GIORNATA DELLA LEGALITÀ - 23 Maggio 2021 - "De Amicis ...

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GIORNATA DELLA LEGALITÀ
                       23 Maggio 2021

Il 23 maggio ricorre la giornata della legalità, istituita nel 2002 dal
Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone, in memoria delle
vittime innocenti delle stragi di mafia di Capaci e di via D’Amelio del
1992: il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, il
giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Antonio Montinaro,
Rocco Dicillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina,
Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina.
Il tema proposto quest’anno dalla Fondazione Falcone, che promuove, in
collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, percorsi di educazione alla
legalità, , sarà: ”Di cosa siamo Capaci”. I percorsi hanno il 23 maggio il
loro momento conclusivo, coinvolgendo studenti, docenti e famiglie Il
titolo scelto fa riferimento sia all’impegno del singolo, che oltre a essere
cittadino del proprio Paese è cittadino europeo, sia a quello delle istituzioni
dell’UE, che devono dotarsi di strumenti uniformi e idonei per combattere
la battaglia contro una criminalità organizzata che non ha più confini.
L'edizione 2021 del 23 maggio sarà caratterizzata da una forte presenza
social e da due campagne lanciate sulle pagine FB e Instagram della
Fondazione Falcone: @fondazionefalcone.

Le Storie Capaci
#dicosasiamoCapaci #23maggio #PalermoChiamaItalia
I social diventano il palcoscenico in cui vengono rappresentate le “storie
di ordinario bene”, i gesti “Capaci” che sono al centro della nostra
narrazione di questo 23 maggio. Il 23 aprile sulla pagina FB della
Fondazione Falcone è stato pubblicato un video che è un invito al popolo
dei social ad inviare un breve racconto di un gesto di coraggio, altruismo,
solidarietà inclusione compiuto: un modo per coinvolgere più persone
rendendole protagoniste di una narrazione che vuole valorizzare il
contributo che ciascuno, anche senza che gli sia richiesto dal ruolo, può
dare alla collettività.
Lenzuoli
Si intitola #unlenzuolocontrolamafia la campagna pensata allo scopo di
invitare i cittadini ad appendere, il 23 maggio, un lenzuolo bianco, come
accadde dopo le stragi del ’92, per ricordare le vittime della mafia. La
campagna è partita il 1 maggio con un video della Fondazione Falcone,
con immagini storiche della Rai e altre più recenti, delle “manifestazioni”
dei lenzuoli che si sono susseguite negli anni.
                                *** *** ***

La commissione di responsabilità propone la visione dei seguenti video:

La legalità spiegata ai bambini
(https://www.youtube.com/watch?v=5MBcug0RQMM)

Per questo mi chiamo Giovanni
(https://www.youtube.com/watch?v=aQwP4Dk5u_4)

 L’albero di Giovanni
(https://www.youtube.com/watch?v=SiyTS6q1Wr4)

