I rischi psicosociali: un focus sullo stress lavoro-correlato - Bollettino Adapt

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Literature review

  Associazione per gli Studi Internazionali e Comparati sul Diritto del lavoro e sulle Relazioni industriali

     In collaborazione con il Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi

Literature review
I rischi psicosociali: un focus
sullo stress lavoro-correlato
a cura di Maria Giovannone

Premessa                                                         particolari, il rischio da stress lavoro-correlato,
                                                                 invitando alla pedissequa quanto opportuna osser-
La delicatezza del tema e la consistenza delle rile-             vanza dei contenuti dell’accordo quadro europeo
vazioni scientifiche hanno opportunamente in-                    sopra citato. Sennonché la predetta disciplina co-
fluenzato il quadro normativo internazionale, co-                munitaria – pur condivisibile nella ratio e nei con-
munitario e nazionale. Invero, anche sulla scorta                tenuti – si è rivelata meno fruibile sotto un profilo
delle indicazioni fornite dall’accordo quadro euro-              pratico-operativo.
peo sullo stress lavoro-correlato dell’8 ottobre                 In tale ottica si inscrive la rinnovata mission della
2004, i Paesi UE hanno inaugurato un processo di                 Commissione consultiva permanente per la salute
adeguamento normativo e gestionale che ha dato                   e sicurezza sul lavoro che – ai sensi dell’art. 6,
“frutti più o meno maturi”, scientificamente com-                comma 8, lett. m-quater, d.lgs. n. 81/2008, op-
provabili e giuridicamente sofisticati, per affronta-            portunamente inserito dal correttivo d.lgs. n.
re e gestire uno dei rischi sul lavoro più complessi             106/2009 – ha il compito di elaborare le indicazio-
e multifattoriali, difficilmente inquadrabile se non             ni necessarie alla valutazione del rischio da stress
in un’ottica di interdisciplinarietà e compenetra-               lavoro-correlato. Tale operazione si inserisce in un
zione tra fine analisi scientifica e sapiente tecnica            panorama ancora indefinito nel quale tuttavia a
legislativa.                                                     livello istituzionale, sia regionale che centrale, non
Quanto al contesto italiano, superata la fase di                 sono mancati la elaborazione di linee guida meto-
“prima comparizione” della nozione di rischio psi-               dologiche e schemi esemplificativi per la valuta-
cosociale e di stress lavoro-correlato – cui si ricol-           zione – trasfusi in atti di varia natura giuridica –
legano in ogni caso non poche preliminari proble-                nell’ambito dei quali, singolarmente e collettiva-
matiche definitorie – il passo più significativo è               mente, è comunque possibile rintracciare elementi
stato compiuto dal d.lgs. n. 81/2008. L’art. 28,                 utili al fine della elaborazione delle indicazioni
comma 1, espressamente prevede che il datore di                  sistematiche da parte della Commissione consulti-
lavoro, nella valutazione dei rischi e nella redazio-            va permanente.
ne del DVR, debba valutare, nel novero dei rischi                Sotto un profilo operativo comparato e di bench-

                                    Bollettino speciale Adapt, 26 aprile 2010
Bollettino Adapt, 26 aprile 2010

marking ed in un’ottica de iure condendo, è altresì      tuali e all’outsourcing, alla sensazione di insicu-
utile far capo all’esperienza di altri Paesi europei,    rezza del posto di lavoro, all’invecchiamento della
tra cui in particolare il Regno Unito, che ha messo      forza-lavoro, agli orari di lavoro troppo lunghi, ai
a punto e sperimentato, anche di recente, strumen-       ritmi di lavoro intensi, all’elevato coinvolgimento
ti di valutazione del rischio stress lavoro-correlato    emotivo sul lavoro ed allo scarso equilibrio tra
che rivelano attendibilità scientifica oltre che una     vita e lavoro (cfr. AGENZIA EUROPEA PER LA SICU-
grande utilità sotto il profilo pratico-applicativo      REZZA E LA SALUTE SUL LAVORO, Le previsioni
(cfr. J. YARKER, R. LEWIS, E. DONALDSON-FEIL-            degli esperti sui rischi psicosociali emergenti re-
DER, Management competencies for preventing              lativi alla sicurezza e alla salute sul lavoro, Facts,
and reducing stress at work, Health and Safety           2007, n. 74 IT). In considerazione di tali evidenze,
Executive, United Kingdom, 2008, in Boll. spec.          la strategia comunitaria per la salute e la sicurezza
Adapt, 2010, n. 7, sezione Studi e ricerche).            2007-2012 ha ritenuto necessario potenziare la
Tanto premesso, si presenta di seguito una breve         ricerca: «Le priorità in materia di ricerca devono
Literature review, un percorso bibliografico ragio-      in particolare comprendere gli aspetti psicosociali,
nato che raccoglie e fa il punto sui più rilevanti       le patologie muscoloscheletriche, le sostanze peri-
contributi della letteratura nazionale ed internazio-    colose, la conoscenza dei rischi per la riproduzio-
nale sul tema – non senza gli opportuni riferimenti      ne, la gestione della salute e della sicurezza, i ri-
agli atti istituzionali maggiormente significativi –     schi connessi a più fattori incrociati (ad esempio,
e che si auspica possa essere di supporto alla ge-       organizzazione del lavoro e progettazione del luo-
stione dello stress lavoro-correlato ed al delinea-      go di lavoro, ergonomia, esposizione simultanea
mento delle relative linee metodologiche da parte        ad agenti fisici e chimici) e rischi potenziali con-
degli organismi competenti.                              nessi alle nanotecnologie» (cfr. comunicazione
                                                         della Commissione al Parlamento europeo, al
                                                         Consiglio, al Comitato economico e sociale e al
I rischi psicosociali                                    Comitato delle Regioni, Migliorare la qualità e la
                                                         produttività sul luogo di lavoro: strategia comuni-
Analisi e rilevazione empirica                           taria 2007-2012 per la salute e la sicurezza sul
                                                         luogo di lavoro, 21 dicembre 2007, COM(2007)62
Negli ultimi anni l’attenzione degli addetti ai lavo-    def.). Per approfondimenti sul tema si veda Boll.
ri – nell’indagine in tema di tutela della salute e      spec. Adapt, 2009, n. 16.
sicurezza nei luoghi di lavoro, parallelamente al-
l’indagine sui rischi già noti e censiti – si è con-     Lo stress lavoro-correlato
centra su fattori di natura più strettamente psico-
patologica e psicosociale, legati ai cambiamenti         Tra tutti i rischi cosiddetti “psicosociali”, quello
organizzativi e alla insicurezza del lavoro, che da-     che si sta ponendo in modo particolare all’atten-
rebbero luogo a fenomeni di stress e mobbing. I          zione degli operatori del settore – anche a seguito
rischi psicosociali possono definirsi in termini di      della recente riforma della normativa antinfortuni-
interazioni tra contenuto del lavoro, condizioni         stica – è lo stress lavoro-correlato. Preliminarmen-
ambientali e organizzative da un lato e le esigenze      te, va precisato che non si tratta di una “malattia”,
e competenze dei lavoratori dipendenti dall’altro        come molti erroneamente credono, ma piuttosto di
(cfr. Psychosocial factors at work. Recognition          una «situazione prolungata di tensione». Più pre-
and control, Report of the Joint ILO/WHO Com-            cisamente, lo stress lavoro-correlato, nel testo del-
mittee on Occupational Health, Ninth Session, Ge-        l’accordo interconfederale 9 giugno 2008 per il
neva, 18-24 September 1984, Occupational safety          recepimento dell’accordo quadro europeo 8 otto-
and health Series, 1986, n. 56).                         bre 2004, viene definito come «una condizione
In particolare, l’EU-OSHA ha collegato la crescita       che può essere accompagnata da disturbi o disfun-
dei rischi psicosociali all’utilizzo di contratti pre-   zioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è
cari in un mercato del lavoro instabile, alla mag-       conseguenza del fatto che taluni individui non si
giore vulnerabilità dei lavoratori nel contesto della    sentono in grado di corrispondere alle richieste o
globalizzazione, al ricorso a nuove forme contrat-       alle aspettative riposte in loro» (art. 3, punto 1).

