Immunità e vaccini anti-Covid - 31 gennaio 2021 - ACCADEMIA DI OMEOPATIA
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sommario ØImmunità innata e immunità acquisita: attivazione dei sistemi di difesa naturali in presenza di un elemento patogeno ØVirus SARS-Cov-2: caratterizzazione e proprietà immunologiche ØTerapie immunologiche anti-Covid: ü vaccini: tipologie dei vaccini attualmente in fase di utilizzo e sviluppo ü farmaci e terapie che intervengono sul sistema immunitarie o sue componenti di regolazione ØImplicazioni per un approccio naturopatico
Immunità Diversamente dai meccanismi immunitari aspecifici, sempre pronti a rispondere velocemente (minuti-ore) all’infezione in maniera generalizzata, le risposte immunitarie specifiche si sviluppano a seguito dell’infezione e si adattano agli specifici patogeni che invadono l’organismo, generando una risposta altamente specifica per le diverse macromolecole (antigeni).. Mentre la difesa aspecifica distrugge i patogeni e previene la diffusione dell’infezione, confinandola localmente, i meccanismi specifici si attivano col tempo (alcuni giorni) ma sono molto specifici ed efficaci. Non solo questi sono mirati alla distruzione di antigeni specifici, ma predispongono la memoria immunologica a lungo termine.
Immunità innata e immunità adattativa Le risposte immunitarie aspecifiche comprendono: - Barriere che impediscono l’entrata fisica del patogeno - Recettori che riconoscono i profili molecolari - Citochine e complemento - Cellule naturali killer (NK) - Cellule dendritiche - Fagociti Questi diversi componenti, una volta attivati, portano all’infiammazione. Le citochine rilasciate durante il processo infiammatorio inducono risposte immunitarie specifiche: Recettori Toll-like l’immunità mediata da cellule e Citochine Citochine Enzimi Enzimi l’immunità mediata da anticorpi Recettori citotossici citotossici Toll-like Interferoni Interferoni TNF citochine interleuchine Interferone I TNF
Immunità innata e immunità adattativa – molecole regolatrici Citochine: proteine/glicoproteine regolatrici sia delle risposte immunitarie aspecifiche sia specifiche, la cui attivazione è sovrapposta e coordinata. Se prodotte in gran quantità possono fungere da ormoni (regolare tessuti e organi lontani dal luogo di produzione, ad.es. ipotalamo, ecc.). Altre regolano il movimento e la migrazione dei linfociti (es. dal sangue ai tessuti). Le principali sono: Interferoni. Tipo I. Prodotti dai macrofagi e fibroblasti (regolati da Il-10). Inibiscono la replicazione virale e attivano i NK Tipo II. Prodotti dalle cellule T helper e T citotossiche. Stimola i macrofagi ad attaccare le cellule infette (attiva geni che sintetizzano composti antimicrobici nei lisosomi). SARS virus riesce a bloccare le funzioni degli INFs. (NB: approvati da FDA per cura di epatite B/C, verruche genitali, diverse forme di leucemia e cancro (sarcoma di Kaposi), sclerosi multipla TNF (Tumor necrosis factor) Stimola la risposta infiammatoria soprattutto in presenza di batteri Gram-negativi e in alcuni tumori. E’ prodotto dai macrofagi e linfociti T. Nelle infiammazioni acute, viene prodotto in gran quantità con effetti diffusi e sistemici (es. induzione della febbre, ecc.). Se il rilascio è intenso, insieme alle altre citochine, si ha una ‘tempesta di citochine’ che può portare ad shock settico, con disfunzione del sistema immunitarie e esiti letali (NB: farmaci antagonisti anti-TNF (es. anticorpi monoclonali) utilizzati per malattie autoimmuni, es. artrite reumatoide) Interleuchine Sono proteine (35) secrete dai macrofagi e linfociti, ma nche dalle cellule epiteliali. L’Il-2 stimola le cellule T attivate a proliferare. L’Il-12 stimola le NK e cellule T a produrre l’interferone II. Hanno effetti sistemici, sulla termoregolazione. L’eccesso di produzione è stata associata a stati patologici, es. arteriosclerosi. (NB: anticorpi monoclonali anti-IL, es. farmaci antirigetto)
