Fotopolimerizzazione Tutto ciò che è essenziale sapere - specialfeature - Ivoclar Vivadent

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Fotopolimerizzazione Tutto ciò che è essenziale sapere - specialfeature - Ivoclar Vivadent
Fotopolimerizzazione
Tutto ciò che è essenziale sapere

              specialfeature
Fotopolimerizzazione Tutto ciò che è essenziale sapere - specialfeature - Ivoclar Vivadent
Fotopolimerizzazione | specialfeature
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Fotopolimerizzazione Tutto ciò che è essenziale sapere - specialfeature - Ivoclar Vivadent
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Guida pratica
ai parametri chiave per la scelta del
dispositivo di polimerizzazione corretto

Indice

4    Rilevanza clinica dei sistemi di fotopolimerizzazione
5    Esigenze del dentista
7    Compatibilità con i materiali dentali
14   Intensità luminosa
17   Radiometria
18   Tutto sui conduttori ottici
20   Le batterie moderne durano più a lungo
22   Ergonomia e design
24   Qualità vs. prezzo
25   Checklist
26   Bluephase® Style – Il LED di minimo ingombro per qualsiasi impiego
28   Guida rapida per ottenere risultati di fotopolimerizzazione ottimali
29   Glossario dei termini più usati relativamente alla fotopolimerizzazione
30   Bibliografia
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               Rilevanza clinica
               della fotopolimerizzazione

               Molto più di un “male necessario”

                                                                                                           Cosa rispondereste istintivamente alle seguenti domande
                                                                                                           relative a problemi che possono presentarsi nell’attività di ogni
                                                                                                           giorno?

                                                                                                           ➡ 	Con quale frequenza e per quali motivi i vostri pazienti
                                                                                                               lamentano sensibilità post-operatoria?
                                                                                                           ➡ 	Qual è stata l’ultima volta in cui avete dovuto sostituire
                                                                                                               un’otturazione a causa del distacco del materiale?
                                                                                                           ➡ 	Quali sono le ragioni di perdita di ritenzione nei restauri
                                                                                                               ceramici di alta qualità?

                                                                                                           Queste domande vi fanno pensare al dispositivo di polimerizza-
                                                                                                           zione che utilizzate? Le lampade fotopolimerizzatrici sono le
                                                                                                           principali fonti di errore nella lavorazione dei materiali dentali
                                                                                                           fotopolimerizzanti [8-13,68-69]. Eppure sono fra gli strumenti
                                                                                                           più frequentemente utilizzati nello studio dentistico e sono
                                                                                                           quindi direttamente connesse a una percentuale significativa
                                                                                                           delle entrate dello studio.

                                                                                                           È essenziale, quindi, riconoscere la fondamentale importanza
                                                                                                           delle lampade fotopolimerizzatrici e considerare prioritario
                                                                                                           l’utilizzo di uno strumento di ottima qualità. L’impiego di un
                                                                                                           dispositivo di polimerizzazione ad alte prestazioni, associato a
                                                                                                           una tecnica di fotopolimerizzazione adeguata [2], è essenziale
               Fig.: La fotopolimerizzazione influenza in modo determinante le prospettive di successo a
                                                                                                           per garantire il successo a lungo termine dei trattamenti e il
               lungo termine del trattamento.
                                                                                                           benessere dei pazienti.
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Esigenze
del dentista

Domande dallo studio (dentistico)

Come dice il proverbio, “una catena è forte solo quanto il suo
anello più debole”. Analogamente, i materiali fotopolimerizzanti
daranno risultati conformi alle dichiarazioni dei rispettivi
produttori solo se trattati con una quantità sufficiente di
energia luminosa e lunghezze d’onda blu-violette adeguate
alla loro polimerizzazione [1]. I dentisti dovrebbero porsi una
serie di domande prima di decidere quale lampada fotopoli-
merizzatrice acquistare, ad esempio:

➡ 	“Qual è l’intensità luminosa che mi serve?”
➡ 	“Qual è il range di emissione spettrale necessario
    per i materiali che utilizzo nel mio studio dentistico?”
➡ 	“Qual è la tecnica di fotopolimerizzazione ideale?”
➡ 	“Quanto deve durare l’esposizione?”
➡ 	“Quali sono i criteri di qualità che ritengo importanti
    per l’acquisto di una nuova lampada fotopolimerizza-
    trice all’avanguardia?”