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Lo stress, del resto, può potenzialmente colpire in      psicopatologica e psicosociale: il mobbing e lo
qualunque luogo di lavoro e qualunque lavoratore         stress lavoro-correlato (cfr. E. BRUN, M. MILCZA-
a prescindere dalla dimensione dell’azienda, del         REK, Expert forecast on emerging psychosocial
campo di attività, dal tipo di contratto o di rappor-    risks related to occupational safety and health,
to di lavoro; non sembrano quindi individuabili          European Risk Observatory Report, 2007, n. 5
situazioni di esclusione. Lo stress lavoro-correlato     EN, European Agency for Safety and Health at
colpisce il 28% dei lavoratori dei 27 Stati membri       Work, in Boll. spec. Adapt, 2009, n. 9, sezione
e, in Europa, è percepito dai lavoratori stessi come     Studi e ricerche; EUROPEAN AGENCY FOR SAFETY
il secondo problema di salute legato all’attività        AND HEALTH AT WORK, How to Tackle Psychoso-
lavorativa, dopo i disturbi muscolo-scheletrici          cial Issues and Reduce Work-related Stress, 2002,
(cfr. AGENZIA EUROPEA PER LA SICUREZZA E LA              in www.osha.europa.eu). Gli aspetti psicopatolo-
SALUTE SUL LAVORO, Rischi nuovi ed emergenti             gici legati al mobbing non possono certo conside-
per la sicurezza e la salute sul lavoro, Outlook,        rarsi una novità. Si può piuttosto dire che i suoi
2009, n. 1 IT, in www.adapt.it, Osservatorio Nuovi       effetti vengono amplificati da determinati modelli
lavori, nuovi rischi; A. PARENT-THIRION, E. FER-         organizzativi del lavoro, in cui i lavoratori subi-
NÁNDEZ MACÍAS, J. HURLEY, G. VERMEYLEN,                  scono tali forme persecutorie di emarginazione
Fourth European Working Conditions Survey,               non solo dai superiori, ma dagli stessi colleghi.
European Foundation for the Improvement of               Infatti, se i dati processuali dimostrano che il fe-
Living and Working Conditions, 2007, in                  nomeno del mobbing è presente, almeno poten-
www.eurofound.europa.eu). D’altro canto si stima         zialmente, nell’area dei rapporti stabili di lavoro
che, nel 2005, più del 20% dei lavoratori dei 25         ed è prevalentemente di tipo verticale, le esperien-
Stati membri dell’Unione europea ha creduto che          ze maturate in ambienti di lavoro, con presenza di
la sua salute fosse a rischio a causa dello stress sul   lavoratori temporanei, dimostrano invece che il
lavoro. Le previsioni per il futuro sono ancora più      mobbing è ipotizzabile anche in tali contesti e so-
nere: l’OMS ritiene che, entro il 2020, la depres-       prattutto nella forma orizzontale. La medicina del
sione diventerà la causa principale di inagibilità al    lavoro, del resto, sottolinea che la violenza psico-
lavoro (cfr. A. PARENT-THIRION, E. FERNÁNDEZ             logica sul lavoro rappresenta un fenomeno antico
MACÍAS, J. HURLEY, G. VERMEYLEN, Fourth Eu-              quanto le organizzazioni stesse (sul punto si veda
ropean Working Conditions Survey, cit.). In Italia,      M.C. CIMAGLIA, Riflessioni su mobbing e danno
come rivela l’ultimo rapporto annuale dell’Inail,        esistenziale, in RGL, 2002, 91, nonché, per un ri-
da un’indagine condotta recentemente dall’istituto       flessione comparata, A. Russo, Il mobbing tra esi-
e dall’Istat sulla percezione dei rischi sui luoghi di   genze preventive e tecniche risarcitorie. Profili
lavoro è emerso che per il 16,2% degli intervistati      comparati, in DRI, 2006, n. 4, 1051 ss.). Da sem-
lo stress, la depressione e l’ansietà rappresentano      pre legato alla sfera delle relazioni interpersonali,
una fonte di disagio per chi pratica o ha svolto u-      in genere non investiva, formalmente, l’intero
n’attività lavorativa (cfr. Indagine ISTAT-INAIL         management dell’impresa. Si consumava piuttosto
“Salute e sicurezza sul lavoro”, in INAIL, Rappor-       nel rapporto capo/collaboratore, progressivamente
to Annuale. Analisi dell’andamento infortunistico        estromesso dal ciclo produttivo e depauperato del-
2008, 2009, in www.inail.it). Per approfondimenti        la sua immagine professionale e personale. Il cam-
sul tema si veda Boll. spec. Adapt, 2009, n. 16, cit.    biamento organizzativo che ha attraversato l’Euro-
                                                         pa nel decennio scorso con il suo carico “esuberi”,
                                                         costosi da ricollocare, e di “risorse umane”, che
Stress, mobbing e burn-out: la necessità di dif-         sono diventate un peso, ha fatto crescere geometri-
ferenziare figure affini                                 camente i numeri del mobbing che, d’improvviso,
                                                         si è configurato come un’emergenza sociale. Un
L’indagine sulle interrelazioni causali tra organiz-     ruolo particolare ha, quindi, il medico del lavoro,
zazione del lavoro e tutela della salute e sicurezza     perché è nell’ambiente di lavoro che nascono e si
ha parallelamente indotto le istituzioni comunita-       mantengono le azioni stressogene mobbizzanti e
rie ed internazionali e la medicina del lavoro a         perché qualsiasi sostegno alle vittime è destinato a
concentrarsi su fattori di natura più strettamente       vanificarsi, se il soggetto è costretto a rimanere (o

