Gli alberi monumentali del Medio Volturno nel territorio di Venafro (Isernia)
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Quad. Bot. Ambientale Appl., 31 (2020): 15-35. Pubblicato online: 03/11/2020 http://www.centroplantapalermo.org Gli alberi monumentali del Medio Volturno nel territorio di Venafro (Isernia) E. ALTERIO1 & F. ALTERIO2 1Borsista di ricerca, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF), Università degli Studi di Padova, Viale dell’Università 16, I – 35020 Legnaro, Padova. E-mail: edoardo.alterio@unipd.it 2Dottore agronomo, Via Vicinale Gentile 31, I – 86079 Venafro, Isernia. ABSTRACT. – The monumental trees of the Middle Volturno in the land of Venafro (Isernia) – Ten new monumental trees are presented for the northern area of the middle stretch of the Volturno river, namely the land of Venafro (Isernia). In addition, the four mon- umental trees already included in the List of the monumental trees of Italy that fall within the study area are also described. For each tree, the main dendrometric and morphological features, the existing and potential threats, and the proposed interventions are outlined in the relative annex. Key words: Dendrology, monumental trees, native flora, C Italy. INTRODUZIONE dovizia con cui alcuni ordini monastici si dedicarono alla selvicoltura non era legata a soli intenti produttivi, Presso molte civiltà del passato, gli alberi assunsero ma aveva lo scopo di esorcizzare quei boschi caotici ed significati metafisici nella vita sociale, economica e impenetrabili, trasformandoli in fustaie dalla struttura religiosa. È noto che alcuni popoli riponevano la loro regolare (BROSSE, 1991). fede in alberi di straordinaria grandezza o vetustà, nei Oggi, il rapporto tra l’uomo e gli alberi si viene a quali riconoscevano l’immanenza dei loro numi, che li ricostituire, corroborato soprattutto dal rinnovato inte- avevano scelti come loro dimora (BOTTACCI & al., resse per la natura e l’ambiente. Tuttavia, svanito il 2007). tempo delle trasfigurazioni religiose, il processo di Attorno a questi alberi sacri venivano aperte delle identificazione dell’albero singolare, oggi comunemen- radure, che funsero da primi santuari e che precederono te definito albero monumentale, viene a completarsi in la costruzione dei grandi templi dell’antichità. Qui la base alla simultaneità sia di caratteri estetici (vetustà o comunità si riuniva per celebrare le assemblee religiose. grandi dimensioni), sia di caratteri ecologici, paesaggi- Queste aree erano chiamate dai Greci nemos, dai Latini stici, storici e culturali. L’albero monumentale può rac- lucus e dai Celti nemeton: i boschi sacri (BROSSE, 1991). contare eventi passati o trasformazioni avvenute nel Nell’Europa meridionale questi rituali si persero in paesaggio che lo circonda (NALIN, 2013). In questo fretta mentre sopravvissero a lungo nelle regioni del modo, l’albero monumentale diviene il testimone di Nord Europa dove la cultura dei popoli era basata su eventi storici ed archivio di preziosi dati scientifici. forti legami con il mondo naturale. Quando i missionari Alberi di grosse dimensioni e grossi diametri posso- cristiani si impegnarono nell’evangelizzazione no, ad esempio, conservare informazioni all’interno dell’Europa, molti loro sacrifici furono prodigati nello degli anelli legnosi analizzabili mediante tecniche den- scoraggiare il culto degli alberi. Non di rado questi ten- droecologiche (URBINATI, 2015). Numerosi studi hanno tativi sfociarono nella distruzione di alberi e boschi dimostrato la correlazione tra l’ampiezza degli anelli sacri. Nel 722, Carlo Magno ordinò la distruzione del legnosi e le variazioni climatiche (SPEER, 2012) renden- santuario di Irminsul, un enorme tronco d’albero vene- do la dendrocronologia scienza indispensabile nella rato dal popolo Sassone degli Angari. Persecuzioni ricostruzione delle serie climatiche del passato. Inoltre, simili furono perpetrate ancora attorno al 1350 in attraverso tecniche dendrochimiche, gli alberi che con- Prussia. È lecito supporre che l'usanza dei monaci cri- servano nel loro fusto numerosi anelli legnosi possono stiani di edificare monasteri nei boschi sia nata con l'in- fungere da archivi di informazioni sulla contaminazione tento di purificare e redimere le selve care ai pagani, ambientale avvenuta in aree inquinate, come nei pressi considerate misteriose e sinistre. Allo stesso modo, la di aree industriali (ALTERIO & al., 2020).