Immunità adattativa Le due categorie principali di cellula della risposta immunitaria specifica (adattativa) sono i linfociti (cellule T e cellule B) e le cellule che presentano l’antigene (macrofagi e cellule dendritiche, che hanno un ruolo importante anche nell’immunità innata). Le cellule B danno origine alla risposta Recettori TCR Antigene Presenting Cell (APC) immunitaria umorale, le cellule T a MHC di classe II quella cellulare. Citochine Tutte queste cellule interagiscono Enzimi citotossici mediante segnalazioni complesse interleuchine
Immunità adattativa – I linfociti T La cellula TH (helper) attivata, si ingrandisce e si divide per mitosi Una piccola parte delle T molte volte, formando un clone helper clonate si trasformano in cellule T di memoria (Interleuchina-2) Le cellule T helper migrano Complesso nei tessuti infettati e antigene-MHC-II rilasciano citochine per attivare cellule T killer (Tc) e macrofagi. Come fanno le cellule Tc a riconoscere le cellule che devono distruggere? Le cellule Tc distruggono le cellule infettate - Mediante il riconoscimento del complesso ‘antigene-recettore MHC-I’ sulla cellula infettata - oppure riconoscimento del complesso ‘antigene- MHC-II’ sulla superficie delle APC
Immunità adattativa – I linfociti B 1. Una APC ingloba un virus e presenta un complesso antigene-MHC-II sulla superfice 4. Le cellule B clonate si differenziano in plasmacellule e, in piccole quantità, in Complesso 2. Una cellula TH si lega al cellule B di memoria antigene-MHC-II complesso e secerne citochine. Queste insieme al legame col complesso, attivano la cellula B che possiede quel complesso. 5. Le plasmacellule rimangono nei linfonodi, mentre gli anticorpi specifici (Interleuchina-1) sintetizzati, entrano nel 2) - circolo sanguigno e linfatico na hi e raggiungono la zona infetta uc rl e te (In 6. Gli anticorpi si combinano con gli antigeni presenti sulla superficie del patogeno e 3. La cellula B attivata, si inducono l’inattivazione o la ingrandisce e si divide morte del patogeno per mitosi molte volte, formando un clone
Immunità adattativa – Gli anticorpi Gli anticorpi sono proteine composte da più subunità. Legano in maniera specifica l’antigene Legame tra antigene e anticorpo per neutralizzare i patogeni (video) https://www.youtube.com/watch?v=lrYlZJiuf18
Immunità adattativa – Gli anticorpi Emivita Forma secreta Presenza Funzioni Altro Secrezioni La presenza nel latte Monomero, Immunità e protezione delle Le proteine virali S ed N inducono mucose, latte materno permette la IgA 6 dimero, mucose, attivatore del una risposta immunitaria peculiare materno, protezione del figlio, trimero complemento rispetto ad altre infezioni di tipo (sangue, poco) resistenti alla proteolisi Recettore per i linfociti Sensibili alla digestione virale, con un titolo di Ig di classe IgD 3 - Sangue (BCR) proteolitica IgG e IgA superiore a quelle di Difesa contro gli elminti e classe IgM. IgE 2 Monomero Sangue, tessuti ipersensiblità immediata - (reazioni allergiche) Anticorpi di legame, attivazione del È la principale Ig del Sangue, complemento, citotossicità siero (80% ca.), sono i IgG 23 Monomero tessuti, cellulare anticorpo- soli anticorpi che placenta dipendente (ADCC), passano attraverso la immunità neonatale (fino a placenta 6-12 mesi dalla nascita) Attivazione del Sono i principali complemento, attività anticorpi durante la IgM 5 Pentamero Sangue agglutinante, recettore per i prima settimana linfociti B (BCR) d'infezione
Il complesso antigene-anticorpo E’ coinvolto nell’attivazione e regolazioni di molte funzioni della risposta immunitaria Inattiva l’agente patogeno Inattiva le tossine Aumenta la fagocitosi (IgG, IgM) Attiva il complemento Distrugge l’agente Riveste la superficie Stimola i mastociti a Attrae i patogeno dell’agente patogeno liberare istamina fagociti Fagocitosi Infiammazione aumentata aumentata
Virus SARS-Cov-2
Virus SARS-Cov-2 – struttura I Coronavirus hanno morfologia rotondeggiante e dimensioni di 100-150 nm di diametro (circa 600 volte più piccolo del diametro di un capello umano!). (Virus influenza: 100 nm) E’ costituito da una membrana lipidica con glicoproteine (proteina E e M), un enzima (esterasi HE) che circonda un filamento di RNA stabilizzato da proteine (proteina N) La proteina S sulla superficie permette al virus di ancorarsi ai recettori della cellula bersaglio https://www.unisr.it/en/news/2020/3/viaggio-al-centro-del-virus-come-e-fatto-sars-cov-2
