I sette giorni dell'Aquila - Associazione Nazionale Alpini Como
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Numero 3 - Anno XLVIII - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Como Como - Anno XLVIII - Luglio-Settembre 2022 - Numero 3 I sette giorni dell’Aquila
Il Panettone degli Alpini 2022 La solidarietà formativa Anche quest’anno i fondi raccolti verranno utilizzati a favore dei giovani e in modo particolare per i Campi Scuola, progettati dall’Associazione Nazionale Alpini d’intesa con lo Stato Maggiore della Difesa e il Comando Truppe Alpine. Mettere il NOI prima dell’IO è il motto e la finalità dei Campi Scuola
SOMMARIO In questo numero in copertina EDITORIALE 2 I sette giorni dell’Aquila (Foto Mario Ghielmetti) Ma la Patria ci chiama? Como - Anno XLVIII - Numero 3 Luglio-Settembre 2022 Associazione Nazionale Alpini Sezione di Como Via Zezio, 53 - 22100 Como (CO) DAL DIRETTORE Tel. 031.304180 www.alpinicomo.it - como@ana.it Direttore responsabile Certezza, non solo intuizione 3 Piergiorgio Pedretti pedretti.ppg1947@gmail.com Redazione 150 CIME 4 Enrico Bianchi, Kristian Fiore, Enrico Gaffuri, Mario Ghielmetti, Roberto Novati, Carlo Pedraglio, I sette giorni dell’Aquila Luigi Spinelli, Tiziano Tavecchio Progetto grafico e impaginazione QG Project - Alessandro Villa Stampa IN GRIGIOVERDE 22 Bieffe Srl Industria Grafica Via Mariano Guzzini, 38 62019 Recanati (MC) La Staffetta del 150° Registrazione al Tribunale di Como n. 21 del 7/10/1976. Poste Italiane SpA - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 RIMINI 2022 25 n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como Hanno collaborato a questo numero Tanto tuonò che... non piovve Stefano Arcani, Archivio Ufficio Stampa PAT, Achille Ballerini, Rudi Bavera, Luca Benaglio, Camillo Bertacchi, Emilio Binda, Luca Boschini, Marco Bravi, Angela Briccola, RADUNI DI CONFINE 26 Brigata Alpina Taurinense, Costantino Canevali, Elio Ceschina, Luca Contalbrigo, Patrizia Crespi, Tra il finito e l’immenso Luigina Dolci, Fabiusgo, Sergio Ferrise, Andrea Ficarra, Paolo Gressani, Luca Gini, Andrea Marini, Paola Marzorati, Italo Mazzoni, Silvano Miglioretto, Gabriele Migliorini, Luigi Morini, Settimo Moro, Mario Nasatti, Sergio Negrini, DALLA PENNA DEI GRUPPI 30 Fiorenzo Ortelli, Moreno Ortelli, Andrea Parravicini, Diego Pianarosa, Mario Pietrangeli, Marco Pini, Mario Pozzi, Fatti col cappello alpino Giulio Radaelli, Pietro Re, Matteo Reguzzoni, Andrea Tagliabue, Giuliano Vanossi, Giulio Zanotta TANTO DI CAPPELLO Notizie alpine intra moenia ed extra moenia 44 RECENSIONI A tutti coloro che abbiano salvaguardato, aiutato, accresciuto la Patria, è assegnata in cielo Finito di stampare 53 una sede ben determinata, dove nella beatitudine possano godere di una vita eterna Omnibus, qui patriam servaverint, adiuverint, auxerint, certum est in caelo definitum locum, ubi beati aevo sempiterno fruantur Marco Tullio Cicerone, De Re Publica, La versione digitale del Baradèll è pubblicata Somnium Scipionis, 6, 13 sul sito internet www.alpinicomo.it e su www.alpimediagroup.it
EDITORIALE Ma la Patria ci chiama? Noi rispondemmo giurando! Ma oggi… Foto https://www.pionieriorobica.it/1971.est.htm L eva sì o leva no. Ai miei tempi Enrico Bianchi nazionale Sebastiano Favero lo scorso (fine anni Sessanta del secolo mese di agosto ha lanciato un nuovo scorso) i coscritti di ogni paese appello, al quale mi associo, a favore del all’approssimarsi della chiamata ni, ci ha insegnato disciplina e ordine, ripristino di un servizio che richiami il obbligatoria al servizio militare festeg- capacità di legare con tanti commilitoni nostro di allora. Lo sbandamento evi- giavano con gioia questo evento (quasi provenienti da ogni parte d’Italia; ci ha dente di una parte della nostra gioventù tutti). C’era l’usanza di “rubacchiare” un abituati a vivere in comunità numerose priva di valori e di esempi qualificanti è alberello in qualche bosco vicino per pian- e a condividere gioie e fatiche. Ci ha ob- sotto gli occhi di tutti e sarebbe necessa- tarlo in uno spiazzo nel paese scrivendoci bligati a renderci indipendenti, a gestirci rio intervenire oramai con una notevole vicino il numero dell’anno di nascita dei in autonomia nei pochi momenti liberi urgenza. Non so se la naja sia la soluzione candidati soldati. Immancabile, e a vol- dall’inquadramento dei ranghi. Chi non dei mali della nostra società, ma qualco- te la prima in assoluto, la visita medica ricorda la sveglia antelucana, lo stramale- sa bisogna pur tentare. Noi Alpini questo presso il distretto militare a Como con detto cubo sulla branda (a me non veniva qualcosa lo stiamo facendo, proponendo ansie e timori vari. Per alcuni poi con la quasi mai!), la pulizia dei servizi, i post per esempio, tanto per iniziare, dei campi remota speranza di essere riformati, per- mensa con la raccolta e il lavaggio dei scuola di una notevole serietà e impegno, ché anche allora fare il servizio militare vassoi (sigh!), le marce, le difficoltà per la aperti ai giovani da sedici a venticinque sembrava tempo sprecato. Si raccoglieva- libera uscita e altro ancora. anni, in cui si insegni disciplina, collabo- no offerte in paese sconfinando fin sulle Incombenze spiacevoli allora, ma ricor- razione disinteressata coi propri compa- strade statali, presidiando i semafori per date quasi con nostalgia ora, consapevoli gni, protezione civile, approccio alla mon- arricchire il bottino con le offerte degli che comunque hanno lasciato un segno tagna, amore per la Patria e per la nostra automobilisti. Alla fine, tutto si chiudeva positivo nel nostro carattere. Bandiera, ricerca sempre del dialogo per con un lauto pranzo in compagnia; atmo- Dal 2004 tutto ciò è stato accantonato (si la soluzione dei problemi. Quest’anno i sfera di grande festa forse anche perché dice leva sospesa, ma di fatto cancellata) campi scuola in tutta Italia sono undici e preludio all’avvicinarsi della maggiore età. e sinceramente sono convinto che si è as- coinvolgono oltre seicento ragazzi, inqua- Il servizio di leva allora ha sicuramente sistito a un peggioramento nella socialità drati con un piglio militare. Forse è poca formato il carattere di moltissimi giova- dei nostri giovani. Il nostro presidente cosa ma chi ben inizia… 2 luglio-settembre 2022
