Fotopolimerizzazione Tutto ciò che è essenziale sapere - specialfeature - Ivoclar Vivadent
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Fotopolimerizzazione | specialfeature 3 Guida pratica ai parametri chiave per la scelta del dispositivo di polimerizzazione corretto Indice 4 Rilevanza clinica dei sistemi di fotopolimerizzazione 5 Esigenze del dentista 7 Compatibilità con i materiali dentali 14 Intensità luminosa 17 Radiometria 18 Tutto sui conduttori ottici 20 Le batterie moderne durano più a lungo 22 Ergonomia e design 24 Qualità vs. prezzo 25 Checklist 26 Bluephase® Style – Il LED di minimo ingombro per qualsiasi impiego 28 Guida rapida per ottenere risultati di fotopolimerizzazione ottimali 29 Glossario dei termini più usati relativamente alla fotopolimerizzazione 30 Bibliografia
Fotopolimerizzazione | specialfeature 4 Rilevanza clinica della fotopolimerizzazione Molto più di un “male necessario” Cosa rispondereste istintivamente alle seguenti domande relative a problemi che possono presentarsi nell’attività di ogni giorno? ➡ Con quale frequenza e per quali motivi i vostri pazienti lamentano sensibilità post-operatoria? ➡ Qual è stata l’ultima volta in cui avete dovuto sostituire un’otturazione a causa del distacco del materiale? ➡ Quali sono le ragioni di perdita di ritenzione nei restauri ceramici di alta qualità? Queste domande vi fanno pensare al dispositivo di polimerizza- zione che utilizzate? Le lampade fotopolimerizzatrici sono le principali fonti di errore nella lavorazione dei materiali dentali fotopolimerizzanti [8-13,68-69]. Eppure sono fra gli strumenti più frequentemente utilizzati nello studio dentistico e sono quindi direttamente connesse a una percentuale significativa delle entrate dello studio. È essenziale, quindi, riconoscere la fondamentale importanza delle lampade fotopolimerizzatrici e considerare prioritario l’utilizzo di uno strumento di ottima qualità. L’impiego di un dispositivo di polimerizzazione ad alte prestazioni, associato a una tecnica di fotopolimerizzazione adeguata [2], è essenziale Fig.: La fotopolimerizzazione influenza in modo determinante le prospettive di successo a per garantire il successo a lungo termine dei trattamenti e il lungo termine del trattamento. benessere dei pazienti.
Fotopolimerizzazione | specialfeature 5 Esigenze del dentista Domande dallo studio (dentistico) Come dice il proverbio, “una catena è forte solo quanto il suo anello più debole”. Analogamente, i materiali fotopolimerizzanti daranno risultati conformi alle dichiarazioni dei rispettivi produttori solo se trattati con una quantità sufficiente di energia luminosa e lunghezze d’onda blu-violette adeguate alla loro polimerizzazione [1]. I dentisti dovrebbero porsi una serie di domande prima di decidere quale lampada fotopoli- merizzatrice acquistare, ad esempio: ➡ “Qual è l’intensità luminosa che mi serve?” ➡ “Qual è il range di emissione spettrale necessario per i materiali che utilizzo nel mio studio dentistico?” ➡ “Qual è la tecnica di fotopolimerizzazione ideale?” ➡ “Quanto deve durare l’esposizione?” ➡ “Quali sono i criteri di qualità che ritengo importanti per l’acquisto di una nuova lampada fotopolimerizza- trice all’avanguardia?” Grazie alla nostra esperienza decennale nello sviluppo di lampade fotopolimerizzatrici e di materiali fotopolimerizzanti innovativi, siamo in grado di rispondere a queste domande e a Fig.: La forza innovativa della Bluephase® Style di Ivoclar Vivadent con il LED Polywave® a banda larga genera l’indispensabile range molte altre. spettrale blu-violetto. Questa guida pratica approfondisce una serie di caratteristiche determinanti del prodotto e offre informazioni ben documen- tate sui criteri clinicamente rilevanti essenziali per l’impiego quotidiano delle lampade fotopolimerizzatrici LED, di cui è necessario tenere conto per l’acquisto di un nuovo dispositivo di polimerizzazione. P o l y w a v e®
Fotopolimerizzazione | specialfeature 6 Polimerizzazione sufficiente, obiettivo principale del trattamento Fig.: Lo strato superficiale appare correttamente polimerizzato (verde) in entrambi i restauri, quello completamente polimerizzato (a sinistra) e quello non sufficientemente polimerizzato (a destra). Il rischio di una polimerizzazione insufficiente (grigio) nelle aree pro- fonde dei restauri non è determinabile in base allo strato superficiale. Ottenere un grado sufficiente di polimerizzazione è una È di fondamentale importanza considerare le caratteristiche priorità assoluta del trattamento. Il successo a lungo termine fisiche del materiale polimerizzato nella sua interezza, e queste di un restauro realizzato con materiali fotopolimerizzanti è includono la durezza raggiunta, in particolare nello strato garantito solo se la polimerizzazione è sufficiente. È stato inferiore del restauro, la resistenza alla flessione e l’elasticità, dimostrato che un grado insufficiente di polimerizzazione è la oltre ai valori abrasivi. Le specifiche dei produttori relativamente causa potenziale di una serie di conseguenze avverse: alla polimerizzazione adeguata della loro gamma di prodotti sono linee guida importanti. I produttori, perlomeno i più noti, ➡ Riduzione della durezza e della resistenza all’usura basano queste raccomandazioni su test clinici eseguiti su vari [8-12] materiali e vari spessori dello strato. [26]. ➡ Indebolimento dell’adesione al dente [22,23] ➡ Aumento del “washout” di resina composita lungo Il grado sufficiente di polimerizzazione dipende da molti il margine gengivale [20] fattori. I più importanti sono, tuttavia, l’elevata intensità ➡ Aumento della colonizzazione batterica del composito luminosa, la durata dell’esposizione e l’emissione spettrale per [20] attivare i fotoiniziatori della resina. In altre parole, la lampada ➡ Ridotta stabilità cromatica [13,14] fotopolimerizzatrice deve essere compatibile con i materiali ➡ Maggiore rilascio di sostanze eluibili e aumento resinosi utilizzati [67]. della citotossicità [21, 24,15-19] ➡ Rischio di sensibilità post-operatoria, carie secondarie e frattura del restauro [8-21] Dal momento che la superficie delle resine composite fotopolimerizzate appare dura già dopo una breve polimerizzazione, la qualità effettiva della polimerizzazione non è determinabile con mezzi tattili (ad es. una sonda), né con altri strumenti.
