Energia, ambiente e innovazione - Enea

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Energia, ambiente e innovazione - Enea
energia, ambiente e innovazione

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                                                                                                                editoriale
     el 1989 Martin Fleischmann e Stanley Pons, due elettrochimici dell’Università dello Utah, an-
 nunciarono di aver prodotto energia, sotto forma di calore, da palladio deuterato, mediante pro-
 cedimento elettrochimico. La cosiddetta “fusione fredda” fu difficile da ripetere attraverso gli
 esperimenti e fu in larga parte abbandonata. Alcuni istituti e laboratori di ricerca in Francia, Ger-
 mania, Giappone, Russia, Stati Uniti e Cina hanno continuato però la ricerca in questo campo. In Ita-
 lia l’ENEA ha brevettato un tipo di metallo che consente di riprodurre in modo affidabile la so-
 glia di concentrazione di deuterio all’interno del reticolo di palladio, necessaria a innescare il feno-
 meno. A venti anni dall’annuncio di Fleischmann e Pons si è tenuta a Roma, dal 5 al 9 ottobre
 2010, la XV Conferenza internazionale sui fenomeni nucleari nella materia condensata, cui hanno
 partecipato centocinquanta esperti provenienti da tutto il mondo. Si è trattato del maggior even-
 to internazionale su questo tema durante il quale è stato fatto il punto sullo stato di avanzamen-
 to della ricerca, scambiando esperienze tra discipline diverse. Pensiamo sia utile e d’interesse per i
 nostri lettori riportare un’ampia rassegna delle tematiche affrontate nel corso della Conferenza,
 curata da Violante, Sarto, Castagna e Lecci dell’ENEA.
 In tema di fonti rinnovabili, due articoli si occupano dell’energia eolica. Nel primo, Foresta Martin e
 Calcara ci offrono un breve excursus sull’età pionieristica dell’eolico in Italia, alla fine degli anni
 Trenta del secolo scorso, quando il fisico Antonino Lo Surdo lanciò l’idea di sfruttare il vento per
 produrre energia elettrica anche in Italia. Finita la guerra, il progetto non riuscì a decollare, perché
 l’Italia stava puntando sugli idrocarburi e sull’idroelettrico, e l’energia nucleare sembrava sufficien-
 te a rispondere alla domanda di energia, a prezzi bassissimi. Nel secondo articolo Pagnoni e Ber-
 tasi presentano un quadro dell’impatto dell’eolico sull’avifauna, basato su numerosi studi interna-
 zionali condotti negli ultimi venti anni. Le conclusioni che se ne possono trarre non sono univoche,
 né aiuta molto la normativa nazionale e regionale, una ancora carente, l’altra a volte eccessiva.
 Prosini ci presenta le attività di ricerca ENEA nel campo della produzione d’idrogeno dall’acqua
 tramite cicli termochimici. Uno di questi, il ciclo NIS, originariamente sviluppato per essere alimen-
 tato da energia solare, potrebbe utilizzare energia termica prodotta da reattori nucleari di IV ge-
 nerazione per produrre grandi quantità d’idrogeno.
 Borriello, De Maria e Schwarz illustrano un metodo alternativo per rendere più compatibili substra-
 ti inorganici idrofilici, quali i filosilicati, con matrici polimeriche idrofobiche. I risultati di una pri-
 ma indagine dimostrano le potenzialità che la modificazione di substrati inorganici offre per lo
 sviluppo di materiali alternativi avanzati.
 Di nuovi materiali, le fibre di carbonio attivato per il trattamento dei reflui dell’industria tessile,
 si occupano Donnaperna, Duclaux e Pietrelli. Nell’ambito di una collaborazione con un’università
 italiana e un centro di ricerca francese, è stata sperimentata, in ambito ENEA, l’applicazione dei
 tessuti a base di fibre di carbonio, nel trattamento di acque reflue derivanti dall’industria tessile.
 La ricerca rappresenta la migliore garanzia per assicurare a un paese competitività e benessere
 economico. L’Unione Europea è in ritardo, in termini di risorse umane impegnate in ricerca e svilup-
 po, rispetto agli Stati Uniti e al Giappone. Per questo motivo nuove iniziative sono state messe in
 campo per cercare di colmare questo gap. De Crescenzo le illustra brevemente nel suo articolo.
 Nell’articolo di Manilia viene presentato un progetto attuato di concerto con la Regione Siciliana
 per lo sviluppo di un modello energetico che punti largamente sull’utilizzo di fonti rinnovabili. Si
 tratta di uno dei compiti dell’agenzia ENEA, di supporto tecnico-scientifico alle amministrazioni
 locali, in tema di energia.
 Infine Amato fornisce un utile vademecum per le piccole e medie industrie per accedere ai pro-
 getti europei.
                                                                                   Il Direttore Responsabile
                                                                                    Flavio Giovanni Conti

                                                              ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
                                                                                                                             1
Energia, ambiente e innovazione - Enea
sommario

                                                  primo piano
            LA XV CONFERENZA INTERNAZIONALE SUI FENOMENI NUCLEARI
            NELLA MATERIA CONDENSATA (ICCF-15), SVOLTASI A ROMA
     6      DAL 5 AL 9 OTTOBRE 2009
            ICCF-15: 15TH INTERNATIONAL CONFERENCE ON CONDENSED MATTER
            NUCLEAR SCIENCE (ROME, 5-9 OCTOBER, 2009)
            Vittorio Violante, Francesca Sarto, Emanuele Castagna, Stefano Lecci

                                                  riflettore su
    18     UN PIONIERE DIMENTICATO DELL’ENERGIA EOLICA
           A FORGOTTEN PIONEER OF WIND ENERGY
           Franco Foresta Martin, Geppi Calcara

                                                  studi & ricerche
           PRODUZIONE DI IDROGENO ED ENERGIA ELETTRICA CON REATTORI
    24     NUCLEARI DI IV GENERAZIONE
           IV GENERATION NUCLEAR REACTORS FOR HYDROGEN AND POWER
           GENERATION
           Pier Paolo Prosini

           L’IMPATTO DELL’EOLICO SULL’AVIFAUNA E SULLA CHIROTTEROFAUNA:
    38     LO STATO DELLE CONOSCENZE E IL TREND VALUTATIVO IN ITALIA
           WIND ENERGY IMPACT ON BIRDS AND BATS: CURRENT KNOWLEDGE
           AND EVALUATION TREND IN ITALY
           Gian Andrea Pagnoni, Fabio Bertasi

           COMPATIBILIZZAZIONE DI NANOCARICHE INORGANICHE
    48     PER LA PREPARAZIONE DI COMPOSITI POLIMERICI
           COMPATIBILIZATION OF INORGANIC NANOFILLER TO PREPARE
           POLYMERIC COMPOSITES
           Carmela Borriello, Antonella De Maria, Massimo Schwarz

         ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
2
Energia, ambiente e innovazione - Enea
segue   studi & ricerche
     LE INIZIATIVE COMUNITARIE NEL SETTORE DEL CAPITALE UMANO IN
60   RICERCA E SVILUPPO
     EU INITIATIVES FOR R&D HUMAN CAPITAL
     Vittorio De Crescenzo

     NUOVI MATERIALI PER IL TRATTAMENTO DI REFLUI DELL’INDUSTRIA
64   TESSILE: LE FIBRE DI CARBONE ATTIVATO
     NEW MATERIALS FOR THE TREATMENT OF TEXTILE WASTEWATER:
     ACTIVATED CARBON FIBERS
     Lucio Donnaperna, Laurent Duclaux, Loris Pietrelli

     REGIONE SICILIANA ED ENEA PER L’ENERGIA, L’AMBIENTE
72   E LO SVILUPPO: IL PROGETTO SICENEA
     SICILIAN REGION AND ENEA FOR ENERGY, ENVIRONMENT AND
     DEVELOPMENT: SICENEA PROJECT
     Emilio Manilia

                                                     appunti di
78   ACCESSO DELLE PMI AI PROGETTI EUROPEI: ALCUNE INDICAZIONI PER L’USO
     Flavia Amato

                                      cronache
     DAL MONDO, DALL’UNIONE EUROPEA, DALL’ITALIA,
82   DALL’ENEA, EVENTI, LETTURE
     dal Mondo 82
     dall’Unione Europea 85
     dall’Italia 88
     dall’ENEA 91
     Eventi 93
     Letture 94

                                      ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
                                                                               3
Energia, ambiente e innovazione - Enea
Bimestrale dell’ENEA
Anno 56, gennaio-febbraio 2010
Il contenuto degli articoli pubblicati è di esclusiva responsabilità degli autori.
La riproduzione di articoli o parte di essi deve essere autorizzata dall’ENEA.

