L'Adunata del Centenario - Associazione Nazionale Alpini ...

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L'Adunata del Centenario - Associazione Nazionale Alpini ...
Numero 2 - Anno XLV - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como

                                                                                                                                                          Como - Anno XLV - Aprile-Giugno 2019 - Numero 2
                                                                                                                                                                                                            Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Como

L’Adunata
del Centenario
L'Adunata del Centenario - Associazione Nazionale Alpini ...
Il Panettone del Centenario
    Il piacere di fare solidarietà in un modo nuovo

           Quest’anno a Natale fai un regalo buono e solidale.
 Prenota il Panettone o il Pandoro degli Alpini, edizione del Centenario.
    Parte del ricavato sarà destinato alla costruzione della nuova ala
          della Scuola Nikolajewka (Centro Disabili) di Brescia

   Ricordare i morti, aiutando i vivi (Leonardo Caprioli)
L'Adunata del Centenario - Associazione Nazionale Alpini ...
SOMMARIO

                                                      In questo numero
                                                       EDITORIALE
                                                       Un atto d’amore                                                   2
                 in copertina
                                                       DAL DIRETTORE
                                                                                                                         3
          L’Adunata del Centenario
            (Foto Amelio Castelli)
        Como - Anno XLV - Numero 2
                                                       Appartenenza, stile di vita e dovere
           Aprile-Maggio 2019
      Associazione Nazionale Alpini
                                                       SPECIALE CENTENARIO
                                                                                                                         4
             Sezione di Como
     Via Zezio, 53 - 22100 Como (CO)
              Tel. 031.304180                          L’Adunata del Centenario
                                                                                                                         6
     www.alpinicomo.it - como@ana.it
          Direttore responsabile                       Aspettando l’Adunata
            Piergiorgio Pedretti
        pedretti.ppg1947@gmail.com
                Caporedattore
                                                       Tutta l’Adunata minuto per minuto                                 8
               Tiziano Tavecchio
                 Redazione                             Tutti insieme appassionatamente                                  12
                                                                                                                        22
       Enrico Bianchi, Enrico Gaffuri,
      Mario Ghielmetti, Carlo Pedraglio
     Progetto grafico e impaginazione
                                                       Immagini, emozioni
       QG Project - Alessandro Villa
                    Stampa
          Bieffe Srl Industria Grafica
                                                       Il terzo tempo                                                   24
           Via Mariano Guzzini, 38
            62019 Recanati (MC)
                                                       CIAO PIETRO
    Registrazione al Tribunale di Como
             n. 21 del 7/10/1976.
Poste Italiane SpA - Sped. in abb. postale -
                                                       Nel cuore e nell’anima                                           27
 D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004
   n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como
                                                       CATACLISMA
    Hanno collaborato a questo numero
  Rudi Bavera, Marco Bellati, Giampaolo Bergna,
          Luigi Boffi, don Fabrizio Borsani,
                                                       Dopo l’apocalisse                                                32
    Luca Boschini, Amelio Castelli, Paolo Cella,
         Andrea Cherchi, Ambrogio Chiari,
Andrea Chieu, Giovanni Ciceri, Alessandro Clerici,
                                                       LA STRENNA
          Alberto Colzani, Enrico Colzani,
        Flaminio Colombo, Silvio Consonni,
    Massimo Cortesi, Tiziano Corti, Edi Corvi,
                                                       Dolcezze da Centenario                                           36
   Fabio Dessì, Cesare Di Dato, Walter Donegà,
   Kristian Fiore, Renzo Gatti, Andrea Giussani,
  Paolo Gressani, Aldo Livio, Giovanni Lugaresi,
                                                       VIVERE IL TERRITORIO
Monica Luraschi, Pietro Malaggi, Sasha Manzolini,
 Luca Mazza, Moreno Ortelli, Alessandra Pozzoli,
            Sergio Radice, Felice Rinaldi,
                                                       Tra Brianza e Vallassina                                         38
      Marco Rolando, padre Mario Ronchetti,
     Emanuele Roncoroni, Donatella Salambat,
          Lorenzo Volonté, Luciano Zanelli
                                                       DALLA PENNA DEI GRUPPI
                                                       Fatti col cappello alpino                                        42
                                                       TANTO DI CAPPELLO
                                                       Notizie alpine intra moenia ed extra moenia                      56
 A tutti coloro che abbiano salvaguardato, aiutato,
                                                       RECENSIONI
     accresciuto la Patria, è assegnata in cielo
 una sede ben determinata, dove nella beatitudine
          possano godere di una vita eterna            Finito di stampare                                               62
    Omnibus, qui patriam servaverint, adiuverint,
    auxerint, certum est in caelo definitum locum,
         ubi beati aevo sempiterno fruantur
        Marco Tullio Cicerone, De Re Publica,          La versione digitale del Baradèll è pubblicata
             Somnium Scipionis, 6, 13
                                                       sul sito internet www.alpinicomo.it e su www.alpimediagroup.it
L'Adunata del Centenario - Associazione Nazionale Alpini ...
EDITORIALE

                           Un atto d’amore
                                  Che vale la pena di vivere fino in fondo
                                                              Enrico Gaffuri

S
        entire il bisogno di tenere vive        zione e con lo stesso spirito di quando si     re. Un patrimonio di solidarietà, la stessa
        quelle amicizie nate e coltivate in     indossava l’uniforme. E ancora, continua-      che spingeva i nostri Vecchi a sostenersi
        momenti terribili, quando non si        re a tenere rapporti di fratellanza con chi    a vicenda, nelle lunghe attese in trincea,
        sapeva se a sera si sarebbe stati       quella divisa ce l’aveva ancora addosso, gli   nelle notti di veglia, nei tanti momenti di
ancora insieme, perché ogni giorno di           Alpini in armi.                                sconforto, o nel fragore della battaglia.
guerra era come un terno al lotto e poteva      Tutti sentimenti d’amore, gli stessi che si    Che grande cosa è la nostra Associazione,
esser l’ultimo. Sentire il bisogno e il dove-   possono leggere nel nostro Statuto.            mi si inumidiscono gli occhi solo a pen-
re di ricordare i fratelli che su quei campi    Proprio così, perché pensare e dar vita        sarci. E che compito, il nostro, quello di
di battaglia avevano lasciato la vita, come     all’Associazione Nazionale Alpini è stato,     essere sempre all’altezza dell’incarico as-
fosse il modo per donar loro ancora un re-      né più né meno, un atto di amore.              segnatoci dai fondatori!
spiro, perché è vero che la memoria riesce      Amore per le cose belle, quelle pulite         Ognuno dei nostri circa trecentocinquan-
a far rivivere almeno nel cuore chi non c’è     come i cieli delle montagne su cui si era      tamila iscritti deve sentire sulle proprie
più. E farlo insieme ai compagni d’armi,        vissuti e sofferto, limpide come l’acqua       spalle il peso di una grande responsabili-
tra un canto e l’altro, rispolverando il ri-    dei ruscelli ai quali si era bevuto, fresche   tà, quella di non limitarsi a tener in vita
cordo di episodi, di persone e di luoghi,       e frizzanti come l’aria d’alta quota.          l’Ana, ma di farla crescere con lo stesso
di fatiche e di paure, di freddo e di fame,     E i nostri Padri fondatori ci hanno confe-     spirito dei fondatori, perché l’Italia ha un
davanti a un bicchiere di quello buono.         zionato un dono prezioso, il vero e pro-       gran bisogno di brava gente, di cittadini
Il piacere di continuare a percorrere quei      prio patris munus, un patrimonio che dura      capaci di dare buoni esempi.
sentieri impervi, gustando i panorami           da cent’anni e vuole andare ancora lonta-      Dobbiamo farlo con la stessa passione
che cambiavano a ogni svolta e sentire il       no. Un patrimonio che, anno dopo anno,         dei nostri Vecchi, perché essere e sentirsi
dovere di difendere la montagna, grande         non ha perso lo smalto di un tempo, ma         Alpini è veramente un atto d’amore, che
palestra di nobili virtù, secondo la tradi-     si è arricchito di idee e di numerose ope-     vale la pena di vivere fino in fondo.