Fotopolimerizzazione | specialfeature 7 Compatibilità con i materiali dentali I diversi fotoiniziatori Per convertire un monomero in un poli- Per questa ragione, i compositi in tonalità Ivocerin® è un’altra novità nel campo dei mero sono necessari i fotoiniziatori, sos- bleach, usati per i restauri di colore molto fotoiniziatori [70]. Rispetto al canfor- tanze che, sotto l’azione della luce, si brillante e altri materiali, come gli adesivi, ochinone, Ivocerin offre un tasso di scompongono in radicali determinando la contengono, tra gli altri ingredienti, foto- assorbimento elevato nella gamma di polimerizzazione dei monomeri. Il fotoini- iniziatori bianchi, come l’ossido di acilfos- luce visibile, una fotoreattività significa- ziatore più usato è il canforochinone, che fina (ad es. Lucirin TPO) o il fenilpropane- tivamente aumentata e un’ottima stabilità assorbe la luce in una gamma di lunghe- dione (PPD). Questi fotoiniziatori assor- cromatica. Grazie a queste qualità zze d’onda compresa fra 390 e 510 nm bono principalmente la luce nella gamma Ivocerin ha consentito lo sviluppo di com- ed è caratterizzato dal colore giallo, di lunghezze d’onda compresa fra 380 e positi estetici come Tetric EvoCeram® ovvero il colore complementare della luce 430 nm [71]. Bulk Fill e Tetric EvoFlow® Bulk Fill. Questi blu. Purtroppo il colore giallo del canfo- compositi garantiscono una profondità di rochinone influenza la tonalità del polimerizzazione fino a quattro millimetri restauro polimerizzato [28]. Nonostante il e possono essere fotopolimerizzati in 10 fotoiniziatore si scomponga quasi com- secondi con qualsiasi lampada fotopoli- pletamente nel corso del processo di merizzatrice disponibile in commercio. polimerizzazione, una lieve tinta giallognola permane nel tempo. Canforochinone Ossido di acilfosfina Ivocerin® Fig.: Report pubblicato da Research and Development Ivoclar Vivadent AG, ‘Ivocerin® – a milestone in composite technology’, Schaan, 2013
Fotopolimerizzazione | specialfeature 8 Gamma delle lunghezze d’onda intensità luminosa rel. Fotoiniziatore: canforochinone Fotoiniziatore: ossido di acilfosfina,es. Lucirin TPO Lampada fotopolimerizzatrice LED di 2° generazione con LED monowave Bluephase® Style con LED Polywave® Fonte: R&D Ivoclar Vivadent AG, Schaan, 2014 350 400 P o l y w a v e® 450 500 550 [nm] La possibilità di fotopolimerizzare qualsiasi materiale dentale e polimerizzare qualsiasi materiale a causa del loro caratteristico qualsiasi sistema fotoiniziatore dipende essenzialmente spettro di emissione ridotto (monowave), nella gamma dall’emissione spettrale della lampada fotopolimerizzatrice. compresa fra 430 nm e 490 nm. Tuttavia, le attuali lampade Grazie al loro spettro di emissione a banda larga, le lampade fotopolimerizzatrici LED di terza generazione (ad es. Bluephase® alogene erano in grado di attivare senza problemi l’intera Style) generano luce blu in una gamma compresa fra 385 e gamma di fotoiniziatori. Le lampade LED convenzionali di 515 nm e sono quindi indicate per la polimerizzazione di seconda generazione non sono automaticamente idonee a qualsiasi materiale fotopolimerizzante [32,35,36].
Fotopolimerizzazione | specialfeature 9 Materiali diversi, requisiti diversi Polimerizzazione di compositi La polimerizzazione dei compositi dentali è l’indicazione più importante delle lampade fotopolimerizzatrici. La qualità della polimerizzazione dei compositi può essere determinata analizzando alcune proprietà dei materiali polimerizzati. I compositi subiscono modifiche relativamente alla durezza, alla resistenza alla flessione e all’elasticità nel corso del processo di polimerizzazione. La profondità di polimerizzazione è direttamente correlata alla radianza della lampada fotopolimerizzatrice. I sistemi di misurazione spettroscopici, come la spettroscopia a infrarossi, sono utili per determinare i risultati della conversione dei monomeri, ad es. il grado di conversione. In genere, la profondità di polimerizzazione dipende dalla tonalità e dalla traslucenza del materiale. Quanto più il composito è opaco e scuro, tanto meno E NTED profonda sarà la polimerizzazione [25,26,29-37,38]. AT P n ® Iv oceri R TO IG H T I NITI L A Fig.: Tetric EvoCeram® Bulk Fill e Tetric EvoFlow® Bulk Fill
Fotopolimerizzazione | specialfeature 10 Polimerizzazione degli adesivi Polimerizzazione attraverso i materiali ceramici La polimerizzazione inadeguata degli adesivi produce un I compositi fotopolimerizzanti e a polimerizzazione duale indebolimento della resistenza al taglio del legame adesivo su vengono utilizzati nella cementazione adesiva dei materiali da smalto e dentina. Il canforochinone è spesso usato come restauro indiretti. Soprattutto in caso di restauri in ceramica fotoiniziatore nei sistemi adesivi fotopolimerizzanti. Tuttavia, integrale di elevata qualità, basati su materiali in vetro- nel tempo, il canforochinone è soggetto a modificazioni ceramica, si raccomanda una tecnica adesiva con resina progressive in formulazioni altamente acide. Questo composita. A causa dell’opacità di questi materiali, tuttavia, la rappresenta un problema, soprattutto negli adesivi quantità di luce che raggiunge effettivamente la resina è automordenzanti. Spesso questo ostacolo viene aggirato notevolmente ridotta. aggiungendo quantità elevate di canforochinone o utilizzando un sistema iniziatore resistente agli acidi come l’ossido di Il dentista deve quindi accertarsi che la lampada acilfosfina (ad es. Lucirin TPO). È quindi consigliabile utilizzare fotopolimerizzatrice produca un’intensità luminosa adeguata una lampada fotopolimerizzatrice LED a banda larga per quando effettua restauri indiretti. Solo se la radianza è polimerizzare gli adesivi (vedere pag. 7, “Compatibilità con i sufficientemente elevata, la luce riesce a penetrare attraverso materiali dentali”). In questo modo si può essere certi di la corona o l’inlay per raggiungere il cemento composito e ottenere un grado adeguato di polimerizzazione anche se garantire un’adeguata profondità di polimerizzazione [2]. l’adesivo non contiene canforochinone. Diduzione dell’intensità della luce blu di polimerizzazione attraverso strati di ceramica di varie tonalità e spessori 1500 ntensità luminosa [mW/cm2] 1000 intensità luminosa min. 500 400 mW/cm2 0 Fig.: Adhese® Universal 0 1 2 3 Spessore dello strato ceramico [mm] IPS Empress E03 IPS e.max Press LT A3 IPS e.max Press HO0 R&D, Ivoclar Vivadent AG, Schaan, Liechtenstein, 2009