In materia di patrimonio arboreo monumentale, la valle è dominata dagli ultimi rilievi della Catena delle legislazione statale italiana è stata per lungo tempo Mainarde mentre ad est è circondata dagli ultimi monti carente. Fino al 2013 la tutela degli alberi monumentali della Catena del Matese. I principali substrati geologici era affidata unicamente alle leggi regionali. Le Regioni sono depositi alluvionali e strati compatti di roccia cal- provvedevano quindi ad istituire propri elenchi, che si carea (dolomiti e travertini) (ISPRA, 1983). inserirono presto nel solco del primo censimento italia- Il clima è temperato, con estate secca e temperatura no degli alberi monumentali redatto nel 1982 dal Corpo media del mese più caldo superiore a 22 °C (clima di Forestale dello Stato (oggi Carabinieri forestali) tipo Csa) (CLIMATE-DATA.ORG, 2020; PEEL & al., 2007). (ROGGERO, 2015). Il primo esempio di normativa comu- La temperatura media annua è di 14,9 °C e la precipita- ne a livello nazionale è la legge n.10 del 14 gennaio zione annua è mediamente di circa 1000 mm, con punte 2013 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani) di 1250 mm (ALTERIO, 2018; CLIMATE-DATA.ORG, che all’articolo 7 offre una definizione di albero monu- 2020) (Fig. 1A); i venti dominanti sono provenienti da mentale includendo non solo gli alberi disposti in manie- nordest e sudovest (ARPA Molise, 2013) (Fig. 1B). ra singola nel paesaggio ma anche i filari e le alberate. In Il paesaggio dell’area di studio è influenzato dalle seguito, questa legge è stata attuata dal decreto del caratteristiche morfologiche del territorio e dalle trasfor- Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali mazioni degli usi del suolo intervenute nel tempo. Nelle del 23 ottobre 2014 (Gazzetta Ufficiale, Serie generale aree planiziali buona parte della superficie è dedicata n. 268) che istituisce l’Elenco degli alberi monumentali alle coltivazioni agricole: prati stabili, erbai avvicendati, d’Italia e definisce i criteri per il loro censimento. In seminativi, oliveti, vigneti. Le fasce pedemontane dei seguito all’emanazione del decreto, nel 2015 è iniziato rilievi esposti ad ovest e a nordovest, nei comuni di un nuovo censimento su tutto il territorio nazionale che Venafro e Pozzilli, sono occupate da ampi oliveti colti- ha visto i Comuni come primi suggeritori di alberi can- vati fin dai tempi della colonizzazione romana (ALTERIO, didati ed il Corpo Forestale dello Stato (oggi Carabinieri 2011). Al di sopra delle fasce pedemontane, o nei basso- forestali) quale esecutore dei sopralluoghi e della valuta- zione dei soggetti scelti. Il primo elenco nazionale è versanti in cui non è coltivato l’olivo, l’uso del suolo più stato reso disponibile nel 2017 e da allora è aggiornato frequente è il bosco. Le formazioni forestali ricorrenti annualmente includendo integrazioni, eliminazioni (per sui versanti a diretto contatto con la Pianura di Venafro morte naturale o abbattimento) e rettifiche. sono i lecceti, i querceti a roverella, gli ostrieti e gli Questo continuo aggiornamento presuppone che il orno-ostrieti. Più internamente, dove i suoli divengono censimento continui nel tempo. Per questo, il decreto del più profondi e freschi, si ritrovano i cerreti (mesoxerofi- 2014 (sopraccitato) prevede anche il coinvolgimento dei li e mesofili), gli ostrieti mesofili e piccoli nuclei di fag- cittadini che possono liberamente segnalare ai Comuni gio. Si ritrovano, raramente, anche rimboschimenti a territorialmente competenti, tramite moduli preformati, conifere (GARFÌ & MARCHETTI, 2011). Non mancano alberi da inserire nelle future edizioni dell’elenco. aree aperte di quota, dove il bosco è stato sostituito da Questo articolo presenta dieci nuovi alberi monumen- praterie, pascoli e coltivi a seguito del dissodamento di tali per il territorio più settentrionale del medio tratto del aree silvane. Oggi, a causa dell’abbandono delle patiche fiume Volturno, corrispondente all’area del Venafrano agro-pastorali, in gran parte di queste aree è in atto un (Isernia). Vengono inoltre descritti anche gli alberi processo di ricolonizzazione boschiva con formazioni attualmente già inseriti nell’Elenco degli alberi monu- quali orno-ostrieti, querceti di roverella secondari e for- mentali d’Italia che ricadono nell’area oggetto di questo mazioni di latifoglie miste (Acer campestre, Acer pseu- studio. doplatanus, Cercis siliquastrum, Juglans regia, Prunus avium, Robinia pseudoacacia, Ulmus minor). I boschi igrofili più importanti si trovano lungo l’alveo del fiume CARATTERI DELL’ AREA DI STUDIO Volturno, dove, in prossimità dell’Oasi le Mortine, si estendono per diversi ettari, con strutture mature ed in L’area di studio corrisponde all’intera superfice dei ottimo stato di conservazione, rappresentando una delle comuni ricadenti nel territorio più settentrionale del medio tratto del fiume Volturno (o anche Medio rare testimonianze delle antiche formazioni riparie che Volturno) (Fig. 1C). Questi sono i comuni di (proceden- un tempo cingevano l’intero alveo del fiume. Le specie do da nord verso sud) Filignano (Isernia), Pozzilli tipiche sono: Alnus glutinosa, Populus alba, Populus (Isernia), Capriati a Volturno (Caserta), Venafro nigra, Quercus robur e Salix alba, disposte lungo