L'Adunata del Centenario - Associazione Nazionale Alpini ...
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Numero 2 - Anno XLV - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como Como - Anno XLV - Aprile-Giugno 2019 - Numero 2 Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Como L’Adunata del Centenario
Il Panettone del Centenario Il piacere di fare solidarietà in un modo nuovo Quest’anno a Natale fai un regalo buono e solidale. Prenota il Panettone o il Pandoro degli Alpini, edizione del Centenario. Parte del ricavato sarà destinato alla costruzione della nuova ala della Scuola Nikolajewka (Centro Disabili) di Brescia Ricordare i morti, aiutando i vivi (Leonardo Caprioli)
SOMMARIO In questo numero EDITORIALE Un atto d’amore 2 in copertina DAL DIRETTORE 3 L’Adunata del Centenario (Foto Amelio Castelli) Como - Anno XLV - Numero 2 Appartenenza, stile di vita e dovere Aprile-Maggio 2019 Associazione Nazionale Alpini SPECIALE CENTENARIO 4 Sezione di Como Via Zezio, 53 - 22100 Como (CO) Tel. 031.304180 L’Adunata del Centenario 6 www.alpinicomo.it - como@ana.it Direttore responsabile Aspettando l’Adunata Piergiorgio Pedretti pedretti.ppg1947@gmail.com Caporedattore Tutta l’Adunata minuto per minuto 8 Tiziano Tavecchio Redazione Tutti insieme appassionatamente 12 22 Enrico Bianchi, Enrico Gaffuri, Mario Ghielmetti, Carlo Pedraglio Progetto grafico e impaginazione Immagini, emozioni QG Project - Alessandro Villa Stampa Bieffe Srl Industria Grafica Il terzo tempo 24 Via Mariano Guzzini, 38 62019 Recanati (MC) CIAO PIETRO Registrazione al Tribunale di Como n. 21 del 7/10/1976. Poste Italiane SpA - Sped. in abb. postale - Nel cuore e nell’anima 27 D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46), art. 1, comma 2, DCB Como CATACLISMA Hanno collaborato a questo numero Rudi Bavera, Marco Bellati, Giampaolo Bergna, Luigi Boffi, don Fabrizio Borsani, Dopo l’apocalisse 32 Luca Boschini, Amelio Castelli, Paolo Cella, Andrea Cherchi, Ambrogio Chiari, Andrea Chieu, Giovanni Ciceri, Alessandro Clerici, LA STRENNA Alberto Colzani, Enrico Colzani, Flaminio Colombo, Silvio Consonni, Massimo Cortesi, Tiziano Corti, Edi Corvi, Dolcezze da Centenario 36 Fabio Dessì, Cesare Di Dato, Walter Donegà, Kristian Fiore, Renzo Gatti, Andrea Giussani, Paolo Gressani, Aldo Livio, Giovanni Lugaresi, VIVERE IL TERRITORIO Monica Luraschi, Pietro Malaggi, Sasha Manzolini, Luca Mazza, Moreno Ortelli, Alessandra Pozzoli, Sergio Radice, Felice Rinaldi, Tra Brianza e Vallassina 38 Marco Rolando, padre Mario Ronchetti, Emanuele Roncoroni, Donatella Salambat, Lorenzo Volonté, Luciano Zanelli DALLA PENNA DEI GRUPPI Fatti col cappello alpino 42 TANTO DI CAPPELLO Notizie alpine intra moenia ed extra moenia 56 A tutti coloro che abbiano salvaguardato, aiutato, RECENSIONI accresciuto la Patria, è assegnata in cielo una sede ben determinata, dove nella beatitudine possano godere di una vita eterna Finito di stampare 62 Omnibus, qui patriam servaverint, adiuverint, auxerint, certum est in caelo definitum locum, ubi beati aevo sempiterno fruantur Marco Tullio Cicerone, De Re Publica, La versione digitale del Baradèll è pubblicata Somnium Scipionis, 6, 13 sul sito internet www.alpinicomo.it e su www.alpimediagroup.it
EDITORIALE Un atto d’amore Che vale la pena di vivere fino in fondo Enrico Gaffuri S entire il bisogno di tenere vive zione e con lo stesso spirito di quando si re. Un patrimonio di solidarietà, la stessa quelle amicizie nate e coltivate in indossava l’uniforme. E ancora, continua- che spingeva i nostri Vecchi a sostenersi momenti terribili, quando non si re a tenere rapporti di fratellanza con chi a vicenda, nelle lunghe attese in trincea, sapeva se a sera si sarebbe stati quella divisa ce l’aveva ancora addosso, gli nelle notti di veglia, nei tanti momenti di ancora insieme, perché ogni giorno di Alpini in armi. sconforto, o nel fragore della battaglia. guerra era come un terno al lotto e poteva Tutti sentimenti d’amore, gli stessi che si Che grande cosa è la nostra Associazione, esser l’ultimo. Sentire il bisogno e il dove- possono leggere nel nostro Statuto. mi si inumidiscono gli occhi solo a pen- re di ricordare i fratelli che su quei campi Proprio così, perché pensare e dar vita sarci. E che compito, il nostro, quello di di battaglia avevano lasciato la vita, come all’Associazione Nazionale Alpini è stato, essere sempre all’altezza dell’incarico as- fosse il modo per donar loro ancora un re- né più né meno, un atto di amore. segnatoci dai fondatori! spiro, perché è vero che la memoria riesce Amore per le cose belle, quelle pulite Ognuno dei nostri circa trecentocinquan- a far rivivere almeno nel cuore chi non c’è come i cieli delle montagne su cui si era tamila iscritti deve sentire sulle proprie più. E farlo insieme ai compagni d’armi, vissuti e sofferto, limpide come l’acqua spalle il peso di una grande responsabili- tra un canto e l’altro, rispolverando il ri- dei ruscelli ai quali si era bevuto, fresche tà, quella di non limitarsi a tener in vita cordo di episodi, di persone e di luoghi, e frizzanti come l’aria d’alta quota. l’Ana, ma di farla crescere con lo stesso di fatiche e di paure, di freddo e di fame, E i nostri Padri fondatori ci hanno confe- spirito dei fondatori, perché l’Italia ha un davanti a un bicchiere di quello buono. zionato un dono prezioso, il vero e pro- gran bisogno di brava gente, di cittadini Il piacere di continuare a percorrere quei prio patris munus, un patrimonio che dura capaci di dare buoni esempi. sentieri impervi, gustando i panorami da cent’anni e vuole andare ancora lonta- Dobbiamo farlo con la stessa passione che cambiavano a ogni svolta e sentire il no. Un patrimonio che, anno dopo anno, dei nostri Vecchi, perché essere e sentirsi dovere di difendere la montagna, grande non ha perso lo smalto di un tempo, ma Alpini è veramente un atto d’amore, che palestra di nobili virtù, secondo la tradi- si è arricchito di idee e di numerose ope- vale la pena di vivere fino in fondo. Foto Mario Ghielmetti 2 aprile-giugno 2019
