EMIRATI ARABI UNITI - Guida Paese - CamCom.gov
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Ufficio E-commerce e Commercio Estero Sportello per l’internazionalizzazione Guida Paese EMIRATI ARABI UNITI
INDICE PARTE PRIMA: PROFILO PAESE EMIRATI ARABI IN BREVE pag. 3 INFORMAZIONI GENERALI pag. 5 Quadro politico pag. 5 Rischio Paese pag. 5 ECONOMIA pag. 8 Quadro Macroeconomico pag. 8 Settori pag. 9 Interscambio commerciale pag. 11 Investimenti esteri pag. 13 Prospettive future pag. 14 NORMATIVA pag. 16 Normativa doganale pag. 16 Normativa societaria pag. 16 Normativa del lavoro pag. 19 Normativa fiscale pag. 21 Marchi e Brevetti pag. 22 SISTEMA BANCARIO pag. 25 SISTEMA FIERISTICO pag. 26 PARTE SECONDA SETTORI pag. 27 INDIRIZZI UTILI pag. 31 FONTI pag. 32 2
PARTE PRIMA: PROFILO PAESE EMIRATI ARABI UNITI IN BREVE SUPERFICIE 82.880 km2 9.346.000 (2013) POPOLAZIONE (densità: 64 abitanti per km2) LINGUA Arabo Musulmani 76%; Cristiani 8%; Altre religioni RELIGIONE 15% CAPITALE Abu Dhabi FORMA ISTITUZIONALE Federazione di monarchie assolute UNITA’ MONETARIA Dirham TASSO DI CAMBIO 1 Euro = 3,8980 AED (16/01/2017) TASSO D’INFLAZIONE 3,9% (2015) TASSO DI DISOCCUPAZIONE 3,6% (2015) Meccanica strumentale 61,6%; Metallurgia 6,3%; Prodotti chimici 5,3%; COMPOSIZIONE SETTORIALE DEL PIL Moda 4,5%; Apparecchi elettrici 4,2%; Materiali da costruzione 3,4%; Mezzi di trasporto 2,9%; altro 11,8% PIL PRO CAPITE 67.008 Dollari 10,976 mln. di Dollari (2015) Inward; IDE 7.692,59 mln. di Euro (2014) Outward Giappone – India – Stati Uniti d’America- PRINCIPALI INVESTITORI Regno Unito RISCHIO PAESE L3 (3 su 10 categoria SACE) 3
SITUAZIONE ECONOMICA E POLITICA Nel 2015 gli EAU hanno registrato una crescita del 3% del PIL. Terzo produttore di greggio nell’area del Golfo e settimo Paese per riserve di petrolio e gas naturale. Nonostante il FMI abbia rivisto due volte le iniziali aspettative di crescita, gli EAU hanno dimostrato una certa resistenza a fronte del dimezzamento del prezzo del greggio e alla corrente crisi economica globale . POSIZIONE GEOGRAFICA Gli Emirati Arabi Uniti sono situati nel sud-ovest dell'Asia, bagnati dal Golfo di Oman e dal Golfo Persico e confinanti con Oman e Arabia Saudita, punto di transito indispensabile per il trasporto del petrolio. La superficie totale è di circa 83.000 km², il più grande emirato è quello di Abu Dhabi, che rappresenta l'87% della superficie mentre il più piccolo è quello di Ajman, che include solo 259 km². POPOLAZIONE Gli EAU hanno una popolazione di circa 9.230.000 abitanti, la maggior parte della quale vive lungo le coste del Golfo Persico, dove si trovano le principali città e le attività economiche. L'Emirato di Abu Dhabi è il più popolato con il 38% della popolazione totale. RISORSE NATURALI Il Governo di Abu Dhabi ha avviato un programma per recupero e sfruttamento di granulati di zolfo dalle attività estrattive di gas e petrolio, da destinare poi all'esportazione. In tale ambito, sono già stati avviati progetti per l'installazione di impianti industriali di recupero zolfo presso i campi estrattivi di Habsan e Al Hosn (al centro del Paese), che sono poi collegati con terminali marittimi d'imbarco sulla costa emiratina tramite 180 Km. di linea ferroviaria, la cui realizzazione affidata ad un consorzio italiano. SETTORI DI MAGGIOR INTERESSE Riguardo ai comparti di maggior interesse per gli investimenti negli EAU le migliori opportunità sono offerte in settori quali: Costruzioni; Prodotti alimentari; Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; Articoli