DAL DIRETTORE Certezza, non solo intuizione Il 15 ottobre 1872 nascevano gli Alpini E sattamente centocinquanta anni Piergiorgio Pedretti arma) pronto perfino a sacrificarsi per non fa, il 15 ottobre 1872, re Vitto- perderli. […] Non vogliamo idealizzarli, ma rio Emanuele II firmò a Napoli il ci sembra di poter affermare che nell’attuale Regio Decreto numero 1056 che montagna, avrebbe lottato per salvare la civiltà della materia e delle macchine, questa istituì ufficialmente il Corpo degli Alpini. propria famiglia e la valle, cioè il territorio gente che – senza forse rendersene conto – si La prima “intuizione” sulla necessità di della loro vita e degli affetti domestici. sosteneva soprattutto sullo spirito, costituiva difendere i confine lungo la cerchia delle Molti anni dopo, lo scrittore brianzolo una grande eccezione… Alpi fu del capitano dei Bersaglieri Giu- Eugenio Corti nel suo libro Il cavallo rosso Quando nel 1919 nacque l’Associazione seppe Domenico Perrucchetti che nel suo ha descritto mirabilmente chi sono gli Al- Nazione Alpini, tutti questi valori con- saggio Considerazioni su la difesa di alcuni pini, confermando le idee di Perrucchetti: tribuirono a formare quel tesoro morale valichi alpini e proposta di un ordinamento Alpini e Artiglieri da montagna erano anche che è giunto fino a noi e che è la base del militare territoriale della zona alpina face- nell’aspetto diversi sia dai Bersaglieri che dal- nostro operare: lo spirito di Corpo, la va notare con insistenza che le uniche le truppe ordinarie. Fisicamente solidi a causa disponibilità e generosità senza limiti, persone in grado di controllare i confini della vita dura della montagna cui erano abi- l’attenzione alle necessità altrui. Oggi se dell’arco alpino e dare un notevole contri- tuati fin da bambini, ma del tutto alieni da vogliamo che questo tesoro continui a es- buto alla difesa nazionale, erano proprio atteggiamenti arditistici, davano a chi li os- sere sostegno, più che guardare al futuro, gli abitanti della montagna e delle valli. servava un’impressione di forza insieme rude dobbiamo vivere bene e intensamente il La sua era una “certezza” perché questa e tranquilla. […] Il loro notorio spirito di Cor- tempo presente non dimenticando che il gente, sin da bambino, possedeva un for- po – molto evidente – era una naturale prose- nostro lavoro ha per scopo aiutare i vivi te spirito di sopravvivenza, aveva la forza cuzione di quello paesano e di vallata, per il ricordando i morti. e la robustezza necessarie per affrontare quale si sentivano alla fine membri d’un’unica Quest’anno la Sezione di Como ha assisti- le veglie, i rigidi inverni, la vita all’aperto famiglia; aggiungendosi la sperimentata fidu- to in modo memorabile all’esaltazione del sui pascoli e la volontà di non arrendersi cia che ogni Alpino riponeva nei propri com- nostro spirito di corpo durante la i sette mai davanti alle difficoltà. pagni, […] essi tendevano a rimanere in ogni giorni dell’Aquila in Val d’Intelvi: Alpini in Non solo, Perrucchetti aveva anche capi- circostanza uniti; e se per caso le vicende del armi e Alpini in congedo hanno vissuto to che i montanari erano naturalmente combattimento ne disunivano qualcuno, que- una settimana in completa unità d’in- predisposti verso l’aiuto reciproco perché sti appena poteva provvedeva da sé a riunirsi tenti, rafforzando tutti i valori che carat- le difficolta della vita richiedono unità e ai suoi. Gente dal semplice cuore, gli Alpini terizzano le Penne Nere e coinvolgendo vicinanza gli uni agli altri. Caratteristiche erano inoltre tutto meno che furbi (se almeno festosamente anche la popolazione. Ed è che si sarebbero rivelate fondamentali in questo gli altri italiani gli somigliassero un proprio per non dimenticare questo even- in caso di un attacco nemico sul confine po’!). Come di norma il montanaro, ciascuno to unico e irripetibile che questo numero delle Alpi perché, prima ancora di com- di loro faceva molto conto dei propri mode- del Baradèll dedica un ricco spazio all’av- battere per difendere la Patria, la gente di sti strumenti (dunque anche della propria venimento, quasi una monografia. Foto Mario Ghielmetti luglio-settembre 2022 3
150 CIME I sette giorni dell’ Ascensioni ed emozioni nella splendida Valle Intelvi S ette giorni di incredibile intensi- Enrico Gaffuri abitanti della Valle, increduli per la pre- tà, pieni di emozioni, di ricordi e senza di tanti soldati, sorridenti nell’in- rimpianti, sette giorni irripetibili. contrarli per strada. E in tutti i paesi da Una settimana molto impegnati- parato a fare in caserma tanti anni fa. cui si è passati l’accoglienza è stata calo- va, per tutto ciò che si è dovuto orga- Insieme a camminare, insieme a recitare rosa: Arrivano gli Alpini! – e tutti fuori a nizzare e preparare fisicamente, ma le la Preghiera dell’Alpino, insieme a tavo- salutarli, perché in Val d’Intelvi l’Alpino preoccupazioni e la fatica non sono state la, o a mangiare un panino seduti su un è una figura di casa, è uno di famiglia. nulla, rispetto al piacere delle sensazioni sasso. Sette giorni fianco a fianco, anche Una settimana full immersion con i mili- che ci ha regalato. Proprio così un regalo la sera, ad ascoltare un coro, oppure se- tari che ha meritato di essere illustrata prezioso, da custodire con cura tra i ri- duti al tavolino di un bar in mezzo alla giorno per giorno sulle pagine che se- cordi più belli. gente del posto. guono. Sette giorni che ci hanno fatto Sette giorni durante i quali i “vecchi” Al- Poi, quantunque oggi sia un fatto noto bene, al fisico e allo spirito. pini dell’Associazione si sono mischiati a a tutti, ha fatto effetto vedere tra le fila Nel centocinquantesimo di fondazione quelli più giovani in servizio, diventan- del reparto diverse ragazze. Vederle in del Corpo, abbiamo visto che l’Alpin l’è do veramente un tutt’uno. E il rapporto uniforme, vederle portare in spalla uno semper quel, come dice la canzone. tra vecchi e giovani è diventato subito zaino pesante quanto quello degli uomi- In più di un’occasione abbiamo visto condivisione. Si è stati insieme con la ni, vederle marciare in salita come tutti volare qualche falco, ma a noi è sempre massima naturalezza, come se ci si co- gli altri. Una bellissima immagine. sembrato ben più grande, perché sono noscesse da tempo, come avevamo im- Settimana straordinaria anche per gli stati i sette giorni dell’Aquila. 4 luglio-settembre 2022