DAL DIRETTORE Appartenenza, stile di vita e dovere Pericoloso in guerra, generoso in pace Piergiorgio Pedretti I l senso di appartenenza – ha scritto Cesare Lavizzari – richiede uno sfor- zo razionale, mentre lo stile di vita è qualcosa che ti viene da dentro e del quale non ti chiedi nemmeno le ragioni. La comune esperienza, il sentirsi parte di una tradizione più grande e l’avere ben chiara la responsabilità della memoria – e dun- que il compito di seguire quel cammino e di tramandare lo spirito e i valori dei nostri Padri – costituiscono la vera forza della no- stra Associazione […]. Poche parole per enunciare i concetti fon- damentali sui quali da cento anni si basa la nostra Associazione: l’appartenenza cioè la condivisione sistematica dei valori etici, forti e consolidati, capaci di radu- nare in unità d’intenti tre generazioni di Alpini, esempio più unico che raro nel nostro tempo; lo stile di vita che per la grande famiglia associativa è la cultura della generosità; desideri, progetti e ope- re che si attuano nell’adempimento del dovere; quello pericolosamente compiuto in guerra e quello generosamente compiuto in pace, quest’ultimo formulato in mille modi diversi per essere calato nelle situa- zioni sociali più disparate. Due facce della stessa medaglia, due “ob- bedienze” vissute in condizioni estrema- mente diverse ma congiunte del “senso di appartenenza” perché per gli Alpini il do- vere non è un insieme di imposizioni più o meno tollerate; è invece lo svolgere con- vinto del compito assegnato, quello “che Foto Marco Rolando ti viene da dentro e del quale non ti chiedi nemmeno le ragioni”. Ma una ragione c’è; ed è quella indicata da un’affermazione del beato don Carlo Gnocchi […] in un mondo come il nostro, inaridito, agitato, maniaco è necessario tre giornate ufficiali, culminate nella stra- dedichiamo un numero speciale di ben mettere olio d’amore sugli ingranaggi dei rap- ordinaria sfilata di domenica 12 maggio, ventitré pagine all’Adunata del Centena- porti sociali e formare nuclei di pensiero e di durata dodici ore. “Cento anni di valoroso rio; dagli eventi introduttivi all’Adunata resistenza morale per non essere travolti […]. impegno”, è stato il filo conduttore dell’ec- minuto per minuto, alle emozioni vissute L’Adunata nazionale del Centenario a cezionale evento. fino ai pensieri conclusivi. Milano ha suggellato magnificamente il E il Baradèll, il giornale della famiglia al- Siamo certi che ognuno, leggendo, ritro- binomio Appartenenza e dovere; e lo pina comasca, non poteva certo liquidare verà se stesso e potrà mettere in angolo ha fatto nella città che ha visto nascere in poche righe questa manifestazione di del proprio cuore il vivissimo ricordo di la grande famiglia alpina l’8 luglio 1919; alpinità unica e irripetibile. Ecco perché quelle giornate eccezionali. aprile-giugno 2019 3
SPECIALE CENTENARIO L’Adunata del Centenario Dal 10 al 12 maggio, la celebrazione a Milano dove L’Associazione prese vita: un’idea grandiosa e riconoscente 4 aprile-giugno 2019
Sotto lo sguardo della Madonnina hanno sfilato per dodici ore consecutive novantamila Alpini. La Sezione di Como era presente con centocinque gagliardetti e circa duemila Alpini. aprile-giugno 2019 5
SPECIALE CENTENARIO Aspettando l’Adunata Alcuni eventi che ci hanno accompagnato fino ai giorni tanto attesi. “L’attesa del piacere è essa stessa il piacere” (Gotthold Ephraim Lessing) Conferenza stampa sotto il cielo di Milano V ista dal trentanovesimo piano del palazzo della Regione Lombardia, la città di Milano ha tutta un’altra faccia. Ti È così che l’ho osservata il giorno del- la conferenza stampa di presentazione dell’Adunata, proprio in un contesto degno nascita del 5° Reggimento Alpini. Sono emerse tante notizie circa la mole di lavo- ro organizzativo e collaborazioni ricevute si presenta davanti agli occhi in tutta la dell’annuncio di un evento da centenario. dalle diverse Istituzioni. Indubbiamente sua estensione, anzi, non riesci nemmeno A condurre l’incontro don Bruno Fasani, un’impresa tutt’altro che facile. a vedere dove finisce, perché i suoi confini direttore de L’Alpino, giornalista e mode- L’intervento del nostro Presidente è sta- risultano un po’ sfocati. E allora capisci ratore di rango, più che abituato ai micro- to ovviamente il più incisivo e ha dato il bene il perché di quel modo di dire “Milan foni e alle telecamere, che ha gestito con senso della nostra Associazione, inalte- l’è un gran Milan”. disinvolta professionalità gli interventi rata a cent’anni dalla sua fondazione, e degli ospiti. Veramente ospiti di livello, dell’Adunata, che ogni anno fa dire a chi come merita l’avvio di un’Adunata nazio- ci osserva “ma com’è possibile?”. nale in una città della portata di Milano. Qualche domanda da parte dei giornali- Presenti il presidente della Regione sti, alle quali ha risposto prevalentemente Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di il presidente del Comitato Organizzatore, Milano Beppe Sala, il comandante delle il generale Renato Genovese. Più che altro Truppe Alpine generale Claudio Berto, Il curiosità sul programma. presidente della Sezione di Milano Luigi E quando si è toccato il tasto della soli- Boffi e, naturalmente, il presidente nazio- darietà, don Bruno ha colto l’occasione nale Sebastiano Favero. per parlare del Panettone degli Alpini, Tutti, ma davvero tutti molto bravi nell’e- che consentirà di realizzare grandi opere sprimere la felicità di accogliere e quella di a livello nazionale e locale. Incontro in- essere accolti, in una città che in materia teressante, in attesa del pomeriggio da di Alpini ha tanta Storia, a partire dalla dedicare al concerto al Teatro alla Scala. Note alpine al famoso Teatro alla Scala L o scorso venerdì 3 maggio ha visto un evento eccezionale nel tempio della musica d’opera Italiana: il Teatro Formatosi nel 1949 è stato il primo a fre- giarsi del titolo di Coro dell’Associazione Nazionale Alpini. con somma maestria dalla famosa attrice Pamela Villoresi. Lo spettacolo artistico si completava con quello visivo che gli alla Scala. Costruito sulle ceneri del Il Teatro, gremito in ogni ordine di posti, occupanti dei palchi godevano dalla loro Teatro Ducale nel 1776 per volontà ha accolto con calore la lunga esibizione posizione elevata: cappelli alpini a iosa e dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, dei cantori, diretti dal maestro Massimo variopinte “mise” di mogli e fidanzate. su progetto dell’architetto Giuseppe Marchesotti. I canti che abbiamo ascolta- Un particolare ringraziamento al presi- Piermarini, fu inaugurato il 3 agosto to, alcuni dei quali raramente proposti dai dente sezionale di Milano Luigi Boffi e 1778 con un’opera di Antonio Salieri del cori alpini cui siamo abituati, sono stati in- al suo staff per l’impegno profuso e al quale è famosa una presunta rivalità con tervallati da appassionanti letture riguar- sindaco di Milano Beppe Sala che ci ha Wolfgang Amadeus Mozart. danti prevalentemente i conflitti mondia- accolti amichevolmente. Questo teatro, che tutto il mondo ci invi- li che ci hanno visti coinvolti, proposteci Enrico Bianchi dia, ha accolto per la prima volta dalla sua nascita un coro alpino. Il palco, sul quale si sono esibiti i più grandi esponenti della lirica internazionale e da cui nel lontano 1839 le memorabili note del “Cigno di Busseto” hanno – primizia assoluta – en- tusiasmato i melomani (proprio alla Sca- la Giuseppe Verdi ha avuto il suo esordio musicale) questa volta è stato calcato dal coro Ana Citta di Milano. 6 aprile-giugno 2019
