I SETTANT'ANNI DALLA LIBERAZIONE
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I SETTANT’ANNI DALLA LIBERAZIONE In occasione della ricorrenza dei settant’anni dalla Liberazione - in collaborazione con la UISP Piemonte e il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà - possiamo offrire la possibilità a dieci classi di partecipare ad un un’uscita sul territorio di una giornata con Accompagnatore Naturalistico con solo il costo del trasporto. Questa proposta sarà valida per i seguenti programmi: PROGRAMMA N. 1 VAL TRONCEA: LA GRANDE BATTAGLIA TEMA DELLA GITA La scelta della Valle è dovuta da una parte alle caratteristiche del territorio essenzialmente montano, dall’altra alla tipologia abbastanza rara nelle strategie belliche partigiane di opposizione su fronti difensivi col coinvolgimento di 2000 partigiani e più di 5000 tra Nazisti e Repubblichini. A cavallo tra luglio e agosto 44 si scatena l’operazione “ usignolo” grazie alla quale i tedeschi intendono riprendere il controllo delle valli ormai nelle mani delle formazioni partigiane. In Val chisone l’ultimo baluardo sarà proprio la Val Troncea, luogo di nascita di Marcellin. A monte di questa vera e propria battaglia la nascita di un territorio liberato strutturato con campi per prigionieri e ospedali da campo centri comando. Si evidenziano anche le figure di capi quasi leggendari, Marcellin, Serafino. Ancora più crude le reazioni con rappresaglie sui civili, bombardamenti aerei, intere borgate date alle fiamme. ITINERARIO Il percorso si sviluppa tra Pragelato con visita alla sede del Parco Alpi Cozie e la bassa Val Troncea lungo strade e sentieri che ci portano ai resti delle borgate di Laval e Seytes duramente colpite dalla repressione nazifascista. L’itinerario permette anche approfondimenti sulla civiltà contadina, sulla necessità di un rapporto di collaborazione tra nuclei familiari che costituisce anche la base dei rapporti di aiuto nei confronti dei partigiani, tra cui molti nativi delle valli. In questa realtà anche il comune linguaggio, occitano, e spesso la condivisione più che ad una appartenenza politica ad una fede religiosa, fortifica l’unione nei confronti degli “ invasori “. Dislivello dai 1600 m. circa a 1790 di Seytes.
Difficoltà: media difficoltà Periodo: settembre/ottobre, fine aprile/maggio. Equipaggiamento: pedule da trekking o scarpe da ginnastica non con la suola liscia, zainetto, k- way, ombrello, pranzo al sacco e acqua. PROGRAMMA N. 2 NOI: I PARTIGIANI TEMA DELLA GITA La storia del movimento di resistenza della Valle è diverso da quelli già descritti dovendo tenere conto delle particolari caratteristiche ambientali: la bassa valle con importanti complessi industriali, l’essere un fondamentale punto di passaggio tra Italia e Francia, le caserme e le fortificazioni di frontiera, le riserve di armi, una forte presenza di tedeschi e fascisti a presidiare il tutto. I gruppi partigiani si sono potuti sviluppare solo sulle montagne con azioni di guerriglia in cui l’apporto di collaborazione della popolazione risultò essere fondamentale. L’ 8 di dicembre 1943 a soli due mesi dal fatidico armistizio gli uomini delle prime bande formatesi in Valle, Fontan e Carli, prestano giuramento nella località della Garda sopra San Giorio. Oltre al profondo significato simbolico la scelta del luogo porta a ulteriori considerazioni: i ripidi versanti della valle erano il migliore teatro d’ azione celando nascondigli ovunque, la perfetta conoscenza del terreno da parte dei locali, il legame con la storia , il luogo prescelto era il mondo dei cavatori di pietre e collegamento con antichi segni della fede come la Certosa di Banda. ITINERARIO Da San Giorio si raggiunge la Borgata Vietti da cui ha inizio il percorso, in breve si arriva per un ripido sentiero al luogo molto suggestivo del Giuramento. Da qui si può proseguire per sterrati e sentieri attraversando cave di pietra nascoste dalla vegetazione. E’ possibile sia rientrare a Vietti con un percorso ad anello che raggiungere la Certosa di Banda e da qui in breve a Villarfocchiardo dove sarebbe possibile riprendere il bus. Dislivello circa 200 m. Difficoltà: media difficoltà