una (Isernia), Ciorlano (Caserta), Sesto Campano (Isernia), tipica toposequenza igrofila (G ARFÌ & M ARCHETTI , Pratella (Caserta) e Presenzano (Caserta). Questo terri- 2011). torio si estende su una superficie complessiva di circa Il centro urbano di maggiore importanza è Venafro 250 km2. Corpo centrale dell’area è costituito dalla con una popolazione di circa 11.500 abitanti. Negli scor- Pianura di Venafro, una conca pianeggiante (superficie si decenni, attorno all’antico centro abitato sono sorti complessiva di circa 50 km2) di forma ellittica circonda- nuove aree urbane e diversi nuclei industriali che conta- ta da rilievi montuosi, con l’asse maggiore che segue la no oggi circa 30 stabilimenti produttivi. direzione nordest-sudovest (L UCENTEFORTE , 1877). L’origine morfologica della pianura è dovuta ad una depressione morfostrutturale, ricoperta in seguito dai sedimenti alluvionali del fiume Volturno, che la percorre da nord verso sud (AMATO & al., 2014). Ad ovest, la 16
Fig. 1 - L’area di studio corrisponde all’intera superfice dei comuni ricadenti nel territorio più settentrionale del medio tratto del fiume Volturno (C). L’alveo del fiume ricalca per buona parte i confini reginali (linea rossa). In figura sono presenti anche i principali dati ter- mopluviometrici (A). I venti dominanti provengono da nordest e sudovest (B). METODOLOGIA (dimensioni, morfologia, rarità botanica, portamento, architettura vegetale), valore ecologico, valore paesag- Gli alberi monumentai presentati e descritti in questo gistico e pregio storico-culturale-religioso. Gli alberi studio appartengono a due categorie inventariali: alberi individuati sono stati catalogati mediante una scheda di monumentali già presenti nell’Elenco degli alberi rilievo nella quale venivano annotati i principali dati monumentali d’Italia; alberi monumentali non ancora dendrometrici e morfologici. La circonferenza è stata presenti nello stesso elenco. Gli alberi monumentali misurata in cm ad altezza di petto d’uomo (1,30 m da presenti nell’elenco nazionale sono stati individuati terra) utilizzando una rotella metrica. L’altezza dell’al- consultandone l’ultima versione (terzo aggiornamento, bero è stata stimata a vista. La posizione dell’albero è decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari stata rilevata tramite strumentazione GPS. Le schede e forestali n. 9022657 del 24 luglio 2020). Gli alberi presentate come appendice, alla fine del testo, riassu- monumentali non ancora presenti nell’elenco nazionale mono le principali caratteristiche rilevate per ogni albe- sono stati individuati mediante una ricognizione dell’a- ro. rea di studio iniziata nel 2018. Per l’attribuzione del Le schede tecniche relative a ciascun albero monu- carattere di monumentalità sono stati seguiti i criteri mentale, descritto in questo studio, vengono riportate in (definiti in seguito anche elementi) elencati all’articolo appendice. In ogni scheda, la voce “Numero su mappa in 5 del decreto del Ministero delle politiche agricole ali- Figura 2” si riferisce al numero riportato accanto alla mentari e forestali del 23 ottobre 2014 (Gazzetta localizzazione di ogni albero in Figura 2. Ufficiale, Serie generale n. 268): pregio naturalistico Nelle schede è possibile individuare quali, tra gli 17
alberi presentati, ricadono nelle 10 nuove segnalazioni e terreni (LABORATORIO PERMANENTE PAESAGGIO, 2016). Si quali sono invece già iscritti nell’Elenco degli Alberi tratta probabilmente di una dote rilasciata a seguito dei monumentali d’Italia. Sono inoltre indicati gli elementi passati dissodamenti che hanno ridotto il bosco igrofilo di monumentalità individuati in accordo con l’art.5 del ripariale in favore di terreni coltivabili. decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimenta- Tra gli alberi monumentali censiti in questo lavoro e ri e forestali del 23 ottobre 2014 (Gazzetta Ufficiale, non ancora iscritti nell’Elenco degli Alberi monumenta- Serie generale, n. 268). li d’Italia compare il viale alberato di platani ibridi di La toponomastica (località) adoperata nelle schede è località Torcino (scheda in appendice n.3). Esso possie- stata ricavata dalla Carta d’Italia IGM 1:25.000 de notevoli elementi di monumentalità: non solo pregi (Tavolette 161-III-NO, 161-III-NE, 161-III-SO, 161-III- naturalistico (per dimensione, portamento degli alberi e SE, 161-IV-SO, 161-IV-SE). Nel caso di alberi in filare architettura vegetale) e paesaggistico, ma anche storico- o alberata, i valori di altezza e circonferenza sono da culturale. La nascita del viale è infatti legata alle passa- intendersi come medi di tutti gli alberi presenti. Le coor- te attività di dissodamento e di sistemazione dei fondi dinate inserite nelle schede utilizzano un sistema di rife- della tenuta di Torcino, storico sito reale di caccia, prima rimento WGS84, notazione decimale. Le immagini inse- dei Borbone di Napoli, poi, con la conquista sabauda, dei rite nelle schede 5 e 13 sono di Edoardo Alterio; tutte le nuovi re d’Italia. Il viale è testimone delle avvenute tra- restanti sono di Ferdinando Alterio sformazioni di paesaggio ed uso del suolo: da un sito boscoso destinato alla caccia al cinghiale ad una azienda agricola con seminativi ed aree aperte (SANTACROCE, RISULTATI E CONCLUSIONI 2017). Gli