Direttore responsabile
Flavio Giovanni Conti
Comitato tecnico-scientifico
Osvaldo Aronica, Paola Batistoni, Vincenzo Di Majo,
Stefano Giammartini, Massimo Maffucci, Emilio Santoro
Responsabile editoriale
Diana Savelli
Coordinamento redazionale
Paola Molinas
ENEA – Lungotevere Thaon di Revel, 76 – 00196 Roma
Tel. 06-36272907 – e-mail: paola.molinas@enea.it
Collaboratori
Giuliano Ghisu
Promozione
Paola Crocianelli
Traduzioni
Carla Costigliola
Progetto grafico
Bruno Giovannetti

 Lo staff della rivista
 Da sinistra: Stefano Giammartini, Paola Molinas, Osvaldo Aronica, Paola Crocianelli, Massimo Maffucci, Giuliano
 Ghisu, Vincenzo Di Majo, Diana Savelli, Flavio Giovanni Conti, Paola Batistoni, Emilio Santoro, Bruno Giovannetti
 (foto di Roberta Francescone)

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 Finito di stampare nel mese di marzo 2010

 www.enea.it
Energia, ambiente e innovazione - Enea
autori
Fabio Bertasi                                          Franco Foresta Martin
Istituto Delta Ecologia Applicata, Ferrara             Giornalista scientifico

pag. 38                                                pag. 18

Carmela Borriello                                      Emilio Manilia
ENEA, Unità Tecnica Tecnologie Portici                 ENEA, Unità Tecnica Efficienza Energetica

pag. 48                                                pag. 72

Geppi Calcara                                          Gian Andrea Pagnoni
INGV e Archivio Centrale dello Stato                   Istituto Delta Ecologia Applicata, Ferrara

pag. 18                                                pag. 38

Vittorio De Crescenzo                                  Loris Pietrelli
Parlamento Europeo,                                    ENEA, Sezione Metodi e tecnologie per
Direzione Generale Politiche Interne,                  la gestione dei rifiuti
Scienze and Technology Options Assessment

pag. 60                                                pag. 64

Antonella De Maria                                     Pier Paolo Prosini
ENEA, Unità Tecnica Tecnologie Portici                 ENEA, Unità Idrogeno e Celle a Combustibile

pag. 48                                                pag. 24

Lucio Donnaperna                                       Massimo Schwarz
Università degli Studi La Sapienza,                    ENEA, Sezione Tecnologie e processi di
Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei                trattamento e rivestimento dei materiali
Materiali delle Materie prime e Metallurgia

pag. 64                                                pag. 48

Laurent Duclaux
Laboratorie de Chimie Moleculaire et
Environment, Polytech Savie,
Le Bourget du Lac Cedex France

pag. 64

                                              ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
                                                                                                     5
Energia, ambiente e innovazione - Enea
primo piano   riflettore su         studi   appunti di
                                             & ricerche
primo piano

              La XV Conferenza
              internazionale sui
              fenomeni nucleari                                         La conferenza ha fornito
              nella materia                                             approfondita presentazione
                                                                        tecnica e discussione critica dei
              condensata (ICCF-15),                                     risultati più recenti e dei
              svoltasi a Roma                                           progressi nel campo dei
              dal 5 al 9 ottobre 2009                                   fenomeni nucleari nella
                                                                        materia condensata, ed ha
              Vittorio Violante                                         promosso lo scambio di
              Francesca Sarto
              Emanuele Castagna                                         informazioni trasversale tra
              Stefano Lecci                                             i diversi settori scientifici
              ENEA, Unità Tecnica Fusione                               connessi con questa area di
                                                                        ricerca altamente
                                                                        interdisciplinare

                    ICCF-15: 15th International
                     Conference on Condensed
                       Matter Nuclear Science
                                   (Rome, 5-9 October, 2009)
              The Conference has provided an in depth technical
              presentation and critical discussion of the latest results and
              development in the condensed matter nuclear science. It
              has also promoted the cross-disciplinary exchange of
              information between the several scientific fields related
              with such a highly-interdisciplinary research area

                      ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
 6
Energia, ambiente e innovazione - Enea
La XV Conferenza internazionale sui fenomeni nucleari nella materia condensata (ICCF-15)

Sono trascorsi circa vent’anni dall’annuncio di Mar-          si può ancora parlare di riproducibilità controlla-
tin Fleischmann e Stanley Pons. I due elettrochi-             ta, ma senza dubbio si tratta di un notevole passo
mici dell’Università dello Utah sostennero, nel cor-          in avanti nello studio del fenomeno.
so di una conferenza stampa, di aver prodotto ener-           Oltre all’Italia, con l’ENEA, l’INFN e alcuni Istituti
gia, sotto forma di calore, da palladio deuterato             universitari tra cui il Dipartimento Energetica dell’U-
mediante procedimento elettrochimico. Secondo                 niversità La Sapienza di Roma, vi è una ragguar-
l’interpretazione dei due elettrochimici la produ-            devole attività negli Stati Uniti. Diversi gruppi svol-
zione di energia in eccesso era riconducibile ad una          gono attività di ricerca anche in Francia, Germa-
reazione di fusione tra nuclei di deuterio (isotopo           nia, Giappone, Russia e Cina.
dell’idrogeno) nella materia condensata.                      Gli studi, sia teorici che sperimentali, condotti nel
Dopo l’annuncio, chi provò a ripetere l’esperimen-            campo della scienza dei materiali hanno consentito
to di Fleischmann e Pons ottenne risultati molto              di accrescere il controllo sul fenomeno e di creare
contrastanti. Alcuni laboratori di vari paesi che pro-        le premesse per una sua completa comprensione.
varono a ripetere l’esperimento non riuscirono a              Su questo specifico tema cresce l’attenzione a livel-
replicare quello che i due chimici dichiaravano di            lo di istituzioni: finanziamenti specifici sono stati

