I MOTI CARBONARI DEL 1821 E LA FINE DELLA GLORIOSA LEGIONE REALE LEGGERA
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STORIA NEL DICEMBRE DI DUE SECOLI FA A TORINO I MOTI CARBONARI DEL 1821 E LA FINE DELLA GLORIOSA LEGIONE REALE LEGGERA di GERARDO SEVERINO Il Corpo di Soldati- E sattamente duecento anni Finanzieri, che orsono, per decisione So- assicurava la vigilanza vrana veniva decretata la fine della gloriosa Legione Reale politico-militare delle Leggera, il Corpo di Soldati-Finan- frontiere savoiarde, zieri piemontesi sul quale si era sin lì poggiato il compito di assicurare la venne sciolto per vigilanza politico militare delle fron- decisione sovrana tiere Savoiarde. Il reparto, costituito originariamente con elementi pro- venienti da vari reparti di Fanteria l’eroico Capitano Vittorio Ferrero, Leggera, fra cui la contestualmen- di cui tratteremo a breve. Gli stessi te disciolta Legione Reale Piemon- problemi confermarono la loro gra- tese, si rifaceva alla tradizione della vità in occasione dei Moti Carbonari gloriosa Legione delle Truppe Leg- del 1821, allorquando alcuni repar- giere, sorta sempre a Torino nell’ot- ti della stessa Legione dimostrarono tobre del 1774. La Legione, dalla cui una scarsa fedeltà alla Monarchia di Bandiera d’Ordinanza derivò la tra- Savoia. dizione araldica delle nostre glorio- Questi i fatti. In Europa e in una Pe- Copertina Calendario Storico, 1971 se Fiamme Gialle, era stata istituita il nisola Italiana completamente in 9 settembre del 1817, provvedendo preda ai sentimenti liberali, con la alle funzioni della Fanteria Leggie- difesa ad oltranza di quanto i “Moti ra per il tempo di guerra, ovvero alla Costituzionalisti” erano riusciti ad vigilanza del c.d. “Cordone Doga- ottenere sia in Spagna che a Napo- nale” in tempo di pace, cooperan- li, i primi mesi dell’anno 1821 sem- do, in questo ambito, sebbene con brarono offrire la possibilità di nuo- non poche difficoltà, con il Corpo vi “Pronunciamenti”. A Torino, capi- dei Preposti Doganali, anch’esso tale del piccolo Regno di Sardegna, di ispirazione francese. Quello dei complice anche l’atteggiamento fi- Preposti era stato mantenuto in vita lo-liberale del Principe di Carigna- per volere del Re di Sardegna a se- no, Carlo Alberto, i “Federati” (dal guito della Restaurazione del 1814, nome della principale setta Car- poiché si era dimostrato molto più bonara Torinese) si organizzarono efficiente rispetto ai Militi Doganali per costringere il Re Vittorio Ema- stipendiati dai c.d. “Arrendatori del- nuele I a concedere la Costituzio- le Gabelle”. In verità, la coesistenza ne, ma anche per dichiarare guerra dei due organismi avrebbe innesca- all’Austria, le cui truppe, in febbraio, to tutta una serie di problematiche erano “calate” in direzione di Na- e di attriti, dovuti principalmente al poli, con l’intento di porre fine con fatto che nella Legione erano con- le armi alla breve esperienza della fluiti, peraltro in percentuale rile- c.d. “Monarchia Costituzionale”. Per vante, molti italiani reduci delle Ar- raggiungere questi scopi fu orga- mate Napoleoniche, come lo era nizzata una vera e propria insurre- Legione Reale Leggera Agosto/Settembre 2021 il FINANZIERE 37
NEL DICEMBRE DI DUE SECOLI FA A TORINO italiana sventolava sugli spalti della Cittadella Militare, anch’essa solle- vatasi dietro l’esempio della Legio- ne Reale. E fu proprio in quell’oc- casione che fu emesso, da parte dei “Federati” il famoso “Pronuncia- mento”, una sorta di proclama con il quale si decise l’adozione di una Costituzione, improntata su quella spagnola di Cadice del 1812, la qua- le prevedeva maggiori diritti per il popolo piemontese e una riduzione del potere del Sovrano. A quel pun- to Re Vittorio, dopo aver tentato di convincere gli insorti all’obbedien- za e ricevuto da Lubiana (ove si tro- vavano riuniti in Congresso i Sovra- ni di Mezz’Europa) il diktat da par- te delle Potenze straniere, preferì abdicare in favore del fratello Car- lo Felice di Savoia, che si trovava però a Modena. La reggenza ven- ne così affidata al Principe Carlo Al- berto che, assunto l’incarico, dap- prima fu assalito da dubbi poiché non volle prendere decisioni sen- za consultare Carlo Felice (da qui il nomignolo di “Re tentenna”, at- tribuitogli dalla Storia), ma premu- to dai liberali, concesse, il 13 marzo, la Costituzione, nominò una giun- ta, concesse l’amnistia agli insorti e nominò Santorre di Santarosa Mini- stro della Guerra e capo del Gover- no provvisorio. A quel punto il Con- gresso di Lubiana decise di inviare apposite Truppe per riordinare l’Ita- lia, tanto che lo stesso Carlo Felice intimò a Carlo Alberto di raggiun- gere Novara, dove andava forman- dosi un vero e proprio esercito po- Il pronunciamento di San Salvario in una stampa dell’epoca sto agli ordini del Generale Vittorio Sallier De La Tour, il quale avrebbe zione, preventivata