I BALCANI, LA SPONDA SUD DEL MEDITERRANEO E IL CONTINENTE EUROPEO: UNA STORIA DA RISCRIVERE
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
PER UN ISLAM EUROPEO I BALCANI, LA SPONDA SUD DEL MEDITERRANEO E IL CONTINENTE EUROPEO: UNA STORIA DA RISCRIVERE
PER UN ISLAM EUROPEO I Balcani, la sponda Sud del Mediterraneo e il continente europeo: una storia da riscrivere REPORT REALIZZATO DA: Centro Studi e Rivista Confronti Via Firenze, 38 00184 Roma www.confronti.net info@confronti.net FB • Tw • IG progetto grafico: Sara Turolla Il presente elaborato è stato redatto con il sostegno dell’Unità di Analisi, Programmazione, Statistica e Documentazione Storica del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ai sensi dell’art. 23-bis del DPR 18/1967
INDICE Prefazione 5 Claudio Paravati, direttore Centro Studi e Rivista Confronti Introduzione 7 Andrea Benzo, Unità di Analisi, Programmazione, Statistica e Documentazione Storica del MAECI Parte I 9 Per una nuova narrativa nei rapporti tra Islam e Occidente Le analisi 1. Islam e i confini dell’Europa tra storia, identità e mercato Raul Caruso, Direttore del CESPIC (Centro Europeo di Scienza della Pace), Professore di Economia Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore 2. L’Islam europeo: da dove viene, dove sta andando Stefano Allievi, Professore di Sociologia presso l’Università di Padova 3. Origini ed evoluzione dell’Islam in Bosnia ed Erzegovina Lukas Jovanović, Dottore in Studi religiosi presso l'Università di Padova 4. L’Islam europeo: le sfide dell’educazione, della formazione e della ricerca Adnane Mokrani, Senior fellow presso FSCIRE (Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII) 5. 20 anni dopo l’11 settembre: come sono mutate le narrative sull’Islam e le esperienze dei musulmani in Europa? Sara Silvestri, Senior Lecturer in International Politics, City University London
INDICE Parte II 30 Per una nuova narrativa nei rapporti tra Islam e Occidente Le narrazioni 1. Come riscrivere la storia dell’Islam mediatico: linguaggi e percezioni da cambiare Sabika Shah Povia, Giornalista 2. L’Islam alla prova del passaggio generazionale. Trasformazioni e dinamiche dell’appartenenza religiosa Roberta Ricucci, Professoressa associata di Sociologia delle relazioni interetniche e di Sociologia dell’Islam presso l’Università di Torino 3. Islam ed Europa: minaccia o speranza? Sumera Tariq, FSCIRE (Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII) 4. Formare l’autorità religiosa per gli sciiti in Italia? Riflessioni su un tema spinoso Minoo Mirshahvalad, FSCIRE (Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII) 5. L’Islam nei libri di testo scolastici: una sfida ancora attuale Nibras Breigheche, Dottoressa magistrale in Lingue e Civiltà dell’Asia e dell’Africa mediterranea, Università Ca’ Foscari di Venezia 6. L’esperienza nel sociale di una ragazza musulmana di seconda generazione Sirin Ghribi, Presidente della sezione Anpi di Castel Bolognese Conclusioni 60 Paolo Naso, Professore di Scienza Politica presso Sapienza Università di Roma Conclusioni. La policy del dialogo per un Islam italiano Biografie 69 4
Prefazione di Claudio Paravati direttore Centro Studi e Rivista Confronti Quando nel 2018 davamo alle stampe il libro Dall’islam in Europa all’islam europeo (Carocci editore), raccoglievamo allora lo stato degli studi su un fenomeno che abbiamo osservato, analizzato, studiato e, finanche, vissuto sin dal suo sorgere. Lo spirito di Confronti è sempre stato questo, sin dalla sua nascita: vivere il pluralismo culturale e religioso, per trasformarlo in voce, attraverso il giornalismo e la ricerca. Il lavoro sull’Islam, in particolare quello italiano, è nato insieme a Confronti, nel 1989. Oggi abbiamo la fortuna di rimediare a una mancanza della pubblicazione del 2018: l’assenza di un focus sul ruolo dei Balcani. Ed è invece da quell'area geografica che, come una cartina tornasole, possiamo misurare il gradiente di tensione, di evoluzione, di incontro e scontro di culture, tradizioni e nuove influenze geopolitiche. È lì che troviamo anche un Islam europeo! Il fattore religioso è importante, oggi come non mai, per la politica estera di ogni Paese, proprio per questo motivo: le culture war sono globali, e si nutrono di religiosità. Allo stesso tempo, però, non sono solo i conflitti a essere globali, lo sono anche le alleanze, il dialogo, la cooperazione. Lavorare oggi per conoscere ciò che avviene nell’Islam europeo, e intervenire per incoraggiare il dialogo significa lavorare al futuro delle relazioni internazionali con occhio maturo; e lavorare affinché le nuove generazioni trovino ospitalità, subito, e non vivano da stranieri a casa propria. Ciò che emerge dalle pagine che seguono è la riprova della bontà di un’antica tesi, e che cioè la posizione dell’Italia, nella storia e nella geografia, ne fa un Paese pilastro internazionale di politiche di dialogo e inclusione. Il “modello Italia” può fungere da orientamento. Con questo auspicio abbiamo realizzato il report, grazie al sostegno dell’Unità di Analisi, Programmazione, Statistica e Documentazione Storica del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. È per noi un risalto importante, e ringraziamo per la fiducia accordataci. 5
Introduzione di Andrea Benzo Unità di Analisi, Programmazione, Statistica e Documentazione Storica del MAECI Il convegno Per un Islam europeo. I La questione è tutt’altro che marginale, Balcani, la sponda Sud del Mediterraneo e il per diverse ragioni, non ultimo il fatto continente europeo: una storia da riscrivere e che una società frammentata al suo i relativi atti che qui leggiamo sono stati realizzati attraverso un contributo del Ministero che, in attuazione dell'art. 23 bis del D.P.R. 18/1967, sostiene ogni anno “ Una società frammentata progetti di ricerca su temi prioritari al suo interno si trova oggi per la politica estera dell’Italia, con in condizioni decisamente l’obiettivo di migliorare la comprensione più sfavorevoli nel far fronte dei fenomeni internazionali e di al doloroso impatto sostenere i processi decisionali con della pandemia analisi mirate grazie all’expertise dell’accademia. ” Il tema che affrontiamo è interno, lungo linee nazionali, etniche particolarmente attuale, poiché attiene o religiose, si trova oggi in condizioni a una delle grandi sfide alle quali le decisamente più sfavorevoli nel far fronte società contemporanee sono confrontate al doloroso impatto della pandemia, oggi con un’intensità sconosciuta in con i suoi strascichi umani, sociali ed passato, ossia il loro grado di coesione economici. interna e di inclusività, al di là delle differenze nell’appartenenza nazionale, Trovo particolarmente efficace etnica o religiosa. l’impostazione che Confronti ha scelto di dare alla nostra riflessione di oggi, sotto un duplice profilo. Da un lato, la 7