Grazie alla nostra esperienza decennale nello sviluppo di
lampade fotopolimerizzatrici e di materiali fotopolimerizzanti
innovativi, siamo in grado di rispondere a queste domande e a      Fig.: La forza innovativa della Bluephase® Style di Ivoclar Vivadent
                                                                   con il LED Polywave® a banda larga genera l’indispensabile range
molte altre.                                                       spettrale blu-violetto.

Questa guida pratica approfondisce una serie di caratteristiche
determinanti del prodotto e offre informazioni ben documen-
tate sui criteri clinicamente rilevanti essenziali per l’impiego
quotidiano delle lampade fotopolimerizzatrici LED, di cui è
necessario tenere conto per l’acquisto di un nuovo dispositivo
di polimerizzazione.
                                                                              P o l y w a v e®
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               Polimerizzazione sufficiente,
               obiettivo principale del trattamento

                                                                                Fig.: Lo strato superficiale appare correttamente polimerizzato
                                                                                (verde) in entrambi i restauri, quello completamente polimerizzato
                                                                                (a sinistra) e quello non sufficientemente polimerizzato (a destra). Il
                                                                                rischio di una polimerizzazione insufficiente (grigio) nelle aree pro-
                                                                                fonde dei restauri non è determinabile in base allo strato superficiale.

               Ottenere un grado sufficiente di polimerizzazione è una          È di fondamentale importanza considerare le caratteristiche
               priorità assoluta del trattamento. Il successo a lungo termine   fisiche del materiale polimerizzato nella sua interezza, e queste
               di un restauro realizzato con materiali fotopolimerizzanti è     includono la durezza raggiunta, in particolare nello strato
               garantito solo se la polimerizzazione è sufficiente. È stato     inferiore del restauro, la resistenza alla flessione e l’elasticità,
               dimostrato che un grado insufficiente di polimerizzazione è la   oltre ai valori abrasivi. Le specifiche dei produttori relativamente
               causa potenziale di una serie di conseguenze avverse:            alla polimerizzazione adeguata della loro gamma di prodotti
                                                                                sono linee guida importanti. I produttori, perlomeno i più noti,
               ➡ 	Riduzione della durezza e della resistenza all’usura         basano queste raccomandazioni su test clinici eseguiti su vari
                   [8-12]                                                       materiali e vari spessori dello strato. [26].
               ➡ Indebolimento dell’adesione al dente [22,23]
               ➡ 	Aumento del “washout” di resina composita lungo              Il grado sufficiente di polimerizzazione dipende da molti
                   il margine gengivale [20]                                    fattori. I più importanti sono, tuttavia, l’elevata intensità
               ➡ 	Aumento della colonizzazione batterica del composito         luminosa, la durata dell’esposizione e l’emissione spettrale per
                   [20]                                                         attivare i fotoiniziatori della resina. In altre parole, la lampada
               ➡ Ridotta stabilità cromatica [13,14]                            fotopolimerizzatrice deve essere compatibile con i materiali
               ➡ 	Maggiore rilascio di sostanze eluibili e aumento             resinosi utilizzati [67].
                   della citotossicità [21, 24,15-19]
               ➡ 	Rischio di sensibilità post-operatoria, carie secondarie
                   e frattura del restauro [8-21]

               Dal momento che la superficie delle resine composite
               fotopolimerizzate appare dura già dopo una breve
               polimerizzazione, la qualità effettiva della polimerizzazione
               non è determinabile con mezzi tattili (ad es. una sonda), né
               con altri strumenti.
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Compatibilità con
i materiali dentali
I diversi fotoiniziatori