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a tornare) in una condizione di lavoro dove nulla         stress e fatica psicofisica, un gap in termini di ren-
cambia (cfr. E. FATTORINI, R. GILIOLI (a cura di),        dimento e motivazione che lo porta all’appiatti-
Stress e Mobbing. Guida per il medico, Ispesl,            mento lavorativo. Il pendolare stanco è uno stres-
2006, in Boll. spec. Adapt, 2009, n. 16, cit., sezio-     sato cronico e la manifestazione fisica del disagio
ne Percorsi di lettura).                                  è la componente ossessiva che entra nel suo com-
Come il mobbing, la materia dello stress lavoro-          portamento quotidiano, portandolo spesso a rea-
correlato è campo di numerosi studi di medicina           zioni che denotano forte instabilità e irritabilità.
del lavoro, rivolti all’analisi delle possibili intera-   Ancor più peculiari, poi, le conseguenze psichiche
zioni tra organizzazione del lavoro e salute psico-       per i pendolari cosiddetti fasici, ossia coloro che
fisica del lavoratore. In tale ottica si pone uno stu-    affrontano lunghi viaggi settimanali o periodici,
dio che sottolinea come lo stress da lavoro aumen-        come i marinai o i lavoratori delle piattaforme pe-
ti le probabilità di incidenti. Tale condizione ri-       trolifere. Uno studio condotto in Danimarca rileva
guarderebbe in particolare i lavoratori con un forte      un’incidenza degli infortuni per i marittimi, supe-
carico di lavoro ed un basso livello di soddisfazio-      riore a 11,5 volte rispetto alla media degli altri la-
ne (cfr. A. NAKATA, T.T. IKEDA, M. TAKAHASHI,             voratori. Ciò troverebbe spiegazione proprio nella
T. HARATANI, M. HOJOU, Y. FUJIOKA, N.G.                   maggiore accumulazione di elevati livelli di stress
SWANSON, S. ARAKI, Impact of psychosocial job             indotti dalla peculiare modalità organizzativa del
stress on non-fatal occupational injuries in smal-        lavoro. In situazioni di questo tipo, pertanto, il
land medium-sized manufacturing enterprises, in           pendolare va incontro ad un’alternanza bioritmica
American Journal of Industrial Medicine, 2006,            negativa: per un determinato lasso di tempo si oc-
vol. 49, n. 8, 658-669; S. HARVEY, F. COURCY,             cupa solo del lavoro raggiungendo la piena realiz-
A. PETIT, J. HUDON, M. TEED, O. LOISELLE, A.              zazione; nel periodo di pausa, al ritorno a casa, si
MORIN, Organizational Interventions and Mental            sente improvvisamente come disoccupato, ha dif-
Health in the Workplace: A Synthesis of Interna-          ficoltà a riempire tutto il tempo di cui dispone e va
tional Approaches, IRSST, 2006; S. CLARKE, C.L.           incontro a noia, abulia e disadattamento, con gravi
COOPER, Managing the Risk of Workplace Stress.            conseguenze sui rapporti familiari. Alle patologie
Health and Safety Hazards, Routledge, London,             psicosociali, in via mediata possono poi ricondur-
2003).                                                    si, nei casi più gravi, disfunzioni psicologiche ed
In particolare, i dati emergenti dai recenti studi        organizzative individuali correlate a fenomeni di
dell’istituto nazionale francese per la salute e la       assenteismo, scarso rendimento produttivo e pen-
sicurezza sul lavoro sottolineano degli importanti        sionamento anticipato, che non di rado si rifletto-
fattori nell’analisi del benessere dei lavoratori:        no negativamente sul sistema produttivo aziendale
l’andamento della organizzazione del lavoro e il          inducendo gravi perdite economiche.
suo impatto sullo stress; la definizione dello stress     Sempre nell’ambito dei rischi psicosociali emer-
e dei meccanismi dello stress occupazionale; la           genti si colloca la sindrome da burn-out. Per gli
considerazione dello stress come rischio connesso         approfondimenti in tema di burn-out si rinvia al
ai sistemi organizzativi; la rilevanza che lo stress      contributo di L. DE MARCO, La sindrome da burn-
da lavoro assume nell’ambito del quadro di riferi-        out, redatto nell’ambito del report finale della ri-
mento europeo; i metodi per stimare il costo dello        cerca finanziata dal Ministero del lavoro e delle
stress occupazionale. Una singolare declinazione          politiche sociali, Organizzazione del lavoro e nuo-
di tale patologia si rileverebbe, poi, nel pendolari-     ve modalità di prestazioni lavorative: partecipa-
smo. Sul lavoratore pendolare, infatti, grava un          zione dei lavoratori e buone prassi a livello euro-
impegno che lede la dimensione dell’identità ed           peo in tema di salute e sicurezza del lavoro, a cura
induce stress ed instabilità e vulnerabilità emotive.     di A. Russo, A. Corvino, P. De Vita, M. Giovan-
I pendolari non sono mai consapevoli della loro           none, N. Persico, O. Rymkevitch, S. Spattini, M.
autonomia lavorativa. Per loro il viaggio è una           Tiraboschi, settembre 2008.
perdita di tempo, di denaro, di energia mentale e         Il termine burn-out (“bruciato”, “scoppiato”) deri-
di concentrazione. Ciò produrrebbe anzitutto la           va dal gergo sportivo degli anni Trenta, e sta ad
perdita della creatività sul lavoro. Impercettibil-       indicare l’atleta che non è più in grado di dare pre-
mente, anno dopo anno, il pendolare accumula              stazioni sportive agonistiche nonostante continui