profondità storica, che non dobbiamo ruoli, una comune responsabilità nel mai perdere di vista. contribuire allo sviluppo delle nostre società contrastando attivamente i Se guardiamo al passato, ci rendiamo discorsi d’odio, le discriminazioni e i conto che l’accostamento tra Europa fenomeni di radicalizzazione e unendo la e Islam non è un “ossimoro” e che propria voce agli appelli per la soluzione, esiste un patrimonio di relazioni e anche mediante iniziative concrete, di collaborazione, legato alla storia delle principali sfide contemporanee, delle comunità musulmane autoctone, come l’aumento delle disuguaglianze, il forse in larga parte inesplorato e la cui cambiamento climatico e le ripercussioni riscoperta potrebbe aiutarci a ridurre gli della pandemia. ostacoli che ancora impediscono la piena integrazione. L’Interfaith Forum, ospitato a Bologna in settembre, nel quadro della presidenza Il secondo spunto deriva dalla centralità italiana del G20, ha fatto emergere dell’elemento religioso. Si sta facendo con chiarezza questo potenziale di strada a livello internazionale, anche tra collaborazione. i policy maker, la consapevolezza che la religione non sia soltanto un elemento Le relazioni contenute in questo volume di divisione, di tensione, ma anche un ci aiutano a trarre le lezioni migliori da potente veicolo di valori comuni, che può questa storia condivisa tra Europa e Islam accompagnare e sostenere gli sforzi delle e, guardando al futuro, a individuare autorità civili per migliorare i livelli di formule innovative per abbattere le integrazione e inclusione delle società di barriere che ancora attraversano le oggi. nostre società e incoraggiare tutti gli attori coinvolti a impegnarsi per il bene Ѐ ormai opinione diffusa che i comune. Penso, in particolare, a iniziative rappresentanti delle istituzioni religiose rivolte ai giovani e dedicate al settore condividano, con le loro controparti civili dell’educazione. e nel perimetro proprio dei rispettivi 8
Islam e i confini dell’Europa 1 tra storia, identità e mercato di Raul Caruso Direttore del CESPIC (Centro Europeo di Scienza della Pace), professore di Economia Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore La visione di una crescente integrazione almeno di due narrative distinte e per tra Paesi dell’Europa occidentale e molti aspetti contrastanti ma in ogni caso Paesi della regione balcanica si fonda interdipendenti. esclusivamente – in maniera un po’ miope – sui vantaggi di natura economica che ne deriverebbero. “ Non esistono una visione Questa interpretazione evidentemente e una interpretazione difetta della necessaria considerazione univoche dell’Islam del ruolo delle comunità religiose nella regione dei Balcani nell’indirizzare e interpretare le istanze di società non omogenee come quelle della regione balcanica. In particolare, l’esistenza e l’evoluzione dell’Islam ai ” confini dell’Europa costituiscono una In primo luogo, quello che dobbiamo sfida decisiva sia per i Paesi dell’Europa considerare, infatti, è che l’approccio nei occidentale sia per quelli dei Balcani. confronti di un Islam europeo nei Balcani Un discorso sull’Islam europeo non può non può prescindere dal considerare prescindere dalla considerazione delle l'impatto che hanno avuto due conflitti specificità e di alcune criticità legate alla che si sono consumati in tale regione. regione dei Balcani. Non esistono però una visione e una Faccio riferimento in primo luogo interpretazione univoche dell’Islam chiaramente alla guerra che ha portato di quella regione. Invero, la narrativa alla frammentazione della ex-Jugoslavia. corrente in merito alle comunità In quell’occasione noi tutti ricordiamo islamiche prende forma e si alimenta il conflitto in Bosnia ed Erzegovina 10
(1992/1995) che da molti fu interpretato dell’organizzazione della vita politica in come l’esempio più calzante per virtù degli accordi di Dayton. comprendere i fault-line conflicts – le Se, come spiegato tra gli altri nel libro di guerre di faglia – così come descritti da Ina Merdjanova Rediscovering the Umma: Samuel Huntington nel famoso Clash of Muslims in the Balkans between Nationalism Civilizations and the Remaking of the world and Transnationalism, il periodo post- Order. comunista è stato caratterizzato da un La seconda guerra da considerare è ritorno dell’identità musulmana come sicuramente la cosiddetta War on terror costitutiva di un sentimento anche che fu lanciata all’indomani dell’11 nazionalista, nel contempo la narrativa settembre 2001 e che ha modificato in della guerra, del genocidio e della pulizia molti casi la percezione dell’Islam in giro etnica ha rafforzato tale sentimento. per il mondo. Nell’attuale fragilissimo equilibrio In pratica, l’Islam dei Balcani vive di bosniaco, peraltro, la comunità una narrativa ambigua. Da un lato, musulmana al momento rappresenta se guardiamo alla guerra in Bosnia, un argine alle spinte nazionalistiche la vibrante condanna da parte delle alimentate secondo molti dalla Russia di società civili e dei governi occidentali Putin. In questa prospettiva, la narrativa – pressoché unanime – dei serbi in merito all’Islam della regione, che responsabili del genocidio di Srebrenica, storicamente era andata strutturandosi ha di conseguenza reso evidente a tutti come una narrativa che enfatizzava la condizione delle comunità musulmane le prospettive storiche di dialogo, bosgnacche purtroppo vittime di una convivenza e coesistenza, acquisiva nuova feroce e sistematica pulizia etnica. forza anche agli occhi di interlocutori occidentali. All’indomani della guerra, quindi, la D’altro canto, la preoccupazione diffusa comunità islamica dei bosgnacchi è in tutto il mondo verso le comunità divenuta fondamentale nella costruzione musulmane, all’indomani dell’11 dell’identità nazionale ma anche settembre 2001, ha nei fatti coinvolto 11