Per convertire un monomero in un poli-                         Per questa ragione, i compositi in tonalità                    Ivocerin® è un’altra novità nel campo dei
mero sono necessari i fotoiniziatori, sos-                     bleach, usati per i restauri di colore molto                   fotoiniziatori [70]. Rispetto al canfor-
tanze che, sotto l’azione della luce, si                       brillante e altri materiali, come gli adesivi,                 ochinone, Ivocerin offre un tasso di
scompongono in radicali determinando la                        contengono, tra gli altri ingredienti, foto-                   assorbimento elevato nella gamma di
polimerizzazione dei monomeri. Il fotoini-                     iniziatori bianchi, come l’ossido di acilfos-                  luce visibile, una fotoreattività significa-
ziatore più usato è il canforochinone, che                     fina (ad es. Lucirin TPO) o il fenilpropane-                   tivamente aumentata e un’ottima stabilità
assorbe la luce in una gamma di lunghe-                        dione (PPD). Questi fotoiniziatori assor-                      cromatica. Grazie a queste qualità
zze d’onda compresa fra 390 e 510 nm                           bono principalmente la luce nella gamma                        Ivocerin ha consentito lo sviluppo di com-
ed è caratterizzato dal colore giallo,                         di lunghezze d’onda compresa fra 380 e                         positi estetici come Tetric EvoCeram®
ovvero il colore complementare della luce                      430 nm [71].                                                   Bulk Fill e Tetric EvoFlow® Bulk Fill. Questi
blu. Purtroppo il colore giallo del canfo-                                                                                    compositi garantiscono una profondità di
rochinone influenza la tonalità del                                                                                           polimerizzazione fino a quattro millimetri
restauro polimerizzato [28]. Nonostante il                                                                                    e possono essere fotopolimerizzati in 10
fotoiniziatore si scomponga quasi com-                                                                                        secondi con qualsiasi lampada fotopoli-
pletamente nel corso del processo di                                                                                          merizzatrice disponibile in commercio.
polimerizzazione, una lieve tinta
giallognola permane nel tempo.

             Canforochinone                                                  Ossido di acilfosfina                                         Ivocerin®

Fig.: Report pubblicato da Research and Development Ivoclar Vivadent AG, ‘Ivocerin® – a milestone in composite technology’, Schaan, 2013
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                                          Gamma delle lunghezze d’onda
              intensità luminosa rel.

                                                                                                  Fotoiniziatore: canforochinone
                                                                                                  Fotoiniziatore: ossido di acilfosfina,es. Lucirin TPO
                                                                                                  Lampada fotopolimerizzatrice LED di 2° generazione
                                                                                                  con LED monowave
                                                                                                  Bluephase® Style con LED Polywave®

                                                                                           Fonte: R&D Ivoclar Vivadent AG, Schaan, 2014
                                    350        400   P o l y w a v e®   450    500   550
                                                                        [nm]

                La possibilità di fotopolimerizzare qualsiasi materiale dentale e          polimerizzare qualsiasi materiale a causa del loro caratteristico
                qualsiasi sistema fotoiniziatore dipende essenzialmente                    spettro di emissione ridotto (monowave), nella gamma
                dall’emissione spettrale della lampada fotopolimerizzatrice.               compresa fra 430 nm e 490 nm. Tuttavia, le attuali lampade
                Grazie al loro spettro di emissione a banda larga, le lampade              fotopolimerizzatrici LED di terza generazione (ad es. Bluephase®
                alogene erano in grado di attivare senza problemi l’intera                 Style) generano luce blu in una gamma compresa fra 385 e
                gamma di fotoiniziatori. Le lampade LED convenzionali di                   515 nm e sono quindi indicate per la polimerizzazione di
                seconda generazione non sono automaticamente idonee a                      qualsiasi materiale fotopolimerizzante [32,35,36].
Fotopolimerizzazione Tutto ciò che è essenziale sapere - specialfeature - Ivoclar Vivadent
Fotopolimerizzazione | specialfeature
                                                                                                                        9

Materiali diversi,
requisiti diversi

Polimerizzazione di compositi

La polimerizzazione dei compositi dentali è l’indicazione più
importante delle lampade fotopolimerizzatrici. La qualità della
polimerizzazione dei compositi può essere determinata
analizzando alcune proprietà dei materiali polimerizzati. I
compositi subiscono modifiche relativamente alla durezza, alla
resistenza alla flessione e all’elasticità nel corso del processo di
polimerizzazione. La profondità di polimerizzazione è
direttamente correlata alla radianza della lampada
fotopolimerizzatrice. I sistemi di misurazione spettroscopici,
come la spettroscopia a infrarossi, sono utili per determinare i
risultati della conversione dei monomeri, ad es. il grado di
conversione. In genere, la profondità di polimerizzazione
dipende dalla tonalità e dalla traslucenza del materiale.
Quanto più il composito è opaco e scuro, tanto meno
                                                                              E   NTED
profonda sarà la polimerizzazione [25,26,29-37,38].                        AT
                                                                       P