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ad allenarsi e a muoversi come faceva precedente-        non dispone di risorse e di strategie cogniti-
mente. Sull’argomento si segnalano: AA.VV., L’o-         ve/comportamentali adeguate (cfr. C. CHERNISS,
peratore cortocircuitato, in Strumenti per la rile-      Professional burnout in human service organiza-
vazione del burn-out fra gli operatori sociali,          tions, Praeger, New York, 1980; C. CHERNISS,
Clup, Milano, 1987; L. AGOSTINI, C. PACCHI, R.           Staff burnout: job stress in the human services,
PARISI, Burnout e servizi sociosanitari. Un’inda-        Sage, Beverly Hills, 1980; C. CHERNISS, D.L.
gine esplorativa, in Difesa Sociale, 1990, 41-62;        KRANTZ, La sindrome del burnout: lo stress lavo-
A. ANTONOVSKY, Unraveling The Mystery of                 rativo degli operatori dei servizi sociosanitari,
Health – How People Manage Stress and Stay               Centro Scientifico Torinese, Torino, 1983).
Well, San Francisco, Jossey-Bass, San Francisco,         Per quanto riguarda il panorama italiano in parti-
1987; J. EISENBERGER, J. ASELAGE, Perceived              colare sul tema del burn-out si sottolinea che il
organizational support and psychological con-            progetto di legge del 2 maggio 2000, n. 4562, da-
tracts: a theoretical integration, in Journal of Or-     va del burn-out la seguente definizione: «Sindro-
ganizational Behavior, 2003, n. 24, 491-509; F.          me di esaurimento emozionale, di spersonalizza-
AVALLONE, M. BONARETTI, Benessere organizza-             zione e di riduzione delle capacità professionali
tivo, Rubbettino, Roma, 2003; F. AVALLONE, A.            che può presentarsi in soggetti che per mestiere si
PAPLOMATAS, Salute organizzativa. Psicologia             occupano degli altri e si esprime in una costella-
del benessere nei contesti lavorativi, Raffaello         zione di sintomi quali somatizzazioni, apatia, ec-
Cortina, Milano, 2005; G. BANDOLATO, Le don-             cessiva stanchezza, risentimento, incidenti» (cfr.
ne nelle professioni di aiuto. Una ricerca sul           ddl n. 4562/2000, Norme a tutela dei mestieri e
burn-out femminile, Borla, Roma, 1993; A.B.              delle professioni di aiuto alla persona dalla sin-
BAKKER, W.B. SCHAUFELI, E. DEMEROUTI,                    drome da burn out, ad iniziativa dei Senatori De
P.P.M. JANSSEN, R. VAN DER HULST, J. BROU-               Luca, Cortina, Ripamonti ed altri).
WER, Using equity theory to examine the differ-          Quanto agli strumenti di rilevazione del burn-out,
ence between burn-out and depression, in Anxiety,        la letteratura psichiatrica ha definito il burn-out
Stress and Coping, 2000, vol. 13, n. 3, 247-268;         «una sindrome di esaurimento emotivo, deperso-
A.B. BAKKER, E. DEMEROUTI, M.C. EUWEMA,                  nalizzazione e ridotta realizzazione personale» ed
Job Resources Buffer the Impact of Job Demands           ha ideato uno strumento diagnostico standardizza-
on Burnout, in Journal of Occupational Health            to per riconoscerlo e quindi per pianificare dei
Psychology, 2005, vol. 10, n. 2, 170-180; L. BOR-        programmi d’intervento specifici. Tale test, deno-
GOGNI, C. CONSIGLIO, Job burnout: evoluzione di          minato Maslach Burnout Inventory (MBI), è un
un costrutto, in Giornale Italiano di Psicologia,        questionario mirato a misurare, in base alle rispo-
2005, n. 1, 23-57; E.R. GREENGLASS, Proactive            ste fornite, tre dimensioni, tre componenti, diverse
coping, work stress and burnout, in Stress News          del burn-out che emergono progressivamente:
Journal, 2001, vol. 13, n. 2.                            • esaurimento emotivo, che esamina la sensazione
Altri Autori fanno derivare il termine “burn-out”        di essere inaridito emotivamente ed esaurito dal
dal gergo della droga e starebbe ad indicare gli         proprio lavoro, sensazione di “non riuscire più a
effetti, “lo scoppio” di una eccessiva assunzione di     farcela”. Corrisponde a una sensazione di svuota-
sostanze stupefacenti. In italiano può essere tra-       mento, di perdita delle proprie energie e risorse;
dotto anche con il termine “cortocircuitato”, come       • spersonalizzazione, che misura una risposta
se si trattasse di un apparecchio che è andato in        fredda ed impersonale nei confronti della propria
tilt, rendendo l’idea di una situazione che è arriva-    utenza. Corrisponde alla riduzione di empatia
ta ai suoi estremi limiti. Il primo ad utilizzare tale   (capacità di percepire esattamente ciò che sente
termine per indicare un complesso di sintomi, qua-       l’altro e di comunicare questa percezione), all’at-
li logoramento, esaurimento e depressione riscon-        teggiamento di distacco, cinismo, ostilità;
trati in lavoratori volontari di un ospedale ameri-      • sentimento di frustrazione. Corrisponde al crollo
cano, è stato, nel 1974, Freudenbergerer. In segui-      dell’autostima, alla mancata realizzazione delle
to, Cherniss con “burn-out syndrome” ha inteso la        proprie aspettative, alla percezione di inadeguatez-
risposta individuale ad una situazione lavorativa        za nello svolgere il proprio ruolo.
percepita come stressante nella quale il soggetto        Nel 1994 Folgheraiter ha individuato come quarto

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stadio la perdita della capacità di controllo rispetto    Strategie organizzative, rischi emergenti e
alla propria attività professionale, che porta a una      stress
riduzione del senso critico e quindi a una errata
attribuzione di valenza alla sfera lavorativa.            L’analisi eziopatogenetica relativa all’insorgenza
Il burn-out ha una genesi multifattoriale, di tipo        dello stress lavoro-correlato, rivela che molto rile-
oggettivo e soggettivo. I fattori soggettivi rivesto-     vante è il peso delle strategie organizzative/pro-
no particolare importanza, in quanto tra persone          duttive e di gestione delle risorse umane adottate
diverse che condividono uno stesso ambiente la-           dai datori di lavoro. In un’ottica di prevenzione
vorativo non tutte sviluppano la sindrome. Molto          primaria, pertanto, e in vista della elaborazione di
dipende dalla loro personalità, dalle strategie di        puntuali tecniche di valutazione e gestione del ri-
copying, dalle esperienze precedenti, dalla resi-         schio, si rende opportuno studiare i meccanismi di
stenza allo stress e alle frustrazioni. I soggetti a      interrelazione tra organizzazione e insorgenza del-
rischio di burn-out sono dei perfezionisti, idealisti,    lo stress non senza una breve retrospettiva dottri-
eccessivamente dediti al lavoro, alle esigenze dei        nale sulla principale letteratura scientifica organiz-
clienti e degli amministratori, eccessivamente am-        zativa ed economica di riferimento. Per approfon-
biziosi, con vita privata poco soddisfacente, che         dimenti è opportuno rinviare al contributo di A.
avvertono il bisogno di tenere tutto sotto control-       BARBONI, I nuovi modelli di organizzazione del
lo, che si ispirano ad un’idealizzata mistica profes-     lavoro, redatto nell’ambito del report finale della
sionale che può indurre aspettative non realistiche       ricerca finanziata dal Ministero del lavoro e delle
e disillusioni, che avvertono un forte bisogno di         politiche sociali, Organizzazione del lavoro e nuo-
aiutare, e si pongono come una grande madre ac-           ve modalità di prestazioni lavorative: partecipa-
cogliente o un padre onnipotente. Sono persone            zione dei lavoratori e buone prassi a livello euro-
impulsive, dipendenti dagli altri, eccessivamente         peo in tema di salute e sicurezza del lavoro, cit.,
introverse o estroverse, con sistema motivazionale        che ha il pregio di analizzare e fare il punto sui
inadeguato, con disparità di valutazione cognitiva,       principali riferimenti della letteratura organizzati-
eccessivamente entusiasti, zelanti, scrupolosi, che       va sul tema.
provano un sentimento di insufficienza e di inca-
pacità a svolgere il proprio lavoro (impotenza ap-        Flessibilità funzionale
presa), una pulsione eccessiva a raggiungere una
meta ed una dedizione professionale eccessiva ri-         Secondo il quarto sondaggio sulle condizioni di
spetto alle soddisfazioni ottenute. I fattori oggetti-    lavoro in Europa (cfr. A. PARENT-THIRION, E.
vi sono rappresentati dai fattori ambientali, orga-       FERNÁNDEZ MACÍAS, J. HURLEY, G. VERMEYLEN,
nizzativi: sovraccarico di lavoro, mancanza di            Fourth European Working Conditions Survey,
controllo, ricompense insufficienti, mancanza di          cit.), almeno il 60% dei lavoratori dell’UE-27 è
equità, crollo del senso di appartenenza, conflitto       periodicamente impegnato nello svolgimento di
di valori. Tali fattori oggettivi non sono modifica-      mansioni in alternanza con i propri colleghi (job
bili dal singolo individuo ma possono essere mo-          rotation). La stessa fonte rileva che almeno il 50%
dificati solo attraverso specifici interventi e strate-   degli intervistati svolge parte del proprio lavoro in
gie organizzative. A ciò si aggiunge lo stress addi-      team. Dei Paesi dell’UE-15, l’Italia rappresenta il
zionale. Da molti Autori vengono indicate, infatti,       fanalino di coda per l’incidenza di forme di team-
categorie ad alto rischio di burn-out che sono: gli       working (40,9%). L’organizzazione per micro-
operatori nei reparti psichiatrici, dei pronto soc-       strutture flessibili trova massima espressione nei
corso, della terapia intensiva, dei reparti oncologi-     gruppi di lavoro autodiretti, caratterizzati da poli-
ci e con malati di Aids o, più in generale, dei re-       valenza funzionale, autonomia, maggiori opportu-
parti e ambulatori per patologie croniche e invali-       nità di esercitare le proprie capacità di problem-
danti, perché il contatto con l’utenza è più coin-        solving ed empowerment (cfr. J.D. ORSBURN, L.
volgente e carico di emotività.                           MORAN, E. MUSSELWHITE, J.H. ZENGER, Self-
                                                          Directed Work Teams. The New American Chal-
                                                          lenge, Irwin Professional Publishing, Burr Ridge,
                                                          1990). La latitudine decisionale del singolo sem-