                                                                                                                               primo piano
aver ottenuto. Poiché la riproducibilità è un fattore         stanziati in Italia dal Ministero per lo Sviluppo Econo-
essenziale per la definizione di un fenomeno scien-           mico attraverso il Progetto di ricerca “Generazione
tifico, la fusione cosiddetta “fredda” fu in qualche          di Eccesso di Potenza in Metalli Deuterati”, condot-
modo considerata ascrivibile a errori di misura, ve-          to dall’ENEA nel biennio 2006-2007. Tutti gli obiet-
nendo di fatto abbandonata dalla maggior parte                tivi fissati dal progetto sono stati ampiamente rag-
di ricercatori e laboratori. Soltanto un limitato nu-         giunti. Anche negli Stati Uniti è in corso un proces-
mero di istituti continuò a studiare la materia.              so di revisione del fenomeno, il lavoro di ricerca è
Gli esperimenti, nel corso di questi anni, hanno              supportato con fondi governativi ed ampio spazio è
messo in evidenza che, talvolta, l’eccesso di po-             dedicato alla scienza dei materiali.
tenza si manifesta anche con una notevole viva-               Gli incoraggianti risultati fino ad ora ottenuti in
cità. L’istituto californiano SRI International e la IM-      questo ambito, con segnali ben superiori all’incer-
RA Japan osservarono, all’inizio degli anni 90, che           tezza di misura ed il trasferimento della riprodu-
si trattava di un fenomeno ‘a soglia’, vale a dire            cibilità, creano una premessa solida affinché il per-
che l’eccesso di potenza si innesca solo se si rag-           corso intrapreso secondo questo indirizzo di ricer-
giunge un livello di concentrazione di deuterio (ov-          ca continui nel futuro.
vero di quantità di atomi di deuterio) all’interno            Per quanto concerne la natura del fenomeno, si
del reticolo di palladio non inferiore ad un certo            può dire che, sulla base della scienza nota e in ba-
valore. Dopo diversi anni di studio, l’ENEA ha crea-          se alle misurazioni calorimetriche, è difficile spie-
to e brevettato una tipologia di questo metallo e             gare i fenomeni che si osservano come effetti chi-
un processo per realizzarlo, che consente di ripro-           mici. Una misura calorimetrica consiste nel bilancio
durre in modo affidabile la soglia di concentrazio-           tra la potenza che viene immessa dall’esterno nel
ne necessaria all’innescarsi del fenomeno.                    sistema e quella che il sistema emette. Nel suo
I materiali prodotti sono stati forniti anche ad al-          complesso, lo studio è ancora in una fase di ricer-
tri istituti, come, ad esempio, l’SRI e l’Energetics          ca fondamentale e ben lontano dal piano appli-
(Stati Uniti). Anche questi gruppi di ricerca hanno           cativo. Attraverso la ricerca di base occorre rico-
potuto constatare che l’utilizzo di questi materia-           struire, definire e comprendere lo scenario di fron-
li aumenta la probabilità di osservare il fenomeno            te al quale ci troviamo.
della produzione di eccesso di potenza. Certo, non            Con questo spirito è stato organizzata e condotta

                                                                    ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
                                                                                                                                 7
Energia, ambiente e innovazione - Enea
Vittorio Violante, Francesca Sarto, Emanuele Castagna, Stefano Lecci

                 la XV Conferenza internazionale sui fenomeni nu-             conoscenza e della funzione dell’EU attraverso il
                 cleari nella materia condensata. Si tratta del mag-          VII programma quadro. Il Prof. Luigi Campanella,
                 gior evento internazionale su questo tema, con-              Presidente della Società Italiana di Chimica, nel suo
                 cernente principalmente la produzione di poten-              intervento, ha sottolineato il ruolo della chimica
                 za in idruri metallici, meglio conosciuta come ef-           nell’energia e nella sostenibilità. Il Dr. Enzo De Sanc-
                 fetto Fleischmann&Pons.                                      tis, Vice Presidente della Società Italiana di Fisica,
                 La ricerca in questo campo si inquadra sostanzial-           ha chiuso la sessione di apertura della manifesta-
                 mente come ricerca di base; tuttavia essa apre in-           zione ricordando gli aspetti più importanti del la-
                 teressanti prospettive scientifiche collegate al te-         voro di revisione scientifica in corso in questo setto-
                 ma, di grande attualità, delle energie rinnovabili           re della ricerca, ossia lo studio delle proprietà dei
                 e sostenibili.                                               materiali e l’identificazione del fenomeno.
                 Questa edizione della manifestazione ha avuto                Il Prof. Robert Duncan, Research Vice Cancelor e
                 una valenza particolare, in quanto il suo svolgi-            Docente presso l’Università del Missouri, ha dato
                 mento è coinciso con il ventesimo anniversario del-          inizio alla prima sessione tecnica, dedicata all’ef-
                 la scoperta dell’effetto della produzione dell’ec-           fetto Fleischman e Pons, esponendo il suo punto di
                 cesso di potenza in palladio deuterato. All’incontro         vista di osservatore “esterno” alla comunità scien-
                 hanno partecipato numerosi esperti provenienti               tifica che opera in questo settore.
                 da tutto il mondo (circa 150).                               Durante questa sessione, dedicata allo studio della
                 La manifestazione si è svolta con il patrocinio della        produzione di potenza in eccesso nel palladio deu-
primo piano

                 Società Italiana di Chimica, della Società Italiana di       terato attraverso procedimento elettrochimico, so-
                 Fisica e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. L’a-        no stati presentati i risultati ottenuti presso l’SRI In-
                 pertura dei lavori si è avuta con un intervento del          ternational, l’Energetics e l’ENEA nell’ambito dei
                 Prof. Fleischmann, il quale ha ricordato l’evolversi         recenti programmi di ricerca svolti in stretta collabo-
                 della materia fin dalle sue origini nel 1989. Dopo           razione tra gli istituti. È stato dato particolare rilie-
                 il prof. Fleischman è intervenuto Il Dr. Renzo To-           vo alla riproducibilità trasferita del fenomeno e al
                 mellini della Direzione Generale del Direttorato del-        lavoro rivolto all’identificazione delle caratteristiche
                 la Ricerca della Commissione Europea, il quale ha            del materiale ritenute necessarie per l’ottenimen-
                 parlato del ruolo dei materiali nella società della          to della produzione di potenza in eccesso.

                                        Figura 1
                                        Laboratorio di Calorimetria presso il centro ENEA Frascati
                                        Fonte: ENEA

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Energia, ambiente e innovazione - Enea
La XV Conferenza internazionale sui fenomeni nucleari nella materia condensata (ICCF-15)

Il Naval Research Laboratory ha mostrato l’elevato            a 12 W per grammo di palladio nei materiali Zr-
livello dei risultati raggiunti nello studio dei mate-        NiPd. Esperimenti simili sono stati condotti presso
riali e nello sviluppo delle tecniche calorimetriche.         l’Università di Kobe, in collaborazione con la Tecno-
Senza dubbio, nello studio dell’effetto Fleischmann           va e presso l’Università di Tohoku in collaborazio-
e Pons, l’evidenza che identiche osservazioni spe-            ne con la Toyota. Esperimenti di questo tipo sono
rimentali siano state effettuate in diversi istituti at-      stati condotti anche presso il Naval Research La-
traverso l’utilizzo di campioni di palladio, prepa-           boratory di Washington DC, utilizzando zeoliti con-
rati in ENEA e provenienti da identici lotti di ma-           tenenti nano particelle di palladio. Le misure han-
teriale, ha elevato il livello di attenzione nei con-         no evidenziato una produzione di calore con il

