I sette giorni dell'Aquila - Associazione Nazionale Alpini Como

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I sette giorni dell'Aquila - Associazione Nazionale Alpini Como
Numero 3 - Anno XLVIII - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como
                                                                                                                                                                                                              Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Como

                                                                                                                                                      Como - Anno XLVIII - Luglio-Settembre 2022 - Numero 3

I sette giorni dell’Aquila
I sette giorni dell'Aquila - Associazione Nazionale Alpini Como
Il Panettone degli Alpini 2022

La solidarietà formativa
       Anche quest’anno i fondi raccolti verranno utilizzati a favore dei giovani
e in modo particolare per i Campi Scuola, progettati dall’Associazione Nazionale Alpini
       d’intesa con lo Stato Maggiore della Difesa e il Comando Truppe Alpine.

                    Mettere il NOI prima dell’IO
              è il motto e la finalità dei Campi Scuola
I sette giorni dell'Aquila - Associazione Nazionale Alpini Como
SOMMARIO

                                                          In questo numero

                   in copertina                            EDITORIALE
                                                                                                                             2
            I sette giorni dell’Aquila
             (Foto Mario Ghielmetti)
                                                           Ma la Patria ci chiama?
        Como - Anno XLVIII - Numero 3
           Luglio-Settembre 2022
        Associazione Nazionale Alpini
               Sezione di Como
       Via Zezio, 53 - 22100 Como (CO)                     DAL DIRETTORE
                Tel. 031.304180
       www.alpinicomo.it - como@ana.it
           Direttore responsabile
                                                           Certezza, non solo intuizione                                     3
             Piergiorgio Pedretti
         pedretti.ppg1947@gmail.com
                 Redazione
                                                           150 CIME
                                                                                                                            4
        Enrico Bianchi, Kristian Fiore,
       Enrico Gaffuri, Mario Ghielmetti,
       Roberto Novati, Carlo Pedraglio,                    I sette giorni dell’Aquila
       Luigi Spinelli, Tiziano Tavecchio
      Progetto grafico e impaginazione
        QG Project - Alessandro Villa
                     Stampa                                IN GRIGIOVERDE
                                                                                                                            22
           Bieffe Srl Industria Grafica
            Via Mariano Guzzini, 38
             62019 Recanati (MC)
                                                           La Staffetta del 150°
     Registrazione al Tribunale di Como
              n. 21 del 7/10/1976.
 Poste Italiane SpA - Sped. in abb. postale -
  D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004                    RIMINI 2022
                                                                                                                            25
    n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como
     Hanno collaborato a questo numero                     Tanto tuonò che... non piovve
    Stefano Arcani, Archivio Ufficio Stampa PAT,
           Achille Ballerini, Rudi Bavera,
         Luca Benaglio, Camillo Bertacchi,
            Emilio Binda, Luca Boschini,
           Marco Bravi, Angela Briccola,                   RADUNI DI CONFINE
                                                                                                                            26
             Brigata Alpina Taurinense,
        Costantino Canevali, Elio Ceschina,
         Luca Contalbrigo, Patrizia Crespi,                Tra il finito e l’immenso
       Luigina Dolci, Fabiusgo, Sergio Ferrise,
     Andrea Ficarra, Paolo Gressani, Luca Gini,
    Andrea Marini, Paola Marzorati, Italo Mazzoni,
Silvano Miglioretto, Gabriele Migliorini, Luigi Morini,
    Settimo Moro, Mario Nasatti, Sergio Negrini,           DALLA PENNA DEI GRUPPI
                                                                                                                            30
          Fiorenzo Ortelli, Moreno Ortelli,
        Andrea Parravicini, Diego Pianarosa,
     Mario Pietrangeli, Marco Pini, Mario Pozzi,           Fatti col cappello alpino
              Giulio Radaelli, Pietro Re,
       Matteo Reguzzoni, Andrea Tagliabue,
          Giuliano Vanossi, Giulio Zanotta

                                                           TANTO DI CAPPELLO
                                                           Notizie alpine intra moenia ed extra moenia                      44
                                                           RECENSIONI
  A tutti coloro che abbiano salvaguardato, aiutato,
      accresciuto la Patria, è assegnata in cielo
                                                           Finito di stampare                                               53
  una sede ben determinata, dove nella beatitudine
           possano godere di una vita eterna
     Omnibus, qui patriam servaverint, adiuverint,
     auxerint, certum est in caelo definitum locum,
          ubi beati aevo sempiterno fruantur
         Marco Tullio Cicerone, De Re Publica,             La versione digitale del Baradèll è pubblicata
              Somnium Scipionis, 6, 13
                                                           sul sito internet www.alpinicomo.it e su www.alpimediagroup.it
I sette giorni dell'Aquila - Associazione Nazionale Alpini Como
EDITORIALE

           Ma la Patria ci chiama?
                                  Noi rispondemmo giurando! Ma oggi…

                                                                                                                                               Foto https://www.pionieriorobica.it/1971.est.htm
L
        eva sì o leva no. Ai miei tempi                       Enrico Bianchi                    nazionale Sebastiano Favero lo scorso
        (fine anni Sessanta del secolo                                                          mese di agosto ha lanciato un nuovo
        scorso) i coscritti di ogni paese                                                       appello, al quale mi associo, a favore del
        all’approssimarsi della chiamata       ni, ci ha insegnato disciplina e ordine,         ripristino di un servizio che richiami il
obbligatoria al servizio militare festeg-      capacità di legare con tanti commilitoni         nostro di allora. Lo sbandamento evi-
giavano con gioia questo evento (quasi         provenienti da ogni parte d’Italia; ci ha        dente di una parte della nostra gioventù
tutti). C’era l’usanza di “rubacchiare” un     abituati a vivere in comunità numerose           priva di valori e di esempi qualificanti è
alberello in qualche bosco vicino per pian-    e a condividere gioie e fatiche. Ci ha ob-       sotto gli occhi di tutti e sarebbe necessa-
tarlo in uno spiazzo nel paese scrivendoci     bligati a renderci indipendenti, a gestirci      rio intervenire oramai con una notevole
vicino il numero dell’anno di nascita dei      in autonomia nei pochi momenti liberi            urgenza. Non so se la naja sia la soluzione
candidati soldati. Immancabile, e a vol-       dall’inquadramento dei ranghi. Chi non           dei mali della nostra società, ma qualco-
te la prima in assoluto, la visita medica      ricorda la sveglia antelucana, lo stramale-      sa bisogna pur tentare. Noi Alpini questo
presso il distretto militare a Como con        detto cubo sulla branda (a me non veniva         qualcosa lo stiamo facendo, proponendo
ansie e timori vari. Per alcuni poi con la     quasi mai!), la pulizia dei servizi, i post      per esempio, tanto per iniziare, dei campi
remota speranza di essere riformati, per-      mensa con la raccolta e il lavaggio dei          scuola di una notevole serietà e impegno,
ché anche allora fare il servizio militare     vassoi (sigh!), le marce, le difficoltà per la   aperti ai giovani da sedici a venticinque
sembrava tempo sprecato. Si raccoglieva-       libera uscita e altro ancora.                    anni, in cui si insegni disciplina, collabo-
no offerte in paese sconfinando fin sulle      Incombenze spiacevoli allora, ma ricor-          razione disinteressata coi propri compa-
strade statali, presidiando i semafori per     date quasi con nostalgia ora, consapevoli        gni, protezione civile, approccio alla mon-
arricchire il bottino con le offerte degli     che comunque hanno lasciato un segno             tagna, amore per la Patria e per la nostra
automobilisti. Alla fine, tutto si chiudeva    positivo nel nostro carattere.                   Bandiera, ricerca sempre del dialogo per
con un lauto pranzo in compagnia; atmo-        Dal 2004 tutto ciò è stato accantonato (si       la soluzione dei problemi. Quest’anno i
sfera di grande festa forse anche perché       dice leva sospesa, ma di fatto cancellata)       campi scuola in tutta Italia sono undici e
preludio all’avvicinarsi della maggiore età.   e sinceramente sono convinto che si è as-        coinvolgono oltre seicento ragazzi, inqua-
Il servizio di leva allora ha sicuramente      sistito a un peggioramento nella socialità       drati con un piglio militare. Forse è poca
formato il carattere di moltissimi giova-      dei nostri giovani. Il nostro presidente         cosa ma chi ben inizia…