di abbigliamento; Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature. I settori in cui poter avviare interessanti relazioni commerciali sono: Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature; Prodotti alimentari; Articoli di abbigliamento; Mobili; Servizi di alloggio e ristorazione. PROSPETTIVE FUTURE Il Presidente degli EAU e Governatore di Abu Dhabi, Khalifa bin Zayed al-Nahyan, in carica dal novembre 2004, ha consolidato la sua posizione confermando l’orientamento liberale della politica economica del Paese. Il programma delle riforme economiche e della liberalizzazione continuerà, anche per effetto delle pressioni esercitate in tal senso dall’Organizzazione Mondiale del Commercio. 4
INFORMAZIONI GENERALI QUADRO POLITICO La situazione politica negli Emirati Arabi Uniti è stabile, la famiglia regnante è al potere dalla nascita dello Stato e, grazie ad una generosa distribuzione dei proventi petroliferi ed a politiche sociali che si prendono cura del cittadino, gode della totale approvazione da parte della popolazione. A seguito degli episodi della “primavera araba”, gli EAU hanno intrapreso un’azione preventiva, mescolando con equilibrio da un lato forme di monitoraggio del territorio attraverso un costante e capillare lavoro di intelligence e dall’altro interventi di sostegno alle regioni ed ai settori meno sviluppati. Di pari passo procede il percorso di allargamento della base elettiva del Federal National Council, parlamento con funzioni consultive, e l’ampliamento dei suoi compiti e delle sue funzioni in risposta ad una crescente sensibilità verso i diritti politici. Le elezioni per il rinnovo dell'FNC che si sono tenute nel 2015 hanno visto una base elettiva sensibilmente accresciuta rispetto alla precedente tornata elettorale. Il permanere di tensioni nella regione mediorientale e le proteste in corso nel mondo arabo non consentono di escludere il rischio di possibili atti di natura terroristica ai danni di istituzioni occidentali e luoghi pubblici. Gli Emirati Arabi Uniti non sono stati fino ad oggi oggetto di alcun atto di terrorismo e sono fortemente attivi per prevenire il fenomeno internamente e per sopprimerlo sulla scena internazionale, non sono presenti sul territorio, conflitti etnico-religiosi. Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni dettagliate su: - Relazioni internazionali - Rischio Paese 5
ECONOMIA QUADRO MACROECONOMICO Gli Emirati Arabi Uniti, con la loro posizione geografica strategica al centro delle principali direttrici est-ovest e le abbondanti riserve di combustibili fossili che ne hanno trainato la crescita economica, sono diventati uno stato moderno in cui i cittadini godono di un elevato tenore di vita: il PIL pro-capite è infatti uno dei più alti al mondo. L’economia è aperta e dinamica, soprattutto per merito delle politiche di diversificazione che hanno ridotto l’incidenza delle rendite petrolifere sulla quota del PIL da un 60% nel 1980 all’attuale 30%. Le zone di libero scambio presenti nel Paese (FTZ), con possibilità di proprietà straniera al 100% e totale esenzione fiscale, attirano consistenti capitali esteri. Nel 2009/10 la crisi finanziaria globale, che ha colpito in particolare l’Emirato di Dubai, ha rallentato le prospettive di crescita e ha spinto il Governo da un lato ad esercitare un più stretto controllo sui progetti a capitale pubblico, dall’altro ad aumentare la liquidità nel settore bancario e sostenere la spesa pubblica per favorire la ripresa. A partire dal 2011 l’economia nazionale