                                                                                                                                              Foto Mario Ghielmetti

2    aprile-giugno 2019
L'Adunata del Centenario - Associazione Nazionale Alpini ...
DAL DIRETTORE

                      Appartenenza,
                  stile di vita e dovere
                                      Pericoloso in guerra, generoso in pace
            Piergiorgio Pedretti

I
       l senso di appartenenza – ha scritto
       Cesare Lavizzari – richiede uno sfor-
       zo razionale, mentre lo stile di vita è
       qualcosa che ti viene da dentro e del
quale non ti chiedi nemmeno le ragioni. La
comune esperienza, il sentirsi parte di una
tradizione più grande e l’avere ben chiara
la responsabilità della memoria – e dun-
que il compito di seguire quel cammino e di
tramandare lo spirito e i valori dei nostri
Padri – costituiscono la vera forza della no-
stra Associazione […].
Poche parole per enunciare i concetti fon-
damentali sui quali da cento anni si basa
la nostra Associazione: l’appartenenza
cioè la condivisione sistematica dei valori
etici, forti e consolidati, capaci di radu-
nare in unità d’intenti tre generazioni
di Alpini, esempio più unico che raro nel
nostro tempo; lo stile di vita che per la
grande famiglia associativa è la cultura
della generosità; desideri, progetti e ope-
re che si attuano nell’adempimento del
dovere; quello pericolosamente compiuto
in guerra e quello generosamente compiuto
in pace, quest’ultimo formulato in mille
modi diversi per essere calato nelle situa-
zioni sociali più disparate.
Due facce della stessa medaglia, due “ob-
bedienze” vissute in condizioni estrema-
mente diverse ma congiunte del “senso di
appartenenza” perché per gli Alpini il do-
vere non è un insieme di imposizioni più
o meno tollerate; è invece lo svolgere con-
vinto del compito assegnato, quello “che
                                                                                                                                               Foto Marco Rolando

ti viene da dentro e del quale non ti chiedi
nemmeno le ragioni”.
Ma una ragione c’è; ed è quella indicata
da un’affermazione del beato don Carlo
Gnocchi […] in un mondo come il nostro,
inaridito, agitato, maniaco è necessario          tre giornate ufficiali, culminate nella stra-   dedichiamo un numero speciale di ben
mettere olio d’amore sugli ingranaggi dei rap-    ordinaria sfilata di domenica 12 maggio,        ventitré pagine all’Adunata del Centena-
porti sociali e formare nuclei di pensiero e di   durata dodici ore. “Cento anni di valoroso      rio; dagli eventi introduttivi all’Adunata
resistenza morale per non essere travolti […].    impegno”, è stato il filo conduttore dell’ec-   minuto per minuto, alle emozioni vissute
L’Adunata nazionale del Centenario a              cezionale evento.                               fino ai pensieri conclusivi.
Milano ha suggellato magnificamente il            E il Baradèll, il giornale della famiglia al-   Siamo certi che ognuno, leggendo, ritro-
binomio Appartenenza e dovere; e lo               pina comasca, non poteva certo liquidare        verà se stesso e potrà mettere in angolo
ha fatto nella città che ha visto nascere         in poche righe questa manifestazione di         del proprio cuore il vivissimo ricordo di
la grande famiglia alpina l’8 luglio 1919;        alpinità unica e irripetibile. Ecco perché      quelle giornate eccezionali.

                                                                                                                     aprile-giugno 2019   3
L'Adunata del Centenario - Associazione Nazionale Alpini ...
SPECIALE CENTENARIO

              L’Adunata
            del Centenario
                      Dal 10 al 12 maggio, la celebrazione a Milano
              dove L’Associazione prese vita: un’idea grandiosa e riconoscente

4   aprile-giugno 2019
L'Adunata del Centenario - Associazione Nazionale Alpini ...
Sotto lo sguardo della Madonnina
      hanno sfilato per dodici ore
  consecutive novantamila Alpini.
 La Sezione di Como era presente
     con centocinque gagliardetti
           e circa duemila Alpini.

           aprile-giugno 2019   5
L'Adunata del Centenario - Associazione Nazionale Alpini ...
SPECIALE CENTENARIO

       Aspettando l’Adunata
         Alcuni eventi che ci hanno accompagnato fino ai giorni tanto attesi.
           “L’attesa del piacere è essa stessa il piacere” (Gotthold Ephraim Lessing)

        Conferenza stampa sotto il cielo di Milano
V    ista dal trentanovesimo piano del
     palazzo della Regione Lombardia, la
città di Milano ha tutta un’altra faccia. Ti
                                               È così che l’ho osservata il giorno del-
                                               la conferenza stampa di presentazione
                                               dell’Adunata, proprio in un contesto degno
                                                                                                nascita del 5° Reggimento Alpini. Sono
                                                                                                emerse tante notizie circa la mole di lavo-
                                                                                                ro organizzativo e collaborazioni ricevute
si presenta davanti agli occhi in tutta la     dell’annuncio di un evento da centenario.        dalle diverse Istituzioni. Indubbiamente
sua estensione, anzi, non riesci nemmeno       A condurre l’incontro don Bruno Fasani,          un’impresa tutt’altro che facile.
a vedere dove finisce, perché i suoi confini   direttore de L’Alpino, giornalista e mode-       L’intervento del nostro Presidente è sta-
risultano un po’ sfocati. E allora capisci     ratore di rango, più che abituato ai micro-      to ovviamente il più incisivo e ha dato il
bene il perché di quel modo di dire “Milan     foni e alle telecamere, che ha gestito con       senso della nostra Associazione, inalte-
l’è un gran Milan”.                            disinvolta professionalità gli interventi        rata a cent’anni dalla sua fondazione, e
                                               degli ospiti. Veramente ospiti di livello,       dell’Adunata, che ogni anno fa dire a chi
                                               come merita l’avvio di un’Adunata nazio-         ci osserva “ma com’è possibile?”.
                                               nale in una città della portata di Milano.       Qualche domanda da parte dei giornali-
                                               Presenti il presidente della Regione             sti, alle quali ha risposto prevalentemente
                                               Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di         il presidente del Comitato Organizzatore,
                                               Milano Beppe Sala, il comandante delle           il generale Renato Genovese. Più che altro
                                               Truppe Alpine generale Claudio Berto, Il         curiosità sul programma.
                                               presidente della Sezione di Milano Luigi         E quando si è toccato il tasto della soli-
                                               Boffi e, naturalmente, il presidente nazio-      darietà, don Bruno ha colto l’occasione
                                               nale Sebastiano Favero.                          per parlare del Panettone degli Alpini,
                                               Tutti, ma davvero tutti molto bravi nell’e-      che consentirà di realizzare grandi opere
                                               sprimere la felicità di accogliere e quella di   a livello nazionale e locale. Incontro in-
                                               essere accolti, in una città che in materia      teressante, in attesa del pomeriggio da
                                               di Alpini ha tanta Storia, a partire dalla       dedicare al concerto al Teatro alla Scala.

            Note alpine al famoso Teatro alla Scala
L    o scorso venerdì 3 maggio ha visto
     un evento eccezionale nel tempio
della musica d’opera Italiana: il Teatro
                                               Formatosi nel 1949 è stato il primo a fre-
                                               giarsi del titolo di Coro dell’Associazione
                                               Nazionale Alpini.
                                                                                                con somma maestria dalla famosa attrice
                                                                                                Pamela Villoresi. Lo spettacolo artistico
                                                                                                si completava con quello visivo che gli
alla Scala. Costruito sulle ceneri del         Il Teatro, gremito in ogni ordine di posti,      occupanti dei palchi godevano dalla loro
Teatro Ducale nel 1776 per volontà             ha accolto con calore la lunga esibizione        posizione elevata: cappelli alpini a iosa e
dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria,       dei cantori, diretti dal maestro Massimo         variopinte “mise” di mogli e fidanzate.
su progetto dell’architetto Giuseppe           Marchesotti. I canti che abbiamo ascolta-        Un particolare ringraziamento al presi-
Piermarini, fu inaugurato il 3 agosto          to, alcuni dei quali raramente proposti dai      dente sezionale di Milano Luigi Boffi e
1778 con un’opera di Antonio Salieri del       cori alpini cui siamo abituati, sono stati in-   al suo staff per l’impegno profuso e al
quale è famosa una presunta rivalità con       tervallati da appassionanti letture riguar-      sindaco di Milano Beppe Sala che ci ha
Wolfgang Amadeus Mozart.                       danti prevalentemente i conflitti mondia-        accolti amichevolmente.
Questo teatro, che tutto il mondo ci invi-     li che ci hanno visti coinvolti, proposteci                                  Enrico Bianchi
dia, ha accolto per la prima volta dalla sua
nascita un coro alpino. Il palco, sul quale
si sono esibiti i più grandi esponenti della
lirica internazionale e da cui nel lontano
1839 le memorabili note del “Cigno di
Busseto” hanno – primizia assoluta – en-
tusiasmato i melomani (proprio alla Sca-
la Giuseppe Verdi ha avuto il suo esordio
musicale) questa volta è stato calcato dal
coro Ana Citta di Milano.

