Anno Accademico 2018 -2019 Corso di laurea triennale in Economia Esame di Economia del lavoro - presentazione del corso - Unife
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Anno Accademico 2018 -2019 Corso di laurea triennale in Economia Esame di Economia del lavoro presentazione del corso Mario Giaccone
Caratteristiche del lavoro 2 Il lavoro non è una merce qualsiasi che si noleggia Incorpora una relazione di comando su un’altra persona, titolare di diritti in quanto essere vivente (riproduzione, integrità fisica) e di cittadinanza (integrità morale) -> dimensione bio-psico-sociale Essendo una relazione, non può essere una transazione spot ma comporta una sia pur minima durata di tempo (dimensione sociale). Questo pone un problema di contenimento dei costi di transazione Di norma, la prestazione lavorativa mette in gioco risorse personali (conoscenze e competenze frutto di studio ed esperienza) e sociali (capacità di cooperazione, leadership) che danno luogo a performances diverse Infine: non c’è altra attività umana che dia un’identità alla persona o a un gruppo sociale come il lavoro
Struttura del corso e finalità del corso 3 1. La teoria neoclassica standard: condizioni di concorrenza perfetta ed imperfetta 2. La macroeconomia e mercato del lavoro: disoccupazione, inflazione e contrattazione 3. Il mercato del lavoro come istituzione. Il caso italiano In sostanza: l’economia del lavoro è l’innesto di questi elementi sul corpus base del modello standard, evidenziando l’importanza dei fattori istituzionali
Il percorso e l’approccio 4 1. Il percorso: dalla teoria degli equilibri parziali alla macroeconomia del lavoro. È possibile in economia trattare il lavoro come una merce normale? 2. L’approccio: analizzare i processi, recuperando il metodo dell’economia classica (Smith in primo luogo) 3. Questo richiede introdurre l’analisi delle istituzioni del mercato del lavoro.
Una definizione di istituzione 5 Insieme di norme (formali, informali e tacite) che presiedono al funzionamento delle attività sociali di una comunità, e degli attori che le producono ed amministrano, inclusa la sanzione Nel mercato del lavoro le istituzioni chiave sono: Lo Stato (inclusi gli enti locali) e le sue agenzie dedicate Es: servizi per l’impiego, protezione sociale, assicurazione infortuni e malattie, corpi ispettivi, servizi per la salute e sicurezza sul lavoro Le associazioni di rappresentanza e le loro articolazioni sui luoghi di lavoro Il beneficio delle istituzioni è che abbattono i costi di transazione in presenza di relazioni non occasionali e ripetuti nel tempo
L’economia classica: il lavoro come unità di misura 6 1. Il lavoro era la misura di ogni processo economico (teoria del valore lavoro di Ricardo, alla base della teoria dell’alienazione di Marx) 2. Il salario era un salario di sussistenza, cioè di riproduzione nel breve periodo (cioè delle forze e della capacità di mantenere la prestazione lavorativa a un livello stabile nel tempo) e di lungo periodo (stabilità demografica, cfr. Malthus), e cioè a un valore di equilibrio stazionario. Prima origine in Tommaso d’Aquino 3. La spiegazione di Smith nello spiegare l’asimmetria nel rapporto di lavoro: i datori di lavoro sono di meno dei lavoratori e possono coalizzarsi più facilmente 4. Si può notare un intreccio stretto fra spiegazione economica e processo sociale (Smith era un filosofo morale, Marx un allievo di Hegel)
1. La teoria neoclassica standard 7 1. Domanda di lavoro nel breve e nel lungo periodo 2. Offerta di lavoro di breve periodo 3. Offerta di lavoro di lungo periodo: capitale umano e istruzione 4. Equilibrio di concorrenza perfetta 5. Equilibri di concorrenza imperfetta: monopolio, monopsonio e economia dei sindacati Testo di riferimento: Antonelli G., Guidetti G. (2008), Economia del lavoro e delle risorse umane, UTET Università, Torino, cap.1-5