Fotopolimerizzazione | specialfeature 11 Rimozione del materiale in eccesso Polimerizzazione dei sigillanti per solchi Fino a poco tempo fa, la lavorazione dei cementi compositi I sigillanti per solchi disponibili sul mercato sono in prevalenza adesivi era considerata difficile a causa della scomodità di sistemi mono/bicomponenti riempiti o non riempiti [73], rimozione del materiale in eccesso. I moderni cementi compo- perlopiù a base di metacrilato (ad es. Bis-GMA). Viene fatta siti (ad es. Variolink Esthetic) sono studiati per facilitare l’aspor- una distinzione tra sigillanti autopolimerizzanti e fotopolimeri- tazione perché consentono di prepolimerizzare il materiale in zzanti; attualmente la maggior parte dei prodotti è fotopoli- eccesso a una consistenza ideale con una breve applicazione merizzante. di luce e quindi di rimuoverlo con un ablatore. I sigillanti per solchi fotopolimerizzanti necessitano di una fonte A seconda del tipo di restauro, è importante attenersi alle di luce adeguata per polimerizzare. Come per gli altri materiali indicazioni del produttore rispetto alla tecnica corretta da dentali, la polimerizzazione viene innescata con l’aiuto di un adottare per la fotoattivazione iniziale del materiale residuo. catalizzatore (ad es. canforochinone o altri fotoiniziatori), che Dopo la rimozione del materiale in eccesso, il cemento compo- assorbe la luce in una gamma specifica di lunghezze d’onda. sito viene nuovamente irradiato con la lampada per ottenere Questo significa che per fotopolimerizzare i sigillanti per solchi la polimerizzazione finale. sono necessari una lampada con un’intensità luminosa minima sufficiente (≥300 mW/cm2) nella gamma di lunghezze d’onda blu-violette richiesta e un tempo di esposizione adeguato. Fig.: Helioseal® F Fig.: Variolink® Esthetic LC e Variolink® Esthetic DC
Fotopolimerizzazione | specialfeature 12 Gamma delle lunghezze d’onda Le lampade LED in genere hanno uno spettro luminoso più tutti i materiali dentali che rispondano allo spettro di limitato delle alogene, che erano molto utilizzate in passato. emissione da blu a violetto [32,35,36]. Uno di questi dispositivi Di conseguenza, la polimerizzazione di materiali non contenenti è Bluephase® Style con il LED Polywave®. unicamente canforochinone come fotoiniziatore può essere problematica, anche quando si utilizzano lampade LED moderne. Al fine di utilizzare in sicurezza i materiali dentali nel proprio Queste formulazioni possono includere materiali compositi in studio, i dentisti dovrebbero ricevere dai produttori delle lam- tonalità bleach o adesivi speciali (vedere la pagina seguente). pade LED convenzionali una sorta di “lista nera”, ovvero un In queste situazioni, i dispositivi di polimerizzazione che elenco di tutti i materiali incompatibili. Spesso, tuttavia, questi emettono luce in uno spettro a banda larga offrono vantaggi elenchi non sono disponibili o sono incompleti. Utilizzare un significativi. Queste lampade sono progettate in modo da risul- dispositivo di polimerizzazione che emetta luce in uno spettro tare compatibili non solo con i picchi di assorbimento dei a banda larga è quindi l’unico modo per garantire il raggiun- singoli fotoiniziatori, come il canforochinone, ma anche con gimento di una polimerizzazione affidabile. Unità LED convenzionali Unità LED a banda larga di 3° generazione, di 2° generazione ad es. Bluephase® Style Canforochinone Intensità relativa Intensità relativa 390 410 430 450 470 490 510 530 390 410 430 450 470 490 510 530 Intensità relativa Intensità relativa acilfosfina Ossido di 390 410 430 450 470 490 510 530 390 410 430 450 470 490 510 530 Fig.: Una polimerizzazione completa si ottiene solo in presenza di un’adeguata sovrapposizione (area azzurra) tra lo spettro di emissione della luce (linea blu scuro) e lo spettro di assorbimento del fotoiniziatore (linea gialla/grigia).
Fotopolimerizzazione | specialfeature 13 Compatibilità “Un altro ostacolo alla tecnologia LED continua ad essere l’output spettrale limitato che non può polimerizzare tutte le formulazioni di resina correnti.” I materiali elencati di seguito sono notoriamente problematici. A seconda della lampada fotopolimerizzatrice LED e dello “Nessuno dispone di un elenco completo dei spettro di emissione luminosa, il materiale può essere o non prodotti incompatibili...” essere compatibile: “Spetta ai dentisti verificare la compatibilità Compositi per otturazione tra lampade e resine utilizzate.” ➡ Solitaire 2 di Heraeus Kulzer (CRA, Vol. 30, Ed. 2, febbraio 2006) Adesivi ➡ Touch & Bondd i Parkell “ … la maggior parte delle unità funziona (prodotto successore compatibile: Brush & Bond) solo con il fotoiniziatore canforochinone… ” (The Dental Advisor, Vol. 23, N. 5, giugno 2006) Cementi compositi ➡ Panavia F di Kuraray (prodotto successore compatibile: Panavia F2.0) “… il campione di composito può apparire ➡ Calibra opaque di Dentsply duro ma non aver raggiunto in realtà il grado di conversione sufficiente…” Vernici protettive fotopolimerizzanti ➡ BisCover di Bisco “Verificare la compatibilità con il produttore ➡ Luxaglaze di DMG della resina” ➡ Palaseal di Heraeus Kulzer (ADA, American Dental Association: ➡ Enamic Stains Kit di VITA Professional Product Review, Vol. 1, (raccomandazione del produttore) Ed. 2, autunno 2006) ➡ OPTIGLAZE Color di GC ➡ Pro-Seal di SDI Laboratories ““Le glasure in resina (trasparente) e le tonalità bleach (bianco) dei compositi non possono contenere canforochinone... … [e] richiedono una lampada fotopoli- ? merizzatrice che emetta luce a una lunghezza d’onda inferiore, intorno a 420 nm.” (REALITY Now, #184, nov/dic 2006) Lo spettro a banda larga emesso dall’unità LED comprende luce sia blu che violetta? In alternativa, il produttore fornisce “ … il problema delle lampade LED consiste un elenco di tutti i materiali incompatibili? Utilizza materiali nell’impossibilità di polimerizzare tutti i incompatibili nel Suo studio dentistico? materiali.” “ … è necessario di tenere comunque a disposizione una lampada alogena.” “ … la soluzione consiste nell’acquistare una lampada LED in grado di polimerizzare tutti i materiali.” (REALITY, Vol. 20, 2006)
Fotopolimerizzazione | specialfeature 14 Intensità luminosa 1.000 mW/cm²: il valore ideale La luce normale non è abbastanza potente da polimerizzare i esposizione non vengono opportunamente regolati, non può materiali ad uso dentale. A questo scopo è necessaria una luce essere garantita la completa polimerizzazione del composito o blu ricca di energia. Anche per i restauri diretti in genere è dell’adesivo negli strati più profondi. L’intensità luminosa deve necessaria una radianza (comunemente detta “intensità dunque essere controllata regolarmente perché la potenza di luminosa”) di almeno 400 mW/cm2 [27,39]. emissione della lampada fotopolimerizzatrice diminuisce col tempo. I radiometri, incorporati o forniti separatamente, o una Tuttavia, un valore minimo di 1.000 mW/cm2 è considerato sfera di Ulbricht sono strumenti utili per misurare la potenza ideale. Questo valore consente applicazioni omogenee con della lampada [62-66]. tempi di esposizione brevi (10 secondi) anche in condizioni non ideali (ad. es. fotopolimerizzazione a distanza) e garantisce In passato, molti studi internazionali hanno dimostrato che che i restauri indiretti siano sufficientemente polimerizzati l’emissione luminosa dichiarata dai produttori, in molti casi quando l’irradiazione avviene attraverso il restauro ceramico o non veniva confermata dalle misurazioni effettuate nello la struttura del dente [74]. studio dentistico. È quindi estremamente importante che i dentisti verifichino l’intensità luminosa minima garantita dal Se l’intensità luminosa è minore, il tempo di polimerizzazione produttore e controllino regolarmente questo valore deve essere prolungato di conseguenza. Se i tempi di [3-7,40,41]. Unità foto- Produttore Intensità luminosa [mW/cm2] Percentuale di unità polimerizzatrice Valore Valore con un’intensità di ? indicato dal medio < 70% del valore produttore misurato dichiarato dal produttore Bluephase Ivoclar Vivadent 1.100 (±10%) 1,066 0% La lampada fotopolimerizza- SmartLite PS Dentsply 950 927 0% trice utilizzata nel Suo studio Mini L.E.D. Satelec 1.250 872 50% produce un’intensità luminosa FlashLite 1401 Discus Dental 1.400 859 88% di (almeno) 1.000 mW/cm2? Radii SDI 1.400 825 86% L’intensità luminosa minima L.E.Demetron 1 Kerr Hawe 1.000 699 67% è chiaramente definita, per Elipar Freelight 2 3M Espe 1.000 602 58% esempio in una dichiarazione relativa ai valori di tolleranza Translux Power Blue Heraeus Kulzer 1.000 513 100% nelle istruzioni per l’uso del Elipar Freelight 1 3M Espe 400 231 88% produttore? Tabella: C.-P. Ernst et al: Field test on the light emission performance of curing devices in dental practices, DZZ 60 (2006) 9, 466 – 471