6    aprile-giugno 2019
L'Adunata del Centenario - Associazione Nazionale Alpini ...
Un volume su Arturo Andreoletti                                                                   anch’essi presenti, e tutte le persone che
                                                                                                  hanno portato il loro contributo. In parti-
                                                                                                  colare ha sottolineato il periodo comasco

P   restigiosa anteprima all’imminente
    Adunata nazionale: martedì 7 maggio,
alle ore diciassette, è stato presentato a Mi-
                                                 Vanni, con la sua presenza, ha rappresen-
                                                 tato l’analoga attività professionale che il
                                                 protagonista del libro, fino al 1929, aveva
                                                                                                  di Andreoletti vissuto a Monte Olimpino,
                                                                                                  presso “Villa La Vetta”, dal 1946 fino alla
                                                                                                  morte avvenuta nel 1977. La documen-
lano, presso la Sala Alessi di Palazzo Mari-     svolto presso il Comune di Milano segna-         tazione archivistica che aveva con sé in
no, il libro Arturo Andreoletti. 1884-1977,      lando, orgoglioso ma con rossore virtuale,       quegli anni è stata, secondo l’autore, quel-
Nomos Edizioni, pubblicato dalle Civiche         di essere anch’egli Alpino e alpinista.          lo che Andreoletti riteneva importante
Raccolte Storiche del Comune di Milano.          Il presidente nazionale dell’Ana Sebastia-       conservare per tramandare la sua vita e il
Ha svolto ruolo di moderatore il direttore       no Favero ha tratteggiato con passione la        suo pensiero, confrontandosi con i tempi
dei Musei Storici Claudio A.M. Salsi, che        figura storica del capitano Arturo Andre-        che cambiavano. L’autore ha concluso con
ha introdotto i relatori illustrando le moti-    oletti, che nel 1919 ha saputo cogliere i        un caloroso ringraziamento alla Sezione
vazioni che hanno portato alla stesura del       valori fondanti dell’Ana con quello “spiri-      di Como e al Gruppo di Monte Olimpino,
libro. L’assessore alla Cultura Filippo Del      to alpino” cha da allora l’Associazione na-      rappresentata per l’occasione dal presi-
Corno ha salutato i presenti nella “Casa         zionale ha sempre custodito e preservato.        dente Enrico Gaffuri e dal capogruppo di
dei Milanesi”, a nome del sindaco Giusep-        L’autore Saverio Almini ha illustrato            Monte Olimpino Emanuele Roncoroni,
pe Sala e dell’Amministrazione comunale,         i contenuti del libro, specificando nel          per la preziosa collaborazione e per l’ac-
sottolineando l’elevata etica civica del mi-     dettaglio il metodo scientifico seguito          coglienza riservata a lui e ai suoi collabo-
lanese Andreoletti.                              per impostare l’imponente lavoro, rin-           ratori nel corso della stesura del libro.
Il capo di gabinetto del sindaco Franco          graziando i suoi principali collaboratori,                               Emanuele Roncoroni

  A piedi all’Adunata. Perché no
A    ll’Adunata nazionale non si può man-
     care soprattutto se è quella del Cen-
tenario. In questa grande città metropoli-
                                                 lutati dagli Alpini dei rispettivi Gruppi
                                                 – qualcuno dei quali invidioso per non
                                                 potersi aggregare ai sei temerari; qualcun
tana che da qualche decennio si è rivestita      altro che, al contrario, andava liquidando
di abito europeo, si può arrivare in aereo,      la faccenda con un “ma g’hann nient’altar
in treno, in pullman, in camper, in auto,        da faa?...” – si sono messi in marcia verso
in moto, in bicicletta ma anche… a piedi.        la meta agognata e cioè la “Madunina tuta
Ecco spiegato perché sei baldi Alpini del        d’ora e piscinina che te dominet Milan…”.
Gruppo di Olgiate Comasco e di Solbiate,         Possiamo immaginare i commenti dei
essendo Milano distante “solo” due giorni        cittadini che, impegnati nelle faccende          nell’agriturismo di un amico, è giunta nel
di cammino dai rispettivi paesi di origine,      quotidiane, incontravano i sei coraggiosi        capoluogo lombardo il pomeriggio di ve-
hanno voluto mettersi alla prova recupe-         incoscienti che avanzavano baldanzosi            nerdì, in tempo per mettersi sull’Attenti e
rando la salutare abitudine dei campi estivi     lungo il percorso, al canto di “Aprite le        salutare la Bandiera di Guerra del 5° Reg-
della naja per arrivarci a piedi. Ma, per loro   porte che passano, che passano i baldi Al-       gimento Alpini che ha onorato l’Adunata
fortuna, senza fucile e senza zaino affardel-    pinn”; ci poteva scappare un “Bravi, sem-        del Centenario. Dalle pagine del Baradèll
lato, così che il cammino sarebbe stato più      pre avanti!” oppure un “Viva gli Alpini!”.       si leva un elogio ai sei temerari che con la
agevole e più “lieve”, senza quegli stramale-    Ma siccome “Per gli Alpini non esiste l’im-      loro impresa hanno onorato la Sezione di
detti trentacinque chili sulle spalle.           possibile” la squadra orgogliosa e affiata-      Como e i suoi settemila Alpini.
All’alba di giovedì mattina 6 maggio, sa-        ta, dopo aver trascorso la serata e la notte                               Piergiorgio Pedretti

             Una collaborazione sempre più efficace
S   timatissimo ingegner Favero,
    illustre presidente, caro Sebastiano,
alla vigilia della vostra grande e attesa sfi-
                                                 casione della nostra Giornata Nazionale
                                                 della Colletta Alimentare. La Fondazione
                                                 Banco Alimentare impallidisce confron-
                                                                                                  Mai come in questi tempi la società italia-
                                                                                                  na e i più deboli o coloro che sono segnati
                                                                                                  da catastrofi ambientali o dalla povertà
lata a Milano in occasione della memora-         tando la propria storia con voi ma con la        quotidiana hanno bisogno di aiuto con-
bile Adunata del Centenario, permettimi          stessa fierezza e soddisfazione segnalo la       creto ma soprattutto di una speranza per
di far arrivare a te e a tutta la tua gloriosa   coincidenza per cui in questi stessi giorni      una mano tesa per il loro riscatto. Noi sia-
Associazione il segno della nostra vicinan-      noi festeggiamo i nostri (primi) trent’anni      mo sempre pronti a tenderla insieme a voi
za e stima. La Fondazione e tutta la rete        e quindi mi pare una bella occasione questa      verso chi ha bisogno.
del Banco Alimentare vi è vicina, potrei         per riconfermarti personalmente e a nome         Ti abbraccio e tutti noi applaudiamo for-
dire, osa sfilare dietro a voi, esprimendo       di tutti i volontari e collaboratori del Banco   te al passare della vostra moltitudine in
la propria grande gratitudine per l’amicizia     Alimentare la fiducia e la certezza che, in-     marcia. A presto.
che da anni ci dimostrate e per il grande        sieme, guardiamo avanti per una sempre                                       Andrea Giussani
aiuto offerto sempre, ogni anno, in oc-          più forte ed efficace collaborazione.             presidente Fondazione del Banco Alimentare

                                                                                                                        aprile-giugno 2019   7
L'Adunata del Centenario - Associazione Nazionale Alpini ...
SPECIALE CENTENARIO

                  Tutta l’Adunata
                 minuto per minuto
                Il programma di ogni Adunata comprende numerosi eventi.
                      Nell’occasione unica e irripetibile del Centenario,
                 raccontiamo quelli a cui la Sezione di Como ha presenziato

                     L’alzabandiera sancisce l’apertura
C   on toni solenni e partecipazione
    commossa si è ufficialmente aperta,
venerdì mattina 10 maggio, l’Adunata na-
zionale, a Milano, la città che esattamente
cento anni fa diede i natali all’Associazio-
ne Nazionale Alpini e da allora ne ospita
la sede nazionale.
A inaugurarla, in una piazza Duomo affolla-
ta non solo di Penne Nere, è stata la cerimo-
nia dell’alzabandiera, presieduta da Seba-
stiano Favero, presidente dell’Associazione
stessa, dal generale di Corpo d’Armata Clau-
dio Berto, comandante delle Truppe Alpine,
da Luigi Boffi, presidente della Sezione di
Milano, alla presenza del sindaco di Mila-
no Beppe Sala e del presidente di Regione
Lombardia Attilio Fontana.
Protagonisti della coreografia il Labaro
dell’Associazione, il vessillo della Sezione
di Milano e i gonfaloni di Milano, Sesto        Guidato dalla Fanfara della Brigata Alpi-     monumento ai Caduti (piazza Sant’Am-
San Giovanni, Regione Lombardia e Città         na Julia, il corteo si è successivamente      brogio - largo ai Caduti Milanesi per la
Metropolitana Milano.                           mosso per le vie del centro, alla volta del   Patria) dove è stata deposta una corona.