                                                                                  n
                                                                                             ®

                                                                       Iv   oceri
                                                                                             R
                                                                                         TO

                                                                       IG
                                                                             H T I NITI
                                                                       L

                                                                                         A

Fig.: Tetric EvoCeram® Bulk Fill e Tetric EvoFlow® Bulk Fill
Fotopolimerizzazione Tutto ciò che è essenziale sapere - specialfeature - Ivoclar Vivadent
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10

               Polimerizzazione degli adesivi                                        Polimerizzazione attraverso i
                                                                                     materiali ceramici

               La polimerizzazione inadeguata degli adesivi produce un               I compositi fotopolimerizzanti e a polimerizzazione duale
               indebolimento della resistenza al taglio del legame adesivo su        vengono utilizzati nella cementazione adesiva dei materiali da
               smalto e dentina. Il canforochinone è spesso usato come               restauro indiretti. Soprattutto in caso di restauri in ceramica
               fotoiniziatore nei sistemi adesivi fotopolimerizzanti. Tuttavia,      integrale di elevata qualità, basati su materiali in vetro-
               nel tempo, il canforochinone è soggetto a modificazioni               ceramica, si raccomanda una tecnica adesiva con resina
               progressive in formulazioni altamente acide. Questo                   composita. A causa dell’opacità di questi materiali, tuttavia, la
               rappresenta un problema, soprattutto negli adesivi                    quantità di luce che raggiunge effettivamente la resina è
               automordenzanti. Spesso questo ostacolo viene aggirato                notevolmente ridotta.
               aggiungendo quantità elevate di canforochinone o utilizzando
               un sistema iniziatore resistente agli acidi come l’ossido di          Il dentista deve quindi accertarsi che la lampada
               acilfosfina (ad es. Lucirin TPO). È quindi consigliabile utilizzare   fotopolimerizzatrice produca un’intensità luminosa adeguata
               una lampada fotopolimerizzatrice LED a banda larga per                quando effettua restauri indiretti. Solo se la radianza è
               polimerizzare gli adesivi (vedere pag. 7, “Compatibilità con i        sufficientemente elevata, la luce riesce a penetrare attraverso
               materiali dentali”). In questo modo si può essere certi di            la corona o l’inlay per raggiungere il cemento composito e
               ottenere un grado adeguato di polimerizzazione anche se               garantire un’adeguata profondità di polimerizzazione [2].
               l’adesivo non contiene canforochinone.

                                                                                                                  Diduzione dell’intensità della luce blu di polimerizzazione
                                                                                                                   attraverso strati di ceramica di varie tonalità e spessori

                                                                                                                   1500
                                                                                     ntensità luminosa [mW/cm2]

                                                                                                                   1000

                                                                                                                                                                           intensità luminosa min.
                                                                                                                    500                                                         400 mW/cm2

                                                                                                                      0
               Fig.: Adhese® Universal                                                                                    0                       1                        2                   3

                                                                                                                                         Spessore dello strato ceramico [mm]

                                                                                                                          IPS Empress E03

                                                                                                                          IPS e.max Press LT A3

                                                                                                                          IPS e.max Press HO0

                                                                                                                   R&D, Ivoclar Vivadent AG, Schaan, Liechtenstein, 2009
Fotopolimerizzazione | specialfeature
                                                                                                                                                       11

Rimozione del materiale in eccesso                                       Polimerizzazione dei sigillanti
                                                                         per solchi

