Generatori di vapore per le aziende alimentari - Periodici PVI
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6 www.macchinealimentari.it ISSN 1824-341X - Anno XV settembre 2018 trasformazione, materiali, confezionamento, mercato, normativa e ricerca Generatori di vapore per le aziende alimentari P PROTAGONISTI P FOCUS P PACKAGING PRODUZIONE, QUALITÀ, LA SITUAZIONE CARRAGENINE PER AMBIENTE DELLE ENERGIE LA PREPARAZIONE DI PELLICOLE A COLLOQUIO CON ILARIA NOCENTE RINNOVABILI IN ITALIA COMMESTIBILI
© www. corradofrignani.com Caldaia matr. Pr3158 Collaudata il 12 luglio 1929 Generatori di vapore produzione di vapore 2.000-30.000 kG/h, rendimento fino a 97%. MINGAZZINI s.r.l. Via Egidio Pini, 29/A - 43126 Parma - ITALY - Tel. +39 0521 1880611 - +39 0521 983641 - Fax +39 0521 293547 www.mingazzini.it - email: info@mingazzini.it
settembre 2018 | SOMMARIO Potete sfogliare questa rivista on line all’indirizzo www.macchinealimentari.it PROTAGONISTI Ilaria Nocente Produzione, qualità, ambiente 12 Maria Zemira Nociti ◗ TECNOLOGIA Energie rinnovabili Il punto della situazione in Italia 18 Massimo Gozzi FOCUS: GENERATORI DI VAPORE Industria alimentare: un’ampia scelta per le aziende 22 12 Stefania Milanello KUKA ROBOTER ITALIA L’ANGOLO DELLE TESI STUDI SCIENTIFICI Preparazione, flessibilità, Ottimazione tecnologica Progettazione di sistemi metodo 27 e stabilità ossidativa operanti in condizioni non di una formulazione RUTF stazionarie 25 A cura della redazione alternativa 36 Danilo Balbi AUTOMATION24 Isabella Dallera Nuovo Shop: design moderno, SOLUZIONI DALLE AZIENDE 26 comprovato servizio 28 PASTA, PANE&PIZZA Clara Biancardi A cura delle redazione Valutazione della qualità di nuove formulazioni salutistiche e funzionali NOTIZIE AZIENDE 30 del pane 38 Clara Biancardi Danilo Balbi ◗ RICERCA “SEMPLICE” DOLCI,CIOCCOLATO&CAFFÈ Il cibo ecosostenibile secondo Approccio misto l’Università Cattolica del Sacro per la determinazione della Cuore 34 qualità di gomme da masticare 40 Isabella Dallera 35 settembre 2018 Macchine Alimentari 3
6 www.macchinealimentari.it ISSN 1824-341X - Anno XV settembre 2018 trasformazione, materiali, confezionamento, mercato, normativa e ricerca CARNI Effetto di diete integrate con Generatori di vapore per le aziende alimentari erbe aromatiche sulla qualità di salumi 42 P PROTAGONISTI P FOCUS P PACKAGING PRODUZIONE, QUALITÀ, LA SITUAZIONE DELLE CARRAGENINE PER LA AMBIENTE ENERGIE RINNOVABILI PREPARAZIONE DI PELLICOLE A COLLOQUIO CON ILARIA NOCENTE IN ITALIA COMMESTIBILI MacchineAlimentari n. 6 Settembre 2018 INNOVAZIONE Direttore responsabile CONSERVE Il meglio del packaging Gabriele Lanzarotti Nuovi metodi per la italiano 54 Coordinamento scientifico Dante Marco De Faveri valutazione sensoriale dei Paola Setti Coordinamento redazionale Antonio Ratti derivati del pomodoro 44 Tel. 02.60852339 antonio.ratti@macchinealimentari.it IL PUNTO Redazione Via Medardo Rosso, 11 ADDITIVI&INGREDIENTI Packaging cellulosico 20159 Milano Tel. 02.60852300 Frumenti convenzionali riciclabile, biodegradabile redazione@macchinealimentari.it e pigmentati 45 e compostabile: legislazione Collaboratori di redazione Danilo Balbi, Clara Biancardi, Isabella Dallera, e normative tecniche 57 ◗ CORSO FAD Francesca De Carlo, Dante Marco De Faveri, Graziano Elegir, Massimo Gozzi, Stefania Milanello, Francesca De Carlo Simone Montonati, Maria Zemira Nociti, Cesare Santiago, Paola Setti Abbonamenti ETICHETTATURA MATERIALI Donatella Sgaria Tel. 02.60852332 abbonamenti@poinvet.it DEGLI ALIMENTI: L’uso delle carragenine Tariffe: Italia annuo € 45,00; Abbonamento digitale € 34,00 le sanzioni amministrative per la preparazione IVA compresa - Costo copia singola € 2,20 (presso l’editore, e gli aggiornamenti italiani fiere e manifestazioni) - Copia arretrata (se disponibile) € 5.00 di pellicole commestibili 62 + spese di spedizione per il regolamento (UE) 46 Francesca De Carlo Pubblicità e Relazioni Pubbliche Stefano Piccinelli 1169/2011 Tel.: 02 39090235 stefano.piccinelli@tecnichenuove.com Assistente Pubblicità (traffico) Maria Grazia Longoni PACKAGING Tel.: 02 60852345 pubblicita@macchinealimentari.it & TECNOLOGIE Editoriale Concessionaria di pubblicità IL PUNTO DI SVOLTA 5 Packaging& Dante Marco De Faveri Tecniche Nuove Spa Via Eritrea, 21 - 20157 Milano NOTIZIARIO 6 Tecnologie tel. 02 390901 - fax 02 3551472 e commerciale@tecnichenuove.com 54 Innovazion ano packaging itali Il meglio del Paola Setti Maria Zemira Nociti Grafica e impaginazione 57 Il punto labile, lulosico ricic Maria Pilia Packaging celle e compostabile: richieste del la biodegradabinormative tecniche legislazione e Graziano Elegir RISPARMIO ENERGETICO 10 Editore Materiali ragenine Simone Montanati 62 L’uso delle car one azi per la prepar mestibili Francesca De Carlo di pellicole com PACKAGING&COMPONENTI 65 Lorena Origo PVI srl Via Medardo Rosso, 11 - 20159 Milano Tel. 02.60852300 r.a. - Fax. 02.6682866 FIERE&EVENTI 67 info@edizionipvi.com www.edizionipvi.com a cura della redazione 65 53 iende Notizie az Registrazione: Tribunale di Milano N.187 del 22/03/2004 INDICE INSERZIONISTI 68 ardi Clara Bianc Iscrizione al R.O.C. nr 3276 del 30/11/2001 Stampa New Press, Via De Gasperi, 4 - Cermenate (Co) INDIRIZZI UTILI 69 Questa rivista è stata inviata tramite abbonamento. Rivista postalizzata in collaborazione con Tecniche Nuove Spa. L’informativa sul trattamento dei dati personali è consultabile sul sito www.edizionipvi.com
EDITORIALE | Il punto di svolta L a crisi economica che ha caratterizzato l’inizio di questo nuovo millennio e alcuni tragici eventi verificatisi nello stesso periodo (primo fra tutti l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001), hanno spesso condotto i commentatori di tutto il mondo a ritenere che nulla sarebbe stato più come prima. Un’analisi attenta del mondo che ci circonda non può che confermarlo. É vero, ora è diverso. Il mondo in cui siamo cresciuti è finito e non tornerà più (Gregg Braden, Il potere della resilienza). L’errore più grande che possiamo commettere è quello di rimanere concentrati sull’attesa che ritorni la normalità del vecchio mondo, rifiutando l’esistenza del cambiamento. In realtà, stiamo attraversando un punto di svolta unico e irreversibile, determinato da eventi estremi che, per la prima volta nella storia dell’umanità, si stanno manifestando contemporaneamente, dovuti alle concomitanti crisi climatiche, economiche, demografiche ed energetiche le quali, inevitabilmente, condizioneranno in modo inequivocabile le produzioni alimentari, che dovranno essere non solo sostenibili, ma anche a basso costo. Infatti, se da un lato il mutamento climatico in atto impone una sempre maggiore attenzione agli aspetti di sostenibilità, dall’altro l’aumento demografico A Dante Marco De Faveri dei prossimi decenni, accompagnato da sacche di povertà in continuo aumento, richiede con insistenza produzioni alimentari a basso costo. Oggi, invece, alimenti base per le popolazioni più povere, come il mais e il riso, risultano fuori dalla portata economica di un numero sempre maggiore di individui, generando crescenti fenomeni di malnutrizione. In questo contesto, l’industria alimentare si troverà presto a dover competere e la sfida sin qui vincente del cibo sostenibile non sarà più sufficiente. Sarà