                                                                                                                               primo piano
fronti di questa disciplina. Questi risultati sono sta-       deuterio superiore a quella ottenuta con l’idroge-
ti inoltre determinanti per il superamento delle mi-          no. Esperimenti con deuterio gassoso sono stati
lestones previste dai programmi di revisione ai qua-          effettuati anche presso l’INFN.
li si è fatto cenno in precedenza.                            Di solito, i guadagni di energia ottenuti con gli
Negli esperimenti condotti in elettrolisi, è stata rag-       esperimenti condotti con deuterio gassoso sono
giunta una ampiezza dei segnali molto superiore               risultati inferiori a quelli ottenuti con il procedi-
all’incertezza di misura, con guadagni di potenza             mento elettrochimico. L’analisi di questi risultati
anche superiori al 500% e con diverse strumen-                comporta uno studio approfondito dell’interazio-
tazioni calorimetriche.                                       ne degli isotopi dell’idrogeno con le nano-parti-
Gli studi, sia teorici che sperimentali, condotti nel         celle di palladio, partendo dai dati di letteratura
campo della scienza dei materiali hanno consenti-             che mostrano una notevole differenza tra i valori
to di accrescere il controllo sul fenomeno e di crea-         delle funzioni termodinamiche (i.e. entalpia) quan-
re le premesse per una sua migliore definizione.              do gli idruri sono ottenuti con nano particelle, ri-
Sono state identificate numerose caratteristiche              spetto ai valori ottenuti con dimensioni delle par-
del materiale (palladio) necessarie per avere una             ticelle metalliche superiori al micron.
significativa probabilità di osservare la produzio-           Nel quadro dei fenomeni nucleari nella materia
ne di potenza in eccesso. Resta tuttavia un pro-              condensata, sicuramente le misure delle sezioni
blema non ancora risolto: quello di riuscire ad               d’urto della reazione deuterio-deuterio a bassa
ottenere, in maniera riproducibile, un materiale              energia costituiscono un elemento di novità che
con tali caratteristiche. Ciò ovviamente compor-              merita la massima attenzione.
ta l’assenza, allo stato attuale, del controllo sia           È stato osservato sperimentalmente che le sezioni
della completa riproducibilità che dell’ampiezza              d’urto della reazione di fusione tra due nuclei di
del segnale termico prodotto.                                 deuterio aumentano, rispetto alla reazione nel vuo-
Una sessione della conferenza è stata dedicata agli           to, anche di diversi ordini di grandezza, se la reazio-
esperimenti condotti mediante caricamento gas-                ne avviene in materiali deuterati.
soso del deuterio. Esistono sostanzialmente due               Il Prof. Kasagi, dell’Università di Tohoku, ed i Pro-
tipi di esperimenti di caricamento gassoso: quel-             fessori Huke e Chersky, dell’Università di Berlino,
lo statico e quello dinamico. Nel primo caso, il deu-         hanno mostrato i loro risultati relativi all’aumento
terio penetra nel materiale fino al raggiungimento            della sezione d’urto della reazione deuterio-deute-
delle condizioni di equilibrio, mentre nel secondo            rio alle energie dell’ordine del KeV, quando questa
caso il gas si solubilizza nel materiale e diffonde           reazione avviene in materiali come il palladio, l’os-
mantenendo uno stato di non equilibrio.                       sido di palladio e in altri. La sezione d’urto, al decre-
Esperimenti con deuterio gassoso sono stati con-              scere dell’energia delle particelle, arriva ad aumen-
dotti dai Professori Arata e Zhang presso l’Univer-           tare anche di alcuni ordini di grandezza rispetto a
sità di Osaka. Il deuterio compresso fino a circa 15          quanto avviene nel vuoto o nei plasmi. Questo
atm è stato inviato su letti di nano polveri di               comportamento si spiega in termini di un forte ef-
ZrO2Pd35, ZrO2Ni30Pd5. Misure di temperatura han-             fetto di screening, non noto fino a poco tempo fa.
no portato a stimare produzione di potenza fino               Anche se la reazione è condotta in maniera clas-

                                                                    ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
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Energia, ambiente e innovazione - Enea
Vittorio Violante, Francesca Sarto, Emanuele Castagna, Stefano Lecci

                 sica, con i tipici prodotti di reazione (neutroni, trizio,   nenti la formazione di microcavità); analisi elemen-
                 protoni ed elio tre), resta significativo il fatto che       tare via FIB e mediante Microscopio Elettronico a
                 la materia condensata esercita un effetto tutt’al-           Trasmissione (TEM) della superficie stessa e delle
                 tro che trascurabile sulla reazione di fusione.              interfacce ai bordi di grano (gradienti); decora-
                                                                              zione degli elettrodi o patterning per uno studio
                 Materiali                                                    sistematico dell’influenza della rugosità sui micro-
                                                                              cambiamenti strutturali occorsi durante l'esperi-
                 I materiali rivestono un ruolo cruciale nel settore          mento; patterning ad elevato rapporto di aspetto
                 delle reazioni nucleari a bassa energia nella mate-          (ad esempio foreste di pilastri, pillar forests) per
                 ria condensata (LENR), non solo in quanto ade-               indagare il rapporto tra effetti di superficie e di vo-
                 guate caratteristiche dei materiali sembrano esse-           lume e fluido-dinamici durante l'esperimento.
                 re una condizione necessaria per l’insorgenza di             Li Voti ed altri (Dipartimento di Energetica, Univer-
                 tali fenomeni, ma anche per ottenere l'affidabilità          sità “La Sapienza” di Roma) hanno prodotto sia
                 necessaria per aumentare la riproducibilità ed il            calcoli teorici che risultati sperimentali ottenuti
                 controllo del loro verificarsi.                              analizzando fenomeni di scattering della radia-
                 Elementi essenziali della ricerca sono la produzio-          zione luminosa. Il lavoro ha dimostrato la possibi-
                 ne dei materiali, la loro modifica e caratterizzazio-        lità di stimare i parametri di rugosità di superfi-
                 ne prima, durante e dopo gli esperimenti. Data               cie attraverso misure di scattering, giungendo ad
                 l'importanza centrale dei materiali, attenzione si-          ottenere valori che sono in ottimo accordo con
primo piano

                 gnificativa è stata loro data durante l’ICCF-15.             i dati forniti da misure effettuate con tecniche
                 Lo studio globale dei materiali richiede l’analisi sia       profilometriche e di microscopia a forza atomi-
                 della loro composizione che della loro struttura.            ca (AFM). È stato inoltre proposto un metodo per
                 La determinazione di tali caratteristiche, in parti-         prevedere la probabilità di eccitare plasmoni di
                 colare su scala nanometrica, sembra essere fon-              superficie (modi di eccitazione collettiva degli
                 damentale per il raggiungimento della comprensio-            elettroni associata alle oscillazioni del plasma di
                 ne, della riproducibilità, del controllo e, forse, del-      elettroni contenuti in un metallo; il plasmone è
                 lo sfruttamento delle LENR.                                  il quanto delle oscillazioni di plasma) su superfici
                 Bemporad e i suoi collaboratori (Gruppo di Ricer-            rugose.
                 ca di Scienza e Tecnologia dei Materiali, Università         Sarto e collaboratori (ENEA, Centro Ricerche Fra-
                 “Roma Tre”) hanno presentato una relazione sul-              scati) hanno discusso il ruolo della morfologia e
                 l'uso combinato di fasci di ioni focalizzati (FIB) e         della rugosità della superficie dei catodi di Palladio
                 di micro e nano prove meccaniche per la caratte-             nel caricamento elettrochimico di deuterio e nel-
                 rizzazione delle superfici dei materiali utilizzati ne-      l’amplificazione e localizzazione della radiazione
                 gli esperimenti LENR: nel caso di materiali non              luminosa.
                 omogenei e di rivestimenti, l'uso di tecniche di na-         Il lavoro presentato ha sottolineato come gli sce-
                 no-indentazione, anche a profondità di indenta-              nari teorici suggeriscano che effetti elettro-dina-
                 zione molto bassa, può essere utile per una rapida           mici siano coinvolti nella produzione di eccesso
                 identificazione di importanti aspetti micro-struttu-         di calore; disomogeneità locali del campo elet-
                 rali. In particolare, il lavoro presentato suggerisce        tro-magnetico (EM) incidono sulla cinetica elet-
                 metodi per eseguire misure di tensioni residue su            trochimica e sulla ricostruzione dell’interfaccia
                 fogli o tubi di Pd, e per esaminare la superficie e          metallo/elettrolita.
                 le proprietà meccaniche locali (anche inter-grano):          Il campo EM può essere amplificato in prossimità di
                 gradienti di densità, modulo elastico reale e ap-            un’interfaccia metallo-dielettrico tramite l'eccita-
                 parente, fenomeni di infragilimento.                         zione di plasmoni di superficie (SP).
                 Inoltre, si suggerisce la possibilità di effettuare in-      La rugosità superficiale e strutture morfologiche
                 dagini su siti specifici sulla superficie e sotto di es-     locali rendono possibile l'accoppiamento della sor-
                 sa: micro/nano-cambiamenti strutturali (concer-              gente di campo EM con i modi del SP, in quanto

