / campo informatico, l’indentazione è una metodologia ana lo gi co/d ig it al e strutturale simile, che consente di rappresentare esplicitamente le relazioni di annidamento fra Il libro stampato comunica usando un linguaggio i blocchi di istruzioni. Altri esempi ci vengono cap it ol i costituito da segni grafici, i quali vengono compresi mostrati dai rappresentanti del gruppo francese da coloro che conoscono la lingua con cui il libro OuLiPo (Ouvroir de Littérature Potentielle) creato è scritto. Anche il testo digitale — inteso come nel 1960 dallo scrittore Raymond Queneau e dal contenuto che visualizziamo a schermo di computer, matematico François Le Lionnais. Le regole adottate tablet, cellulari, etc. — funziona allo stesso modo ed dai componenti dell’Oulipo — contraintes — sono è costituito da segni grafici. Tuttavia, si può dire che i restrizioni adottate a livello di microunità o di testi digitali hanno sviluppato una forma di linguaggio macrounità (molare) del testo. Le restrizioni a livello intrinsecamente e naturalmente più frammentato. di microunità sono ad esempio l’anagramma, È vero che l’alfabeto in sé è costituito da unità il lipogramma (che prevede l’esclusione all’interno del singole — le lettere — messe in relazione tramite testo di una o più lettere), il tautogramma (in cui tutte regole sintattiche e semantiche definite da una lingua le parole del componimento iniziano con la stessa D —07
l i nguaggi o http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ tri bù/s oc i età / Ibri daz i one s tori a / post-di gi tal e / / pri nci pal e l i nguaggi o / p ar t e f unzi on e / / ana lo gi co/d ig it al e cap it ol i Stefan Themerson, “Bayamus and the Theatre of Semantic Poetry: a novel”, pubblicato la prima volta nel 1945 e ristampato dalla Gaberbocchus nel 1965 D —08
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ I contenuti digitali vengono spesso atomizzati, resi singole unità disposte sullo schermo e collegate tra loro tramite dei link. Per sua natura il digitale infatti rende molto più semplice l’adozione di contenuti ipertestuali, in l i nguaggi o tri bù/s oc i età cui la creazione di una narrazione e di senso dipende dai percorsi intrapresi dal lettore nel passaggio da un / Raymond Queneau, “Cent mille milliards de poèmes”, 1961 nodo all’altro. Questi Ibri daz i one frammenti possono essere anche piuttosto ristretti, il s tori a lettera). Sono comunque tecniche già sperimentate segmento di testo compreso tra un link e un altro può prima di allora: già in età classica e medievale essere infatti anche molto breve, rendendo la lettura esistevano autori che ci si cimentavano. Uno su tutti più spezzettata, poco continua e ricca di interruzioni. / è Orazio Fidele, con il poema lipogrammatico “L’R Queste interruzioni aumentano le possibilità di post-di gi tal e sbandita sopra la potenza d’Amore” (1633). Per non affrontare una lettura continua e approfondita, quanto riguarda invece gli interventi a livello molare ma spesso ci portano a passare da un accenno di / sul testo, alcuni esempi ci vengono forniti dalla conoscenza ad un altro, così da venire a conoscenza letteratura combinatoria e permutativa, in cui si va ad di “un po’ di tante cose”. Con i dispositivi digitali agire sulle parole o sulle frasi intese come frammenti, cambia perciò il modo in cui fruiamo le informazioni, piuttosto che sulle singole lettere. Un esempio di e ci stiamo abituando ad assorbire frammenti. / pri nci pal e letteratura combinatoria è “Cent mille milliards de Un esempio di come i contenuti vengono atomizzati l i nguaggi o poèmes” (1961), di Raymond Queneau. in rete è rappresentato dai giornali online [ ibridazione funzione / funzioni utili: notizie veloci Queste sono solo alcune delle esperienze, a livello e notizie lente ]. Marissa Mayer — ex vicepresidente di testo stampato, dell’utilizzo del testo in forma frammentata. Ma ne esistono molte altre: la rubrica / telefonica, la Bibbia, il Talmud, per citarne alcune. p ar t e L’aspetto che però ci interessa sottolineare in f unzi on e questo ambito, è la capacità innata che le tecnologie digitali hanno di presentarci e permetterci di fruire agevolmente di testi frammentati e atomizzati. Il digitale