Fotopolimerizzazione | specialfeature 15 Il principio “Total Energy”... ... o in altre parole: Qual è il tempo di esposizione necessario per la riuscita della polimerizzazione? Il principio “Total Energy” afferma che il processo di fotopolimerizzazione dipen- de dall’energia ed è in sostanza il prodotto dell’intensità luminosa e del tempo. [74]. La diretta proporzionalità all’inten- sità luminosa è valida solo entro un dato sistema iniziatore/ monomero. La dose richiesta dipende dal tipo, dalla tonalità e dalla traslu- cenza del composito [29-34]. Come regola generale, per polimerizzare in modo adeguato un singolo incremento è necessaria una dose massima di 16.000 mW/cm2; in alcuni casi il valore può essere inferiore. Sulla base di questo valore massimo, è possibile calcolare vari tempi di polimerizzazione a seconda dell’intensità luminosa della lampada fotopolimerizzatrice utilizzata. Principio “Total Energy” Dose di energia richiesta = Tempo di polimerizzazione risultante Intensità luminosa Esempi Dose di energia richiesta 16.000 mWs/cm2 16.000 mWs/cm2 16.000 mWs/cm2 ÷ Intensità luminosa ÷ 400 mW/cm2 ÷ 800 mW/cm2 ÷ 1.600 mW/cm2 = Tempo di polimerizzazione risultante = 40 s = 20 s = 10 s I compositi moderni come Tetric EvoCeram® Bulk Fill e Tetric EvoFlow® Bulk Fill possono essere fotopolimerizzati con una bassa dose di energia pari a 10.000 mW/cm². A seconda della potenza di emissione della lampada fotopolimerizzatrice utilizzata, questi materiali possono essere fotopolimerizzati in un tempo molto ridotto, anche se applicati in incrementi fino a 4 mm. Tetric EvoCeram® Bulk Fill e Tetric EvoFlow® Bulk Fill Dose di energia richiesta 10.000 mWs/cm2 10.000 mWs/cm2 10.000 mWs/cm2 ÷ Intensità luminosa ÷ 500 mW/cm2 ÷ 1.000 mW/cm2 ÷ 2.000 mW/cm2 = Tempo di polimerizzazione risultante = 20 s = 10 s =5s
Light-curing | specialfeature 16 Possibili effetti collaterali dell’accumulo di calore Le moderne lampade LED generano intensità luminose elevate ➡ Posizionamento corretto e fermo del conduttore ottico e quindi rilasciano maggiore energia, il che può avere direttamente sopra il restauro conseguenze non solo sul restauro ma anche sulla polpa e/o ➡ Rispetto dei tempi di polimerizzazione indicati dal sui tessuti molli adiacenti. Il calore viene rilasciato durante il produttore processo di polimerizzazione a causa della reazione esotermica ➡ Getto d’aria sul dente immediatamente prima, durante della resina composita e dell’energia di irradiazione della e dopo il trattamento lampada fotopolimerizzatrice. Come regola generale, è ➡ Tempi di polimerizzazione più lunghi con minore possibile affermare che a una maggiore intensità luminosa intensità luminosa della lampada fotopolimerizzatrice corrispondono un maggiore rilascio di energia e un maggior calore percepito (e un minore L’opinione predominante è che la temperatura della polpa non tempo di polimerizzazione richiesto). debba aumentare più di 5,5 °C (circa 9° F) [46]. I produttori devono essere in grado di presentare i dati corrispondenti Per evitare possibili danni alla polpa o ai tessuti molli, le relativi al proprio prodotto. lampade fotopolimerizzatrici devono essere sempre utilizzate con cautela, buon senso clinico e competenza. Se la lampada emette l’intensità luminosa indicata dal produttore e il conduttore ottico è posizionato correttamente, i tempi di ? polimerizzazione consigliati non devono essere superati per evitare il rischio di un eccessivo accumulo di calore [36,42- 45,46-53]. Le seguenti misure contribuiscono a prevenire il rischio di un Ha accesso ai dati sullo sviluppo di calore durante la possibile accumulo di calore: polimerizzazione?
Fotopolimerizzazione | specialfeature 17 Misurazione della luce Fidarsi è bene, controllare è meglio L’adeguata polimerizzazione dei materiali dentali è la chiave quindi non adatto all’uso nello studio dentistico, rappresenta del successo clinico a lungo termine dei restauri diretti e lo standard di riferimento per la misurazione dell’intensità indiretti. In questo contesto, la radianza (= intensità luminosa) luminosa delle lampade fotopolimerizzatrici. Se calibrato della lampada fotopolimerizzatrice utilizzata è determinante regolarmente, questo metodo fornisce una precisione di per il successo finale del risultato. La luce emessa dal misurazione di ± 5%. dispositivo di polimerizzazione deve essere controllata regolarmente per verificare che la radianza non sia inferiore al Per contro, i radiometri convenzionali non forniscono valore minimo richiesto. Consigliamo di utilizzare un dispositivo misurazioni accurate dell’intensità luminosa. Questi dispositivi di misurazione appropriato, come un radiometro, per ottenere non possono essere calibrati e forniscono solo valori valori affidabili. approssimativi imprecisi. Sono quindi indicati solo per misurazioni relative e non assolute dell’intensità luminosa. I L’unità di misura fisica dell’intensità luminosa viene espressa radiometri in genere sono utilizzati per controllare regolarmente come il quoziente della potenza luminosa emessa in milliwatt la continuità dell’emissione luminosa e consentire all’utente di e l’area della finestra di uscita del fascio di luce attiva in intervenire tempestivamente in caso di un calo improvviso di centimetri quadrati: intensità. Il nuovo Bluephase® Meter II è l’unico radiometro in grado di Potenza per Area misurare l’intensità luminosa di tutti i diversi tipi di lampade fotopolimerizzatrici attualmente disponibili sul mercato (alogene, al plasma, laser LED), fornendo misurazioni precise per ciascuna tipologia senza alcuna limitazione. Rispetto alla sfera di Ulbricht raggiunge una precisione di misurazione pari [mW / cm2] a ± 10%, superiore a qualsiasi altro radiometro attualmente disponibile. Rappresenta quindi un’alternativa poco costosa e praticabile per lo studio dentistico. Intensità luminosa [mW/cm2] Esistono vari metodi di misurazione per determinare l’intensità luminosa o radianza delle lampade fotopolimerizzatrici. La sfera di Ulbricht è l’unico dispositivo di misurazione ? riconosciuto, che consente di misurare con precisione l’intensità Il produttore della lampada fotopolimerizzatrice offre un luminosa assoluta. Benché questo metodo sia molto costoso e radiometro per controllare l’intensità luminosa?