per il giorno 10 ma citato Capitano Vittorio Ferrero, dovuto contrastare gli insorti Tori- marzo. Il “Pronunciamento” popo- il quale, con appena 80 uomini del- nesi. Va ricordato che fu proprio in lare fu, quindi, innescato presso la la Legione Reale Leggera proclamò virtù dell’entusiasmo suscitato dai Cittadella Militare di Alessandria, ove coraggiosamente la Costituzione. Moti Torinesi che il grande Alessan- fu issata la bandiera tricolore per la Al manipolo di Soldati-Finanzie- dro Manzoni compose l’ode “Mar- prima volta nella storia risorgimen- ri si unirono circa 200 studenti, ca- zo 1821”, volendo celebrare il pa- tale, ovviamente insieme a quella peggiati dal medico Pietro Carta, di ventato attraversamento del Tici- Carbonara, esempio seguito subi- Biella e dall’Avv. Pietro Fechini, di no da parte dell’Armata Sarda, in to dopo dai Presidi di Vercelli e To- Mondovì, successivamente arma- appoggio ai patrioti lombardi con- rino. Fu in località San Salvario, alle ti grazie all’Avv. Pollone. La mattina tro gli austriaci. La storia ci ricorda, porte della stessa Torino, che l’11 del giorno 12 tre cannonate annun- invece, che tornando a Torino, Re marzo, un venerdì, si distinse il pri- ziavano ai Torinesi che la bandiera Carlo Felice revocò la Costituzio- 38 il FINANZIERE Agosto/Settembre 2021
FOCUS I MOTI CARBONARI DEL 1821 E LA FINE DELLA GLORIOSA LEGIONE REALE LEGGERA ne e impose a Carlo Alberto di ab- bandonare la città, rinunciando de- finitivamente sia alla sua carica che alla guida del movimento di rivol- ta. Nella notte del 22 marzo, men- tre alcuni patrioti, tra cui lo stesso Santorre di Santa Rosa, annuncia- vano una prossima guerra contro l’Austria, Carlo Alberto fuggì segre- tamente a Novara, abbandonando gli insorti al loro destino. Poche ore dopo, il Santa Rosa, alla guida di un piccolo manipolo di soldati, si recò nella città piemontese per tenta- re di convincere il Principe e le sue truppe a tornare dalla sua parte, ma la missione si rivelò del tutto infrut- tuosa, data l’assenza di Carlo Alber- to. In ogni caso mossero lo stesso contro gli Austriaci, venendo, infine, sbaragliati nei pressi di Novara, l’8 di aprile. In precedenza era fallito an- che il tentativo insurrezionale che si manifestò a Genova il 23 mar- zo, e che vide la partecipazione di un’altra Compagnia della Legione Reale Leggiera. Fu così che il neo- nato Governo cadde dopo neppure due mesi e il sogno dei rivoluziona- ri si infranse, così come s’infransero le speranze di libertà alle quali ave- vano creduto sia il Capitano Vitto- rio Ferrero che gran parte dei Le- gionari che avevano saputo affron- tare, con onore e determinazione, Monumento al Capitano Vittorio Ferrero eretto a Leynì (TO) quella grande sfida. Mentre, sul fini- re di aprile, pesanti condanne ver- forme verdone che vi operarono a sfuggire alla cattura, espatrian- ranno inflitte a tutti i militari coin- sino al 1862, allorquando conflui- do, il 13 aprile da Genova, dapprima volti, da parte di un’apposita Com- rono nel Corpo delle Guardie Do- in Spagna, ove combatté contro missione voluta dallo stesso Carlo ganali del Regno d’Italia. L’eroe di i Carlisti, poi in Francia, Inghilter- Felice, pesanti conseguenze colpi- San Salvario, il Capitano Vittorio ra, Perù e Messico, per poi rientra- rono la stessa Legione Reale Leg- Ferrero, il quale era nato a Torino re in Piemonte nel 1846. La sua vita, giera. La storia del Corpo ci ricorda, attorno al 1785 e che si era arruo- la quale ebbe fine a Leinì (Torino) il infatti, che il 12 giugno dello stes- lato volontario nell’Esercito Napo- 2 maggio del 1853, era stata parti- so 1821, la Legione fu dapprima ri- leonico nel 1805, era stato un va- colarmente affascinante ed avven- dimensionata, poi sollevata dal ser- loroso soldato dei Dragoni France- turosa, quasi simile a quella di quel vizio di vigilanza al confine e suc- si, distinguendosi durante l’assedio Generale Giuseppe Garibaldi che, cessivamente, nel dicembre dello di Figueras. In servizio nelle Truppe qualche anno dopo, avrebbe avuto stesso anno, soppressa nel quadro Leggere sin dal 1814, era il Coman- tra le sue fila non pochi Soldati-Fi- di una riorganizzazione dell’eserci- dante della Compagnia di San Sal- nanzieri, portando a compimento, to Piemontese. Da quel momento vario. Condanno a morte in contu- in quel fatidico 17 marzo 1861, quel in avanti, a tutelare i “Sacri Confi- macia e i suoi beni confiscati, così desiderio di libertà e di unità nazio- ni della Patria” c’avrebbero pensato come accadde per gran parte dei nale che così tante pene, sangue e i soli Militi del Corpo dei Regi Pre- Legionari ribelli e per tutti gli altri in- privazioni aveva causato al marto- posti delle Gabelle, uomini in uni- sorti, il Capitano Ferrero era riuscito riato Popolo italiano. n Agosto/Settembre 2021 il FINANZIERE 39
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