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brerebbe ampliarsi in seguito all’adozione di as-         team).
setti organizzativi funzionalmente flessibili. Tale       Una prima considerazione riguarda l’impatto del
fattore è peraltro determinante nella misurazione         fenomeno sui livelli di assenteismo, turnover e job
dei livelli di job strain, una disfunzione emoziona-      performance (M.F. DOLLARD; H.R. WINEFIELD;
le, la cui misura è data dal modello del livello di       A.H. WINEFIELD; J. DE JONGE, Psychosocial job
controllo/contenuto della mansione elaborato da           strain and productivity in human service workers:
Karasek (R.A. KARASEK, Job Demands, Job Deci-             A test of the demand-control-support model, in
sion Latitude, and Mental Strain: Implications for        Journal of Occupational and Organizational
Job Redesign, in Administrative Science Quar-             Psychology, 2000, vol. 73, n. 4, 501-510). Gli ef-
terly, 1979, vol. 24). In tale ricostruzione il princi-   fetti del job strain non sembrano però confinati
pale stressor lavorativo nella percezione di bassi        alla sola sfera dello stato di salute psichica e men-
livelli di potere decisionale durante lo svolgimento      tale dell’individuo che ne risulta affetto. Alcuni
della mansione, specie quando questo è associato          studi epidemiologici hanno studiato a fondo le
ad un contenuto particolarmente impegnativo.              conseguenze del fenomeno a livello fisiologico,
L’introduzione del fattore “supporto sociale” da          utilizzando come variabile il dosaggio di alcuni
parte dei peers e supervisori caratterizza invece         ormoni nel sangue. I risultati dimostrano come alti
l’evoluzione dello stesso modello nella sua varian-       livelli di cortisolo, adrenalina e noradrenalina pos-
te denominata iso-strain (J.V. JONHSON, E.M.              sono, nel lungo termine, influire sul funziona-
HALL, Job strain, work place social support, and          mento di alcuni organi (M.S. GAZZANIGA, T.F.
cardiovascular disease: a cross-sectional study of        HEATHERTON, Psychological Science: Mind,
a random sample of the Swedish working popula-            Brain, and Behavior, W.W. Norton & Company,
tion, in American Journal of Public Health, 1988,         New York, 2002). Ulteriori dati empirici mostrano
vol. 78, n. 10, 1336-1342).                               un’associazione tra esposizione cronica al job
Interdipendenza funzionale e lavoro di gruppo sa-         strain, malattie somatiche ed ipertensione (cfr.
rebbero dunque alla base di un maggior grado di           P.L. SCHNALL, P.A. LANDSBERGIS, T.G. PICKER-
benessere organizzativo. Secondo il report del            ING, J.E. SCHWARTZ, Perceived job stress, job
NORA team (NATIONAL INSTITUTE FOR OCCUPA-                 strain, and hypertension, in American Journal of
TIONAL SAFETY AND HEALTH, The changing Or-                Public Health, 1994, vol. 84, n. 2, 320-321; T.
ganization of work and the safety and health of           THEORELL, A. PERSKI, T. AKERSTEDT, F. SIGALA,
working people, 2002) i recenti modelli organizza-        G. AHLBERG-HULTÉN, J. SVENSSON, P. ENEROTH,
tivi, caratterizzati da maggiore flessibilità, respon-    Changes in job strain in relation to changes in
sabilità e più opportunità formative offrono ai la-       physiological state. A longitudinal study, in Scan-
voratori più chance di crescita professionale ed          dinavian Journal of Work, Environment & Health,
autonomia. Alla luce del modello del controllo, gli       1988, vol. 14, n. 3, 189-196). La relazione asso-
output correlati sembrano potenzialmente identifi-        ciativa è corroborata anche da uno studio longitu-
carsi con minore stress e percezione di maggiore          dinale promosso dalla Cornell University (The
soddisfazione e benessere. Tuttavia, nel livello          Cornell Work Site Blood Pressure Study, 1998).
pragmatico, i gruppi di lavoro flessibili non pre-        Numerose anche le ricerche che dimostrano una
sentano caratteristiche omogenee, manifestando            relazione significativa tra job strain e patologie
livelli divergenti di empowerment funzionale.             cardiovascolari (K.L. BELKIC, P.A. LANDSBERGIS,
Spesso la dimensione discrezionale del compito è          P.L. SCHNALL, D. BAKER, Is job strain a major
marginale, e ad un’intensificazione del carico di         source of cardiovascular disease risk? A critical
lavoro non corrisponde un adeguato livello di con-        review of the empirical evidence, with a clinical
trollo sul contenuto della mansione. Secondo la           perspective, in Scandinavian Journal of Work, En-
Fourth European Working Conditions Survey, cit.,          vironment & Health, 2004, vol. 30, n. 2, 85-128).
il potere decisionale sulla modalità di organizza-        Lo stress cronico può avere conseguenze gravi,
zione del lavoro nel gruppo è ancora principal-           includendo l’ipotesi della mortalità, principalmen-
mente associato alla figura del datore di lavoro o        te per patologie cardiovascolari (M. KOPP, A.
del management (72% dei casi esaminati per grup-          SKRABSKI, Z. SZÁNTÓ, J. SIEGRIST, Psychosocial
pi in alternanza dei compiti, 50% per lavoro in           determinants of premature cardiovascular mortal-