anche le comunità della regione dell’Islam balcanico non può non balcanica. considerarsi il fenomeno probabilmente più critico in corso, vale a dire lo Invero, l’Islam balcanico è stato anche spopolamento che sta vivendo l’intera guardato con maggiore sospetto quando regione. si è saputo, ad esempio, che alcuni Paesi dell’area fossero probabilmente divenuti Storicamente tutti questi Paesi hanno territori da cui partivano foreign fighters vissuto un periodo di sostanziali del terrorismo di matrice islamista. migrazioni verso i Paesi dell’Europa Nel contempo, la mancata o la deficitaria occidentale e del Nord-America ma aderenza da parte di diversi Paesi della in virtù dei processi di stabilizzazione regione alle pratiche di controllo dei flussi politica e crescita economica nuove crisi finanziari per prevenire il finanziamento migratorie sembravano scongiurate. delle organizzazioni terroristiche non ha fatto altro che alimentare questi sospetti. Attualmente, seppur a ritmi più contenuti, la regione ha ricominciato a La diffusione di istituti di finanza vivere il fenomeno dell’emigrazione. Se islamica, peraltro, ha reso anche più oltre all’emigrazione verso altri Paesi semplice la penetrazione nella regione consideriamo anche le migrazioni interne di attività economiche attraverso che stanno facendo accrescere molte città investimenti diretti da parte di Paesi ma facendo spopolare le campagne, è dell’area mediorientale. Anche questa evidente che gli assetti sociali andranno tendenza, sebbene ancora ridotta nei modificandosi in maniera sostanziale. numeri, ha accresciuto la preoccupazione in merito alla propensione di alcuni Paesi La vita delle comunità religiose balcanici ad associarsi politicamente con andrà modificandosi di conseguenza. Paesi non democratici a maggioranza In particolare, non sarà possibile musulmana. In questo senso, il caso considerare il ruolo di queste ultime, dell’Albania è emblematico. senza tener conto del fatto che la loro composizione potrebbe modificarsi “ Il governo albanese in maniera sostanziale negli anni a venire. Unitamente alla composizione, potrebbe modificarsi anche il rapporto di negli ultimi anni ha intrattenuto grandezza tra le stesse. un rapporto privilegiato con il premier turco Erdogan In ultimo, queste brevi considerazioni hanno come obiettivo quello di rimarcare ” il fatto che le mere analisi legate ai vantaggi derivanti dall’accesso a un mercato più grande come quello europeo non potranno bastare per comprendere Il governo albanese, infatti, negli ultimi le evoluzioni e le scelte che le comunità anni ha intrattenuto un rapporto islamiche della regione balcanica privilegiato con il premier turco Erdogan potranno sperimentare nei prossimi anni. che in qualche modo ha trovato in Tirana un appoggio per le sue ambizioni neo- Le dimensioni economiche e politiche ottomane nei Balcani. Basti pensare che non potranno che intrecciarsi con le a Tirana è stato inaugurato nel 2019 un dimensioni di identità religiosa che in memoriale per ricordare le vittime del questa regione hanno una tradizione più fallito golpe contro Erdogan nel 2016. evidente nel senso della coesistenza e non del conflitto. In ultimo, al fine di considerare quella che potrebbe essere l’evoluzione corrente 12
PARTE I L’islam europeo: da dove viene, dove sta andando 13
L’islam europeo: 2 da dove viene, dove sta andando di Stefano Allievi Professore di Sociologia presso l’Università di Padova PREMESSA (e successive), i convertiti, l’elaborazione svolta in terra e le lingue europee, si sta Ci sono almeno due importanti precedenti già producendo e si produrrà in futuro. storici che hanno marcato la presenza E ciò non avverrà nella separatezza e islamica in Europa: il primo riguarda nell’isolamento, ma al contrario in un l’Europa mediterranea, il secondo l’Europa continuo rapporto dialettico – talvolta centro-orientale. Ed è bene che siano tenuti conflittuale, come inevitabile – con la realtà presenti entrambi. Perché è dalla loro co- non islamica europea con cui l’Islam europeo evoluzione e dal loro intreccio che si sta già si confronta, e che lo attraversa. sviluppando quello che chiamiamo Islam europeo. Hanno una storia diversa: uno è di antico insediamento, l’altro è soprattutto figlio dell’immigrazione e in parte del “ È probabile che il futuro dell’Islam colonialismo; uno vive da tempo una certa europeo sarà figlio di entrambi pienezza di diritti, l’altro se la sta ancora gli apporti [quello di antico conquistando, a cominciare da quello di insediamento e quello figlio cittadinanza; uno è figlio anche di una dell'immigrazione] e del loro tragica storia di guerre e conflitti che ha meticciarsi in un terzo: l’Islam avuto terribili riflessi recenti nei Balcani, autoctono che attraverso le l’altro di quella che seppure tra alti e bassi, e cosiddette seconde generazioni cambi frequenti di direzione, è una fisiologia (e successive), i convertiti, della storia, la mobilità umana. Ma è l’elaborazione svolta in terra probabile che il futuro dell’Islam europeo e le lingue europee, si sta già sarà figlio di entrambi gli apporti e del loro producendo e si produrrà in futuro. meticciarsi in un terzo: l’Islam autoctono che 14 attraverso le cosiddette seconde generazioni ”
sostanziale processo di cittadinizzazione dei musulmani residenti in Europa, in prospettiva nella pienezza dei diritti, a parità con gli altri europei, con cui condividere un destino comune, e capace È POSSIBILE PARLARE anche di rilevanti effetti di feedback, DI ISLAM EUROPEO? anche religiosi, rispetto ai Paesi d’origine dell’Islam. Gli esiti di questo processo Più che una domanda, è una risposta non sono tuttavia solo nelle mani positiva autoevidente. Basta guardarsi dei musulmani: dipenderanno tanto incontro. Basta volerlo incontrare. E dalle evoluzioni interne alle comunità intendo proprio l’Islam europeo, non musulmane, a loro volta influenzate un Islam semplicemente importato in anche dalle dinamiche dell’Islam Europa: che, paradossalmente, è più globale, quanto dalle reazioni e dalle effetto di finzione, di immagine costruita, politiche adottate nei loro confronti di narrazione compiacente, del primo. dall’Europa, o meglio dai diversi Paesi che la compongono, ciascuno a suo modo. La percezione di estraneità, e la conseguente risposta negativa, da parte L’Islam europeo lo si vede, banalmente, di molti, è comprensibile: quando si parla anche nei dati, nelle trasformazioni delle di immigrazioni (e già abbiamo visto che città. La popolazione musulmana in l’Islam europeo non è solo immigrato), Europa è stimata intorno ai 23-25 milioni si hanno presenti essenzialmente i di persone: ma si arriva fino a 50 milioni, cosiddetti primo-migranti: neo-arrivati, a sentire talune fonti apologetiche e con scarsa conoscenza del contesto di propagandistiche islamiche, così come arrivo (a partire dalla lingua), ai primi quelle stigmatizzanti anti-islamiche, passi del processo di integrazione, che hanno interesse alla medesima ancora fortemente caratterizzati dal sopravvalutazione numerica. Il dato reale contesto di partenza. Ma le cose sono più attesta come sia di origine musulmana complesse. L’Islam è sì arrivato in Europa circa il 5% della popolazione europea. (occidentale: dai Balcani