Un volume su Arturo Andreoletti anch’essi presenti, e tutte le persone che hanno portato il loro contributo. In parti- colare ha sottolineato il periodo comasco P restigiosa anteprima all’imminente Adunata nazionale: martedì 7 maggio, alle ore diciassette, è stato presentato a Mi- Vanni, con la sua presenza, ha rappresen- tato l’analoga attività professionale che il protagonista del libro, fino al 1929, aveva di Andreoletti vissuto a Monte Olimpino, presso “Villa La Vetta”, dal 1946 fino alla morte avvenuta nel 1977. La documen- lano, presso la Sala Alessi di Palazzo Mari- svolto presso il Comune di Milano segna- tazione archivistica che aveva con sé in no, il libro Arturo Andreoletti. 1884-1977, lando, orgoglioso ma con rossore virtuale, quegli anni è stata, secondo l’autore, quel- Nomos Edizioni, pubblicato dalle Civiche di essere anch’egli Alpino e alpinista. lo che Andreoletti riteneva importante Raccolte Storiche del Comune di Milano. Il presidente nazionale dell’Ana Sebastia- conservare per tramandare la sua vita e il Ha svolto ruolo di moderatore il direttore no Favero ha tratteggiato con passione la suo pensiero, confrontandosi con i tempi dei Musei Storici Claudio A.M. Salsi, che figura storica del capitano Arturo Andre- che cambiavano. L’autore ha concluso con ha introdotto i relatori illustrando le moti- oletti, che nel 1919 ha saputo cogliere i un caloroso ringraziamento alla Sezione vazioni che hanno portato alla stesura del valori fondanti dell’Ana con quello “spiri- di Como e al Gruppo di Monte Olimpino, libro. L’assessore alla Cultura Filippo Del to alpino” cha da allora l’Associazione na- rappresentata per l’occasione dal presi- Corno ha salutato i presenti nella “Casa zionale ha sempre custodito e preservato. dente Enrico Gaffuri e dal capogruppo di dei Milanesi”, a nome del sindaco Giusep- L’autore Saverio Almini ha illustrato Monte Olimpino Emanuele Roncoroni, pe Sala e dell’Amministrazione comunale, i contenuti del libro, specificando nel per la preziosa collaborazione e per l’ac- sottolineando l’elevata etica civica del mi- dettaglio il metodo scientifico seguito coglienza riservata a lui e ai suoi collabo- lanese Andreoletti. per impostare l’imponente lavoro, rin- ratori nel corso della stesura del libro. Il capo di gabinetto del sindaco Franco graziando i suoi principali collaboratori, Emanuele Roncoroni A piedi all’Adunata. Perché no A ll’Adunata nazionale non si può man- care soprattutto se è quella del Cen- tenario. In questa grande città metropoli- lutati dagli Alpini dei rispettivi Gruppi – qualcuno dei quali invidioso per non potersi aggregare ai sei temerari; qualcun tana che da qualche decennio si è rivestita altro che, al contrario, andava liquidando di abito europeo, si può arrivare in aereo, la faccenda con un “ma g’hann nient’altar in treno, in pullman, in camper, in auto, da faa?...” – si sono messi in marcia verso in moto, in bicicletta ma anche… a piedi. la meta agognata e cioè la “Madunina tuta Ecco spiegato perché sei baldi Alpini del d’ora e piscinina che te dominet Milan…”. Gruppo di Olgiate Comasco e di Solbiate, Possiamo immaginare i commenti dei essendo Milano distante “solo” due giorni cittadini che, impegnati nelle faccende nell’agriturismo di un amico, è giunta nel di cammino dai rispettivi paesi di origine, quotidiane, incontravano i sei coraggiosi capoluogo lombardo il pomeriggio di ve- hanno voluto mettersi alla prova recupe- incoscienti che avanzavano baldanzosi nerdì, in tempo per mettersi sull’Attenti e rando la salutare abitudine dei campi estivi lungo il percorso, al canto di “Aprite le salutare la Bandiera di Guerra del 5° Reg- della naja per arrivarci a piedi. Ma, per loro porte che passano, che passano i baldi Al- gimento Alpini che ha onorato l’Adunata fortuna, senza fucile e senza zaino affardel- pinn”; ci poteva scappare un “Bravi, sem- del Centenario. Dalle pagine del Baradèll lato, così che il cammino sarebbe stato più pre avanti!” oppure un “Viva gli Alpini!”. si leva un elogio ai sei temerari che con la agevole e più “lieve”, senza quegli stramale- Ma siccome “Per gli Alpini non esiste l’im- loro impresa hanno onorato la Sezione di detti trentacinque chili sulle spalle. possibile” la squadra orgogliosa e affiata- Como e i suoi settemila Alpini. All’alba di giovedì mattina 6 maggio, sa- ta, dopo aver trascorso la serata e la notte Piergiorgio Pedretti Una collaborazione sempre più efficace S timatissimo ingegner Favero, illustre presidente, caro Sebastiano, alla vigilia della vostra grande e attesa sfi- casione della nostra Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. La Fondazione Banco Alimentare impallidisce confron- Mai come in questi tempi la società italia- na e i più deboli o coloro che sono segnati da catastrofi ambientali o dalla povertà lata a Milano in occasione della memora- tando la propria storia con voi ma con la quotidiana hanno bisogno di aiuto con- bile Adunata del Centenario, permettimi stessa fierezza e soddisfazione segnalo la creto ma soprattutto di una speranza per di far arrivare a te e a tutta la tua gloriosa coincidenza per cui in questi stessi giorni una mano tesa per il loro riscatto. Noi sia- Associazione il segno della nostra vicinan- noi festeggiamo i nostri (primi) trent’anni mo sempre pronti a tenderla insieme a voi za e stima. La Fondazione e tutta la rete e quindi mi pare una bella occasione questa verso chi ha bisogno. del Banco Alimentare vi è vicina, potrei per riconfermarti personalmente e a nome Ti abbraccio e tutti noi applaudiamo for- dire, osa sfilare dietro a voi, esprimendo di tutti i volontari e collaboratori del Banco te al passare della vostra moltitudine in la propria grande gratitudine per l’amicizia Alimentare la fiducia e la certezza che, in- marcia. A presto. che da anni ci dimostrate e per il grande sieme, guardiamo avanti per una sempre Andrea Giussani aiuto offerto sempre, ogni anno, in oc- più forte ed efficace collaborazione. presidente Fondazione del Banco Alimentare aprile-giugno 2019 7