150 CIME LUNEDÌ: L’ARRIVO IN VALLE Pianteremo l’accampamento M i piace ripensare al titolo Su pei monti che noi andremo per comple- tare l’articolo pubblicato a pagina 28 del in un attimo. Porta carraia con sbarra e garitta per il piantone hanno trasformato il campo di calcio in un campo base mi- sulle nostre belle cime di contorno alla Valle pubblicizzandole quindi anche sulla rivista militare. I Gruppi della Valle, chi numero precedente (numero 2, aprile- litare, fugato ogni dubbio, entra solo chi più chi meno, li hanno accolti con gioia e, giugno 2022, ndr) del nostro Baradèll. è autorizzato. Entrano solo i soldati e i nei momenti di pausa nelle escursioni, li Ebbene su quei monti ci siamo andati, o soldati sono i nostri Alpini e Alpine, quasi hanno “rifocillati” con grande generosità. meglio ci sono andati alcuni di noi Alpini tutti giovanissimi, atletici, compresi i loro Settimana intensa, vissuta da loro senza della Sezione di Como accompagnando la comandanti: pensate che il capitano della fatica e da noi vecchietti con qualche stra- Compagnia 108 del Battaglione L’Aquila 108 ha ventisette anni!... Ai miei tempi il scico reumatico in più. Intensa, bellissima del 9° Reggimento Alpini, di stanza abi- capitano Falco della 46 del Tirano mi sem- ma troppo breve. Il lunedì, dopo la splen- tualmente a L’Aquila, e facente parte della brava più vecchio di mio padre. dida cerimonia di chiusura (il tenente co- Brigata Taurinense. Bellissima la settimana trascorsa in loro lonnello Federico Petrocco comandante Nota di cronaca: estremamente impegna- compagnia: abbiamo respirato un po’ di del Battaglione L’Aquila mi ha più volte tivo il motto del Battaglione, coniato nel aria della nostra naja seppure con gli ag- espresso compiacimento per la foltissima 1935 da Gabriele D’Annunzio che recita: giornamenti legati all’evolversi degli anni. partecipazione della popolazione) alcuni Penne d’aquila e ugne di leonessa. Alla libera uscita non c’è più il tenente di noi, i più presenti in settimana, hanno Lunedi 11 luglio 2022, precisi come un Leban del tempo che ti controllava la manifestato i primi sintomi, non del Co- orologio svizzero, gli Alpini della Compa- polvere sulle scarpe o il possesso o meno vid-19 ma di un sentimento forse un po’ gnia 108 si sono materializzati al campo del pettinino d’ordinanza, elementi con- desueto che si chiama nostalgia. di calcio del Comune di Centro Valle In- dizionanti il permesso di uscita. Ragazzi Esperienza difficilmente ripetibile per noi telvi (San Fedele) allestendo in tempo in- e ragazze moderne questi soldati della tutti, piccolo groppo in gola ma grande credibilmente rapido centoquaranta tende 108, bei visi di Alpini e Alpine educati e serenità per quello che abbiamo vissuto per la truppa, quattro tende per gli ufficiali ordinati, soprattutto quando si mischia- con questi splendidi giovani. Nel mio sa- e tenda comando, perfettamente scherma- vano con la popolazione di San Fedele; luto ho invitato tutti i presenti a guardare te con teli mimetici. Vi ricordate quando facile legare con loro nei momenti di libe- i loro bei visi, i volti di giovani seri sul cui ciascuno di noi al campo estivo portava un ra uscita. Hanno portato una ventata di futuro noi possiamo contare; sosteniamo- telo tenda da assemblare agli altri per la novità e freschezza (seppur nella calura li perché sono una garanzia anche per il canadese in comproprietà? Niente di tutto di quei giorni) in tutto il circondario e nostro futuro. questo, bellissime tende singole montate hanno svolto la loro attività addestrativa Enrico Bianchi 6 luglio-settembre 2022
UN’ESPERIENZA DI SOLIDARIETÀ E DI SENSO CIVICO Più bella cosa non c’è Aquila, non ho esitato a confermare la disponibilità nonostante ne sia rimasto molto sorpreso. Prima di poter aderire all’iniziativa, da L a Valle Intelvi simbolo del patriot- tismo, figlia di un’Italia che ha un grande senso di appartenenza. Il paese 150° anniversario della costituzione del Corpo, organizzate dal comando in per- fetta collaborazione con l’Associazione primo cittadino ho cercato di capire l’ef- fettiva fattibilità facendo combaciare tutti gli impegni senza scontentare la cittadi- di Centro Valle Intelvi ha infatti ospitato, Nazionale Alpini. nanza. Ecco allora che, dopo aver parlato nel corso del mese di luglio, una settima- L’addestramento svolto dalle Truppe Al- con don Paolo e con don Andrea, che si na di addestramento della Compagnia pine in Valle Intelvi ha visto sul campo sono messi a disposizione, insieme abbia- 108, Battaglione L’Aquila, 9° Reggimento oltre cento Alpini sul Galbiga e lungo la mo deciso di organizzare il campo base Alpini, Brigata Taurinense. Il raduno è Linea Cadorna, nella zona del Sasso Gor- nell’area del campo sportivo dell’oratorio. stato senza alcun dubbio un momento di dona e del monte San Zeno, oltre che alla Tutto il resto è stato un crescendo, decine grande attaccamento al territorio, ma so- vetta della Sighignola, balcone d’Italia. È e decine di persone si sono attivate per prattutto al Corpo degli Alpini in quanto stata anche un’occasione per promuovere rendere il momento indimenticabile. essi rappresentano l’Italia di ieri, di oggi il territorio attraverso i legami stretti che Un ringraziamento a tutti gli amministra- e di domani. Uomini e donne che si sono tradizionalmente esistono tra gli Alpini e tori della Valle Intelvi con i quali ho lavo- spesi e si spenderanno sempre per man- la comunità di appartenenza. rato per il raggiungimento dell’obiettivo tenere alto il nome della Patria. Inutile sottolineare quanto sia importan- di rendere tutto impeccabile. Un ricordo Il raduno della Valle è stata l’occasione te per il Comune di Centro Valle Intelvi che rimarrà indelebile nel cuore di tante per commemorare anche il Battaglione accogliere queste manifestazioni. Sono persone che sono accorse per applaudire L’Aquila decimato sulle nevi di Selenyj quei momenti di socialità e di attacca- i vari momenti conviviali. Posso sicu- Jar, nella campagna di Russia nel secondo mento, quegli istanti attraverso i quali ramente dire che è stato un momento conflitto bellico. L’iniziativa del comando una comunità si stringe intorno agli uo- indimenticabile, vedere anche gli Alpini del 9° Reggimento Alpini denoninata 150 mini che hanno dato tanto, alcuni la vita, girare nelle piazze di Centro Valle e chiac- Cime ha visto impiegati dalle Alpi all’Ap- per il proprio Paese. Quando, il presiden- chierare con i vallintelvesi, mi ha riempi- pennino oltre milleseicento militari delle te degli Alpini di Como Enrico Bianchi e to il cuore e sono tornato indietro con i Truppe Alpine dell’Esercito Italiano che il responsabile di zona Agostino Peduz- tempi della leva militare. Gli Alpini hanno hanno compiuto centocinquanta ascen- zi, sono venuti in Comune a proporre saputo portare entusiasmo, senso civico, sioni nell’ambito delle celebrazioni del l’evento, su richiesta del Battaglione cultura e storia. In queste settimane ho voluto rimarcare l’importanza delle Forze Armate operative e in congedo in quanto grazie a loro, anche nei momenti più dif- ficili, sono riusciti a stare vicini alle am- ministrazioni e ai cittadini per rispondere con concretezza alle necessità spendendo- si in prima linea, anche a costo di correre grossi rischi. Non posso che ringraziare ancora tutti gli Alpini della Valle Intelvi che, nei mo- menti di bisogno, hanno offerto, a titolo di volontariato, la propria disponibilità comprendendo le necessità. Mario Pozzi sindaco di Centro Valle Intelvi LE GRANDI COSE DI CUI POCHI SI ACCORGONO Ciò che non si vede muovono, i militari