EMIRATI ARABI UNITI - Guida Paese - CamCom.gov

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EMIRATI ARABI UNITI - Guida Paese - CamCom.gov
Ufficio E-commerce e Commercio Estero   Sportello per l’internazionalizzazione

                      Guida Paese

           EMIRATI ARABI UNITI
EMIRATI ARABI UNITI - Guida Paese - CamCom.gov
INDICE

PARTE PRIMA: PROFILO PAESE

EMIRATI ARABI IN BREVE                pag.   3

INFORMAZIONI GENERALI                 pag.   5
Quadro politico                       pag.   5
Rischio Paese                         pag.   5

ECONOMIA                              pag.    8
Quadro Macroeconomico                 pag.    8
Settori                               pag.   9
Interscambio commerciale              pag.   11
Investimenti esteri                   pag.   13
Prospettive future                    pag.   14

NORMATIVA                             pag.   16

Normativa doganale                    pag.   16
Normativa societaria                  pag.   16
Normativa del lavoro                  pag.   19
Normativa fiscale                     pag.   21
Marchi e Brevetti                     pag.   22

SISTEMA BANCARIO                      pag.   25
SISTEMA FIERISTICO                    pag.   26

PARTE SECONDA

SETTORI                               pag.   27

INDIRIZZI UTILI                       pag.   31

FONTI                                 pag.   32

                               2
PARTE PRIMA: PROFILO PAESE

  EMIRATI ARABI UNITI IN BREVE

          SUPERFICIE                                  82.880 km2

                                                9.346.000 (2013)
         POPOLAZIONE                       (densità: 64 abitanti per km2)

            LINGUA                                       Arabo

                                      Musulmani 76%; Cristiani 8%; Altre religioni
           RELIGIONE                                   15%

           CAPITALE                                   Abu Dhabi

     FORMA ISTITUZIONALE                  Federazione di monarchie assolute

       UNITA’ MONETARIA                                 Dirham

       TASSO DI CAMBIO                    1 Euro = 3,8980 AED (16/01/2017)

      TASSO D’INFLAZIONE                             3,9% (2015)

   TASSO DI DISOCCUPAZIONE                           3,6% (2015)

                                           Meccanica strumentale 61,6%;
                                       Metallurgia 6,3%; Prodotti chimici 5,3%;
COMPOSIZIONE SETTORIALE DEL PIL        Moda 4,5%; Apparecchi elettrici 4,2%;
                                           Materiali da costruzione 3,4%;
                                        Mezzi di trasporto 2,9%; altro 11,8%

        PIL PRO CAPITE                              67.008 Dollari

                                         10,976 mln. di Dollari (2015) Inward;
              IDE
                                        7.692,59 mln. di Euro (2014) Outward
                                       Giappone – India – Stati Uniti d’America-
     PRINCIPALI INVESTITORI                         Regno Unito

        RISCHIO PAESE                        L3 (3 su 10 categoria SACE)

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SITUAZIONE ECONOMICA E POLITICA
Nel 2015 gli EAU hanno registrato una crescita del 3% del PIL. Terzo produttore di
greggio nell’area del Golfo e settimo Paese per riserve di petrolio e gas naturale.
Nonostante il FMI abbia rivisto due volte le iniziali aspettative di crescita, gli EAU
hanno dimostrato una certa resistenza a fronte del dimezzamento del prezzo del
greggio e alla corrente crisi economica globale .

POSIZIONE GEOGRAFICA
Gli Emirati Arabi Uniti sono situati nel sud-ovest dell'Asia, bagnati dal Golfo di Oman e
dal Golfo Persico e confinanti con Oman e Arabia Saudita, punto di transito
indispensabile per il trasporto del petrolio.
La superficie totale è di circa 83.000 km², il più grande emirato è quello di Abu Dhabi,
che rappresenta l'87% della superficie mentre il più piccolo è quello di Ajman, che
include solo 259 km².

POPOLAZIONE
Gli EAU hanno una popolazione di circa 9.230.000 abitanti, la maggior parte della
quale vive lungo le coste del Golfo Persico, dove si trovano le principali città e le attività
economiche. L'Emirato di Abu Dhabi è il più popolato con il 38% della popolazione
totale.