SPECIALE CENTENARIO Tutta l’Adunata minuto per minuto Il programma di ogni Adunata comprende numerosi eventi. Nell’occasione unica e irripetibile del Centenario, raccontiamo quelli a cui la Sezione di Como ha presenziato L’alzabandiera sancisce l’apertura C on toni solenni e partecipazione commossa si è ufficialmente aperta, venerdì mattina 10 maggio, l’Adunata na- zionale, a Milano, la città che esattamente cento anni fa diede i natali all’Associazio- ne Nazionale Alpini e da allora ne ospita la sede nazionale. A inaugurarla, in una piazza Duomo affolla- ta non solo di Penne Nere, è stata la cerimo- nia dell’alzabandiera, presieduta da Seba- stiano Favero, presidente dell’Associazione stessa, dal generale di Corpo d’Armata Clau- dio Berto, comandante delle Truppe Alpine, da Luigi Boffi, presidente della Sezione di Milano, alla presenza del sindaco di Mila- no Beppe Sala e del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. Protagonisti della coreografia il Labaro dell’Associazione, il vessillo della Sezione di Milano e i gonfaloni di Milano, Sesto Guidato dalla Fanfara della Brigata Alpi- monumento ai Caduti (piazza Sant’Am- San Giovanni, Regione Lombardia e Città na Julia, il corteo si è successivamente brogio - largo ai Caduti Milanesi per la Metropolitana Milano. mosso per le vie del centro, alla volta del Patria) dove è stata deposta una corona. Omaggio floreale al monumento all’Alpino F inché sono stato ad abitare a Mila- no, ci passavo davanti due volte al giorno, perché il monumento all’Alpino tram che ci è passato sotto il naso, ri- schiando di arrivare a cose fatte. A dire la verità eravamo proprio in pochi, ma si trova a poche centinaia di metri dal sufficienti a deporre un omaggio floreale. posto di lavoro. Ecco, questa volta il monumento ha Mi è sempre piaciuto molto, ma since- svolto bene il compito che gli era stato ramente non mi ha mai emozionato; affidato da chi lo aveva pensato e voluto. vederlo era un’abitudine. È stato ben Mi ha fatto pensare ai tanti Alpini che diverso il venerdì dell’Adunata quando, hanno lasciato la vita in trincea, in mon- dopo l’alzabandiera in piazza Duomo tagna, o nei deserti d’Africa, dove erano e gli onori ai Caduti al sacrario, ci sia- stati mandati a combattere in nome del- mo trasferiti proprio lì, in via Vincenzo la Patria. Spirito di sacrificio, senso del Monti, al monumento che ritrae l’Alpi- dovere e tante sofferenze, spesso senza no Antonio Valsecchi, di Civate (LC), del conoscerne le ragioni. E l’Alpino Valsec- 5° Reggimento Alpini. chi in procinto di gettare il sasso contro L’ho raggiunto a piedi con gli amici co- il nemico mi ha emozionato. maschi, facendo quasi a gara con un Enrico Gaffuri 8 aprile-giugno 2019
La Cittadella degli Alpini N ello splendido contesto del parco Sempione non poteva esserci un “posto” migliore per l’allestimento del- già che c’eravamo ne abbiamo approfittato. Splendide attrezzature quelle esposte, con particolare riguardo al tema della prote- la Cittadella degli Alpini. Spazi non ne zione civile e dell’ambiente - anche l’E- mancavano, visitatori nemmeno. Una sercito Italiano ora ha un reggimento di vera folla ha preso d’assalto il parco; gli Protezione Civile di stanza all’Aquila - ma accessi erano addirittura regolamentati e ovviamente anche armamenti sofisticati frequentemente interrotti per evitare ec- che, per chi ricorda ancora il mitico Ga- spiegazioni ai visitatori. Inaugurazione in cessiva confusione all’interno del recinto. rand e i camion leggeri, sembrava di es- grande stile con fanfara e truppe schierate, Con alcuni amici, colpo di fortuna, mentre sere sulla luna. L’Esercito attuale ha vera- decine di vessilli e gagliardetti, alla presen- costeggiavamo la recinzione alla ricerca mente un armamento degno di tal nome. za dei vertici militari e associativi; discorsi dell’ingresso, un Alpino della vigilanza ci ha Una particolare sottolineatura va fatta di rito e grandi applausi da parte dei nume- aperto le transenne e ci ha fatti passare: un alla preparazione e cordialità dei milita- rosissimi presenti. po’ di vergogna per aver saltato la coda, ma ri che presidiavano i vari stand e davano Enrico Bianchi La Bandiera di Guerra parte degli Alpini comaschi. Ad attendere il suo arrivo c’erano già i vessilli di quasi tutte le Sezioni, schierati in piazza del Car- N on sono un Alpino del 5°, ho prestato servizio in un altro Reggimento, ma non importa un granché. Il passaggio della mine, dove ha sede il Comando Militare Esercito Lombardia. “Attenti!”, Inno na- zionale e ingresso della Bandiera, quindi Bandiera di Guerra fa comunque venire i “Trentatré” e inserimento del Labaro nello brividi e inumidire gli occhi, di qualunque schieramento. Poi, via con la lunga sfilata reparto sia. In un solo lembo di stoffa sono di vessilli, gagliardetti e Alpini al seguito racchiusi interi volumi di Storia d’Italia. delle nostre insegne più care attraverso le Storia di generazioni e generazioni che vie del centro città. Pur essendo solo ve- hanno servito fedelmente, scrivendo pa- nerdì, i marciapiedi lungo il percorso era- gine di gloria capaci di brillare per sempre no già super affollati e sfilare tra due ali di nel firmamento del dovere e dell’eroismo gente che grida “Viva gli Alpini” fa un gran dei soldati italiani. bene al cuore e all’anima. Arrivo in piazza È questa la ragione per la quale ogni anno della Scala e schieramento di fronte a pa- all’Adunata nazionale sfila la Bandiera di lazzo Marino, il municipio di Milano, dove Guerra di un reparto. Nell’anno del Cen- ad attendere c’era il sindaco Beppe Sala, tenario, nell’anno di Milano, non poteva che ha dato il primo ufficiale messaggio che arrivare la Bandiera del 5° Reggimen- di benvenuto agli Alpini. Resa degli onori to Alpini, che proprio in città ebbe i natali. rituali, quindi la Bandiera di Guerra e il La- Il Reggimento dei Battaglioni Tirano, baro sono stati portati in Municipio, dove Edolo, Morbegno, Vestone, Val d’Intelvi e li sono stati custoditi fino all’indomani. diversi altri; il Reggimento della maggior Enrico Gaffuri Delegazioni estere e Ifms vento, ha ricordato come ci sia piena iden- tità di valori tra Alpini, Comune e Regione: “[…] una storia, quella degli Alpini e dell’A- È tradizione di ogni Adunata il salu- to ufficiale agli Alpini all’estero e ai soldati stranieri dell’Ifms (International L’incontro è avvenuto al Teatro dal Ver- me sabato 11 maggio alla presenza del presidente nazionale Sebastiano Favero, na in particolare, di apertura, accoglienza e amicizia […]”. Anche Rizzi ha rivolto paro- le lusinghiere, rivolgendosi alla platea. Ha Federation of Mountains Soldiers). È un del delegato delle Sezioni all’estero Marco detto: “[…] la più bella delegazione che io riconoscimento alle Penne Nere che in Barmasse; del generale Renato Genovese, abbia ricevuto in quasi dodici mesi! Avete passato hanno dovuto emigrare in cer- consigliere nazionale e presidente della colorato la città con i vostri valori, con la ca di lavoro; noi li chiamiamo gli “Alpini Ifms; presenti anche il comandante delle vostra allegria […]”. Il presidente nazionale della seconda naja”; sono quelli che, co- Truppe Alpine generale Claudio Berto; per Sebastiano Favero ha detto: “[…] una gran- sti quel che costi, non vogliono mancare la Regione Lombardia, il consigliere regio- de emozione è quella di essere qui con voi, all’eccezionale appuntamento dell’Aduna- nale Alan Christian Rizzi sottosegretario uomini che avete nel vostro zaino fatiche ta nazionale e arrivano da ogni parte del con delega ai Rapporti con le Delegazioni e nostalgie stemprate in tutti questi lunghi mondo a loro spese e utilizzando, se non Internazionali; per Comune di Milano l’as- anni lontano dall’Italia, dagli incontri con c’è altro modo, anche le giornate di ferie. sessore Roberto Tasca che, nel suo inter- il cappello alpino. Il vostro attaccamento aprile-giugno 2019 9