alberi presenti nel sito di Torcino sono inseri- ti nella versione preliminare del Piano Paesaggistico Il censimento condotto in questo lavoro ha portato Regionale (PPR) della regione Campania (Allegato B alla catalogazione di 14 individui (si userà il termine del Capitolo 2 della prima parte della Relazione genera- individuo o albero per identificare anche gli alberi le) come bene paesaggistico individuato in forza dell’ar- monumentali in forma di filare o alberata) (Fig. 2). Di ticolo 136, comma 1, lettere c) e d) del decreto legislati- questi, quattro sono stati in precedenza individuati ed vo n.42 del 2004, con nome “Tenuta denominata Torcino inseriti nell’Elenco degli alberi monumentali d’Italia. I con alberi secolari torre di guardia ed altro”. Purtroppo, restanti dieci alberi sono nuove segnalazioni per il terri- nonostante gli importanti pregi, la conservazione del torio oggetto di questo studio. In totale, le specie sono viale di Torcino è potenzialmente compromessa da alcu- (ordinate per numero di individui): Quercus pubescens ne attività quali l’uso di erbicidi lungo i fossi irrigui che Willd. (5 individui), Populus alba L. (2 individui), costeggiano i filari alberati e lo sversamento di liquami Populus nigra L. (2 individui), Acer campestre L. (un e la somministrazione di prodotti fitosanitari nei campi individuo, filare), Olea europaea L. (un individuo), adiacenti senza l’osservazione di fasce di rispetto. Platanus hispanica Münchh. (un individuo, filare), La catalogazione di nuovi alberi monumentali esegui- Prunus avium L. (un individuo) e Quercus cerris L. (un ta in questo studio fornisce utili indicazioni a coloro che individuo) (Fig. 3). La circonferenza media degli alberi sono coinvolti nel censimento e nella gestione degli rilevati è di 456 cm, la circonferenza massima registrata alberi monumentali nell’area del Medio Volturno. Le è di 649 cm e si riferisce al pioppo nero della località informazioni sullo stato vegetativo, le eventuali minacce Rintorto, in agro di Sesto Campano (scheda in appendi- e gli interventi proposti, raccolti nelle schede in appen- ce n.4) (Fig. 4) mentre la circonferenza minore registra- dice per ogni albero, possono supportare gli amministra- ta è di 260 cm. Gli stessi valori per le altezze sono tori coinvolti nella gestione del patrimonio arboreo rispettivamente di 19, 25 e 9 metri. monumentale del territorio oggetto di questo studio. Si Le maggiori frequenze di individui per specie si regi- ricorda infine che gli interventi su questi alberi devono strano per la roverella (altitudine media delle localizza- essere eseguiti in accordo con le “Linee guida per gli zioni: 253 m s.l.m.) e per i pioppi (nero e bianco, con interventi di cura e salvaguardia degli alberi monumen- altitudine media delle localizzazioni: 153 m s.l.m.) che tali”, un documento di recente approvazione da parte del insieme rappresentano quasi due terzi degli individui Dipartimento delle politiche europee e internazionali e riportati in questo articolo. Ciò è in accordo con la com- dello sviluppo rurale del Ministero delle politiche agri- posizione del paesaggio forestale dell’area di studio, in cole alimentari e forestali, che riassume un insieme di cui, tra le categorie più rappresentative, compaiono pro- buone pratiche di gestione, rivolte ai proprietari degli prio il bosco ripariale (con pioppi e salici) ed il querce- alberi, ai tecnici, ditte e funzionari dei Comuni coinvol- to di roverella, che occupano, il primo, i lembi di perti- ti nella cura del patrimonio arboreo monumentale. nenza dell’asta fluviale del fiume Volturno, il secondo, le aree pianeggianti dell’orizzonte basale (dove non sostituito da coltivi) ed il piano collinare dei versanti montani (GARFÌ & MARCHETTI, 2011). Si può supporre che si tratta quasi sempre di individui nati spontanea- mente e mantenuti, volontariamente o involontariamen- te, dai proprietari dei fondi e dai coltivatori. Spesso il mantenimento è stato dettato da esigenze di funzionalità, come nel caso del pioppo nero di località Rintorto (Fig. 4). L’albero era infatti necessario ad assicurare fresco riposo ai braccianti che in passato lavoravano i vicini 18
Fig. 2 - Localizzazione dei 14 alberi monumentali presentati in questo studio. I numeri che accompagnano i simboli rimandano alle schede in appendice. 19
Fig. 3 - Frequenza di segnalazioni per specie dei 14 alberi monumentali presentati in questo studio. Fig. 4. Il pioppo nero di località Rintorto, in agro di Sesto Campano, ha circonferenza del tronco di 649 cm. Si tratta probabilmente di una dote rilasciata a seguito dei passati dissodamenti che hanno ridotto il bosco igrofilo ripariale in favore di terreni coltivabili. La sua chioma assicurava fresco riposo ai braccianti che lavoravano i vicini terreni. L’albero è oggi annualmente “celebrato” in occasione della Festa dell’Albero, organizzata da scuole e comitati locali (Foto di Ferdinando Alterio). 20