si portan dietro tutto ciò che serve, dalle tende, alle cucine e alle derrate alimentari, fino alle armi. È proprio come se si spostasse la caserma. Q uando arrivi sul posto per l’evento di turno, non ti passa nemmeno per la testa di pensare al lavoro di preparazione prattutto se si tratta di un evento di lunga durata, come è avvenuto per la settimana in Val d’Intelvi con gli Alpini della Com- Eggià, però bisogna che qualcuno si sia già dato da fare per trovare il posto adat- to a piantar l’accampamento, meglio se su della cerimonia. Ti guardi in giro, è tutto pagnia 108 del Battaglione L’Aquila. Cen- un terreno piano, facendo attenzione che in ordine, dai che si comincia. E dire che toquaranta tra uomini e donne in armi, a non ci sia il rischio allagamento in caso la parte più importante è proprio quella percorrere le nostre belle montagne. di pioggia. Se poi ci fosse la possibilità di che non si vede! È la parte che sta dietro, Indubbiamente, un reparto militare è au- avere a portata di mano servizi igienici in primo luogo la programmazione, so- tonomo, guai se non lo fosse! Quando si e docce, sarebbe una cannonata. D’altra luglio-settembre 2022 7
150 CIME parte, centoquaranta persone sono tante vero tutta la situazione in pugno. Il nostro e le necessità sono numerose. uomo conosce tutto e tutti ed è sempre in Si è quindi trattato di individuare il luogo grado di portare a casa i risultati. Grazie adatto, sottoponendolo ai militari e, so- al suo impegno continuo non manca mai prattutto, spuntando da parte della pro- nulla. I cuochi militari hanno la necessi- prietà l’autorizzazione a utilizzarlo. A San tà di avere un congelatore in più, perché Fedele c’è un ambiente ideale sotto tutti il loro non basta? Il nostro uomo sa dove gli aspetti, il campo sportivo dell’oratorio. trovarlo e chi chiamare per trasportarlo. Già dall’inizio è sceso in campo Agostino Anche i soldati e i loro vari comandanti Peduzzi, il vicepresidente della Sezione e si accorgono immediatamente di che tipo referente per la zona dell’intera Valle, che di uomo sia e ci mettono solo un attimo ha svolto la mediazione tra Associazione, a legare e a diventare suoi amici, non per Parroco e Sindaco, sconvolgendo i pro- convenienza, ma perché non si riesce a grammi già pensati per i ragazzi del paese. farne a meno. Ma Agostino non si ferma davanti a nien- Adesso però è opportuno che riprenda a te e, forte della grande collaborazione che chiamarlo per nome. Agostino, alla guida i Gruppi della Valle hanno sempre offerto dei suoi collaboratori ha continuato a la- a tutte le istituzioni, porta a casa il per- striscioni; insieme a un gruppetto di soci vorare a testa bassa per tutte le piccole e messo. Era da immaginare, perché la pre- (di quelli che non si tirano mai indietro) grandi cose di cui alla fine pochi si accor- senza dei militari in Valle non farà piacere passa a distribuire tutto casa per casa, gono, per tutto ciò che non si vede, pur es- solo agli Alpini dell’Associazione; l’intera con la raccomandazione di esporre alle sendo fondamentale per la buona riuscita collettività ne trarrà beneficio in termini finestre e ai balconi. dell’evento. E, grazie a quella parte di lavo- di vivacità nei paesi e, onestamente, an- Adesso però basta chiamarlo Agostino, lo ro di cui è facile non accorgersi, è funzio- che in termini economici. Infatti cento- chiamerò il nostro uomo, visto che lo do- nato tutto bene, anzi, tutto a meraviglia, quaranta persone arrivate tutte assieme vrò citare ancora tante volte. Tante volte, senza intoppi, senza lamentele. Unico vero daranno un interessante impulso alle at- perché sono numerose le altre cose che problema, il gran caldo, ma lì purtroppo tività locali; basti pensare alle lavanderie, dovrà fare. Agostino non ha competenza, peccato. ai bar, ai ristoranti. Tanto per dirne una, il nostro uomo dovrà Caro Agostino, sono veramente orgoglio- L’oratorio dispone anche di un grande sa- fare il miracolo di trovare ospitalità negli so di essere un tuo amico. La tua forza lone, che diventerà la mensa e gli Alpini alberghi per i ventotto componenti della di volontà, l’infaticabilità, la tua testar- in congedo, sempre guidati da Agostino, Fanfara della Brigata Alpina Taurinen- daggine nel raggiungere a tutti i costi il mettono a disposizione e trasportano ta- se, che arriva con un preavviso di pochi risultato e il tuo grande cuore sono un voli e panche, in grado di ospitare fino a giorni. A metà luglio bisogna fare i salti formidabile esempio di cosa voglia dire trecento commensali, visto che si preve- mortali per trovare posto e il nostro uomo vivere l’alpinità. Viverla senza riserve. dono momenti di grande convivialità. dimostra ancora una volta di saperli fare. Ti sembrerò ripetitivo, perché già tanti ti Adesso c’è da imbandierare il paese, anzi, im- Questi ritmi incalzanti non si limitano al hanno riempito di elogi, ma ricordati che bandieriamo tutta la Valle, è così bello vedere periodo di preparazione, ma durano tutta il più ripetitivo di tutti sei proprio tu, che Tricolore ovunque… per una volta imitiamo i la settimana di permanenza del reparto continui a darti da fare un giorno dopo vicini di casa svizzeri. Anzi, mettiamo anche militare. Il numero di telefono del nostro l’altro, senza mai fermarti. un po’ di striscioni con i nostri motti, che pia- uomo è il più gettonato, perché le esigen- Che bello sarebbe, se in Associazione ci ceranno anche ai nostri ospiti. E Agostino ze, grandi o piccole che siano, sono tante fossero tanti Agostino! non si limita a far incetta di bandiere e e ci si deve per forza affidare a chi ha dav- Chicco MARTEDÌ: MONTE GALBIGA Quasi un pellegrinaggio menadito sentieri e scorciatoie come le proprie tasche e, oltretutto, si sono dimo- strati camminatori di razza, assolutamen- te all’altezza della situazione. S ono tre i raduni di montagna della no- stra Sezione, sicuramente i più in linea con il tema alpino, quelli che già in passa- timana di presenza in Val d’Intelvi. È stata proprio la prima volta che li abbiamo visti all’opera, in un percorso di circa ventidue Giulio e il colonnello sono partiti, come si dice, gambe in spalla. Gli Alpini della Compagnia 108, suddivisi in plotoni e to abbiamo chiamato “raduni di confine”. chilometri, con importanti dislivelli da su- squadre con le giuste distanze hanno se- Confine tra terra e cielo. Sono i raduni al perare. Partiti dall’accampamento in San guito il loro comandante, il giovane e bra- Palanzone, al Cornizzolo e al Galbiga. A Fedele, con zaino e fucile in spalla, hanno vissimo capitano Davide Inglese. Secondo quest’ultimo monte quest’anno c’è stato marciato alla volta del Monte Galbiga. Alla la regola e le tradizioni alpine, cinquanta un fuori programma importante, che re- testa della compagnia c’era addirittura il minuti di marcia e dieci di sosta. sterà scritto nella storia della Sezione e del comandante di reggimento colonnello Il programma prevedeva alcune tappe, Gruppo di Lenno, titolare delle attività sul Gianmarco Laurencig, accompagnato dal con incontri nei punti più significativi, Galbiga. Proprio da questo monte ha pre- nostro Giulio Zanotta, segretario di Casa- con piccole e semplici cerimonie. Giulio so il via il programma addestrativo degli sco, in veste di guida. Abbiamo scoperto e il Colonnello sono sempre arrivati agli Alpini del Battaglione L’Aquila, nella set- che i nostri soci della Valle conoscono a appuntamenti con largo anticipo, avendo 8 luglio-settembre 2022