ci permette, più dell’analogico e nello / / specifico della forma fisica del libro, di accedere ana lo gi co/d ig it al e molto più facilmente a singoli contenuti, così come di creare e pubblicare un singolo contenuto (o articolo). L’utente può selezionare e decidere cap it ol i di accedere ad un frammento che sia uno e uno solo. «L’ipertesto virtuale differisce dalle sperimentazioni non-lineari in campo editoriale sia per la possibilità di inclusione di contenuti multimediali (immagini, video, audio) che per la facilità nel compiere collegamenti, esplicitamente suggeriti a livello visivo mediante marcatori, icone, bottoni di navigazione». [Cadioli Alberto, “Il critico navigante. Saggio sull’ipertesto e la critica letteraria”, Marietti, Milano, 1998] “The Holy Bible”, edizione 1611 King’s James Version, 2014 D —09
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ del dipartimento dei prodotti di ricerca e della la fruizione di contenuti frammentati lo notiamo user experience di Google — afferma durante anche nei video che possiamo visualizzare su una conferenza al Senato degli Stati Uniti: piattaforme web come YouTube. Abbiamo la possibilità di accedere a singoli video, anche brevi, «La struttura del web ha costretto le unità atomiche a sketch, a video a puntate, a frammenti di film o di consumo di news a migrare dall’intero quotidiano programmi televisivi, quindi a singole unità, piuttosto al singolo articolo. […] Ma con le notizie online un che essere costretti a vedere un intero film o un lettore ha molte più probabilità di trovare un singolo intero programma. Possiamo registrarci a certi articolo». canali, seguire un altro utente, possiamo facilmente [Ludovico Alessandro, “Post Digital Print. personalizzare ciò che vediamo. Anche in ambito l i nguaggi o tri bù/s oc i età L’evoluzione dell’editoria dal 1894”, Caratteri mobili, letterario il web agevola la fruizione di contenuti Bari, 2014, p. 86] atomizzati, in piattaforme come Wattpad, 20 Lines o The Incipit, come vedremo nel prossimo paragrafo. Esistono inoltre anche strumenti che ci permettono facilmente di atomizzare ulteriormente i contenuti In realtà, un concetto simile lo possiamo già trovare / del web, rendendo rapidamente visibili le singole molto indietro nel tempo, nel codex. Il codex come Ibri daz i one parole, come singole unità: i Rapid Serial Presentation complesso di fascicoli apparve intorno al II secolo s tori a (RSVP). Usando un software del genere le parole a.C. e ha avuto successo fino a quando non si è del testo di un sito vengono fatte lampeggiare diffusa la stampa a caratteri mobili, e nella sua una alla volta in una finestra, e tra le varie funzioni struttura va a contrapporsi al volumen, ovvero i rotoli. / c’è la possibilità di stoppare il flusso e di rallentare Al sistema più antico, che prevedeva di porre tutti post-di gi tal e o aumentare il ritmo delle parole. Esistono diversi i fogli uno sopra l’altro e di piegare il tutto, subentrò software RSVP: WordlFlashReader (per Linux il sistema di riunire insieme non più di quattro fogli / e Windows), 7SpeedReading (Windows e Mac), (quaderno). Il codex in sé si presenta composto da iReadFast (MacOSX, iPhone, iPad), Spreeder frammenti, suddiviso com’è in fascicoli, detti peciae. (online), Squirt (Google Chrome, Sarafi, Firefox), Le peciae sono composte da uno o più fogli di carta Spritz (MacOSX, iPhone, iPad, Windows, Android). o pergamena piegati in quattro. Nella produzione / pri nci pal e libraria universitaria, in particolare a Parigi e Bologna, l i nguaggi o tra il XIII e XV secolo, il manoscritto usato per l’insegnamento, corretto ed approvato, era appunto suddiviso in peciae sciolte e numerate e depositate presso un libraio. In questo modo le singole peciae potevano essere affittate dagli studenti, e a loro volta / più scribi potevano collaborare contemporaneamente p ar t e alla stesura di un codex, ognuno scrivendo una f unzi on e peciae, risparmiando così molto tempo. In “Post Digital Print” Alessandro Ludovico parla anche del fatto che la frammentazione di un prodotto / / editoriale introduce la scalabilità del contenuto ana lo gi co/d ig it al e e del prezzo, e comporta anche un processo selettivo dellʼutenza. Quando