GreenBuilding - James Wines, padre fondatore dell'architettura ecologica - European Commission
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GreenBuilding magazine James Wines, padre fondatore Anno III – numero 2 – aprile 2013 dell’architettura ecologica
10 14 18 DALLA CRISI SI ESCE PENSANDO ALLe CITTà a Napoli la stazione più bella d’Europa LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DI PRODOTTO La ricetta di Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio È la fermata della metropolitana di Toledo progettata Best practice: il GreenBuilding Rating di Kerakoll, risultato Nazionale degli Architetti dall’architetto catalano Óscar Tusquets Blanca di un approccio sistemico accurato e rigoroso sommario 4 James WINES, PADRE FONDATORE DELL’ ARCHITETTURA ECOLOGICA Intervista esclusiva al progettista americano © SITE 22 26 30 IL COLOSSEO ERA IN TECHNICOLOR LA CASA SANA RESPIRA villaggio sostenibile alle porte di Milano I recenti lavori di restauro hanno fatto affiorare Nella corretta progettazione di un edificio si deve L’Oasi di Galbusera Bianca è un piccolo angolo di paradiso affreschi policromi assicurare la traspirabilità con materiali naturali all’insegna della biodiversità 36 40 50 Il secolo e mezzo di follia chiamata Mole I giovani architetti SI PRESENTANO Italia, più verde meno spread Un intervento di restauro... acrobatico per l’edificio Tomas Ghisellini, giovane, bravo e abbastanza fortunato: Un libro che raccoglie il punto di vista dei protagonisti e in muratura più alto del mondo a 35 anni ha già realizzato diverse opere delle aziende che lavorano per un’economia sostenibile trimestrale di Kerakoll spa – www.kerakoll.com – anno III – numero 2 – aprile 2013 Reg. Trib. di Modena – n. 2101/12 del 19 maggio 2012 Direttore Responsabile Maurizio Lupo Editore Stefania Piccioni Giornalista La Stampa Kerakoll Spa Kathy Malangone via dell’Artigianato, 9 – 41049 Sassuolo (MO) Hanno collaborato Senior Director Communications McGraw-Hill Gaetano Besana Luigi Prestinenza Puglisi Concessionaria pubblicità Fondatore Oasi di Galbusera Bianca Critico di architettura Ideevalore srl Emanuele Cicogna Mozzoni Tel. 051 372 626 – info@ideevalore.it Gruppo Armando Testa Silvia Renzi Responsabile Comunicazione Consiglio Nazionale Maria Gilda Donadio Stampa degli Architetti Capo Ufficio Stampa Metronapoli Spa Arbe Industrie Grafiche Marie-Hélène Vareille Daniela Fabbri Stampato su carta riciclata Policy Officer European Commission Giornalista Panorama, La Repubblica Roberto Giordano Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino Segreteria di redazione Maurizio Guandalini, Victor Uckmar Carolina Balzarotti Autori volume Green 3.0 comunicazione@kerakoll.com
GREEN STORY NANTES, CAPITALE VERDE D’EUROPA un riconoscimento che la Commissione Europea assegna a città che elaborano politiche a tutela dell’ambiente, qualità della vita e crescita economica. di daniela fabbri è È Nantes, la città della scita economica. E soprattutto produttivo di circa 60mila lavo- Francia occidentale co- capaci di inventarsi un model- ratori avevano imposto un ri- nosciuta fino agli anni lo alternativo ma replicabile in pensamento complessivo del de- Trenta come la “Venezia altri contesti. Un modello che stino produttivo ed economico dell’Occidente”, la Capitale Nantes, 600mila abitanti, sesta della città. Un trauma profondo, Verde d’Europa per il 2013. Un città di Francia per popolazione che aveva coinvolto anche il sen- riconoscimento che la Commis- e terza per numero di posti di la- so di identità di una comunità sione europea aveva attribuito voro disponibili, affacciata sulla che per oltre un secolo aveva vis- prima di Nantes a Stoccolma, Loira e a 55 chilometri dall’O- suto in osmosi con il suo tessuto Amburgo e alla spagnola Vito- ceano Atlantico, ha cominciato industriale e che si trovava im- ria-Gasteiz e che premia città a elaborare già a partire dai pri- provvisamente a doversi inven- che elaborano politiche in grado mi anni Novanta. Nel momento tare un nuovo ruolo e un nuovo di combinare rispetto per l’am- in cui la crisi della cantieristica modello di crescita e di coesione biente, qualità della vita e cre- navale e l’espulsione dal tessuto sociale. Ph. Patrick Garçon greenbuilding magazine 33 anno III – n. 2 aprile 2013