         Omaggio floreale al monumento all’Alpino
F   inché sono stato ad abitare a Mila-
    no, ci passavo davanti due volte al
giorno, perché il monumento all’Alpino
                                                                                              tram che ci è passato sotto il naso, ri-
                                                                                              schiando di arrivare a cose fatte. A dire
                                                                                              la verità eravamo proprio in pochi, ma
si trova a poche centinaia di metri dal                                                       sufficienti a deporre un omaggio floreale.
posto di lavoro.                                                                              Ecco, questa volta il monumento ha
Mi è sempre piaciuto molto, ma since-                                                         svolto bene il compito che gli era stato
ramente non mi ha mai emozionato;                                                             affidato da chi lo aveva pensato e voluto.
vederlo era un’abitudine. È stato ben                                                         Mi ha fatto pensare ai tanti Alpini che
diverso il venerdì dell’Adunata quando,                                                       hanno lasciato la vita in trincea, in mon-
dopo l’alzabandiera in piazza Duomo                                                           tagna, o nei deserti d’Africa, dove erano
e gli onori ai Caduti al sacrario, ci sia-                                                    stati mandati a combattere in nome del-
mo trasferiti proprio lì, in via Vincenzo                                                     la Patria. Spirito di sacrificio, senso del
Monti, al monumento che ritrae l’Alpi-                                                        dovere e tante sofferenze, spesso senza
no Antonio Valsecchi, di Civate (LC), del                                                     conoscerne le ragioni. E l’Alpino Valsec-
5° Reggimento Alpini.                                                                         chi in procinto di gettare il sasso contro
L’ho raggiunto a piedi con gli amici co-                                                      il nemico mi ha emozionato.
maschi, facendo quasi a gara con un                                                                                         Enrico Gaffuri

8    aprile-giugno 2019
La Cittadella degli Alpini
N     ello splendido contesto del parco
      Sempione non poteva esserci un
“posto” migliore per l’allestimento del-
                                                 già che c’eravamo ne abbiamo approfittato.
                                                 Splendide attrezzature quelle esposte, con
                                                 particolare riguardo al tema della prote-
la Cittadella degli Alpini. Spazi non ne         zione civile e dell’ambiente - anche l’E-
mancavano, visitatori nemmeno. Una               sercito Italiano ora ha un reggimento di
vera folla ha preso d’assalto il parco; gli      Protezione Civile di stanza all’Aquila - ma
accessi erano addirittura regolamentati e        ovviamente anche armamenti sofisticati
frequentemente interrotti per evitare ec-        che, per chi ricorda ancora il mitico Ga-      spiegazioni ai visitatori. Inaugurazione in
cessiva confusione all’interno del recinto.      rand e i camion leggeri, sembrava di es-       grande stile con fanfara e truppe schierate,
Con alcuni amici, colpo di fortuna, mentre       sere sulla luna. L’Esercito attuale ha vera-   decine di vessilli e gagliardetti, alla presen-
costeggiavamo la recinzione alla ricerca         mente un armamento degno di tal nome.          za dei vertici militari e associativi; discorsi
dell’ingresso, un Alpino della vigilanza ci ha   Una particolare sottolineatura va fatta        di rito e grandi applausi da parte dei nume-
aperto le transenne e ci ha fatti passare: un    alla preparazione e cordialità dei milita-     rosissimi presenti.
po’ di vergogna per aver saltato la coda, ma     ri che presidiavano i vari stand e davano                                     Enrico Bianchi

               La Bandiera di Guerra                                                            parte degli Alpini comaschi. Ad attendere
                                                                                                il suo arrivo c’erano già i vessilli di quasi
                                                                                                tutte le Sezioni, schierati in piazza del Car-

N    on sono un Alpino del 5°, ho prestato
     servizio in un altro Reggimento, ma
non importa un granché. Il passaggio della
                                                                                                mine, dove ha sede il Comando Militare
                                                                                                Esercito Lombardia. “Attenti!”, Inno na-
                                                                                                zionale e ingresso della Bandiera, quindi
Bandiera di Guerra fa comunque venire i                                                         “Trentatré” e inserimento del Labaro nello
brividi e inumidire gli occhi, di qualunque                                                     schieramento. Poi, via con la lunga sfilata
reparto sia. In un solo lembo di stoffa sono                                                    di vessilli, gagliardetti e Alpini al seguito
racchiusi interi volumi di Storia d’Italia.                                                     delle nostre insegne più care attraverso le
Storia di generazioni e generazioni che                                                         vie del centro città. Pur essendo solo ve-
hanno servito fedelmente, scrivendo pa-                                                         nerdì, i marciapiedi lungo il percorso era-
gine di gloria capaci di brillare per sempre                                                    no già super affollati e sfilare tra due ali di
nel firmamento del dovere e dell’eroismo                                                        gente che grida “Viva gli Alpini” fa un gran
dei soldati italiani.                                                                           bene al cuore e all’anima. Arrivo in piazza
È questa la ragione per la quale ogni anno                                                      della Scala e schieramento di fronte a pa-
all’Adunata nazionale sfila la Bandiera di                                                      lazzo Marino, il municipio di Milano, dove
Guerra di un reparto. Nell’anno del Cen-                                                        ad attendere c’era il sindaco Beppe Sala,
tenario, nell’anno di Milano, non poteva                                                        che ha dato il primo ufficiale messaggio
che arrivare la Bandiera del 5° Reggimen-                                                       di benvenuto agli Alpini. Resa degli onori
to Alpini, che proprio in città ebbe i natali.                                                  rituali, quindi la Bandiera di Guerra e il La-
Il Reggimento dei Battaglioni Tirano,                                                           baro sono stati portati in Municipio, dove
Edolo, Morbegno, Vestone, Val d’Intelvi e                                                       li sono stati custoditi fino all’indomani.
diversi altri; il Reggimento della maggior                                                                                      Enrico Gaffuri

        Delegazioni estere e Ifms                                                               vento, ha ricordato come ci sia piena iden-
                                                                                                tità di valori tra Alpini, Comune e Regione:
                                                                                                “[…] una storia, quella degli Alpini e dell’A-

È    tradizione di ogni Adunata il salu-
     to ufficiale agli Alpini all’estero e ai
soldati stranieri dell’Ifms (International
                                                 L’incontro è avvenuto al Teatro dal Ver-
                                                 me sabato 11 maggio alla presenza del
                                                 presidente nazionale Sebastiano Favero,
                                                                                                na in particolare, di apertura, accoglienza e
                                                                                                amicizia […]”. Anche Rizzi ha rivolto paro-
                                                                                                le lusinghiere, rivolgendosi alla platea. Ha
Federation of Mountains Soldiers). È un          del delegato delle Sezioni all’estero Marco    detto: “[…] la più bella delegazione che io
riconoscimento alle Penne Nere che in            Barmasse; del generale Renato Genovese,        abbia ricevuto in quasi dodici mesi! Avete
passato hanno dovuto emigrare in cer-            consigliere nazionale e presidente della       colorato la città con i vostri valori, con la
ca di lavoro; noi li chiamiamo gli “Alpini       Ifms; presenti anche il comandante delle       vostra allegria […]”. Il presidente nazionale
della seconda naja”; sono quelli che, co-        Truppe Alpine generale Claudio Berto; per      Sebastiano Favero ha detto: “[…] una gran-
sti quel che costi, non vogliono mancare         la Regione Lombardia, il consigliere regio-    de emozione è quella di essere qui con voi,
all’eccezionale appuntamento dell’Aduna-         nale Alan Christian Rizzi sottosegretario      uomini che avete nel vostro zaino fatiche
ta nazionale e arrivano da ogni parte del        con delega ai Rapporti con le Delegazioni      e nostalgie stemprate in tutti questi lunghi
mondo a loro spese e utilizzando, se non         Internazionali; per Comune di Milano l’as-     anni lontano dall’Italia, dagli incontri con
c’è altro modo, anche le giornate di ferie.      sessore Roberto Tasca che, nel suo inter-      il cappello alpino. Il vostro attaccamento