SPECIALE CENTENARIO all’Italia, la vostra forza nell’essere qui, me- delle delegazioni estere ha detto: “[…] è (AO) con il progetto “Monumento ai Ca- rita il nostro grazie […]”. la “mamma montagna”, lasciate che la duti di Saint-Pierre” – Sezione di Aosta; Al termine dell’incontro, condotto impecca- definisca così, che accomuna le persone e l’Istituto comprensivo via Dante di Vo- bilmente da Manuel Principi, uno degli spe- le affratella al di là delle divise e delle ban- ghera (PV) con il progetto “Monumento aker storici dell’Adunata, Marco Barmasse diere […]”, mentre il generale Renato Ge- ai Caduti” – Sezione di Pavia; il Liceo clas- ha salutato singolarmente, accanto al presi- novese, presidente della Ifms, ha rivolto il sico Andrea Doria di Genova con il pro- dente Favero, i rappresentanti delle Sezioni suo ringraziamento a tutte le delegazioni getto “Il Milite… non più ignoto!!!” – Se- all’estero; “italiani al quadrato”, come li ha estere in lingua inglese. zione di Genova. Una menzione speciale definiti il generale Claudio Berto. Durante l’incontro sono state premiate le alla Sezione di Padova per l’appassionato Successivamente hanno preso la paro- scuole che hanno vinto il concorso nazio- e costante lavoro svolto dalla Commis- la il consigliere nazionale Mario Rumo, nale “Il Milite… non più ignoto”, patroci- sione Centro Studi sezionale nelle scuole responsabile della commissione Ifms, nato dal Ministero della Difesa: la Scuola della città e della provincia. il quale, rivolgendosi ai rappresentanti primaria J.B. Cerlogne di Saint-Pierre Piergiorgio Pedretti Milano val bene una Messa questa parole al nostro affidamento a Dio, soprattutto nelle grandi tragedie delle due guerre mondiali; e ancora “la vostra forza è ciativi. Celebra l’Eucarestia monsignor San- speciale, calma, non offensiva, non si lascia to Marcianò, ordinario militare insieme a scoraggiare per raggiungere le vette” e la numerosi sacerdoti; ci saluta cordialmente vostra carità non manca. Riassume in tre l’arcivescovo metropolita di Milano monsi- verbi il nostro operato: rimanere: rimane- gnor Mario Delpini che sottolinea l’affetto te nell’ amore di Dio e la carità è autentica che lega la città di Milano agli Alpini (vedi solo se rimane e non scompare nelle trage- box “Poeticamente accolti dall’arcivescovo die; voi Alpini rimanete, e la dimostrazione Delpini”, ndr). Tutta centrata sugli Alpini è data dagli interventi nelle calamità na- è stata la bella omelia di monsignor Mar- turali; dare: nessuno ha amore più grande cianò che ci ha ringraziato per il lavoro di chi ha dato tanto per i propri amici e insostituibile prestato alla Patria e trova ricordare i Caduti è declinare questo ver- espliciti collegamenti tra la liturgia della bo; è la vostra peculiare arma e la gente vi santa Messa e il nostro operato sia in pace sente custodi, amici, nessuno è escluso dal L a costruzione della “basilica cattedrale metropolitana della Natività della beata Vergine Maria” - vero nome del Duomo di che in guerra. Dice il salmista “chi sta alla mia destra non potrà vacillare” legando vostro amore, ci siete sempre; scegliere: “dice Gesù non voi avete scelto me, ma io Milano - ebbe inizio fra numerosi ripensa- menti e modifiche progettuali nel 1387 e Poeticamente accolti dall’Arcivescovo forse non è finita neppure oggi, in quanto le opere di manutenzione e restauro, ma- gistralmente coordinate da una “équipe” di esperti, continuano tuttora. Forse è an- L a presenza degli Alpini in città ha portato un tono di allegria; i milanesi applaudono con ammirazione alle vostre iniziative. Anche che per questo motivo che da noi per un il Vescovo di Milano si sente commosso e rico- lavoro che non finisce mai si dice “l’è cumè noscente per tutto il bene che gli Alpini conti- la fabrica del domm”. Ebbene il “domm de nuano a fare con esemplare dedizione. Milan”, la chiesa più grande d’Italia, sabato […] Sono così commosso che mi è venuta l’idea 11 maggio ha quasi faticato ad accogliere di esprimere il mio apprezzamento con una po- nel suo interno tutto il popolo degli Alpini esia; forse poesia non è, ma comunque è una che come sempre onora ogni propria mani- specie di rima baciata con la quale ho cercato festazione con una santa Messa a ulteriore di riassumere tutto ciò che ammiro negli Alpini. dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, L’impresa produce intesa: significa che solo della propria religiosità. avendo uno scopo comune si ha spirito di cor- La Madonnina che svetta sopra le guglie po. Voi dovete quindi stare uniti per fare in e che domina Milano ha metaforicamente modo che l’unico scopo vi attiri e vi faccia esprimere le vostre energie. aperto le sue materne braccia e ci ha accolti La cima chiede disciplina: per raggiungere uno scopo, come per raggiungere la con affetto. I primi banchi di fronte all’alta- cima di una montagna, di quelle nostre montagne che voi conoscete così bene, si re sono stati occupati dalle più alte cariche richiede disciplina, un ordine di vita, una capacità di concentrazione e di sacrificio. militari legate alla nostra associazione: dal Onorati di essere convocati: quando c’è un’emergenza o anche una semplice generale Claudio Graziano, al capo di Stato festa voi non vi sentite costretti a fare delle cose ma vi sentite onorati di poter Maggiore dell’Esercito generale Salvatore partecipare e contribuire. Farina, al comandante delle Truppe Alpine Con queste parole, forse un po’ banali, voglio esprimere la mia ammirazione, il generale Claudio Berto, all’ex comandante mio benvenuto a Milano e l’augurio a tutti voi. generale Federico Bonato; da altri rappre- Monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano sentanti “stellati” e dai nostri vertici asso- 10 aprile-giugno 2019