Virus SARS Cov-2 - genoma Il genoma consiste di una molecola singola di RNA di ca. 30 kbasi • Codifica ca. 26 proteine • Alcune proteine hanno funzione nota, come la proteina S, N, M e E. • Tra le proteine non strutturali, l’enzima RNA polimerasi sintetizza la molecola di RNA a partire dai frammenti presenti nel citoplasma della cellula • altre proteine non hanno una funzione nota Alcune proteine codificate e numero di amminoacidi (aa) che le compongono
Virus SARS Cov-2 - proteina S • Tre subunità S unite compongono un trimero; i trimeri formano strutture che, nel loro insieme, somigliano a una corona che circonda il virione. • Le differenze principali di questo nuovo Coronavirus rispetto al virus della SARS sembrano essere localizzate proprio in questa proteina spike. • La glicoproteina S è quella che determina la specificità del virus per le cellule epiteliali del tratto respiratorio: è in grado di legare il recettore ACE2 (angiotensin converting enzyme 2), espresso dalle cellule dei capillari dei polmoni. • Vengono prodotti anticorpi contro diversi antigeni virali, ma soprattutto contro questa proteina, che induce sia la risposta anticorpale sia quella cellulare • Di conseguenza, quasi tutte le iniziative per controllare il virus sono ricolte verso la proteina S Complesso recettore ACE- proteina S https://www.nature.com/articles/nrmicro2090
Virus SARS Cov-2 – proteina S https://www.nytimes.com/interactive/2020/health/coronavirus-unveiled.html Proteine del virus e dinamica della spike protein
Proteina S - attivazione Ø Rappresentazione schematica del complesso proteina S- recettore ACE: il dominio (rosso) lega il recettore cellulare (verde) attraverso 6 contatti molecolari principali (*) * Ø Un monomero della proteina S deve essere tagliato da * * * una proteasi specifica presente nella superficie cellulare * Ø La scissione del legame crea un riarrangiamento della * struttura (‘formazione del ‘gruppo di fusione’) e permette alla proteina di avvicinarsi alla membrana lipidica Ø Questo processo inizia la fusione tra le due membrane Struttura vista dall’alto Struttura vista di lato RBD receptor binding domain (azzurro), regione della proteina S che lega la zona complementare (in rosso) presente nell’antigene (verde) Il gruppo di fusione della proteina S attivata
Complesso proteina S- recettore ACE II Ø ACE-2 è il recettore presente sulla cellula ospite Ø Questi recettori sono particolarmente numerosi nelle cellule endoteliali dei vasi sanguigni dei polmoni, dei tubuli renali e dell’intestino Ø E’ un enzima che idrolizza in modo specifico alcuni peptidi, tra cui l’angiotensina II, un potente vasocostrittore, originando un peptide con proprietà opposte. Ø Il trattamento con anticorpi specifici per il dominio dell’interazione col recettore è in grado di ostacolare il legame tra virus e recettore https://www.rndsystems.com/resources/articles/ace-2-sars-receptor-identified
Proteina S - mutanti B.1.1.7 lineage (20I/501Y.V1) Variante Luogo isolamento, data Mutazioni N° paesi B.1.1.7 UK, set 2020 ORFs: 9 36 S: 9 N:2 B.1.351 Sud Africa, ott 2020 ORF:1 13 S: 5 N:1 E:1 P.1 Brasile/Giappone, gen 2021 ORFs:11 2 S: 11 N:1 https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/70/wr/mm7003e2.htm#T1_down , aggiornata al 12/1/2021
Virus SARS Cov-2 – meccanismo infettivo Ø Appena entrato nella cellula, l’RNA viene trascritto e tutte le proteine virali vengono sintetizzate Ø Alcune di queste bloccano i sistemi di regolazione e difesa interni, mentre le RNA polimerasi replicano l’RNA Ø Tutte le proteine vengono sintetizzate in più copie e assemblate Ø Le proteine dell’involucro esterno formano spontaneamente delle vescicole con i lipidi interni della cellula Ø Le vescicole catturano al loro interno una molecola di RNA e fondendosi con la membra cellulare vengono liberate all’esterno https://www.nature.com/articles/nrmicro2090