BIBLIOGRAFIA ROGGERO F., 2015 – Il quadro normativo vigente sugli alberi monumentali. – Italia Forest. Mont. 2: 427- ALTERIO E., 2018 – Cosa può raccontare un albero: la 439. dendrochimica rivelatrice dell’intensità delle SANTACROCE N., 2017 – Dai Borbone ai Pignatelli di attività industriali nel tempo e nello spazio nella Strongoli. La riserva reale di caccia di Torcino e Pianura di Venafro. – Tesi di laurea. Università Mastrati. – Associazione Storica del Caiatino, degli Studi di Milano, Milano. Pp. 310. Caiazzo. Pp.112. ALTERIO E., COCOZZA C., CHIRICI G., RIZZI A., SITZIA T., S PEER J.H., 2012 – Fundamentals of Tree-Ring 2020 – Preserving air pollution forest archives Research. – University of Arizona Press, Tucson. accessible through dendrochemistry. – J. Pp.333. Environm. Managem. 264: 1-8. URBINATI C., 2015 – Alberi monumentali e formazioni ALTERIO F., 2011 – L’olivo di Venafro. Viaggio nel cuore vegetali monumentali: caratteri dendrologici e olivicolo del Mediterraneo. – Volturnia Edizioni, metodi di rilevamento. – Italia Forest. Mont. 70: Cerro al Volturno. Pp.152. 441-451. AMATO V., AUCELLI P., CESARANO M., NATIONAL I., INCONTRI P., 2014 – La valutazione delle defor- mazioni del suolo nella piana di Venafro median- RIASSUNTO – Vengono presentati dieci nuovi alberi te l’elaborazione di dati PSInSar, morfo-struttu- monumentali per il territorio più settentrionale del rali e stratigrafici. – Atti del convegno ASITA medio tratto del fiume Volturno, corrispondente all’area 2014. Pp. 51-53. del Venafrano (Isernia). Inoltre, vengono descritti anche ARPA MOLISE, 2013 – Campagna di misura della quali- i quattro alberi attualmente già inseriti nell’Elenco degli tà dell’aria del territorio interessato dalle ricadu- Alberi monumentali d’Italia che ricadono nell’area te dell’impianto Energonut S.p.A. sito in Pozzilli oggetto di questo studio. Per ogni albero, nella relativa (IS) tramite il laboratorio mobile e campionatori scheda, vengono sintetizzati i dati inerenti alle principa- diffusivi passivi. – Campobasso. Pp. 161. li grandezze dendrometriche e morfologiche insieme alle BOTTACCI A., RADICCHI S., ZOCCOLA A., PADULA M., minacce insistenti e potenziali. Vengono altresì delineati C IAMPELLI P., TACCONI S., A NTONELLI A., gli interventi di conservazione proposti. BERTINELLI S., ALTERINI A., 2007 – Gli alberi monumentali delle Riserve Naturali Statali Casentinesi (Appennino Tosco-Romagnolo). – Quad. di Stud. e Not. di Stor. Nat. della Romagna. 25: 7-23. BROSSE J., 1991 – Mitologia degli alberi. – Rizzoli, Milano. Pp. 315. CLIMATE-DATA.ORG, 2020 – Clima Venafro (Italia). – Disponibile al sito: https://it.climate- data.org/europa/italia/molise/venafro-13979/#cli- mate-graph (ultima consultazione: 30 agosto 2020). GARFÌ V., MARCHETTI M., 2011 – Tipi forestali e prefore- stali della regione Molise. – Edizioni Dell’Orso, Alessandria. Pp.280. ISPRA, 1983 – Carta geologica d’Italia alla scala 1:500.000. LABORATORIO PERMANENTE PAESAGGIO, 2016 – Pioppo nero in località Rintorto, Sesto Campano. – Disponibile al sito http://laboratoriopermanente- paesaggio.blogspot.com/2016/10/nuove-foto-da- venafro-ferdinando.html (ultima consultazione: 30 agosto 2020). LUCENTEFORTE F.P., 1877 – Parte prima - stato fisico. – In: LUCENTEFORTE F.P. (Ed.) – Monografia Fisico- Economico-Morale Di Venafro. – Tipografia M. Cifarelli, Cassino. Pp. 177. NALIN G., 2013 – Gli apparati radicali nella salvaguar- dia e nel recupero degli alberi monumentali. – Tesi di laurea, Università degli Studi di Padova. Pp.178. PEEL M.C., FINLAYSON B.L., MCMAHON T.A., 2007 – Updated world map of the Koppen-Geiger climate classification. – Hydrol. Earth Syst. Sci. 11: 1633-1644. 21
APPENDICE: SCHEDE 1-14 SCHEDA N. 01 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Quercus pubescens Willd. Nome comune: roverella Famiglia: Fagaceae Numero su mappa in Figura 2: 1 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Capriati a Volturno Località: Masseria Porcareccia Latitudine: 41,48661776 Longitudine: 14,12269221 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 206 Giacitura: lievemente pendente Esposizione: sud-ovest Paesaggio al contorno: coltivi in abbandono, boschi secondari ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 376 Altezza (m): 24 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato individuo monocormico con chioma sferoidale non completa a causa del taglio di una branca primaria. Il vegetativo: fusto ha forma sciabolata con seguente raddrizzamento dovuto ad un probabile trauma meccanico. Risente dell'asportazione di una grossa branca eseguita per la messa in sicurezza della vicina strada provinciale. Nel complesso lo stato vegetativo è da vautarsi buono. Minacce: attacco da parte di insetti xilofagi già presenti nelle querce circostanti. Interventi proposti: asportazione di erbe, arbusti o ricacci alla base del tronco. Da evitare il taglio di ulteriori branche o rami principali. 22
SCHEDA N. 02 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Quercus pubescens Willd. Nome comune: roverella Famiglia: Fagaceae Numero su mappa in Figura 2: 2 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Ciorlano Località: Torcino - Canapine Latitudine: 41,44662198 Longitudine: 14,11824162 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 177 Giacitura: lievemente pendente Esposizione: sud-ovest Paesaggio al contorno: coltivi, boschi collinari termofili ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 460 Altezza (m): 18 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato albero dal tronco corto e compatto. La chioma è fitta ed espansa con branche primarie che arrivano quasi a vegetativo: toccare il suolo e lunghe anche più di dieci metri. L'albero è inserito nel giardino di una villa privata. Stato vegetativo nel complesso ottimo. Minacce: per il momento nessuna. Interventi proposti: eliminazione di edera sviluppatasi sul tronco e sulle branche primarie. 23