necessaria una sfida nella sfida e il risultato dovrà essere quello del cibo sostenibile e a basso costo. Uno dei fattori limitanti, sul quale focalizzare da subito l’attenzione, è sicuramente quello energetico perché il sistema alimentare è altamente energivoro e, nel mondo globalizzato, lo è ancora di più. Ogni fase della filiera comporta notevoli consumi di energia, dai trattori nei campi, al confezionamento e alla conservazione dei prodotti finiti, fino alla loro distribuzione globalizzata che consente ovunque il consumo di qualunque prodotto in ogni mese dell’anno. Ciò determina anche una elevata “carbon footprint”, con il conseguente effetto “circolare” che si ripercuote sul clima e, quindi, ancora una volta sul cibo, tanto da far ritenere, nel breve termine, il sistema non più sostenibile. L’obiettivo di ridurre i consumi energetici e la relativa incidenza economica risulta, pertanto, irrinunciabile e prioritario, e il semplice miglioramento tecnologico delle prestazioni di macchine, impianti e mezzi di trasporto, potrebbe non bastare. Per raggiungerlo, alcuni fra i pensatori più illuminati del nostro tempo ritengono che debba essere il modo di consumare e di produrre alimenti a mutare, privilegiando materie prime locali, nel rispetto della stagionalità. D’altro canto, se nulla sarà più come prima e gli eventi estremi saranno la nostra normalità, dovranno essere i comportamenti e le iniziative che sapremo assumere a guidare il cambiamento, altrimenti potremo solo subirlo.• settembre 2018 Macchine Alimentari 5
NOTIZIARIO | A Maria Zemira Nociti Ricerca Riso geneticamente modificato per migliorare il contenuto di ferro e zinco Un gruppo di ricercatori dell’Institute of Molecular Plant Biology dell’ETH di Zurigo ha modificato geneticamente una delle varietà di riso più diffuse. L’obiettivo dello studio era incrementare il valore nutrizionale del prodotto, aumentando la concentrazione di ferro e zinco nella parte edibile della pianta (l’endosperma dei chicchi di riso). Si è pertanto intervenuti sul genoma della pianta inserendovi tre nuovi geni. Il primo incrementa l’assorbimento di ferro e zinco dal terreno, tramite le radici della pianta, il secondo facilita la mobilizzazione del ferro immagazzinato nei vacuoli e il terzo regola il comportamento della ferritina (proteina che favorisce l’immagazzinamento del ferro nelle cellule). I chicchi di riso di queste piante sperimentali presentavano una quantità di ferro pari al 90% del contenuto raccomandato Seguirà una sperimentazione in campo. Se di questi nutrienti qualora il riso venisse ed una quantità di zinco pari al 170% del l’accumulo dei due minerali nell’endosperma utilizzato per la dieta umana o come mangime. contenuto raccomandato. Le piante sono sarà confermato anche in campo, si valuterà I risultati della ricerca sono riportati nella state testate di laboratorio ed in serra. la loro biodisponibiltà ed il migliorato apporto rivista Plant Technology Journal. I prodotti di trasformazione dei mirtilli mantengono una buona quantità di composti fenolici Uno studio pubblicato sul Journal of Food Science ha confrontato il contenuto di composti fenolici nei mirtilli freschi e in alcuni prodotti da questi derivati (purea, infusioni, liquori, succhi freschi o pastorizzati). I composti fenolici fanno parte della categoria dei composti fitochimici che comprendono un insieme eterogeneo di sostanze che possono avere benefici effetti sulla salute se ingeriti a livelli significativi. Sono metaboliti secondari che non intervengono direttamente nei processi di assimilazione, respirazione, trasporto e differenziazione della pianta. Sono caratterizzati dalla presenza di un gruppo aromatico (anello benzenico) legato ad uno o più gruppi ossidrilici (–OH). In questo studio, per la loro identificazione è stata utilizzata la tecnica LC-MS (cromatografia liquida e spettrofotometria di massa). É stato dapprima valutato il profilo ed il contenuto fenolico dei mirtilli tal quali. La medesima analisi è stata condotta su purea, infusioni, liquori, succhi freschi o pastorizzati, ricavati dalla medesima materia prima. La ricerca ha evidenziato una notevole differenza in termini di caratteristiche biochimiche e concentrazione di fenoli, tra materia prima e prodotti trasformati. La lavorazione riduce notevolmente il contenuto di fenoli, diminuiscono le antocianine, ossia i principali componenti fenolici dei mirtilli. Nei mirtilli freschi la concentrazione dei composti fenolici risultava pari a 5,190 mg su 100 g di materia prima secca), nella purea il valore scendeva a 2,719 mg/100 g. Le infusioni ne contenevano 2,469 mg/100 g, i liquori 1,830 mg/100 g. Nei succhi freschi e pastorizzati il valore si riduceva rispettivamente a 921 mg/100 e 1,099 mg/100 g sul secco. Sia pur in presenza di una riduzione significativa, purea, infusioni e liquori di mirtillo costituiscono comunque una buona fonte di composti fenolici, disponibili nell’intero arco dell’anno. 6 Macchine Alimentari settembre 2018
Impatto ambientale della produzione di 40 grammi di proteine di origine animale Per valutare e migliorare la sostenibilità più completo finora pubblicato su questa di confronto: consumo energetico, emissione della produzione di 40 grammi di proteine tema. É stata raccolta e valutata la di gas serra, potenziale diffusione di di origine animale, una ricerca pubblicata letteratura relativa agli ultimi dieci anni, eccesso di nutrienti (per esempio fertilizzanti sulla rivista Frontiers in Ecology and the sono stati considerati centinaia di life- nell’ambiente), possibile emissione di Environment ha confrontato allevamenti cycle assessments per la produzione di sostanze che contribuiscono alle piogge da carne, allevamenti di prodotti ittici diversi tipi di proteine animali, 300 life- acide. I dati sono stati parametrati a 40 (pesce gatto, salmone, gamberi, ostriche, cycle assessments sulla produzione di grammi di proteine (indicativamente il cozze, capesante), pesca di piccoli pesci alimenti di origine animale ed altri 148 contenuto di una hamburger di medie (sardine, aringhe, sgombri). Gli autori studi non proprio specialistici ma comunque dimensioni nonchè la dose giornaliera hanno dichiarato che si tratta dello studio esaustivi. Ne sono stati ricavati 4 parametri raccomandata di assunzione di proteine con la dieta). In generale, l’analisi ha evidenziato che la produzione più sostenibile sia quella degli allevamenti di molluschi, seguita dalla pesca di piccoli pesci. Anche altri tipi di pesca (merluzzo, merlano nasello e simili) hanno un impatto ambientale relativamente basso. Lo stesso dicasi per l’allevamento dei salmoni. L’allevamento di bovini ed altri animali da carne hanno un ridotto consumo energetico rispetto a tutti i tipi da acquacoltura considerati. Gli allevamenti di pesce gatto, gamberi e tilapia hanno il maggior consumo di elettricità dovuto alla necessità di avere un costante ricircolo dell’acqua. La acquacoltura da pesce gatto e gli allevamenti di bovini da carne producono 20 volte più gas serra rispetto agli allevamenti di molluschi, alla pesca di piccoli pesci, agli allevamenti di salmoni ed agli allevamenti avicoli. Le acque colture di molluschi determinano la maggior dispersione di nutrienti potenzialmente pericolosi per gli ecosistemi. Gli allevamenti di bovini da carne e la pesca non hanno questo problema. Gli allevamenti bovini emettono metano che può determinare un incremento delle piogge acide. Su questo fronte gli allevamenti di prodotti ittici e la pesca non hanno alcuna controindicazione in tal senso. Questi risultati possono essere utilizzati da Governi e Ministeri dell’agricoltura per incoraggiare alcuni tipi di produzione di proteine di origine animale rispetto ad altri. settembre 2018 Macchine Alimentari 7