Legalità
(https://www.youtube.com/watch?v=suUB08AN8JM

La   commissione      responsabilità   propone    anche   il   percorso   di
approfondimento:
Le regole (Anna Sarfatti, Istituto Comprensivo “Primo Levi” di
Impruneta). I contenuti del testo possono essere adattati ai livelli di
comprensione sia dei bambini della scuola dell’infanzia, che su questo
tema stanno lavorando nell’ultima UDA dal titolo “ L’isola delle regole”,
che degli alunni della scuola primaria:
LE REGOLE, UN PERCORSO DI APPROFONDIMENTO Sintesi di un
percorso sperimentato nella scuola primaria, anche in classi diverse, da
Anna Sarfatti in collaborazione con altri docenti dell’Istituto Comprensivo
“Primo Levi” di Impruneta Qui presentiamo un percorso che è stato
sperimentato in più classi, parzialmente o integralmente, tra cui anche una
prima. In alcune classi abbiamo dedicato al tema un quaderno apposito,
su cui i bambini hanno scritto pensieri, fatto disegni, incollato brani dati
dall’insegnante, ecc. Un modo per introdurre l’argomento può essere
quello della lettura di testi che provochino un dibattito. Noi abbiamo
iniziato con la lettura del divertente libro “Arrivano le moschine” di
Roberto Luciani (ed. Giunti). Il libro propone tre situazioni in cui le
moschine si confrontano con le regole: a scuola, in un incontro di pugilato
(!), e al mare. Nelle tre situazioni ci sono tre figure adulte che dettano le
regole e le sanzioni: la maestra, l’arbitro e il bagnino. Ma delle tre figure,
una, il bagnino, impone regole arbitrarie e assurde: al mare non si fanno i
castelli di sabbia, non si gioca a palla, non si ascolta la musica. Le
moschine sono trasgressive in tutte e tre le situazioni. Chiediamo ai
bambini: chi detta le regole nei diversi episodi? Questi tre adulti hanno
ragione a chiedere il rispetto delle regole? Un altro libro interessante che
abbiamo letto successivamente è “Griska e l’orso” di René Guillot (Giunti
2000), che mette di fronte al problema della disobbedienza a regole
ritenute ingiuste. Dopo la lettura, abbiamo chiesto ai bambini: QUALI
REGOLE TI PIACCIONO DI PIU’ E QUALI DI MENO? Una volta
introdotto il discorso, cerchiamo di analizzare con metodo quanto sta
intorno al concetto di regola. Abbiamo chiesto ai bambini: CHE COS’E’
UNA REGOLA? I bambini hanno risposto disegnando e scrivendo
situazioni in cui è presente una figura adulta (genitore, insegnante,
medico, vigile). Questo fa pensare che per loro la regola è determinata
dall’adulto che governa la situazione. Abbiamo chiesto ai bambini: CHI
INVENTA LE REGOLE? A questa domanda i bambini hanno risposto
disegnando e scrivendo: genitori, maestre, vigile, dottore. Soltanto pochi
bambini hanno risposto: I grandi; il mondo; Dio; il sindaco. Questi
sembrano orientati a vedere le regole su un livello più generale, al di
sopra del singolo. Abbiamo condotto una conversazione partita dal
leggere a tutti le opinioni espresse in questa intervista, per provare a
smuovere le opinioni della maggioranza. Successivamente abbiamo
chiesto ai bambini: “LE REGOLE RIGUARDANO TUTTI, ADULTI E
BAMBINI?” E poi: “CONOSCETE REGOLE CHE RIGUARDANO SOLO
GLI ADULTI? E REGOLE CHE RIGUARDANO I BAMBINI
Abbiamo chiesto: LE REGOLE CHE VALGONO PER UNA FAMIGLIA O
UNA CLASSE VALGONO PER TUTTE LE ALTRE? Facciamo degli
esempi e arriviamo a concludere che ci sono regole fondamentali che
valgono ovunque, ad esempio quella di non mancare di rispetto alle
persone; ci sono invece regole particolari che valgono solo per alcuni, ad
esempio togliersi le scarpe appena si entra in casa. Poi ci siamo
soffermati sulla tipologia delle regole. Una volta steso un elenco, abbiamo
cercato di raggruppare le regole individuate all’interno di categorie.
Abbiamo individuato quattro categorie: 1 - per la sicurezza: camminare
piano per le scale, uscire di casa solo con il permesso dei genitori 2 - per
la salute, non solo fisica: lavati i denti tutte le sere, fai i compiti assegnati
3 - per stare bene insieme: cerca di stare tranquillo mentre un familiare
riposa, tieni in ordine le tue cose 4 - per la libertà: scegli se fare i compiti