Fino a poco tempo fa, la lavorazione dei cementi compositi               I sigillanti per solchi disponibili sul mercato sono in prevalenza
adesivi era considerata difficile a causa della scomodità di             sistemi mono/bicomponenti riempiti o non riempiti [73],
rimozione del materiale in eccesso. I moderni cementi compo-             perlopiù a base di metacrilato (ad es. Bis-GMA). Viene fatta
siti (ad es. Variolink Esthetic) sono studiati per facilitare l’aspor-   una distinzione tra sigillanti autopolimerizzanti e fotopolimeri-
tazione perché consentono di prepolimerizzare il materiale in            zzanti; attualmente la maggior parte dei prodotti è fotopoli-
eccesso a una consistenza ideale con una breve applicazione              merizzante.
di luce e quindi di rimuoverlo con un ablatore.
                                                                         I sigillanti per solchi fotopolimerizzanti necessitano di una fonte
A seconda del tipo di restauro, è importante attenersi alle              di luce adeguata per polimerizzare. Come per gli altri materiali
indicazioni del produttore rispetto alla tecnica corretta da             dentali, la polimerizzazione viene innescata con l’aiuto di un
adottare per la fotoattivazione iniziale del materiale residuo.          catalizzatore (ad es. canforochinone o altri fotoiniziatori), che
Dopo la rimozione del materiale in eccesso, il cemento compo-            assorbe la luce in una gamma specifica di lunghezze d’onda.
sito viene nuovamente irradiato con la lampada per ottenere              Questo significa che per fotopolimerizzare i sigillanti per solchi
la polimerizzazione finale.                                              sono necessari una lampada con un’intensità luminosa minima
                                                                         sufficiente (≥300 mW/cm2) nella gamma di lunghezze d’onda
                                                                         blu-violette richiesta e un tempo di esposizione adeguato.

                                                                         Fig.: Helioseal® F

Fig.: Variolink® Esthetic LC e
Variolink® Esthetic DC
Fotopolimerizzazione | specialfeature
12

               Gamma delle lunghezze d’onda

               Le lampade LED in genere hanno uno spettro luminoso più                                             tutti i materiali dentali che rispondano allo spettro di
               limitato delle alogene, che erano molto utilizzate in passato.                                      emissione da blu a violetto [32,35,36]. Uno di questi dispositivi
               Di conseguenza, la polimerizzazione di materiali non contenenti                                     è Bluephase® Style con il LED Polywave®.
               unicamente canforochinone come fotoiniziatore può essere
               problematica, anche quando si utilizzano lampade LED moderne.                                       Al fine di utilizzare in sicurezza i materiali dentali nel proprio
               Queste formulazioni possono includere materiali compositi in                                        studio, i dentisti dovrebbero ricevere dai produttori delle lam-
               tonalità bleach o adesivi speciali (vedere la pagina seguente).                                     pade LED convenzionali una sorta di “lista nera”, ovvero un
               In queste situazioni, i dispositivi di polimerizzazione che                                         elenco di tutti i materiali incompatibili. Spesso, tuttavia, questi
               emettono luce in uno spettro a banda larga offrono vantaggi                                         elenchi non sono disponibili o sono incompleti. Utilizzare un
               significativi. Queste lampade sono progettate in modo da risul-                                     dispositivo di polimerizzazione che emetta luce in uno spettro
               tare compatibili non solo con i picchi di assorbimento dei                                          a banda larga è quindi l’unico modo per garantire il raggiun-
               singoli fotoiniziatori, come il canforochinone, ma anche con                                        gimento di una polimerizzazione affidabile.

                                                 Unità LED convenzionali                                           Unità LED a banda larga di 3° generazione,
                                                    di 2° generazione                                                       ad es. Bluephase® Style
              Canforochinone

                                 Intensità relativa

                                                                                                                                 Intensità relativa

                                                 390   410   430   450   470   490   510    530                                                 390   410   430   450   470   490    510     530
                                                                                                                                 Intensità relativa
                                Intensità relativa
              acilfosfina
              Ossido di

                                                 390   410   430   450   470   490   510    530                                                 390   410   430   450   470   490    510     530

               Fig.: Una polimerizzazione completa si ottiene solo in presenza di un’adeguata sovrapposizione (area azzurra) tra lo spettro di emissione della luce (linea blu scuro) e lo
               spettro di assorbimento del fotoiniziatore (linea gialla/grigia).
Fotopolimerizzazione | specialfeature
                                                                                                                                 13

Compatibilità
                                                                    “Un altro ostacolo alla tecnologia LED
                                                                    continua ad essere l’output spettrale limitato
                                                                    che non può polimerizzare tutte le
                                                                    formulazioni di resina correnti.”
I materiali elencati di seguito sono notoriamente problematici.
A seconda della lampada fotopolimerizzatrice LED e dello            “Nessuno dispone di un elenco completo dei
spettro di emissione luminosa, il materiale può essere o non        prodotti incompatibili...”
essere compatibile:
                                                                    “Spetta ai dentisti verificare la compatibilità
Compositi per otturazione                                           tra lampade e resine utilizzate.”
➡ 	Solitaire 2 di Heraeus Kulzer                                   (CRA, Vol. 30, Ed. 2, febbraio 2006)