sempre camminato di buon passo senza ragazza era commossa, sentiva fino in fon- Presidente e due del Colonnello, quindi di soste. Primo punto di incontro la cappel- do il significato delle parole e trasmetteva nuovo recita della Preghiera dell’Alpino. lina dell’Alpe di Colonno, dove un Alpino la sua emozione a chi la stava ascoltando. Una marcia con tutte le caratteristiche del in servizio ha recitato la Preghiera dell’Al- Poi, di nuovo in marcia per raggiungere pellegrinaggio, con ben quattro occasioni pino di fronte a tutti i colleghi schierati. la vetta del Galbiga. Bellissimo vedere le di preghiera, la nostra, quella che qual- Abbiamo avuto la bella sorpresa di sen- squadre camminare ordinate a distanza cuno ha provato a contestare, quella che tirla nella versione integrale, la nostra, sul profilo piuttosto ripido della monta- noi veci teniamo duro a recitare. Quella quella che piace a noi. gna. E spettacolare vedere le fumate tri- che anche i bocia continuano a difendere Ripartenza e avanti fino alla cappellina colori salire dalla vetta, intorno alla croce, con orgoglio e con la fede che ci contrad- di Ossuccio Boffalora, quella dedicata al dove ancora una volta, la terza, è stata re- distingue da centocinquant’anni. beato don Carlo Gnocchi. Un intervento citata la preghiera. Una breve sosta e poi Bellissima giornata, come stupende sono a ricordo di don Gnocchi da parte del pre- giù fino al rifugio Venini Cornelio, dove state tutte le altre. Nel corso della setti- sidente Enrico Bianchi e di nuovo recita gli Alpini di Lenno, guidati da Vittorio mana non si è persa occasione per prega- della nostra preghiera. Questa volta la let- Zerboni, hanno preparato un rinfresco. re con le nostre parole, in giro per le mon- tura è toccata a una giovane ragazza Alpi- Ma prima di bagnare il becco è avvenuta tagne e il passo degli Alpini è diventato na. Una lettura fuori dell’ordinario, con la un’altra breve cerimonia di fronte alla cap- un pellegrinaggio. voce che inciampava. Si capiva bene che la pella di fianco al rifugio. Due parole del E.G. luglio-settembre 2022 9
150 CIME MERCOLEDÌ: VETTA SIGHIGNOLA Il Balcone d’Italia Ceresio, il lago Maggiore; il lago di Varese e il piccolo lago svizzero di Muzzano. Poi la storia della mancata funivia verso Cam- pione d’Italia, che fino a cento anni fa era Campione d’Intelvi, la città di Lugano, i cippi di confine e la “ramina” cioè la rete metallica di confine, le Alpi italiane e sviz- zere purtroppo poco visibili per le nuvole, la pianura lombarda, gli aeroporti della Malpensa e di Agno. Ha poi proseguito la spiegazione il vicecapogruppo di Lanzo d’Intelvi Silvio Maglia che ha spiegato le trincee della Linea Cadorna e la bellissima galleria che passa sotto la strada di collega- mento con Lanzo, costruita nel 1913. È seguita una visita alla chiesetta alpina edificata dal Gruppo nel 1984 nel luogo esatto in cui sorgeva una garitta di avvi- stamento e segnalazione degli aerei alleati che, durante la seconda guerra mondiale, passavano sopra la Sighignola per andare a bombardare Milano. L’Alpino di Lanzo Antonio Girola (già capogruppo per oltre trentacinque anni) ha aggiunto una parti- M ercoledì 13 luglio 2022 è una data da ricordare negli annali del Grup- po di Lanzo Intelvi. Verso le ore 10 del e della Sezione. Dopo le presentazioni e i saluti di benvenuto da parte del Sindaco, il comandante Petrocco ha chiesto di pro- colare coincidenza: la chiesetta fu inaugu- rata dall’indimenticabile Peppino Prisco che prestò servizio durante la guerra pro- mattino eravamo davvero in tanti ad ac- cedere con l’inquadramento topografico. prio nel battaglione L’Aquila! cogliere gli Alpini del Battaglione L’Aquila. È toccato quindi al capogruppo di Lanzo Al termine è avvenuto l’inquadramento Una giornata ricca di significato, di emo- illustrare, per oltre trenta minuti a tutti i dei militari sul piazzale del Touring per il zioni e di alpinità! cento Alpini presenti, la posizione plani- solenne momento dell’alzabandiera con Guidati dal comandante di battaglione metrica e altimetrica, la storia, l’ambiente il trombettiere Alpino Martino Maglia, il tenente colonnello Federico Petrocco gli geografico, naturalistico e paesaggistico canto dell’Inno degli italiani e la lettura uomini e le donne della Compagnia 108 di tutto quanto è visibile dal punto in cui della Preghiera dell’Alpino. – agli ordini del capitano Davide Inglese – si trovava in quel momento il reparto: il Dopo il “riposo”, il saluto, il ringrazia- sono stati ricevuti in vetta alla Sighignola ponte-diga di Melide, il Monte San Giorgio mento del Comandante, l’ordine “rompe- dal sindaco di Lanzo d’Intelvi Marcello patrimonio dell’Unesco, il Monte Genero- te le righe” ha dato inizio a un meritato Grandi e dal vicesindaco Fabrizio Vitali so – una delle 150 Cime (che il giorno dopo momento conviviale predisposto dall’ami- (Alpino iscritto al Gruppo), dal vicepresi- sarebbe stato scalato dal Battaglione)–, il co degli Alpini Manolo, titolare del locale dente sezionale Agostino Peduzzi, dal ca- superbo “fiore della roccia” e lo storico chiosco, con l’aiuto dell’Alpino Luca e del- pogruppo Costantino Canevali e da diver- trenino a cremagliera, gli alpeggi italiani e la moglie Silvia. se Penne Nere di Lanzo, della Valle Intelvi svizzeri, i laghi circostanti, il lago Lugano Costantino Canevali GIOVEDÌ: MONTE GENEROSO Sui sentieri di Pietro N ella settimana di permanenza in Valle Intelvi della Compagnia 108 del Battaglione l’Aquila, tra le varie ascen- di Como, ha un significato particolare… Partiamo il mattino presto. Noi Alpini in tenente congedo facciamo da apripista sioni previste nel piano di addestramento insieme al colonnello Federico Petrocco, estivo in montagna definito in occasione comandante del Battaglione, seguiti dalla delle celebrazioni del 150° di fondazio- Compagnia in assetto di marcia. Abbia- ne delle Truppe Alpine, c’è anche la sa- mo avuto modo di conoscerci nei giorni lita sul Monte Generoso. Montagna di precedenti, ma il camminare vicini aiuta confine che per i più non è altro che una a rivelarci confidenze che rafforzano il delle cime della frontiera italo-svizzera in rapporto di amicizia che sta nascendo tra Valle Intelvi. Per noi, Alpini della Sezione uomini di montagna. Un rapporto fatto 10 luglio-settembre 2022