SCHEDA N. 03 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Platanus hispanica Münchh. Nome comune: platano ibrido, platano comune Famiglia: Platanaceae Numero su mappa in Figura 2: 3 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Ciorlano Località: Torcino, Baraccone, Quattro Stradoni Latitudine: 41,44702922 Longitudine: 14,08666894 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 162 Giacitura: pianeggiante Esposizione: - Paesaggio al contorno: coltivi ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 340 Altezza (m): 25 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato viale dalla struttura uniforme, lungo circa un chilometro, che congiunge le località Baraccone e Quattro vegetativo: Stradoni nella ex Tenuta reale di Torcino. Aberi simili per altezza e circonferenza, distanti tra loro circa 5 metri. Individui con portamento longilineo e chioma stretta. Stato vegetativo attualmente buono. In passato sugli aberi è stata eseguita una capitozzatura delle branche primarie ad una altezza dal suolo di circa 12-15 m. Su alcuni alberi si ravvisa uno stato patologico che inizia con il dissecchamento di alcuni rami o di intere parti della chioma e termina con la morte dell'esemplare. Minacce: inquinamento automobilistico dalle vetture in circolazione sulla strada provinciale tra i filari del viale; percolazione e diffusione di residui di prodotti fitosanitari utilizzati nei campi adiacenti; costruzione di abitazioni ed impermeabilizzazione del suolo nelle pertinenze del viale. Interventi proposti: eliminazione di cemento e asfalto dal colletto degli alberi; eliminazone di polloni e ricacci dove presenti; asportazione di edera dove presente; studio della patologia che interessa alcuni alberi. 24
SCHEDA N. 04 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Populus nigra L. Nome comune: pioppo nero Famiglia: Salicaceae Numero su mappa in Figura 2: 4 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Sesto Campano Località: Rintorto, Colle Tufo Latitudine: 41,43977538 Longitudine: 14,07994437 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 159 Giacitura: pianeggiante Esposizione: - Paesaggio al contorno: coltivi ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 649 Altezza (m): 23 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato albero con tronco corto e robusto, branche primarie di grandi dimensioni che partono dal fusto ad una altezza vegetativo: di circa 3 metri dal suolo. Chioma sferoidale, espansa ed equilibrata, a tratti lasca. Stato vegetativo nel complesso buono. Minacce: percolazione e diffusione di residui di prodotti fitosanitari utilizzati nei campi adiacenti; lavorazioni meccaniche operate dalle trattrici nei campi adiacenti e troppo vicine al fusto; asportazione di branche e rami per lasciar spazio alle trattrici. Interventi proposti: costruzione di una recinzione in legno che eviti alle trattrici di avvicinarsi all'albero. 25
SCHEDA N. 05 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Populus alba L. Nome comune: pioppo bianco Famiglia: Salicaceae Numero su mappa in Figura 2: 5 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Venafro Località: Pietra bianca Latitudine: 41,48358575 Longitudine: 14,10377423 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 185 Giacitura: pianeggiante Esposizione: - Paesaggio al contorno: coltivi, boschi ripariali, oliveti ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 540 Altezza (m): 24 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato albero monocormico con fusto ben sviluppato. La chioma è asimmetrica e mediamente espansa. Stato vegetativo: vegetativo nel complesso ottimo. Minacce: percolazione e diffusione di residui di prodotti fitosanitari utilizzati nei campi adiacenti; lavorazioni meccaniche operate dalle trattrici nei campi adiacenti e troppo vicine al fusto. Su un lato, l'albero è impossibilitato nella sua futura crescita radiale dalla presenza di un vecchio elemento della rete irrigua superficiale (canale irriguo in cemento) ormai in disuso. Interventi proposti: costruzione di una recinzione in legno che eviti alle trattrici di avvicinarsi all'albero. Rimozione di un vecchio elemento della rete irrigua superficiale (canale in cemento) ormai in disuso. 26