viene fatto su larga scala, questo introduce anche la possibilità di profilare cap it ol i i lettori e presentare una pubblicità personalizzata. Un servizio sperimentale di Time Inc. era “Mine” — http://www.businessinsider.com/spritz-speed-reading-gifs-2014-2?IR=T terminata dopo sei numeri — una rivista basata sulle preferenze dei lettori, compilata usando dei contenuti La possibilità di atomizzare i contenuti è, come scelti dall’editore presi da altre pubblicazioni e che conseguenza, strettamente legata al concetto di includeva le pubblicità coerenti con gli argomenti personalizzazione, beneficio di cui l’utente in rete può selezionati [ Anton Waldburg, Karl Jo Seilern, godere. È questo un modello felicemente adottato “theblogpaper.co.uk." (2009) ]. dall’industria musicale. La Apple infatti, con iTunes, permette di acquistare singoli brani piuttosto che Alcuni dispositivi o alcuni servizi hanno contribuito interi album. Un esempio di come il web agevoli all’atomizzazione dei contenuti, portando anche D —10
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ allo sviluppo di nuove forme di espressione di quell’hashtag restituirà all’utente tutti i messaggi che e all’attribuzione di nuovi significati a simboli sono stati etichettati con lo stesso. Ma l’hashtag non già esistenti prima del web. Sappiamo che i primi nasce come idea di un servizio in rete, bensì come cellulari permettevano di inviare sms in un numero proposta di un utente Twitter, Chris Messina, che il 23 limitato di caratteri — anche oggi è così, ma i nuovi agosto 2007 posta su Twitter la frase: telefoni permettono di inviare più sms automaticamente. Questo ha portato allo sviluppo di una forma l i nguaggi o tri bù/s oc i età di linguaggio del tutto nuovo, più ristretto e conciso, con la contrazione di alcune parole di uso comune: / “nn”, “cmq”, “tt”, “ke”, Ibri daz i one “xkè”. Anche i social s tori a network giocano Il primo a farne uso su un profilo molto seguito un ruolo importante in questo senso: i post, ma è Nate Ritter, che nell’ottobre 2007 inizia ad soprattutto i tweet, vengono utilizzati per esprimere includere nei suoi messaggi riguardanti gli incendi / un tipo di contenuto più breve, più diretto. che stavano colpendo la contea di San Diego, post-di gi tal e l’hashtag #sandiegofire. Inizialmente Twitter non L’atomizzazione dei contenuti è facilitata, nel web, disponeva di un servizio per raggruppare i tweet, / da strumenti nuovi. Il tag è infatti uno strumento e dal primo giugno 2009 adotta l’hashtag per che permette all’utente di passare facilmente indicizzare i contenuti, introducendo il collegamento da un frammento ad un altro, in maniera immediata ipertestuale sugli hashtag a tutti i messaggi che [ i new media sostituiscono gli old media, citano lo stesso hashtag. Oggi messaggi postati / pri nci pal e o no? / caratteristiche e funzioni digitali / accesso tramite diversi servizi — Twitter, Instagram, l i nguaggi o e ricercabilità ]. Conseguentemente all’atomizzazione Facebook, Google+, Pinterest, You Tube, Tumblr dei contenuti, alcuni segni vengono caricati di nuovi e altri siti — possono essere etichettati con hashtag. significati semantici. Ad esempio il simbolo “#” Gli hashtag diventano anche parte integrante assume, nel web, un significato del tutto nuovo, di frasi scritte, conferendo al testo un significato che permette all’utente di passare ad un altro e una funzione aggiuntivi. / frammento di contenuto in rete. L’hashtag è infatti p ar t e un tag per metadati utilizzato in rete come aggregatore Le nuove espressioni linguistiche introdotte da f unzi on e tematico, e rende più facile la ricerca di messaggi internet differiscono da quelle che troviamo nei relativi ad un tema o contenuto specifico. Un utente testi stampati perché hanno senso di esistere solo può infatti creare o utilizzare un hashtag usando il in vista di una funzione che possono svolgere simbolo “#” davanti ad una parola, in seguito la ricerca esclusivamente in rete o tramite dispositivi digitali, / / dato che solo in questi ana lo gi co/d ig it al e ambienti possono farsi carico del significato che detengono. Il simbolo “@” cap it ol i può certo essere stampato ed avere un chiaro significato — per chi lo conosce — se inserito all’interno di un indirizzo e-mail. Ma ci relazioniamo a quel simbolo consapevoli del fatto che sia nato per la rete e che solo tramite la rete possiamo utilizzarlo concretamente. D —11