emiratina ha comunque ripreso a crescere progressivamente. Ulteriori prospettive di crescita ed opportunità di business sono inoltre rappresentate dall’assegnazione a Dubai dell’Expo Universale del 2020, nonchè dai consistenti piani di sviluppo avviati nel settore infrastrutturale (nella produzione di energia, nei trasporti aerei, terrestri e marittimi, e nelle strutture turistiche, ospedaliere, scolastiche e residenziali). A partire dal 2015, segnali contrastanti continuano a caratterizzare l'economia degli EAU, le cui autorità si trovano a dover necessariamente adottare misure di austerità per bilanciare gli effetti negativi ed ormai prolungati dei bassi prezzi degli idrocarburi, evitando però che ciò incida sull'immagine del Paese. Seppur con una certa riluttanza, il Governo degli Emirati ha svelato i dettagli della prima fase di un sistema fiscale che introduce il pagamento di un’imposta sul valore aggiunto ad un tasso del 5%, che entrerà in vigore nel Paese nel 2018, ma che non si applicherà ad istruzione, sanità e beni alimentari primari; a tal proposito, è da rilevare come l'introduzione dell'IVA fosse stata da tempo raccomanda dal FMI. In tale contesto si inserisce anche il “Dubai Industrial Strategy Plan” lanciato a giugno del 2016 prevede la realizzazione di 75 iniziative volte a generare ricavi per 40 milioni di euro entro il 2030 con la finalità di migliorare la competitività del settore industriale di Dubai. Il piano individua quali aree prioritarie di intervento i settori aerospaziale, nautico, alluminio e manifattura metalli, prodotti farmaceutici e apparecchiature mediche, cibo e bevande e macchinari ed attrezzature. Gli indicatori economici del Paese testimoniano tassi di crescita del PIL sempre positivi, ma in contrazione (dal +3,1% del 2015 al 2,6% del 2016); pur potendo contare su ingenti riserve finanziarie in grado di ammortizzare anche per un decennio un andamento sfavorevole dei prezzi del greggio, il Paese si trova costretto ad incrementare le entrate (soprattutto non petrolifere) e/o a ridurre l'ingente spesa pubblica. La prospettiva economica futura rimane incoraggiante, oltre che dalla diversificazione dell'economia rispetto al settore "oil", anche da: - un consistente sviluppo dei settori infrastrutture, costruzioni e turismo; - un rafforzamento dell'attrazione degli investimenti esteri perseguita attraverso riforme del quadro economico-giuridico del Paese (in particolare, introduzione, anche se con limitazioni, della proprietà immobiliare per stranieri ad Abu Dhabi ed a Dubai). 6
2011a 2012a 2013a 2014a 2015b 2016b PIL PIL nominale in (miliardi di US$) 348.526 373.43 387.139 399.397 371.075 397.861 PIL nominale (milioni di Dh) 1.279.962 1.371.420 1.421.963 1.466.985 1.362.957 1.461.342 Crescita reale del PIL (%) 5,2 6,9 4,3 4,6 3,2 2,8 Spesa sul PIL (% reale) Consumi privati 5,1 5,5 5,4 5,3 4,6 5,0 Consumi pubblici 5,5 4,5 6,9 2,0 2,5 3,9 Investimenti lordi fissi 8,9 9,1 5,3 4,1 4,3 6,4 Export di beni e servizi 14,8 1,6 4,2 1,0 -0,3 3,0 Import di beni e servizi 15,0 8,0 1,9 2,2 -3,7 1,7 Origine del PIL (% reale) Agricoltura 0,2 -5,5 -0,3 0,3 0,1 0,1 Industria 5,6 7,0 2,8 4,5 2,8 1,6 Servizi 4,8 6,9 6,2 4,7 3,8 4,1 Demografia e reddito Popolazione (m) 7,1 7,5 7,9 8,4 8,9 9,3 PIL pro-capite (US$ a PPP) 71.101 71.646 69.270 70.714 69.509 69.143 Indicatori fiscali (% del PIL) Entrate del settore pubblico 34,4 40,1 41,0 37,8 29,7 29,1 Spesa del settore pubblico 30,3 29,2 30,5 32,8 33,9 31,9 Saldo del settore pubblico 4,1 10,9 10,4 5,0 -4,2 -2,8 