Vaccini e immunità attiva e passiva
Immunità attiva e passiva Tipo di immunità Quando si sviluppa? Cellule della Durata memoria? immunità? ATTIVA Indotta naturalmente Dopo che gli agenti patogeni sono entrati Si anni nell’organismo in modo naturale Indotta artificialmente Dopo immunizzazione con un vaccino Si anni PASSIVA Indotta naturalmente Passaggio degli anticorpi dalla madre al feto No mesi Indotta artificialmente Dopo somministrazione di immunoglobuline No mesi
Tipi di vaccini 1. Acido nucleico, vaccini a RNA/DNA 2. a. vaccino con virus intero VIVO attenuato b. virus intero, ma INATTIVATO (morto) 3. Vaccini con vettore virale 4. I vaccini a base di subunità proteiche (peptidi)
Vaccini in via di sviluppo Aprile 2020 (Nature) * Qui sono inclusi: ü i tentativi di utilizzare i vaccini già esistenti, come quelli contro la polio e la tubercolosi, per indurre una risposta immunitaria generalizzata (non adattativa specifica) ü La modifica di ingegneria genetica di alcune cellule immunitarie modificate per attaccare selettivamente il virus https://www.nature.com/articles/d41586-020-01221-y
Le basi della biologia molecolare Il funzionamento di ogni cellula vivente si basa su questi principi
Dinamica delle macromolecole cellulari Tempi di vita medi del mRNA endogeno e di alcune proteine
1. Vaccini a RNA/DNA Ø I vaccini a DNA funzionano iniettando un plasmide (DNA circolare, spesso di origine virale) geneticamente modificato contenente la sequenza di DNA che codifica l'antigene (o gli antigeni) contro cui si cerca una risposta immunitaria Ø Il plasmide iniettato nel corpo entra nelle cellule e il DNA contenuto in esso migra nel nucleo, si fonde con DNA cellulare Ø Il DNA (incluso quello del plasmide) viene utilizzato per formare l’mRNA messaggero che migrando nel citoplasma è utilizzato per sintetizzare le proteine inclusa quella antigenica Ø La cellula muore e i detriti proteici vengono inglobati e presentati dalla APC ai linfociti scatenando la risposta immunitaria Ø I vaccini a RNA utilizzano l’mRNA veicolato all’interno della cellule mediante vescicole lipidiche https://www.nature.com/articles/d41586-020-01221-y
1. Vaccini a RNA/DNA – principali attori Ø La società tedesca BioNTech ha collaborato con Pfizer USA per sviluppare e testare un vaccino a mRNA contro il coronavirus noto come BNT162b2, il nome generico tozinameran o il nome commerciale Comirnaty Ø ModeRNA (Massachusetts, USA), ha collaborato con il National Institutes of Health (USA) per sviluppare e testare un vaccino a mRNA contro il coronavirus noto come mRNA-1273. Ø La società giapponese di biotecnologie AnGes ha lanciato un trial di fase 1 per testare un vaccino basato sul DNA, sviluppato in collaborazione con l'Università di Osaka e Takara Bio. L'azienda è passata a una sperimentazione di fase 2/3 a dicembre 2020. Ø L’Imperial College di Londra hanno sviluppato un vaccino RNA "auto-amplificante", che per la la produzione continua di una proteina virale per stimolare il sistema immunitario. Ø La Arcturus Therapeutics (California) e la Duke-NUS Medical School di Singapore hanno sviluppato un vaccino mRNA "auto-replicante" che porta ad una maggiore produzione di proteine virali https://www.nytimes.com/interactive/2020/science/coronavirus-vaccine-tracker.html
1. Vaccini a RNA/DNA Ø I vaccini a DNA hanno vantaggi teorici rispetto ai vaccini tradizionali, compresa la capacità di indurre una gamma più ampia di tipi di risposta immunitaria. Diversi vaccini a DNA sono stati testati per uso veterinario. In alcuni casi, la protezione dalla malattia negli animali è stata ottenuta, in altri no. Nessun vaccino a DNA era stato approvato negli Stati Uniti per uso umano. La ricerca è in corso sull'approccio per malattie virali, batteriche e parassitarie negli esseri umani, così come per i tumori. https://en.wikipedia.org/wiki/DNA_vaccine#cite_note-15 Ø Fino al 2020, l’utilizzo di vaccini a mRNA ha dato scarsi risultati in animali modello per malattie cardiovascolari, metaboliche e renali; e per