andando verso Con prospettive di crescita da qui al est, come abbiamo visto, c’era già), ma 2050, secondo il Pew Research Centre sta diventando Islam d’Europa, attraverso (trattandosi di popolazione mediamente il passaggio generazionale e una più più giovane e con tasso di fertilità più generale mutazione culturale, che avviene elevato, anche se in una generazione, soprattutto a livello individuale. Una o una e mezza, tende ad avvicinarsi a mutazione che non proviene da fuori, quello del Paese di residenza), variabili ma avviene all’interno del continente secondo lo scenario, ma ipotizzabili tra europeo, di cui è frutto: si tratta infatti il 7,4 e il 14% della popolazione europea, di un Islam nato e socializzato in Europa, che di suo è peraltro in declino, facendo in essa formatosi e confrontatosi, e con aumentare di conseguenza le percentuali essa costretto o stimolato a costruire la dei musulmani, che diventerebbero a due propria identità e il proprio spazio. Il cifre in Bulgaria, Francia, Belgio e Svezia, seguito naturale di questo processo (un e non lontane da lì in Regno Unito, seguito già iniziato, peraltro) dovrebbe Olanda, Italia, Svezia e Svizzera, anche essere il formarsi di un Islam europeo, solo in uno scenario di migrazione zero. con una identità propria e marcata, diversa da quella ad esempio dell’Islam Si tratta di una stima grossolana, arabo o turco o comunque dei Paesi di perché basata sull’origine nazionale, provenienza. Questo Islam è, e ancor e non su una misurazione attendibile più sarà, caratterizzato dall’essere un delle credenze e delle pratiche religiose prodotto autoctono europeo, e in buona (un po’ come dire che in Italia ci sono misura il frutto di un progressivo e 60 milioni di cattolici). Ma ci dà delle 15
indicazioni significative se passiamo espressione delle comunità etniche e dalla scala nazionale a quella locale. Le religiose, e quindi di un voto islamico; e grandi città con più musulmani sono dall’altro, per la crescente presenza di un l’area metropolitana di Parigi (almeno 2 voto anti-islamico, che ha dato origine a milioni), e quella londinese (poco meno). forze politiche in cui il rifiuto dell’Islam è Città significativamente musulmane sono la principale ragion d’essere, o almeno uno Bradford (un terzo della popolazione) dei principali obiettivi, con un impatto o alcune città satellite francesi, ma molto evidente sull’agenda politica, sociale cospicue percentuali di musulmani si e culturale intorno alla presenza islamica. trovano in altre importanti realtà: un Tale processo risente anche della quarto della popolazione a Birmingham, progressiva “normalizzazione” di questa Bruxelles (simbolicamente capitale presenza (nel mondo del lavoro, della dell’Europa, dove il nome più diffuso alla cultura – e anche in politica), che nascita è Mohammed, nelle sue molte fa sì che oggi vi siano parlamentari, varianti etnico-linguistiche), Marsiglia e consiglieri comunali e regionali, e sindaci Rotterdam, un quinto a Malmö e Roubaix, musulmani, anche in grandi città: si pensi poco meno a Leicester e Anversa, il 15% al caso simbolo di Sadiq Khan a Londra. a Manchester, Parigi, L’Aja, Amsterdam, E al contempo della sua progressiva sopra il 10% a Vienna, Londra, Colonia, “eccezionalizzazione”: attraverso Francoforte e Copenhagen. dinamiche interne (l’emergere di forme di radicalismo jihadista, ma anche di più Tale presenza ha evidentemente molte larghe fasce di contestazione culturale, implicazioni sociali, economiche e autosufficienza e separatezza, soprattutto politiche, oltre che culturali e religiose. di ispirazione salafita) ed esterne, dovute Impatta sulla vita quotidiana dei a forme di “targetizzazione” mirata, da quartieri (negozi etnici, librerie parte dei media, della politica, e di parti islamiche, centri associativi, ecc.) come crescenti di pubblica opinione. sull’urbanistica (moschee), sulla scuola come sul mondo del lavoro, sui consumi Il dato più rilevante della presenza come sulle relazioni sociali (creando islamica non è tuttavia quantitativo, diffuse dinamiche di inclusione e di ma qualitativo. Più che interrogarci su mixité come pure forme di chiusura quanti sono e quanti saranno i musulmani intracomunitaria e di esclusione). Ma in Europa, dovremmo chiederci che tocca anche la questione del dialogo o del tipo di musulmani sono, e che tipo di conflitto interculturale e interreligioso, musulmani saranno, come e in che misura e ha forti conseguenze politiche: da un si considerano musulmani, quale è e quale lato, per la presenza, nei Paesi dove gli sarà il tipo di Islam in cui credono e che immigrati, e tanto più i loro discendenti, praticano. sono cittadini, di elettori ed eletti CONCLUSIONI In un certo senso, l’Islam è passato novità storiche più rilevanti, sul piano dallo statuto di ex-nemico, posizionato culturale, di questi ultimi decenni, altrove rispetto all’Europa, a quello di facendo dell’Islam, in poco più di una co-inquilino, destinato a condividere generazione, la principale componente terra, relazioni, sistemi politici, pratiche religiosa non cristiana in tutti i Paesi sociali e storia culturale dei Paesi in cui europei. E, inevitabilmente, produce delle si è inserito come minoranza. E proprio reazioni, volente o nolente. Del resto, è per questo, per alcuni, è diventato anche plurale al suo interno, attraversato come il neo-nemico. Questo perché la presenza è, contemporaneamente, da correnti di islamica in Europa costituisce una delle tradizionalismo (presenti soprattutto 16
nelle prime generazioni ma con effetti di Nel medio termine, dunque, la presenza trascinamento importanti sulle seconde), islamica in Europa assumerà sempre più processi accentuati di secolarizzazione e i caratteri della fisiologia, e non più della di intiepidimento della pratica religiosa patologia. Presenza ormai considerabile (più evidenti dalle seconde generazioni definitiva e irreversibile, anche se per in avanti ma ben presenti anche nelle alcuni e in talune sue forme controversa: prime), e tendenze innovatrici anche sul non più che un altro elemento (certo, piano religioso, attivate proprio a partire più importante di altri dal punto di dal contesto europeo, e peraltro con vista simbolico e statistico) del processo interessanti effetti di feedback sui Paesi di accelerata pluralizzazione culturale d’origine. e sociale che il vecchio continente sta attraversando. NOTA BIBLIOGRAFICA Una bibliografia dettagliata si trova qui: www.stefanoallievi.it/universita/ Sull’Islam europeo suggerisco almeno i seguenti testi di inquadramento: J. Il testo qui presentato rielabora molto Cesari (a cura di), The Oxford Handbook of