Debito pubblico 43,3 42,9 44,7 45,4 52,1 51,6 Prezzi e indicatori finanziari Tasso di cambio Dh:US$ (fine periodo) 3,67 3,67 3,67 3,67 3,67 3,67 Tasso di cambio Dh:€ (fine periodo) 4,75 4,85 5,07 4,46 4,04 3,93 Prezzi al consumo (fine periodo;%) 0,9 0,7 1,1 2,3 4,1 3,2 Tasso di interesse di prestito (media; %) 7,2 6,2 5,8 5,6 5,4 5,5 Conto corrente (US$ m) Bilancia commerciale 106.594 141.68 144.208 130.835 75.656 81.287 Merci: export fob 302.036 359.727 374.168 370.632 323.847 336.923 Merci: import fob -195.442 -218.047 -229.959 -239.798 -248.191 -255.636 Bilancia dei servizi -43.721 -47.174 -49.286 -50.795 -52.505 -55.445 Bilancia dei redditi 110 297 177 278 274 -193 Bilancia dei trasferimenti di conto -12.035 -15.24 -23.74 -25.708 -22.246 -22.187 Bilancia in conto corrente 50.948 79.564 71.359 54.61 1.179 3.462 Debito estero (US$ m) Stock di debito 156.650 161.752 167.107 171.864 173.048 176.836 Servizio del debito pagato 21.307 22.868 21.515 18.701 20.171 20.339 Rimborsi di capitale 16.000 16.000 15.000 12.000 13 12 Interesse 5.307 6.868 6.515 6.701 7.171 8.339 Riserve internazionali (US$ m) Totale delle Riserve internazionali 37.269 47.035 68.203 78.424 79.924 80.924 a Attuale; b Previsioni EIU; c Stime EIU. Fonte: IMF, International Financial Statistics. Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni dettagliate su: - Settori 7
INTERSCAMBIO COMMERCIALE I principali partner commerciali degli EAU sono Regno Unito, India, Francia e Stati Uniti. I dati dei primi cinque mesi del 2016 segnano una flessione del 13.8% del nostro export, che ha totalizzato 2,2 mld Euro, con un incremento del 14.4% per l’import, pari a circa 342 mln Euro. Interscambio Italia-Emirati Gli EAU si confermano il principale mercato di sbocco delle esportazioni italiane nell’area MENA: l'Italia si posiziona all’ottavo posto in assoluto tra i Paesi fornitori e terzo tra i partners europei. Nel 2015 l'interscambio Italia-EAU ha registrato un trend molto positivo, durante il quale diversi sono stati i record segnati, a testimonianza degli effetti positivi del basso valore dell’Euro rispetto alla valuta locale, da oltre un ventennio ancorata a tasso fisso al Dollaro USA. Di record si è trattato, infatti, non solo per il nostro export, che ha superato quota 6 mld. Euro (circa 6.19 mld.), ma anche per l’interscambio totale (oltre 7 mld. Euro) e per il surplus della bilancia commerciale (oltre 5.3 mld. Euro). In particolare, il comparto orafo e della bigiotteria si è confermato quale principale contributo singolo delle nostre esportazioni in questo Paese, pur segnando una contrazione del 11% (con un valore di oltre 1 mld. Euro) e superato, in aggregato, dal comparto dei macchinari, vicino agli 1,2 mld. Euro. Al terzo posto i raffinati del petrolio, in crescita del 30% rispetto al 2014. Passando alle importazioni, esse hanno fatto segnare un +35,5% pari ad un valore complessivo di oltre 850 mil. Euro, dovuto essenzialmente al comparto dei prodotti raffinati del petrolio. I dati del primo trimestre 2016 segnano una riduzione dell’export italiano ed un incremento per il nostro import. Guardando alle singole voci, si osserva che l'effetto deprimente sul totale dell'interscambio è ascrivibile al comparto gioielleria (-16.7%), che conferma la flessione settoriale registrata nel 2015 ascrivibile probabilmente alla contrazione dei flussi turistici provenienti in particolare da Russia e Cina, nonché alla perdita, almeno temporanea, per i rivenditori EAU di importanti mercati mediorientali o nordafricani, segnati da conflitti o profonde tensioni socio-economiche. A tale flessione si aggiunge quella del comparto dei prodotti petroliferi raffinati (-63%), che risentono in maniera netta dell'andamento sfavorevole dei prezzi del greggio e del relativo rallentamento di questa economia. Si afferma, al contrario, la progressione di molti altri settori di punta del "made in Italy" quali Macchine di impiego generale (+23%), Motori, generatori elettrici, ecc.