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ity differences within Hungary, in Journal of Epi-        zione del flexi-time: nelle regioni nord-europee,
demiology and Community Health, 2006, vol. 60,            circa il 50% dei lavoratori mostra ampia capacità
n. 9, 782-788; M. MARMOT, Social class, occupa-           di modulare l’orario di lavoro sulla base delle pro-
tional status, and CVD, in P.L. SCHNALL, K.L.             prie esigenze, contro un mero 25% dei lavoratori
BELKIC, P.A. LANDSBERGIS, D. BAKER (eds.), The            nelle regioni del sud-est. L’elemento discrezionale
Workplace and Cardiovascular Disease, Occupa-             individuale è fondamentale nella percezione dei
tional Medicine: State of the Art Reviews, 2000,          rischi psicosociali, ed un basso livello di controllo
vol. 15, n. 1; N. HAMMAR, L. ALFREDSSON, J.V.             sulla definizione del tempo di lavoro agisce noto-
JOHNSON, Job strain, social support at work, and          riamente come stressor. Il medesimo fattore assu-
incidence of myocardial infarction, in Journal of         me rilevanza esplicativa anche nello studio degli
Occupational and Environmental Medicine, 1998,            effetti psicologici del lavoro a tempo parziale. Il
vol. 55, 548-553. In Giappone il fenomeno, anche          lavoro part-time non appare sempre come un’op-
conosciuto come Karoshi, è oggetto di tematizza-          zione volontaria. In Europa, il 23% dei lavoratori
zione sia della cronaca quotidiana che dell’agenda        part-time preferirebbe lavorare in full-time. In Ita-
politica, a tal punto da essere classificato tra i casi   lia i part-timers “involontari” rappresentano il
eleggibili all’indennità di compensazione da parte        27% del totale dei lavoratori a tempo parziale. La
del Ministero del lavoro. In realtà il “decesso da        contrazione della retribuzione può impattare nega-
overwork” è dovuto a una pluralità di fattori, tra        tivamente la sfera della salute personale, condu-
cui infarto, emorragia celebrale, trombosi ed ulte-       cendo a livelli di stress psicologico similari a quel-
riori cause.                                              li associati allo status di disoccupazione (D.
                                                          ABRAHAMS, F. HAIGH, A. PENNINGTON, Policy
Flessibilità quantitativa interna                         health impact assessment for the European Union.
                                                          A health impact assessment of the European em-
La transizione verso il modello di “società a 24          ployment strategy across the European Union,
ore” (L. KREITZMAN, The 24-hours society, Pro-            2004).
file Books, London, 1999) comporta una diversifi-         È di contro ipotizzato che l’adozione di strumenti
cazione della turnazione, la cui organizzazione           flessibili di organizzazione del tempo di lavoro,
appare sempre più concertata a livello decentrato.        quando concertata tra le parti contrattuali, generi
La necessità di flessibilità numerica può dunque          effetti benefici mutuali. I datori di lavoro che in-
essere gestita anche con il ricorso alle diverse tec-     vestono nella salute dei propri dipendenti accor-
niche di flexi-time e part-time. A livello organizza-     dandosi su schemi flessibili, che possono ovviare
tivo, ciò implica uno shift nell’approccio di gestio-     anche alle obbligazioni derivanti dalla vita privata
ne del fattore umano, dal classico headcounting al        e familiare, conseguono una strategia di conteni-
conteggio delle ore di lavoro effettive.                  mento dei costi derivanti da assenteismo, turnover
Nell’analisi dello status psicofisico dei lavoratori      e assicurazione sanitaria, beneficiando anche di
coinvolti in schemi di flessibilità temporale, signi-     un maggiore committment (B.B. BALTES, T.E.
ficativo appare il bilanciamento del potere decisio-      BRIGGS, J.W. HUFF, J.A. WRIGHT, G.A. NEUMAN,
nale tra le parti contrattuali nella scelta dell’orga-    Flexible and compressed workweekschedules: A
nizzazione dell’orario di lavoro. Tale fattore funge      meta-analysis of their effects on work-related cri-
anche da discriminante tra la definizione di orario       teria, in Journal of Applied Psychology, 1999, vol.
di lavoro flessibile piuttosto che irregolare. Co-        84, 496-513). In realtà il ricorso all’orario di lavo-
me afferma l’EU-OSHA (Expert forecast on e-               ro modulato, elastico o ridotto non rappresenta
merging psychosocial risks related to occupa-             un’opportunità per la sola parte datoriale. Sul pun-
tional safety and health, cit.) citando il report del     to l’Eurofound (2006) ha rilevato che la principale
Saltsa Group finlandese, il concetto di flessibilità      motivazione addotta da un campione di manager e
temporale, contrariamente a quello di variabilità,        dipendenti intervistati, alla base del ricorso a sche-
implica l’empowerment decisionale del lavoratore.         mi di flessibilità quantitativa interna, è in primis la
Come dimostra la Fourth European Working Con-             necessità di supportare una migliore conciliazione
ditions Survey, cit., la variabile geografica funge       del rapporto tra sfera privata e lavorativa (70%).
da discriminante dei livelli di autonomia di ado-

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Flessibilità numerica                                    assume formule eterogenee: può sussistere una
                                                         relazione diretta (sono noti gli effetti fisiologici di
Flessibilità strutturale e numerica appaiono com-        un alto tasso di gluco-corticoidi nel sangue, quali
plementari. Sia le nuove forme di lavoro cosiddet-       fratture da stress, aumento della glicemia, inibizio-
te atipiche che importanti cambiamenti organizza-        ne dei mediatori flogistici con danno tissutale) ov-
tivi condividono effetti similari sulle condizioni di    vero possono intervenire variabili intermedie atti-
salute e sicurezza, alla luce dell’emergere del fat-     nenti a condizioni psicosociali (quali livelli di in-
tore “insicurezza lavorativa”. Entrambe rappresen-       sicurezza e soddisfazione sul lavoro) o disfunzioni
tano strumenti di gestione flessibile dei confini        comportamentali e cognitive (è il caso dell’incre-
organizzativi nel contesto di crescente volatilità e     mento dei tassi di assunzione di sostanze psicotro-
mobilità dei mercati. Grandi ristrutturazioni or-        pe quali alcolici. Cfr. F. JONES, J. BRIGHT, Stress:
ganizzative, quali fusioni o acquisizioni ovvero         myth, theory and research, Pearson Education,
downsizing, sono state più volte correlate all’alte-     Harlow, 2001; P. MCDONOUGH, Job insecurity
razione dello stato psicofisico degli attori coinvol-    and health, in International Journal of Health Ser-
ti, anche quando “sopravvissuti” alle vicende. In        vices, 2000, vol. 30, n. 3, 453-476).
particolare, il downsizing è stato associato ad una      Una meta-analisi sugli effetti dell’insicurezza la-
maggiore incidenza di eventi infortunistici in al-       vorativa (M. SVERKE, J. HELLGREN, K. NÄSWALL,
cune ricerche condotte negli Stati Uniti (cfr. D.        No security: a meta-analysis and review of job
RICHARDSON, D. LOOMIS, Trends in fatal occupa-           insecurity and its consequences, in Journal of Oc-
tional injuries and industrial restructuring in          cupational Health Psychology, 2002, vol. 7, n. 3)
North Carolina in the 1980s, in American Journal         mostra una correlazione minima con le condizioni
of Public Health, 1997, vol. 87, n. 6, 1041-1043),       di salute fisica e moderata con lo status psicologi-
all’insorgere di disordini muscolo-scheletrici in        co. La stessa fonte sostiene l’efficacia dell’approc-
uno studio finlandese (J. VAHTERA, M. KIVIMÄKI,          cio multidimensionale nell’investigazione dell’i-
J. PENTTI, Effects of organizational downsizing on       tem. Infatti il fattore sicurezza non riguarda le sole
health employees, Lancet, Oxford, 1997), ed a di-        difficoltà di programmazione della propria carrie-
sordini psichici di lieve entità quando ne sono stati    ra professionale ed il rischio di disoccupazione.
investigati gli effetti sul personale della pubblica     Come già definito nello secolo scorso dalla scuola
amministrazione in UK. Inoltre frequenti ristruttu-      motivazionista e delle più recenti teorie delle neo-
razioni possono impedire la capitalizzazione di          relazioni umane, la partecipazione alle strutture
conoscenza in materia di igiene e sicurezza.             latenti sottese all’organizzazione formale sono
Secondo l’indagine Isfol condotta in Italia nel          funzionali alla soddisfazione di bisogni psicoso-
2007, il 43% dei lavoratori temporanei afferma di        ciali dell’individuo. I lavoratori atipici hanno
sperimentare stress psicologico, di fronte ad un         maggiore difficoltà ad integrarsi nelle reti orizzon-
esiguo 30% di lavoratori a tempo indeterminato.          tali. Dunque la percezione d’insicurezza correlata
Tali risultati appaiono incongruenti con analisi         ad esperienze di impiego contingente dipende an-
comparative a livello comunitario che invece rile-       che dal rischio di non poter beneficiare più di con-
vano tassi più contenuti di rischio di stress psico-     tatti sociali ed opportunità di crescita culturale.
logico o di burn-out per i lavoratori non-standard       Tuttavia le correlazioni ipotizzate, mediate dall’in-
rispetto al personale con contratti standard (J.         tervento delle variabili intermedie, necessitano di
VAHTERA, M. KIVIMÄKI, J. PENTTI, Effects of or-          ulteriore indagine. Infatti l’esistenza di un nesso
ganizational downsizing on health employees,             causale tra insoddisfazione lavorativa e livelli di
cit.). Ulteriori studi non mostrano nessuna correla-     stress è messa in discussione dalle conclusioni di
zione significativa tra benessere psichico ed in-        uno studio dell’Eurofound che rileva come, per
quadramento contrattuale (E. BARDASI, M. FRAN-           quanto i lavoratori atipici siano insoddisfatti della
CESCONI, The impact of atypical employment on            propria occupazione, gli stessi riportino livelli sor-
individual wellbeing: evidence from a panel of           prendentemente bassi di stress (H. CHUNG, M.
British workers, in Social Science and Medicine,         KERKHOFS, P. ESTER, Working time flexibility in
2004, vol. 58, n. 9, 1671-1688). Il rapporto di cor-     European companies, European Foundation for
relazione tra stress da lavoro ed effetti sulla salute   the Improvement of Living and Working Condi-

