I brindisi delle feste da tutto il mondo: le bevande tradizionali per festeggiare il Natale e il nuovo anno

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I brindisi delle feste da tutto il mondo: le bevande tradizionali per festeggiare il Natale e il nuovo anno
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     I brindisi delle feste da tutto il mondo: le bevande
     tradizionali per festeggiare il Natale e il nuovo anno
     di Fulvio Santorelli
     26 Dicembre 2021 – 10:17

     Lo so che vi avevo promesso di svelarvi il “mistero” del cocktail di James Bond, ma siamo
     arrivati ad un momento dell’anno particolarmente sentito in tutto il Mondo, sia che abbia
     carattere religioso, sia come mera tradizione popolare e quindi partiamo per un giro
     intorno al pianeta, sorseggiando curiose bevande tipiche dai vari continenti.

     Nelle Regioni del Nord Europa, notoriamente segnate da climi rigidi, non poteva mancare
     un lungo elenco di bevande alcoliche: iniziamo con il PUNSCH di origini svedesi; questo
     cocktail ha un sapore dolce e speziato, e può essere consumato caldo o freddo. Elemento
     fondamentale di questo drink è l’ARRAK, una bevanda alcolica di tipo acquavite, derivante
     dalla fermentazione di vari elementi come melassa, cereali e del vino di palma da dattero.
     Tale distillato è diffuso principalmente in Asia Meridionale e in Medio Oriente e deve la
     sua diffusione nei Paesi nordici , intorno al 1733, alla Compagnia svedese delle Indie
     orientali che iniziò a importare arrak a Göteborg, in Svezia.

     In questo elenco non può mancare il GLOGG (prodotto simile al nostro vin brûlé):
     impossibile non trovarlo sulla tavola delle feste di tutti i Paesi scandinavi. Il glogg viene
     preparato bollendo dell’acqua a cui vengono aggiunte spezie (garofano, cannella,
     cardamomo e zenzero). Dopo alcuni minuti, il composto viene setacciato e si aggiungono
     vino bianco, vino dolce, cognac, rum o altri liquori, frutta spremuta, scorze di arance o
     limoni e frutta secca (uvetta o mandorle). Io personalmente, in visita a Stoccolma, l’ho
     usato come salvavita dal freddo pungente, prendendo un bicchiere in ognuno dei banchetti
     sparsi nelle strade.

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     Il SIDRO CALDO trova spazio nelle tavole di mezza Europa: in Inghilterra troviamo una
     vera e propria tradizione riguardo a questo prodotto: il WASSAILING che prende il nome
     dalla coppa contenente appunto Mulled Cider chiamata Wassail, in Svezia e nei paesi del
     Nord Europa troviamo una variante del Glögg, fatta con il sidro, in Francia abbiamo
     il Cidre Chaud, fino ad arrivare alle nostre Alpi, ove questa bevanda calda è figlia delle
     innumerevoli coltivazioni del frutto dal quale si produce: le mele. Il Sidro è una bevanda
     alcolica ottenuta dalla fermentazione alcolica dei frutti delle mele. Tante sono le essenze
     utilizzate per ulteriormente arricchire di gusto e profumi il sidro, ma non possono mancare
     lo stecco di cannella, l’anice stellato e i chiodi di garofano.

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     Non poteva mancare in questa lista l’EGGNOG: un drink alcolico a base di uova come
     ricorda l’etimologia: egg, che in inglese significa appunto uovo e nog, che indicava in
     inglese antico un tipo di birra molto forte. Le origini risalgono all’Inghilterra del 1700;
     divenne in seguito molto popolare tra i marinai delle colonie inglesi americane. Bevanda
     molto bevuta in tutto il mondo anglosassone, ha una ricetta molto calorica: 50 ml di latte,
     25 ml di panna fresca liquida, 15 ml di brandy, 15 ml di rum scuro, 15 g di zucchero, 1
     uovo, noce moscata.

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     Sono molto simili all’eggnog il CREMA DE VIE Cubano e il COQUITO di Porto Rico, con
     rum, vaniglia e latte di cocco.

     Proseguiamo a sud, dove troviamo il SORREL WINE, Bevanda di Natale
     giamaicana bevuta durante il Natale e ottenuta dalle bacche di sorrel (una sorta di
     hibiscus), pianta dell’isola a cui si aggiungono spezie, come chiodi di garofano e zenzero,
     insieme al rum bianco.

     Il SAHLEP è invece una tipica bevanda turca (vietata in Europa) servita esclusivamente
     nei periodi invernali. Il sahlep si prepara con del latte o acqua bollente in cui si scioglie
     una farina ottenuta dalla triturazione dei tuberi delle orchidee Orchis Ophirus e Orchis

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     Serapias, con l’aggiunta di una spruzzata generosa di cannella. Il Sahlep era diffusissimo
     in tutto l’Impero Ottomano e raggiunse anche i paesi del Nord Europa ma con l’arrivo del
     caffè e del tè perse di interesse. La sua vendita è vietata nell’Unione Europea per la legge
     sulla protezione delle orchidee (ci vogliono 1000 orchidee per produrre 1 kg di farina di
     sahlep).

     Tornando a scendere, troviamo l’impronunciabile SUJEONGGWA della tradizione coreana
     sorta di punch alla frutta bevuto, fatta con frutta secca, cachi essiccati, zenzero, cannella.

     In Messico ci offriranno l’ATOLE e il CHAMPURRADO fatto con MASA (Farina ottenuta
     dalla macinazione del mais bianco), PANELA (zucchero di canna grezzo), cannella e frutta
     il primo, con aggiunta di cioccolato caldo il secondo.

     Sempre in Messico potremmo sorseggiare nelle feste il PONCHE NAVIDENO: un punch
     arricchito con zucchero di canna, mele, uvetta, pere, prugne e un alcolico come tequila,
     brandy o rum.

     In Cile ci serviranno una simpatica CODA DI SCIMMIA (COLA DE MONO), una specie
     di versione natalizia del White Russian (ricordate l’articolo precedente) che si prepara
     miscelando aguardiente, caffè, zucchero, latte e chiodi di garofano.

     Tutti noi conosciamo il VIN BRULE’, ma non tutti sanno questa tipologia di bevanda ha
     origini antichissime che risalgono all’antica Roma. All’epoca si beveva il CONDITUM
     PARADOXUM una bevanda a base di vino, miele e zafferano fatti bollire. In seguito, nel
     Medioevo, si preparava un’altra bevanda simile, l’IPPOCRASSO sempre a base di vino e

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     spezie.

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