liberamente alcune considerazioni European Islam, Oxford University Press, espresse in maniera più documentata 2015; F. Dassetto, La construction de l'islam ed estesa in S. Allievi, L’islam europeo, in européen. Approche socio-anthropologique, M. Lazar, M. Salvati e L. Sciolla (a cura L’Harmattan, 1996; N. Göle, L’islam di), “Europa. Un’utopia in costruzione. e l’Europa. Interpenetrazioni, Armando, Vol. III Culture e società”, Istituto della 2013; J. Goody, Islam ed Europa, Raffaello Enciclopedia Italiana, 2018, pp. 457-465. Cortina, 2004; B. Marechal, S. Allievi, F. Dassetto, J. Nielsen (a cura di), Muslims in the Enlarged Europe. Religion and Society, Brill, 2003; J. Nielsen, J. Otterbeck, J., Muslims in Western Europe, Edinburgh University Press, 2015; R. Tottoli (a cura di), Routledge Handbook of Islam in the West, Routledge, 2015. Sull’Islam italiano rimando inevitabilmente ai miei: Islam italiano. Viaggio nella seconda religione del paese, Einaudi, 2003; I musulmani e la società italiana. Percezioni reciproche, conflitti culturali, trasformazioni sociali (a cura di), Franco Angeli, 2009. Parlano di vicende italiane inquadrandole in quelle europee: La guerra delle moschee. L’Europa e la sfida del pluralismo religioso, Marsilio, 2010; Musulmani d’occidente. Tendenze dell’islam europeo, Carocci, 2002 (nuova ed. 2005); e, sullo specifico dei convertiti all’Islam, I nuovi musulmani. I convertiti all’islam, Edizioni Lavoro, 1999 e Conversioni: verso un nuovo modo di credere? Europa, pluralismo, islam, Guida Editore, 2017. 17
PARTE I Origini ed evoluzione dell’Islam in Bosnia ed Erzegovina 18
L’ Islam dei Balcani 3 Origini ed evoluzione dell’Islam in Bosnia ed Erzegovina di Lukas Jovanović Dottore in Studi religiosi, Università di Padova La tradizione islamica bosniaca, spesso I processi principali che hanno chiamata anche “carta d’identità dell’Islam influenzato e condizionato il Bosniaco”, è stata elaborata dal teologo cambiamento dell’Islam in Bosnia ed Enes Karić, che è riuscito a identificare Erzegovina, dalla caduta del socialismo le caratteristiche principali dell’Islam fino ai giorni nostri, sono i processi di identitario in Bosnia ed Erzegovina. desecolarizzazione e secolarizzazione. Questa tradizione islamica si caratterizza La prima fase del processo di degli elementi religiosi e culturali degli desecolarizzazione è avvenuta già negli abitanti della Bosnia pre-islamica, facente anni Settanta, come anticipazione parte di una zona a tradizione culturale di quello che accadrà poi negli anni ottomana (di scuola giuridica hanafita), Novanta quando, cambiato il governo da dell’apertura verso il pensiero moderno quello socialista a quello della repubblica europeo giunto con l’amministrazione della Bosnia ed Erzegovina (dal 1996 austro-ungarica, e dell’esperienza di Federazione di Bosnia ed Erzegovina), professione della fede in uno stato secolare anche la religione muterà la sua (soprattutto quello socialista). Si tratta dei posizione. Infatti mentre prima non era più grandi cambiamenti storico-politici di valorizzata dallo Stato, che addirittura queste aree. tendeva a imporre l’ateismo, ora risulta rivalutata ed esaltata dalla nuova Tutti questi stravolgimenti storico-politici politica, soprattutto dal Partito d'azione hanno lasciato il loro “segno” anche democratica (Sda). sul piano religioso e hanno contribuito alla formazione dell’“Islam Bosniaco” Questa nuova politica “usa“ la religione moderato, tollerante e fiero della sua come uno strumento per marcare le tradizione. differenze con le altre due nazioni, quelle 19
croata e serba, dando importanza e L’altra faccia della moneta, ovvero il autenticità alla propria. processo di secolarizzazione, è presente come fenomeno in Bosnia ed Erzegovina Questa promozione della religione da così come in tutte le società moderne. parte della politica si manifesta nel Il wahhabismo, come forma dell’Islam favorire l’apertura di nuove moschee “importato” e presente in Bosnia ed e la partecipazione di più fedeli ai Erzegovina dopo il 1992, si è espanso pellegrinaggi e ai riti religiosi. Tutto grazie ai guerrieri mujahideen e alle questo ha dato l’avvio al processo della organizzazioni islamiche dell’Arabia desecolarizzazione e la religione è Saudita. diventata più visibile e presente nella vita pubblica. Oggi dal 3% al 13% dei musulmani in Bosnia ed Erzegovina è favorevole al Dall’analisi quantitativa risulta che wahhabismo; la Comunità Islamica ha il processo di desecolarizzazione è, preso posizione contro di essa. Penso che ancora oggi, presente in Bosnia ed il wahhabismo non possa diventare una Erzegovina. Il risultato della ricerca sui minaccia seria per l’Islam identitario. dati quantitativi ha mostrato un gran Sicuramente, tuttavia, ha dato il suo numero di eventi religiosi (60 in tre contribuito alla pluralizzazione e al mesi, organizzati in tutta la Bosnia ed rinnovamento dell’Islam in Bosnia ed Erzegovina) soprattutto attività per i Erzegovina. giovani e manifestazioni religiose. Inoltre, grazie a questa ricerca, risultano anche Una parte dei media e dei partiti quattro eventi con elementi etno-religiosi. strumentalizzano la questione wahhabita accusando tutti i musulmani della Bosnia Questo ci mostra come la religione ed Erzegovina di essere simpatizzanti non abbia cessato di giocare un ruolo nei confronti del fondamentalismo importante nella difesa della cultura e islamico e del terrorismo. Non ci stupisce dell’identità nazionale rispetto alle altre questa posizione, soprattutto da parte di nazioni presenti in Bosnia ed Erzegovina. alcuni partiti croati e serbi, tra i quali Analizzare unicamente il processo le tendenze secessioniste non si sono mai di desecolarizzazione può, tuttavia, sopite. mostrare solo una faccia della medaglia. Per avere una visione più chiara dei Quelli che hanno sofferto di più nella processi che hanno influenzato il recente guerra sono stati proprio i cambiamento dell’Islam in Bosnia musulmani della Bosnia ed Erzegovina, ed Erzegovina bisogna prendere in protagonisti di un vero e proprio considerazione anche il grado di genocidio. religiosità dei musulmani. Per esempio, solo il 18,4% dei musulmani in Bosnia ed L'auspicio è che croati, serbi e bosgnacchi Erzegovina prega cinque volte al giorno capiranno che, se si vuole un futuro e solo il 38,7% osserva il digiuno nel mese pacifico e prosperoso nella Federazione del ramadhan per tutto il periodo. della Bosnia ed Erzegovina, occorrerà provvedere non solo all’interesse delle Questa inconsistenza nella pratica proprie nazioni ma anche a quello religiosa può essere considerata un segno comune di tutti i cittadini della della secolarizzazione che va di pari Federazione. passo con la maggiore confessionalità (84,5%), segno di conformismo socio- Solo in questo modo la Bosnia ed culturale. Ciò significa che il processo Erzegovina potrà superare i problemi di desecolarizzazione non è riuscito a di disoccupazione (più del 40%) e di penetrare bene nella sfera della religiosità corruzione, i più alti in Europa, e praticata a livello personale. assicurarsi un futuro migliore. 20