Un episodio increscioso C ome si può immaginare, durante un’A- dunata nazionale avvengono molte cose, alcune dovute a fatti casuali, altre in- biato. Cerco di intrecciare le parole del testo originale con quelle di questo testo inedito ma quando arrivo al punto di “rendi forti le vece pensate all’uopo. Dovendo recitare la nostre armi” perdo la pazienza e accentuo il Preghiera dell’Alpino durante la santa Messa tono di voce aumentando il volume in segno e conoscendola a memoria mi sono tenuto di stizza. Mi chiedo che senso possa avere il testo in tasca per maggiore sicurezza. Si il voler cambiare il testo di una preghiera, avvicina un sacerdote - non i soliti che co- quale suscettibilità ha toccato. Perché mai nosco del Capitolo del Duomo di Milano - si l’Ordinariato militare tenta da sempre di vo- rivolge a me e mi chiede se sono io l’addetto ler cambiare il testo della nostra bellissima e per recitare la Preghiera dell’Alpino; rispon- antica preghiera? do di sì e estraggo dalla tasca della giacca Morale: noi imperterriti continueremo a reci- l’immaginetta con il testo della preghiera. tare con il testo originale sicuri di interpreta- Mi dice subito che il testo non serve perché re il pensiero, il desiderio, di tutti coloro che sul leggio dell’altare è già predisposto il testo in caratteri sono andati avanti e che di questa preghiera ne hanno fatto grandi. Quando arriva il momento, che in duomo a Milano è una bandiera. Pronti sempre a fare memoria e con i fatti ad dopo la preghiera dei fedeli, mi reco accompagnato da que- aiutare il prossimo. Queste sono le nostre armi forti: la solida- sto sacerdote dinnanzi al leggio. Squillo di tromba e inizio a rietà, la fratellanza, la fraternità fra commilitoni, il bene comu- recitare: le prime tre righe sono uguali al testo tradizionale, ne. Forse qualcuno ancora oggi non si accorge che nei nostri quello che ci hanno insegnato durante il servizio militare; Gruppi e nelle nostre Sezioni si opera così. poi nel proseguire mi accorgo che il testo è totalmente cam- Luigi Boffi, presidente Sezione di Milano ho scelto voi” e voi Alpini – continua mon- giani” dell’amicizia e della fratellanza come grado, la versione che non approviamo, signor Marcianò – siete stati scelti per una si respira in questi tre giorni a Milano. quella “politically correct”, addolcita dal missione che deve essere al servizio degli Cito però una nota di disappunto (vedi box finto buonismo che anima l’attuale politica altri; questo vale sia per gli Alpini in armi “Un episodio increscioso”, ndr) che ha colpi- militare. Noi Alpini non amiamo le armi in che per i soci Ana. Poi cita con riverenza il to buona parte degli Alpini presenti e molto quanto tali, nessuno di noi ama la guerra, nostro beato don Carlo Gnocchi e conclude attenti alla lettura della nostra preghiera. Il ma siamo ben consapevoli che con arco e chiedendo a Dio che, come dono per il Cen- presidente della Sezione di Milano, l’amico frecce la Patria non si difende! tenario, ci consenta di essere sempre “arti- Luigi Boffi si è trovato sul leggio, suo mal- Enrico Bianchi La quiete dopo la tempesta li sembravano usciti da una piscina. C’è voluto del tempo ad asciugarsi, ma il pro- gramma è andato avanti. B el tempo il venerdì e bel tempo il sa- bato, salvo qualche nuvola e alcune notizie che preannunciavano la possibilità più alte autorità amministrative e pro- duttive. Nel momento preciso dell’uscita sul sagrato del Duomo, come se facesse Come al solito, ovviamente, grandi elogi all’Associazione e messaggi di benvenuto da parte delle autorità milanesi. Poi è sta- di piogge. Sempre meglio essere prudenti parte del programma, è iniziato a piovere ta la volta degli alti ufficiali, dal generale e nello zainetto che non ho mai abbando- in un crescendo di intensità e la pioggia Claudio Graziano, generale Salvatore Fa- nato ho portato il giaccone impermeabile. è diventata un violento acquazzone, poi rina, al Comandante delle Truppe Alpine C’era comunque la speranza di un errore grandinata con un vento che continuava generale Claudio Berto. Ed è stato proprio nelle previsioni meteo, ogni tanto capi- a cambiare direzione. quest’ultimo intervento a dare più di ogni ta… ma questa volta no. Quando capita di trovarsi in tali circo- altro il colore dello spirito alpino e il sen- Finita la celebrazione della santa Mes- stanze, normalmente si cerca un riparo, so della stretta unione tra Alpini in uni- sa, è iniziata la sfilata per raggiungere ma non quando si sfila inquadrati con forme e Alpini in borghese. la sede di Assolombarda, per il consueto tanto di vessilli. Le strade poi erano un’u- Bellissimo il passaggio in cui il generale incontro tra i vertici della nostra Asso- nica pozza d’acqua per via dei tanti avval- Claudio Berto ha detto di essere orgo- ciazione, quelli delle Forze Armate e le lamenti. La distanza dal Duomo all’au- glioso dei suoi Alpini, un’espressione da ditorium non è un granché, ma è stata padre di famiglia che ha colpito tutti. Poi sufficiente per farci arrivare a destinazio- è stata la volta del presidente Sebastiano ne in condizioni pietose. Personalmente Favero, che ha assegnato i consueti doni ho indossato sin da subito la mia giacca, economici che l’Associazione Nazionale ma la gran parte degli altri non aveva nul- Alpini elargisce ogni anno. la per ripararsi. Finito l’incontro, il grande desiderio di Più previdente di tutti, il past president tutti è stato quello di andare a cambiarsi Corrado Perona, che indossava un imper- d’abito, sperando in una domenica di sole. meabile lungo fino ai piedi. E il Padre Eterno ci ha accontentati. In particolare il Consiglio e i tanti ufficia- Enrico Gaffuri aprile-giugno 2019 11
SPECIALE CENTENARIO Tutti insieme appassionatamente Emozioni, testimonianze, esperienze, turbamenti ed eccitazioni di attori protagonisti del defilé più bello del mondo PURE EMOZIONI, OLTRE LA FELICITÀ Oh mia bèla Madunina ni che, per ragioni diverse, hanno dovuto sfilare su carrozzine spinte da altri Alpini. Sono stati la dimostrazione di quanto sia A dunata del Centenario, attesa a lungo quasi con trepidazione, come da bam- bini si attende il Natale. Una di quelle oc- ne piuttosto scarsa e mi ha prescritto un collirio. Ecco, per me la sfilata in Adunata è stata veramente terapeutica, perché mi importante per un Alpino essere presente, pur con qualche difficoltà. Esserci ad ogni costo, perché, se non si è costretti a letto, casioni che possono capitare una sola volta ha fatto stare a lungo con gli occhi umi- all’Adunata non si rinuncia. nella vita e noi abbiamo avuto la fortuna di. E l’effetto curativo ha avuto la punta Poi, a fine sfilata c’è il momento in cui gli di esserci dentro fino al collo. Per me poi è massima davanti alla tribuna delle auto- Alpini passano davanti al Vessillo e lo sa- stata un’Adunata più che speciale, perché a rità, ritrovandomi il nostro Consigliere lutano; tanti non si limitano a portare la Milano sono affezionato, per esserci vissuto sezionale menaggino Moreno Ortelli in mano alla tesa del cappello, ma gridano an- una ventina d’anni e averci sempre lavorato. veste di alfiere del Labaro e sentendo per che “Ciao Chicco” e il mio collirio naturale Milano mi piace molto, mi piace tantissi- la prima volta in Adunata la voce tonante, aumenta l’effetto benefico, togliendomi la mo la sua architettura, dalla più antica fino calda e amica di Tiziano Tavecchio in veste fastidiosa secchezza agli occhi. Che cosa all’attuale modernissima. Eppure non so di speaker. È una voce che conosciamo a grandiosa, avere tanti fratelli Alpini che ti se ci tornerei a vivere stabilmente; ho biso- memoria, visto che appartiene al nostro regalano amicizia, emozioni e commozione! gno di verde, di prati e di boschi, a cui non cerimoniere, ma sparata a tutto gas dagli Forse