(+119%), Altre macchine di impiego generale (+10%), Altre macchine per impieghi speciali ( +19,5%) e Mobili (+12%), a testimonianza della vitalità delle produzioni italiane e della loro capacità di raccogliere il consenso degli acquirenti locali, a maggior ragione in una fase di crescente diversificazione economica ed allargamento della base manifatturiera. Sotto il profilo del nostro import, è invece importante sottolineare come gran parte dell'inatteso incremento sia di fatto riconducibile al comparto "metalli di base preziosi ed altri metalli non ferrosi". Un dato che lascia ben sperare in una ripresa del nostro export del comparto "gioielleria": i produttori italiani, che operano in questo mercato essenzialmente come contoterzisti per le grandi catene orafe indiane e/o pakistane, sembrerebbero infatti aver aumentato l'acquisto di materia prima in vista di un previsto incremento degli ordinativi. La presenza imprenditoriale italiana negli Emirati Arabi Uniti è altamente qualificata ed è rappresentata da oltre 600 aziende on-shore operanti tra unità con propria filiale e molte altre che operano tramite agenti locali. Il potenziale per le produzioni ed i servizi italiani sul mercato rimane alto potendo comunque beneficiare della presenza nel 8
Paese di un elevato reddito pro-capite e di una ricchezza petrolifera che durerà almeno per i prossimi 100 anni. Di fatto gli Emirati Arabi Uniti rimangono una delle più dinamiche realtà dell’intera regione, con una crescita economica che è stata particolarmente intensa nel periodo compreso fra il 2005 e il 2008, per poi rallentare a partire dalla fine del 2008 - in coincidenza con la fase di recessione della crisi debitoria della holding pubblica Dubai World - ed infine riprendere dal 2013. Tuttavia, la recente stagnazione del mercato petrolifero ed il rallentamento della domanda mondiale, unitamente all’indebolimento delle entrate fiscali e della liquidità bancaria, stanno producendo effetti regolamentanti sul tasso di crescita del PIL reale del Paese. Grandi opportunità di business potranno essere colte sul percorso verso l'EXPO di Dubai del 2020. Interscambio commerciale Italia-Emirati Arabi Uniti (in milioni di Euro) Interscambio commerciale Genova - Emirati Arabi Uniti Le imprese genovesi che intrattengono rapporti commerciali con gli Emirati sono 89. Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni dettagliate su: - Investimenti esteri - Free Zone - Prospettive future 9
NORMATIVA NORMATIVA DOGANALE Sdoganamento e documenti di importazione Ispezioni efficienti e pratiche doganali puntuali e celeri. La tassa di importazione è pari mediamente al 5% su tutte le merci, escluse quelle sottoposte a regime di restrizione, come il tabacco (100%) e vini ed alcolici (50%). Ai fini dello sdoganamento sono necessari i seguenti documenti: documento di trasporto (Cargo Bill); buono di consegna (Delivery Order); distinta dei colli (Packing List); certificato di origine dei prodotti (Certificate of Origin); lettera di autorizzazione (Authorization Letter); Custom Card. Per la classificazione doganale delle