PARTE I L’Islam Europeo: le sfide dell’educazione, della formazione e della ricerca 21
L’Islam Europeo: 4 le sfide dell’educazione, della formazione e della ricerca di Adnane Mokrani Senior fellow presso FSCIRE (Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII) Non si può raggiungere un alto grado culturale separata dalla società del d’integrazione senza una formazione Paese in cui si trovano, ostacolando adeguata su due livelli. l’integrazione linguistica (perché la lingua dell’insegnamento è straniera), oltre La scuola, soprattutto quella pubblica, è al fatto che i programmi non sempre lo strumento essenziale d’integrazione e corrispondono alle esigenze e ai valori offre non solo l’insegnamento della lingua fondamentali del Paese. italiana, ma anche la cultura, la storia, la letteratura e l’arte, trasmettendo tutto Rimane la questione dell’insegnamento un insieme di conoscenze che, assimilate religioso, o meglio dell’ora di religione. da piccoli, entreranno a far parte della Una corrente dei musulmani in Italia formazione e crescita personale. La scuola ritiene che l’insegnamento religioso spetti pubblica che, per la sua diffusione sul alla famiglia o alla moschea (la scuola del territorio nazionale e per motivazioni di sabato e della domenica) e preferirebbe carattere economico, è alla portata di che i propri figli studiassero “la Storia tutti, immigrati e non, a differenza della delle religioni” piuttosto che seguire l’ora scuola privata che rimane un’eccezione. di religione. Le scuole istituite presso le ambasciate, nonostante la loro realtà sia assai limitata, nascono per rispondere alle “ La scuola, esigenze dei figli dei diplomatici di soprattutto quella pubblica, passaggio, ma purtroppo accolgono è lo strumento essenziale anche i figli degli immigrati permanenti d’integrazione (o di coloro che hanno intenzione di 22 rimanere in Italia), creando così un’isola ”
Questo permetterebbe loro di apprendere sia sul piano ideologico e politico, sia su delle nozioni di cultura generale, neutrale quello economico e finanziario. Un imam e obiettiva, in grado di trasmettere che non parla italiano e non predica in il valore del rispetto altrui, privo di questa lingua, un imam formato all’estero, pregiudizio e ignoranza. Una sorta di senza nessuna “iniziazione culturale”, che educazione alla pace, all’interculturalità riproduce i discorsi, i problemi, le crisi (se e al pluralismo religioso. Un altro non addirittura l’appartenenza politica) motivo di questa scelta è il desiderio di del suo Paese di origine, non favorisce per non separare le classi e gli allievi, cosa niente il cammino di integrazione. considerata poco educativa. Il problema ha due dimensioni: l’Islam La seconda scelta è di insegnare la maggioritario (sunnita) è una religione religione islamica nelle scuole pubbliche senza gerarchie né clero. Questo fatto e private, naturalmente quando esiste un ha permesso allo Stato nei Paesi a numero sufficiente di studenti islamici. maggioranza islamica di avere un ruolo Ci ritroviamo in questo caso, come nel “pseudo-ecclesiale”, almeno sul piano caso precedente, di fronte alla questione organizzativo, tramite il Ministero degli di chi deve insegnare questa materia e affari religiosi (awqāf, come viene definito preparare i programmi e i testi scolastici. in alcuni Paesi). Arriviamo qua al nodo del problema, da Questo compito non può essere svolto cui dipende un’integrazione profonda dallo Stato europeo, perlomeno in modo e completa: la formazione degli imam e diretto, essendo uno Stato laico che degli insegnanti di religione. rispetta l’autonomia delle religioni. Il “vuoto” istituzionale che si è creato ha L’esigenza di formare imam e insegnanti fatto sì che la scelta ricadesse su imam di religione islamica, ognuno nel suo volontari, con ampia disponibilità di campo specifico (la moschea e la scuola), tempo e di mezzi, spesso senza formazione non scaturisce solo da necessità cultuali accademica e teologica adeguata. e scolastiche, ma è una condizione La maggior parte delle moschee in Italia d’indipendenza e autonomia delle (piuttosto sale di preghiere, appartamenti comunità islamiche in Italia e in Europa, e garage) sono gestite da associazioni. 23
Alcune sono sorte spontaneamente alla L’Europa, con la sua tradizione di libertà luce di un’esigenza locale, altre sono in di ricerca e di espressione, potrebbe qualche maniera il prolungamento del essere il luogo più adatto per una gruppo nel Paese d’origine. possibile rinascita spirituale dell’Islam: La formazione degli imam, in un simile un Islam europeo, tollerante, dialogante contesto, aiuterebbe a stabilire delle e progressista, antidoto all’integralismo regole per una situazione altrimenti (nato come reazione al dispotismo e caotica e per evitare la deriva all’oppressione). dell’estremismo religioso, e di conseguenza Questo è, a mio avviso, l’approccio del terrorismo, che sono sintomi di culturale necessario ai fenomeni un’integrazione in crisi. dell’integralismo e del terrorismo, dal momento che anche l’approccio militare Non si può pensare concretamente (per esigenze di sicurezza) ha mostrato i alla formazione degli imam senza suoi limiti. atenei specializzati. Da ciò deriva un problema pratico e finanziario: La questione della formazione ci conduce non si può contare sul finanziamento direttamente alla grande questione straniero, se non in modo limitato e dell’Intesa con lo Stato italiano di cui controllato, poiché si correrebbe il si parla da tempo. I musulmani non rischio di dover ricompensare tale sono ancora riusciti a organizzarsi in contributo permettendo che sia esercitato modo tale da poter usufruire di questo un certo tipo di influenza politica privilegio offerto dallo Stato. C’è, da e ideologica. Lo Stato italiano, per una parte, la diversità etnica, nazionale tradizione, non finanzia le università e culturale di un Islam universale con religiose: l’Università statale italiana è tutte le sue ricchezze e contraddizioni, un’università laica che non insegna la lotte e divisioni. Mentre, dall’altra parte, teologia. Tutt’oggi non esiste un’Intesa come già accennato, c’è la mancanza tra lo Stato italiano e le comunità d’iniziativa oppure