2    luglio-settembre 2022
I sette giorni dell'Aquila - Associazione Nazionale Alpini Como
DAL DIRETTORE

                        Certezza, non solo intuizione
                                                        Il 15 ottobre 1872 nascevano gli Alpini

          E
                             sattamente centocinquanta anni                        Piergiorgio Pedretti                   arma) pronto perfino a sacrificarsi per non
                             fa, il 15 ottobre 1872, re Vitto-                                                            perderli. […] Non vogliamo idealizzarli, ma
                             rio Emanuele II firmò a Napoli il                                                            ci sembra di poter affermare che nell’attuale
                             Regio Decreto numero 1056 che            montagna, avrebbe lottato per salvare la            civiltà della materia e delle macchine, questa
                    istituì ufficialmente il Corpo degli Alpini.      propria famiglia e la valle, cioè il territorio     gente che – senza forse rendersene conto – si
                    La prima “intuizione” sulla necessità di          della loro vita e degli affetti domestici.          sosteneva soprattutto sullo spirito, costituiva
                    difendere i confine lungo la cerchia delle        Molti anni dopo, lo scrittore brianzolo             una grande eccezione…
                    Alpi fu del capitano dei Bersaglieri Giu-         Eugenio Corti nel suo libro Il cavallo rosso        Quando nel 1919 nacque l’Associazione
                    seppe Domenico Perrucchetti che nel suo           ha descritto mirabilmente chi sono gli Al-          Nazione Alpini, tutti questi valori con-
                    saggio Considerazioni su la difesa di alcuni      pini, confermando le idee di Perrucchetti:          tribuirono a formare quel tesoro morale
                    valichi alpini e proposta di un ordinamento       Alpini e Artiglieri da montagna erano anche         che è giunto fino a noi e che è la base del
                    militare territoriale della zona alpina face-     nell’aspetto diversi sia dai Bersaglieri che dal-   nostro operare: lo spirito di Corpo, la
                    va notare con insistenza che le uniche            le truppe ordinarie. Fisicamente solidi a causa     disponibilità e generosità senza limiti,
                    persone in grado di controllare i confini         della vita dura della montagna cui erano abi-       l’attenzione alle necessità altrui. Oggi se
                    dell’arco alpino e dare un notevole contri-       tuati fin da bambini, ma del tutto alieni da        vogliamo che questo tesoro continui a es-
                    buto alla difesa nazionale, erano proprio         atteggiamenti arditistici, davano a chi li os-      sere sostegno, più che guardare al futuro,
                    gli abitanti della montagna e delle valli.        servava un’impressione di forza insieme rude        dobbiamo vivere bene e intensamente il
                    La sua era una “certezza” perché questa           e tranquilla. […] Il loro notorio spirito di Cor-   tempo presente non dimenticando che il
                    gente, sin da bambino, possedeva un for-          po – molto evidente – era una naturale prose-       nostro lavoro ha per scopo aiutare i vivi
                    te spirito di sopravvivenza, aveva la forza       cuzione di quello paesano e di vallata, per il      ricordando i morti.
                    e la robustezza necessarie per affrontare         quale si sentivano alla fine membri d’un’unica      Quest’anno la Sezione di Como ha assisti-
                    le veglie, i rigidi inverni, la vita all’aperto   famiglia; aggiungendosi la sperimentata fidu-       to in modo memorabile all’esaltazione del
                    sui pascoli e la volontà di non arrendersi        cia che ogni Alpino riponeva nei propri com-        nostro spirito di corpo durante la i sette
                    mai davanti alle difficoltà.                      pagni, […] essi tendevano a rimanere in ogni        giorni dell’Aquila in Val d’Intelvi: Alpini in
                    Non solo, Perrucchetti aveva anche capi-          circostanza uniti; e se per caso le vicende del     armi e Alpini in congedo hanno vissuto
                    to che i montanari erano naturalmente             combattimento ne disunivano qualcuno, que-          una settimana in completa unità d’in-
                    predisposti verso l’aiuto reciproco perché        sti appena poteva provvedeva da sé a riunirsi       tenti, rafforzando tutti i valori che carat-
                    le difficolta della vita richiedono unità e       ai suoi. Gente dal semplice cuore, gli Alpini       terizzano le Penne Nere e coinvolgendo
                    vicinanza gli uni agli altri. Caratteristiche     erano inoltre tutto meno che furbi (se almeno       festosamente anche la popolazione. Ed è
                    che si sarebbero rivelate fondamentali            in questo gli altri italiani gli somigliassero un   proprio per non dimenticare questo even-
                    in caso di un attacco nemico sul confine          po’!). Come di norma il montanaro, ciascuno         to unico e irripetibile che questo numero
                    delle Alpi perché, prima ancora di com-           di loro faceva molto conto dei propri mode-         del Baradèll dedica un ricco spazio all’av-
                    battere per difendere la Patria, la gente di      sti strumenti (dunque anche della propria           venimento, quasi una monografia.
Foto Mario Ghielmetti

                                                                                                                                            luglio-settembre 2022    3
I sette giorni dell'Aquila - Associazione Nazionale Alpini Como
150 CIME

I sette giorni dell’
                     Ascensioni ed emozioni nella splendida Valle Intelvi

S
        ette giorni di incredibile intensi-                   Enrico Gaffuri                   abitanti della Valle, increduli per la pre-
        tà, pieni di emozioni, di ricordi e                                                    senza di tanti soldati, sorridenti nell’in-
        rimpianti, sette giorni irripetibili.                                                  contrarli per strada. E in tutti i paesi da
        Una settimana molto impegnati-          parato a fare in caserma tanti anni fa.        cui si è passati l’accoglienza è stata calo-
va, per tutto ciò che si è dovuto orga-         Insieme a camminare, insieme a recitare        rosa: Arrivano gli Alpini! – e tutti fuori a
nizzare e preparare fisicamente, ma le          la Preghiera dell’Alpino, insieme a tavo-      salutarli, perché in Val d’Intelvi l’Alpino
preoccupazioni e la fatica non sono state       la, o a mangiare un panino seduti su un        è una figura di casa, è uno di famiglia.
nulla, rispetto al piacere delle sensazioni     sasso. Sette giorni fianco a fianco, anche     Una settimana full immersion con i mili-
che ci ha regalato. Proprio così un regalo      la sera, ad ascoltare un coro, oppure se-      tari che ha meritato di essere illustrata
prezioso, da custodire con cura tra i ri-       duti al tavolino di un bar in mezzo alla       giorno per giorno sulle pagine che se-
cordi più belli.                                gente del posto.                               guono. Sette giorni che ci hanno fatto
Sette giorni durante i quali i “vecchi” Al-     Poi, quantunque oggi sia un fatto noto         bene, al fisico e allo spirito.
pini dell’Associazione si sono mischiati a      a tutti, ha fatto effetto vedere tra le fila   Nel centocinquantesimo di fondazione
quelli più giovani in servizio, diventan-       del reparto diverse ragazze. Vederle in        del Corpo, abbiamo visto che l’Alpin l’è
do veramente un tutt’uno. E il rapporto         uniforme, vederle portare in spalla uno        semper quel, come dice la canzone.
tra vecchi e giovani è diventato subito         zaino pesante quanto quello degli uomi-        In più di un’occasione abbiamo visto
condivisione. Si è stati insieme con la         ni, vederle marciare in salita come tutti      volare qualche falco, ma a noi è sempre
massima naturalezza, come se ci si co-          gli altri. Una bellissima immagine.            sembrato ben più grande, perché sono
noscesse da tempo, come avevamo im-             Settimana straordinaria anche per gli          stati i sette giorni dell’Aquila.