di parole sì, ma anche di silenzi. La salita Col maggiociondolo in fiore ci porta in breve tempo a vedere il crinale della cima e da quel momento iniziano a C i sono gesti talmente semplici da poter esser scambiati per piccole cose. Invece sono veri e propri scrigni ricolmi di sentimenti riaffiorare, sempre più forti i pensieri che da qualche anno ci tormentano. Con noi, silenziosamente e quasi con il preziosi, primo tra tutti quello dell’amicizia, del timore di essere “di troppo”, cammina rimpianto di chi se n’è andato all’improvviso, Luisa, moglie di Pietro Dassiè. La sua del bisogno di ricordarlo con una preghiera. presenza non è casuale ma voluta dagli Agostino, anche se a volte può dar l’impres- Alpini, amici cari di Pietro, che desidera- sione di essere un po’ rustico, possiede una no ricordarlo con un segno perenne da sensibilità veramente rara. Arriva dove pochi lasciare sulla montagna che lo ha strap- altri riescono ad arrivare, fa cose che solo da pato ai suoi affetti più cari. Giunti alla lui e pochissimi altri ci si può aspettare. cima, come da cerimoniale, si schiera la Diceva da tempo che gli sarebbe piaciuto rea- Compagnia e dopo gli ordini di “attenti” lizzare qualcosa per ricordare Pietro, l’Alpino e “presentat’arm” viene letta la Preghiera Pietro Dassiè, quel grande e prezioso amico dell’Alpino mentre si accendono i fumoge- che tutta la Sezione di Como ha pianto per la ni tricolori. Momento che lega in un uni- sua improvvisa scomparsa lungo la salita che co abbraccio Tricolore e le 150 Cime salite porta al Monte Generoso. dai reparti alpini in questo mese di luglio. Agostino, che con il fratello Giovanni è un vero Iniziamo la discesa e raggiungiamo la maestro del ferro battuto, ha costruito una bella meta che in questa giornata è sicuramen- croce; ha fatto incidere su una targhetta in ottone la scritta 26 maggio 2019 - Pietro Dassiè - Alpino te quella più importante. Circa duecento e ha deciso di posarla proprio lassù, sul Generoso, dove l’amico si è fermato per sempre. Salire al metri sotto la cima, su di un masso che Generoso dalla Val d’Intelvi non è una grande impresa alpinistica, ma è pur sempre impegnativo domina la vallata e permette di allargare e faticoso, soprattutto per chi, come il nostro Ago, non ha più vent’anni e non può dire di essere lo sguardo a trecentosessanta gradi sui in perfetta forma. Però Agostino è dotato di quel motore supplementare che si chiama tenacia, monti circostanti troviamo una croce. addirittura testardaggine, alimentato con un carburante dal nome forza di volontà. In compagnia di Semplice nella sua struttura, ma immen- un gruppetto di fedeli Alpini della Valle è partito e, mettendoci il tempo che ci voleva, è arrivato fino sa per il significato che rappresenta. in fondo. Tutti insieme hanno posato la croce e hanno recitato la Preghiera dell’Alpino. Agostino mi Il vicepresidente Agostino Peduzzi con ha detto che si è trattato della peggior fatica che si ricordi di aver fatto e che a sostenerlo è stato l’aiuto del fratello Giovanni, noti arti- il desiderio di non deludere Pietro, quasi che glielo avesse promesso in passato. Per il piacere di giani del ferro delle Valle, e alcuni amici avercela fatta ha formulato una nuova promessa a Pietro, quella di tornare il prossimo anno e vorrei hanno voluto posare questo simbolo di tanto riuscire ad andarci anch’io a pregare con lui. cristianità per ricordare Pietro, l’uomo, Tra le escursioni in programma per Alpini accampati in Val d’Intelvi c’era anche quella al Generoso l’Alpino, la persona speciale che è sempre e anche loro si sono fermati alla croce di Pietro a recitare la nostra preghiera. stato ed è tuttora, sia pur lontano da noi. Ci andremo insieme, Agostino. Sarebbe bello andarci a inizio giugno quando la foresta di mag- Con la scusa di raggiugere prima questo giociondolo si colora di giallo per la piena fioritura, perché pregare tra i fiori è ancor più bello e luogo, ho allungato il passo che mi ha per- piacerà anche a Pietro. messo di restare solo con i miei pensieri, Chicco forti e intensi, che mi accompagnano dall’i- luglio-settembre 2022 11
150 CIME nizio della giornata. Ecco, ora la Compa- tensa, ma trovo la forza cercando lo sguar- lo alpino. Inoltre sottolineo che l’Associa- gnia è schierata, siamo anche noi vicini e do di Luisa. Non servono molte parole per zione Nazionale Alpini, dai vertici e sino proteggiamo con il nostro abbraccio Luisa far capire a uomini di montagna, ad Alpini, al più piccolo Gruppo, ha e avrà le porte e le figlie, stringendoci nel ricordo Pietro. quanto è importante Pietro per noi della delle sedi sempre spalancate per accoglierli Lo sguardo verso l’alto e il cuore pieno di Sezione di Como e quanto è fondamentale in ogni momento. tenerezza perché lui non è più fisicamente per la sua famiglia. Gli sguardi dei ragazzi In un silenzio irreale, scandito solo dai suo- qui con noi, ma ne avvertiamo la sua pre- sono attenti, commossi. ni della natura riprendiamo la discesa verso senza. La recita della Preghiera dell’Alpino Non hanno conosciuto Pietro ma spero di il campo base. La commozione, che ci ac- racchiude tutto il sentimento religioso che essere riuscito a far capire loro chi era. A compagna sul sentiero, si allontana lenta- si esprime nel segno della croce lì posata. A far capire che noi Alpini non dimentichia- mente e lascia spazio di nuovo alle parole. me l’onore, concesso dagli ufficiali presen- mo… mai. Ricordo loro che, sia in congedo Ma il cuore è rimasto lassù… su quel mas- ti, di parlare di Pietro ai ragazzi in armi. che in servizio, siamo tutti Alpini e un le- so del Monte Generoso. Non è facile perché la commozione è in- game indissolubile ci unisce sotto il cappel- Moreno Ortelli IN QUESTA CIRCOSTANZA COSÌ RICCA DI VALORI L’essenza dell’essere Alpini H o vissuto alcuni giorni della settima- na in cui in Val d’Intelvi era accampa- to il 9° Alpini. Già dalla prima sera a San torna indietro al tempo della nostra naja. Certo, le uniformi e i materiali sono no- tevolmente cambiati, ma l’ordine e l’orga- mo; Moreno Ortelli rappresenta la Sezione in veste di vicepresidente e fa un breve ma intenso discorso. La moglie di Pietro, salita Fedele, al termine delle manifestazioni di nizzazione sono sempre ineguagliabili, le con noi, si commuove e non è la sola. martedì 12 luglio ho vissuto un’emozione squadre sono inquadrate nei vari plotoni, Il rientro è di primo pomeriggio e, dopo particolare: in tarda serata, prendo lo scoo- si cammina in ordine regolare distanziati e una birra in compagnia, affiorano ricordi ter