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La XV Conferenza internazionale sui fenomeni nucleari nella materia condensata (ICCF-15)

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     Figura 2
     Immagine AFM 2D e 3D di un campione di Pd dopo attacco chimico
     Fonte: ENEA

forniscono alla sorgente di campo EM l’incremen-              ficazione di campo si può verificare su campioni
to del vettore d’onda necessario a soddisfare la              che forniscono eccesso di calore.
necessaria conservazione della quantità di moto:              Castagna e colleghi (ENEA, Centro Ricerche Fra-
è il “contenuto” di vettore d’onda della morfo-               scati) hanno discusso l'interazione della radia-
logia superficiale (cioè lo Spettro di Potenza) che           zione elettromagnetica con la superficie di ca-
svolge il ruolo fondamentale nell'interazione con             todi di palladio idrurato. Nel lavoro presentato
il SP. In particolare, i profili di superficie con valo-      è stato considerato che la solubilizzazione di idro-
ri più alti della Power Spectral Density (PSD) per            geno o deuterio all'interno di un reticolo metal-
valori del vettore d’onda corrispondenti alla con-            lico e la formazione di un idruro metallico per-
dizione di accoppiamento, hanno una maggiore                  turba in maniera rilevante gli elettroni ed i fo-
probabilità di sostenere modi propri dei plasmoni             noni del materiale ospite; di conseguenza, la
di superficie.                                                densità degli stati elettronici del palladio si modi-
Il campo elettrico associato alla carica di oscillazio-       fica all’aumentare della concentrazione di deute-
ne del SP è amplificato a causa del suo confina-              rio nel reticolo metallico.
mento spaziale vicino all'interfaccia. Una fluttuazio-        Le variazioni della funzione dielettrica del palladio
ne di corrente elettrica nel doppio strato elettro-           sono state considerate tenendo conto sia della for-
chimico potrebbe innescare eccitazioni dei pla-               mazione di idruro di palladio sia della presenza, in
smoni di superficie fino a lunghezze d'onda del-              una interfaccia elettrochimica sotto polarizzazio-
l’ordine della frazione di micron.                            ne catodica, di una elevata concentrazione di cari-
La morfologia superficiale dei catodi di Pd è stata           ca elettrica superficiale.
caratterizzata mediante microscopia a forza ato-              Sono state effettuate delle simulazioni le quali han-
mica (AFM), dopo il caricamento elettrochimico                no mostrato come, su di una superficie di adegua-
di deuterio.                                                  ta rugosità, l’eccitazione di plasmoni di superficie
L’amplificazione del campo elettrico a causa del-             (SP) possa essere ottenuta sulla superficie di cato-
l’eccitazione del plasmone è stata stimata sulla ba-          di di palladio idrurati o deuterati. Tale eccitazione,
se delle immagini AFM e dello Spettro di Potenza              in condizioni adeguate, può dar luogo ad elevate
da queste ricavato. I risultati indicano che l’ampli-         amplificazioni del campo elettromagnetico. Una

                                                                    ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
                                                                                                                                         11
Vittorio Violante, Francesca Sarto, Emanuele Castagna, Stefano Lecci

                                       Figura 3
                                       Eccesso di potenza osservato nei laboratori del Centro Ricerche ENEA di Frascati
                                       Fonte: ENEA
primo piano

                       modellizzazione avanzata dei processi che si veri-          di una collaborazione internazionale volta a tro-
                       ficano a livello sia dell’interfaccia elettrochimica        vare una correlazione tra le caratteristiche dei ma-
                       che nel corpo del metallo sembra essere il primo            teriali e la produzione di eccesso di calore. Tale col-
                       passo verso l'ingegnerizzazione dei materiali.              laborazione include scienziati di due laboratori ne-
                       Violante (ENEA, Centro Ricerche Frascati), il Chair-        gli Stati Uniti (il Naval Research Laboratory e lo
                       man della Conferenza, ha fornito la panoramica              Stanford Research Institute International), di uno
                                                                                   in Italia (Università “La Sapienza” di Roma) e uno
                                                                                   in Israele (Energetics Technologies Ltd.). Il gruppo
                                                                                   di ricerca ha utilizzato tecniche di diffrazione a rag-
                                                                                   gi X per determinare l'orientamento cristallogra-
                                                                                   fico in lamine di Pd e tecniche di microscopia a
                                                                                   forza atomica per misurare la rugosità superficia-
                                                                                   le dei campioni.
                                                                                   Le lamine di palladio caratterizzate sono state uti-
                                                                                   lizzate come catodi in esperimenti di calorimetria in
                                                                                   elettrolisi. È stato rilevato come campioni che pre-
                                                                                   sentano prevalentemente orientazione cristallo-
                                                                                   grafica secondo la direzione (100) e adeguata ru-
                                                                                   gosità superficiale mostrino con maggior probabi-
                                                                                   lità produzione di eccesso di calore.
                                                                                   Lecci e colleghi (ENEA, Centro Ricerche Frasca-
                                                                                   ti) hanno descritto il database utilizzato per tene-
                                                                                   re traccia dei molti campioni esaminati e dei risul-
              Figura 4
              Tipica immagine SEM di un campione di Pd dopo attacco                tati da questi ottenuti: un gran numero di cato-
              chimico. I grani ed i bordi grano sono ben visibili                  di di palladio sono stati realizzati, in molti anni,
              Fonte: ENEA
                                                                                   per eseguire esperimenti di caricamento elettro-

                            ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
    12
La XV Conferenza internazionale sui fenomeni nucleari nella materia condensata (ICCF-15)

chimico. Questi catodi hanno avuto, molto spes-                   D+D ➝ p (protone) + 3He (elio3);
so, storie diverse riguardo ai processi di produ-                 D+D ➝ n (neutrone) + T (trizio);
zione, alle procedure di caratterizzazione e alle                 D+D ➝ γ (radiaz. gamma) + 4He (elio4);
condizioni sperimentali. La necessità di mante-                   D+D ➝ 4He (elio4) + calore (nella materia
nere traccia di tutte le fasi della “vita” di un ca-              condensata);
todo è stato il punto di partenza per la creazio-            2. la rivelazione degli eventuali prodotti di reazio-
ne di un database.                                               ni nucleari tra il deuterio e gli atomi del metal-
La struttura del database è stata organizzata cro-               lo (trasmutazioni);
nologicamente: catodi più recenti sono aggiunti              3. la rivelazione di radiazione, o particelle di alta

