GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO IN LAPAROSCOPIA - Gianfausto Iarrobino
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CAMBIO DI CULTURA “…siamo bravi,… va tuttobene,…facciamo già il massimo…” Effetto “Titanic”: L’errore è tanto più grave e probabile quanto maggiore è la fiducia del progettatore nella impossibilità che un errore si possa verificare Cultura autoreferenziale Cultura generativa “…possiamo migliorare, …ci sono ancora molti margini di intervento…” L’errore è un evento possibile, atteso ma controllabile
RISCHIO CLINICO CLINICO IN LAPAROSCOPIA: Un problema specifico? Ø Necessario standardizzare l’organizzazione della S.O. e la gestione perioperatoria del paziente. Ø Attuare procedure operatorie di sicurezza che possono ridurre l’incidenza di complicanze anche gravissime specie nel periodo di training. Ø Dare agli operatori strumenti per trattarlo da protagonisti nel contesto clinico
SET-UP DELLA S. O. E DEL PAZIENTE Il miglioramento dei risultati e la riduzione degli errori in chirurgia laparoscopica è legata, oltre che alle capacità del singolo operatore, all’accurata pianificazione del gesto chirurgico da parte di un’intera equipe In chirurgia laparoscopica contribuiscono in maniera ancor più determinante che in chirurgia open, la distribuzione ergonomica dell’attrezzatura di sala operatoria, la corretta preparazione del paziente, la ripetizione di procedure standard, la rapida correzione degli inconvenienti tecnici
ERGONOMIA IN CHIRURGIA LAPAROSCOPICA • Posizione del monitor • Altezza del tavolo operatorio • Posizione dei trocar (tricotage) • Pedale elettrobisturi • Strumentario • Rumore • Luminosità • Competenza del Team
Sala Operatoria •Idonea ad accogliere l’attrezzatura laparoscopica •Permettere lo spostamento del monitor •Possibilità di un secondo monitor •Permettere l’accesso dell’apparecchio radiologico •Consentire il cambio di posizione dell’equipe •Disporre di sostegni aerei per attrezzatura
CHECK LIST INFERMIERE DI Digiuno, prep. Int., controllo cartella REPARTO clinica, consenso informato, profilassi tromboembolica, tricotomia. Controllo apparecchiature, controllo letto operatorio, sistemare fissatori per INFERMIERE DI SALA spalle e gambe, posizione paziente, OPERATORIA controllo cavi e pedali, controllo sacche per irrigazione, controllo bombole CO2 , catetere e sondino. Controllo materiale laparoscopico, INFERMIERE montaggio e controllo strumenti, STRUMENTISTA controllo cavi e tubi, soluzione calda, riscaldare ottica e chiudere rubinetti trocar 3 Tavoli portastrumenti:1) per int. Laparoscopico 2) per conversione 3) per 1° trocar, chiusura brecce, minilaparotomia di servizio.
Posizionamento del paziente sul letto chirurgico Diagramma di flusso • Pianificazione dell’intervento chirurgico • Definizione della posizione • Protezione dei punti di compressione • Protezione degli occhi • Posizionamento del capo e del collo • Posizionamento degli arti superiori • Posizionamento del tronco • Posizionamento degli arti inferiori
Procedura di posizionamento del paziente sul letto chirurgico RESPONSABILITA’ 1° Operatore Anestesista Infermiere di sala Identificare la Collaborare con il Posizionare il posizione che 1° operatore paziente garantisce la migliore nell’identificare la secondo le esposizione chirurgica posizione idonea. indicazioni con la necessità di Gestire il capo del del 1° assicurare le migliori paziente durante il operatore. condizioni di omeostasi posizionamento e Assicurare la respiratoria e assicurare il protezione dei cardiovascolare mantenimento delle punti di vie aeree compressione °
RACCOMANDAZIONI q Evitare lesioni nervose q Le posizioni inclinate non devono eccedere i 30° q Controllo del tubo orotracheale dopo ogni spostamento q Graduale induzione e rilascio dello pnp q Sempre sng in chirurgia sopramesocolica q Sempre svuotamento vescica in chirurgia pelvica q Monitoraggio costante PA, ECG, Capnometria,
La check list operatoria per singolo pz. termina con le quattro firme indipendenti di: • Infermiere di sala • Strumentista • Anestesista • Chirurgo
I fattori che influenzano i risultati della chirurgia ØL’equipe chirurgica: (incluso il personale di sala) capacità individuali continuità della collaborazione familiarità con la procedura e gli strumenti fatica, mancanza di sonno, stress ØTeam performance leadership coordinazione tra i componenti disponibilità ad accettare consigli o aiuto capacità di adattamento e flessibilità ØL’ambiente disponibilità ed accessibilità degli strumenti rumore ed illuminazione interruzioni
QUALITA’ DI UN BUON LEADER IN CHIRURGIA ATTEGGIAMENTI PERICOLOSI •Eccellente chirurgo •Antiautoritario = non regole •Umiltà •Impulsivo = “devo •Comprensione dei problemi sbrigarmi” organizzativi •Invulnerabile= “Tanto a •Conoscenza del proprio personale me non succede” •Apertura mentale priva di •Esibizionista = “sono il pregiudizi migliore e lo faccio vedere” •Capacità di innovarsi ed innovare •Rassegnato = “il caso è •Senso di responsabilità difficile purtroppo,” •Spirito di servizio e di sacrificio •Doti fisiche di resistenza alla fatica e stress