4    luglio-settembre 2022
I sette giorni dell'Aquila - Associazione Nazionale Alpini Como
Aquila

         luglio-settembre 2022   5
I sette giorni dell'Aquila - Associazione Nazionale Alpini Como
150 CIME

LUNEDÌ: L’ARRIVO IN VALLE

Pianteremo l’accampamento

M      i piace ripensare al titolo Su pei
       monti che noi andremo per comple-
tare l’articolo pubblicato a pagina 28 del
                                                 in un attimo. Porta carraia con sbarra e
                                                 garitta per il piantone hanno trasformato
                                                 il campo di calcio in un campo base mi-
                                                                                                 sulle nostre belle cime di contorno alla
                                                                                                 Valle pubblicizzandole quindi anche sulla
                                                                                                 rivista militare. I Gruppi della Valle, chi
numero precedente (numero 2, aprile-             litare, fugato ogni dubbio, entra solo chi      più chi meno, li hanno accolti con gioia e,
giugno 2022, ndr) del nostro Baradèll.           è autorizzato. Entrano solo i soldati e i       nei momenti di pausa nelle escursioni, li
Ebbene su quei monti ci siamo andati, o          soldati sono i nostri Alpini e Alpine, quasi    hanno “rifocillati” con grande generosità.
meglio ci sono andati alcuni di noi Alpini       tutti giovanissimi, atletici, compresi i loro   Settimana intensa, vissuta da loro senza
della Sezione di Como accompagnando la           comandanti: pensate che il capitano della       fatica e da noi vecchietti con qualche stra-
Compagnia 108 del Battaglione L’Aquila           108 ha ventisette anni!... Ai miei tempi il     scico reumatico in più. Intensa, bellissima
del 9° Reggimento Alpini, di stanza abi-         capitano Falco della 46 del Tirano mi sem-      ma troppo breve. Il lunedì, dopo la splen-
tualmente a L’Aquila, e facente parte della      brava più vecchio di mio padre.                 dida cerimonia di chiusura (il tenente co-
Brigata Taurinense.                              Bellissima la settimana trascorsa in loro       lonnello Federico Petrocco comandante
Nota di cronaca: estremamente impegna-           compagnia: abbiamo respirato un po’ di          del Battaglione L’Aquila mi ha più volte
tivo il motto del Battaglione, coniato nel       aria della nostra naja seppure con gli ag-      espresso compiacimento per la foltissima
1935 da Gabriele D’Annunzio che recita:          giornamenti legati all’evolversi degli anni.    partecipazione della popolazione) alcuni
Penne d’aquila e ugne di leonessa.               Alla libera uscita non c’è più il tenente       di noi, i più presenti in settimana, hanno
Lunedi 11 luglio 2022, precisi come un           Leban del tempo che ti controllava la           manifestato i primi sintomi, non del Co-
orologio svizzero, gli Alpini della Compa-       polvere sulle scarpe o il possesso o meno       vid-19 ma di un sentimento forse un po’
gnia 108 si sono materializzati al campo         del pettinino d’ordinanza, elementi con-        desueto che si chiama nostalgia.
di calcio del Comune di Centro Valle In-         dizionanti il permesso di uscita. Ragazzi       Esperienza difficilmente ripetibile per noi
telvi (San Fedele) allestendo in tempo in-       e ragazze moderne questi soldati della          tutti, piccolo groppo in gola ma grande
credibilmente rapido centoquaranta tende         108, bei visi di Alpini e Alpine educati e      serenità per quello che abbiamo vissuto
per la truppa, quattro tende per gli ufficiali   ordinati, soprattutto quando si mischia-        con questi splendidi giovani. Nel mio sa-
e tenda comando, perfettamente scherma-          vano con la popolazione di San Fedele;          luto ho invitato tutti i presenti a guardare
te con teli mimetici. Vi ricordate quando        facile legare con loro nei momenti di libe-     i loro bei visi, i volti di giovani seri sul cui
ciascuno di noi al campo estivo portava un       ra uscita. Hanno portato una ventata di         futuro noi possiamo contare; sosteniamo-
telo tenda da assemblare agli altri per la       novità e freschezza (seppur nella calura        li perché sono una garanzia anche per il
canadese in comproprietà? Niente di tutto        di quei giorni) in tutto il circondario e       nostro futuro.
questo, bellissime tende singole montate         hanno svolto la loro attività addestrativa                                       Enrico Bianchi

6    luglio-settembre 2022
I sette giorni dell'Aquila - Associazione Nazionale Alpini Como
UN’ESPERIENZA DI SOLIDARIETÀ E DI SENSO CIVICO

Più bella cosa non c’è                                                                         Aquila, non ho esitato a confermare la
                                                                                               disponibilità nonostante ne sia rimasto
                                                                                               molto sorpreso.
                                                                                               Prima di poter aderire all’iniziativa, da

L   a Valle Intelvi simbolo del patriot-
    tismo, figlia di un’Italia che ha un
grande senso di appartenenza. Il paese
                                               150° anniversario della costituzione del
                                               Corpo, organizzate dal comando in per-
                                               fetta collaborazione con l’Associazione
                                                                                               primo cittadino ho cercato di capire l’ef-
                                                                                               fettiva fattibilità facendo combaciare tutti
                                                                                               gli impegni senza scontentare la cittadi-
di Centro Valle Intelvi ha infatti ospitato,   Nazionale Alpini.                               nanza. Ecco allora che, dopo aver parlato
nel corso del mese di luglio, una settima-     L’addestramento svolto dalle Truppe Al-         con don Paolo e con don Andrea, che si
na di addestramento della Compagnia            pine in Valle Intelvi ha visto sul campo        sono messi a disposizione, insieme abbia-
108, Battaglione L’Aquila, 9° Reggimento       oltre cento Alpini sul Galbiga e lungo la       mo deciso di organizzare il campo base
Alpini, Brigata Taurinense. Il raduno è        Linea Cadorna, nella zona del Sasso Gor-        nell’area del campo sportivo dell’oratorio.
stato senza alcun dubbio un momento di         dona e del monte San Zeno, oltre che alla       Tutto il resto è stato un crescendo, decine
grande attaccamento al territorio, ma so-      vetta della Sighignola, balcone d’Italia. È     e decine di persone si sono attivate per
prattutto al Corpo degli Alpini in quanto      stata anche un’occasione per promuovere         rendere il momento indimenticabile.
essi rappresentano l’Italia di ieri, di oggi   il territorio attraverso i legami stretti che   Un ringraziamento a tutti gli amministra-
e di domani. Uomini e donne che si sono        tradizionalmente esistono tra gli Alpini e      tori della Valle Intelvi con i quali ho lavo-
spesi e si spenderanno sempre per man-         la comunità di appartenenza.                    rato per il raggiungimento dell’obiettivo
tenere alto il nome della Patria.              Inutile sottolineare quanto sia importan-       di rendere tutto impeccabile. Un ricordo
Il raduno della Valle è stata l’occasione      te per il Comune di Centro Valle Intelvi        che rimarrà indelebile nel cuore di tante
per commemorare anche il Battaglione           accogliere queste manifestazioni. Sono          persone che sono accorse per applaudire
L’Aquila decimato sulle nevi di Selenyj        quei momenti di socialità e di attacca-         i vari momenti conviviali. Posso sicu-
Jar, nella campagna di Russia nel secondo      mento, quegli istanti attraverso i quali        ramente dire che è stato un momento
conflitto bellico. L’iniziativa del comando    una comunità si stringe intorno agli uo-        indimenticabile, vedere anche gli Alpini
del 9° Reggimento Alpini denoninata 150        mini che hanno dato tanto, alcuni la vita,      girare nelle piazze di Centro Valle e chiac-
Cime ha visto impiegati dalle Alpi all’Ap-     per il proprio Paese. Quando, il presiden-      chierare con i vallintelvesi, mi ha riempi-
pennino oltre milleseicento militari delle     te degli Alpini di Como Enrico Bianchi e        to il cuore e sono tornato indietro con i
Truppe Alpine dell’Esercito Italiano che       il responsabile di zona Agostino Peduz-         tempi della leva militare. Gli Alpini hanno
hanno compiuto centocinquanta ascen-           zi, sono venuti in Comune a proporre            saputo portare entusiasmo, senso civico,
sioni nell’ambito delle celebrazioni del       l’evento, su richiesta del Battaglione          cultura e storia. In queste settimane ho
                                                                                               voluto rimarcare l’importanza delle Forze
                                                                                               Armate operative e in congedo in quanto
                                                                                               grazie a loro, anche nei momenti più dif-
                                                                                               ficili, sono riusciti a stare vicini alle am-
                                                                                               ministrazioni e ai cittadini per rispondere
                                                                                               con concretezza alle necessità spendendo-
                                                                                               si in prima linea, anche a costo di correre
                                                                                               grossi rischi.
                                                                                               Non posso che ringraziare ancora tutti
                                                                                               gli Alpini della Valle Intelvi che, nei mo-
                                                                                               menti di bisogno, hanno offerto, a titolo
                                                                                               di volontariato, la propria disponibilità
                                                                                               comprendendo le necessità.
                                                                                                                                 Mario Pozzi
                                                                                                               sindaco di Centro Valle Intelvi

LE GRANDI COSE DI CUI POCHI SI ACCORGONO

Ciò che non si vede                                                                            muovono, i militari si portan dietro tutto
                                                                                               ciò che serve, dalle tende, alle cucine e
                                                                                               alle derrate alimentari, fino alle armi. È
                                                                                               proprio come se si spostasse la caserma.