                                                                                                                      aprile-giugno 2019   9
SPECIALE CENTENARIO

all’Italia, la vostra forza nell’essere qui, me-   delle delegazioni estere ha detto: “[…] è          (AO) con il progetto “Monumento ai Ca-
rita il nostro grazie […]”.                        la “mamma montagna”, lasciate che la               duti di Saint-Pierre” – Sezione di Aosta;
Al termine dell’incontro, condotto impecca-        definisca così, che accomuna le persone e          l’Istituto comprensivo via Dante di Vo-
bilmente da Manuel Principi, uno degli spe-        le affratella al di là delle divise e delle ban-   ghera (PV) con il progetto “Monumento
aker storici dell’Adunata, Marco Barmasse          diere […]”, mentre il generale Renato Ge-          ai Caduti” – Sezione di Pavia; il Liceo clas-
ha salutato singolarmente, accanto al presi-       novese, presidente della Ifms, ha rivolto il       sico Andrea Doria di Genova con il pro-
dente Favero, i rappresentanti delle Sezioni       suo ringraziamento a tutte le delegazioni          getto “Il Milite… non più ignoto!!!” – Se-
all’estero; “italiani al quadrato”, come li ha     estere in lingua inglese.                          zione di Genova. Una menzione speciale
definiti il generale Claudio Berto.                Durante l’incontro sono state premiate le          alla Sezione di Padova per l’appassionato
Successivamente hanno preso la paro-               scuole che hanno vinto il concorso nazio-          e costante lavoro svolto dalla Commis-
la il consigliere nazionale Mario Rumo,            nale “Il Milite… non più ignoto”, patroci-         sione Centro Studi sezionale nelle scuole
responsabile della commissione Ifms,               nato dal Ministero della Difesa: la Scuola         della città e della provincia.
il quale, rivolgendosi ai rappresentanti           primaria J.B. Cerlogne di Saint-Pierre                                      Piergiorgio Pedretti

       Milano val bene una Messa                                                                      questa parole al nostro affidamento a Dio,
                                                                                                      soprattutto nelle grandi tragedie delle due
                                                                                                      guerre mondiali; e ancora “la vostra forza è
                                                   ciativi. Celebra l’Eucarestia monsignor San-       speciale, calma, non offensiva, non si lascia
                                                   to Marcianò, ordinario militare insieme a          scoraggiare per raggiungere le vette” e la
                                                   numerosi sacerdoti; ci saluta cordialmente         vostra carità non manca. Riassume in tre
                                                   l’arcivescovo metropolita di Milano monsi-         verbi il nostro operato: rimanere: rimane-
                                                   gnor Mario Delpini che sottolinea l’affetto        te nell’ amore di Dio e la carità è autentica
                                                   che lega la città di Milano agli Alpini (vedi      solo se rimane e non scompare nelle trage-
                                                   box “Poeticamente accolti dall’arcivescovo         die; voi Alpini rimanete, e la dimostrazione
                                                   Delpini”, ndr). Tutta centrata sugli Alpini        è data dagli interventi nelle calamità na-
                                                   è stata la bella omelia di monsignor Mar-          turali; dare: nessuno ha amore più grande
                                                   cianò che ci ha ringraziato per il lavoro          di chi ha dato tanto per i propri amici e
                                                   insostituibile prestato alla Patria e trova        ricordare i Caduti è declinare questo ver-
                                                   espliciti collegamenti tra la liturgia della       bo; è la vostra peculiare arma e la gente vi
                                                   santa Messa e il nostro operato sia in pace        sente custodi, amici, nessuno è escluso dal

L   a costruzione della “basilica cattedrale
    metropolitana della Natività della beata
Vergine Maria” - vero nome del Duomo di
                                                   che in guerra. Dice il salmista “chi sta alla
                                                   mia destra non potrà vacillare” legando
                                                                                                      vostro amore, ci siete sempre; scegliere:
                                                                                                      “dice Gesù non voi avete scelto me, ma io

Milano - ebbe inizio fra numerosi ripensa-
menti e modifiche progettuali nel 1387 e             Poeticamente accolti dall’Arcivescovo
forse non è finita neppure oggi, in quanto
le opere di manutenzione e restauro, ma-
gistralmente coordinate da una “équipe”
di esperti, continuano tuttora. Forse è an-
                                                    L    a presenza degli Alpini in città ha portato
                                                         un tono di allegria; i milanesi applaudono
                                                     con ammirazione alle vostre iniziative. Anche
che per questo motivo che da noi per un              il Vescovo di Milano si sente commosso e rico-
lavoro che non finisce mai si dice “l’è cumè         noscente per tutto il bene che gli Alpini conti-
la fabrica del domm”. Ebbene il “domm de             nuano a fare con esemplare dedizione.
Milan”, la chiesa più grande d’Italia, sabato        […] Sono così commosso che mi è venuta l’idea
11 maggio ha quasi faticato ad accogliere            di esprimere il mio apprezzamento con una po-
nel suo interno tutto il popolo degli Alpini         esia; forse poesia non è, ma comunque è una
che come sempre onora ogni propria mani-             specie di rima baciata con la quale ho cercato
festazione con una santa Messa a ulteriore           di riassumere tutto ciò che ammiro negli Alpini.
dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno,           L’impresa produce intesa: significa che solo
della propria religiosità.                           avendo uno scopo comune si ha spirito di cor-
La Madonnina che svetta sopra le guglie              po. Voi dovete quindi stare uniti per fare in
e che domina Milano ha metaforicamente               modo che l’unico scopo vi attiri e vi faccia esprimere le vostre energie.
aperto le sue materne braccia e ci ha accolti        La cima chiede disciplina: per raggiungere uno scopo, come per raggiungere la
con affetto. I primi banchi di fronte all’alta-      cima di una montagna, di quelle nostre montagne che voi conoscete così bene, si
re sono stati occupati dalle più alte cariche        richiede disciplina, un ordine di vita, una capacità di concentrazione e di sacrificio.
militari legate alla nostra associazione: dal        Onorati di essere convocati: quando c’è un’emergenza o anche una semplice
generale Claudio Graziano, al capo di Stato          festa voi non vi sentite costretti a fare delle cose ma vi sentite onorati di poter
Maggiore dell’Esercito generale Salvatore            partecipare e contribuire.
Farina, al comandante delle Truppe Alpine            Con queste parole, forse un po’ banali, voglio esprimere la mia ammirazione, il
generale Claudio Berto, all’ex comandante            mio benvenuto a Milano e l’augurio a tutti voi.
generale Federico Bonato; da altri rappre-                                              Monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano
sentanti “stellati” e dai nostri vertici asso-