Fotopolimerizzazione | special feature 18 Tutto sui conduttori ottici Modi di trasmissione della luce Se una lampada fotopolimerizzatrice non è dotata di conduttore ottico, ma viene fornita con un LED montato anteriormente alla finestra di uscita del fascio, gran parte dell’intensità va persa a causa della diffusione a una certa distanza dal materiale da polimerizzare. Tuttavia, non sempre è possibile evitare le distanze nelle routine giornaliere, per esempio quando i materiali da polimerizzare si trovano in cavità profonde o su superfici prossimali difficili da raggiungere. In questi casi tempi di polimerizzazione devono essere aumentati di conseguenza. Le barrette in fibra di vetro si sono dimostrate particolarmente efficaci nel ridurre le perdite causate dalla diffusione. Le barrette sono composte da una miriade di singole fibre di vetro contenute in un involucro protettivo di vetro con velocità di trasmissione della luce definite con precisione. Date le loro eccezionali caratteristiche di emissione luminosa, i conduttori ottici a pareti parallele (standard) offrono un vantaggio rispetto ai conduttori ottici turbo rastremati. I conduttori ottici a pareti parallele possono essere posizionati fino a 8-9 mm di distanza prima che l’energia disponibile per il processo di polimerizzazione si dimezzi e il tempo di polimerizzazione debba essere raddoppiato, in linea con il principio “Total Energy”.
Fotopolimerizzazione | specialfeature 19 Oltre alle proprietà ottiche, i conduttori ottici possiedono altre caratteristiche che influenzano le routine quotidiane nello studio dentistico [9,25,54-58,59,60]. Per esempio, un conduttore ottico accorciato in punta facilita l’accesso a qualsiasi zona della cavità orale senza costringere il paziente a spalancare eccessivamente la bocca. Questo risulta importante soprattutto nel caso di pa- zienti pediatrici. Anche i conduttori ottici con diametro grande (circa 10 mm) risultano vantaggiosi perché garantiscono la completa irradiazione anche delle cavità più estese e delle otturazioni MOD, eliminando la necessità di molteplici esposi- zioni con un notevole risparmio di tempo. Idealmente, dovrebbe essere possibile rimuovere il conduttore ottico dal manipolo e sterilizzarlo in autoclave per garantire il massimo dell’igiene [61]. Il tempo di polimerizzazione raddoppia a una distanza di... LED montato Conduttore ottico Conduttore ottico anteriormente turbo standard ... circa 2-4 mm ... circa 5-6 mm ... circa 8-9 mm ? La lampada fotopolimerizzatrice è dotata di un conduttore ottico in fibra di vetro a pareti parallele? Il conduttore ottico ha diametro di 10 mm e punta accorciata per garantire che tutte le aree della cavità orale possano essere irradiate con facilità e in modo completo?
Fotopolimerizzazione | specialfeature 20 Le batterie moderne durano più a lungo Nulla è possibile senza elettricità Dato il loro basso consumo energetico, le lampade fotopoli- nulla di più seccante di dover interrompere un trattamento e merizzatrici LED possono essere efficacemente alimentate anche quindi il lavoro di routine di tutta l’équipe solo perché la batteria da una batteria. Il litio è diventato uno standard nella tec-nologia è scarica. delle batterie ed è ampiamente utilizzato in molte appli-cazioni, inclusi miliardi di telefoni cellulari. Le batterie agli ioni di litio e ai Questo implica la necessità di una modalità di emergenza. Se polimeri di litio sono piccole e leggere, durano a lungo perché l’équipe dentistica ritiene che non ci sia il tempo di ricaricare la hanno un basso tasso di autoscarica e possono essere ricaricate batteria, ma che sia necessario utilizzare immediatamente la velocemente. Sono possibili oltre 500 cicli di carica e molti di più lampada fotopolimerizzatrice, può scegliere tra due opzioni. La se la batteria si è scaricata solo parzialmente. Inoltre, gli speciali prima: utilizzare la batteria aggiuntiva fornita. Tale batteria circuiti protettivi forniscono un livello elevato di sicurezza. aggiuntiva non è gratuita e deve essere sempre tenuta sotto carica e riposta in un luogo facilmente accessibile. La seconda: le La tecnologia di carica di queste batterie garantisce l’eliminazione lampada fotopolimerizzatrici innovative consentono di collegare dell’effetto memoria, il fenomeno che riduce prematuramente e il manipolo al cavo di alimentazione della base di carica, offrendo irreversibilmente la capacità delle batterie al nichel metal idrato la possibilità di funzionamento con cavo. In questo modo il e al nichel cadmio di ricaricarsi completamente qualora la ricarica dentista può utilizzare la lampada fotopolimerizzatrice in qualsiasi venga effettuata prima che le batterie si siano completamente momento, indipendentemente dalla capacità della batteria. scaricate. Questi tipi di batterie sono considerati obsoleti per gli standard attuali. Per contro, le batterie agli ioni di litio o ai poli- meri di litio utilizzate nelle lampade LED di alta qualità non devono necessariamente essere completamente scariche prima di essere ricaricate. Le ricariche frequenti, anzi, aumentano considerevolmente la durata delle batterie. È quindi consigliabile Fig.: Click & Cure, riporre la lampada sull’apposita base di carica dopo ogni utilizzo. funzionamento con cavo Tuttavia, in genere dovrebbe essere possibile utilizzare il disposi- ? tivo di fotopolimerizzazione per almeno 20 minuti in interrotta- mente, senza necessità di ricaricarlo. La capacità della batteria deve sempre risultare sufficiente, in qualsiasi momento della giornata lavorativa nello studio dentistico, e la batteria non deve mai esaurire la capacità di riserva necessaria per eseguire restauri La capacità della batteria utilizzata – ovvero il tempo di diretti o indiretti anche estesi in una singola seduta. I dispositivi funzionamento – è sufficiente quando la batteria è carica? È moderni emettono un segnale acustico e/o visivo per avvisare in possibile utilizzare la lampada senza batteria nel caso in cui si tempo l’operatore che la lampada sta per spegnersi. Non c’è sia scaricata (funzionamento con cavo)?