Q    uando arrivi sul posto per l’evento di
     turno, non ti passa nemmeno per la
testa di pensare al lavoro di preparazione
                                               prattutto se si tratta di un evento di lunga
                                               durata, come è avvenuto per la settimana
                                               in Val d’Intelvi con gli Alpini della Com-
                                                                                               Eggià, però bisogna che qualcuno si sia
                                                                                               già dato da fare per trovare il posto adat-
                                                                                               to a piantar l’accampamento, meglio se su
della cerimonia. Ti guardi in giro, è tutto    pagnia 108 del Battaglione L’Aquila. Cen-       un terreno piano, facendo attenzione che
in ordine, dai che si comincia. E dire che     toquaranta tra uomini e donne in armi, a        non ci sia il rischio allagamento in caso
la parte più importante è proprio quella       percorrere le nostre belle montagne.            di pioggia. Se poi ci fosse la possibilità di
che non si vede! È la parte che sta dietro,    Indubbiamente, un reparto militare è au-        avere a portata di mano servizi igienici
in primo luogo la programmazione, so-          tonomo, guai se non lo fosse! Quando si         e docce, sarebbe una cannonata. D’altra

                                                                                                                  luglio-settembre 2022   7
I sette giorni dell'Aquila - Associazione Nazionale Alpini Como
150 CIME

parte, centoquaranta persone sono tante                                                             vero tutta la situazione in pugno. Il nostro
e le necessità sono numerose.                                                                       uomo conosce tutto e tutti ed è sempre in
Si è quindi trattato di individuare il luogo                                                        grado di portare a casa i risultati. Grazie
adatto, sottoponendolo ai militari e, so-                                                           al suo impegno continuo non manca mai
prattutto, spuntando da parte della pro-                                                            nulla. I cuochi militari hanno la necessi-
prietà l’autorizzazione a utilizzarlo. A San                                                        tà di avere un congelatore in più, perché
Fedele c’è un ambiente ideale sotto tutti                                                           il loro non basta? Il nostro uomo sa dove
gli aspetti, il campo sportivo dell’oratorio.                                                       trovarlo e chi chiamare per trasportarlo.
Già dall’inizio è sceso in campo Agostino                                                           Anche i soldati e i loro vari comandanti
Peduzzi, il vicepresidente della Sezione e                                                          si accorgono immediatamente di che tipo
referente per la zona dell’intera Valle, che                                                        di uomo sia e ci mettono solo un attimo
ha svolto la mediazione tra Associazione,                                                           a legare e a diventare suoi amici, non per
Parroco e Sindaco, sconvolgendo i pro-                                                              convenienza, ma perché non si riesce a
grammi già pensati per i ragazzi del paese.                                                         farne a meno.
Ma Agostino non si ferma davanti a nien-                                                            Adesso però è opportuno che riprenda a
te e, forte della grande collaborazione che                                                         chiamarlo per nome. Agostino, alla guida
i Gruppi della Valle hanno sempre offerto                                                           dei suoi collaboratori ha continuato a la-
a tutte le istituzioni, porta a casa il per-        striscioni; insieme a un gruppetto di soci      vorare a testa bassa per tutte le piccole e
messo. Era da immaginare, perché la pre-            (di quelli che non si tirano mai indietro)      grandi cose di cui alla fine pochi si accor-
senza dei militari in Valle non farà piacere        passa a distribuire tutto casa per casa,        gono, per tutto ciò che non si vede, pur es-
solo agli Alpini dell’Associazione; l’intera        con la raccomandazione di esporre alle          sendo fondamentale per la buona riuscita
collettività ne trarrà beneficio in termini         finestre e ai balconi.                          dell’evento. E, grazie a quella parte di lavo-
di vivacità nei paesi e, onestamente, an-           Adesso però basta chiamarlo Agostino, lo        ro di cui è facile non accorgersi, è funzio-
che in termini economici. Infatti cento-            chiamerò il nostro uomo, visto che lo do-       nato tutto bene, anzi, tutto a meraviglia,
quaranta persone arrivate tutte assieme             vrò citare ancora tante volte. Tante volte,     senza intoppi, senza lamentele. Unico vero
daranno un interessante impulso alle at-            perché sono numerose le altre cose che          problema, il gran caldo, ma lì purtroppo
tività locali; basti pensare alle lavanderie,       dovrà fare.                                     Agostino non ha competenza, peccato.
ai bar, ai ristoranti.                              Tanto per dirne una, il nostro uomo dovrà       Caro Agostino, sono veramente orgoglio-
L’oratorio dispone anche di un grande sa-           fare il miracolo di trovare ospitalità negli    so di essere un tuo amico. La tua forza
lone, che diventerà la mensa e gli Alpini           alberghi per i ventotto componenti della        di volontà, l’infaticabilità, la tua testar-
in congedo, sempre guidati da Agostino,             Fanfara della Brigata Alpina Taurinen-          daggine nel raggiungere a tutti i costi il
mettono a disposizione e trasportano ta-            se, che arriva con un preavviso di pochi        risultato e il tuo grande cuore sono un
voli e panche, in grado di ospitare fino a          giorni. A metà luglio bisogna fare i salti      formidabile esempio di cosa voglia dire
trecento commensali, visto che si preve-            mortali per trovare posto e il nostro uomo      vivere l’alpinità. Viverla senza riserve.
dono momenti di grande convivialità.                dimostra ancora una volta di saperli fare.      Ti sembrerò ripetitivo, perché già tanti ti
Adesso c’è da imbandierare il paese, anzi, im-      Questi ritmi incalzanti non si limitano al      hanno riempito di elogi, ma ricordati che
bandieriamo tutta la Valle, è così bello vedere     periodo di preparazione, ma durano tutta        il più ripetitivo di tutti sei proprio tu, che
Tricolore ovunque… per una volta imitiamo i         la settimana di permanenza del reparto          continui a darti da fare un giorno dopo
vicini di casa svizzeri. Anzi, mettiamo anche       militare. Il numero di telefono del nostro      l’altro, senza mai fermarti.
un po’ di striscioni con i nostri motti, che pia-   uomo è il più gettonato, perché le esigen-      Che bello sarebbe, se in Associazione ci
ceranno anche ai nostri ospiti. E Agostino          ze, grandi o piccole che siano, sono tante      fossero tanti Agostino!
non si limita a far incetta di bandiere e           e ci si deve per forza affidare a chi ha dav-                                           Chicco

MARTEDÌ: MONTE GALBIGA

Quasi un pellegrinaggio                                                                             menadito sentieri e scorciatoie come le
                                                                                                    proprie tasche e, oltretutto, si sono dimo-
                                                                                                    strati camminatori di razza, assolutamen-
                                                                                                    te all’altezza della situazione.