Periodo: tutti i mesi ad esclusione di quelli invernali Equipaggiamento: pedule da trekking o scarpe da ginnastica non con la suola liscia, zainetto, k- way, ombrello, pranzo al sacco e acqua. PROGRAMMA N. 3 VAL SANGONE: UN SOGNO DI LIBERTA’ (IL VALLONEDEL SANGONETTO) TEMA DELLA GITA La realtà della valle costituisce una ulteriore sfaccettatura nel mondo della guerra di Resistenza. Un centro ; Giaveno, importante e popoloso a due passi dalla pianura e dalla Val di Susa, le montagne con valli impervie e confinanti anche con la Val Chisone, non lontani la Nobel di Avigliana e la polveriera di Sangano, il passo della Colletta collegamento con il basso pinerolese. Non a caso quindi si viene a creare una situazione ottimale per ospitare un alto numero di partigiani con un forte controllo del territorio fino a suscitare la reazione dei nazifascisti ai primi di maggio del 44 con l’immissione in campo di migliaia di soldati, carri armati, rastrellamenti, borgate devastate, fucilazioni. In questa realtà e da approfondire anche l’incapacità di creare un fronte unico tra i diversi gruppi partigiani con una netta suddivisione tra badogliani e garibaldini, ma anche tra i vari capi all’interno delle stesse formazioni. ITINERARIO Un percorso ad anello che parte dal paesino di Tonda e tocca le borgate Dogheria, Sizi, L’Alpe Palè, la Dandalera per arrivare infine ad Aletti e chiudere l’itinerario. In questi luoghi si stanziarono i primi nuclei di Partigiani nel 1943 e da lì al 1945 le diverse borgate e i boschi d’intorno ospitarono i più importanti nuclei armati tra un rastrellamento e un lancio paracadutato di aiuti dagli inglesi. E’ importante muoversi fisicamente in questi spazi selvaggi e ormai silenziosi per riuscire ad immedesimarsi negli stati d’animo di coloro che vissero per mesi tra un nascondiglio e l’altro lontani dalle famiglie per essere coerenti con le proprie scelte morali. L’escursione si presta inoltre ad approfondimenti su interessantissimi aspetti geologici e faunistici e anche di cultura materiale. Bellissima la borgata di Aletti con la sua struttura a “ricetto”. Difficoltà: media difficoltà Periodo: aprile/giugno – settembre/ottobre
Equipaggiamento: pedule da trekking o scarpe da ginnastica non con la suola liscia, zainetto, k- way, ombrello, pranzo al sacco e acqua. PROGRAMMA N. 4 CRESCERE CON UN MUSEO (il Museo della Resistenza di Condove) TEMA DELLA GITA Ci muoveremo alla ricerca delle testimonianze rimaste in un territorio profondamente cambiato da quegli anni. La cultura contadina che si incontra con la Rivoluzione Industriale, la nascita delle prime fabbriche e delle prime realtà di società di Mutuo Soccorso tra gli operai con la creazione di una nuova e diversa classe sociale che comunque non rinnega le proprie origine di contadini e allevatori. Sarà proprio questo legame che anche amore e conoscenza del territorio che permetterà alle formazioni partigiane di occupare in maniera più o meno stabile le fasce montane e le borgate della valle. ITINERARIO E’ appena nato a Condove un Museo della Resistenza che raccoglie tantissimi reperti che raccontano la storia delle formazioni partigiane di valle, dalle divise al materiale cartaceo. Tantissimo può essere ancora fatto. Il ns. progetto è quello di far sì che da questa esperienza sia i ragazzi che il museo diventino più “grandi”. Si raggiungerà Condove e il Museo della Resistenza dove incontreremo anche dei testimoni del tempo, faremo una piccola passeggiata nel paese e nei dintorni cercando di ri-scoprire le storie della Resistenza e della Rivoluzione industriale. Per questa gita è possibile ipotizzare l’utilizzo dei mezzi pubblici. E’ possibile concordare delle modifiche al programma soprattutto con gli insegnanti delle scuole della bassa valle di Susa. Difficoltà: facile difficoltà
Periodo: tutto l’anno Equipaggiamento: pedule da trekking o scarpe da ginnastica non con la suola liscia, zainetto, k- way, ombrello, pranzo al sacco e acqua. Polvere di Stelle Snc di Pozzi M. & c.
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