GIOCO D AZZARDO PATOLOGICO (GAP) - Dott. Cesare Guerreschi Roma, 4 Novembre 2010
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO (GAP) Dott. Cesare Guerreschi Roma, 4 Novembre 2010
“Definiamo il gioco d’azzardo come un’attività ludica che si caratterizza per il rischiare una più o meno ingente somma di denaro, in vista di una vincita in denaro, strettamente legata al caso e non all’abilità individuale” (C. Guerreschi, Il gioco d’azzardo patologico. Liberati dal gioco e dalle altre nuove dipendenze, Ed. Kappa, Roma, 2003, p.19 )
.. chi gioca d’azzardo non ha la certezza di vincere.
A livello A livello comportamentale psicologico nella ricerca il soggetto è assorbito di una sostanza dall’oggetto o nella reiterazione della propria dipendenza di un determinato e non riesce comportamento. a farne a meno.
v Un disturbo del controllo degli impulsi v Una malattia cronica v Una malattia progressiva v Un sintomo v Un disturbo della capacità di percezione della realtà
v Compare tipicamente nell’adolescenza o nella tarda adolescenza v Colpisce per il 60% individui di sesso maschile v Ha un’incidenza sulla popolazione compresa fra l’1 ed il 3% v Spesso non è l’unica dipendenza presente nel malato
Difficoltà Problemi coniugali con la Isolamento legge Problemi Gioco al lavoro d’Azzardo Patologico Problem i sociali Rischio di suicidio Debiti
2 giocatori su 3 commettono reati per: rimborsare continuare a i debiti giocare appropriazione indebita, contraffazione di assegni, furto di carte di credito, frode fiscale, ricettazione, accettazione di scommesse clandestine, ecc.
v Assenteismo v Furti v Scarsa produttività v Difficoltà con i colleghi v Perdita del posto di lavoro
Da fenomeno sociale a dipendenza: Giocatori sociali e giocatori patologici
Gioco d’azzardo non significa necessariamente gioco patologico
È necessario distinguere il gioco d’azzardo patologico dal gioco come forma di attività sociale e ludica.
“Giocatore sociale” Pur sperando nella vincita, è motivato da un semplice desiderio di divertimento ed è in grado di smettere di giocare quando lo desidera
Il giocatore sociale intuisce il labile confine (e non lo oltrepassa) tra innocua distensione e morboso accanimento.
Il processo che conduce il giocatore sociale a diventare giocatore problematico e successivamente dipendente appare subdolo e lento.
v Disturbi medici dovuti a stress (ipertensione, ulcera, emicrania) v Disturbi dell’umore v Disturbo da deficit di attenzione/iperattività v Disturbo narcisistico, antisociale, borderline di personalità v Abuso o dipendenza da sostanze: §Fumo (più frequente) §Alcol §Droghe §Psicofarmaci
Pur essendo un fenomeno trasversale, dai vari studi e dall’esperienza clinica, emerge che il giocatore tipo è di sesso maschile, sposato o in coppia, lavoratore dipendente e generalmente abusa di altre sostanze, prevalentemente fumo.
v La frequenza di gioco v Il tempo trascorso al gioco v Le somme spese v Il comportamento
Il giocatore patologico, solitamente, non riesce a separarsi dal gioco se non per brevi periodi di tempo. Inoltre, la frequenza di gioco è elevata anche per l’illusione che il giocatore nutre di rifarsi delle precedenti perdite (fenomeno della rincorsa alla perdita).
Il giocatore patologico stabilisce col gioco un rapporto esclusivo e altamente coinvolgente. L’elevato livello di eccitazione raggiunto lo spinge a trascorrere sempre più tempo al gioco, trascurando ciò che lo riguarda, lo circonda.
Il giocatore patologico avverte il bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato (fenomeno della tolleranza). Perde di conseguenza la reale percezione del valore del denaro.
Quando il giocatore patologico gioca, appare completamente assorbito dal gioco, estraniandosi da tutto ciò che lo circonda. Quando tenta di ridurre o interrompere il gioco invece, manifesta uno stato di irrequietezza e irritabilità (fenomeno dell’astinenza).
Robert Custer ha riassunto la fenomenologia del GAP all’interno di un modello evolutivo
LA SCALA DI CUSTER PERDITA DELLA SPERANZA
L'evoluzione del gioco d'azzardo patologico è stata ben descritta da Custer (1982), come una successione di fasi: 1. fase vincente 2. fase perdente 3. fase della disperazione. A questo punto vi può essere il recupero, passando attraverso: 1. fase critica 2. ricostruzione 3. crescita
il giocatore d’azzardo patologico commette degli errori cognitivi di logica: applica delle strategie, cerca di interpretare ogni segnale dell’ambiente che lo circonda, si affida alle sue sensazioni interne e a calcoli particolari sulle probabilità per dominare la situazione di gioco e ottenere una vincita, magari quella che cambia per sempre la vita …
Il giocatore d’azzardo è soggetto alle seguenti DISTORSIONI COGNITIVE: v Illusione di controllo: convinzione di essere in grado di controllare eventi fortuiti. v Quasi vincita (Gilovich): convinzione che gli insuccessi sono vicini a diventare successi. v Fallacia di Montecarlo: convinzione che le probabilità di un evento sono cumulative anziché indipendenti tra loro
Il Gioco d‘Azzardo Patologico (GAP), il modo in cui esso viene percepito ed i problemi ad esso correlati, sono stati in Italia a lungo ignorati.
Ancor meno è stata posta l'attenzione sui costi sociali che questa malattia comporta.
Un aspetto inquietante è che il gioco d'azzardo patologico ha ripercussioni finanziarie, sociali e sanitarie sui giocatori stessi, sulle loro famiglie nonché sulla società.
Le "abitudini di gioco" degli italiani sembrano essere notevolmente cambiate: essi giocano e quindi spendono molto di più rispetto agli anni precedenti.
Conclusione Il gioco d’azzardo è stato per troppo tempo un comportamento estremamente DIFFUSO, TOLLERATO e SOCIALMENTE INCENTIVATO…
PREVENZIONE! Prevenire, non dovrebbe significare proibire, operando in modo da frapporsi tra individuo e ambiente, ma promuovere facendo leva sulle potenzialità degli individui, al fine di dare la possibilità di raggiungere il massimo grado di maturazione personale.
OBIETTIVI: Promuovere un gioco sano attraverso v Informazione sui RISCHI v Informazione su COME e DOVE trovare aiuto in caso di problema v Ricerche qualificate per lo sviluppo di iniziative adeguate
GRAZIE E ARRIVEDERCI A PRESTO CESARE GUERRESCHI
Puoi anche leggere