S  ono tre i raduni di montagna della no-
   stra Sezione, sicuramente i più in linea
con il tema alpino, quelli che già in passa-
                                                    timana di presenza in Val d’Intelvi. È stata
                                                    proprio la prima volta che li abbiamo visti
                                                    all’opera, in un percorso di circa ventidue
                                                                                                    Giulio e il colonnello sono partiti, come
                                                                                                    si dice, gambe in spalla. Gli Alpini della
                                                                                                    Compagnia 108, suddivisi in plotoni e
to abbiamo chiamato “raduni di confine”.            chilometri, con importanti dislivelli da su-    squadre con le giuste distanze hanno se-
Confine tra terra e cielo. Sono i raduni al         perare. Partiti dall’accampamento in San        guito il loro comandante, il giovane e bra-
Palanzone, al Cornizzolo e al Galbiga. A            Fedele, con zaino e fucile in spalla, hanno     vissimo capitano Davide Inglese. Secondo
quest’ultimo monte quest’anno c’è stato             marciato alla volta del Monte Galbiga. Alla     la regola e le tradizioni alpine, cinquanta
un fuori programma importante, che re-              testa della compagnia c’era addirittura il      minuti di marcia e dieci di sosta.
sterà scritto nella storia della Sezione e del      comandante di reggimento colonnello             Il programma prevedeva alcune tappe,
Gruppo di Lenno, titolare delle attività sul        Gianmarco Laurencig, accompagnato dal           con incontri nei punti più significativi,
Galbiga. Proprio da questo monte ha pre-            nostro Giulio Zanotta, segretario di Casa-      con piccole e semplici cerimonie. Giulio
so il via il programma addestrativo degli           sco, in veste di guida. Abbiamo scoperto        e il Colonnello sono sempre arrivati agli
Alpini del Battaglione L’Aquila, nella set-         che i nostri soci della Valle conoscono a       appuntamenti con largo anticipo, avendo

8     luglio-settembre 2022
sempre camminato di buon passo senza            ragazza era commossa, sentiva fino in fon-       Presidente e due del Colonnello, quindi di
soste. Primo punto di incontro la cappel-       do il significato delle parole e trasmetteva     nuovo recita della Preghiera dell’Alpino.
lina dell’Alpe di Colonno, dove un Alpino       la sua emozione a chi la stava ascoltando.       Una marcia con tutte le caratteristiche del
in servizio ha recitato la Preghiera dell’Al-   Poi, di nuovo in marcia per raggiungere          pellegrinaggio, con ben quattro occasioni
pino di fronte a tutti i colleghi schierati.    la vetta del Galbiga. Bellissimo vedere le       di preghiera, la nostra, quella che qual-
Abbiamo avuto la bella sorpresa di sen-         squadre camminare ordinate a distanza            cuno ha provato a contestare, quella che
tirla nella versione integrale, la nostra,      sul profilo piuttosto ripido della monta-        noi veci teniamo duro a recitare. Quella
quella che piace a noi.                         gna. E spettacolare vedere le fumate tri-        che anche i bocia continuano a difendere
Ripartenza e avanti fino alla cappellina        colori salire dalla vetta, intorno alla croce,   con orgoglio e con la fede che ci contrad-
di Ossuccio Boffalora, quella dedicata al       dove ancora una volta, la terza, è stata re-     distingue da centocinquant’anni.
beato don Carlo Gnocchi. Un intervento          citata la preghiera. Una breve sosta e poi       Bellissima giornata, come stupende sono
a ricordo di don Gnocchi da parte del pre-      giù fino al rifugio Venini Cornelio, dove        state tutte le altre. Nel corso della setti-
sidente Enrico Bianchi e di nuovo recita        gli Alpini di Lenno, guidati da Vittorio         mana non si è persa occasione per prega-
della nostra preghiera. Questa volta la let-    Zerboni, hanno preparato un rinfresco.           re con le nostre parole, in giro per le mon-
tura è toccata a una giovane ragazza Alpi-      Ma prima di bagnare il becco è avvenuta          tagne e il passo degli Alpini è diventato
na. Una lettura fuori dell’ordinario, con la    un’altra breve cerimonia di fronte alla cap-     un pellegrinaggio.
voce che inciampava. Si capiva bene che la      pella di fianco al rifugio. Due parole del                                                E.G.

                                                                                                                  luglio-settembre 2022   9
150 CIME

MERCOLEDÌ: VETTA SIGHIGNOLA

Il Balcone d’Italia                                                                             Ceresio, il lago Maggiore; il lago di Varese
                                                                                                e il piccolo lago svizzero di Muzzano. Poi
                                                                                                la storia della mancata funivia verso Cam-
                                                                                                pione d’Italia, che fino a cento anni fa era
                                                                                                Campione d’Intelvi, la città di Lugano, i
                                                                                                cippi di confine e la “ramina” cioè la rete
                                                                                                metallica di confine, le Alpi italiane e sviz-
                                                                                                zere purtroppo poco visibili per le nuvole,
                                                                                                la pianura lombarda, gli aeroporti della
                                                                                                Malpensa e di Agno. Ha poi proseguito
                                                                                                la spiegazione il vicecapogruppo di Lanzo
                                                                                                d’Intelvi Silvio Maglia che ha spiegato le
                                                                                                trincee della Linea Cadorna e la bellissima
                                                                                                galleria che passa sotto la strada di collega-
                                                                                                mento con Lanzo, costruita nel 1913.
                                                                                                È seguita una visita alla chiesetta alpina
                                                                                                edificata dal Gruppo nel 1984 nel luogo
                                                                                                esatto in cui sorgeva una garitta di avvi-
                                                                                                stamento e segnalazione degli aerei alleati
                                                                                                che, durante la seconda guerra mondiale,
                                                                                                passavano sopra la Sighignola per andare
                                                                                                a bombardare Milano. L’Alpino di Lanzo
                                                                                                Antonio Girola (già capogruppo per oltre
                                                                                                trentacinque anni) ha aggiunto una parti-

M      ercoledì 13 luglio 2022 è una data
       da ricordare negli annali del Grup-
po di Lanzo Intelvi. Verso le ore 10 del
                                                e della Sezione. Dopo le presentazioni e i
                                                saluti di benvenuto da parte del Sindaco,
                                                il comandante Petrocco ha chiesto di pro-
                                                                                                colare coincidenza: la chiesetta fu inaugu-
                                                                                                rata dall’indimenticabile Peppino Prisco
                                                                                                che prestò servizio durante la guerra pro-
mattino eravamo davvero in tanti ad ac-         cedere con l’inquadramento topografico.         prio nel battaglione L’Aquila!
cogliere gli Alpini del Battaglione L’Aquila.   È toccato quindi al capogruppo di Lanzo         Al termine è avvenuto l’inquadramento
Una giornata ricca di significato, di emo-      illustrare, per oltre trenta minuti a tutti i   dei militari sul piazzale del Touring per il
zioni e di alpinità!                            cento Alpini presenti, la posizione plani-      solenne momento dell’alzabandiera con
Guidati dal comandante di battaglione           metrica e altimetrica, la storia, l’ambiente    il trombettiere Alpino Martino Maglia, il
tenente colonnello Federico Petrocco gli        geografico, naturalistico e paesaggistico       canto dell’Inno degli italiani e la lettura
uomini e le donne della Compagnia 108           di tutto quanto è visibile dal punto in cui     della Preghiera dell’Alpino.
– agli ordini del capitano Davide Inglese –     si trovava in quel momento il reparto: il       Dopo il “riposo”, il saluto, il ringrazia-
sono stati ricevuti in vetta alla Sighignola    ponte-diga di Melide, il Monte San Giorgio      mento del Comandante, l’ordine “rompe-
dal sindaco di Lanzo d’Intelvi Marcello         patrimonio dell’Unesco, il Monte Genero-        te le righe” ha dato inizio a un meritato
Grandi e dal vicesindaco Fabrizio Vitali        so – una delle 150 Cime (che il giorno dopo     momento conviviale predisposto dall’ami-
(Alpino iscritto al Gruppo), dal vicepresi-     sarebbe stato scalato dal Battaglione)–, il     co degli Alpini Manolo, titolare del locale
dente sezionale Agostino Peduzzi, dal ca-       superbo “fiore della roccia” e lo storico       chiosco, con l’aiuto dell’Alpino Luca e del-
pogruppo Costantino Canevali e da diver-        trenino a cremagliera, gli alpeggi italiani e   la moglie Silvia.
se Penne Nere di Lanzo, della Valle Intelvi     svizzeri, i laghi circostanti, il lago Lugano                           Costantino Canevali

GIOVEDÌ: MONTE GENEROSO

Sui sentieri di Pietro
N     ella settimana di permanenza in
      Valle Intelvi della Compagnia 108
del Battaglione l’Aquila, tra le varie ascen-
                                                di Como, ha un significato particolare…
                                                Partiamo il mattino presto. Noi Alpini in
                                                tenente congedo facciamo da apripista
sioni previste nel piano di addestramento       insieme al colonnello Federico Petrocco,
estivo in montagna definito in occasione        comandante del Battaglione, seguiti dalla
delle celebrazioni del 150° di fondazio-        Compagnia in assetto di marcia. Abbia-
ne delle Truppe Alpine, c’è anche la sa-        mo avuto modo di conoscerci nei giorni
lita sul Monte Generoso. Montagna di            precedenti, ma il camminare vicini aiuta
confine che per i più non è altro che una       a rivelarci confidenze che rafforzano il
delle cime della frontiera italo-svizzera in    rapporto di amicizia che sta nascendo tra
Valle Intelvi. Per noi, Alpini della Sezione    uomini di montagna. Un rapporto fatto