                                                                                                                              primo piano
in sequenza, così come in sequenza vengono inse-                 energia emesse durante le reazioni suddette.
rite le operazioni di recente eseguite su di essi. Tut-      Tutti e tre questi settori di ricerca comportano pro-
te le informazioni memorizzate per ogni elettro-             blematiche sperimentali molto complesse, determi-
do sono facilmente accessibili tramite una sempli-           nate fondamentalmente dalla piccola entità dei
ce interfaccia. Il gran numero di informazioni, este-        segnali che devono essere rivelati e dalla necessità
se su un ampio periodo di tempo, hanno messo                 di discriminarli da quelli dovuti a contaminazioni
in condizioni, come mostrato in altri lavori degli           ambientali.
stessi autori, di cercare di correlare statisticamente       Al fine di favorire una discussione critica dei risul-
il comportamento sperimentale dei catodi con le lo-          tati sperimentali e la loro discriminazione da arte-
ro proprietà o con i processi di produzione che es-          fatti di misura, è stato dato ampio spazio, all’ICCF-
si hanno subito. Molto lavoro supplementare è co-            15, accanto ai lavori sui risultati delle attività pro-
munque richiesto per migliorare questo strumen-              priamente di ricerca, a presentazioni di tipo me-
to, sia in termini di varietà di informazioni memo-          todologico, che evidenziassero i limiti e le potenzia-
rizzate che in termini di capacità di selezionare            lità delle varie tecniche di misura utilizzate.
elettrodi che condividono una o più caratteristi-            La misura accurata di 4He tramite spettrometria di
che. Nel tempo, verrà incrementato il numero di              massa, ad esempio, implica l’utilizzo di una macchi-
informazioni e migliorato ancora il database in              na di elevatissima risoluzione (Δm/m>160), in gra-
modo che possa diventare, più di quanto lo sia               do di risolvere il segnale di interesse da quello del-
oggi, uno strumento assolutamente necessario                 la molecola del deuterio, che è ovviamente in gran-
per un approccio sistematico allo studio ed alla             de abbondanza nell’ambiente di misura, ma che
comprensione dei fenomeni LENR.                              ha la stessa massa nominale dell’4He (presentazio-
                                                             ne di M.L. Apicella, ENEA). Un altro aspetto critico
Misure nucleari                                              di questo tipo di misura deriva dal fatto che l’4He
                                                             è presente naturalmente nell’atmosfera in una
Una delle ipotesi formulate sulla causa della produ-         concentrazione (5,24 ppm) confrontabile con quel-
zione di calore in eccesso è quella che fa riferimen-        la attesa come prodotto di reazione nucleare; ciò
to all’origine nucleare del fenomeno. Al di là dello         implica che, al fine di poter escludere in modo as-
sviluppo di un modello teorico in grado di giustifi-         soluto la possibilità di contaminazioni, l’effetto di
care le osservazioni sperimentali, una consistente           eccesso di potenza deve essere osservato a livelli
attività di ricerca, in diversi laboratori, è dedicata       sufficientemente elevati o per tempi sufficiente-
alla misura delle eventuali tracce di reazioni nu-           mente lunghi da permettere l’accumulo di una
cleari. L’indagine sperimentale segue tre principa-          quantità totale di energia in eccesso sufficiente-
li direzioni:                                                mente alta, alla quale corrisponda un arricchimen-
1. la rivelazione degli eventuali prodotti della rea-        to di elio che superi il fondo atmosferico.
    zione D+D (deuterio-deuterio che, assieme al             La correlazione tra la quantità di elio misurato e
    Trizio, è un isotopo dell’idrogeno), nei suoi cana-      quella di calore prodotta nell’esperimento, è un
    li di decadimento già noti nel vuoto ed in quel-         altro aspetto che tende ad avvalorare l’ipotesi nu-
    lo considerato per la materia condensata:                cleare. Risultati in tal senso sono stati riportati da

                                                                   ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
                                                                                                                                        13
Vittorio Violante, Francesca Sarto, Emanuele Castagna, Stefano Lecci

                 F. Tanzella e colleghi (SRI, Stati Uniti), che hanno         sviluppata parallelamente sia nel campo della mi-
                 riscontrato valori della concentrazione di 4He su-           sura della sezione d’urto delle reazioni nucleari a
                 periori a 7 ppm, correlati linearmente con la quan-          bassa energia nella materia condensata (effetto
                 tità di energia in eccesso.                                  dello screening), sia in quello della rivelazione di
                                                                              particelle e/o radiazione nucleari in esperimenti di
                 Emissione di particelle energetiche                          idrurazione di catodi metallici tramite bombarda-
                                                                              mento ionico e glow discharge.
                 A differenza di ciò che avviene nella fusione cal-           In particolare alla ICCF-15 Lipson e i suoi collabo-
                 da, sulla base delle indicazioni sperimentali dispo-         ratori (Chernov, Roussetski) hanno riportato evi-
                 nibili, il canale della reazione D+D più probabile           denze di emissione di particelle nucleari (protoni
                 sembrerebbe essere quello che produce 4He, men-              da 3 MeV e particelle alpha da 11-20 MeV) da ca-
                 tre l’osservazione di trizio, di neutroni e di parti-        todi metallici impiantati con ioni deuterio e sotto-
                 celle cariche è molto più rara. Anche in questi ca-          posti a bombardamento elettronico.
                 si, la misura è molto delicata a causa della piccola         Roussetski, del gruppo di Lipson, ha presentato i ri-
                 entità dei segnali da rivelare. Il principale limite/ar-     sultati di un accurato lavoro di verifica dell’emis-
                 tefatto strumentale è dovuto al rumore e/o a in-             sione di neutroni in esperimenti di elettrolisi. I ri-
                 terferenze elettroniche, tanto più difficili da ridur-       sultati, ottenuti tramite l’utilizzo di rivelatori al CR-
                 re quanto più il setup sperimentale è complesso.             39, nel quale campo il gruppo vanta una ben con-
                 Angelone (EURATOM-ENEA, Centro Ricerche Fra-                 solidata e pluriennale esperienza, hanno mostrato
primo piano

                 scati) ha riassunto gli aspetti fondamentali delle           una debole, seppur statisticamente significativa,
                 tecniche di misura dei neutroni, evidenziandone              emissione di neutroni veloci in due esperimenti. I
                 gli aspetti critici.                                         dati sono tuttavia discrepanti rispetto alle prece-
                 Afonichev (IMSP RAS, Russia) ha riportato misure             denti misure effettuate originariamente tramite ri-
                 di trizio in membrane metalliche permeate con                velatori al BF3, che mostravano segnali molto più
                 deuterio e riscaldate. Stringham ha osservato se-            elevati, probabilmente inquinati, secondo Rous-
                 gnali attribuibili alla produzione di trizio in esperi-      setski, da rumore elettromagnetico.
                 menti di cavitazione indotta da ultrasuoni. Toriya-
                 be et al. (Tokohu University, Japan) hanno ripor-            Trasmutazioni o contaminazioni?
                 tato l’emissione di particelle alfa in un esperimen-
                 to di cavitazione prodotta sulla superficie di ber-          Per trasmutazione si intende la trasformazione di
                 sagli di litio metallico dal bombardamento con io-           un elemento atomico in uno di massa più gran-
                 ni deuterio di energie tra i 10 e gli 80 keV.                de, a seguito di una reazione nucleare tra un nu-
                 Mastromatteo (STM Microelectronics) ha utilizza-             cleo di idrogeno o deuterio e uno degli atomi del
                 to rivelatori al CR-39 per evidenziare l’eventuale           reticolo ospite. È questo un tema assai controver-
                 emissione di particelle durante esperimenti elet-            so nel campo della scienza nucleare nella materia
                 trochimici, senza però ottenere risultati positivi.          condensata, sul quale lo stato attuale della ricer-
                 Kitamura ha tentato di evidenziare la emissione di           ca non è ancora in grado di fornire una risposta
                 particelle tramite un rivelatore del tipo camera a           certa. Diversi gruppi hanno riportato evidenze spe-
                 bolle, durante il caricamento gassoso di nanopar-            rimentali tendenti a indicare la presenza di pro-
                 ticelle, in un esperimento replica di quello di Ara-         dotti di trasmutazioni. Dash and Wang (Portland
                 ta, senza però ottenere nessun risultato positivo.           State University) hanno osservato, tramite microsco-
                 Il contributo più importante al campo delle misu-            pia elettronica e microanalisi, la presenza di “cra-
                 re nucleari nella materia condensata è certamente            teri” sulla superficie di campioni di palladio sotto-
                 quello di Andrei Lipson (Russian Academy of Scien-           posti ad elettrolisi, caratterizzati da una accresciu-
                 ces), purtroppo prematuramente scomparso po-                 ta concentrazione di Ag nella regione centrale del
                 co tempo dopo aver presentato i suoi più recenti             cratere; l’effetto è stato riferito dagli autori come
                 risultati a ICCF-15. La sua attività di ricerca si era       possibile traccia di trasmutazione del Pd in Ag.