particolari tipi di cancro e malattie rare come la sindrome di Crigler-Najjar in quanto gli effetti collaterali dell'inserimento di mRNA erano troppo gravi. I vaccini a mRNA per uso umano sono stati sviluppati e testati per le malattie quali la rabbia, da virus Zika, citomegalovirus e influenza, anche se questi vaccini a mRNA non sono stati autorizzati. Alcuni vaccini sono stati autorizzati per uso veterinario. Molte grandi aziende farmaceutiche hanno abbandonato la tecnologia per le malattie, mentre alcune biotecnologie ‘si sono rifocalizzate sull'area meno redditizia dei vaccini, dove le dosi sarebbero a livelli inferiori e gli effetti collaterali ridotti’. https://en.wikipedia.org/wiki/RNA_vaccine#cite_note-ST1-22
1. Vaccino a RNA - l’idea
1. Vaccini a RNA - processo Dall’idea alla realizzazione https://investors.modernatx.com/static-files/5ded4992-c730-4841-b756-db53c9ab9a9b
1. Vaccini a RNA - meccanismo 1. Nanoparticelle lipidiche contenenti mRNA 5. I linfociti T helper attivano i linfociti B a produrre anticorpi 6. Gli anticorpi anti mRNA Subunità proteina S proteina S neutralizzano il virus 2. Traduzione 4a. La APC presentano i dell’mRNA e 3 subunità S Proteina S completa frammenti ai linfociti T sintesi nuove si uniscono helper, attivandoli proteine S nucleo Frammenti proteina S 4b. Le APC attivano i linfociti T killer che attaccano la cellula 3. Esposizione dei frammenti infettata della proteina S sulla superficie cellulare
1. Vaccini a RNA – aree di miglioramento C. Modifica mRNA per allungarne la vita media A. Definizione di nanoparticelle lipidiche (LNP) che permettano di preservare l’mRNA e farlo entrare nella cellula https://investors.modernatx.com/static-files/5ded4992-c730-4841-b756-db53c9ab9a9b B. Purificazione mRNA per diminuirne la reattogenicità
1. Vaccini a RNA – A. Definizione delle nanoparticelle lipidiche (LNP) Le dimensioni delle particelle influenzano l’entrata nei vasi linfatici e nelle cellule APC (1 micron) Le LNP devono avere una dimensione ben determinata per riuscire a fondersi efficacemente con la membrana cellulare: ca. 80-110 nm
1. Vaccini a RNA – A. Definizione delle nanoparticelle lipidiche (LNP) Componenti principali molecole lipidiche mRNA Le simulazioni indicano che la molecola di RNA forma diversi legami deboli (legami H ed interazioni tra i gruppi aromatici delle basi azotate) transienti con le catene dei componenti lipidici I vaccini Pfizer contengono ALC-0315 (lipide cationico) e ALC-0159 (lipide non ionico)
1. Vaccini a RNA – B. Sintesi mRNA purificato L’enzima T7 RNA polimerasi sintetizza sia la catena completa dell’RNA sia frammenti di RNA più piccoli e a doppia elica (dsRNA) RNA polimerasi modificata via ingegneria genetica per Questi frammenti vengono riconosciuti come estranei dal migliorarne la specificità sistema immunitario e scatenano una risposta immunitaria
1. Vaccini a RNA – B. Sintesi mRNA purificato dsRNA scatena una risposta immunitaria innata Frammenti dell’RNA sia a filamento singolo sia a doppio filamento causano una risposta immunitaria alterando la regolazione dell’espressione del DNA nel nucleo mediante delle molecole-segnale specifiche
1. Vaccini a RNA – C. Modifica chimica del mRNA Ø La degradazione dell’mRNA inizia dalla sequenza poliA (poli adenina) presente sempre nella parte terminale della molecola (de-adenizzazione) Ø Aggiungendo una timina modificata (invertita chimicamente) alla sequenza poliA finale, è stato possibile rendere meno facilmente degradabile l’mRNA da parte degli enzimi preposti a questa funzione (deadenilasi) In conclusione, dopo le modifiche al processo di preparazione del mRNA (di cui A, B e C sono le più rilevanti) è stato possibile prolungare la vita media dell’mRNA da 4-6 ore a 40-50 ore
1. Vaccini a RNA – vantaggi-svantaggi vantaggi svantaggi vaccini già in uso • Forte risposta immunitaria • Risposta anticorpale alle volte debole: Solo per uso • Induce l’attivazione dei linfociti B e T può non rispondere alle forme mutate veterinario • Sviluppo rapido del virus • Adattabilità verso nuovi mutanti • Facilmente deperibili • Non sono patogenici • Reattogenicità componenti https://www.nature.com/articles/nrmicro2090#Tab1