RISORSE NATURALI
Il Governo di Abu Dhabi ha avviato un programma per recupero e sfruttamento di
granulati di zolfo dalle attività estrattive di gas e petrolio, da destinare poi
all'esportazione. In tale ambito, sono già stati avviati progetti per l'installazione di
impianti industriali di recupero zolfo presso i campi estrattivi di Habsan e Al Hosn (al
centro del Paese), che sono poi collegati con terminali marittimi d'imbarco sulla costa
emiratina tramite 180 Km. di linea ferroviaria, la cui realizzazione affidata ad un
consorzio italiano.

SETTORI DI MAGGIOR INTERESSE
Riguardo ai comparti di maggior interesse per gli investimenti negli EAU le migliori
opportunità sono offerte in settori quali:
     Costruzioni;
     Prodotti alimentari;
     Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata;
     Articoli di abbigliamento;
     Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature.
I settori in cui poter avviare interessanti relazioni commerciali sono:
     Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature;
     Prodotti alimentari;
     Articoli di abbigliamento;
     Mobili;
     Servizi di alloggio e ristorazione.

PROSPETTIVE FUTURE
Il Presidente degli EAU e Governatore di Abu Dhabi, Khalifa bin Zayed al-Nahyan, in
carica dal novembre 2004, ha consolidato la sua posizione confermando l’orientamento
liberale della politica economica del Paese. Il programma delle riforme economiche e
della liberalizzazione continuerà, anche per effetto delle pressioni esercitate in tal
senso dall’Organizzazione Mondiale del Commercio.

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INFORMAZIONI GENERALI
QUADRO POLITICO

La situazione politica negli Emirati Arabi Uniti è stabile, la famiglia regnante è al potere
dalla nascita dello Stato e, grazie ad una generosa distribuzione dei proventi petroliferi
ed a politiche sociali che si prendono cura del cittadino, gode della totale approvazione
da parte della popolazione.
A seguito degli episodi della “primavera araba”, gli EAU hanno intrapreso un’azione
preventiva, mescolando con equilibrio da un lato forme di monitoraggio del territorio
attraverso un costante e capillare lavoro di intelligence e dall’altro interventi di sostegno
alle regioni ed ai settori meno sviluppati.
Di pari passo procede il percorso di allargamento della base elettiva del Federal
National Council, parlamento con funzioni consultive, e l’ampliamento dei suoi compiti
e delle sue funzioni in risposta ad una crescente sensibilità verso i diritti politici. Le
elezioni per il rinnovo dell'FNC che si sono tenute nel 2015 hanno visto una base
elettiva sensibilmente accresciuta rispetto alla precedente tornata elettorale.
Il permanere di tensioni nella regione mediorientale e le proteste in corso nel mondo
arabo non consentono di escludere il rischio di possibili atti di natura terroristica ai
danni di istituzioni occidentali e luoghi pubblici. Gli Emirati Arabi Uniti non sono stati
fino ad oggi oggetto di alcun atto di terrorismo e sono fortemente attivi per prevenire il
fenomeno internamente e per sopprimerlo sulla scena internazionale, non sono
presenti sul territorio, conflitti etnico-religiosi.

Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni
dettagliate su:

- Relazioni internazionali
- Rischio Paese

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ECONOMIA
QUADRO MACROECONOMICO