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ COMPUTER tempo il suo funzionamento è strutturato su un codice testuale; stessa cosa si può dire di internet. E INTERNET Entrambi unificano le funzioni del libro e della libreria in quanto permettono sia di scrivere che COME di memorizzare il testo. Internet è però lo strumento che permette al testo di inserirsi in maniera più MEDIA estesa all’interno del processo della produzione editoriale. Cramer ci spiega in che modo. In “Anti- LETTERARI Media” elenca tre caratteristiche di internet legate all’ambito letterario: essere una piattaforma di l i nguaggi o tri bù/s oc i età scrittura, un canale di distribuzione e un database. Ma il computer e internet possono essere considerati Se un testo adempie tutte e tre queste funzioni dei media letterari? In “Hybrid Bookwork” Søren Pold o anche solo una di queste, può essere definito — scrive: a suo parere — “Net literature”. / «Lavoro sulle relazioni tra letteratura e Internet funziona come piattaforma di scrittura, Ibri daz i one digitalizzazione da vent’anni, da quando ho che sia di tipo individuale o collettiva. Tutti possono s tori a iniziato il mio dottorato di ricerca sui rapporti tra dare vita ad un proprio blog in cui scrivere riguardo media e letteratura influenzata dal digitale. A quel qualsiasi argomento o postare i propri pensieri sui tempo (2000) la mia opinione era che per via del social network, permettendo a chiunque di leggerli. / digitale, della sua natura alfabetica, il computer Diversi sono inoltre i siti web che permettono la post-di gi tal e era un medium (o un meta-/post-medium o forse scrittura collettiva all’interno di siti wiki, in cui gli utenti un sistema di linguaggio?), che può direttamente possono collaborare nella stesura di tesi relativi / scrivere, modificare e in generale viene trattato ad argomenti specifici. Altre piattaforme sono quelle come un sistema di linguaggio. […] Perciò la mia relative alla scrittura di libri, storie brevi o poesie, considerazione del computer e del publishing digitale che spesso diventano delle vere e proprie comunità non era una rottura ma una continuazione della in cui lettori e scrittori si confrontano continuamente. / pri nci pal e stampa. […] In questo modo, il computer può essere Booktype [ https://www.sourcefabric.org ] ad esempio l i nguaggi o visto come una macchina letteraria in cui la scrittura permette di creare libri scritti sia individualmente non avviene solo in superficie come contenuto, che in gruppo. Nasce inizialmente per facilitare ma attraverso la codifica e la strutturazione che la produzione secondo il modello booksprint, infatti diventano parte del funzionamento del medium». è possibile scrivere collettivamente delle storie, [Rieck Stella, Rowson Rose, Wohlfeil Nora, chattare, scrivere note. Alla fine il libro può essere / “Hybrid Bookwork: Empire Soft-Skinned Space”, esportato come pdf, xhtml, mobi, epub. Wattpad p ar t e List Discussion February 2014, ebook, cap.6] [ https://www.wattpad.com/ ] è una comunità di f unzi on e scrittura e lettura, in cui gli utenti possono pubblicare Internet è in effetti il primo nuovo medium del storie indipendenti di vario genere disponibili per Ventesimo secolo basato interamente sul testo, computer e tramite app su tablet e smartphone. ovvero su codici alfanumerici e su sequenze I capitoli delle storie vengono caricati uno alla volta, / / di comandi scritti: in modo da dare ai lettori la possibilità di leggerli ana lo gi co/d ig it al e e commentarli, offrendo allo scrittore un feedback «Se consideriamo l’intera internet come letteratura, continuo. Sul sito si legge infatti: essendo strutturata su lettere, la questione dello cap it ol i scrittore verte sul lettore. Esso è infatti costretto a «Wattpadders love stories that are frequently updated condensare il flusso di testo. Come la poesia futurista with new, short chapters». e dadaista, la tecnica utile per montare insieme [ https://www.wattpad.com/writers/how.html ] materiali linguistici trovati è il “cut’ n’ paste”: un insieme di click del mouse tra un browser Web È un approccio che ha avuto largo successo, infatti e un programma di editing di testi». oggi Wattpadd conta: circa 100 milioni di storie; [Cramer Florian, “Anti-Media, Ephemera on più di 40 milioni di utenti da tutto il mondo con un Speculative Arts”, nai010 publisher, Institute ritmo di crescita molto forte; storie pubblicate in oltre of Network Cultures, Rotterdam, 2013 p. 55] 50 lingue; 11 miliardi di minuti spesi su Wattpad ogni mese, di cui L’85% del traffico di lettura avviene Il computer ci permette di scrivere, e allo stesso su dispositivi mobili. D —12
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ 20 Lines [ http://it.20lines.com/ ] è una comunità è rappresentato dal romanzo tedesco “Die di scrittori e lettori per la condivisione di storie brevi, Quotenmaschine” di Norman Ohler, realizzato non più lunghe di 3,400 battute. Risultano perfette nel 1996 — periodo del boom della rete — in seguito per ritagli di tempo di 5 minuti e sono disponibili commercializzato da un’importante casa editrice per computer, tablet e smartphone. come “first Internet novel”. In Wattpad ad esempio, sono più di 100 gli scrittori che hanno scritto la loro The Incipit [ http://www.theincipit.com ] è una storia online e hanno poi trovato editori che hanno piattaforma italiana di racconti interattivi online. stampato e distribuiti i loro libri nelle librerie. Debbie Le storie sono divise in 10 episodi e ogni episodio Goelz — alias Brittanie Charmintine — ad esempio, si conclude con una domanda relativa al è una delle scrittrici di maggiore successo su l i nguaggi o tri bù/s oc i età proseguimento della storia. I lettori votano tra tre Wattpad, e il suo libro “Marmaids and the Vampires possibilità e in base al maggior numero di voti lo who love them” è stato letto da un milione e mezzo scrittore scrive l’episodio successivo. È possibile, di lettori. anche in questo caso, scrivere commenti alle storie. In The Incipit i libri conclusi possono essere Un alto metodo di self-publishing è quello di auto- / poi scaricati gratuitamente in formato epub o mobi. pubblicare il proprio libro o in versione cartacea Ibri daz i one pagando un editore, oppure in versione digitale, s tori a Mentre nella maggior parte dei casi i libri pubblicati tramite servizi gratuiti: Smashwords [ https://www. sulle piattaforme di scrittura rimangono disponibili smashwords.com/ ], Kindle Direct Publishing in versione elettronica, Booktype offre anche la (Amazon) [ https://kdp.amazon.com ], PubIt (Barnes / possibilità di scaricare il libro in formato pdf. In questo & Noble) [ http://pubit.barnesandnoble.com ], post-di gi tal e modo, se stampato, il libro finale sarà un ibrido tra o Writing Life di Kobo [ http://www.kobobooks.com/ un processo di produzione online — sia nell’ideazione kobowritinglife ]. Questi distributori funzionano in / e nella scrittura che nella stampa, nel caso del print maniera totalmente gratuita, convertono i documenti on demand — e un prodotto finito cartaceo. Esistono in formato ebook, forniscono il più delle volte codici comunque molte altre piattaforme di scrittura online, ISBN e garantiscono allo scrittore un ricavato sulle e tutti i servizi finora elencati sono gratuiti. Wattpadd vendite. La royalty di Smashwords, ad esempio, / pri nci pal e ad esempio vive esclusivamente di finanziamenti arriva all’85%, mentre quella di Amazon al 70%. l i nguaggi o da parte di investitori come Union Square. I libri digitali pubblicati compaiono poi sulle vetrine dei distributori — come lo store di Amazon. L’autore Interessante, nel caso di Wattpad, di 20 lines mantiene i diritti sulla pubblicazione e ne decide e di The Incipit, è che la capacità innata del web anche il prezzo, in alcuni casi può decidere di di distribuire agevolmente testi brevi, senza dispendio distribuirlo gratuitamente. / di denaro e tempo — piuttosto che stampare un libro p ar t e nuovo per ogni capitolo — viene sfruttata appieno. Infine, internet può funzionare come piattaforma f unzi on e Nasce un genere narrativo fatto su misura per la di scrittura anche da un altro punto di vista, ovvero struttura e le