per tornare a casa e, transitando nella ordinati, noi li precediamo. indelebili e lontanissimi. piazza, mi è sembrato di tornare indietro Dall’alto vedere questa lunga fila di Alpini Queste occasioni ci permettono di cono- di quarantatré anni quando, nell’anno in divisa che salgono il pendio è stato uni- scere nuovi amici, di stare insieme per con- 1979 ho svolto il servizio militare. co, a volte persino commovente. Li osservo dividere spazi, momenti e attività che sono Un immediato e improvviso flash a ritroso in silenzio e mi godo questa visione. Sul- l’essenza della vita dell’uomo e del nostro nel tempo; fuori dai bar insieme a ragaz- la via del ritorno dalla vetta ci fermiamo essere Alpini. zi e ragazze vedo Alpini della Compagnia all’inizio del sentiero che scende a sinistra Roberto Novati 108 in libera uscita. Mi sono fermato, ho dove gli Alpini della Valle con Agostino spento il motore, e mi sono rivisto in quel hanno posato una bellissima croce in me- di Vipiteno. A onore del vero e come tanti moria di Pietro Dassiè. Tutti lo conosceva- di noi, non vivevo quei mesi con serenità; non vedevamo che finisse quel periodo per tornare a casa, ma poi col tempo abbiamo imparato ad amare il nostro cappello, tutto ciò che rappresenta e con nostalgia ripen- siamo a quegli anni. Giovedì 14 luglio è il giorno dell’uscita al Monte Generoso con i militari. Il ritrovo è alle 6:30 presso la Bolla di Casasco d’In- telvi; arrivano i pullman, scendono gli Al- pini in divisa, si schierano con lo zaino affardellato, fucile in spalla. Via, si parte; non è un percorso lungo, ma ancora una volta la mente 12 luglio-settembre 2022
VENERDÌ: SASSO GORDONA E MONTE SAN ZENO Tra trincee e bellezze mozzafiato R itrovo in località Pian d’Alpe; la Compagnia 108, guidata dal capi- tano Inglese, giunge dal campo base taggio di mettere in sicurezza il percorso con l’aiuto di corde mobili, dopo di che la Compagnia riprende la salita, ammi- di San Fedele con mezzi motorizzati. rando ai lati del sentiero le fortificazioni Dopo l’inquadramento e la suddivisione della Linea Cadorna: trincee, ricoveri in in plotoni viene impartito l’ordine “zaini caverna, postazioni per mitragliatrici a in spalla”. Il tenente colonnello Federico protezione dell’osservatorio di artiglieria. Petrocco, comandante del Battaglione, Raggiunta la cima, gli uomini, per una con gli Alpini in congedo dell’Ana, fa questione di spazio, vengono fatti prose- avanzare la colonna in perfetta fila in- guire, a eccezione di un plotone comanda- diana, mantenendo una certa distanza to per la cerimonia in quota. dal primo plotone, quasi non volesse Circondati da un panorama mozzafiato, influenzare gli uomini con la sua autori- con la presenza del vessillo sezionale e i tà. La strada da percorrere è molta, con gagliardetti di Blessagno e Casasco, con difficoltà per escursionisti esperti. la lettura della Preghiera dell’Alpino, l’ac- Giunti nei pressi del Passo del Bonello, censione dei fumogeni tricolori e l’illu- antico passaggio pedonale fra l’Italia e la strazione topografica, si svolge una breve Svizzera, luogo ricco di storie di uomi- ma emozionante cerimonia che celebra il ni e contrabbando, ammiriamo i ruderi raggiungimento della vetta. della vecchia casermetta delle guardie. Inizia la discesa e raggiungiamo il resto Proseguiamo sul sentiero di crinale che della Compagnia. In località Sassetto, divide la Val d’Intelvi dalla Val di Mug- zona Ospedaletto, seconda sosta, con gio, giunti al rifugio Prabello, ex caserma la presenza del sindaco Ferruccio Rigola della Guardia di Finanza, dove lo Stato coltà in mezzo a neve e solitudine, viene salito in quota a portare i saluti della co- con generazioni di finanzieri arrivati dal ordinato “zaini a terra”. munità di Schignano. Procediamo sulla sud Italia cercava di contrastare il feno- Dopo una breve pausa di riposo il coman- strada militare e attraversando faggete, meno del contrabbando, con tante diffi- dante Petrocco ordina alla squadra salva- pascoli, nuclei rurali con antiche “nevere”, luglio-settembre 2022 13
150 CIME Foto Diego Pianarosa 14 luglio-settembre 2022
prendiamo la mulattiera che porta all’ere- Il faro della Valle mo di monte San Zeno. Un balcone sul lago e sui paesi della Val- S alendo per la strada che porta ai paesi della Val d’Intelvi, è inevitabile essere attratti da quel cono capovolto di forma perfetta, completamente ricoperto da un verdissimo bosco e sovrasta- to da una bella chiesa in pietra. Sembra quasi che il monte e la chiesa siano stati messi lì apposta le, una chiesa millenaria recentemente ristrutturata grazie al contributo di tanti Alpini che si raggiunge dopo una faticosa a fare da riferimento, una specie di faro per orientare il cammino. salita finale; qui siamo accolti dai vertici Non avremmo potuto lasciar partire gli Alpini del Battaglione L’Aquila senza che gustassero la sezionali dell’Ana di Como, guidati dal bellezza di quel luogo e i panorami che vi si godono. presidente Enrico Bianchi, diversi sinda- Quindi la salita al monte, che prende il nome da San Zeno a cui è dedicata la chiesa, è stata ci della Valle, il senatore Alessio Butti e il inserita a conclusione della marcia già programmata al Sasso Gordona. nostro don Giovanni. Dopo una pausa di Vista la circostanza, non poteva mancare l’amico don Giovanni Meroni, parroco di Dizzasco, Ca- riposo il reparto viene inquadrato per la stiglione, Muronico, Veglio e Cerano e che ha cura di San Zeno. Senza che ci fossimo accordati cerimonia dell’alzabandiera. Accompagna- sull’orario, ci siamo incontrati sul sentiero che parte da Pian d’Alpe. Abbiamo fatto tutto insieme, to dal dall’Inno degli italiani, è molto toc- camminato, sudato e, quando il fiato ce lo ha permesso, chiacchierato. Con noi c’era anche il cante ammirare il nostro amato Tricolore, tenente colonnello Giuseppe Cardilli, col quale abbiamo legato fin dal primo giorno. i fumogeni, il vessillo, i gagliardetti innal- All’arrivo in vetta abbiamo trovato in postazione Agostino, già pronto per l’assalto all’arma bian- zati al cielo. Oscar Gandola sindaco di Ce- ca contro un immaginario nemico, che in realtà era costituito da mortadella di fegato, salame, rano d’Intelvi porta i saluti di rito ringra- formaggio, pane e vino fresco… non abbiamo fatto prigionieri, abbiamo fatto una strage senza ziando i militari per l’impegno profuso in alcun pentimento! questi anni di pandemia. Don Giovanni Poi è arrivata l’intera compagnia di Alpini e ci si è dedicati alla parte cerimoniale, con alzabandie- invita la Compagnia a entrare in chiesa, ra, recita della Preghiera dell’Alpino, accensione dei fumogeni tricolore e brevi discorsi. dove dà alcune nozioni storiche sull’e- Quindi tutti in chiesa per la breve illustrazione della sua storia. Costruita otto secoli