NOTIZIARIO | Focus sulle etichette Usa illazioni. Per esempio le calorie apportate da una porzione di OREO, nuova ricetta, sono 160 ed i grassi totali sono 7 grammi, esattamente come nella formulazione precedente. Altri Paesi stanno prendendo i medesimi provvedimenti. La Danimarca aveva vietato l’uso dei grassi trans di origine naturale fin dal 2003 ed in maggio di quest’anno la Organizzazione mondiale della sanità aveva sollecitato i Governi dei Paesi aderenti ad eliminare i grassi trans. Se molti tra i Paesi industrializzati li hanno già ridotti drasticamente imponendo dei limiti molto stringenti, lo stesso non può dirsi per i Paesi con economie meno floride. Modificate le modalità per indicare gli zuccheri aggiunti a miele e sciroppo d’acero Negli Stati Uniti è entrato in vigore il FDA sta valutando i commenti ricevuti a seguito della consultazione divieto di utilizzo di acidi grassi trans pubblica sulla bozza di Linea guida relativa a come indicare nella da processi industriali tabella nutrizionale gli zuccheri aggiunti allo sciroppo di acero ed al Il 18 giugno ultimo scorso, in Usa è entrato in vigore il divieto di miele. La nuova tabella nutrizionale da riportare sull’etichetta degli vendere alimenti contenenti acidi grassi trans derivanti da processi alimenti destinati al mercato Usa prevede l’indicazione degli zuccheri industriali. Le aziende alimentari hanno avuto tre anni per modificare aggiunti così come definiti nelle Dietary Guidelines for Americans le proprie ricette. La norma era infatti stata approvata nel 2015. Il edizione 2015-2020. Secondo questo documento si considerano divieto trae origine dall’idea che una loro eccessiva assunzione con la zuccheri aggiunti, sia quelli presenti nelle ricette degli alimenti, sia dieta può contribuire ad aumentare il colesterolo cattivo nel sangue. quelli confezionati e venduti tal quali (per esempio un vaso di miele, una Messi a punto nei primi anni del secolo scorso ed usati a partire confezione di sciroppo di acero, una confezione di zucchero). Secondo dagli anni 50’ per prolungare la shelf life e migliorare la texture degli le Dietary Guidelines, i cittadini statunitensi non dovrebbero ricavare dagli alimenti, cominciarono a destare sospetti negli anni 90’ quando alcuni zuccheri aggiunti più del 10% della assunzione calorica quotidiana. ricercatori ne collegarono l’utilizzo ad un aumento del colesterolo Nel febbraio 2018, FDA aveva pubblicato la bozza di una Linea guida che nel sangue e ad una maggiore rigidità delle membrane cellulari, avrebbe dovuto indicare ai produttori di miele e di sciroppo d’acero come dove possono accumularsi in quantità elevate. Nel 2006 FDA aveva riportare in etichetta l’indicazione relativa agli zuccheri aggiunti in queste modificato il 21 CFR section 109 obbligando le aziende a riportarne due categorie di prodotti, senza far sorgere il dubbio che il prodotto il valore nella tabella nutrizionale. Nel 2015 una nuova modifica fosse stato adulterato aggiungendo per esempio sciroppo di mais o altri normativa ne aveva decretato il divieto di utilizzo a partire dal giugno di dolcificanti. FDA ha proposto di usare un simbolo “†,” sulla Nutrition quest’anno, dando di fatto tempo alle aziende di riformulare i prodotti. Facts, inserendolo subito dopo la percentuale di Daily Value, in modo Ad oggi sono pressoché scomparsi dai prodotti commercializzati in da attirare l’attenzione dei consumatori su una nota esterna alla tabella USA. La riformulazione non è stata facile. Le principali difficoltà hanno nutrizionale.La nota avrebbe dovuto riportare informazioni veritiere sul riguardato pop corn e crostate, tanto è vero che alcune associazioni di significato di “added sugars” per questi specifici prodotti. Durante la categorie hanno chiesto ad FDA di poter continuare ad usare i grassi consultazione pubblica FDA ha ricevuto oltre 3 mila commenti, richieste trans in alcune specifiche situazioni (per esempio per migliorare il di chiarimenti su questa nota, segno che la Linea guida non era riuscita sapore di alcuni prodotti o ungere le teglie per la cottura dei prodotti da a fare chiarezza sul tema. FDA pubblicherà le risposte ai commenti forno). In questi casi FDA ha concesso un’ulteriore deroga di un anno. ricevuti e deciderà come modificare le Linee Guida per renderle più Nel frattempo sono sorti dubbi e preoccupazioni in merito a quanto chiare a tutti. utilizzato per riformulare le ricette. Gli ambientalisti hanno dichiarato la propria avversità rispetto all’uso dell’olio di palma. I nutrizionisti hanno ventilato l’ipotesi che, per mantenere sapore e texture, le aziende possano aver incrementato il contenuto totale di grassi. Una ricerca condotta sui prodotti in commercio nel 2017 ha smentito queste 8 Macchine Alimentari settembre 2018
Nella Dietary Fiber altri otto carboidrati a lunga catena FDA ha pubblicato la Linea guida intitolata “The Declaration of Certain Isolated or Synthetic Non-Digestible Carbohydrates as Dietary Fiber on Nutrition and Supplement Facts Labels”. Il documento si occupa specificatamente dei nuovi otto carboidrati non digeribili che le aziende potranno includere nel conteggio delle dietary fiber da riportare in etichetta ed in particolare nella tabella nutrizionale (prodotti alimentari) e nella Supplement Facts (integratori). Le otto nuove Dietary Fiber sono: fibre ricavate dalle pareti cellulari delle piante (è una categoria molto ampia categoria che include tra le altre le fibre derivate dalla canna da zucchero, le fibre derivate dalle mele e fibre similari), arabinoxylani, algianti, inulina e fruttani inulino simili, amido con un elevato contenuto di amilosio (detto anche resistant starch 2), galattoligosaccaridi, polidestrosio, maltodestrine /destrine resistenti. L’ammissione di queste sostanze è stata basata sui dati scientifici che FDA ha raccolto e valutato utilizzando come fonti i dossier sottoposti alla sua attenzione dai produttori, commenti presentati da questi ultimi, studi e valutazioni condotti da enti di ricerca, revisioni della letteratura scientifica in materia. Il parere è stato espresso seguendo le procedure indicate nelle Linee guida Review of the Scientific Evidence on the Physiological Effects of Certain Non-Digestible Carbohydrates. FDA ha aperto una consultazione pubblica sul tema. Innovazione Contrasto in merito alle responsabilità di supervisione sui processi di produzione di carni “artificiali” È polemica tra USDA e FDA in merito alla responsabilità di supervisionare i processi di produzione delle carni artificiali. Il settore carni è da sempre giurisdizione di USDA (U.S. Dept. of Agriculture), ma in un comunicato ufficiale i vertici FDA hanno avocato a sé il compito di formulare norme, standard e di vigilare su questo nuovo settore che sta destando un notevole interesse da quando