SPECIFICHE CRITICITA’ DELLA CHIRURGIA LAPAROSCOPICA • Lesioni vascolari • Lesioni viscerali •Lesioni della VBP •Lesioni uretrali e vescicali •Lesioni del diaframma •Emorragie nelle sedi di inserzione dei trocar •Infezione della parete nelle sedi dei trocar •Ipercapnia •Embolia gassosa •Ipotermia
Lesioni Vascolari • Veress (0,04%) Cause •Trocar • Uso corretto dei trocar • Imiego di trocar a punta smussa Prevenzione • Controllo di eventuali raccolte • Conversione Correzione immediata
Lesioni Viscerali • Danno da Trocar (0,067%) •Danno termico •Stumenti acuminati Cause •Manipolazione traumatica •Dissezioni difficili • Uso corretto dei trocar • Uso corretto dell’elettorbisturi •Non effettuare manovre senza visione Prevenzione • Manipolazione corretta dell’intestino •Adesiloisi con forbici , senza coagulare •Adeguato valore di pneumoperitoneo Correzione • Conversone immediata •Sutura laparoscopica
Lesioni VBP •Anatomia biliare alterata Incidenza : tra 0.25% e 0.74% •Aderenze infiammatorie Cause •Sanguinamenti •Learning curve insufficiente •Trazione laterale dell’infundibolo Prevenzione •Dissezione del peritoneo del T. di Calot •Dissezione dell’inserzione del cistico sulla VBP •Dissezione dell’inserzione del cistico sulla colecisti •Clippage alto verso la colecisti del cistico •Colangio intraoperatoria Correzione • Conversone immediata laparotomica
Lesioni Ureterali e vescicali •Chirurgia colica o ginecologica Cause •Mancato svutamento vescicale •Patologie infiammatorie •Dissezione sopra fascia di Gerota •Riconoscere uretere e seguirlo Prevenzione •Inserire stent se dissezione difficile •Bleu di metilene in caso dubbio • Sutura delle lesioni vescicali Correzione •Sutura e stent per le lesioni ureterali
Lesioni del Diaframma •Nefrectomia Cause •Colecistectomia •Iato esofageo •Cauta dissezione in prossimità del diaframma •Cauta dissezione dello iato esofageo Prevenzione •Evitare coagulazioni in prossimità del diaframma •Eseguire manovre sempre sotto visione • Desufflazione immediata Correzione •Drenaggio toracico •Sutura laparoscopica della lacerazione
Emorragie nelle sedi dei trocar Cause •Lesione vasi epigastrici • Inserire i trocar per transilluminazione • Evitare se possibile area tra 4-6 cm dalla linea mediana Prevenzione •Estrarre i trocar sotto visione e controllare emostasi •Sutura accessi da 10-12 ( Reverdin o Suture –Passer) •Impiegare trocar bladless •Emostasi diretta per coagulazione e sutura Correzione •Allargamento dell’accesso e sutura emostatica
Norme di sicurezza Prevenzione delle lesioni da trocar • Inserimento del primo trocar preferibilmente con tecnica open • Inserimento dei trocar successivi sotto visione • Preferire trocar bladeless • Controllare la forza e la velocità di inserimento (pressione graduale) • Inserimento dopo piena distensione addominale (pnp 12-14) •Controllare che stomaco e vescica siano vuoti
Norme di sicurezza Prevenzione dei danni elettrotermici •Conoscere i principi biofisici dello strumento in uso •Migliorare l’attitudine alla visione bidimensionale •Migliorare il coordinamento occhio- mano •Non attivare lo strumento libero nello spazio del pneumoperitoneo •Ridurre ove possibile l’impiego della coagulazione (baroemostasi) •Coagulare solo con lo strumento sotto visione e non a contatto con altri visceri •Attivare l’elettrodo con multipli, brevi impulsi
Norme di sicurezza Prevenzione dei danni fisici •Non abbandonare strumenti in addome, soprattutto se desufflato. • Manipolare l’intestino con strumenti poco traumatizzanti ( pinze fenestrate) •Manipolare anse facendo trazione sul meso o su frange epiploiche •Durante l’adesiolisi verificare che l’aderenza non nasconda un’ansa •Non forzare l’ingresso degli strumenti se offrono ostacolo •Essere certi che lo strumento inquadrato sia quello che sta usando l’operatore
INFORMAZIONE E CONSENSO IN CHIRURGIA LAPAROSCOPICA Non un mera autorizzazione, ma un momento da utilizzare per conquistare la massima fiducia e creare un feeling che ha non trascurabili probabilità di ridurre eventuali pulsioni rivendicative Limitato danno parietale Riduzione del dolore Minore degenza UNA CHIRURGIA MININVASIVA Rapida ripresa delle attività NON UNA CHIRURGIA DI MINIMA! PICCOLO INTERVENTO
Conclusioni • L’introduzione di elementi controllo di gestione ha, certamente reso più complessa la vita del chirurgo. Dobbiamo riconoscere che, come controaltare, ha reso meno “pericolosa” quella del malato. • La qualità può essere raggiunta con vari percorsi, ma quello attraverso processi, piani di attività e check list sembra mostrare maggiori garanzie di sicurezza • Anche il rapporto costo/benefici è favorevole
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