Gli Emirati Arabi Uniti, con la loro posizione geografica strategica al centro delle
principali direttrici est-ovest e le abbondanti riserve di combustibili fossili che ne hanno
trainato la crescita economica, sono diventati uno stato moderno in cui i cittadini
godono di un elevato tenore di vita: il PIL pro-capite è infatti uno dei più alti al mondo.
L’economia è aperta e dinamica, soprattutto per merito delle politiche di
diversificazione che hanno ridotto l’incidenza delle rendite petrolifere sulla quota del
PIL da un 60% nel 1980 all’attuale 30%.
Le zone di libero scambio presenti nel Paese (FTZ), con possibilità di proprietà
straniera al 100% e totale esenzione fiscale, attirano consistenti capitali esteri.
Nel 2009/10 la crisi finanziaria globale, che ha colpito in particolare l’Emirato di Dubai,
ha rallentato le prospettive di crescita e ha spinto il Governo da un lato ad esercitare un
più stretto controllo sui progetti a capitale pubblico, dall’altro ad aumentare la liquidità
nel settore bancario e sostenere la spesa pubblica per favorire la ripresa.
A partire dal 2011 l’economia nazionale emiratina ha comunque ripreso a crescere
progressivamente. Ulteriori prospettive di crescita ed opportunità di business sono
inoltre rappresentate dall’assegnazione a Dubai dell’Expo Universale del 2020, nonchè
dai consistenti piani di sviluppo avviati nel settore infrastrutturale (nella produzione di
energia, nei trasporti aerei, terrestri e marittimi, e nelle strutture turistiche, ospedaliere,
scolastiche e residenziali). A partire dal 2015, segnali contrastanti continuano a
caratterizzare l'economia degli EAU, le cui autorità si trovano a dover necessariamente
adottare misure di austerità per bilanciare gli effetti negativi ed ormai prolungati dei
bassi prezzi degli idrocarburi, evitando però che ciò incida sull'immagine del Paese.
Seppur con una certa riluttanza, il Governo degli Emirati ha svelato i dettagli della
prima fase di un sistema fiscale che introduce il pagamento di un’imposta sul valore
aggiunto ad un tasso del 5%, che entrerà in vigore nel Paese nel 2018, ma che non si
applicherà ad istruzione, sanità e beni alimentari primari; a tal proposito, è da rilevare
come l'introduzione dell'IVA fosse stata da tempo raccomanda dal FMI.
In tale contesto si inserisce anche il “Dubai Industrial Strategy Plan” lanciato a giugno
del 2016 prevede la realizzazione di 75 iniziative volte a generare ricavi per 40 milioni
di euro entro il 2030 con la finalità di migliorare la competitività del settore industriale di
Dubai. Il piano individua quali aree prioritarie di intervento i settori aerospaziale,
nautico, alluminio e manifattura metalli, prodotti farmaceutici e apparecchiature
mediche, cibo e bevande e macchinari ed attrezzature.
Gli indicatori economici del Paese testimoniano tassi di crescita del PIL sempre
positivi, ma in contrazione (dal +3,1% del 2015 al 2,6% del 2016); pur potendo contare
su ingenti riserve finanziarie in grado di ammortizzare anche per un decennio un
andamento sfavorevole dei prezzi del greggio, il Paese si trova costretto ad
incrementare le entrate (soprattutto non petrolifere) e/o a ridurre l'ingente spesa
pubblica.
La prospettiva economica futura rimane incoraggiante, oltre che dalla diversificazione
dell'economia rispetto al settore "oil", anche da:
- un consistente sviluppo dei settori infrastrutture, costruzioni e turismo;
- un rafforzamento dell'attrazione degli investimenti esteri perseguita attraverso riforme
del quadro economico-giuridico del Paese (in particolare, introduzione, anche se con
limitazioni, della proprietà immobiliare per stranieri ad Abu Dhabi ed a Dubai).