aziende come Memphis Meats e Tyson Foods, ed un imprenditore come Bill Gates si occupano di questi temi. Anche se per arrivare ad una produzione su scala industriale ed ad una estesa commercializzazione di questi prodotti passerà ancora qualche anno, FDA ha convocato una prima riunione pubblica sul tema. In base al Federal Food, Drug, and Cosmetic Act, the FDA ha giurisdizione sugli alimenti, sugli articoli usati nel settore alimentare e sui loro componenti. Secondo i vertici della Agenzia, le cellule che contribuiranno alla produzione di carni artificiali, la tecnologia e le carni così ottenute rientrano quindi nelle competenze di FDA. A sostegno di tale ipotesi vi sono la complessità di una tecnologia ancora priva di standard e norme adeguate ed il fatto che ad oggi, spetta ad FDA la supervisione di prodotti alimentari ottenuti direttamente da colture di cellule microbiche, algali, lieviti e muffe generate su larga scala. FDA supervisiona anche i programmi che portano a definire l’analisi del rischio di applicazione di altre nuove tecnologie per esempio alimenti derivati da piante geneticamente modificate. Si occupa inoltre di problemi inerenti alla sicurezza d’uso di tecnologie per ottenere colture di cellule utilizzate in contesti terapeutici. USDA non è disposta a cedere il proprio diritto ad occuparsi del tema perché in base alla normativa federale, l’ispezione di carne e pollame sono totalmente di sua competenza. A sostegno di USDA si sono schierate le associazioni dei produttori di carne, per esempio NCBA (National Cattlemen’s Beef Association) che ha annunciato la propria partecipazione all’incontro pubblico organizzato da FDA. Farà presente l’opportunità che di questo tema si occupi USDA, perché ha una lunga esperienza in materia e da sempre garantisce la sicurezza di carni bovine, suine, avicole e delle uova. settembre 2018 Macchine Alimentari 9
RISPARMIO ENERGETICO | A Simone Montonati Un nuovo studio scientifico Insufficienti i progressi rivela che limitare il verso l’obiettivo di sviluppo riscaldamento globale sostenibile in ambito non è abbastanza energetico Gli obiettivi fissati dall’accordo sul clima di Insoddisfacenti. Si può sintetizzare così il giudizio Parigi, oltre a essere difficilmente raggiungibili, della Banca Mondiale sui progressi globali in materia potrebbero anche dimostrarsi incompleti. Secondo di energia sostenibile registrati nel report 2018 Il costo economico uno studio pubblicato su “Nature”, l’aumento di “Tracking SDG7: the energy progress report”. Il dei cambiamenti climatici temperatura non è il solo parametro da tenere documento analizza l’andamento mondiale rispetto L’impatto del riscaldamento globale viene in considerazione. L’intesa ottenuta dalle 196 agli obiettivi di sviluppo sostenibile (“Sustainable generalmente presentato in termini di aumento dei nazioni presenti alla Conferenza di Parigi del 2015 Development Goal”) fissati dalle Nazioni Unite in fenomeni ambientali sfavorevoli come la proliferazione prevede che, per arginare i danni dei cambiamenti materia di “Energia conveniente e pulita” e racchiusi degli eventi climatici estremi, lo scioglimento dei climatici, si debba contenere l’innalzamento della nella sigla SDG7. Secondo il report “il mondo non ghiacciai, l’estensione delle desertificazioni, ecc. Le temperatura globale “ben al di sotto dei 2°C” è sulla strada per raggiungere SDG7” entro la conseguenze economiche, invece, restano un aspetto rispetto ai livelli pre-industriali con l’impegno scadenza fissata (2030). Gli attuali progressi, infatti, poco affrontato, soprattutto perché soggetto ad una a fermarsi entro 1,5°C. Secondo il team si rivelano inadeguati in tutti e quattro i campi presi serie di variabili difficili da prevedere: distribuzione internazionale di scienziati che ha presentato in considerazione: accesso all’elettricità e ai sistemi spaziale dei cambiamenti, differente risposta locale la ricerca, però, limitare la temperatura non è puliti per cucinare, energia rinnovabile ed efficienza al riscaldamento atmosferico, diversa propensione sufficiente: “la crescita di CO2 in atmosfera”, energetica. In tema di elettrificazione, il goal SDG7 delle popolazioni a barattare i benefici attuali con un spiegano nel loro articolo, “ha un impatto diretto prevede di fornire accesso a tutta la popolazione bene futuro, ecc. Due recenti studi affrontano proprio significativo sia nell’emisfero settentrionale sulla mondiale entro il 2030 ma finora (cioè dal 2010 al questo tema giungendo, però, a conclusioni piuttosto temperatura estiva e sullo stress provocato dal 2016) il miglioramento è stato solo del 4% e ora solo discordanti. Secondo Richard Tol, del Dipartimento caldo, sia ai tropici sulle precipitazioni estreme”. l’87% della popolazione dispone di elettricità. Sebbene Economia dell’Università del Sussex, in Inghilterra, Secondo i loro studi, infatti, nell’area a nord qualche paese abbia mostrato tassi di espansione “gli impatti economici complessivi dei cambiamenti del 30° parallelo l’anidride carbonica accresce confortanti (come Etiopia e Tanzania al 3% annuo e climatici sono negativi ma mediamente modesti e il numero di giorni con temperature estreme e il Kenya al 6%) ancora un miliardo di persone vive i severi impatti sulle nazioni meno sviluppate sono peggiora l’indice che misura il malessere della senza elettricità (di cui 600 milioni sono concentrati causati principalmente dalla povertà”. Secondo popolazione generato dal caldo. In area tropicale, in Africa). Anche la diffusione di metodi puliti per l’economista, alcune aree geografiche potrebbero invece, l’effetto è un aumento del numero di cucinare è troppo limitata. L’obiettivo per il 2030 anche trarre giovamento dall’aumento della giorni con precipitazioni straordinarie. “Sistemi sarebbe l’accesso universale ma finora meno del 60% temperatura e dei gas serra, almeno sul breve e di geo-ingegneria che mirano a ridurre l’impatto della popolazione globale dispone di metodi sicuri. Nel medio termine. Chi dipende da un tipo di agricoltura del riscaldamento globale senza ridurre la mondo muoiono ogni anno 4 milioni di persone per legata alle piogge, ad esempio, godrebbe di piante concentrazione di CO2”, conclude lo studio, “non l’avvelenamento provocato dai fumi di combustione più resistenti alla siccità grazie alla presenza di CO2 e mitigheranno pienamente questi eventi estremi”. del carbone e del legno. Deludenti anche l’incidenza chi è soggetto ad alti costi di riscaldamento verrebbe delle rinnovabili, cresciuta di meno alleggerito dall’aumento della temperatura media. dell’1% in cinque anni (dal 16,7% Sul lungo termine, chiarisce Tol, gli aspetti negativi al 17,5%) e l’efficienza energetica dovrebbero comunque superare i benefici. Marshall con l’indice globale di intensità Burke e alcuni colleghi della Stanford University energetica (misura l’energia richiesta descrivono una situazione molto meno serena. per unità di PIL) che si riduce ad un Secondo i loro calcoli, infatti, fallire nell’obiettivo di ritmo annuale del 2,2%. Troppo poco contenere il riscaldamento globale a 1,5°C anziché rispetto al -2,6% da raggiungere 2°C (sono i due limiti fissati dall’accordo sul clima di entro il 2030. Unica nota positiva è il Parigi) produrrebbe, entro metà secolo, una perdita fatto che sei delle nazioni a maggior del PIL mondiale tra i 7.700 e gli 11.000 miliardi consumo del mondo hanno ridotto di dollari e di 36.400 miliardi (pari al 3,4% del PIL le loro necessità energetiche pur globale) entro fine secolo. mantenendo un PIL in crescita. 10 Macchine Alimentari settembre 2018