10      aprile-giugno 2019
Un episodio increscioso

  C    ome si può immaginare, durante un’A-
       dunata nazionale avvengono molte
  cose, alcune dovute a fatti casuali, altre in-
                                                                                            biato. Cerco di intrecciare le parole del testo
                                                                                            originale con quelle di questo testo inedito
                                                                                            ma quando arrivo al punto di “rendi forti le
  vece pensate all’uopo. Dovendo recitare la                                                nostre armi” perdo la pazienza e accentuo il
  Preghiera dell’Alpino durante la santa Messa                                              tono di voce aumentando il volume in segno
  e conoscendola a memoria mi sono tenuto                                                   di stizza. Mi chiedo che senso possa avere
  il testo in tasca per maggiore sicurezza. Si                                              il voler cambiare il testo di una preghiera,
  avvicina un sacerdote - non i soliti che co-                                              quale suscettibilità ha toccato. Perché mai
  nosco del Capitolo del Duomo di Milano - si                                               l’Ordinariato militare tenta da sempre di vo-
  rivolge a me e mi chiede se sono io l’addetto                                             ler cambiare il testo della nostra bellissima e
  per recitare la Preghiera dell’Alpino; rispon-                                            antica preghiera?
  do di sì e estraggo dalla tasca della giacca                                              Morale: noi imperterriti continueremo a reci-
  l’immaginetta con il testo della preghiera.                                               tare con il testo originale sicuri di interpreta-
  Mi dice subito che il testo non serve perché                                              re il pensiero, il desiderio, di tutti coloro che
  sul leggio dell’altare è già predisposto il testo in caratteri         sono andati avanti e che di questa preghiera ne hanno fatto
  grandi. Quando arriva il momento, che in duomo a Milano è              una bandiera. Pronti sempre a fare memoria e con i fatti ad
  dopo la preghiera dei fedeli, mi reco accompagnato da que-             aiutare il prossimo. Queste sono le nostre armi forti: la solida-
  sto sacerdote dinnanzi al leggio. Squillo di tromba e inizio a         rietà, la fratellanza, la fraternità fra commilitoni, il bene comu-
  recitare: le prime tre righe sono uguali al testo tradizionale,        ne. Forse qualcuno ancora oggi non si accorge che nei nostri
  quello che ci hanno insegnato durante il servizio militare;            Gruppi e nelle nostre Sezioni si opera così.
  poi nel proseguire mi accorgo che il testo è totalmente cam-                                   Luigi Boffi, presidente Sezione di Milano

ho scelto voi” e voi Alpini – continua mon-     giani” dell’amicizia e della fratellanza come     grado, la versione che non approviamo,
signor Marcianò – siete stati scelti per una    si respira in questi tre giorni a Milano.         quella “politically correct”, addolcita dal
missione che deve essere al servizio degli      Cito però una nota di disappunto (vedi box        finto buonismo che anima l’attuale politica
altri; questo vale sia per gli Alpini in armi   “Un episodio increscioso”, ndr) che ha colpi-     militare. Noi Alpini non amiamo le armi in
che per i soci Ana. Poi cita con riverenza il   to buona parte degli Alpini presenti e molto      quanto tali, nessuno di noi ama la guerra,
nostro beato don Carlo Gnocchi e conclude       attenti alla lettura della nostra preghiera. Il   ma siamo ben consapevoli che con arco e
chiedendo a Dio che, come dono per il Cen-      presidente della Sezione di Milano, l’amico       frecce la Patria non si difende!
tenario, ci consenta di essere sempre “arti-    Luigi Boffi si è trovato sul leggio, suo mal-                                    Enrico Bianchi

      La quiete dopo la tempesta                                                                  li sembravano usciti da una piscina. C’è
                                                                                                  voluto del tempo ad asciugarsi, ma il pro-
                                                                                                  gramma è andato avanti.

B   el tempo il venerdì e bel tempo il sa-
    bato, salvo qualche nuvola e alcune
notizie che preannunciavano la possibilità
                                                più alte autorità amministrative e pro-
                                                duttive. Nel momento preciso dell’uscita
                                                sul sagrato del Duomo, come se facesse
                                                                                                  Come al solito, ovviamente, grandi elogi
                                                                                                  all’Associazione e messaggi di benvenuto
                                                                                                  da parte delle autorità milanesi. Poi è sta-
di piogge. Sempre meglio essere prudenti        parte del programma, è iniziato a piovere         ta la volta degli alti ufficiali, dal generale
e nello zainetto che non ho mai abbando-        in un crescendo di intensità e la pioggia         Claudio Graziano, generale Salvatore Fa-
nato ho portato il giaccone impermeabile.       è diventata un violento acquazzone, poi           rina, al Comandante delle Truppe Alpine
C’era comunque la speranza di un errore         grandinata con un vento che continuava            generale Claudio Berto. Ed è stato proprio
nelle previsioni meteo, ogni tanto capi-        a cambiare direzione.                             quest’ultimo intervento a dare più di ogni
ta… ma questa volta no.                         Quando capita di trovarsi in tali circo-          altro il colore dello spirito alpino e il sen-
Finita la celebrazione della santa Mes-         stanze, normalmente si cerca un riparo,           so della stretta unione tra Alpini in uni-
sa, è iniziata la sfilata per raggiungere       ma non quando si sfila inquadrati con             forme e Alpini in borghese.
la sede di Assolombarda, per il consueto        tanto di vessilli. Le strade poi erano un’u-      Bellissimo il passaggio in cui il generale
incontro tra i vertici della nostra Asso-       nica pozza d’acqua per via dei tanti avval-       Claudio Berto ha detto di essere orgo-
ciazione, quelli delle Forze Armate e le        lamenti. La distanza dal Duomo all’au-            glioso dei suoi Alpini, un’espressione da
                                                ditorium non è un granché, ma è stata             padre di famiglia che ha colpito tutti. Poi
                                                sufficiente per farci arrivare a destinazio-      è stata la volta del presidente Sebastiano
                                                ne in condizioni pietose. Personalmente           Favero, che ha assegnato i consueti doni
                                                ho indossato sin da subito la mia giacca,         economici che l’Associazione Nazionale
                                                ma la gran parte degli altri non aveva nul-       Alpini elargisce ogni anno.
                                                la per ripararsi.                                 Finito l’incontro, il grande desiderio di
                                                Più previdente di tutti, il past president        tutti è stato quello di andare a cambiarsi
                                                Corrado Perona, che indossava un imper-           d’abito, sperando in una domenica di sole.
                                                meabile lungo fino ai piedi.                      E il Padre Eterno ci ha accontentati.
                                                In particolare il Consiglio e i tanti ufficia-                                    Enrico Gaffuri

                                                                                                                      aprile-giugno 2019   11
SPECIALE CENTENARIO

                Tutti insieme
             appassionatamente
             Emozioni, testimonianze, esperienze, turbamenti ed eccitazioni
                  di attori protagonisti del defilé più bello del mondo
PURE EMOZIONI, OLTRE LA FELICITÀ

Oh mia bèla Madunina                                                                                ni che, per ragioni diverse, hanno dovuto
                                                                                                    sfilare su carrozzine spinte da altri Alpini.
                                                                                                    Sono stati la dimostrazione di quanto sia