capacità del web: le storie vengono diventando parte di uno dei tanti meccanismi che scritte e lette un capitolo per volta, oppure nascono portano alla realizzazione di un libro stampato, e si concludono in poche battute. In questo modo inserendosi così nel sistema letterario tradizionale: / / si dà al lettore la possibilità di scegliere di leggere autori, traduttori ed editori possono scambiarsi testi ana lo gi co/d ig it al e anche un’unica storia breve o un frammento di storia, e correzioni tramite e-mail, senza bisogno di copie e in caso di disinteresse il racconto può essere multiple del testo stampato. semplicemente abbandonato. Questo senza ricorrere cap it ol i necessariamente all’acquisto di un libro stampato A loro volta queste piattaforme di scrittura e di che raccolga più storie brevi, che dopo potrebbero self-publishing diventano dei database, e i lettori scoprirsi poco interessanti. possono cercare i libri selezionando tramite dei filtri i loro generi preferiti. Nelle piattaforme di scrittura Questo modello di scrittura indica di conseguenza e di lettura è possibile anche creare una propria nuovi modelli di self-publishing, in quanto gli autori libreria di libri preferiti. L’idea di considerare internet si auto-pubblicano senza essere sottoposti a vincoli o il computer come database di testi ovviamente si e senza problemi o interferenze. Un altro modo in cui estende oltre i siti che offrono la possibilità di scrivere internet diventa canale di self-publishing è quando e leggere racconti. Tramite internet è possibile i testi pubblicati in rete attirano l’attenzione di un accedere o scaricare testi digitali, e il computer editore. Un primo esempio in questo senso ci offre la possibilità di conservarli, permettendoci D —13
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ di creare un archivio personale. Diverse sono le soggettività umane. Abbiamo cioè svalutato quella librerie digitali dalle quali è possibile scaricare capacità solo umana di vedere le cose in tutte le loro libri, per citarne alcune: aaaaarg.fail, archive.org, dimensioni psichiche, emotive e morali. E l’abbiamo Monoskope.org, bookzz.org. sostituita con la fede nei poteri del calcolo tecnico. […] La ricerca tramite computer eseguita senza I vantaggi dei testi digitali sono molteplici. fantasia e lungimiranza si sta dimostrando antitetica Ad esempio l’indicizzazione dei libri digitali ha al libero esercizio di quella felice condizione che semplificato la ricerca di titoli e di parole chiave, si chiama serendipità, cioè il dono di raggiungere ed è possibile non solo cercare i titoli, ma anche risultati importanti più o meno per caso». i contenuti interni del libro [ i new media [Postman Neil, “Tecnholopy. La resa della cultura l i nguaggi o tri bù/s oc i età sostituiscono gli old media, o no? / caratteristiche alla tecnologia”, seconda edizione, Bollati Boringhieri, e funzioni digitali / accesso e ricercabilità ]. Torino, seconda edizione, 2003] Il computer opera perciò sul linguaggio della Il linguaggio sviluppato dal computer potrebbe macchina, che presenta forme diverse rispetto quindi essere utilizzato dall’uomo in maniera / al linguaggio umano — che sia scritto o verbale. riflessiva e sperimentale, in quanto il suo cervello Ibri daz i one Gli alfabeti dei linguaggi della macchina e di quelli può offrire punti di vista più spontanei piuttosto s tori a umani sono comunque intercambiabili, ma non che automatizzati. Sempre in “Anti-Media” Cramer lo sono nella sintassi e nella semantica. Cramer sostiene che la musica, rispetto alla letteratura, infatti sostiene che sia un errore comune credere è riuscita con più successo nell’impresa di far proprio / che il linguaggio della macchina sia leggibile solo e poi trasformare un linguaggio matematico post-di gi tal e su macchine e che quindi sia irrilevante per le arti ed automatizzato. Compositori come John Cage umane e per la letteratura, e viceversa. Dato che ed esponenti Fluxus hanno spostato i codici / il linguaggio della macchina è una creazione della notazione musicale classica composta umana, dovremmo essere noi a prenderne il da segni discreti verso un linguaggio più naturale. controllo, adottando un atteggiamento riflessivo