Studio clinico randomizzato vaccino Pfizer ü 38,000 partecipanti, di cui placebo 50% ü 170 persone hanno sviluppato sintomi ‘importanti’ e sono state trovate positive al tampone molecolare: 162 nel gruppo placebo e 8 in quello dei vaccinati ü Da cui l’efficacia (‘efficacy’) calcolata del 95%. (non ‘effectiveness’)* ü Non è stata controllata la trasmissibilità dell’infezione, ma solo la capacità del vaccino di prevenire i sintomi (discusso esplicitamente) ü Reazioni avverse ‘severe’: 0-4.6% (in funzione delle fasce d’età,
Studio clinico randomizzato vaccino Pfizer – reazioni avverse (relazione OMS gen 2021: https://www.who.int/docs/default-source/immunization/sage/2021/january/4- evidence-assessment5-jan-2021-final.pdf?sfvrsn=cf627b70_9 )
Studio clinico randomizzato vaccino Pfizer - criticità Osservazioni critiche del BMJ: ü Sono stati osservati 3410 casi ‘sospetti’ ma non confermati (da test PCR), 1594 nel gruppo vaccinati e 1816 nel gruppo placebo: se inclusi, l’efficacia scende al 19% (NB: non riportati nelle pubblicazioni ufficiali dei risultati, ma presenti nei documenti elaborati dall’FDA) ü 371 casi scartati, di cui 311 nel gruppo vaccinati per ‘importanti deviazioni dal protocollo’ ü Antidolorifici e antipiretici (e altro) sono stati utilizzati 3-4 volte più frequentemente nel gruppo ‘vaccinati’ ü (NB: le condizioni di doppio cieco omogenee sono state controllate nel test di Moderna da esperti esterni (Università, Sanità), in Pfizer solo da membri interni di staff) ü Persone già positive escluse dai test, ma 1125 casi (3%) sono risultati comunque inclusi: alcuni possono essere casi di ri-infezione non controllata dal vaccino? ü I dati grezzi non saranno disponibili prima della fine dei test (per decisione esplicita) https://blogs.bmj.com/bmj/2021/01/04/peter-doshi-pfizer-and-modernas-95-effective-vaccines-we-need-more-details-and-the-raw-data/
Studio clinico randomizzato vaccino Pfizer - epidemiologia ‘Efficacy’ vs ‘effectiveness’ negli studi clinici randomizzati dei vaccini: • ‘efficacy’ è il risultato del test clinico su un gruppo selezionato di persone, • ‘effectiveness’ è il risultato sulla popolazione reale, molto più eterogenea Ø Solo quelli che hanno sviluppati sintomi sono stati controllati Ø Quelli che sono stati infettati ma non hanno mostrato sintomi (asintomatici) non sono stati controllati, e quindi sono potenziali fonte di trasmissione Ø Quelli che hanno sviluppato sintomi leggeri ma non sono stati controllati Ø Lo stato di salute (malattie croniche) eterogeneo e diversificato può interferire sull’effetto delle vaccinazione Ø La frazione di popolazione vaccinata (e quindi della distribuzione del vaccino) e i tempi di sviluppo dell’immunità da vaccino giocano un ruolo altrettanto importante dell’efficacia https://www.nytimes.com/2020/11/20/health/covid-vaccine-95-effective.html
2. Vaccini con virus inattivati o morti virus inattivato o indebolito virus morto Ø Virus inattivato/indebolito Il virus è indebolito attraverso vari passaggi di infezioni su cellule umane particolari o cellule animali fino a che accumula una quantità tale di mutazioni per adeguarsi alle nuove condizioni che non lo rendono più capace di infettare le cellule umane di partenza Ø Virus morto Il virus viene ucciso mediante agenti chimici (es. formaldeide) oppure fisici (es. calore, raggi ϒ). E’ necessario utilizzare quantità di virus sufficientemente grandi per sopperire alla richiesta dei vaccini
2. Vaccini con virus inattivati o morti - meccanismo virus inattivato Β-propriolattone 2. Il virus inattivato è 5. Gli anticorpi iniettato nel corpo umano neutralizzano il virus insieme a degli adiuvanti (composti dell’alluminio) per scatenare una risposta virus immunitaria forte 1. Il beta-propriolattone inattiva il virus, penetrando nell’involucro 4. I linfociti T helper virale e legandosi con l’RNA ne attivano i linfociti B per impedisce il funzionamento. Il virus produrre anticorpi non può più replicarsi ma le proteine, inclusa la proteina S rimangono intatte APC virus inattivato Linfociti B 3. Il virus inattivato viene Esposizione frammenti proteici inglobato nelle APC, che frammentano le componenti proteiche del virus e le espongono sulla superficie Linfociti T helper anticorpi