10     luglio-settembre 2022
di parole sì, ma anche di silenzi. La salita
Col maggiociondolo in fiore                                                                                 ci porta in breve tempo a vedere il crinale
                                                                                                            della cima e da quel momento iniziano a
C    i sono gesti talmente semplici da poter
     esser scambiati per piccole cose. Invece
sono veri e propri scrigni ricolmi di sentimenti
                                                                                                            riaffiorare, sempre più forti i pensieri che
                                                                                                            da qualche anno ci tormentano.
                                                                                                            Con noi, silenziosamente e quasi con il
preziosi, primo tra tutti quello dell’amicizia, del                                                         timore di essere “di troppo”, cammina
rimpianto di chi se n’è andato all’improvviso,                                                              Luisa, moglie di Pietro Dassiè. La sua
del bisogno di ricordarlo con una preghiera.                                                                presenza non è casuale ma voluta dagli
Agostino, anche se a volte può dar l’impres-                                                                Alpini, amici cari di Pietro, che desidera-
sione di essere un po’ rustico, possiede una                                                                no ricordarlo con un segno perenne da
sensibilità veramente rara. Arriva dove pochi                                                               lasciare sulla montagna che lo ha strap-
altri riescono ad arrivare, fa cose che solo da                                                             pato ai suoi affetti più cari. Giunti alla
lui e pochissimi altri ci si può aspettare.                                                                 cima, come da cerimoniale, si schiera la
Diceva da tempo che gli sarebbe piaciuto rea-                                                               Compagnia e dopo gli ordini di “attenti”
lizzare qualcosa per ricordare Pietro, l’Alpino                                                             e “presentat’arm” viene letta la Preghiera
Pietro Dassiè, quel grande e prezioso amico                                                                 dell’Alpino mentre si accendono i fumoge-
che tutta la Sezione di Como ha pianto per la                                                               ni tricolori. Momento che lega in un uni-
sua improvvisa scomparsa lungo la salita che                                                                co abbraccio Tricolore e le 150 Cime salite
porta al Monte Generoso.                                                                                    dai reparti alpini in questo mese di luglio.
Agostino, che con il fratello Giovanni è un vero                                                            Iniziamo la discesa e raggiungiamo la
maestro del ferro battuto, ha costruito una bella                                                           meta che in questa giornata è sicuramen-
croce; ha fatto incidere su una targhetta in ottone la scritta 26 maggio 2019 - Pietro Dassiè - Alpino      te quella più importante. Circa duecento
e ha deciso di posarla proprio lassù, sul Generoso, dove l’amico si è fermato per sempre. Salire al         metri sotto la cima, su di un masso che
Generoso dalla Val d’Intelvi non è una grande impresa alpinistica, ma è pur sempre impegnativo              domina la vallata e permette di allargare
e faticoso, soprattutto per chi, come il nostro Ago, non ha più vent’anni e non può dire di essere          lo sguardo a trecentosessanta gradi sui
in perfetta forma. Però Agostino è dotato di quel motore supplementare che si chiama tenacia,               monti circostanti troviamo una croce.
addirittura testardaggine, alimentato con un carburante dal nome forza di volontà. In compagnia di          Semplice nella sua struttura, ma immen-
un gruppetto di fedeli Alpini della Valle è partito e, mettendoci il tempo che ci voleva, è arrivato fino   sa per il significato che rappresenta.
in fondo. Tutti insieme hanno posato la croce e hanno recitato la Preghiera dell’Alpino. Agostino mi        Il vicepresidente Agostino Peduzzi con
ha detto che si è trattato della peggior fatica che si ricordi di aver fatto e che a sostenerlo è stato     l’aiuto del fratello Giovanni, noti arti-
il desiderio di non deludere Pietro, quasi che glielo avesse promesso in passato. Per il piacere di         giani del ferro delle Valle, e alcuni amici
avercela fatta ha formulato una nuova promessa a Pietro, quella di tornare il prossimo anno e vorrei        hanno voluto posare questo simbolo di
tanto riuscire ad andarci anch’io a pregare con lui.                                                        cristianità per ricordare Pietro, l’uomo,
Tra le escursioni in programma per Alpini accampati in Val d’Intelvi c’era anche quella al Generoso         l’Alpino, la persona speciale che è sempre
e anche loro si sono fermati alla croce di Pietro a recitare la nostra preghiera.                           stato ed è tuttora, sia pur lontano da noi.
Ci andremo insieme, Agostino. Sarebbe bello andarci a inizio giugno quando la foresta di mag-               Con la scusa di raggiugere prima questo
giociondolo si colora di giallo per la piena fioritura, perché pregare tra i fiori è ancor più bello e      luogo, ho allungato il passo che mi ha per-
piacerà anche a Pietro.                                                                                     messo di restare solo con i miei pensieri,
                                                                                                 Chicco     forti e intensi, che mi accompagnano dall’i-

                                                                                                                            luglio-settembre 2022   11
150 CIME

nizio della giornata. Ecco, ora la Compa-       tensa, ma trovo la forza cercando lo sguar-     lo alpino. Inoltre sottolineo che l’Associa-
gnia è schierata, siamo anche noi vicini e      do di Luisa. Non servono molte parole per       zione Nazionale Alpini, dai vertici e sino
proteggiamo con il nostro abbraccio Luisa       far capire a uomini di montagna, ad Alpini,     al più piccolo Gruppo, ha e avrà le porte
e le figlie, stringendoci nel ricordo Pietro.   quanto è importante Pietro per noi della        delle sedi sempre spalancate per accoglierli
Lo sguardo verso l’alto e il cuore pieno di     Sezione di Como e quanto è fondamentale         in ogni momento.
tenerezza perché lui non è più fisicamente      per la sua famiglia. Gli sguardi dei ragazzi    In un silenzio irreale, scandito solo dai suo-
qui con noi, ma ne avvertiamo la sua pre-       sono attenti, commossi.                         ni della natura riprendiamo la discesa verso
senza. La recita della Preghiera dell’Alpino    Non hanno conosciuto Pietro ma spero di         il campo base. La commozione, che ci ac-
racchiude tutto il sentimento religioso che     essere riuscito a far capire loro chi era. A    compagna sul sentiero, si allontana lenta-
si esprime nel segno della croce lì posata. A   far capire che noi Alpini non dimentichia-      mente e lascia spazio di nuovo alle parole.
me l’onore, concesso dagli ufficiali presen-    mo… mai. Ricordo loro che, sia in congedo       Ma il cuore è rimasto lassù… su quel mas-
ti, di parlare di Pietro ai ragazzi in armi.    che in servizio, siamo tutti Alpini e un le-    so del Monte Generoso.
Non è facile perché la commozione è in-         game indissolubile ci unisce sotto il cappel-                                 Moreno Ortelli