✔ EVENTI EVENTI FoodMicro Conference 2018 Conferenza: “Food Contact 3-6 settembre a Berlino (Germania) Training” ✔ 18-19 settembre a Londra (Gran Bretagna) Organizzatore: MCI Deutschland GmbH Descrizione: “La biodiversità dei microbi di origine alimentare” Organizzatore: Smithers Pira è l’argomento scelto dagli organizzatori di questa conferenza Descrizione: Conferenza dedicata agli aspetti legali del food contact internazionale per racchiudere diverse aree di ricerca sulla microbiologia in Europa e negli Stati Uniti. L’evento si presenta come un vero e alimentare. L’evento, che si svolgerà in collaborazione con il Comitato proprio corso di formazione nel quale, oltre ad imparare le normative Internazionale sulla microbiologia e l’igiene alimentare (ICFMH), del proprio mercato per l’utilizzo dei diversi materiali che entrano prenderà spunto da temi sociali (come i mutamenti socioeconomici a contatto con gli alimenti, i partecipanti potranno disporre di una che influenzano la produzione e la disponibilità globale di cibo) per piattaforma per fare rete tra loro e creare occasioni di business. La analizzare i progressi scientifici nel campo della microbiologia alimentare conferenza è ideata in modo da offrire una conoscenza accurata delle (ad esempio le ricerche sulla diffusione e trasmissione dei patogeni e il più importanti aree normative in tema di food contact distinguendo ruolo dei batteri probiotici). Nello specifico, i topic affrontati saranno “la dove necessario tra le diverse legislazioni nazionali. Attenzione biodiversità dei sistemi microbici lungo la filiera alimentare”, “l’ecologia particolare sarà dedicata alle ultime novità introdotte dai legislatori e e l’interazione delle comunità microbiche associate agli alimenti”, alle possibili modifiche future. “l’impatto degli interventi durante la produzione sulla biodiversità dei www.smitherspira.com/events/training-courses/ microorganismi” food-contact-training-uk-september-2018 www.foodmicro2018.com www.smitherspira.com/contact?evid=4604b9c1-dc93- foodmicro@mci-group.com 447d-bb77-9084ff1b594d&site=SmithersPira Workshop “The international Conferenza Internazionale Food Operations & Processing Simulation” (FOODOPS 2018) ✔ “From Seed to Pasta” 19-21 settembre a Bologna ✔ 17-19 settembre a Budapest (Ungheria) Organizzatore: Avenue media Srl Organizzatore: FOODOPS Organization Committee Descrizione: Terza edizione di questa conferenza internazionale Contatto: Francesco Longo dedicata alla filiera di produzione del grano duro. Quest’anno Descrizione: FOODOPS è un workshop dedicato ai metodi di l’evento si concentrerà sugli effetti che i cambiamenti climatici simulazione e di modellizzazione applicati allo sviluppo dei processi possono avere sulla futura disponibilità di questo prodotto e su produttivi e alla gestione operativa nell’Industria Alimentare. Lo scopo come la ricerca scientifica può contribuire ad individuare soluzioni degli organizzatori è quello di raccogliere e presentare lavori scientifici efficaci. In particolare, spiegano gli organizzatori, la recente che rappresentino un superamento dello stato dell’arte e che possano conclusione del sequenziamento del genoma del grano duro e i rappresentare approcci metodologici innovativi. Verranno illustrati risultati progressi nell’agricoltura di precisione e nella realizzazione di modelli ed aspetti critici delle ricerche riguardanti l’applicazione dei modelli computazionali potrebbero fornire un nuovo impulso allo sviluppo di computazionali in diverse fasi della produzione: progettazione degli cultivar a prova di clima. Per i Paesi del Mediterraneo le implicazioni impianti, trasformazione del prodotto, distribuzione, catena del freddo, socio-economiche sono altamente rilevanti dato che i prodotti a base tracciabilità, inventario, shelf-life, sostenibilità, previsioni economiche. di grano duro rappresentano un elemento base nell’alimentazione www.msc-les.org/conf/foodops2018/tracks.html dell’area. Si discuterà anche del programma finanziato dalla UE www.msc-les.org/conf/foodops2018/index.html denominato “PRIMA” (Partnership for Research and Innovation f.longo@unical.it in the Mediterranean Area) che mira a migliorare la produttività e sostenibilità delle coltivazioni nei Paesi del Mediterraneo. www.fromseedtopasta.com congressi@avenuemedia.eu settembre 2018 Macchine Alimentari 11
PROTAGONISTI | Ilaria Nocente A Maria Zemira Nociti Ilaria Nocente Produzione, qualità, ambiente L’agroalimentare è un punto di forza dell’economia pugliese: ortofrutta, cereali, olio, vino, prodotti tipici. Le esportazioni crescono, grazie anche a un consolidato gruppo di medie imprese locali, caratterizzate da buoni livelli organizzativi e propensione a investire in qualità e tecnologia L e aziende interpellano un consulente quando hanno ne- ◗ Tra i molti percorsi di studi possibili ha scelto di cessità di cambiare. Può essere un’esigenza dettata da specializzarsi nel comparto alimentare... un momento di turbolenza o da una crisi, o può esse- Sono sempre stata affascinata dalla chimica degli alimenti. Mi re il mezzo per acquisire un cliente, vincere una sfida, piace cucinare, osservare come cambiano gli ingredienti a se- evolvere e crescere. Il consulente è quindi chiamato a suppor- conda delle tecniche di cottura. Mi sono sempre chiesta cosa tare tecnicamente l’imprenditore e le funzioni coinvolte nell’ide- voglia veramente dire “scadenza di un alimento”. Ho cerca- azione, supervisione, implementazione del nuovo processo. Se to le risposte a queste mie curiosità, fin dalle scuole superio- il progetto va a buon fine, team e maestranze sperimentano un ri, seguendo le lezioni di chimica degli alimenti. Quando si è successo che rende tutti più forti. L’azienda potrà replicare ed trattato di scegliere il percorso universitario, ho avuto accanto espandere il modello adottato che diventerà il catalizzatore di una grande guida nonché sostenitrice: mia madre. All’epoca ulteriori miglioramenti organizzativi. Ne abbiamo parlato con la aveva molto più chiara di quanto avessi io, questa mia predi- dottoressa Ilaria Nocente, tecnologa alimentare pugliese, li- sposizione per lo studio dei processi alimentari, la chimica e bera professionista con studio a Taviano (LE). la microbiologia. Aveva ragione. ☛ Segue a pag. 14 12 Macchine Alimentari settembre 2018