2. Vaccini con virus inattivati o morti – in sviluppo Ø Il Beijing Institute of Biological Products ha formulato un vaccino con virus inattivato chiamato BBIBP- CorV. E’ teastato clinicamente dalla compagnia cinese Sinopharm. Cina ha approvato il vaccino (01/2021). E’ usato in Bahrain e negli United Arab Emirates. Ø La compgnia private cinese Sinovac ha sviluppato un vaccino con CoronaVax,con virus inattivato, dichiarando una efficacia del 78%. Studi in Brasile hanno mostrato una efficacia appena sopra il 50% Ø La compagnia Indiana Bharat Biotech come partner del National Institute of Virology e dell’Indian Council of Medical Research ha sviluppato il vaccino Covaxin con virus inattivato. India ha autorizzato l’uso del vaccino per emergenza (03/01/2021) nonostante la mancanza di dati pubblicati dei risultati della Fase 3 che dimostrino che il vaccino è efficace e sicuro. Ø Codagenix (NY) in collaborazione con il Serum Institute of India (Pune) ha utilizza il SARS-Cov-2 indebolito
2. Vaccini con virus inattivati o morti – vantaggi e svantaggi Vantaggi svantaggi Vaccini già in uso Virus • Induce una risposta come se fosse • Non raccomandato in gravidanza e per Morbillo, rosolia, indebolito una infezione naturale persone immunocompromesse parotite, febbre • Possibilità di ri-attivazione della virulenza gialla, vaiolo, polio del virus attenuato (Sabin) • Possibili contaminazioni virali/retrovirali dalle cellule utilizzate per la cultura di inattivazione • Conservanti (antibiotici) Virus • Induce una risposta immunitaria • È necessaria una grande quantità di virus Influenza, rabbia, morto forte epatite A, polio (Salk) https://www.nature.com/articles/nrmicro2090#Tab1
3. Vaccini con vettore virale Il vettore virale (virus del morbillo, adenovirus, ecc.) è inattivato così che non può causare la malattia ed è geneticamente modificato per produrre le proteine del coronavirus (inserzione di geni del coronavirus) Ci sono due tipi di virus usato come vettore: 1. il virus può ancora replicarsi entro le cellule; 2. il virus non può riprodursi perché alcuni geni vengono inattivati Vettore virale in grado di replicarsi, come, ad esempio, il virus del morbillo indebolito. Il vaccino contro l’Ebola appena approvato (2019), con adenovirus, è un esempio di vaccino a vettore virale in grado di replicarsi dentro le cellule. Questi vaccini danno una forte reazione immunitaria. Vettore virale non in grado di replicarsi. Nessun vaccino è stato approvato con questo metodo, ma è stato molto utilizzato nella terapia genica. Richiami saranno probabilmente importanti per una immunità a tempi lunghi
3. Vaccini con vettore virale 1. DNA del coronavirus RNA - DNA all’interno del DNA del virus (adenovirus) 5. Dopo la morte delle cellule, si ha l’esposizione dei frammenti della proteina S da coronavirus parte delle APC 2. Virus entra nella cellula Linfociti T Linfociti B attivati attivati 3. La vescicola 6. Le cellule APC attivano i interagisce con la linfociti T citotossici e T helper membrana nucleare e il 4. mRNA esce dal nucleo e che a loro volta attivano i linfociti DNA passa nel nucleo viene trascritto per produrre la B per la risposta anticorpale proteina S
3. Vaccini con vettore virale – in sviluppo Ø University of Oxford e AstraZeneca usano l’adenovirus degli chimpanzee. Il nome del vaccino è ChAdOx1 nCoV-19 o AZD1222. Ø Johnson & Johnson sta preparando un vaccino con un adenovirus (ad26) col nome JNJ-78436735 or Ad26.COV2.S. Ø Gamaleya Research Institute e il Russia’s Ministry of Health, hanno sviluppato il vaccino Sputnik V Gam-Covid-Vac. Ø La compagnia cinese CanSino Biologics ha sviluppato il vaccino dal nome Convidecia insieme all’Institute of Biology presso l’Academy of Military Medical Sciences cinese. Il vaccino utilizza l’adenovirus Ad5.