l’attesa, talvolta islamiche, fatto questo che impedisce inconscia, di un’iniziativa statale alla loro di usufruire dell’Otto per mille per stregua di ciò che accade nei Paesi finanziare futuri atenei. A tutto ciò d’origine degli immigrati. si aggiunge la relativa povertà delle comunità islamiche d’immigrazione e la Questa iniziativa dovrebbe provenire loro frammentazione associativa. dalla cosiddetta maggioranza silenziosa, quella dei musulmani “laici”, che non sono organizzati e non appartengono alle “ Non si può pensare associazioni che gestiscono le moschee. Ma esistono anche le interferenze esterne e i riflessi dei giochi politici interni. Senza concretamente alla dimenticare che le comunità islamiche, formazione degli imam come presenza storica e realtà numerica, senza atenei specializzati. sono relativamente giovani e limitate, se paragonate alle altre realtà europee. ” Si può ambire, in queste condizioni, a un ruolo “promozionale” dello Stato italiano nell’organizzazione dell’Islam italiano, un Il problema della formazione è connesso ruolo che non arriva all’ingerenza diretta, al problema della riforma islamica, ma chiama con insistenza i musulmani a al-ijtihād, il rinnovamento religioso, che rispondere concretamente all’esigenza di non risponde solamente a un’esigenza una “Intesa”. d’integrazione nel contesto europeo, ma è una priorità assoluta per il futuro della La forma ideale potrebbe essere quella di religione islamica nel mondo. creare un’unione o una federazione che 24
contenga tutte le associazioni islamiche provvisorio, parziale e complementare, con una sola “Intesa” o, almeno, due poli che presuppone che gli imam abbiano già principali con due “Intese” per evitare una formazione teologica e che abbiano successive frammentazioni. bisogno soltanto di una formazione “civile” che li aiuti nell’integrazione e Nell’assenza di una “Intesa” con lo Stato in un servizio più adatto al contesto italiano, rimangono i nodi principali sociale e culturale in cui vivono. Queste dell’educazione e della formazione, esperienze hanno bisogno di essere più ricapitolati in questo elenco: strutturali e sistematiche. ު La formazione degli imam; ު La formazione degli insegnanti di Al livello europeo, l’esperienza del religione islamica nelle scuole; Cambridge Muslim College1 in Inghilterra ު La formazione degli accompagnatori è significativa. Nato come un master spirituali e pastorali in carceri e che offre uno sguardo ampio sulla ospedali. Si parla delle carceri come cultura britannica, come storia, diritto, luoghi di radicalizzazione, ma arte, religioni, conoscenze necessarie concretamente non si fa niente per per un lavoro pastorale adeguato e risolvere il problema; contestualizzato. ު La mancanza di una presentazione mediatica seria e degna, che non cada Poi gradualmente, l’Istituto si è allargato nella trappola dei talkshow occasionali per includere programmi più completi e strumentali. L’immagine pubblica di studi islamici. Tra i corsi che hanno negativa dell’Islam in Italia permette al riscosso maggior interesse c’è quello di populismo di investire nell’islamofobia; storia dell’ebraismo in Europa, con una ު La sete di una vita intellettuale vivace attenzione particolare al discorso della e produttiva. Le pubblicazioni italiane riforma. Questo corso insegnato da un sugli studi islamici rimangono assai professore ebreo è stato di grande aiuto limitate se paragonate con le altre per i musulmani che hanno appreso lingue europee come l’inglese, il francese quanto le sfide incontrate dagli ebrei e il tedesco. siano le stesse riscontrate da loro. In Italia ci sono iniziative di formazione L’esperienza tedesca è assai rilevante: per gli imam che hanno un carattere troviamo con facilità istituti e centri 1 https://www.cambridgemuslimcollege.ac.uk/ 25
specializzati negli studi islamici, gestiti dai musulmani per i musulmani, in diverse città come Tubinga, Munster, “ È difficile parlare Erlangen, Berlino. Questi istituti fanno d’Islam europeo, parte delle grandi università pubbliche e prima della nascita si trovano accanto alle facoltà di teologia di una teologia islamica cristiana, cattolica e protestante,2 contestualizzata creando uno spazio di scambio e di dialogo accademico. È un’esperienza unica in Europa, difficile da copiare in Italia a causa di un ostacolo giuridico ” stato possibile senza questo “tesoro che impedisce allo Stato di finanziare nascosto,” che non è ancora apprezzato l’insegnamento religioso. come si deve nel resto dell’Europa. Questo ostacolo sembra che si stia A mio parere, è difficile parlare allentando gradualmente con il d’Islam europeo, nel senso pieno della recente accordo tra lo Stato italiano parola, prima della nascita di una e il Vaticano, da cui nasce un corso di teologia islamica contestualizzata, laurea magistrale in “Religioni e Culture” figlia dell’incontro tra i valori islamici presso le università pubbliche italiane. e le culture europee. Questa teologia Il primo frutto di questo accordo è il dovrebbe accompagnare, tradurre ed programma dell’Università di Palermo, esprimere i cambiamenti sociali in termini in collaborazione con la Pontificia teologici, dando stabilità al percorso facoltà teologica di Sicilia (Fatesi) e di integrazione. La questione della la Fondazione per le scienze religiose formazione non si limita a dare spazi (FSCIRE), che inizia proprio nell’anno di crescita spirituale e umana, ma deve accademico 2021-2022.3 È un programma anche riempire questi spazi con contenuti dedicato principalmente allo studio adatti ed efficaci. Così nasce un Islam delle tre religioni abramitiche: Ebraismo, autoctono che supera quello transitorio Cristianesimo e Islam. Un progetto dell’immigrazione e delle ambasciate. diverso da quello tedesco che non è orientato alla formazione dei ministri La nascita di un pensiero teologico di culto islamico, ma offre comunque islamico europeo non significa la fine strumenti utili di istruzione in un quadro delle dispute e delle divergenze. Non più ampio. si può ridurre l’esperienza islamica, ricca e complessa, a un’unica corrente. C’è un capitale umano importante che può Rimarranno i musulmani conservatori, contribuire all’atteso sviluppo intellettuale tradizionali, liberali, progressisti eccetera. e teologico: i professori musulmani che Tuttavia, nascerà, tra tutte queste correnti hanno studiato e/o lavorano presso le e la modernità occidentale, un dialogo università europee, in particolare nelle fruttuoso che porterà risultati concreti. università religiose e nelle facoltà di Non si tratta di cercare compromessi teologia. La loro doppia formazione o adattamenti acritici alle esigenze islamo-cristiana, e talvolta tripla ebraico- moderne, ma piuttosto di avviare cristiano-islamica, gli permette di essere una partecipazione attiva e positiva veri mediatori culturali di alta qualità. al dibattito continentale e mondiale, La teologia, per definizione e missione, contribuendo alla riforma civile con idee e è una mediazione tra fede e cultura. visioni nuove, assieme alle altre religioni e L’esperienza pioniera tedesca non sarebbe filosofie laiche. 2 Vedi: Klaus von Stosch, “La collaborazione accademica in Germania,” Concilium, Segni di speranza nel dialogo islamo-cristiano, 4/2020, pp. 97-105. Vedi anche Zentrum für Islamische Theologie Münster: https://www.uni-muenster.de/ZIT/ 3 https://www.unipa.it/dipartimenti/cultureesocieta/cds/religionieculture2250/?pagina=presentazione 26