                   ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
    14
La XV Conferenza internazionale sui fenomeni nucleari nella materia condensata (ICCF-15)

A fronte delle varie indicazioni sperimentali, pur-            sono dovuti a contaminazione dal filo di platino
tuttavia la criticità della misura delle trasmutazio-          usato come anodo nel processo di elettrolisi, men-
ni non ha ancora permesso di ottenere un’evi-                  tre la presenza di Cr, Hf, Mo, W e, nuovamente,
denza pienamente convincente ed un accordo                     Zn può essere essere attribuita all’intero processo
condiviso sul fenomeno. In effetti, la misura delle            di preparazione del film sottile. Inoltre la contami-
trasmutazioni in esperimenti nei quali si registri-            nazione da Ag, Co, Cr e Fe è attribuibile alla de-
no eccessi di calore è assai critica. Innanzitutto le          posizione catodica durante l’elettrolisi di contami-
quantità di elementi che dovrebbero essere pro-                nanti presenti nelle soluzioni elettrolitiche utilizza-
dotti in tali esperimenti è molto piccola, perché              te. Di conseguenza, si configura un processo di

                                                                                                                                primo piano
le probabilità di reazione sono assai basse, ed è              arrichimento “apparente” più che un fenomeno
quindi necessario utilizzare strumenti di analisi al           di trasmutazione nella materia condensata. È da
alta sensibilità. Un altro, fondamentale, proble-              sottolineare che è stato possibile determinare que-
ma riguarda la discriminazione di elementi even-               sti elementi solo grazie all’attivazione neutronica,
tualmente prodotti da trasmutazioni, da quelli                 perché presenti a livelli estremamente bassi.
provenienti da contaminazioni. Se la tecnica di                La tecnica più appropriata per evidenziare le trac-
analisi utilizzata è risolta spazialmente, come la             ce di trasmutazioni è la misura dell’abbondanza
microanalisi (SEM-EDX) o la spettrometria di mas-              isotopica dei presunti prodotti di trasmutazione e
sa da ioni secondari (SIMS), la presenza, a fine               l’osservazione della loro eventuale deviazione dal
esperimento, di elementi non presenti inizialmen-              valore naturale. Infatti, se i “nuovi” elementi fos-
te non costuisce una prova sicura della loro for-              sero il risultato di una reazione nucleare, il loro
mazione a causa di un processo di trasmutazio-                 rapporto isotopico dovrebbe essere legato a quel-
ne. È infatti possibile che questi elementi inizial-           lo delle specie reagenti, e differire quindi da quel-
mente fossero presenti nella zona di misura con                lo naturale. La misura del rapporto isotopico può
un livello di concentrazione inferiore a quello mi-            essere effettuata tramite spettroscopia di massa;
nimo rivelabile dalla strumentazione. Poi, a cau-              a causa delle piccole quantità dei segnali da mi-
sa di processi di trasferimento di massa, la loro              surare, anche in questo caso è necessario però di-
concentrazione è aumentata nella zona di misura                sporre di strumentazione ad alta risoluzione, oltre
rendendoli rivelabili.                                         che ad elevata sensibilità, per poter discriminare
Inoltre, anche nel caso in cui si utilizzino tecniche          le interferenze di massa dovute ai composti (tipica-
di analisi integrali e ad elevata sensibilità, quali l’at-     mente organici) con massa nominale pari a quella
tivazione neutronica (NAA) o la spettrometria di               degli isotopi degli elementi da misurare.
massa ICP, la comparsa di “nuovi “ elementi do-                Apicella et al. (ENEA) hanno presentato uno stu-
po l’esperimento può essere ascrivibile a contami-             dio di verifica fatto su dati preliminari che evi-
nanti provenienti dall’ambiente in cui si svolge l’e-          denziavano un rapporto isotopico anomalo sulla
sperimento stesso (componenti della cella elettro-             massa del rame, in film di nichel sottoposti ad
litica, strumenti di analisi e utensili utilizzati nella       elettrolisi. Le nuove analisi effettuate sugli stessi
manipolazione dei catodi ecc.).                                campioni con un SIMS a tempo di volo (TOF) ad
Santoro, Rosada (ENEA, Italia) e Avino (ISPESL),               alta risoluzione (misure effettuate per cortese col-
hanno riportato i risultati di misure di attivazione           laborazione da Mel Brooks c/o Assing ) e con un
neutronica su film sottili di Pd sottoposti ad elet-           Super-SIMS (misure effettuate per cortese collabo-
trolisi. Un attento lavoro di verifiche sperimentali           razione da ETH di Zurigo ed NRL) hanno invece
su campioni “bianchi” ha dimostrato che le varia-              mostrato che l’apparente anomalia isotopica era
zioni nella concentrazione dei vari elementi rive-             dovuta all’interferenza di massa con un compo-
lati erano dovute a contaminazioni ambientali piut-            sto organico proveniente dal substrato polimeri-
tosto che alla “comparsa” di nuovi elementi. In-               co del film.
fatti, gli autori riferiscono che, a seguito di eviden-        Un esperimento interessante è quello di Iwamura
ze sperimentali, i livelli anomali di Ag, Au, Ir, Ta e Zn      (Mitsubishi Heavy Industries). Analisi effettuate tra-

                                                                     ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
                                                                                                                                          15
Vittorio Violante, Francesca Sarto, Emanuele Castagna, Stefano Lecci

                 mite fluorescenza X (XRF) e spettrometria di mas-            Teorie
                 sa sembrano indicare, in film multistrato Pd/CaO/Pd
                 sottoposti a permeazione con deuterio, la trasmu-            I contributi teorici ad ICCF-15 sono stati molto
                 tazione di elementi pesanti in altri di massa supe-          numerosi, più di quelli raccolti su ogni altro
                 riore (precisamente Ce in Pr e Sr in Mo). L’effetto          argomento.
                 sarebbe localizzato nelle regioni vicine alle inter-         Per dare spazio al confronto tra i vari modelli ed
                 facce del film nano-strutturato. Ad ICCF-15 l’auto-          alla discussione, inoltre, è stata organizzata una
                 re ha riportato i dati di un sistema sperimentale,           tavola rotonda sulle teorie, nella quale si è cercato
                 basato su tecniche nucleari, sviluppato apposita-            di far emergere soprattuto gli obiettivi ed i limiti
                 mente per misurare la distribuzione spaziale del             dell’impegno teorico.
                 deuterio vicino alle interfacce dei film utilizzati nel-     Un punto fondamentale, sottolineato da più par-
                 la permeazione. A supporto dei risultati sperimen-           tecipanti, è senz’altro la necessità di poter disporre
                 tali, l’autore ha avviato anche un lavoro teorico            di un insieme di risultati sperimentali affidabili, con-
                 basato su calcoli da principi primi della struttura          divisi e criticamente analizzati rispetto ai possibili
                 elettronica degli elementi prodotto di trasmuta-             artefatti strumentali. Tale esigenza è necessaria per
                 zione. L’esperimento di Iwamura è stato oggetto di           poter stabilire univocamente l’obiettivo che ogni
                 vari tentativi di replica.                                   interpretazione teorica si propone di raggiungere.
                 Kitamura et al. (Kobe University) hanno riporta-             Un primo passo in questo senso può essere fatto
                 to i risultati di un lavoro di replica dell’esperimen-       riducendo l’insieme delle osservazioni sperimenta-
primo piano