Adesivi
➡ 	Touch & Bondd i Parkell                                         “ … la maggior parte delle unità funziona
     (prodotto successore compatibile: Brush & Bond)                solo con il fotoiniziatore canforochinone… ”
                                                                    (The Dental Advisor, Vol. 23, N. 5, giugno 2006)
Cementi compositi
➡ 	Panavia F di Kuraray
       (prodotto successore compatibile: Panavia F2.0)              “… il campione di composito può apparire
➡ 	Calibra opaque di Dentsply                                      duro ma non aver raggiunto in realtà il grado
                                                                    di conversione sufficiente…”
Vernici protettive fotopolimerizzanti
➡ BisCover di Bisco                                                 “Verificare la compatibilità con il produttore
➡ Luxaglaze di DMG                                                  della resina”
➡ Palaseal di Heraeus Kulzer                                        (ADA, American Dental Association:
➡ 	Enamic Stains Kit di VITA                                       Professional Product Review, Vol. 1,
     (raccomandazione del produttore)                               Ed. 2, autunno 2006)
➡ OPTIGLAZE Color di GC
➡ Pro-Seal di SDI Laboratories
                                                                    ““Le glasure in resina (trasparente) e le
                                                                    tonalità bleach (bianco) dei compositi non
                                                                    possono contenere canforochinone...
                                                                    … [e] richiedono una lampada fotopoli-

  ?
                                                                    merizzatrice che emetta luce a una lunghezza
                                                                    d’onda inferiore, intorno a 420 nm.”
                                                                    (REALITY Now, #184, nov/dic 2006)

Lo spettro a banda larga emesso dall’unità LED comprende
luce sia blu che violetta? In alternativa, il produttore fornisce   “ … il problema delle lampade LED consiste
un elenco di tutti i materiali incompatibili? Utilizza materiali    nell’impossibilità di polimerizzare tutti i
incompatibili nel Suo studio dentistico?                            materiali.”

                                                                    “ … è necessario di tenere comunque a
                                                                    disposizione una lampada alogena.”

                                                                    “ … la soluzione consiste nell’acquistare una
                                                                    lampada LED in grado di polimerizzare tutti i
                                                                    materiali.”
                                                                    (REALITY, Vol. 20, 2006)
Fotopolimerizzazione | specialfeature
14

               Intensità luminosa
               1.000 mW/cm²: il valore ideale

               La luce normale non è abbastanza potente da polimerizzare i                                          esposizione non vengono opportunamente regolati, non può
               materiali ad uso dentale. A questo scopo è necessaria una luce                                       essere garantita la completa polimerizzazione del composito o
               blu ricca di energia. Anche per i restauri diretti in genere è                                       dell’adesivo negli strati più profondi. L’intensità luminosa deve
               necessaria una radianza (comunemente detta “intensità                                                dunque essere controllata regolarmente perché la potenza di
               luminosa”) di almeno 400 mW/cm2 [27,39].                                                             emissione della lampada fotopolimerizzatrice diminuisce col
                                                                                                                    tempo. I radiometri, incorporati o forniti separatamente, o una
               Tuttavia, un valore minimo di 1.000 mW/cm2 è considerato                                             sfera di Ulbricht sono strumenti utili per misurare la potenza
               ideale. Questo valore consente applicazioni omogenee con                                             della lampada [62-66].
               tempi di esposizione brevi (10 secondi) anche in condizioni
               non ideali (ad. es. fotopolimerizzazione a distanza) e garantisce                                    In passato, molti studi internazionali hanno dimostrato che
               che i restauri indiretti siano sufficientemente polimerizzati                                        l’emissione luminosa dichiarata dai produttori, in molti casi
               quando l’irradiazione avviene attraverso il restauro ceramico o                                      non veniva confermata dalle misurazioni effettuate nello
               la struttura del dente [74].                                                                         studio dentistico. È quindi estremamente importante che i
                                                                                                                    dentisti verifichino l’intensità luminosa minima garantita dal
               Se l’intensità luminosa è minore, il tempo di polimerizzazione                                       produttore e controllino regolarmente questo valore
               deve essere prolungato di conseguenza. Se i tempi di                                                 [3-7,40,41].