subito o all’ultimo momento, se rispondere male al fratellino o aiutarlo a
capire. Abbiamo poi provato a stabilire una gerarchia tra le regole
individuate: POSSIAMO DIRE CHE ALCUNE REGOLE SONO PIU’
IMPORTANTI DI ALTRE? Ad esempio: è più importante rispettare il
riposo di un familiare o proteggere la vita di un bambino? A questo punto
abbiamo dedicato un’attenzione particolare alle motivazioni che stanno
alla base delle regole, che nascono per garantire a tutti pari dignità,
diritti, opportunità. Analizziamo diverse regole con i bambini e cerchiamo
le motivazioni che stanno alla loro base. Scopriamo che spesso, nella
comunicazione quotidiana, la motivazione della regola viene omessa,
mentre si comunica sempre la sanzione che verrà assegnata se si
trasgredisce. Ad esempio: “Metti in ordine, altrimenti non ti porto ai
giardini”. Mettiamo perciò a fuoco i “momenti” che si accompagnano
alla regola: l’esplicitazione della regola, la sua motivazione, la sanzione
che segue all’eventuale trasgressione. Per rendere ben visibili questi
momenti abbiamo dato ai bambini delle strisce di carta divise in tre parti
chiedendo: DISEGNATE UNA REGOLA CON LA SUA SPIEGAZIONE E
UNA POSSIBILE SANZIONE. Osservando le difficoltà che incontrano
nell’eseguire questo compito, ci accorgiamo che spesso la punizione
prende il posto della spiegazione: vale a dire che i bambini rispettano una
regola spinti dalla “paura” della punizione piuttosto che dalle motivazioni
della regola stessa. E’ un nodo su cui dobbiamo lavorare. Parlando di
sanzioni, approfondiamo questo tema: CHE DIFFERENZA C’E’ TRA
SANZIONE E PUNIZIONE? Se si trasgredisce una regola aiuta di più a
non ripetere quell’errore uno schiaffo o una sgridata minacciosa oppure
una spiegazione dei motivi per cui il comportamento trasgressivo non può
essere tollerato? Ora torniamo ad affrontare il tema con respiro più
ampio e chiediamo: SECONDO VOI LE REGOLE SONO SOLAMENTE
LIMITI ALLE LIBERTA’ O POSSONO ANCHE ESTENDERLE?
Con i bambini più piccoli abbiamo inventato una sorta di leggenda delle
regole, che dice così:
Ogni bambino, quando nasce, fa un viaggio importante con i suoi genitori
attraversando su una barca un grande mare, finchè arriva ad un’isola. Là
scende da solo, muovendosi anche a gattoni se non ha imparato a
camminare. Sull’isola incontra tanti scrigni che contengono dei tesori, che
corrispondono ai valori: lo scrigno dell’uguaglianza, quello della libertà,
quello della giustizia, quello del rispetto… A guardia degli scrigni ci sono
le regole, una sorta di custodi affabili e sorridenti che hanno le chiavi degli
scrigni e controllano che ogni bambino riempia il suo secchiello con la
parte che gli spetta di valori. Una volta che ogni bambino ha fatto il giro
degli scrigni e riempito il suo secchiello fa ritorno alla barca dove è atteso
dai suoi genitori. Insieme fanno ritorno a casa. Cosa succede se un
bambino perde o spreca i valori che ha ricevuto in dono? Deve tornare
all’isola, questa volta da solo, e chiedere aiuto alle regole, che gli faranno
un po’ pesare la sua incapacità di aver cura dei valori che gli sono stati
consegnati.
Questa leggenda è piaciuta moltissimo ai bambini: abbiamo chiesto di
fare sul quaderno dei disegni che la rappresentassero. Il senso di questa
leggenda è di dare delle regole un’immagine positiva, di custodi e chiavi
dei valori, per evitare che vengano recepite negativamente come limiti alle
libertà e complici delle punizioni. Pensiamo ad esempio all’articolo 21
della Costituzione: se non ci fosse non sarebbe garantita a tutti la libertà
d’espressione. Ovviamente dobbiamo far notare ai bambini che tutto
questo è vero se le regole sono giuste, perché se invece sono sbagliate non
potremmo aprire lo scrigno. Un esempio: se la regola sbagliata dicesse:
“Offendi liberamente chi ti è antipatico” lo scrigno del rispetto non si
aprirebbe.
Bibliografia: Gherardo Colombo e Anna Sarfatti, Educare alla legalità.
Suggerimenti pratici e non per genitori e insegnanti, Salani 2011 Gherardo
Colombo e Marina Morpurgo, Le regole raccontate ai bambini,
Feltrinelli 20.
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