                 to di Iwamura molto accurato. Tramite tecniche               li a quelle più abbondantemente documentate.
                 di analisi basate su acceleratore (in-situ ed ex-situ        Il quesito principale al quale la teoria deve fornire
                 PIXE, ERDA), essi hanno riferito risultati “appa-            una risposta è quello del superamento della bar-
                 rentemente” positivi, in 8 esperimenti su 14, del-           riera di Coulomb tra due nuclei di deuterio. Un se-
                 la trasmutazione dello Sr in Mo a seguito della              condo problema è quello di spiegare i valori ano-
                 permeazione di film multistrato CaO/Sr/Pd con                mali delle probabilità di reazione osservate, in par-
                 deuterio, sebbene l’identificazione del segnale del          ticolare l’alta probabilità di emissione di calore ed
                                                                              4He in assenza di raggi gamma e la bassissima pro-
                 Mo non sia priva di incertezza e fenomeni come lo
                 sputtering preferenziale possano essere respon-              babilità di emissione di neutroni e trizio, che la rea-
                 sabili di parte dei risultati osservati. Esperimenti         zione D+D dovrebbe avere nella materia condensa-
                 incrociati di emissione di raggi gamma durante la            ta, diversamente da quanto avviene nel vuoto.
                 permeazione con deuterio di campioni impianta-               Un altro aspetto importante che la teoria deve af-
                 ti con 183W, finalizzati alla rivelazione della radia-       frontare, è quello della interdisciplinarità del feno-
                 zione associata alla reazione di trasmutazione di            meno, che implica l’unione di modelli e concetti
                 tale elemento nell’isotopo radioattivo 191Pt, han-           sia di fisica nucleare che di stato solido, di chimica,
                 no dato esito negativo.                                      di elettrochimica, di scienza di materiali, di nanotec-
                 Un altro tentativo di replica dell’esperimento di            nologia, ciascun settore con il suo proprio linguag-
                 Iwamura è stato condotto dal Naval Research La-              gio e formalismo.
                 boratory di Washington D.C. (NRL, Dr. Grabrowski)            Al momento, un modello completamente condi-
                 in collaborazione con lo stesso gruppo di Iwamu-             viso e coerente con le varie osservazioni sperimen-
                 ra. Il lavoro di verifica, molto articolato ed accura-       tali non è ancora disponibile, nonostante molti
                 to, non ha permesso tuttavia di ottenere la con-             degli impiani teorici proposti siano assai ben strut-
                 ferma dei risultati giapponesi, attribuendo a con-           turati ed elaborati. Senza voler scendere nel det-
                 taminazioni ambientali, piuttosto che a trasmuta-            taglio dei singoli lavori, il che renderebbe questa
                 zioni, la presenza anomala di alcuni elementi. Il di-        descrizione troppo specifica, ci limitiamo a citare
                 battito è comunque tuttora in corso, contestual-             alcuni concetti, più rappresentativi dei vari ap-
                 mente alla raccolta di ulteriori dati di conferma da         procci teorici utilizzati.
                 parte dell’istituto giapponese.                              Il lettore interessato potrà trovare maggiori detta-

                   ENERGIA, AMBIENTE E INNOVAZIONE 1/2010
    16
La XV Conferenza internazionale sui fenomeni nucleari nella materia condensata (ICCF-15)

gli nelle presentazioni già disponibili sul sito web          risonanza, applicato alle oscillazioni fononiche
della conferenza (http://www.iccf15.frascati.enea.it)         ed elettromagnetiche.
o, prossimamente, nelle relazioni che saranno pub-            Poca attenzione generalmente viene prestata al
blicate nel libro dei Proceedings (edizioni ENEA).            modello che si assume per descrivere la struttura
L’aumento della sezione d’urto della rezione D+D              del nucleo degli atomi del reticolo cristallino del
nella materia condensata, dovuto allo screening               metallo. Un lavoro originale da questo punto di vi-
elettronico, è stato descritto nei paragrafi prece-           sta è quello di Cook e Dallacasa, che propongono
denti. Il fenomeno è ben conosciuto e verificato              una struttura di tipo cubico a facce centrate (FCC)
sperimentalmente in un intervallo di energie de-              per il nucleo del Pd, e ne analizzano le possibili im-

                                                                                                                               primo piano
gli ioni incidenti dell’ordine dei keV e tende ad es-         plicazioni ai fini di reazioni di trasmutazione.
sere più pronunciato al diminuire di tale energia.            Alcuni lavori si propongono di descrivere il proble-
L’estrapolazione fino ad energie dell’ordine delle            ma utilizzando il linguaggio della meccanica quan-
frazioni di eV, quali ci si aspetta di avere negli espe-      tistica (Hagelstein, Takahashi, Tasker). In tal caso,
rimenti di fusione fredda, porta a prevedere valo-            i vari lavori si differenziano per le ipotesi formula-
ri molto elevati con il conseguente abbassamen-               te sulla natura delle interazioni tra le varie parti
to della barriera coulombiana. Tuttavia, tale mec-            (ioni deuterio, atomi del reticolo, elettroni, fono-
canismo non è da solo sufficiente a spiegare le ve-           ni [una quasiparticella che descrive un quanto di
locità di reazione che si possono presumere sulla             vibrazione in un reticolo cristallino rigido], fotoni)
base delle quantità di calore osservate; inoltre, l’e-        che formano il sistema.
strapolazione delle sezioni d’urto a valori di ener-          Infine, un paio di lavori esplorano la possibile re-
gia tanto diversi è giustificato solo se fosse piena-         lazione tra i meccanismi che spiegano le reazioni
mente compreso il meccanismo responsabile di                  “piezonucleari” e quelli che si assumono possa-
tale enhancement.                                             no essere alla base del fenomeno della fusione
Diversi modelli teorici si basano su fenomeni di              fredda (Pietrucci, Lacidogna). Senza poter, ovvia-
coerenza, che possono coinvolgere tanto l’insie-              mente, entrare nel merito delle prime, in quanto al
me degli ioni deuterio presenti nel reticolo me-              di fuori del tema di nostra competenza, ci limitia-
tallico (per es. Kim, con la teoria della conden-             mo ad osservare che per poter stabilire una plau-
sazione di Bose), come pure il collettivo elettroni-          sibile correlazione tra i due fenomeni sarebbe ne-
co del cristallo (per es. Chernov, Sibilia, Frisone).         cessario acquisire un maggior grado di conoscen-
Meccanismi di coerenza sono spesso citati come                za su entrambi i meccanismi.
causa o effetto della produzione di campi locali
molto elevati. Campi locali di stress dovuti alla             Conclusioni
presenza di dislocazioni si assume possano per-
mettere il confinamento spaziale degli ioni deu-              La Conferenza ha creato le condizioni per un con-
teri necessario perché avvenga la condensazio-                fronto scientifico ricco di scambi di idee e di osmo-
ne di Bose; campi elettrici locali prodotti dalle             si di conoscenza tra discipline.
oscillazioni plasmoniche si stima che possano ac-             La partecipazione di prestigiose istituzioni, il conte-
celerare due deuteri fino a superare la repulsio-             nuto delle presentazioni e l’accresciuto interesse
ne coulombiana.                                               nei confronti di questa disciplina sono gli indica-
La formazione di cluster di ioni deuterio è un al-            tori del livello raggiunto dalla conferenza e del-
tro meccanismo utilizzato da alcuni studiosi per              l’importanza scientifica della materia.
spiegare comportamenti coerenti, che possano                  I risultati calorimetrici presentati non lasciano dub-
rendere possibile una reazione di fusione (Storms,            bi sull’esistenza della produzione di eccesso di po-
Miley). Un altro concetto ricorrente è quello di              tenza in palladio deuterato.

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