A    dunata del Centenario, attesa a lungo
     quasi con trepidazione, come da bam-
bini si attende il Natale. Una di quelle oc-
                                                  ne piuttosto scarsa e mi ha prescritto un
                                                  collirio. Ecco, per me la sfilata in Adunata
                                                  è stata veramente terapeutica, perché mi
                                                                                                    importante per un Alpino essere presente,
                                                                                                    pur con qualche difficoltà. Esserci ad ogni
                                                                                                    costo, perché, se non si è costretti a letto,
casioni che possono capitare una sola volta       ha fatto stare a lungo con gli occhi umi-         all’Adunata non si rinuncia.
nella vita e noi abbiamo avuto la fortuna         di. E l’effetto curativo ha avuto la punta        Poi, a fine sfilata c’è il momento in cui gli
di esserci dentro fino al collo. Per me poi è     massima davanti alla tribuna delle auto-          Alpini passano davanti al Vessillo e lo sa-
stata un’Adunata più che speciale, perché a       rità, ritrovandomi il nostro Consigliere          lutano; tanti non si limitano a portare la
Milano sono affezionato, per esserci vissuto      sezionale menaggino Moreno Ortelli in             mano alla tesa del cappello, ma gridano an-
una ventina d’anni e averci sempre lavorato.      veste di alfiere del Labaro e sentendo per        che “Ciao Chicco” e il mio collirio naturale
Milano mi piace molto, mi piace tantissi-         la prima volta in Adunata la voce tonante,        aumenta l’effetto benefico, togliendomi la
mo la sua architettura, dalla più antica fino     calda e amica di Tiziano Tavecchio in veste       fastidiosa secchezza agli occhi. Che cosa
all’attuale modernissima. Eppure non so           di speaker. È una voce che conosciamo a           grandiosa, avere tanti fratelli Alpini che ti
se ci tornerei a vivere stabilmente; ho biso-     memoria, visto che appartiene al nostro           regalano amicizia, emozioni e commozione!
gno di verde, di prati e di boschi, a cui non     cerimoniere, ma sparata a tutto gas dagli         Forse l’Adunata è proprio il momento in cui
riesco a rinunciare. Non sarei capace di ri-      amplificatori in Piazza del Duomo a Mila-         ti rendi conti delle dimensioni e dell’inten-
nunciare al profilo delle nostre montagne,        no fa l’effetto di un trombettiere del “Nizza     sità del nostro fenomeno, perché vedi bene
alle vedute dei nostri laghi, alle parlate che
identificano la provenienza dei nostri Alpi-
ni, quelli di lago, quelli delle diverse valli.
Però a Milano continuo a tornare almeno
una volta a settimana, visto che ci vivono
mia figlia e i miei nipotini. E quest’anno, per
la prima volta nella mia vita alpina, duran-
te la sfilata, all’imbocco di via Matteotti ho
trovato ad aspettarmi mia moglie e i miei
nipoti. Mai successo prima ed è stata gio-
ia allo stato puro. Altro che speciale, la mia
Adunata del Centenario! Metteteci insieme
anche il fatto che per me è stata l’ultima in
veste di presidente della Sezione e capirete
ancor meglio i sentimenti provati dal primo
all’ultimo passo del percorso di sfilata.
Marciare a pochi metri dallo stupendo             Cavalleria” che suona la carica. Se Tiziano       quanti siamo e quanto stiamo bene insie-
pannello floreale degli Alpini di Griante,        ha assunto quel ruolo, dobbiamo esser             me, apprezzi i sorrisi e le strette di mano.
con la sagoma del Duomo e la scritta “Oh          grati all’amico Manuel Principi, il veterano      E sei felice, anzi, non so come definirlo, è
mia bela Madunina”, e sentir gridare gli          degli speaker nazionali.                          qualcosa che va oltre la felicità. Probabil-
apprezzamenti del pubblico non è cosa             Dalle tribune, fino al Castello Sforzesco è       mente è uno dei tanti regali che ci fa la “Ma-
di tutti i giorni. Sentire i gruppi di amici      stato un coro quasi ininterrotto di “Como,        dunina tuta d’ora, la Madunina del Dom”.
comaschi chiamare e salutare da dietro le         Como” gridato dal pubblico, evidentemen-          Ho riletto queste poche righe appena
transenne regala un effetto magico. A vol-        te comasco. Tutto ha suscitato l’entusia-         scritte e mi sono sembrate il “temino” di
te sono le voci di persone incontrate un          smo della folla, gli striscioni, le nostre fan-   un alunno delle elementari, per via della
paio d’ore prima, eppure ti sembra di ritro-      fare, i cori che ci hanno accompagnati e i        semplicità e del cuore tipici dei bambini di
vare amici che non sentivi da anni, arriva-       numerosi graditissimi amministratori pub-         quell’età. Ma non cambio una parola, mi
te chissà da dove per salutare proprio te.        blici, Presidente della Provincia e Sindaci.      piace pensare di avere quello stesso cuore.
Il mio oculista dice che ho una lacrimazio-       Sono stati molto apprezzati anche gli Alpi-                 Enrico Gaffuri, presidente sezionale

12      aprile-giugno 2019
CENTO ANNI VISSUTI INTENSAMENTE

La grandezza della nostra Associazione
“M        ilàn, l’è un gran Milàn”. Non si
          tratta di una frase fatta ma sinte-
tizza l’essenza di questa grande metropoli
                                                luoghi e monumenti visitabili con grande
                                                facilità; tantissima gente ma grande pos-
                                                sibilità di movimento; ammassamento
                                                                                                 alcuni dei quali dedicano molto alla vita
                                                                                                 associativa; al futuro pieno di incognite
                                                                                                 che attende l’Ana. Ho avuto il tempo e gli
che, per noi comaschi (anche se non ab-         ideale in grandi viali.                          spazi per godermi tutto ciò e mi porterò a
biamo ancora digerito la batosta presa ai       Certo è mancato un po’ il fascino delle          lungo questa splendida impagabile sensa-
tempi del Barbarossa) rimane sempre un          Adunate in luoghi più “alpini”; delle grandi     zione che la nostra vita associativa durerà
grande punto di riferimento.                    folle da fendere perché concentrate in po-       ancora a lungo.
Così è stato anche per l’Adunata del Cen-       chi spazi; dei cittadini festanti e più calo-    La grande metropoli ha assorbito senza
tenario, l’Adunata madre di tutta la nostra     rosi, ma il milanese è così, un po’ più riser-   fatica l’enorme massa di Alpini, ci ha qua-
storia associativa.                             vato magari di un veneto o di un friulano.       si fagocitati, ma mi ha anche restituito la
Svoltasi apparentemente quasi in sordi-         Ma a Milano mi sono goduto la possibi-           consapevolezza della nostre capacità e mi
na, poche bandiere, poche eclatanti mani-       lità di pensare: di pensare alla grandezza       ha rafforzato nell’amore per questo splen-
festazioni di chiasso goliardico esagerato,     della nostra Associazione coi suoi cento         dido, grande insieme di uomini (e donne)
poca confusione, ma grande sostanza.            anni vissuti intensamente; ai nostri eroi;       con la penna.
Mi sono mosso, coi miei amici, quasi in         ai nostri beati con la penna; ai miei com-       Viva Milano e viva gli Alpini.
surplace, quasi in un mondo virtuale; tra-      pagni di naja di oltre cinquant’anni fa                                        Enrico Bianchi
sporti efficientissimi sopra e sotto terra,     (una vita!); ai settemila Alpini comaschi                     vicepresidente sezionale vicario

CUSTODE DELLE MEDAGLIE D’ORO

Protetto dall’abbraccio dei veci                                                                 “vieni subito vicino al palco d’onore,
                                                                                                 hanno bisogno di te!”. Esco dalla sfilata,
                                                                                                 il passo si fa veloce, corro, arrivo con il

I  l tempo trascorre veloce e, quasi all’im-
   provviso, mi trovo qui a Milano per
partecipare all’Adunata del Centenario
                                                una più che abbondante “benedizione”; ac-
                                                qua e vento sembrano fare a gara per met-
                                                tere scompiglio tra gli Alpini. Ma, impassi-
                                                                                                 cuore in gola; ecco l’amico che mi aspetta
                                                                                                 e che mi ordina: “indossa questa giacca;
                                                                                                 devi fare l’alfiere del Labaro! Sta arrivan-
della nostra Associazione. Anche se la          bili e ordinate, le Penne Nere proseguono        do la tua Sezione, rendile onore!”.
laboriosità della città non si lascia trop-     in corteo sino a destinazione. Forse i nostri    Con orgoglio, commosso ed emozionato,
po distrarre dall’entusiasmo alpino, forti      beati protettori in Paradiso avranno voluto      prendo posto in pedana Labaro, con il La-
sensazioni mi pervadono.                        metterci alla prova con questa bufera im-        baro mentre sta già spuntando il cartello
Già a partire dal venerdì il destino ci met-    prevista come quelle che eravamo obbligati       “Sezione di Como”, la mia sezione.
te lo zampino; alla cerimonia dell’alza-        ad “accogliere” durante la naja.                 Guardo con trepidazione il passaggio degli
bandiera una Sezione dice di essere senza       E arriva finalmente la domenica dell’Adu-        Alpini comaschi, ricevo il saluto del Presi-
l’alfiere del vessillo e il mio presidente mi   nata del Centenario il cui apice è l’impo-       dente e quello delle Penne Nere che sfila-
chiede se posso aiutare questi amici. Ac-       nente sfilata. Osservo con ammirazione           no. Qualcuno mi riconosce e mi osserva
cetto con molto piacere e con immenso           il passare ordinato delle migliaia di Alpini     sorpreso mentre la voce conosciuta e fiera
gradimento mi accorgo che l’alfiere man-        arrivati a Milano e intanto si avvicina l’ora    dello speaker accompagna il loro passag-
cante è quello della Sezione di Belluno!        della Sezione di Como. Mi reco pertanto          gio. È il nostro momento! E io sono qui a
Mio padre è stato un cadorino nel lontano       alla zona di ammassamento; mi si avvi-           reggere il simbolo glorioso della nostra As-
1961 e quando saprà di questa mia casua-        cina un amico e mi dice: “voglio farti un        sociazione. Sono emozionato molto più di
le fortuna, ne sarà felicemente orgoglioso.     regalo, tieniti pronto!”.                        quando, pochi mesi prima ero stato alfiere
Le cerimonie si susseguono una dopo l’altra     Arriva l’ordine di partenza; iniziano a sfi-     dal Labaro a Mariano Comense in occasio-
e io partecipo con passione a fianco del mio    lare lungo le vie di una Milano diversa dal      ne del Raduno del II Raggruppamento.
Presidente. Senza dar retta alla stanchezza     solito, con la gente che applaude e saluta       Fiero, orgoglioso, senza paura; mi sento
arriva il sabato e, nel pomeriggio, la santa    del bordo della strada.                          protetto anche nella fragilità di piccolo
Messa in Duomo. Tutto si svolge secondo         Giunti a poche centinaia di metri da piaz-       Alpino, dall’abbraccio dei nostri veci, dalla
il programma ma, all’uscita, arriva dal cielo   za Duomo mi chiamano con insistenza:             presenza di tutte le Medaglie d’Oro.
                                                                                                 Poi arriva il cambio, saluto fraternamente
                                                                                                 il mio amico che mi ha fatto un regalo dal
                                                                                                 valore incommensurabile, ha cambiato il
                                                                                                 mio destino.
                                                                                                 L’emozione che mi ha accompagnato in
                                                                                                 queste giornate non verrà mai meno e
                                                                                                 sarà custode del mio cammino; quell’e-
                                                                                                 mozione che si risveglia ogni volta che
                                                                                                 indosso il cappello alpino.
                                                                                                            Moreno Ortelli, alfiere del Labaro