3. Vaccini con vettore virale – test clinici Test clinico randomizzato dell’AstraZeneca (2020) Ø Test clinici randomizzati con 40.000 persone Ø Su un sottogruppo di 9000 persone, ci sono stati 27 casi nel gruppo vaccinati e 71 nel gruppo placebo (vaccinati con un vaccino con meningococco attenuato), 62% efficacia con due dosi di vaccino a distanza di 28 g. Ø Un sottogruppo è stato vaccinato per sbaglio con una dose intera seguita da un richiamo con mezza dose: efficacia 90% Ø Reazioni severe acute: ca. 1% Ø E’ stata studiata la prevenzione dell’insorgenza dei sintomi e non la trasmissione https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)32661-1/fulltext )
3. Vaccini con vettore virale – vantaggi/svantaggi Vantaggi svantaggi Vaccini già in uso Virus replicante • Sviluppo rapido • Esposizione pregressa allo stesso virus (o Ebola o non replicante • Induce immunità anticorpale e simile) può ridurre la risposta attiva linfociti T immunitaria • Possibilità di ADE https://www.nature.com/articles/nrmicro2090#Tab1
3. Vaccini con vettore virale – ADE ADE dall’inglese Antibody-Dependent Enhancement, “intensificazione [dell’infezione] anticorpo-mediata. E’ stato osservato con altri coronavirus (SARS-Cov-I), il virus Zika, HIV e febbre gialla e in modelli animali. Se alcuni degli anticorpi (non neutralizzanti) prodotti non si legano abbastanza bene al virus – o non sono presenti nella giusta concentrazione – possono aumentare l’infezione tramite ADE. Nell'ADE, i virus rivestiti di anticorpi ottengono un ingresso tramite i recettori anticorpali sui macrofagi e sulle altre cellule fagocitarie (APC): il virus viene inglobato nella cellula ma non viene degradato. Il virus sopravvive e inizia a moltiplicarsi distruggendo alla fine la APC. Questo processo può innescare una risposta infiammatoria pericolosa, inclusa la ‘tempesta di citochine’. Si è osservato dopo i vaccini, quando c’è stata l’esposizione al virus naturale https://www.lescienze.it/news/2020/06/01/news/sviluppatori_vaccini_covid-19_anticorpi_non_pericolosi-4737233/ https://www.med4.care/ade-antibody-dependent-enhancement/
4. Vaccini con peptidi Tramite il vaccino vengono iniettati direttamente nel corpo alcune proteine (o parti di esse) del coronavirus, soprattutto quelle dell’involucro esterno Quasi tutti i vaccini di questo tipo (ca. 28) in via di sviluppo utilizzano la proteina S o alcune sue parti, tra cui la regione di interazione col recettore cellulare (‘receptor binding domain’, RBD). Vaccini simili contro la SARS sono stati testati positivamente nelle scimmie, ma non sono stati testati con le persone.
4. Vaccini con peptidi - meccanismo DNA virale 1. Si sintetizza una copia di DNA dall’RNA 4. Le nanoparticelle del virus, che viene vengono inglobate 5. I linfociti T helper incorporata nel DNA dalle APC che attivano i linfociti B per la del baculovirus attivano i linfociti T produzione di anticorpi helper 2. Il baculovirus entra nella cellula di farfalla e iL DNA tradotto produce proteine S QS-21, saponina dall’albero del legno di Panana 3. La proteine vengono estratte dalle cellule e 6. Le APC attivano i inglobate in nanoparticelle formate da linfociti T killer tensioattivi particolari e vengono iniettate
4. Vaccini con peptidi – vaccini in via di sviluppo Ø Il Vector Institute, centro di ricerca in biologia in Russia, ha registrato un vaccino chiamato EpiVacCorona. Il vaccino contiene piccolo porzioni di protein virali (peptidi). Approvato nell’ottobre 2020. Nel gennaio 2021 Putin ha iniziato una campagna di vaccinazione di massa con questo vaccino e con il vaccino Sputnik V Ø Novavax (Maryland, USA) ha sviluppato un vaccino che utilizza peptide chiamato NVX-CoV2373. Il vaccino produce un livello molto alto di anticorpi. La fase 3 della sperimentazione è iniziata a dicembre 2020
4. Vaccini con peptidi – vantaggi/svantaggi Vantaggi svantaggi Vaccini già in uso Proteina S • Può avere meno effetti • ha bisogno di adiuvanti Influenza, HPV intera collaterali rispetto al virus • alcuni richiami sono necessari intero (rossore o gonfiore nel • risposta immunitaria alterata che può sito di iniezione) provocare gravi lesioni al fegato e causare ADE • induce una buona risposta immunitaria e attiva i linfociti T Proteina S • buona risposta anticorpale e • solo risposta anticorpale, necessita di ricombinante immunità protettiva numerosi richiami e l’uso di adiuvanti RBD* • Buona risposta anticorpale e • ND attivazione cellule T RBD • Più sicuro di altri vaccini a RBD; • ripetizione delle dosi recombinante induce alto titolo di anticorpi • adiuvanti neutralizzanti e attivazione cellule T peptidi • Facilmente preparabili • Poco immunogenici • Velocemente formulabili • costosi * RBD: Receptor Binding Domain: dominio di legame del recettore https://www.nature.com/articles/nrmicro2090#Tab1
Conclusioni Ø I vaccini in via di sviluppo e di utilizzo sono diversi fra di loro Ø I vaccini utilizzano meccanismi diversi per stimolare la risposta immunitaria Ø Le reazioni avverse possono avere diverse manifestazioni Ø I vaccini possono essere impiegati per la stimolazione del sistema immunitario sia per la prevenzione delle infezioni sia per trattamento delle malattie
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