IN QUESTA CIRCOSTANZA COSÌ RICCA DI VALORI

L’essenza dell’essere Alpini
H     o vissuto alcuni giorni della settima-
      na in cui in Val d’Intelvi era accampa-
to il 9° Alpini. Già dalla prima sera a San
                                                torna indietro al tempo della nostra naja.
                                                Certo, le uniformi e i materiali sono no-
                                                tevolmente cambiati, ma l’ordine e l’orga-
                                                                                                mo; Moreno Ortelli rappresenta la Sezione
                                                                                                in veste di vicepresidente e fa un breve ma
                                                                                                intenso discorso. La moglie di Pietro, salita
Fedele, al termine delle manifestazioni di      nizzazione sono sempre ineguagliabili, le       con noi, si commuove e non è la sola.
martedì 12 luglio ho vissuto un’emozione        squadre sono inquadrate nei vari plotoni,       Il rientro è di primo pomeriggio e, dopo
particolare: in tarda serata, prendo lo scoo-   si cammina in ordine regolare distanziati e     una birra in compagnia, affiorano ricordi
ter per tornare a casa e, transitando nella     ordinati, noi li precediamo.                    indelebili e lontanissimi.
piazza, mi è sembrato di tornare indietro       Dall’alto vedere questa lunga fila di Alpini    Queste occasioni ci permettono di cono-
di quarantatré anni quando, nell’anno           in divisa che salgono il pendio è stato uni-    scere nuovi amici, di stare insieme per con-
1979 ho svolto il servizio militare.            co, a volte persino commovente. Li osservo      dividere spazi, momenti e attività che sono
Un immediato e improvviso flash a ritroso       in silenzio e mi godo questa visione. Sul-      l’essenza della vita dell’uomo e del nostro
nel tempo; fuori dai bar insieme a ragaz-       la via del ritorno dalla vetta ci fermiamo      essere Alpini.
zi e ragazze vedo Alpini della Compagnia        all’inizio del sentiero che scende a sinistra                                 Roberto Novati
108 in libera uscita. Mi sono fermato, ho       dove gli Alpini della Valle con Agostino
spento il motore, e mi sono rivisto in quel     hanno posato una bellissima croce in me-
di Vipiteno. A onore del vero e come tanti      moria di Pietro Dassiè. Tutti lo conosceva-
di noi, non vivevo quei mesi con serenità;
non vedevamo che finisse quel periodo per
tornare a casa, ma poi col tempo abbiamo
imparato ad amare il nostro cappello, tutto
ciò che rappresenta e con nostalgia ripen-
siamo a quegli anni.
Giovedì 14 luglio è il giorno dell’uscita al
Monte Generoso con i militari. Il ritrovo
è alle 6:30 presso la Bolla di Casasco d’In-
telvi; arrivano i pullman, scendono gli Al-
pini in divisa, si schierano con lo zaino
affardellato, fucile in spalla. Via, si
parte; non è un percorso lungo,
ma ancora una volta la mente

12     luglio-settembre 2022
VENERDÌ: SASSO GORDONA E MONTE SAN ZENO

Tra trincee e bellezze mozzafiato
R    itrovo in località Pian d’Alpe; la
     Compagnia 108, guidata dal capi-
tano Inglese, giunge dal campo base
                                                                                          taggio di mettere in sicurezza il percorso
                                                                                          con l’aiuto di corde mobili, dopo di che
                                                                                          la Compagnia riprende la salita, ammi-
di San Fedele con mezzi motorizzati.                                                      rando ai lati del sentiero le fortificazioni
Dopo l’inquadramento e la suddivisione                                                    della Linea Cadorna: trincee, ricoveri in
in plotoni viene impartito l’ordine “zaini                                                caverna, postazioni per mitragliatrici a
in spalla”. Il tenente colonnello Federico                                                protezione dell’osservatorio di artiglieria.
Petrocco, comandante del Battaglione,                                                     Raggiunta la cima, gli uomini, per una
con gli Alpini in congedo dell’Ana, fa                                                    questione di spazio, vengono fatti prose-
avanzare la colonna in perfetta fila in-                                                  guire, a eccezione di un plotone comanda-
diana, mantenendo una certa distanza                                                      to per la cerimonia in quota.
dal primo plotone, quasi non volesse                                                      Circondati da un panorama mozzafiato,
influenzare gli uomini con la sua autori-                                                 con la presenza del vessillo sezionale e i
tà. La strada da percorrere è molta, con                                                  gagliardetti di Blessagno e Casasco, con
difficoltà per escursionisti esperti.                                                     la lettura della Preghiera dell’Alpino, l’ac-
Giunti nei pressi del Passo del Bonello,                                                  censione dei fumogeni tricolori e l’illu-
antico passaggio pedonale fra l’Italia e la                                               strazione topografica, si svolge una breve
Svizzera, luogo ricco di storie di uomi-                                                  ma emozionante cerimonia che celebra il
ni e contrabbando, ammiriamo i ruderi                                                     raggiungimento della vetta.
della vecchia casermetta delle guardie.                                                   Inizia la discesa e raggiungiamo il resto
Proseguiamo sul sentiero di crinale che                                                   della Compagnia. In località Sassetto,
divide la Val d’Intelvi dalla Val di Mug-                                                 zona Ospedaletto, seconda sosta, con
gio, giunti al rifugio Prabello, ex caserma                                               la presenza del sindaco Ferruccio Rigola
della Guardia di Finanza, dove lo Stato       coltà in mezzo a neve e solitudine, viene   salito in quota a portare i saluti della co-
con generazioni di finanzieri arrivati dal    ordinato “zaini a terra”.                   munità di Schignano. Procediamo sulla
sud Italia cercava di contrastare il feno-    Dopo una breve pausa di riposo il coman-    strada militare e attraversando faggete,
meno del contrabbando, con tante diffi-       dante Petrocco ordina alla squadra salva-   pascoli, nuclei rurali con antiche “nevere”,

                                                                                                         luglio-settembre 2022   13
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                             Foto Diego Pianarosa

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prendiamo la mulattiera che porta all’ere-
  Il faro della Valle                                                                                       mo di monte San Zeno.
                                                                                                            Un balcone sul lago e sui paesi della Val-
 S   alendo per la strada che porta ai paesi della Val d’Intelvi, è inevitabile essere attratti da quel
     cono capovolto di forma perfetta, completamente ricoperto da un verdissimo bosco e sovrasta-
 to da una bella chiesa in pietra. Sembra quasi che il monte e la chiesa siano stati messi lì apposta
                                                                                                            le, una chiesa millenaria recentemente
                                                                                                            ristrutturata grazie al contributo di tanti
                                                                                                            Alpini che si raggiunge dopo una faticosa
 a fare da riferimento, una specie di faro per orientare il cammino.                                        salita finale; qui siamo accolti dai vertici
 Non avremmo potuto lasciar partire gli Alpini del Battaglione L’Aquila senza che gustassero la             sezionali dell’Ana di Como, guidati dal
 bellezza di quel luogo e i panorami che vi si godono.                                                      presidente Enrico Bianchi, diversi sinda-
 Quindi la salita al monte, che prende il nome da San Zeno a cui è dedicata la chiesa, è stata              ci della Valle, il senatore Alessio Butti e il
 inserita a conclusione della marcia già programmata al Sasso Gordona.                                      nostro don Giovanni. Dopo una pausa di
 Vista la circostanza, non poteva mancare l’amico don Giovanni Meroni, parroco di Dizzasco, Ca-             riposo il reparto viene inquadrato per la
 stiglione, Muronico, Veglio e Cerano e che ha cura di San Zeno. Senza che ci fossimo accordati             cerimonia dell’alzabandiera. Accompagna-
 sull’orario, ci siamo incontrati sul sentiero che parte da Pian d’Alpe. Abbiamo fatto tutto insieme,       to dal dall’Inno degli italiani, è molto toc-
 camminato, sudato e, quando il fiato ce lo ha permesso, chiacchierato. Con noi c’era anche il              cante ammirare il nostro amato Tricolore,
 tenente colonnello Giuseppe Cardilli, col quale abbiamo legato fin dal primo giorno.                       i fumogeni, il vessillo, i gagliardetti innal-
 All’arrivo in vetta abbiamo trovato in postazione Agostino, già pronto per l’assalto all’arma bian-        zati al cielo. Oscar Gandola sindaco di Ce-
 ca contro un immaginario nemico, che in realtà era costituito da mortadella di fegato, salame,             rano d’Intelvi porta i saluti di rito ringra-
 formaggio, pane e vino fresco… non abbiamo fatto prigionieri, abbiamo fatto una strage senza               ziando i militari per l’impegno profuso in
 alcun pentimento!                                                                                          questi anni di pandemia. Don Giovanni
 Poi è arrivata l’intera compagnia di Alpini e ci si è dedicati alla parte cerimoniale, con alzabandie-     invita la Compagnia a entrare in chiesa,
 ra, recita della Preghiera dell’Alpino, accensione dei fumogeni tricolore e brevi discorsi.                dove dà alcune nozioni storiche sull’e-
 Quindi tutti in chiesa per la breve illustrazione della sua storia. Costruita otto secoli fa, abbattuta    dificio e sprona i militari a continuare a
 da un fulmine negli anni Cinquanta del secolo scorso e ricostruita a opera degli Alpini della Valle.       trasmettere al Paese sicurezza e quei sani
 Poi le parole di don Giovanni; parole di stima nei confronti dei nostri soldati e un invito a far vedere   valori che rappresentano senza clamore,
 ciò che non si vede. Si riferiva allo spirito di servizio, all’impegno, al senso del dovere, quei valori   come traspare dalle loro facce pulite e li
 che dovrebbero essere patrimonio di tutti.                                                                 invita quindi alla recita di un’Ave Maria.
 Infine una bella benedizione, che non fa mai male.                                                         Inizia la discesa per raggiungere i mezzi
 Grazie don Giovanni, grazie mille per il bene che dimostri di volere agli Alpini.                          di trasporto. Prima di rientrare al campo
                                                                                                     E.G.   base la Compagnia attraversa a piedi l’a-
                                                                                                            bitato di Casasco, imbandierato a festa,
                                                                                                            raggiunge piazza Ciapponi per deporre
                                                                                                            un omaggio floreale al monumento che
                                                                                                            ricorda i caduti del Battaglione Val d’In-
                                                                                                            telvi, sulle nevi dell’Adamello, durante la
                                                                                                            Grande Guerra. Un ricco rinfresco offer-
                                                                                                            to dal locale Gruppo Alpini conclude una
                                                                                                            splendida giornata.
                                                                                                            Tutta la fatica fisica di questa lunga escur-
                                                                                                            sione è stata ripagata dagli splendidi
                                                                                                            paesaggi e dal senso di pace che solo la
                                                                                                            montagna sa dare, con una costatazione: i
                                                                                                            nostri ragazzi in armi continueranno sulla
                                                                                                            strada intrapresa dai nostri padri oltre un
                                                                                                            secolo fa, non numericamente, ma con gli
                                                                                                            stessi valori, con un grande spirito di cor-
                                                                                                            po, senso di appartenenza e fratellanza.
                                                                                                            Grazie Compagnia 108!
                                                                                                                                           Giulio Zanotta