GREEN STORY Quanto è verde Nantes? Bastano alcuni dati per capirlo. Con 534 chilometri quadrati di territorio ga- © Stephane Menoret rantisce 57 metri quadrati di spazi verdi a ognuno dei suoi abitanti, 53 chilometri di percorsi pedonali sul lungofiume, 47 specie di piante protette e 15 animali rari sul pro- prio territorio. “L’esperienza È nata in quel momento, come spesso accade nei momenti di cri- risultato è una città, inserita in un grande contesto metropolitano, gli indicatori di ozono, PM10 e biossido di azoto sono già da di Nantes si, la scommessa che ha portato gli amministratori della città francese che ha il 60% del suo territorio occupato da aree agricole e na- tempo sotto le soglie minime. Un lavoro accurato, fatto coin- dimostra che a scegliere di investire sulla soste- turali, 1.050 ettari di spazi verdi volgendo direttamente le fami- modificare nibilità e su un futuro verde. Con e giardini pubblici, pari al 15% glie, ha consentito di ridurre no- una prima decisione, quasi simbo- della superficie urbana, 100mila tevolmente sia la produzione di in senso lica: la reintroduzione (nel 1985, alberi. Il che fa sì che ogni citta- rifiuti (di cui solo l’11%, e comun- prima città francese a farlo) della dino di Nantes viva a non più di que mai biodegradabile, finisce sostenibile una rete tramviaria elettrica che era 300 metri da un’area verde. Tutta in discarica) che il consumo di stata dismessa nel 1958 e che oggi l’area prospiciente la Loira è stata acqua, anche con un sistema di grande città trasporta circa 65 milioni di pas- oggetto di un progetto di riqua- individuazione di perdite e spre- seggeri l’anno per 44 chilometri di lificazione che ha ricavato circa chi lungo la rete. Nantes dimostra è possibile, percorso. La politica dei trasporti, 50 chilometri di percorsi pedona- quindi che modificare in senso so- che fa sì che oggi meno della metà li lungo il fiume, compresa un’ex stenibile l’organizzazione di una senza degli spostamenti degli abitanti zona alluvionale che ha preso il grande città è possibile, e senza sia fatto in auto dove viaggia solo nome di Petite Amazonie per la ric- bloccarne lo sviluppo, che infatti bloccarne lo il conducente, è stata infatti uno chezza della sua biodiversità, in dovrebbe portare a circa 100mila dei punti che ha convinto la Com- pieno centro città, a pochi passi nuovi abitanti nei prossimi anni. sviluppo.” missione europea a promuovere dalla stazione ferroviaria. Quello che serve è un’idea forte, Nantes Capitale Verde. La riduzione del consumo di che Nantes ha individuato nella La mobilità è però soltanto uno suolo è stata possibile anche gra- sinergia fra investimento ambien- dei tasselli della strategia messa a zie al fatto che il 25% delle abi- tale, nella cultura come fattore di punto da Jean-Marc Ayrault, sin- tazioni attuali sono nate grazie a crescita anche economico e nel- daco della città ininterrottamente progetti di social housing: rispetto la tecnologia come strumento di dal 1989 al 2012. Partendo dalla al 1990 è stato registrato un -22% innovazione. Ed è un caso che necessità di trovare una nuova di occupazione di spazio libero, l’evento itinerante che servirà a destinazione per tutta l’area dei anche se nel frattempo il nume- promuovere Nantes come Capita- cantieri, Ayrault ha pensato a ro di unità abitative costruite per le Verde d’Europa sarà qualcosa un modello fondato su tre gran- anno è passato da 4.981 a 6.200. che tiene insieme tutte queste di- di direttrici: i trasporti appunto, Una grande attenzione è stata mensioni. Si chiama Aéroflorale II il miglioramento della qualità data alle tecniche di costruzione ed è una sorta di avveniristica ser- dell’aria e la riduzione del con- dei nuovi edifici, anche per poter ra mobile ispirata a visionari del sumo di suolo. Il tutto tenuto in- raggiungere un altro dei grandi passato come Leonardo da Vinci e sieme da una strategia battezzata obiettivi che Nantes si è posta: la Jules Verne, che viaggerà in questo jeu à la Nantaise, che ha previsto riduzione entro il 2020 del 30% anno attraverso l’Europa. Per get- il coinvolgimento attivo dei cit- delle emissioni di CO2 grazie al tare, si spera, un seme e un po’ di tadini nelle grandi decisioni. Il Climate Action Plan, mentre già curiosità verso questo modello. 34 greenbuilding magazine anno III – n. 2 aprile 2013
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