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2011a         2012a     2013a     2014a     2015b     2016b
PIL
PIL nominale in (miliardi di US$)           348.526        373.43    387.139   399.397   371.075   397.861
PIL nominale (milioni di Dh)                1.279.962 1.371.420 1.421.963 1.466.985 1.362.957 1.461.342
Crescita reale del PIL (%)                     5,2           6,9       4,3       4,6       3,2       2,8
Spesa sul PIL (% reale)
Consumi privati                               5,1            5,5       5,4       5,3       4,6       5,0
Consumi pubblici                              5,5            4,5       6,9       2,0       2,5       3,9
Investimenti lordi fissi                      8,9            9,1       5,3       4,1       4,3       6,4
Export di beni e servizi                      14,8           1,6       4,2       1,0      -0,3       3,0
Import di beni e servizi                      15,0           8,0       1,9       2,2      -3,7       1,7
Origine del PIL (% reale)
Agricoltura                                    0,2          -5,5      -0,3       0,3       0,1       0,1
Industria                                      5,6           7,0       2,8       4,5       2,8       1,6
Servizi                                        4,8           6,9       6,2       4,7       3,8       4,1
Demografia e reddito
Popolazione (m)                               7,1           7,5       7,9       8,4       8,9       9,3
PIL pro-capite (US$ a PPP)                   71.101        71.646    69.270    70.714    69.509    69.143
Indicatori fiscali (% del PIL)
Entrate del settore pubblico                  34,4          40,1      41,0      37,8      29,7      29,1
Spesa del settore pubblico                    30,3          29,2      30,5      32,8      33,9      31,9
Saldo del settore pubblico                    4,1           10,9      10,4      5,0       -4,2      -2,8
Debito pubblico                               43,3          42,9      44,7      45,4      52,1      51,6
Prezzi e indicatori finanziari
Tasso di cambio Dh:US$ (fine periodo)         3,67          3,67      3,67      3,67      3,67      3,67
Tasso di cambio Dh:€ (fine periodo)           4,75          4,85      5,07      4,46      4,04      3,93
Prezzi al consumo (fine periodo;%)             0,9           0,7       1,1       2,3       4,1       3,2
Tasso di interesse di prestito (media; %)      7,2           6,2       5,8       5,6       5,4       5,5
Conto corrente (US$ m)
Bilancia commerciale                        106.594        141.68    144.208   130.835   75.656    81.287
Merci: export fob                           302.036    359.727       374.168   370.632   323.847   336.923
Merci: import fob                           -195.442 -218.047 -229.959 -239.798 -248.191 -255.636
Bilancia dei servizi                         -43.721       -47.174   -49.286   -50.795   -52.505   -55.445
Bilancia dei redditi                           110          297       177       278       274       -193
Bilancia dei trasferimenti di conto          -12.035       -15.24    -23.74    -25.708   -22.246   -22.187
Bilancia in conto corrente                   50.948        79.564    71.359     54.61     1.179     3.462
Debito estero (US$ m)
Stock di debito                             156.650    161.752       167.107   171.864   173.048   176.836
Servizio del debito pagato                   21.307        22.868    21.515    18.701    20.171    20.339
Rimborsi di capitale                         16.000        16.000    15.000    12.000      13        12
Interesse                                     5.307        6.868      6.515     6.701     7.171     8.339
Riserve internazionali (US$ m)
Totale delle Riserve internazionali          37.269        47.035    68.203    78.424    79.924    80.924

a Attuale; b Previsioni EIU; c Stime EIU.
Fonte: IMF, International Financial Statistics.

Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni
dettagliate su:

- Settori

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INTERSCAMBIO COMMERCIALE

I principali partner commerciali degli EAU sono Regno Unito, India, Francia e Stati
Uniti.
I dati dei primi cinque mesi del 2016 segnano una flessione del 13.8% del nostro
export, che ha totalizzato 2,2 mld Euro, con un incremento del 14.4% per l’import, pari
a circa 342 mln Euro.