PROTAGONISTI | Ilaria Nocente con il pubblico e soprattutto sono riuscita a raggiungere la cifra richiesta per l’iscrizione al “master in qualità e certificazioni ali- mentari” organizzato dal CSAD di Bari. Era un passo avanti ver- so il mio vero obiettivo: diventare una consulente indipendente. ◗ É stata la decisione giusta? La migliore possibile. Durante il corso ho avuto modo di appro- fondire le mille sfaccettature del pacchetto igiene, ho imparato ad impostare sistemi di autocontrollo igienico sanitario taglia- ti su misura per le singole realtà, ad applicare correttamente la metodologia HACCP. Mi sono inoltre perfezionata nelle logiche sottese a diverse certificazioni di sistema e di prodotto. Prezio- sissimi sono stati anche i lavori di gruppo e le simulazioni di al- Ilaria Nocente cune attività di consulenza. Il corso era strutturato per moduli, ciascuno terminava con esame. Ho quindi conseguito diversi at- ◗ Perché tra le molte Università che offrono il corso testati di formazione, tra questi: Auditor ISO 9001 e ISO 22000, di laurea in Scienze e tecnologie alimentari ha scelto qualificati Cepas. l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza? Mia sorella frequentava Giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore e mi ha segnalato il valore e l’ottima reputazio- ◗ Cosa l’ha indotta a specializzarsi come consulente ne della facoltà di Agraria dell’Università di Piacenza. Ho deci- in ambito certificazioni? so di iscrivermi, i miei genitori mi hanno dato fiducia e non li ho Durante il corso di Laurea specialistica avevo sostenuto l’esame delusi. Una borsa di studio, ottenuta in base a reddito e merito, di “Certificazioni e qualità nel comparto agroalimentare”. Questo mi ha permesso di frequentare i corsi ed affrontare le spese del corso mi ha rivelato tante nuove possibilità di sbocchi profes- vivere lontano da casa per cinque anni. Per poterla riottenere sionali. Il master è stato il mezzo per ampliare le conoscenze di anno dopo anno, mi sono impegnata molto e mi sono laureata base ed un acceleratore verso il mio obiettivo. Sono infatti stata nei tempi previsti. assunta da una società che si occupa di consulenza e certifi- cazione qualità. Come responsabile di settore dovevo prendere ◗ Ne è valsa la pena? direttamente anche le decisioni più difficili, Ho portato alla certi- Si. A Piacenza ho trovato un’organizzazione impeccabile e va- ficazione diverse aziende alimentari. E’ stata un’ottima palestra. lidissimi docenti che mi hanno invogliata ad affrontare lo studio con metodo, rigore ed entusiasmo. Ho imparato tantissimo e so- prattutto ho capito che la laurea non è un punto di arrivo ma un LA PRIMA CERTIFICAZIONE trampolino di lancio. Non si può mai smettere di studiare ed ap- profondire gli aspetti utili a consolidare la professionalità acquisita. ◗ Ricorda ancora la sua prima certificazione? Fu un’emozione fortissima. Avevo portato ad una doppia certifi- cazione, BRC e IFS, una piccola realtà, che trasformava prodot- IL PRIMO LAVORO ti ortofrutticoli. Avevo lavorato in piena sintonia con la proprietà e con il responsabile qualità e sicurezza alimentare, cambiando ◗Come è stato il suo ingresso progressivamente le prassi fino a renderle conformi ai requisiti nel mondo del lavoro? previsti dai due standard internazionali. L’azienda ha ottenuto il Cinque giorni dopo la laurea sono stata contattata da una multi- massimo punteggio, confermando implicitamente anche la qua- nazionale, organizzata in franchising. È un’azienda che, attraver- lità del mio lavoro. so l’educazione alimentare e l’adozione di uno stile di vita sano, guida i clienti verso il raggiungimento ed il mantenimento del peso ◗Come è proseguita la sua carriera? ottimale. Ho lavorato con loro per due anni. Non era esattamen- Nel 2016 ho lasciato la società di consulenza per dedicarmi alla te il lavoro cui aspiravo, ma ho fatto tanta esperienza a contatto libera professione. Ho rischiato e sono felice di averlo fatto. Amo 14 Macchine Alimentari settembre 2018
talmente il mio lavoro che a volte dimentico che è lavoro. Non è facilissimo, perché le aziende del Sud Italia conoscono poco la figura del tecnologo alimentare, ma sono ottimista. L’AGROALIMENTARE IN PUGLIA ◗ I rendiconti economici pubblicati da istituzioni e banche, delineano il settore agroalimentare pugliese come un quadro in chiaro-scuro, tante luci ed altrettante ombre. Qual è il suo punto di vista? La Puglia è ricca di materie prime (ortofrutta e cereali in primis), utilizzate tal quali o per produrre vino, olio, conserve ed una mi- riade di prodotti tipici. Siamo primi in Italia per ortaggi coltivati non in serra, secondi, dopo la Sicilia, per i frutteti, terzi per la produzione di legumi. Nel 2017, il valore delle esportazioni dell’or- tofrutta pugliese ha superato i 750 milioni di euro. I principali mercati di destinazione sono stati: Germania, Tunisia, Gran Bretagna, Svizzera, Benelux, Scandinavia, Spagna, Albania, Grecia. Le aziende agricole più grandi hanno un buon livel- lo di specializzazione, i titolari sono affiancati da agronomi che aiutano l’impresa ad evolvere per restare al passo con i tempi. Vi è per altro ancora qualche difficoltà nell’interfac- L’IMPORTANZA DELL’ACQUA ciarsi con la “grande distribuzione” che chiede volumi certi e qualità costante. ◗ Nel suo percorso professionale si è occupata dell’acqua come ingrediente e come utility, ◗ Secondo gli stessi report, l’industria alimentare affrontando temi come la valutazione dei rischi pugliese presenta un alto numero di realtà, microbiologici dell’acqua a consumo umano ed i caratterizzate da pochissimi addetti (4,5 in media) e piani di autocontrollo finalizzati alla diminuzione del scarso ricorso alle nuove tecnologie Cosa ostacola rischio dovuto a contaminazione da Legionella... l’evoluzione del settore? Per le aziende agroalimentari l’acqua è un valore sotto tutti i Il produrre in prevalenza specialità locali, contraddistinte da una punti di vista: è usata come alimento, ingrediente, per il lavag- forte tradizione. L’adozione di nuove tecnologie è frenata dal gio ed il risciacquo di prodotti, contenitori di vetro, attrezzature, desiderio di preservare l’artigianalità dei prodotti. L’artigianalità nonché come utility nei processi di pastorizzazione, sterilizza- è utilizzata come leva di marketing, atta ad attrarre un consu- zione, raffreddamento. L’acqua è un mezzo indispensabile per matore in cerca di genuinità, ma frena l’innovazione ed induce lo sviluppo dei microrganismi, compresi gli alteranti ed i patoge- l’imprenditore a non porsi il problema dell’efficienza produttiva. ni, mobilizza soluti, enzimi e prodotti di reazione. Negli alimenti Per contro, le medie aziende che hanno investito in ricerca e è presente come acqua legata (non disponibile come solvente sviluppo e si sono dotate di tecnologie avanzate sono cresciute in reazioni di degradazione dell’alimento di tipo chimico, fisico rapidamente in termini di fatturato e competitività. In un conte- o microbiologico) e come acqua libera trattenuta nella matrice sto dove prevalgono le imprese familiari, c’è una forte necessità dell’alimento dalle sole forze fisiche e quindi in grado di condi- di professionisti e tecnici preparati su temi quali sistemi quali- zionare la stabilità e la sicurezza igienica dell’alimento. tà, ricerca e sviluppo, impostazione dei processi. Dovrebbero affiancare l’imprenditore per aiutarlo a gettare le basi per pro- ◗ Come è la situazione approvvigionamento getti di miglioramento, stabilire obiettivi plausibili ed aiutarlo a dell’acqua in Puglia? coglierli. Cresce il numero delle aziende certificate, segno che La maggior parte delle aziende utilizza acqua distribuita dagli qualche cosa sta cambiando. acquedotti pubblici. È acqua potabile, certamente sicura fino settembre 2018 Macchine Alimentari 15