Cornelius Cardew, Michael Parsons e Howard e creativo verso questo sistema automatizzato. Skempton fondano, nella primavera del 1969 / pri nci pal e L’automatizzazione dell’informazione associato ad all'interno del Morley College di Londra, la Scratch l i nguaggi o un nostro atteggiamento passivo può in effetti essere Orchestra. Qui si cercano di trovare delle alternative controproducente, in “Technopoly” Postman scrive: agli strumenti canonici e ai modi classici in cui si scrive la notazione, il silenzio e i rumori vengono «C’è una perdita di fiducia nel giudizio e nella considerati musica, seguendo la linea sperimentale / p ar t e f unzi on e / / ana lo gi co/d ig it al e cap it ol i La Monte Young, “Compositions 1961”, Pat Allison, https://vimeo.com/26719859, pubblicato da Bob Lockwood il 21 luglio 2011, screenshot D —14
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ dei furutisti prima, della musica concreta e di John Cage. La notazione musicale diventa più umana perché è ora soggetta all’interpretazione dell’esecutore musicale, che parte dalle istruzioni non più matematiche fornite dal compositore. In maniera simile a molte performance Fluxus, in “Composition No. 1” del 1961, La Monte Young da la semplice istruzione “disegna una linea dritta e seguila”. Un approccio più giocoso e meno meccanico è stato l i nguaggi o tri bù/s oc i età sperimentato in ambito letterario, come abbiamo già spiegato in questo capitolo [ ibridazione linguaggio / atomizzazione ed espressioni digitali ] nella letteratura sperimentale che ha frammentato il testo per poi ricomporlo secondo diversi / procedimenti. Qui le istruzioni formali però, e quindi Ibri daz i one un certo grado di automatizzazione, rimangono s tori a — rispetto a quello che è successo nella musica — prerequisiti necessari, così come formali sono le regole grammaticali per la letteratura in generale. / In questi stessi testi sperimentali però, esistono post-di gi tal e allo stesso tempo delle istruzioni implicite su come — in che sequenza — leggere un testo, che possono / essere seguite o meno dal lettore, fornendogli un certo grado di libertà espressiva. Con alle spalle una storia ricca di sperimentazioni tra forme di linguaggio automatizzato ed un’espressività / pri nci pal e interpretativa dell’essere umano, le diverse forme l i nguaggi o di linguaggio digitale possono oggi essere recuperate dall’uomo e reinterpretate tramite nuove associazioni espressive. / p ar t e f unzi on e / / ana lo gi co/d ig it al e cap it ol i D —15
http://www.postdigitaltribe.org/dt/2015/07/07/ibridazione-linguaggio/ Bibliografia consultata Cadioli Alberto, “Il critico navigante. Saggio sull’ipertesto e la critica letteraria”, Marietti, Milano, 1998 Carrière Jean-Claude in: Carrière Jean-Claude, Eco Umberto, “Non sperate di liberarvi dei libri”, Bompiani, Milano, 2009 l i nguaggi o tri bù/s oc i età Cramer Florian, “Anti-Media, Ephemera on Speculative Arts”, nai010 publisher, Institute of Network Cultures, Rotterdam, 2013 Ludovico Alessandro, “Post Digital Print. / L’evoluzione dell’editoria dal 1894”, Caratteri Ibri daz i one mobili, Bari, 2014 s tori a Perondi Luciano, “Sinsemie”, Politecnico di Milano, tesi di laurea, 2007 / post-di gi tal e Postman Neil, “Tecnholopy. La resa della cultura alla tecnologia”, seconda edizione, Bollati / Boringhieri, Torino, seconda edizione, 2003 Rieck Stella, Rowson Rose, Wohlfeil Nora, “Hybrid Bookwork: Empire Soft-Skinned Space”, / pri nci pal e List Discussion February 2014, ebook l i nguaggi o Wilson John, “Film Literacy in Africa”, vol. I, n. 4, Canadian Communications, estate 1961 / p ar t e Siti consultati (2015) f unzi on e https://kdp.amazon.com http://www.treccani.it/enciclopedia/pecia/ http://it.20lines.com/ / / http://www.kobobooks.com/kobowritinglife ana lo gi co/d ig it al e http://pubit.barnesandnoble.com https://www.smashwords.com/ https://www.sourcefabric.org cap it ol i http://www.theincipit.com http://www.treccani.it/enciclopedia/codice/ http://www.treccani.it/enciclopedia/lingua/ http://www.treccani.it/enciclopedia/linguaggio/ http://www.treccani.it/vocabolario/linguaggio/ https://www.wattpad.com/ D —16
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