Interscambio Italia-Emirati

Gli EAU si confermano il principale mercato di sbocco delle esportazioni italiane
nell’area MENA: l'Italia si posiziona all’ottavo posto in assoluto tra i Paesi fornitori e
terzo tra i partners europei.
Nel 2015 l'interscambio Italia-EAU ha registrato un trend molto positivo, durante il
quale diversi sono stati i record segnati, a testimonianza degli effetti positivi del basso
valore dell’Euro rispetto alla valuta locale, da oltre un ventennio ancorata a tasso fisso
al Dollaro USA. Di record si è trattato, infatti, non solo per il nostro export, che ha
superato quota 6 mld. Euro (circa 6.19 mld.), ma anche per l’interscambio totale (oltre
7 mld. Euro) e per il surplus della bilancia commerciale (oltre 5.3 mld. Euro).
In particolare, il comparto orafo e della bigiotteria si è confermato quale principale
contributo singolo delle nostre esportazioni in questo Paese, pur segnando una
contrazione del 11% (con un valore di oltre 1 mld. Euro) e superato, in aggregato, dal
comparto dei macchinari, vicino agli 1,2 mld. Euro. Al terzo posto i raffinati del petrolio,
in crescita del 30% rispetto al 2014.
Passando alle importazioni, esse hanno fatto segnare un +35,5% pari ad un valore
complessivo di oltre 850 mil. Euro, dovuto essenzialmente al comparto dei prodotti
raffinati del petrolio.
I dati del primo trimestre 2016 segnano una riduzione dell’export italiano ed un
incremento per il nostro import. Guardando alle singole voci, si osserva che l'effetto
deprimente sul totale dell'interscambio è ascrivibile al comparto gioielleria (-16.7%),
che conferma la flessione settoriale registrata nel 2015 ascrivibile probabilmente alla
contrazione dei flussi turistici provenienti in particolare da Russia e Cina, nonché alla
perdita, almeno temporanea, per i rivenditori EAU di importanti mercati mediorientali o
nordafricani, segnati da conflitti o profonde tensioni socio-economiche. A tale flessione
si aggiunge quella del comparto dei prodotti petroliferi raffinati (-63%), che risentono in
maniera netta dell'andamento sfavorevole dei prezzi del greggio e del relativo
rallentamento di questa economia.
Si afferma, al contrario, la progressione di molti altri settori di punta del "made in Italy"
quali Macchine di impiego generale (+23%), Motori, generatori elettrici, ecc.(+119%),
Altre macchine di impiego generale (+10%), Altre macchine per impieghi speciali (
+19,5%) e Mobili (+12%), a testimonianza della vitalità delle produzioni italiane e della
loro capacità di raccogliere il consenso degli acquirenti locali, a maggior ragione in una
fase di crescente diversificazione economica ed allargamento della base
manifatturiera.
Sotto il profilo del nostro import, è invece importante sottolineare come gran parte
dell'inatteso incremento sia di fatto riconducibile al comparto "metalli di base preziosi
ed altri metalli non ferrosi". Un dato che lascia ben sperare in una ripresa del nostro
export del comparto "gioielleria": i produttori italiani, che operano in questo mercato
essenzialmente come contoterzisti per le grandi catene orafe indiane e/o pakistane,
sembrerebbero infatti aver aumentato l'acquisto di materia prima in vista di un previsto
incremento degli ordinativi.
La presenza imprenditoriale italiana negli Emirati Arabi Uniti è altamente qualificata ed
è rappresentata da oltre 600 aziende on-shore operanti tra unità con propria filiale e
molte altre che operano tramite agenti locali. Il potenziale per le produzioni ed i servizi
italiani sul mercato rimane alto potendo comunque beneficiare della presenza nel

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Paese di un elevato reddito pro-capite e di una ricchezza petrolifera che durerà almeno
per i prossimi 100 anni.
Di fatto gli Emirati Arabi Uniti rimangono una delle più dinamiche realtà dell’intera
regione, con una crescita economica che è stata particolarmente intensa nel periodo
compreso fra il 2005 e il 2008, per poi rallentare a partire dalla fine del 2008 - in
coincidenza con la fase di recessione della crisi debitoria della holding pubblica Dubai
World - ed infine riprendere dal 2013. Tuttavia, la recente stagnazione del mercato
petrolifero ed il rallentamento della domanda mondiale, unitamente all’indebolimento
delle entrate fiscali e della liquidità bancaria, stanno producendo effetti regolamentanti
sul tasso di crescita del PIL reale del Paese.
Grandi opportunità di business potranno essere colte sul percorso verso l'EXPO di
Dubai del 2020.

Interscambio commerciale Italia-Emirati Arabi Uniti (in milioni di Euro)

Interscambio commerciale Genova - Emirati Arabi Uniti

Le imprese genovesi che intrattengono rapporti commerciali con gli Emirati sono 89.

Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni
dettagliate su:

- Investimenti esteri
- Free Zone
- Prospettive future

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NORMATIVA
NORMATIVA DOGANALE

Sdoganamento e documenti di importazione
Ispezioni efficienti e pratiche doganali puntuali e celeri. La tassa di importazione è pari
mediamente al 5% su tutte le merci, escluse quelle sottoposte a regime di restrizione,
come il tabacco (100%) e vini ed alcolici (50%). Ai fini dello sdoganamento sono
necessari i seguenti documenti: documento di trasporto (Cargo Bill); buono di
consegna (Delivery Order); distinta dei colli (Packing List); certificato di origine dei
prodotti (Certificate of Origin); lettera di autorizzazione (Authorization Letter); Custom
Card. Per la classificazione doganale delle merci segue il: Sistema Armonizzato
(Harmonized Commodity Description and Coding System).

Restrizione alle importazioni
Alcune voci sono regolate da regime monopolistico come gli alcolici (incluso il vino) e i
tabacchi. La carne deve essere macellata secondo il metodo Halal; è permessa
l’importazione di carne suina.

