Euroflora, non è tutto rose e fiori. Sul web "sboccia" la delusione

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Euroflora, non è tutto rose e fiori. Sul web "sboccia" la delusione
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     Euroflora, non è tutto rose e fiori. Sul web “sboccia” la
     delusione
     di N.Giordanella, G. Mietta
     24 Aprile 2018 – 16:17

     Genova. Parlatene bene, parlatene male, purché se ne parli scriveva Oscar Wilde. Ma
     anche se sembra che se ne parli soprattutto bene, molto bene, Euroflora 2018 sta
     raccogliendo pure qualche commento negativo. Più di qualche. Molti commenti negativi.
     Abbiamo visitato la pagina Facebook ufficiale della manifestazione che si è aperta sabato
     21 aprile ai parchi di Nervi e il rating ottentuto attraverso 155 recensioni del pubblico è, al
     momento, pari a 3,2 stellette. In 67 hanno definito Euroflora eccellente. Ma in 42 l’hanno
     votata con appena una stella, e altri 27 con due.

     Le critiche esistono, insomma. E riguardano, nella maggior parte dei casi, il contenuto
     stesso della floralie. “A Euroflora pensavamo di trovare dei fiori”, è un po’ il concetto che
     si ripete da una recensione all’altra. Perché i Parchi di Nervi sono stupendi, la cornice
     meravigliosa, il mare e il sole fantastici, ma secondo molti visitatori le piante sono tutto
     sommato poche e poco particolari. Insomma, non esistono – dicono i detrattori di Euroflora
     – quelle scenografie che, alle edizioni precedenti, toglievano il fiato. Commenti negativi
     anche riguardo al mercato delle piante, limitato e piuttosto costoso, a detta di alcuni.
     Feedback con pollice verso per via del roseto non fiorito. “Sì, è aprile – scrive una
     visitatrice – ma si sarebbe potuta inserire qualche rosa in vaso per rendere l’idea”. Il tutto
     al costo di 23 euro di biglietto (l’intero), una cifra considerata piuttosto alta. Ecco alcune
     recensioni.

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     Dando una scorsa ai commenti on line, quello che emerge è la netta separazione tra
     “foresti” molto delusi e genovesi abbastanza soddisfatti: se l’organizzazione ha retto, e la
     logistica risulta generalmente apprezzata, per chi è stato costretto a fare centinaia di
     chilometri la delusione è tanta.

     I commenti sono molto variegati, ma tra i fattori comuni c’è il contrasto tra la grandiosità
     dei parchi e la “pochezza” dell’allestimento: “Scadente! Avete perso una grande
     opportunità – dice Zaira Antonucci, appioppando una sola stella sulla pagina Facebook
     dell’evento – il finto prato rosso del labirinto puzzava e il il paesello ricreato(non ricordo il
     nome) sembrava il classico presepio. Per chi viene da fuori come me è stato un viaggio a
     vuoto, 24 euro rubati”.

     “Una grandissima delusione – scrive Giulia Mitrugno, arrivata a Nervi da Bologna –
     Abbiamo fatto centinaia di chilometri con l’aspettativa di rimanere a bocca aperta per la
     grandiosità degli allestimenti e la varietà di piante esposte, come è sempre stato ad
     Euroflora. Invece, le aiuole sono tutte uguali, le piante sempre le stesse e anche piuttosto
     comuni. Nulla si può dire della location: il parco è davvero molto bello. L’organizzazione,
     invece, pietosa, con l’area mostra-mercato minuscola, con piante che si trovano in
     qualsiasi vivai di provincia vendute qui a prezzi altissimi”

     C’è addirittura chi trova più interessanti le aiuole cittadine: “Allestimento di Euroflora
     praticamente inesistente – segnala Luca Agostini, dopo aver dato due stelle su cinque alla
     kermesse – dopo un’ora son riuscito ad uscire e ad aver il tempo per visitare la bella Nervi
     con la sua passeggiata lungo mare, la via dei commercianti e la bellissima piazza Vittoria,
     nonché la scalinata delle “Tre Caravelle” Bellissime aiuole! peccato non fossero ad
     Euroflora”.

     Arrivata da Perugia, Kia Tru, è tornata a casa decisamente delusa: “Avete mai visto
     l’Euroflora degli anni passati? Spero per voi di no, è l’unico modo forse per non rimanere
     delusi, amareggiati e insoddisfatti” Secondo l’utente, infatti, questa edizione è “priva di
     particolarità botaniche eccelse, di allestimenti immensi e fantasmagorici, priva di
     ricostruzioni di ambiente lontani, ma anche vicini, insomma davvero una delusione, per chi
     soprattutto ci viene da lontano”.

     Il confronto con decine di giardini sparsi per il paese, per cui l’Italia è famosa nel mondo è
     schiacciante: “Sembrava di essere in uno qualsiasi dei tanti garden che si trovano in ogni
     parte d’Italia – ha sottolineato Francesco Giacobbe, da Verona – in alcuni casi le
     installazioni, se così si possono definire, erano penose. Sarebbe stato meglio non farla
     piuttosto, mi sono sentito un po’ preso in giro”.

     Insomma, quello che si ricava è che questa edizione forse è stata: “Un’occasione sprecata –
     come commenta Sandro Serra, arrivato da Cagliari – Molto bello il parco di Nervi, peccato
     sia letteralmente svilito e deturpato dall’evento male organizzato, senza punti di interesse
     e falsamente denominati (giardino delle rose SENZA rose, fontana delle ninfee SENZA
     ninfee, casa dei bonsai più Bonsai delle stesse piante). Afflusso mal gestito o risorse
     insufficienti, scegliete voi”.

     E poi, il labirinto è una fregatura, la red wave non è red, i garofani sono di plastica, le
     aiuole vengono calpestate,, eccetera eccetera.

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     I social media manager di Euroflora ci provano a rispondere che “I Parchi di Nervi sono
     parchi storici sotto vincolo monumentale e…. Vivere Euroflora ai Parchi di Nervi è più di
     una fiera d’esposizione”.

     Il punto è che nessuno mette in dubbio la bellezza dei parchi, sembra di capire leggendo le
     recensioni, ma il fatto che il contenuto non sia all’altezza delle aspettative. Come ci scrive
     anche un lettore.

     D’altronde nel 2011 per l’ultimo allestimento alla fiera il budget era stato di 8 milioni e
     726 mila euro (per circa 560 mila visitatori). Quest’anno il sindaco Bucci ha parlato di
     meno di 4 milioni di euro e, non a caso, l’obbiettivo è arrivare a quota 200 mila visitatori,
     per pareggiare i conti.

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