SCHEDA N. 06 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Olea europaea L. Nome comune: olivo Famiglia: Oleaceae Numero su mappa in Figura 2: 6 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Pozzilli Località: Croce di Pozzilli, Costa del Finocchio Latitudine: 41,49788406 Longitudine: 14,05615433 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 233 Giacitura: lievemente pendente Esposizione: sud-est Paesaggio al contorno: oliveti ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 504 Altezza (m): 9 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato olivo secolare della varietà olivastro dritto (varietà tipica ed autoctona dell'area di studio). Allevato ad albero vegetativo: naturale con la presenza di un solo asse centrale. Fusto cavo alla base. La chioma, ridotta notevolmente dalle potature del passato, trova nuova espansione e corrette proporzioni. La mignola arriva anche alla lunghezza di 9 cm. Gli abitanti della Pianura di Venafro affidano all'albero il soprannome di "Olivo Elefante" per la sua somiglianza con l'animale. L'albero è un testimone dell'antica olivicoltura condotta nel territorio del Venafrano. La chioma è lasca e poco vigorosa, a causa delle severe potature che la pianta ha subito in tempi recenti. Il proprietario racconta che in passato, quando la chioma era più folta, usava ripararsi dalla pioggia sotto questo albero durante i periodi di raccolta. Stato vegetativo nel complesso buono. Minacce: l'uliveto in cui cresce questo albero è in abbandono e la pianta, nonostante iscritta nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia, è manutenuta solo grazie ad interventi volontari. Nelle estati secche, il pericolo di innesco di incendi è elevato. Interventi proposti: taglio di erbe, arbusti o ricacci alla base del tronco. Creazione di fasce tagliafuoco per limitare l'avanzata di incendi. Delimitazione dell'albero con uso di recinzione in legno. 27
SCHEDA N. 07 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Quercus pubescens Willd. Nome comune: roverella Famiglia: Fagaceae Numero su mappa in Figura 2: 7 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Pozzilli Località: Masseria Staffio Latitudine: 41,49222033 Longitudine: 14,0956181 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 195 Giacitura: pianeggiante Esposizione: - Paesaggio al contorno: coltivi, oliveti ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 549 Altezza (m): 24 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato individuo monocormico con chioma sferoidale. Il fusto principale è alto circa la metà dell'intera altezza vegetativo: dell'albero. Branche primarie aperte e parallele al suolo. Il fusto ha notevole rastremazione. Stato vegetativo nel complesso buono. Alcune branche primarie sono state spezzate dal vento e la ferita non è stata mai rifilata. Minacce: carie del legno potenzialmente propagatasi dalle ferite inferte dal vento. Interventi proposti: rifilatura e disinfezione delle branche spezzatesi col vento; eliminazione di siepi ed alberature minori che riducono la visuale dell'intero albero. 28
SCHEDA N. 08 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Populus alba L. Nome comune: pioppo bianco Famiglia: Salicaceae Numero su mappa in Figura 2: 8 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Sesto Campano Località: Mortina Grande Latitudine: 41,4264986 Longitudine: 14,08674129 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 148 Giacitura: pianeggiante Esposizione: - Paesaggio al contorno: coltivi ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 505 Altezza (m): 25 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato individuo monocormico con branche di grosse dimensioni che si articolano da cica 4 m dal suolo. Il tronco vegetativo: principale è breve e tozzo con segni di pesanti capitozzature eseguite in passato. Il fusto non è completo per via della caduta di alcune branche e per effetto della carie del legno. Chioma allungata e folta. Stato vegetativo nel complesso buono. La chioma presente oggi è molto ridotta in altezza rispetto al passato, per via delle ripetute capitozzature o dei danni da vento (come testimoniato dal proprietario). Minacce: percolazione e diffusione di residui di prodotti fitosanitari utilizzati nei campi adiacenti; lavorazioni meccaniche operate dalle trattrici nei campi adiacenti e troppo vicine al fusto. L'albero è utilizzato dal proprietario anche come provvisiorio deposito di utensili e materiale agricolo, pratica da evitare. Interventi proposti: costruzione di una recinzione in legno che eviti alle trattrici di avvicinarsi all'albero. Evitare il deposito di attrezzature agricole nelle immediate pertinenze. 29
SCHEDA N. 09 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Prunus avium L. Nome comune: ciliegio Famiglia: Rosaceae Numero su mappa in Figura 2: 9 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Presenzano Località: Valle Casale Latitudine: 41,39448224 Longitudine: 14,07377297 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 645 Giacitura: pianeggiante Esposizione: - Paesaggio al contorno: pascoli, boschi mesofili ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 370 Altezza (m): 12 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato individuo monocormico con fusto breve e tozzo e chioma ampia. Il fusto si divide in numerose branche di vegetativo: grosse dimensioni. Stato vegetativo nel complesso buono. Minacce: per il momento nessuna. Interventi proposti: messa in evidenza e costruzione di una recinzione in legno attorno alla pianta. 30