Fotopolimerizzazione | specialfeature 21 Corretta manutenzione della batteria Le batterie ricaricabili, essendo piccoli alimentatori, devono essere trattate con cura. I seguenti consigli possono essere utili per garantire che le batterie durino il più a lungo possibile senza dare problemi. Fig.: Le batterie devono poter Per evitare una scarica profonda irreversibile, le batterie in nichel essere rimosse rapidamente e metal idrato devono essere ricaricate dopo tre mesi al massimo con facilità. e le batterie in polimeri di litio o ioni di litio dopo sei mesi, se non vengono utilizzate per molto tempo. Le batterie al nichel metal idrato devono essere completamente Queste misure di manutenzione non sono necessarie per le scariche prima di poter essere ricaricate completamente. Le lampade fotopolimerizzatrici che utilizzano la carica a induzione. batterie agli ioni di litio, invece, possono essere ricaricate in La trasmissione di energia senza contatto elimina la necessità di qualsiasi momento. È addirittura consigliabile riporre la lampada pulire i contatti della batteria esposti o difficilmente accessibili. sull’apposita base di carica dopo ogni utilizzo per prolungare la La disinfezione con un comune panno è sufficiente a garantire durata della batteria. un’alimentazione ottimale ed affidabile in qualsiasi momento. I contatti della batteria esposti devono essere mantenuti liberi da Tutte le batterie, di qualsiasi tipo, sono soggette a invecchiamento. polvere e residui di composito per garantire un’adeguata con- Con il passare del tempo, la capacità della batteria diminuisce. duttività e capacità di carica in qualsiasi momento. I contatti Dopo 3 anni di utilizzo, le batterie ai polimeri di litio e agli ioni elettrici in metallo devono essere puliti regolarmente, per di litio perdono circa il 30% della loro capacità iniziale. Questo esempio con un cotton fioc o una salviettina intrisi di alcol. significa che la durata del funzionamento della batteria comple- tamente carica è sensibilmente inferiore rispetto a quando la batteria era nuova. È quindi consigliabile acquistare una batteria di riserva.
Fotopolimerizzazione | specialfeature 22 Ergonomia e design Il design deve soddisfare le vostre esigenze Si può discutere sui gusti, ma non sull’importanza del design. affidabile e senza intoppi. La lieve curvatura in punta del Il design comprende l’aspetto esteriore e l’ergonomia delle conduttore ottico, associata al design piatto del manipolo, lampade fotopolimerizzatrici. Idealmente, dovrebbe essere garantisce un accesso ideale all’area di trattamento in bocca. sviluppato attorno alle esigenze del dentista ed essere ottimizzato in termini di maneggevolezza clinica e facilità La possibilità di igienizzazione è un altro aspetto clinicamente d’uso nelle routine giornaliere. importante nel design delle lampade fotopolimerizzatrici. È necessario eliminare i residui di contaminanti o disinfettanti. La Di conseguenza, il manipolo deve essere il più possibile struttura esterna deve presentare il minor numero possibile di leggero, presentare una distribuzione del peso bilanciata e giunture e le superfici devono essere lavabili e igienizzabili adattarsi comodamente alla mano dell’operatore. Si riduce facilmente e rapidamente, senza residui. così al minimo la sollecitazione esercitata su mano e braccio, il che è particolarmente vantaggioso quando si eseguono Riassumendo, si consiglia di “testare” per un po’ la nuova restauri estesi. Inoltre, un design senza cavo consente al lampada fotopolimerizzatrice prima di acquistarla per essere dentista la massima libertà di movimento durante il trattamento certi che soddisfi tutte le proprie esigenze in termini di design dei pazienti. Il cavo di alimentazione smette così di costituire ed ergonomia. un intralcio sia per il dentista, sia per il paziente. Le attuali lampade fotopolimerizzatrici vengono proposte perlopiù con design a penna o a barra. Tuttavia è possibile ? notare differenze nella lavorazione e nella scelta del materiale. Le lampade fotopolimerizzatrici che si adattano all’anatomia della mano e non risultano spiacevolmente fredde o metalliche al tatto sono particolarmente vantaggiose. Riuscite a utilizzare la lampada con facilità, in modo intuitivo La coerenza tra ergonomia e design si ripercuote anche sul e senza tensioni? Il design e l’ergonomia della lampada si funzionamento della lampada fotopolimerizzatrice. adattano all’anatomia della mano e facilitano il L’azionamento direttamente intuitivo, con una sola mano, per mantenimento di un’igiene efficace? Il produttore vi offre la regolare il tempo di esposizione o avviare il processo di possibilità di “testare” il dispositivo per un paio di giorni polimerizzazione è fondamentale per garantire una procedura prima di acquistarlo?
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Fotopolimerizzazione | specialfeature 24 Qualità vs. prezzo La qualità ha un costo Se consideriamo la grande varietà di mente definiti, per essere classificata lampade fotopolimerizzatrici presenti sul come un dispositivo medico. Il famoso mercato, notiamo che accanto alle sigillo di approvazione TÜV e i quattro marche note e affermate compaiono caratteri accanto al marchio CE indicano numerosi dispositivi sospettosamente che l’unità è stata testata adeguata- economici. L’utilizzo di questi dispositivi mente. nello studio dentistico rappresenta un rischio incalcolabile sia per l’operatore, L’intensità luminosa indicata dal sia per il paziente. produttore è probabilmente la caratteristica di qualità più importante per i dentisti ai fin L’assistenza tecnica infatti è in genere inesistente e i dell’acquisto di una nuova lampada fotopolimerizza- dispositivi non soddisfano la qualità minima e gli standard di trice. Le prestazioni delle lampade fotopolimerizzatrici devono sicurezza richiesti. Per questo motivo il MHRA (Medicines and essere testate e calibrate meticolosamente prima della consegna Healthcare products Regulatory Agency), l’agenzia britannica ai rivenditori dentali per accertare che siano conformi alle del farmaco, ha emesso un rapporto di segnalazione contro dichiarazioni del produttore sull’intensità luminosa. Durante l’utilizzo di dispositivi contraffatti o non testati e ha diramato un l’assemblaggio finale, il produttore deve sottoporre ogni avviso di sicurezza consigliando agli operatori di disfarsi lampada fotopolimerizzatrice a controlli funzionali completi immediatamente di questi dispositivi per proteggere se stessi e i utilizzando strumenti di misurazione e collaudo di alta precisione. propri pazienti [75]. Opinion leader e riviste influenti del settore Queste misure sono essenziali per garantire il corretto hanno contribuito a focalizzare sempre più l’attenzione su funzionamento dell’unità nelle applicazioni dentali giornaliere. questo problema [76]. Ulteriori criteri qualitativi includono i) la resistenza dei singoli Il solo prezzo d’acquisto, però, anche se commisurato ai prezzi componenti quando utilizzati quotidianamente, ii) la disponibilità delle unità vendute da produttori famosi, non è una garanzia di di parti di ricambio e iii) il livello di assistenza e di garanzia qualità elevata. Fin dalla fase di sviluppo, i produttori di offerto dal produttore. dispositivi di polimerizzazione sono tenuti a rispettare tutte le linee guida e le norme nazionali sulla qualità dei paesi in cui ? intendono vendere il prodotto finito. Tuttavia, l’esperienza ha dimostrato che il solo marchio CE non rappresenta un livello sufficiente di protezione per il consumatore. Per garantire l’acquisto di un’unità che soddisfi i più alti standard qualitativi, è necessario verificare che la nuova lampada fotopolimerizzatrice La lampada fotopolimerizzatrice è dotata di un marchio “CE sia stata testata da un ente governativo indipendente, come il 0123” di certificazione dei dispositivi medici e di altri sigilli di TÜV, che sia stata provata la sua conformità con le normative qualità? L’intensità luminosa è garantita dal produttore? Che sulla sicurezza del prodotto e che soddisfi i requisiti, rigorosa- livelli di assistenza post-vendita e di garanzia sono offerti?