l’Adunata è proprio il momento in cui riesco a rinunciare. Non sarei capace di ri- amplificatori in Piazza del Duomo a Mila- ti rendi conti delle dimensioni e dell’inten- nunciare al profilo delle nostre montagne, no fa l’effetto di un trombettiere del “Nizza sità del nostro fenomeno, perché vedi bene alle vedute dei nostri laghi, alle parlate che identificano la provenienza dei nostri Alpi- ni, quelli di lago, quelli delle diverse valli. Però a Milano continuo a tornare almeno una volta a settimana, visto che ci vivono mia figlia e i miei nipotini. E quest’anno, per la prima volta nella mia vita alpina, duran- te la sfilata, all’imbocco di via Matteotti ho trovato ad aspettarmi mia moglie e i miei nipoti. Mai successo prima ed è stata gio- ia allo stato puro. Altro che speciale, la mia Adunata del Centenario! Metteteci insieme anche il fatto che per me è stata l’ultima in veste di presidente della Sezione e capirete ancor meglio i sentimenti provati dal primo all’ultimo passo del percorso di sfilata. Marciare a pochi metri dallo stupendo Cavalleria” che suona la carica. Se Tiziano quanti siamo e quanto stiamo bene insie- pannello floreale degli Alpini di Griante, ha assunto quel ruolo, dobbiamo esser me, apprezzi i sorrisi e le strette di mano. con la sagoma del Duomo e la scritta “Oh grati all’amico Manuel Principi, il veterano E sei felice, anzi, non so come definirlo, è mia bela Madunina”, e sentir gridare gli degli speaker nazionali. qualcosa che va oltre la felicità. Probabil- apprezzamenti del pubblico non è cosa Dalle tribune, fino al Castello Sforzesco è mente è uno dei tanti regali che ci fa la “Ma- di tutti i giorni. Sentire i gruppi di amici stato un coro quasi ininterrotto di “Como, dunina tuta d’ora, la Madunina del Dom”. comaschi chiamare e salutare da dietro le Como” gridato dal pubblico, evidentemen- Ho riletto queste poche righe appena transenne regala un effetto magico. A vol- te comasco. Tutto ha suscitato l’entusia- scritte e mi sono sembrate il “temino” di te sono le voci di persone incontrate un smo della folla, gli striscioni, le nostre fan- un alunno delle elementari, per via della paio d’ore prima, eppure ti sembra di ritro- fare, i cori che ci hanno accompagnati e i semplicità e del cuore tipici dei bambini di vare amici che non sentivi da anni, arriva- numerosi graditissimi amministratori pub- quell’età. Ma non cambio una parola, mi te chissà da dove per salutare proprio te. blici, Presidente della Provincia e Sindaci. piace pensare di avere quello stesso cuore. Il mio oculista dice che ho una lacrimazio- Sono stati molto apprezzati anche gli Alpi- Enrico Gaffuri, presidente sezionale 12 aprile-giugno 2019
CENTO ANNI VISSUTI INTENSAMENTE La grandezza della nostra Associazione “M ilàn, l’è un gran Milàn”. Non si tratta di una frase fatta ma sinte- tizza l’essenza di questa grande metropoli luoghi e monumenti visitabili con grande facilità; tantissima gente ma grande pos- sibilità di movimento; ammassamento alcuni dei quali dedicano molto alla vita associativa; al futuro pieno di incognite che attende l’Ana. Ho avuto il tempo e gli che, per noi comaschi (anche se non ab- ideale in grandi viali. spazi per godermi tutto ciò e mi porterò a biamo ancora digerito la batosta presa ai Certo è mancato un po’ il fascino delle lungo questa splendida impagabile sensa- tempi del Barbarossa) rimane sempre un Adunate in luoghi più “alpini”; delle grandi zione che la nostra vita associativa durerà grande punto di riferimento. folle da fendere perché concentrate in po- ancora a lungo. Così è stato anche per l’Adunata del Cen- chi spazi; dei cittadini festanti e più calo- La grande metropoli ha assorbito senza tenario, l’Adunata madre di tutta la nostra rosi, ma il milanese è così, un po’ più riser- fatica l’enorme massa di Alpini, ci ha qua- storia associativa. vato magari di un veneto o di un friulano. si fagocitati, ma mi ha anche restituito la Svoltasi apparentemente quasi in sordi- Ma a Milano mi sono goduto la possibi- consapevolezza della nostre capacità e mi na, poche bandiere, poche eclatanti mani- lità di pensare: di pensare alla grandezza ha rafforzato nell’amore per questo splen- festazioni di chiasso goliardico esagerato, della nostra Associazione coi suoi cento dido, grande insieme di uomini (e donne) poca confusione, ma grande sostanza. anni vissuti intensamente; ai nostri eroi; con la penna. Mi sono mosso, coi miei amici, quasi in ai nostri beati con la penna; ai miei com- Viva Milano e viva gli Alpini. surplace, quasi in un mondo virtuale; tra- pagni di naja di oltre cinquant’anni fa Enrico Bianchi sporti efficientissimi sopra e sotto terra, (una vita!); ai settemila Alpini comaschi vicepresidente sezionale vicario CUSTODE DELLE MEDAGLIE D’ORO Protetto dall’abbraccio dei veci “vieni subito vicino al palco d’onore, hanno bisogno di te!”. Esco dalla sfilata, il passo si fa veloce, corro, arrivo con il I l tempo trascorre veloce e, quasi all’im- provviso, mi trovo qui a Milano per partecipare all’Adunata del Centenario una più che abbondante “benedizione”; ac- qua e vento sembrano fare a gara per met- tere scompiglio tra gli Alpini. Ma, impassi- cuore in gola; ecco l’amico che mi aspetta e che mi ordina: “indossa questa giacca; devi fare l’alfiere del Labaro! Sta arrivan- della nostra Associazione. Anche se la bili e ordinate, le Penne Nere proseguono do la tua Sezione, rendile onore!”. laboriosità della città non si lascia trop- in corteo sino a destinazione. Forse i nostri Con orgoglio, commosso ed emozionato, po distrarre dall’entusiasmo alpino, forti beati protettori in Paradiso avranno voluto prendo posto in pedana Labaro, con il La- sensazioni mi pervadono. metterci alla prova con questa bufera im- baro mentre sta già spuntando il cartello Già a partire dal venerdì il destino ci met- prevista come quelle che eravamo obbligati “Sezione di Como”, la mia sezione. te lo zampino; alla cerimonia dell’alza- ad “accogliere” durante la naja. Guardo con trepidazione il passaggio degli bandiera una Sezione dice di essere senza E arriva finalmente la domenica dell’Adu- Alpini comaschi, ricevo il saluto del Presi- l’alfiere del vessillo e il mio presidente mi nata del Centenario il cui apice è l’impo- dente e quello delle Penne Nere che sfila- chiede se posso aiutare questi amici. Ac- nente sfilata. Osservo con ammirazione no. Qualcuno mi riconosce e mi osserva cetto con molto piacere e con immenso il passare ordinato delle migliaia di Alpini sorpreso mentre la voce conosciuta e fiera gradimento mi accorgo che l’alfiere man- arrivati a Milano e intanto si avvicina l’ora dello speaker accompagna il loro passag- cante è quello della Sezione di Belluno! della Sezione di Como. Mi reco pertanto gio. È il nostro momento! E io sono qui a Mio padre è stato un cadorino nel lontano alla zona di ammassamento; mi si avvi- reggere il simbolo glorioso della nostra As- 1961 e quando saprà di questa mia casua- cina un amico e mi dice: “voglio farti un sociazione. Sono emozionato molto più di le fortuna, ne sarà felicemente orgoglioso. regalo, tieniti pronto!”