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tions, 2007, in www.eurofound.europa.eu).               anche attraverso il c.d. “modello delle vitamine”,
Altre ricerche sulle variabili intermedie si concen-    che combina una serie di variabili situazionali del-
trano non su singoli item (soddisfazione, insicu-       l’ambiente lavorativo per definire le condizioni di
rezza), quanto su modelli multifattoriali. I paradig-   salute mentale della risorsa (J. BENACH, D. GIME-
mi interpretativi di riferimento sono molteplici.       NO, F.G. BENAVIDES, Types of employment and
Primo tra tutti la già citata teoria karasekiana del    health in the European Union, European Founda-
job strain. Alcuni studi infatti dimostrano come i      tion for the Improvement of Living and Working
lavoratori a tempo indeterminato riportino la per-      Conditions, 2002, in www.eurofound.europa.eu).
cezione di un controllo maggiore sul processo
di lavoro (R. FEHR, O. MEKEL, F. HAIGH, Policy
Health Impact Assessment for the European               Lo stress lavoro-correlato nel sistema normati-
Union – Procedures, methods and tools, in Euro-         vo italiano
pean Journal of Public Health, 2004, vol. 4, n. 13,
18). Recentemente il modello è stato riesaminato        Alle origini
alla luce della forte segmentazione del mercato del
lavoro, ed adattato nella variante detta dell’em-       Il concetto di rischio psicosociale è entrato nel no-
ployment strain, una teoria sistemica e generale        stro sistema legislativo per il tramite dell’art. 2,
sul rapporto tra forme di lavoro atipiche e diminu-     comma 4, del d.lgs. n. 195/2003, nel quale si af-
zione del livello di controllo, definito su una plu-    ferma che «per lo svolgimento della funzione di
ralità di fattori (W. LEWCHUK, A. DE WOLFF, A.          responsabile del servizio prevenzione e protezione
KING, M. POLANYI, From job strain to employ-            è necessario possedere un attestato di frequenza,
ment strain: health effects of precarious employ-       con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi
ment, in Just Labour, 2003, vol. 3). Il confine del     di formazione in materia di prevenzione e prote-
concetto di controllo è però labile e, volendo ap-      zione dei rischi, anche di natura ergonomica e psi-
procciare il fenomeno in un’ottica a lungo termi-       co-sociale» (su tutta la ricostruzione qui riportata
ne, si potrebbe d’altro canto sostenere come l’e-       si veda il contributo di S. FERRUA, M. GIOVANNO-
mergere di una cultura diffusa del contratto tem-       NE, M. TIRABOSCHI, Gruppi di lavoratori esposti
poraneo, condivisa dalla totalità degli agenti so-      a rischi particolari e tipologie di lavoro flessibile:
ciali, effettivamente accresca il controllo ed il po-   la valutazione del rischio (Titolo I, Capo III, art.
tere decisionale dei lavoratori sulle proprie scelte    28), in M. TIRABOSCHI, L. FANTINI (a cura di), Il
d’impiego (C.L. COOPER, The changing psycho-            Testo Unico della salute e sicurezza sul lavoro
logical contract at work, in Occupational Envi-         dopo il correttivo (d.lgs. n. 106/2009), Giuffrè,
ronment Medicine, 2002, vol. 59, 355).                  Milano, 2009, 569-584).
Esplicativo è anche l’approccio elaborato da            Ulteriore impulso è pervenuto dall’Inail che, con
Siegriest (J. SIEGRIST, Adverse health effects of       la circolare 17 dicembre 2003, n. 71, poi annulla-
high-effort/low-reward conditions, in Journal of        ta dal TAR del Lazio (sentenza 4 luglio 2005, n.
Occupational Health Psychology, 1996, vol. 1, n.        5454), ha tentato di far rientrare nelle patologie
1, 27-41), alla luce del quale lo stress emozionale     risarcibili le malattie di origine psicosociale a cau-
sarebbe acuito da una situazione di assenza di re-      sa di lavoro; si costruisce così la definizione di
ciprocità tra intenso sforzo lavorativo e sistema di    “costrittività organizzativa” quale situazione di in-
ricompense organizzative, tra cui riconoscimento        congruenza delle scelte in ambito organizzativo
sociale, economico e di status professionale. Con       che deve avere caratteristiche strutturali, durature
riferimento agli elementi materiali legati al con-      ed oggettive. Per definire i rischi collegati allo
trollo, il modello sforzo/ricompensa trova applica-     stress lavorativo, il legislatore ha guardato all’Eu-
zione soprattutto in ricerche condotte nei Paesi        ropa richiamando espressamente l’accordo euro-
anglosassoni, dove forme di lavoro atipiche spesso      peo sullo stress da lavoro dell’8 ottobre 2004 che
garantiscono un accesso ridotto al sistema di           non contempla la violenza sul lavoro, la sopraffa-
benefit aziendali, quali partecipazione a piani di      zione, lo stress post-traumatico. Ne sono esclusi il
previdenza sociale ed assistenza sanitaria. Effetti     mobbing, lo straining e tutte quelle situazioni in
cognitivi del lavoro flessibile sono stati analizzati   cui vi è una volontà soggettiva individuabile di