merci segue il: Sistema Armonizzato (Harmonized Commodity Description and Coding System). Restrizione alle importazioni Alcune voci sono regolate da regime monopolistico come gli alcolici (incluso il vino) e i tabacchi. La carne deve essere macellata secondo il metodo Halal; è permessa l’importazione di carne suina. Importazioni temporanee È consentita la pratica di esportazione temporanea, dall’aprile 2011, gli EAU sono entrati a far parte del sistema Carnet ATA. Fattura commerciale Prodotta in tre esemplari e in inglese, dovrà essere redatta con riferimenti abituali. Per quanto concerne la necessità della legalizzazione consolare si suggerisce di rivolgersi al proprio cliente. Certificato di origine Le spedizioni destinate agli Emirati Arabi uniti devono essere accompagnate da un certificato di origine. Questo deve essere fatto sul modello comunitario e vistato dalla Camera di Commercio di competenza. Si suggerisce inoltre di verificare se è necessaria la legalizzazione consolare. Certificato di non contaminazione radioattiva Per i prodotti agroalimentari è rilasciato dai servizi veterinari della Regione di appartenenza. Certificato fitosanitario Obbligatorio per le carni, il documento è rilasciato dal servizio veterinario della regione di appartenenza. Molti paesi hanno deciso di sospendere l’importazione dall’UE di animali o carne animale a causa del rischio di contaminazione dall’EBS dall’influenza aviaria A ecc.. Gli Emirati Arabi tutt’ora vietano l’importazione di bovini vivi, ed embrioni bovini. Certificato di macellazione secondo il rito islamico Il certificato è rilasciato dalla Direzione del Centro Islamico culturale d’Italia. 10
Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni dettagliate su: - Normativa societaria - Normativa del lavoro - Normativa fiscale - Marchi e Brevetti - Sistema bancario 11
SISTEMA FIERISTICO SETTORE DATA E LUOGO INIZIATIVE D’INTERESSE 11 – 13 settembre 2017 Materials Handling Dubai Industriale Dubai 18 – 19 settembre 2017 Hala Expo Industriale Dubai 28 – 30 settembre 2017 MEFS Medicale Dubai 23 – 25 ottobre 2017 Dubai Solar Show Energie rinnovabili Dubai 30 ottobre – 1 novembre 2017 ADHS Macchine e Attrezzature Abu Dhabi 2 – 4 novembre 2017 Ireis Edilizia Abu Dhabi 7 – 9 novembre 2017 Middle East Natural & Cosmesi e igiene Dubai Organic Products Expo 14 – 18 novembre 2017 Dubai International Motor Show Automobilismo Dubai 15 -18 gennaio 2018 International Water Summit Servizi Abu Dhabi 12
PARTE SECONDA – ANALISI SETTORIALE Nella versione completa della Guida sono disponibili informazioni dettagliate su: EDILIZIA - ARREDAMENTO TURISMO INDUSTRIA FARMACEUTICA ABBIGLIAMENTO GIOIELLI PRODOTTI ALIMENTARI SERVIZI DI ALLOGGIO E RISTORAZIONE Inoltre sono reperibili informazioni riguardanti gli indirizzi utili. 13
FONTI SITOGRAFIA www.worldbank.org www.agenziadoganemonopoli.gov.it www.worldpass.camcom.it www.ice.gov.it www.ansa.it www.sace.it www.infomercatiesteri.it www.ispionline.it www.imf.org www.newsmercati.com www.esteri.it www.fiscooggi.it www.eiu.com www.schedesflash.it www.mercatiaconfronto.it www.sapere.it www.smaf-legal.com 14
Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Sportello per l’Internazionalizzazione C.C.I.A.A Genova Via Garibaldi, 4 16124 Genova Tel: 010 2704560 Fax: 010 2704298 E-mail: commercio.estero@ge.camcom.it Sito: www.ge.camcom.gov.it Gennaio 2017 Aggiornamento Luglio 2017 La guida è stata redatta con la collaborazione del Dott.ssa Lucrezia Messina 15
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