2. La macroeconomia e mercato del lavoro 8 Punto di partenza è la teoria generale di Keynes, che si articola in: Critica alla teoria quantitativa: negazione della legge di Say Teoria del mercato del lavoro e del salario che prescinde dalle imperfezioni di mercato (sindacati) Una proposta di politica economica Le due fasi del dibattito della disoccupazione dopo Keynes: La c.d. sintesi neoclassico-keynesiana La reazione neoclassica: Friedman e la Nuova Macroeconomia Classica Le strategie post-keynesiane: da Clower alla Nuova Macroeconomia Keynesiana I modelli macroeconomici sono calati nei meccanismi di funzionamento istituzionale di Tarantelli Antonelli G., Guidetti G. (2008), Economia del lavoro e delle risorse umane, UTET Università, Torino, cap. 8-9
3. L’istituzionalizzazione del MdL. Le relazioni industriali 9 Le domande Introdurre i meccanismi di funzionamento rinvia alle istituzioni del MdL, in primis il sistema di relazioni industriali Inoltre. Nel cap. 5 si introducono determinate ipotesi su regole decisionali e funzioni obiettivo del sindacato: sono realistiche? Sono universali per tutti i paesi? Cosa vedremo I concetti chiave: soggetti, sistema, e regole di interazione La struttura del sistema italiano di relazioni industriali Testo di riferimento Cella G. P. e Treu T.(2009), Relazioni industriali e contrattazione collettiva, il Mulino, Bologna, cap. 3. integrato dalla discussione in aula.
3. Ritorno al caso italiano 10 Modelli macroeconomici sottostanti il modello contrattuale italiano attuale Le regole dal 1993 hanno funzionato per cosa? La stagnazione italiana può essere attribuito al modello contrattuale? Oppure alle richieste sul modello contrattuale?
Il problema della disoccupazione Spiegazioni microeconomiche e macroeconomiche 11 Se il lavoro fosse un bene/servizio merce come tutti gli altri, non si porrebbe il problema della disoccupazione in condizioni di concorrenza perfetta, dove il disequilibrio è un fatto temporaneo. Come entra nella teoria neoclassica? Nella macroeconomia standard la disoccupazione è dovuta a 1) presenza di rigidità nel mercato dei beni e del lavoro 2) strutture di mercato non di concorrenza perfetta Le spiegazioni microeconomiche fondate su asimmetrie e segmentazioni di varia natura (informative, fra lavoratori, di ozio, mercati interni, mercati duali ecc.) modellizzate a livello macroeconomico da Stiglitz (es. Greenwald, Stiglitz, 1987). È una strada che non ha avuto molto seguito perché poco mainstream.
“La volpe sa molte cose, ma il riccio ne sa una grande” 12 La teoria economica mainstream ragiona troppo come un riccio e ha perso la sua capacità di incorporare ipotesi realistiche, assunte come «deviazioni temporanee». Quando lo fa, lo fa da riccio. Va recuperata la complessità della realtà come fa la volpe, in particolare integrando analisi economica con l’analisi delle istituzioni economiche (rapporto di lavoro in primis), che la teoria neoclassica intercetta solo in parte http://vecchiascuola.tumblr.com/post/12159110517/volpi-e-ricci-o- degli-economisti (cfr materiali didattici)
Modalità di esame 13 Esame scritto Ogni parte del corso sarà rappresentata da almeno una domanda Per i frequentanti viene suddiviso in due prove Microeconomia standard (cap 1-5), prevista il 12 aprile 1. 2. Macroeconomia e relazioni industriali, prevista a fine maggio (data da definire) Le presenze verranno rilevate più volte durante il corso
Calendario delle lezioni 14 Il calendario delle lezioni verrà reso noto in due fasi Per i mesi di febbraio e marzo, le lezioni si terranno tutti i giovedì (8-12), eccetto il 14 marzo (lauree) Argomenti: parte 1. Entro marzo sarà reso noto il calendario delle lezioni per i mesi di aprile e maggio, con indicazione della data del secondo esame parziale. Eventuali cambiamenti (sui venerdì) verranno tempestivamente comunicati. Argomenti: parti 2. e 3.
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