PROTAGONISTI | Ilaria Nocente qualità delle acque destinate al consumo umano. Nel sud della Puglia, le Autorità competenti non rilasciano il giudizio di idoneità sulle acque derivanti da pozzo, nemmeno se opportunamente trattate. E’ un divieto che potrebbe avere risvolti drammatici, ad esempio per contenere i costi le aziende potrebbero decidere di utilizzarle comunque senza dichiararlo apertamente. ◗ Quanto alla Legionella? Il rischio non è legato alla ingestione del microrganismo ma al- la sua inalazione o aspirazione. Inizialmente si riteneva che i microrganismi venissero veicolati solo da particelle di acqua aero-disperse provenienti da torri di raffreddamento o umidi- ficatori. Oggi prevalgono i casi attribuibili ad impianti che ri- scaldano e nebulizzano l’acqua. Nel 2015, la Conferenza Sta- to-Regioni ha approvato le Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi. Il documento riunisce, aggiorna ed integra le indicazioni riportate nelle precedenti linee guida nazio- nali e normative. Le Regioni hanno in seguito pubblicato propri documenti di recepimento. Anche il Decreto legislativo 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni prevede un protocollo di analisi del rischio, prevenzione e protezione da legionella negli ambienti di lavoro. Le categorie più a rischio sono anziani, bam- bini, malati, donne in attesa di un bambino. I consulenti hanno il dovere di formare gli operatori sulle buone prassi da applicare per abbassare il rischio associato alla presenza di Legionella in- sediatasi per esempio nei serbatoi di accumulo delle acque. Le aziende alimentari e le strutture turistico - ricettive pugliesi sono molto attente al problema. ◗ Come proseguirà la sua carriera? Ho scelto questa professione perché mi piace, ho un ottimo rap- al contatore, ma è importante ricordare che l’azienda ha precise porto con i clienti e dedico loro molto tempo. Mi affianca una bio- responsabilità su tutto quanto avviene dopo il contatore. E’ per- loga. Continueremo a fare un lavoro di qualità, seguendo i clienti tanto tenuta ad accertare il perdurare dei requisiti di potabilità. Il ed insistendo sulla formazione. Effettuo anche audit di seconda passaggio in tubazioni, la sosta in serbatoi di accumulo o cister- parte per una società attiva nella Grande Distribuzione, in futuro ne non correttamente sanificati e manutentati possono conta- spero di poter operare anche come auditor di terza parte. L’u- minarla e pregiudicare l’intero processo produttivo. E’ pertanto nico aspetto negativo è l’assenza di una norma che definisca le necessario implementare un efficace piano di controlli chimici, caratteristiche professionali e le competenze per svolgere que- fisici e microbiologici delle acque. Il problema aumenta quando sta attività. Per esempio, mi trovo spesso di fronte a manuali di le aziende non hanno una connessione diretta con la rete idrica autocontrollo igienico copia – incolla, che non rispecchiano la re- pubblica e devono stoccare l’acqua in cisterne, fornite da auto- altà aziendale, “venduti” all’imprenditore da ragionieri, geometri botti. Mi permetto di chiamarlo “problema”, perché alcune azien- ed altri professionisti senz’altro preparati sul proprio settore ma de potrebbero ricorrere ad una valida alternativa: utilizzare acqua privi di formazione specifica in materia di sicurezza alimentare. di pozzo previa autorizzazione delle Autorità competenti. Ho ef- Mi aspetterei una norma che ponga fine a questa anomalia, fettuato diversi campionamenti sulle acque di pozzo, la maggior autorizzando ad operare in tal senso solo chi ha ricevuto una parte rispettano i requisiti di potabilità imposti dal Decreto legi- formazione specifica. Vorrei inoltre un maggiore riconosci- slativo 31/2001 attuazione della Direttiva 98/83/CE relativa alla mento della figura del tecnologo alimentare.• 16 Macchine Alimentari settembre 2018
TECNOLOGIA | AMassimo Gozzi Energie rinnovabili Il punto della situazione in Italia Un lavoro dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano fornisce i termini di quanto accade nel mondo dell’energia rinnovabile in Italia. Le tendenze di crescita e il rinnovo degli impianti L’ impiego delle fonti energetiche rinnovabili (essen- degli impianti, considerando che le forme incentivanti hanno zialmente fotovoltaico, eolico e biomasse, men- sino ad ora dimostrato di essere il principale “motore” dello tre la fonte idroelettrica viene considerata ormai sviluppo della cosiddetta “energia verde”. storicamente consolidata) è stato importante in Italia nel corso degli ultimi dieci anni e merita La potenza installata in Italia di essere indagato il suo ulteriore sviluppo nei prossimi an- Nel corso del 2017 le rinnovabili tornano a crescere in ma- ni. Importante per l’industria, ed in particolare per l’industria niera decisa, con oltre 900 MW di installazioni con un +15% alimentare, è cercare di intravvedere all’interno dei numero- rispetto all’anno precedente, soprattutto grazie a fotovoltai- si dati a disposizione quali potrebbero essere le applicazioni co (410 MW) ed eolico (360 MW). È il quarto anno consecuti- da valutare come possibile investimento. A livello legislativo, vo di crescita e ci si è riavvicinati alla fatidica soglia di 1 GW, la Strategia Energetica Nazionale (SEN) fissa nuovi obietti- che potrebbe riportare l’Italia nelle posizioni di testa delle clas- vi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il sifiche di nuove installazioni da rinnovabili. Con il contributo del- nostro Paese. Vediamo in questa sede come questi obiettivi le installazioni 2017, complessivamente la potenza installata da si traducono in potenza installata, in numero e dimensione rinnovabili in Italia raggiunge quasi i 53 GW (36 GW se si esclude 18 Macchine Alimentari settembre 2018
Figura 1 - Potenza installata in Italia. Complessivamente la potenza installata da rinnovabili raggiunge quasi i 53 GW (36 GW se si esclude l’idroelettrico “storico”) l’idroelettrico “storico” già installato nel nostro Paese prima degli anni ‘00), ossia più del 40% del parco complessivo di generazione italiano (pari a circa 117 GW, che non ha visto nel cor- so dell’ultimo anno nessun incremento di po- tenza connesso a produzione da fonte tradizio- nale). Nel 2017 le rinnovabili hanno contribuito al 36,2% della produzione e alla copertura del 32,4% della domanda elettrica nazionale che ha superato i 320 TWh (22,7% della domanda se si esclude ancora una volta l’idroelettrico “sto- Figura 2 - Evoluzione nella generazione da fonti rinnovabili. Il fotovoltaico è rico”) (Figura 1). Relativamente alla evoluzione nella generazione da fonti rinnovabili, il fotovol- previsto arrivi nel 2030 a 72 TWh, mentre l’eolico è previsto a 40 TWh taico è previsto arrivi nel 2030 a 72 TWh, mentre l’eolico è previsto a 40 TWh (Figura 2). Per com- pletezza si riportano i dati relativi alla Biomassa in Italia, ovvero potenza cumulata, sommando le quattro diverse tipologie di biomassa utilizza- te per la produzione elettrica, con una crescita complessiva contenuta (Figura 3). I dati sopra riportati e le considerazioni che seguono sono il frutto di un lavoro recentemente presentato da Energy Strategy Group del Politecnico di Milano, che annualmente presenta (attraverso la pubbli- cazione di un Report) la situazione di diversi temi legato all’ energia e costituisce un valido punto di riferimento per gli operatori del settore. È