                                                                                                                    aprile-giugno 2019   13
SPECIALE CENTENARIO

SPUNTA PER L’ARIA UN VESSILLO

Una giornata di grandi emozioni                                                                dalle Fanfare alpine di Asso e di Olgiate
                                                                                               Comasco; un turbinio di emozioni inde-
                                                                                               scrivibili tra appalusi e ringraziamenti

T    utto ebbe inizio subito dopo l’Assem-
     blea dei Delegati di marzo quando
ricevetti una telefonata dal nostro pre-
                                               increduli quando racconto che l’evento
                                               Adunata richiama tutti gli anni dalle
                                               400mila alle 500mila presenze tra Alpini,
                                                                                               della gente che fa ala al nostro passaggio.
                                                                                               Quando raggiungiamo il Duomo siamo
                                                                                               accolti dalla voce squillante ed emozio-
sidente Chicco: “Avrei pensato a te quale      familiari e amici. Domenica 12 maggio, di       nata del neo speaker comasco Tiziano
alfiere del Vessillo sezionale per l’Adunata   buon mattino, ci incontriamo con More-          Tavecchio che gonfia il petto d’orgoglio
di Milano; cosa ne pensi?”.                    no Ortelli e sua moglie Paola davanti alle      e, come se le emozioni di quel momento
Dopo un attimo di silenzio per assimilare      tribune “protette” dalla magnificenza e         non bastassero, abbiamo l’onore di passa-
il quesito e poi, quasi sull’attenti, ho ri-   dallo splendore del Duomo, per la grande        re davanti al Labaro sostenuto dall’amico
sposto: “Certamente! È un grande onore         sfilata dell’Adunata del Centenario.            Moreno, anche lui emozionatissimo.
e ti ringrazio per aver pensato a me per       Le Sezioni sfilano al suono delle fanfare e     Scruto la folla per vedere se vedo mia mo-
questo incarico”. E così inizia il conto       la mattinata trascorre in un baleno. Rag-       glie che sta ai lati della tribuna; ma la fol-
alla rovescia verso l’importante appun-        giungiamo la zona di ammassamento ri-           la è talmente numerosa che lo sguardo si
tamento, con maggior trepidazione ri-          salendo il percorso della sfilata in senso      perde. Andiamo avanti tra le grida d’incita-
spetto alle precedenti Adunate. Il tempo       contrario; s’incontrano facce note; strette     mento fino alla zona del Castello Sforzesco
scorre inesorabile e giunge il momento         di mano e abbracci. Inizia la marcia ed ec-     dove ci poniamo di lato e i duemila Alpini
di fare lo zaino e partire per il capoluogo    comi lì davanti a tutti, fiero di accompa-      comaschi ci sfilano dinnanzi per onorare
lombardo dove ci attende un lungo fine         gnare il Vessillo della Sezione di Como; ai     il Vessillo e ci lanciano messaggi di saluto.
settimana carico di emozioni, di gioie, di     miei fianchi il presidente Enrico Gaffuri e     È finita, proprio finita; una giornata così
ricordi e sensazioni forti. Mia moglie e io    il colonnello Fabio Asso. Dietro il Consi-      stracarica di sentimenti che rimarrà inde-
siamo ospiti di amici a San Donato Mila-       glio sezionale e il fiume in piena degli Al-    lebilmente scolpita nei nostri cuori.
nese, alla periferia sud i quali rimangono     pini comaschi con i gagliardetti, al passo               Sasha Manzolini, alfiere del Vessillo

PER RACCONTARTI UN’AVVENTURA STRAORDINARIA

Caro amico ti scrivo…                                                                          più tempo per timore e speranza. Avevo
                                                                                               scelto le parole con cura, avevo prepara-
                                                                                               to citazioni e aforismi appropriati. Ma è
Milano 12 maggio 2019, tarda sera              fani, insieme agli altri bocia Angelo D’A-      bastato veder spuntare il cartello che an-
                                               cunto e Ivan Mellerio, per poter parteci-       nunciava la Sezione di Como e stringere

C   aro Cesare Lavizzari,
    quanto mi sei mancato oggi alla sfila-
ta che ha concluso l’Adunata del Centena-
                                               pare e condividere interamente la sfilata,
                                               tutti insieme.
                                               Alle ore 18:30, sfila la Sezione di Como.
                                                                                               tra le mani quel microfono tanto atteso
                                                                                               per scatenare emozioni mai provate nella
                                                                                               vita, la voce rotta dalla suggestione che
rio, di cui avresti dovuto essere protago-     In quelle dieci ore, ho pensato, ripensato,     ha assunto improvvisamente un tono
nista, nella tua Milano. Avrei desiderato      pianificando nei minimi dettagli, alle pa-      acuto, l’eccitazione che accompagna la
che tu ci fossi stato perché, come puoi        role che avrei voluto dire quando sarebbe       comunicazione di sensazioni per essere
ben immaginare, per me è stata diversa         toccato a me. L’incontro con il presidente      certo di coinvolgere chi ti ascolta.
da tutte le altre.                             sezionale Enrico Gaffuri in cui mi propo-       Cesare, se tu avessi visto lo spettacolo che
È iniziata così: ore 8:00, onorato di essere   neva, su indicazione del presidente nazio-      le Penne Nere comasche hanno regalato
convocato di primo mattino, da Manuel          nale Sebastiano Favero, di formarmi per         a tutti: il pannello floreale di Griante, le
Principi (nella foto con Tiziano, ndr), ve-    diventare speaker ufficiale dell’Adunata,       sette Medaglie d’Oro che luccicavano sul
terano e capo carismatico dello staff degli    è risuonato tante volte nella mia mente.        Vessillo, Enrico Gaffuri alla sua ultima
speaker ufficiali, e dai suoi luogotenenti     La trepidazione del momento di affron-          Adunata come presidente sezionale, il
di lungo corso Guido Alleva e Nicola Ste-      tare la terribile prova era finita, non c’era   Consiglio, cinquantotto sindaci di Comu-
                                                                                               ni comaschi, la Fanfara di Asso, i gagliar-
                                                                                               detti, gli striscioni, la Fanfara di Olgiate
                                                                                               Comasco che mi ha rapito e coinvolto nel
                                                                                               canto di Sventola Tricolore e duemila Alpi-
                                                                                               ni orgogliosi di manifestare la loro fede,
                                                                                               di attestare il privilegio di poter celebrare
                                                                                               il centenario dell’Ana e onorare i principi
                                                                                               e gli scopi dei Padri fondatori.
                                                                                               Henri Bergson disse “La comunicazione
                                                                                               avviene quando, oltre al messaggio, passa
                                                                                               anche un supplemento di anima”.
                                                                                               Cesare, mi auguro di cuore di esserci ri-
                                                                                               uscito.
                                                                                                    Tiziano Tavecchio, speaker ufficiale Ana

14     aprile-giugno 2019
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