. quando, pochi mesi prima ero stato alfiere Le cerimonie si susseguono una dopo l’altra Arriva l’ordine di partenza; iniziano a sfi- dal Labaro a Mariano Comense in occasio- e io partecipo con passione a fianco del mio lare lungo le vie di una Milano diversa dal ne del Raduno del II Raggruppamento. Presidente. Senza dar retta alla stanchezza solito, con la gente che applaude e saluta Fiero, orgoglioso, senza paura; mi sento arriva il sabato e, nel pomeriggio, la santa del bordo della strada. protetto anche nella fragilità di piccolo Messa in Duomo. Tutto si svolge secondo Giunti a poche centinaia di metri da piaz- Alpino, dall’abbraccio dei nostri veci, dalla il programma ma, all’uscita, arriva dal cielo za Duomo mi chiamano con insistenza: presenza di tutte le Medaglie d’Oro. Poi arriva il cambio, saluto fraternamente il mio amico che mi ha fatto un regalo dal valore incommensurabile, ha cambiato il mio destino. L’emozione che mi ha accompagnato in queste giornate non verrà mai meno e sarà custode del mio cammino; quell’e- mozione che si risveglia ogni volta che indosso il cappello alpino. Moreno Ortelli, alfiere del Labaro aprile-giugno 2019 13
SPECIALE CENTENARIO SPUNTA PER L’ARIA UN VESSILLO Una giornata di grandi emozioni dalle Fanfare alpine di Asso e di Olgiate Comasco; un turbinio di emozioni inde- scrivibili tra appalusi e ringraziamenti T utto ebbe inizio subito dopo l’Assem- blea dei Delegati di marzo quando ricevetti una telefonata dal nostro pre- increduli quando racconto che l’evento Adunata richiama tutti gli anni dalle 400mila alle 500mila presenze tra Alpini, della gente che fa ala al nostro passaggio. Quando raggiungiamo il Duomo siamo accolti dalla voce squillante ed emozio- sidente Chicco: “Avrei pensato a te quale familiari e amici. Domenica 12 maggio, di nata del neo speaker comasco Tiziano alfiere del Vessillo sezionale per l’Adunata buon mattino, ci incontriamo con More- Tavecchio che gonfia il petto d’orgoglio di Milano; cosa ne pensi?”. no Ortelli e sua moglie Paola davanti alle e, come se le emozioni di quel momento Dopo un attimo di silenzio per assimilare tribune “protette” dalla magnificenza e non bastassero, abbiamo l’onore di passa- il quesito e poi, quasi sull’attenti, ho ri- dallo splendore del Duomo, per la grande re davanti al Labaro sostenuto dall’amico sposto: “Certamente! È un grande onore sfilata dell’Adunata del Centenario. Moreno, anche lui emozionatissimo. e ti ringrazio per aver pensato a me per Le Sezioni sfilano al suono delle fanfare e Scruto la folla per vedere se vedo mia mo- questo incarico”. E così inizia il conto la mattinata trascorre in un baleno. Rag- glie che sta ai lati della tribuna; ma la fol- alla rovescia verso l’importante appun- giungiamo la zona di ammassamento ri- la è talmente numerosa che lo sguardo si tamento, con maggior trepidazione ri- salendo il percorso della sfilata in senso perde. Andiamo avanti tra le grida d’incita- spetto alle precedenti Adunate. Il tempo contrario; s’incontrano facce note; strette mento fino alla zona del Castello Sforzesco scorre inesorabile e giunge il momento di mano e abbracci. Inizia la marcia ed ec- dove ci poniamo di lato e i duemila Alpini di fare lo zaino e partire per il capoluogo comi lì davanti a tutti, fiero di accompa- comaschi ci sfilano dinnanzi per onorare lombardo dove ci attende un lungo fine gnare il Vessillo della Sezione di Como; ai il Vessillo e ci lanciano messaggi di saluto. settimana carico di emozioni, di gioie, di miei fianchi il presidente Enrico Gaffuri e È finita, proprio finita; una giornata così ricordi e sensazioni forti. Mia moglie e io il colonnello Fabio Asso. Dietro il Consi- stracarica di sentimenti che rimarrà inde- siamo ospiti di amici a San Donato Mila- glio sezionale e il fiume in piena degli Al- lebilmente scolpita nei nostri cuori. nese, alla periferia sud i quali rimangono pini comaschi con i gagliardetti, al passo Sasha Manzolini, alfiere del Vessillo PER RACCONTARTI UN’AVVENTURA STRAORDINARIA Caro amico ti scrivo… più tempo per timore e speranza. Avevo scelto le parole con cura, avevo prepara- to citazioni e aforismi appropriati. Ma è Milano 12 maggio 2019, tarda sera fani, insieme agli altri bocia Angelo D’A- bastato veder spuntare il cartello che an- cunto e Ivan Mellerio, per poter parteci- nunciava la Sezione di Como e stringere C aro Cesare Lavizzari, quanto mi sei mancato oggi alla sfila- ta che ha concluso l’Adunata del Centena- pare e condividere interamente la sfilata, tutti insieme. Alle ore 18:30, sfila la Sezione di Como. tra le mani quel microfono tanto atteso per scatenare emozioni mai provate nella vita, la voce rotta dalla suggestione che rio, di cui avresti dovuto essere protago- In quelle dieci ore, ho pensato, ripensato, ha assunto improvvisamente un tono nista, nella tua Milano. Avrei desiderato pianificando nei minimi dettagli, alle pa- acuto, l’eccitazione che accompagna la che tu ci fossi stato perché, come puoi role che avrei voluto dire quando sarebbe comunicazione di sensazioni per essere ben immaginare, per me è stata diversa toccato a me. L’incontro con il presidente certo di coinvolgere chi ti ascolta. da tutte le altre. sezionale Enrico Gaffuri in cui mi propo- Cesare, se tu avessi visto lo spettacolo che È iniziata così: ore 8:00, onorato di essere neva, su indicazione del presidente nazio- le Penne Nere comasche hanno regalato convocato di primo mattino, da Manuel nale Sebastiano Favero, di formarmi per a tutti: il pannello floreale di Griante, le Principi (nella foto con Tiziano, ndr), ve- diventare speaker ufficiale dell’Adunata, sette Medaglie d’Oro che luccicavano sul terano e capo carismatico dello staff degli è risuonato tante volte nella mia mente. Vessillo, Enrico Gaffuri alla sua ultima speaker ufficiali, e dai suoi luogotenenti La trepidazione del momento di affron- Adunata come presidente sezionale, il di lungo corso Guido Alleva e Nicola Ste- tare la terribile prova era finita, non c’era Consiglio, cinquantotto sindaci di Comu- ni comaschi, la Fanfara di Asso, i gagliar- detti, gli striscioni, la Fanfara di Olgiate Comasco che mi ha rapito e coinvolto nel canto di Sventola Tricolore e duemila Alpi- ni orgogliosi di manifestare la loro fede, di attestare il privilegio di poter celebrare il centenario dell’Ana e onorare i principi e gli scopi dei Padri fondatori. Henri Bergson disse “La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento di anima”. Cesare, mi auguro di cuore di esserci ri- uscito. Tiziano Tavecchio, speaker ufficiale Ana 14 aprile-giugno 2019
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