SABATO MATTINA: PIGRA

Sessanta zaini sulla scala
L   a strada che attualmente collega Bles-
    sagno a Pigra è stata costruita nel
1915; prima c’era una mulattiera che par-
                                                       le escursioni della Compagnia 108 del 9°
                                                       Reggimento Alpini è stata inserita la visi-
                                                       ta a Pigra, ho subito pensato di accompa-
                                                                                                            po’ stretto, che poi spiana allargandosi
                                                                                                            fino a ricordare la vecchia mulattiera. Il
                                                                                                            tragitto si snoda tutto in mezzo al bosco,
tiva dalla parte alta di Pigra e raggiungeva           gnare gli Alpini per la vecchia via.                 fino alle prime case di Pigra dove, all’im-
Blessagno attraversando prati e boschi.                Oggi il percorso da Blessagno si presenta            provviso appare il bellissimo panorama
Quando nel programma settimanale del-                  all’inizio come un sentiero in salita, un            del lago di Como, circondato dai monti

                                                                                                                            luglio-settembre 2022   15
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                                                 sone hanno salutato gli Alpini e in alcune     stendo la carica di presidente della Socie-
                                                 case era esposto il Tricolore. Abbiamo poi     tà Operaia, ha ringraziato tutti i presenti,
                                                 raggiunto la sede della Società di Mutuo       ricordando come i principi di solidarietà
                                                 Soccorso fra gli Operai di Pigra, da dove,     delle associazioni come la nostra siano
                                                 dopo una breve sosta per rinfrescarsi, ab-     propri anche degli Alpini.
                                                 biamo accompagnato gli Alpini a visitare       La visita si è poi conclusa con un aperiti-
                                                 i luoghi più interessanti di Pigra. Divisi     vo e con l’augurio che si possano ripetere
                                                 in quattro gruppi, a turno, gli Alpini, pas-   in futuro eventi simili. Di questa giornata
                                                 sando per le stradine caratteristiche del      come di quelle trascorse durante la setti-
                                                 paese, hanno potuto ammirare il centro         mana in altri posti della Valle restano in
                                                 storico, il monumento ai Caduti, le chiese     me dei bellissimi ricordi. Quello che mi
                                                 dedicate a San Rocco e Santa Margheri-         tocca particolarmente è quando, uscen-
                                                 ta, la stazione della funivia che in cinque    do dalla sede della Società di Pigra, in
                                                 minuti sale da Argegno e il belvedere, un      un momento in cui gli Alpini visitavano
                                                 balcone naturale da cui si può ammirare il     il paese, mi sono trovato all’improvviso
                                                 centro lago e il ramo verso Como coronati      davanti ai loro zaini posati sui lati della
                                                 dai monti.                                     scala che raggiunge l’entrata dell’edificio.
                                                 Alla Società Operaia sono stati visitati i     Quegli zaini mi davano la certezza che
                                                 locali espositivi che raccontano centocin-     gli Alpini, nel loro lungo cammino per le
                                                 quanta anni della storia di Pigra. Abbia-      montagne d’Italia, si erano fermati anche
                                                 mo mostrato agli Alpini anche la piccola       qui da noi e stavano onorando la memo-
                                                 sede del nostro Gruppo con tutti i ricordi     ria di coloro che circa centocinquanta
                                                 delle varie Adunate cui siamo stati par-       anni fa hanno fondato la Società di Mu-
                                                 tecipi. Nel salone della Società Operaia il    tuo Soccorso per aiutare materialmente,
che degradando, sulla sponda opposta,            sindaco Giovanni Balabio, a nome di tut-       intellettualmente e moralmente i propri
raggiungono Bellagio.                            ta la popolazione, ha dato il benvenuto        soci e permettendo a tante famiglie di
Questa vista inaspettata ha suscitato            a tutti e ha consegnato al tenente colon-      superare momenti difficili.
molto stupore e ammirazione nei nostri           nello Federico Petrocco un ricordo per la          Elio Ceschina, Società di Mutuo Soccorso
ospiti. Attraversando il paese, molte per-       gradita visita. Anche il sottoscritto, rive-                       e Gruppo Alpini di Pigra

SABATO POMERIGGIO: A BLESSAGNO PER LA MESSA

Nel covo del “Brigante”                                                                         Ora il Brigante del Cavento riposa nel ci-
                                                                                                mitero del suo paese e sulla sua tomba
                                                                                                c’è una lapide con una bella fotografia in
                                                                                                bianco e nero, sorridente e con la pipa

G    li appassionati di storia della Grande
     Guerra e soprattutto delle imprese
degli Alpini ricorderanno di sicuro le vi-
                                                 Cavento. E non si sbagliavano, perché nel
                                                 1918 la posizione tornò a essere italiana.
                                                 Che uomo quel capitano! Tornò a casa
                                                                                                in bocca. Sono andato a trovarlo, dato
                                                                                                che Blessagno Lura era la località di tur-
                                                                                                no per l’organizzazione del Raduno in
cende del Corno di Cavento, conquistato          dopo la guerra e col tempo gli fu asse-        ricordo del Battaglione Val d’Intelvi.
agli austriaci, perduto e poi riconquistato      gnato il grado di colonnello. Ricominciò       L’iscrizione sulla lapide è semplicissima,
dai nostri Alpini.                               a fare il suo lavoro di geometra dove ave-     dice Geometra Fabrizio Battanta - Colon-
La prima conquista avvenne dopo una              va casa, a Blessagno.                          nello degli Alpini. Molto sobria, ma a me
preparazione durata mesi, a opera del-
la Compagnia 242 del Battaglione Val
Baltea, comandata dal capitano Fabri-
zio Battanta. Era il 1917 e si trattò di
un’impresa epica, che fece guadagna-
re al Battanta il soprannome di Bri-
gante del Cavento. Ma la guerra regala
spesso capovolgimenti e il Cavento
tornò nelle mani degli austriaci. L’an-
no successivo gli Alti Comandi stabi-
lirono che il Cavento doveva tornare
in mani italiane e il destino volle che
l’impresa venisse riaffidata alla stessa
Compagnia, la 242 comandata dallo
stesso capitano, il Brigante del Cavento.
Ricominciò la preparazione e gli Alpini
della 242 composero una filastrocca che
diceva: Il terribile Battanta, gridando “Sa-
cramento”, diceva a tutti quanti riprenderò il

16     luglio-settembre 2022
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