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provocare un danno al lavoratore. Oggetto dell’in-         ne di un problema di stress da lavoro può avvenire
tervento legislativo è, quindi, lo stress lavorativo il    attraverso un’analisi dei rischi ambientali (rumo-
quale può essere definito un insieme di reazioni           rosità, vibrazioni, variazioni di temperatura, venti-
fisiche ed emotive dannose che si manifesta quan-          lazione, umidità, ecc.) e psicosociali tra i quali vi
do le richieste poste dal lavoro non sono commi-           rientrano i rischi legati al contesto di lavoro
surate alle capacità, risorse o esigenze del lavora-       (funzione e cultura organizzativa, ruolo nell’orga-
tore (NATIONAL INSTITUTE FOR OCCUPATIONAL                  nizzazione, sviluppo di carriera, modalità di presa
SAFETY AND HEALTH, Stress …At work, 1999, in               di decisioni, stili di gestione e controllo, mobilità e
www.cdc.gov/niosh). Su tutta la ricostruzione qui          trasferimenti, relazioni interpersonali) e al conte-
riportata si veda il contributo di S. FERRUA, M.           nuto di lavoro (tipo di compito, carico, ritmi e ora-
GIOVANNONE, M. TIRABOSCHI, Gruppi di lavora-               ri di lavoro). Una volta individuato il problema, si
tori esposti a rischi particolari e tipologie di lavo-     possono introdurre misure di gestione e di comu-
ro flessibile: la valutazione del rischio (Titolo I,       nicazione in grado di chiarire gli obiettivi azienda-
Capo III, art. 28), cit.                                   li e il ruolo di ciascun lavoratore, di assicurare un
                                                           sostegno adeguato da parte della direzione ai sin-
Il documento di valutazione dei rischi ed i lavora-        goli individui e ai team di lavoro, di portare a coe-
tori esposti a rischi particolari                          renza responsabilità e controllo sul lavoro, di mi-
                                                           gliorare l’organizzazione, i processi, le condizioni
La valutazione dei rischi costituisce il nodo cen-         e l’ambiente di lavoro. A tali interventi devono
trale delle misure previste in materia di salute e         affiancarsi iniziative formative e informative che
sicurezza. Mediante tale adempimento, il datore di         introducano una maggiore conoscenza dello stress,
lavoro individua le caratteristiche della propria          delle sue possibili cause e dei rimedi. La eccessiva
realtà organizzativa e produttiva, al fine di sceglie-     ampiezza della formula adottata dal legislatore
re le misure idonee a costruire un modello di pre-         nella versione originaria del decreto, tuttavia, ave-
venzione adatto a garantire la sicurezza e la tute-        va ingenerato non poche incertezze applicative
la dei propri lavoratori e di quanti, a vario titolo,      sulle regole e procedure di rilevazione e gestione
intervengono od operano nell’ambito del conte-             di questa tipologia di rischio (si legga al riguardo
sto organizzativo aziendale. Il Testo Unico, in-           la Relazione di accompagnamento alle “disposi-
novando rispetto al passato dettato del d.lgs. n.          zioni integrative e correttive”, ex articolo 1, com-
626/1994, ha contemplato che il datore di lavoro           ma 6, della legge 3 agosto 2007, n. 123, al decreto
ha l’obbligo di valutare tutti i rischi compresi an-       legislativo 9 aprile 2008, n. 81). Pertanto al fine di
che quelli riguardanti:                                    consentire la predisposizione di indicazioni opera-
• i lavoratori esposti allo stress lavoro-correlato;       tive alle quali le aziende possano fare riferimento
• le lavoratrici in stato di gravidanza;                   per valutare con completezza il rischio da stress
• i lavoratori soggetti a rischi connessi alle diffe-      lavoro-correlato, il decreto legislativo n. 106/2009
renze di genere, all’età, alla provenienza da altri        ha introdotto un comma 1-bis che così recita: «la
Paesi.                                                     valutazione dello stress lavoro-correlato di cui al
Il d.lgs. n. 106/2009, poi, ha opportunamente in-          comma 1 è effettuata nel rispetto delle indicazioni
tegrato con la espressa inclusione, tra i rischi par-      di cui all’articolo 6, comma 8, lettera m-quater, e
ticolari, di quelli connessi alla specifica tipolo-        il relativo obbligo decorre dalla elaborazione delle
gia contrattuale attraverso cui viene resa la pre-         predette indicazioni e comunque, anche in difet-
stazione di lavoro (cfr. art 28, comma 1, d.lgs. n.        to di tale elaborazione, a far data dal 1° agosto
81/2008).                                                  2010». Tale proposta è coerente con le richieste
La valutazione del rischio concernente lo stress, ai       contenute nella ipotesi di avviso comune condivi-
sensi dell’art. 28, richiede anzitutto l’adozione de-      sa sul piano tecnico dalle parti sociali, che solleci-
gli stessi principi e processi basilari di altri perico-   tava una proroga delle disposizioni in oggetto –
li presenti sul luogo di lavoro: identificare i peri-      già concretizzatasi fino al 15 maggio 2009 – oltre
coli, decidere quali azioni è necessario intrapren-        che la individuazione nell’ambito della commis-
dere, comunicare i risultati della valutazione e re-       sione consultiva delle “regole” per la valutazio-
visionarli a intervalli appropriati. L’individuazio-       ne del rischio da stress lavoro-correlato (si veda

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S. FERRUA, M. GIOVANNONE, M. TIRABOSCHI,                 rischi, si vedano, F. AMATO, M.V. CASCIANO, L.
Gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari e      LAZZERONI, A. LOFFREDO, Il mobbing. Aspetti
tipologie di lavoro flessibile: la valutazione del       lavoristici: nozioni, responsabilità, tutele, Giuffrè,
rischio (Titolo I, Capo III, art. 28), cit., nonché A.   Milano, 2002; E. DE LUISE, Il mobbing: la tutela
ANTONUCCI, Il rischio da stress lavoro-correlato,        esistente, le prospettive legislative e il ruolo de-
in M. TIRABOSCHI, L. FANTINI (a cura di), Il Testo       gli organi di controllo, Finanze e lavoro, Napoli,
Unico della salute e sicurezza sul lavoro dopo il        2003; M. DEPOLO (a cura di), Mobbing: quando la
correttivo (d.lgs. n. 106/2009), cit., 589-606).         prevenzione è intervento: aspetti giuridici e psico-
In particolare, sull’obbligo di valutare i rischi per    sociali del fenomeno, F. Angeli, Milano, 2003; H.
la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a ri-    EGE, Mobbing. Che cos’e il terrore psicologico
schi collegati allo stress lavoro-correlato, si veda,    sul posto di lavoro, Pitagora, Bologna, 1996; H.
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Giunti OS, Firenze, 2009; T. COX, A. GRIFFITHS,          italiana, Pitagora, Bologna, 1999; H. EGE, Mob-
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qualità applicata e valutazione dello stress lavo-       alla Commissione consultiva permanente per la
ro-correlato, in ISL, 2009, n. 3, 66 ss.                 salute e sicurezza sul lavoro il compito di elabora-
Per un approfondimento sul mobbing, ricordando           re le indicazioni necessarie alla valutazione del
che non è oggetto dell’obbligo di valutazione dei        rischio da stress lavoro-correlato. A fronte di un

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