quindi possibile dare uno sguardo più approfondito alle diverse fonti, che presentano una situazione piuttosto variegata; in Figura 3 - Potenza cumulata, sommando le quattro diverse questa sede ci concentreremo però principalmente sul solare fo- tipologie di biomassa utilizzate per la produzione elettrica, tovoltaico in quanto più vicino alle possibili applicazioni industriali. con una crescita complessiva contenuta Il fotovoltaico Focalizzandoci, all’interno delle differenti fonti rinnovabili, sulla pro- duzione da solare fotovoltaico, iI volume complessivo di poten- za installata in Italia era di circa 19.670 MW a fine 2017, grazie alla nuova potenza installata pari a circa 410 MW, in crescita di circa il 10,8% rispetto a quanto accaduto nell’anno precedente (Figura 4). Il ritorno alla crescita delle installazioni, dopo il forte rallen- tamento del 2015 conseguente al venire meno degli incentivi statati, resta un segno positivo circa la possibilità del mercato di esprime- re ormai una domanda che, sebbene su livelli non comparabili al periodo 2010-2013, può però essere considerata completamen- te indipendente dai meccanismi di incentivazione. Dopo la virata parla di un 16% della potenza installata in impianti oltre 1 MW. Ve- verso il settore residenziale verificatasi fino al 2015, è interessan- diamo inoltre la ripartizione della potenza per zona geografica. Le te sottolineare l’inversione di tendenza che si è avuta a partire dal motivazioni sono differenti: nel Nord ci si aspetta grande diffusione 2016, con il ritorno agli impianti di grande taglia. Il dato del 2017 di impianti di piccola taglia, soprattutto residenziali e commerciali. settembre 2018 Macchine Alimentari 19
TECNOLOGIA | Come si ammodernano gli impianti Lo studio dell’Energy Strategy Group ha evidenziato in modo interessante le cause che hanno giustificato interventi di riqualificazione degli impianti e le azioni intraprese. Nel Fotovoltaico l’intervento di revamping/repowering più diffuso ha riguardato la sostituzione di moduli deteriorati oltre le previsioni iniziali, provocando il loro decadimento prestazionale (40% del campione). La principale causa scatenante è stata, per il 24% degli interventi di ammodernamento, la correzione di errori progettuali commessi durante la fase di “corsa agli incentivi” dei vari Conti Energia. I risultati degli interventi sono stati decisamente positivi, con il 61% degli operatori che dichiara aumenti del “performance ratio” (PR). Viceversa, il maggior freno agli interventi di ammodernamento è stata la bassa sostenibilità economica dell’intervento (per il 35% del campione) che non ha peraltro particolarmente beneficiato dei supporti economici del Piano Industria 4.0 (con solo il 17% del campione che dichiara di avervi avuto accesso). Nell’Eolico vi è una netta prevalenza degli interventi di revamping “light”, indicati dal 61% del campione come l’operazione maggiormente effettuata. Il principale motivo alla base degli interventi è da ricercarsi nell’evoluzione tecnologica dei componenti. Ben l’83% degli intervistati ha registrato un aumento del PR, e per molti di loro superiore al 5%. Diversamente dal fotovoltaico, la principale barriera è stata la mancanza di iter autorizzativi “ad hoc”. Le Biomasse mostrano una predilezione per l’installazione di sistemi di monitoraggio avanzati che permettono una gestione oculata della produzione. Proprio l’evoluzione di questi sistemi è stata indicata come la causa maggiore dell’implementazione di azioni correttive. È comunque da rilevare una buona percentuale di risposte che indicano nell “upgrade” per la produzione di biometano una buona opportunità. La percentuale di coloro che hanno registrato un aumento del PR è inferiore rispetto alle altre fonti, ma la maggiore barriera è in questo caso la bassa sostenibilità economica degli interventi. sità energetica maggiore guardando alla Figura 4 - Potenza Fotovoltaica installata in Italia. Il ritorno alla crescita singola turbina, ma necessita di grande delle installazioni,dopo il rallentamento del 2015, resta un segno positivo circa la possibilità del mercato di esprimere ormai una domanda spazio tra un generatore e l’altro, portando completamente indipendente dai meccanismi di incentivazione questo valore intorno ai 7-8 MW/km2; tut- tavia ciò consente l’utilizzo anche agricolo del territorio posto tra gli aerogeneratori, comportando un effettivo “consumo di suolo” nettamente inferiore al fotovoltaico. Per questo motivo nella citata SEN si fa riferimento allo sfruttamento del fotovol- taico in primo luogo nelle aree industriali dismesse. Queste, secondo un’indagine ISTAT del 2011, occupano una superficie pari a 9.000 km2. Considerando un con- sumo di suolo, indicato in precedenza, pari a 30-40 MW/km2 e il totale delle in- Nel Sud e nelle isole una maggiore diffusione di impianti di gran- stallazioni di grandi dimensioni (“utility scale”) previste, pari a de taglia, che possano sfruttare le maggiori ore di irraggiamento 15 GW, l’area totale necessaria è di circa 375-500 km2, ovvero annuale (Figura 5). In termini generali l’approccio degli operatori è il 4-5% di questa superficie. tornato ad essere positivo su questo tipo di installazioni ed è quindi più che plausibile ritornare a distribuzioni per taglia più “equilibrate”. Rifacimenti e potenziamenti Riferendoci alla potenza installata al 2017, il valore del mercato La attività di aggiornamento degli impianti apre ad un mercato delle nuove installazioni è stato pari a circa 661 milioni di Eu- che inevitabilmente diverrà importante, stante la grande quan- ro. Il mercato residenziale ha pesato per circa 414 mln di Euro tità di installazioni che già attive da diversi anni. La propensione (poco più del 60% del totale), rappresentando il 50% della po- all’attività di revamping/repowering di impianti ad energia rinno- tenza installata, con livelli di costo al kW installato nell’intorno dei vabile, ossia la percentuale di operatori che ha effettuato o inten- 2.000 Euro, sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. de effettuare interventi sul parco installato che ha in proprietà/ Da sottolineare invece il calo dei costi per gli impianti di taglia più gestione. Bene, dalla ricerca è emerso che iI 55% dei principali grande, scesi sotto la soglia del milione di Euro al MW (Figura 6). operatori di mercato ha effettuato, o effettuerà a breve, inter- venti di revamping/repowering, ed un ulteriore 10% lo sta pia- Il consumo del suolo nificando. Questo è ancor più vero per il fotovoltaico e l’eolico Il tema dell’impatto ambientale conseguente all’installazione de- dove la quasi totalità dei soggetti coinvolti ha già fatto interventi gli impianti di produzione rinnovabili viene affrontato nel Report o pianifica di metterli in atto sui propri impianti nel breve termi- attraverso i dati di consumo del suolo. Il fotovoltaico denota una ne, mentre per le biomasse oltre l’80% non ha effettuato inter- densità di circa 30-40 MW/km2 e l’attuale normativa è divenuta venti ma prevede di farli nei prossimi due anni. Considerando il molto restrittiva. Per inciso si può dire che l’eolico ha una den- parco installato sotto il controllo di questi operatori, la potenza 20 Macchine Alimentari settembre 2018
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