fa, abbattuta dificio e sprona i militari a continuare a da un fulmine negli anni Cinquanta del secolo scorso e ricostruita a opera degli Alpini della Valle. trasmettere al Paese sicurezza e quei sani Poi le parole di don Giovanni; parole di stima nei confronti dei nostri soldati e un invito a far vedere valori che rappresentano senza clamore, ciò che non si vede. Si riferiva allo spirito di servizio, all’impegno, al senso del dovere, quei valori come traspare dalle loro facce pulite e li che dovrebbero essere patrimonio di tutti. invita quindi alla recita di un’Ave Maria. Infine una bella benedizione, che non fa mai male. Inizia la discesa per raggiungere i mezzi Grazie don Giovanni, grazie mille per il bene che dimostri di volere agli Alpini. di trasporto. Prima di rientrare al campo E.G. base la Compagnia attraversa a piedi l’a- bitato di Casasco, imbandierato a festa, raggiunge piazza Ciapponi per deporre un omaggio floreale al monumento che ricorda i caduti del Battaglione Val d’In- telvi, sulle nevi dell’Adamello, durante la Grande Guerra. Un ricco rinfresco offer- to dal locale Gruppo Alpini conclude una splendida giornata. Tutta la fatica fisica di questa lunga escur- sione è stata ripagata dagli splendidi paesaggi e dal senso di pace che solo la montagna sa dare, con una costatazione: i nostri ragazzi in armi continueranno sulla strada intrapresa dai nostri padri oltre un secolo fa, non numericamente, ma con gli stessi valori, con un grande spirito di cor- po, senso di appartenenza e fratellanza. Grazie Compagnia 108! Giulio Zanotta SABATO MATTINA: PIGRA Sessanta zaini sulla scala L a strada che attualmente collega Bles- sagno a Pigra è stata costruita nel 1915; prima c’era una mulattiera che par- le escursioni della Compagnia 108 del 9° Reggimento Alpini è stata inserita la visi- ta a Pigra, ho subito pensato di accompa- po’ stretto, che poi spiana allargandosi fino a ricordare la vecchia mulattiera. Il tragitto si snoda tutto in mezzo al bosco, tiva dalla parte alta di Pigra e raggiungeva gnare gli Alpini per la vecchia via. fino alle prime case di Pigra dove, all’im- Blessagno attraversando prati e boschi. Oggi il percorso da Blessagno si presenta provviso appare il bellissimo panorama Quando nel programma settimanale del- all’inizio come un sentiero in salita, un del lago di Como, circondato dai monti luglio-settembre 2022 15
150 CIME sone hanno salutato gli Alpini e in alcune stendo la carica di presidente della Socie- case era esposto il Tricolore. Abbiamo poi tà Operaia, ha ringraziato tutti i presenti, raggiunto la sede della Società di Mutuo ricordando come i principi di solidarietà Soccorso fra gli Operai di Pigra, da dove, delle associazioni come la nostra siano dopo una breve sosta per rinfrescarsi, ab- propri anche degli Alpini. biamo accompagnato gli Alpini a visitare La visita si è poi conclusa con un aperiti- i luoghi più interessanti di Pigra. Divisi vo e con l’augurio che si possano ripetere in quattro gruppi, a turno, gli Alpini, pas- in futuro eventi simili. Di questa giornata sando per le stradine caratteristiche del come di quelle trascorse durante la setti- paese, hanno potuto ammirare il centro mana in altri posti della Valle restano in storico, il monumento ai Caduti, le chiese me dei bellissimi ricordi. Quello che mi dedicate a San Rocco e Santa Margheri- tocca particolarmente è quando, uscen- ta, la stazione della funivia che in cinque do dalla sede della Società di Pigra, in minuti sale da Argegno e il belvedere, un un momento in cui gli Alpini visitavano balcone naturale da cui si può ammirare il il paese, mi sono trovato all’improvviso centro lago e il ramo verso Como coronati davanti ai loro zaini posati sui lati della dai monti. scala che raggiunge l’entrata dell’edificio. Alla Società Operaia sono stati visitati i Quegli zaini mi davano la certezza che locali espositivi che raccontano centocin- gli Alpini, nel loro lungo cammino per le quanta anni della storia di Pigra. Abbia- montagne d’Italia, si erano fermati anche mo mostrato agli Alpini anche la piccola qui da noi e stavano onorando la memo- sede del nostro Gruppo con tutti i ricordi ria di coloro che circa centocinquanta delle varie Adunate cui siamo stati par- anni fa hanno fondato la Società di Mu- tecipi. Nel salone della Società Operaia il tuo Soccorso per aiutare materialmente, che degradando, sulla sponda opposta, sindaco Giovanni Balabio, a nome di tut- intellettualmente e moralmente i propri raggiungono Bellagio. ta la popolazione, ha dato il benvenuto soci e permettendo a tante famiglie di Questa vista inaspettata ha suscitato a tutti e ha consegnato al tenente colon- superare momenti difficili. molto stupore e ammirazione nei nostri nello Federico Petrocco un ricordo per la Elio Ceschina, Società di Mutuo Soccorso ospiti. Attraversando il paese, molte per- gradita visita. Anche il sottoscritto, rive- e Gruppo Alpini di Pigra SABATO POMERIGGIO: A BLESSAGNO PER LA MESSA Nel covo del “Brigante” Ora il Brigante del Cavento riposa nel ci- mitero del suo paese e sulla sua tomba c’è una lapide con una bella fotografia in bianco e nero, sorridente e con la pipa G li appassionati di storia della Grande Guerra e soprattutto delle imprese degli Alpini ricorderanno di sicuro le vi- Cavento. E non si sbagliavano, perché nel 1918 la posizione tornò a essere italiana. Che uomo quel capitano! Tornò a casa in bocca. Sono andato a trovarlo, dato che Blessagno Lura era la località di tur- no per l’organizzazione del Raduno in cende del Corno di Cavento, conquistato dopo la guerra e col tempo gli fu asse- ricordo del Battaglione Val d’Intelvi. agli austriaci, perduto e poi riconquistato gnato il grado di colonnello. Ricominciò L’iscrizione sulla lapide è semplicissima, dai nostri Alpini. a fare il suo lavoro di geometra dove ave- dice Geometra Fabrizio Battanta - Colon- La prima conquista avvenne dopo una va casa, a Blessagno. nello degli Alpini. Molto sobria, ma a me preparazione durata mesi, a opera del- la Compagnia 242 del Battaglione Val Baltea, comandata dal capitano Fabri- zio Battanta. Era il 1917 e si trattò di un’impresa epica, che fece guadagna- re al Battanta il soprannome di Bri- gante del Cavento. Ma la guerra regala spesso capovolgimenti e il Cavento tornò nelle mani degli austriaci. L’an- no successivo gli Alti Comandi stabi- lirono che il Cavento doveva tornare in mani italiane e il destino volle che l’impresa venisse riaffidata alla stessa Compagnia, la 242 comandata dallo stesso capitano, il Brigante del Cavento. Ricominciò la preparazione e gli Alpini della 242 composero una filastrocca che diceva: Il terribile Battanta, gridando “Sa- cramento”, diceva a tutti quanti riprenderò il 16 luglio-settembre 2022
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