Fotopolimerizzazione | specialfeature 25 Checklist Criteri determinanti per l’acquisto di una nuova lampada fotopolimerizzatrice LED Requisito Bluephase® Style L’unità LED produce luce con uno spettro di emissione Sì, grazie al LED Polywave® appositamente sviluppato a banda larga blu-violetto? (385–515 nm). Viene fornito un elenco completo di tutti i materiali incompatibili? Il LED Polywave® può essere utilizzato universalmente per tutti i materiali dentali L’intensità luminosa è di (almeno) 1.000 mW/cm2? Sì, garantita dal produttore. L’unità include un radiometro per controllare l’intensità luminosa? Sì, Bluephase® Meter II. L’intensità luminosa minima è chiaramente definita, per esempio in una dichia- Sì, 1,100 mW/cm2 ± 10%. razione relativa ai valori di tolleranza nelle istruzioni per l’uso del produttore? Sono disponibili i dati relativi allo sviluppo di calore durante la Sì, nella documentazione scientifica, disponibile polimerizzazione? separatamente. La lampada fotopolimerizzatrice è dotata di un conduttore ottico Sì, un conduttore ottico da 10 mm, accorciato in punta. a pareti parallele composto da molte fibre di vetro singole? La lampada fotopolimerizzatrice è dotata di una batteria al litio? Sì, contiene una batteria ai polimeri di litio. La capacità della batteria utilizzata – ovvero il tempo di funzionamento – Sì, la capacità della batteria carica è di 20 minuti. è sufficiente per un’intera giornata di lavoro quando la batteria è carica? La batteria e la base di carica possono essere pulite facilmente in Sì, grazie alla tecnologia di carica a induzione. modo da eliminare qualsiasi residuo? La lampada può funzionare senza batteria nel caso in cui questa Sì, grazie alla funzione Click & Cure. si sia scaricata (funzionamento con cavo)? La lampada fotopolimerizzatrice è veloce e facile da utilizzare? Sì, la lampada si attiva con un semplice tocco e il funzio- namento avviene in modo intuitivo mediante due pulsanti. È possibile il funzionamento continuo silenzioso? Sì, grazie al raffreddamento continuo senza ventola. Il design è conforme ai requisiti di ergonomia e igienizzazione? Sì, il design ha già ricevuto numerosi riconoscimenti. Posso prendere in prestito la lampada per un paio di giorni Sì. per testarne le proprietà ergonomiche? La lampada fotopolimerizzatrice è classificata come dispositivo medico Sì. ed è stata collaudata da un ente indipendente rispetto alla sicurezza? Il produttore offre una garanzia? Sì, una garanzia di 3 anni sulla lampada fotopoli- merizzatrice e di 1 anno di garanzia sulla batteria.
Fotopolimerizzazione | specialfeature 26 Bluephase® Style Lampada fotopolimerizzatrice Il LED di minimo ingombro per Qualsiasi materiale grazie qualsiasi impiego al LED Polywave® La vera innovazione si rivela nell’uso. Ne è un esempio perfetto La capacità di polimerizzare tutti i materiali dentali dipende la lampada fotopolimerizzatrice Bluephase® Style con il LED dalla luce emessa. Contrariamente alle lampade LED di seconda Polywave® appositamente sviluppato, indicata per tutti i generazione, il LED Polywave® copre lo spettro a banda larga fotoiniziatori attualmente utilizzati nei materiali dentali. ottimale compreso fra 385 e 515 nanometri, come le lampade alogene alle quali è ispirato. Bluephase® Style è quindi indicata Piccola ed ergonomica nella forma, Bluephase® Style si adatta per la polimerizzazione di tutti gli attuali fotoiniziatori e in modo ideale a qualsiasi mano, femminile o maschile. Dato materiali dentali, senza alcuna limitazione. il peso ridotto e ben distribuito della lampada, la sollecitazione esercitata su mano e braccio risulta minore, indipendentemente dalle dimensioni della mano. È possibile accedere a qualsiasi superficie dentale senza costringere il paziente ad aprire la bocca in modo innaturale, grazie al conduttore ottico accorciato in punta e orientabile a 360 gradi. R R R R R R R R R R R R EADERS’ CHOICE AWARD 2 0 13 R P o l y w a v e®
Fotopolimerizzazione | specialfeature 27 Qualsiasi indicazione grazie Qualsiasi situazione grazie alla al raffreddamento continuo funzione Click & Cure Grazie a una tecnologia LED ad alta efficienza energetica, La collaudata funzione Click & Cure elimina gli irritanti tempi Bluephase® Style produce la stessa emissione luminosa di attesa quando si scarica la batteria. Con un semplice clic è generan-do meno calore. Decade quindi la necessità di una possibile connettere il manipolo al cavo di alimentazione della ventola. Questo significa poter lavorare senza interruzioni base di carica. anche quan-do la lampada viene utilizzata per realizzare restauri indiretti estesi.