SCHEDA N. 10 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Acer campestre L. Nome comune: acero campestre Famiglia: Sapindaceae Numero su mappa in Figura 2: 10 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Filignano Località: Valle Latitudine: 41,53663579 Longitudine: 14,06489664 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 500 Giacitura: pianeggiante Esposizione: - Paesaggio al contorno: pascoli, boschi mesofili ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 260 Altezza (m): 10 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato piccola alberata composta da due aceri campestri. Individui monocormici con chioma fitta e globosa. Stato vegetativo: vegetativo nel complesso buono. Uno dei due aceri presenta una fogliazione lievemente ridotta. Minacce: non si rinvengono evidenti minacce. Gli alberi si trovano in un'area di ristoro, vicina ad una casa rurale di montagna e a mezza via tra un orto e un prato. Tuttavia, un potenziale pericolo può derivare dal ricovero di mezzi o legna da ardere nelle pertinenze dei due alberi. Interventi proposti: da evitare il ricovero di mezzi o legna da ardere nelle pertinenze dei due alberi. 31
SCHEDA N. 11 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Quercus cerris L. Nome comune: cerro Famiglia: Fagaceae Numero su mappa in Figura 2: 11 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Ciorlano Località: Acqua di Malle Latitudine: 41,42456705 Longitudine: 14,14272349 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 504 Giacitura: pianeggiante Esposizione: - Paesaggio al contorno: pascoli, boschi di neoformazione, boschi mesofili ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 345 Altezza (m): 20 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato individuo monocormico con chioma ampia e sferoidale. Stato vegetativo nel complesso buono. vegetativo: Minacce: per il momento nessuna. Interventi proposti: messa in evidenza e costruzione di una recinzione in legno che eviti il calpestio ed il pascolamento da parte di animali selvatici e domestici nelle pertinenze. 32
SCHEDA N. 12 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Populus nigra L. Nome comune: pioppo nero Famiglia: Salicaceae Numero su mappa in Figura 2: 12 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Pratella Località: Masseria Isola Latitudine: 41,3687763 Longitudine: 14,14415147 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 119 Giacitura: pianeggiante Esposizione: - Paesaggio al contorno: coltivi ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 570 Altezza (m): 18 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato individuo monocormico con chioma stretta e quadrangolare; la ramificazione, primaria e secondaria, ha vegetativo: aspetto contorto. Stato vegetativo nel complesso discreto. Minacce: percolazione e diffusione di residui di prodotti fitosanitari utilizzati nei campi adiacenti. Lavorazioni meccaniche operate dalle trattrici nei campi adiacenti e troppo vicine al fusto. Interventi proposti: costruzione di una recinzione in legno che eviti alle trattrici di avvicinarsi all'albero. 33
SCHEDA N. 13 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Quercus pubescens L. Nome comune: roverella Famiglia: fagaceae Numero su mappa in Figura 2: 13 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Filignano Località: Valle Latitudine: 41,54008514 Longitudine: 14,06259397 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 465 Giacitura: lievemente pendente Esposizione: Nord Paesaggio al contorno: coltivi abbandonati, boschi di neoformazione, boschi termofili ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 380 Altezza (m): 15 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato individuo monocormico con chioma globosa. Il fusto si divide in due grosse branche quasi parallele al fusto. vegetativo: Alla base del trono sono presenti degli evidenti ingrossamenti. Stato vegetativo nel complesso buono. Minacce: inquinamento automobilistico dalle vetture in circolazione sulla strada adiacente Interventi proposti: messa in evidenza e costruzione di una recinzione in legno attorno alla pianta. 34
SCHEDA N. 14 IDENTIFICAZIONE Nome scientifico: Quercus pubescens L. Nome comune: roverella Famiglia: fagaceae Numero su mappa in Figura 2: 14 Albero isolato Filare/alberata Presente nell'Elenco degli alberi monumentali d'Italia: SI NO LOCALIZZAZIONE IMMAGINE Comune: Pozzilli Località: Spinete Latitudine: 41,51267343 Longitudine: 14,09395663 CARATTERI STAZIONALI Altitudine (m s.l.m.): 222 Giacitura: lievemente pendente Esposizione: Sud Paesaggio al contorno: abitati, coltivi, oliveti, frutteti ELEMENTI DI MONUMENTALITÀ Pregio naturalistico Valore paesaggistico Valore ecologico Pregio storico-culturale-religioso CARATTERI DENDROMETRICI Circonferenza del tronco a 1,30 metri dal suolo (cm): 530 Altezza (m): 14 MORFOLOGIA E CONDIZIONI DELL'ESEMPLARE Portamento e stato individuo monocormico con tronco breve e tozzo. Branche primarie di grosse dimensioni. La pianta versa in vegetativo: condizioni vegetative non ottimali. Alcune porzioni della chioma risultano defogliate con esposizione delle porzioni apicali dei rami. Minacce: la causa principale delle evidenti condizioni non ottimali in cui versa l'individuo sono di certo da attribuirsi alla ridotta superficie di suolo nudo a disposizione. L'albero si trova infatti tra una strada comunale e una pavimentazione privata. Inoltre, il fusto si trova racchiuso tra due lembi di muro di cinta di una proprietà privata che ne limitano fortemente la crescita radiale. Interventi proposti: parziale abbattimento del muro di cinta e riduzione dell'impermeabilizzazione del suolo nelle zone prossime al fusto. 35
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