PARTE I 20 anni dopo l’11 settembre: come sono mutate le narrative sull’Islam e le esperienze dei musulmani in Europa? 27
20 anni dopo l’11 settembre: 5 come sono mutate le narrative sull’Islam e le esperienze dei musulmani in Europa? di Sara Silvestri Senior Lecturer in International Politics, City University London Sono passati 20 anni dall’11 settembre dei musulmani che vivono in Europa. e oltre 30 dal caso Rushdie, eppure molte dinamiche e molte domande che Come il prof. Allievi e altri – qui e in riguardano l’Islam in Europa sembrano altri contesti – hanno ben sottolineato, riproporsi identiche. Quali sono i nodi anche io desidero premettere che delle tensioni e in che modo sono cambiati l’espressione “Islam europeo” – o anche e si diversificano gli approcci dei Paesi e il termine “diaspora” – non riflette in delle istituzioni europee verso i musulmani maniera adeguata la realtà demografica, da un lato e gli atteggiamenti e le culturale e sociale della presenza islamica strategie delle comunità musulmane stesse in Europa. Esistono infatti molteplici dall’altro? comunità, tradizioni, identità, reti sociali e tendenze culturali, politiche o religiose INTRODUZIONE tra i musulmani che risiedono in Europa, e questo contribuisce alla crescente È desolante, a venti anni dagli attacchi pluralità religiosa e culturale del nostro dell’11 settembre e dalla War on terror, continente che è in corso comunque, con o ritrovarsi con un déjà vu in Afghanistan, senza Islam. e continuare a parlare dell’Islam e della presenza dei musulmani in Occidente più o meno con gli stessi toni e circondati dagli stessi pregiudizi che circolavano nel “ L’espressione “Islam europeo” non 2001. Ancora oggi, come venti anni fa, ci riflette in maniera adeguata la realtà ritroviamo a discutere delle caratteristiche demografica, culturale e sociale e della possibilità di un Islam europeo. della presenza islamica in Europa. Vediamo se e cosa è cambiato da allora 28 nelle narrative sull’Islam e nelle esperienze ”
In questa fase di sfaldamento e di dubbi I DUE LATI DELLA MEDAGLIA: sull’identità europea, che significato ha NON SOLO ASPETTI NEGATIVI parlare di “Islam europeo”? Mi domando perché alcuni si Nell’intento di fornire degli esempi incaponiscano nella ricerca di un “Islam concreti del pluralismo religioso che europeo” monolitico, statico, che sia esiste in Europa e della diversità e vitalità chiaramente identificabile, etichettabile. dell’Islam in essa, il resto di questo mio Sappiamo bene, a partire dal quotidiano, saggio desidera sottolineare alcuni come possano essere variabili, e talvolta cambiamenti positivi nella mobilitazione anche contradditorie, le posizioni e percezione dei musulmani in Europa politiche o religiose di qualunque dall’ 11 settembre 2001 a oggi. Ma individuo, che appartenga o meno a prima è anche necessario soffermarsi una denominazione religiosa. Inoltre, brevemente sugli aspetti negativi della sappiamo bene quale profondo momento rappresentazione e percezione dell’Islam di crisi identitaria stia vivendo l’Europa nella sfera pubblica causati o accelerati – intesa sia come regione geografica sia dall’11 settembre. come entità politica (l’Unione Europea, Ue), come punto di riferimento culturale, Attacchi e propaganda terroristici portati morale e politico. Di fronte ai riemergenti avanti da individui e gruppi sedicenti etnocentrismi e ai nazionalismi, all’enfasi musulmani da una parte e, dall’altra, la sulle identità locali, alla frammentazione lotta al terrorismo – con le sue pratiche – se non disintegrazione – dell’Ue, mi di profiling e cacce alle streghe contro pare logico partire dalle manifestazioni islamisti di ogni sorta – hanno assieme e dalle problematiche che sono specifiche stretto in una morsa i musulmani: si sono dell’Islam nei nostri singoli Paesi, sentiti ostracizzati, se non aggrediti, piuttosto che da una visione monolitica a per la propria fede e in qualche modo livello europeo. deprivati di essa. Incidenti discriminatori e attacchi razzisti e islamofobi hanno Riconosco tuttavia che non si possono ulteriormente complicato la situazione in omettere alcune caratteristiche questi ultimi due decenni. Questo scenario transnazionali della presenza dei ha generato tensioni tra maggioranze e musulmani in Europa (che sono legate minoranze nelle democrazie occidentali, ai fenomeni migratori, ai conflitti, ai perdita di fiducia nelle istituzioni, e anche passati coloniali di certe nazioni, ecc.) dinamiche di competizione tra minoranze e anche alcune caratteristiche condivise di tradizioni diverse. dai vari sistemi politici e culturali delle democrazie europee in cui si inseriscono Ma c’è anche l’altro lato della medaglia i musulmani, quali la secolarizzazione, se si osserva la longue durée degli ultimi 20 anche se declinata in modi molto diversi anni. Il mondo accademico e i policy maker tra loro, e radici culturali in vari modi si sono resi conto della rilevanza della legate alla tradizione giudeo-cristiana. religione nella politica internazionale, come dimostra lo stesso fatto che questa Quindi bando all’aspettativa di osservare iniziativa sia stata sponsorizzata dal un “Islam europeo” omogeneo e “altro” MAE. da noi. Insieme siamo tutti parte di un’Europa plurale del presente, non del I media, anche se sono spesso additati per futuro. E rendiamoci conto che come riprodurre pregiudizi negativi, in realtà mi cambiano l’Europa e i suoi cittadini, pare abbiano migliorato le loro pratiche, possono anche variare nel tempo e da almeno nel settore della quality/elite press: Paese a Paese le esperienze, le aspettative c’è stata una sorta di alfabetizzazione al e le percezioni di coloro che sono di fede tema dell’Islam negli ultimi 20 anni, con islamica. approfondimenti e voci diverse. A partire dal 2007-2008 vari gruppi giornalistici, 29
Puoi anche leggere