Fotopolimerizzazione | specialfeature 28 Guida rapida al raggiungimento di risultati di fotopolimerizzazione ottimali Dichiarazione di consenso sulla fotopolimerizzazione in odontoiatria, pubblicata nel 2014 (Dalhousie University, Halifax, Canada) Prima di fotopolimerizzare, ricordare di: Precauzioni: ➡ Monitorare regolarmente e registrare l’emissione luminosa ➡ Evitare condizioni che ridurrebbero l’erogazione di luce della lampada fotopolimerizzatrice nel tempo, utilizzando sulla resina composita, ad es. lo stesso dispositivo di misurazione e lo stesso conduttore – T enere il puntale della lampada a diversi millimetri di ottico. Riparare o sostituire la lampada fotopolimerizzatrice distanza., se questa non soddisfa più le specifiche del produttore. – T enere il puntale della lampada inclinato rispetto alla ➡ Ispezionare e pulire la lampada fotopolimerizzatrice per superficie della resina accertarsi che le impostazioni siano corrette, che funzioni – C onduttore ottico sporco o danneggiato. bene e non presenti difetti né residui. ➡ È necessario prevedere esposizioni supplementari in ➡ Tenere presente che qualsiasi materiale a base di resina circostanze che possono limitare un accesso ideale del richiede una specifica quantità di energia che deve essere fascio di luce, ad esempio in presenza di ombre prodotte fornita alla lunghezza d’onda corretta (minima) per da fascette, strutture dentali interferenti o materiale garantire risultati soddisfacenti. È inoltre necessario restaurativo. osservare i tempi di irradiazione minimi. ➡ Fare attenzione al potenziale danno termico alla polpa e ai ➡ Attenersi ai tempi di esposizione e allo spessore degli tessuti molli in caso di esposizioni con livelli elevati di incrementi raccomandati dal produttore della resina, con energia o tempi di esposizione lunghi. gli opportuni adeguamenti qualora si utilizzi una lampada ➡ Raffreddare il dente con un getto d’aria in caso di tempi di di un produttore diverso. Aumentare i tempi di polimeri- esposizione più lunghi, o quando si utilizzano lampade zzazione in caso di distanze maggiori (> 5 mm) e di tonalità fotopolimerizzatrici con potenza di emissione elevata. più scure od opache. ➡ Non puntare mai il fascio di luce negli occhi ed evitare di ➡ Selezionare un puntale che garantisca un’emissione di luce guardare la luce riflessa, se sprovvisti dell’adeguata uniforme e che copra la maggior superficie possibile del protezione oculare (arancione). restauro. Polimerizzare ogni superficie indipendentemente, ➡ Verificare la durezza superficiale della resina composita nel utilizzando esposizioni sovrapposte se il puntale della lam- dente utilizzando una sonda dentale non fornisce informa- pada è più piccolo del restauro. zioni sull’adeguatezza della profondità di polimerizzazione. ➡ Posizionare il puntale della lampada il più vicino possibile (senza contatto) e perpendicolarmente alla resina composita da polimerizzare. ➡ Stabilizzare e mantenere il puntale del dispositivo di poli- merizzazione sopra la resina composita per tutta la durata dell’esposizione. Utilizzare sempre appositi occhiali e schermi protettivi per poter guardare la lampada fotopoli- merizzatrice e controllarne la posizione senza rischi per gli occhi.
Fotopolimerizzazione | specialfeature 29 Mini glossario di termini relativi alla fotopolimerizzazione Assorbimento Processo per il quale le onde (luminose) o i fotoni vengono Intensità luminosa Termine comune per indicare la radianza. incorporati da una sostanza assorbente, ad es. un fotoiniziatore. LED Acronimo di Light emitting diode (diodo a emissione luminosa) è un Batteria Batteria ricaricabile, nota anche come accumulatore. componente semiconduttore che irradia luce in una gamma di lunghezze Capacità La capacità di una batteria rappresenta la quantità di carica d’onda predefinita quando viene applicato un voltaggio. immagazzinata e indica per quanto tempo potrà essere utilizzata la lampada Lunghezza d’onda La lunghezza d’onda della luce è espressa in nano- fotopolimerizzatrice prima che la batteria debba essere ricaricata. metri (= 10-9 metri). L’occhio umano può vedere i colori nella gamma di Caratteristiche spaziali della radiazione Intensità luminosa di lunghezze d’onda compresa fra 380 nm (violetto) e 780 nm (rosso). Nella una fonte di luce dipendente dall’angolazione, per valutare la distribuzione fotopolimerizzazione viene utilizzata esclusivamente la gamma spettrale violetta- spaziale della radiazione. blu compresa fra 385 e 515 nm. Dose di energia Descrive la quantità di energia assorbita durante l’intera Ottica Termine comune per indicare l’insieme di tutte le parti ottiche di una durata della polimerizzazione rispetto alla superficie esposta alla luce emessa dal lampada fotopolimerizzatrice. dispositivo di polimerizzazione. La dose di energia è espressa in milliwatt al Perdite da diffusione La diffusione, in fisica, è una modifica della secondo [mW] per centimetro quadrato [cm2]. direzione del movimento di una particella a causa di un’interazione con un’altra Emissione Rilascio di onde elettromagnetiche da una fonte luminosa. particella locale, ovvero la diffusione dei fotoni al momento della collisione con gli atomi. Finestra di uscita del fascio Descrive il punto di uscita all’estremità di una fibra di vetro o la lente ottica montata direttamente anteriormente a un LED. Polimerizzazione Vedere Fotopolimerizzazione. Fotoiniziatore I fotoiniziatori sono sostanze fotosensibili che si Radianza Potenza radiante o flusso, comunemente detta anche “intensità scompongono in radicali se esposti alla luce di una specifica gamma spettrale. I luminosa”, descrive la quantità totale di energia elettromagnetica incidente su radicali innescano quindi una reazione di polimerizzazione. una superficie in relazione all’estensione dell’area interessata. La radianza è espressa in polilattide [mW] per centimetri quadrati [cm2]. Fotopolimerizzazione Indurimento di materiali compositi fotopolimerizzanti mediante polimerizzazione radicalica. I fotoni emessi vengono Radiometro Dispositivo di controllo per misurare l’intensità luminosa delle assorbiti da particolari molecole (fotoiniziatori). L’energia assorbita eccita le lampade fotopolimerizzatrici. molecole. Nel loro stato attivo, queste molecole consentono la formazione di Reazione esotermica Reazione chimica che rilascia energia, ad es. radicali se sono presenti uno o più attivatori. I radicali liberi innescano quindi la calore, nell’ambiente. La reazione viene innescata da una breve esposizione a reazione di polimerizzazione. Le molecole dei fotoiniziatori, ad es. del un’energia di attivazione adeguata (ad es. una lampada fotopolimerizzatrice) e, canforochinone, sono in grado di assorbire solo i fotoni di una gamma spettrale una volta avviato, il processo si autoalimenta senza bisogno di energia specifica. supplementare. Generazione di lampade fotopolimerizzatrici Le prime Sfera di Ulbricht La sfera di Ulbricht prende il nome dall’ingegnere lampade fotopolimerizzatrici LED per uso dentale (1° generazione) avevano Richard Ulbricht. Si tratta di una componente ottica utilizzata per raccogliere la un’emissione spettrale relativamente bassa di circa 400 mW/cm2. I modelli luce proveniente da diverse fonti di radiazioni, come le lampade successivi erano in grado di raggiungere intensità luminose fino a 1.000 mW/cm² fotopolimerizzatrici. La sfera di Ulbricht rappresenta il metodo più accurato di e oltre, se azionati con potenze elettriche superiori (2° generazione). Tuttavia, la misurazione dell’intensità luminosa delle lampade fotopolimerizzatrici. gamma di lunghezze d’onda di queste lampade LED era limitata a 430 -490 nm. Tempo di polimerizzazione Periodo di tempo necessario per In una fase successiva di sviluppo, è stata realizzata la 3° ed ultima generazione ottenere una polimerizzazione completa del materiale dentale quando esposto di lampade fotopolimerizzatrici LED. Queste lampade fotopolimerizzatrici si alla luce emessa da un dispositivo di polimerizzazione. differenziano dai modelli precedenti perché sono dotate di uno spettro di Trasmissione della luce Capacità di un materiale di consentire la emissione ampio, compreso fra 385 e 515 nm. Di conseguenza possono essere trasmissione della luce. utilizzate, come le lampade alogene, per polimerizzare tutti i materiali compositi per uso dentale noti.
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