Importazioni temporanee
È consentita la pratica di esportazione temporanea, dall’aprile 2011, gli EAU sono
entrati a far parte del sistema Carnet ATA.

Fattura commerciale
Prodotta in tre esemplari e in inglese, dovrà essere redatta con riferimenti abituali. Per
quanto concerne la necessità della legalizzazione consolare si suggerisce di rivolgersi
al proprio cliente.

Certificato di origine
Le spedizioni destinate agli Emirati Arabi uniti devono essere accompagnate da un
certificato di origine. Questo deve essere fatto sul modello comunitario e vistato dalla
Camera di Commercio di competenza. Si suggerisce inoltre di verificare se è
necessaria la legalizzazione consolare.

Certificato di non contaminazione radioattiva
Per i prodotti agroalimentari è rilasciato dai servizi veterinari della Regione di
appartenenza.

Certificato fitosanitario
Obbligatorio per le carni, il documento è rilasciato dal servizio veterinario della regione
di appartenenza. Molti paesi hanno deciso di sospendere l’importazione dall’UE di
animali o carne animale a causa del rischio di contaminazione dall’EBS dall’influenza
aviaria A ecc..
Gli Emirati Arabi tutt’ora vietano l’importazione di bovini vivi, ed embrioni bovini.

Certificato di macellazione secondo il rito islamico
Il certificato è rilasciato dalla Direzione del Centro Islamico culturale d’Italia.

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Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni
dettagliate su:

- Normativa societaria
- Normativa del lavoro
- Normativa fiscale
- Marchi e Brevetti
- Sistema bancario

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SISTEMA FIERISTICO

                                                           SETTORE
 DATA E LUOGO                   INIZIATIVE
                                                         D’INTERESSE

11 – 13 settembre 2017
                           Materials Handling Dubai          Industriale
         Dubai

18 – 19 settembre 2017
                                  Hala Expo                  Industriale
         Dubai

28 – 30 settembre 2017
                                    MEFS                      Medicale
         Dubai

 23 – 25 ottobre 2017
                              Dubai Solar Show           Energie rinnovabili
        Dubai

30 ottobre – 1 novembre
          2017                      ADHS               Macchine e Attrezzature
       Abu Dhabi

 2 – 4 novembre 2017
                                    Ireis                      Edilizia
       Abu Dhabi

 7 – 9 novembre 2017       Middle East Natural &
                                                          Cosmesi e igiene
         Dubai             Organic Products Expo

14 – 18 novembre 2017     Dubai International Motor
                                    Show                   Automobilismo
         Dubai

 15 -18 gennaio 2018      International Water Summit
                                                               Servizi
      Abu Dhabi

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PARTE SECONDA – ANALISI SETTORIALE
Nella versione completa della Guida sono disponibili informazioni dettagliate su:

EDILIZIA - ARREDAMENTO

TURISMO

INDUSTRIA FARMACEUTICA

ABBIGLIAMENTO

GIOIELLI

PRODOTTI ALIMENTARI

SERVIZI DI ALLOGGIO E RISTORAZIONE

Inoltre sono reperibili informazioni riguardanti gli indirizzi utili.

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FONTI
SITOGRAFIA

www.worldbank.org

www.agenziadoganemonopoli.gov.it

www.worldpass.camcom.it

www.ice.gov.it

www.ansa.it

www.sace.it

www.infomercatiesteri.it

www.ispionline.it

www.imf.org

www.newsmercati.com

www.esteri.it

www.fiscooggi.it

www.eiu.com

www.schedesflash.it

www.mercatiaconfronto.it

www.sapere.it

www.smaf-legal.com

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Ufficio E-Commerce e Commercio Estero
                  Sportello per l’Internazionalizzazione
                            C.C.I.A.A Genova

                              Via Garibaldi, 4
                              16124 Genova
                             Tel: 010 2704560
                             Fax: 010 2704298
                 E-mail: commercio.estero@ge.camcom.it
                       Sito: www.ge.camcom.gov.it

                             Gennaio 2017
                       Aggiornamento Luglio 2017

La guida è stata redatta con la collaborazione del Dott.ssa Lucrezia Messina

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