             Unità foto-                        Produttore                   Intensità luminosa [mW/cm2]                         Percentuale di unità
             polimerizzatrice                                                    Valore                    Valore                 con un’intensità di

                                                                                                                                                            ?
                                                                              indicato dal                 medio                 < 70% del valore
                                                                               produttore                 misurato                 dichiarato dal
                                                                                                                                    produttore
             Bluephase                          Ivoclar Vivadent             1.100 (±10%)                    1,066                          0%
                                                                                                                                                          La lampada fotopolimerizza-
             SmartLite PS                       Dentsply                             950                      927                           0%            trice utilizzata nel Suo studio
             Mini L.E.D.                        Satelec                            1.250                      872                          50%            produce un’intensità luminosa
             FlashLite 1401                     Discus Dental                      1.400                      859                          88%            di (almeno) 1.000 mW/cm2?
             Radii                              SDI                                1.400                      825                          86%            L’intensità luminosa minima
             L.E.Demetron 1                     Kerr Hawe                          1.000                      699                          67%            è chiaramente definita, per
             Elipar Freelight 2                 3M Espe                            1.000                      602                          58%            esempio in una dichiarazione
                                                                                                                                                          relativa ai valori di tolleranza
             Translux Power Blue                Heraeus Kulzer                     1.000                      513                         100%
                                                                                                                                                          nelle istruzioni per l’uso del
             Elipar Freelight 1                 3M Espe                              400                      231                          88%
                                                                                                                                                          produttore?
             Tabella: C.-P. Ernst et al: Field test on the light emission performance of curing devices in dental practices, DZZ 60 (2006) 9, 466 – 471
Fotopolimerizzazione | specialfeature
                                                                                                                                       15

Il principio “Total Energy”...

... o in altre parole: Qual è il tempo di esposizione necessario
per la riuscita della polimerizzazione? Il principio “Total
Energy” afferma che il processo di fotopolimerizzazione dipen-
de dall’energia ed è in sostanza il prodotto dell’intensità
luminosa e del tempo. [74]. La diretta proporzionalità all’inten-
sità luminosa è valida solo entro un dato sistema iniziatore/
monomero.

La dose richiesta dipende dal tipo, dalla tonalità e dalla traslu-
cenza del composito [29-34]. Come regola generale, per
polimerizzare in modo adeguato un singolo incremento è
necessaria una dose massima di 16.000 mW/cm2; in alcuni casi
il valore può essere inferiore. Sulla base di questo valore
massimo, è possibile calcolare vari tempi di polimerizzazione a
seconda dell’intensità luminosa della
lampada fotopolimerizzatrice utilizzata.

                 Principio “Total Energy”
                 Dose di energia richiesta
                                                     = Tempo di polimerizzazione risultante
                 Intensità luminosa

                 Esempi
                 Dose di energia richiesta                       16.000 mWs/cm2   16.000 mWs/cm2   16.000 mWs/cm2
                 ÷ Intensità luminosa                            ÷ 400 mW/cm2     ÷ 800 mW/cm2     ÷ 1.600 mW/cm2
                 = Tempo di polimerizzazione risultante          = 40 s           = 20 s           = 10 s

I compositi moderni come Tetric EvoCeram® Bulk Fill e Tetric
EvoFlow® Bulk Fill possono essere fotopolimerizzati con una
bassa dose di energia pari a 10.000 mW/cm². A seconda della
potenza di emissione della lampada fotopolimerizzatrice
utilizzata, questi materiali possono essere fotopolimerizzati in
un tempo molto ridotto, anche se applicati in incrementi fino
a 4 mm.

                 Tetric EvoCeram® Bulk Fill e Tetric EvoFlow® Bulk Fill
                 Dose di energia richiesta                       10.000 mWs/cm2   10.000 mWs/cm2   10.000 mWs/cm2
                 ÷ Intensità luminosa                            ÷ 500 mW/cm2     ÷ 1.000 mW/cm2   ÷ 2.000 mW/cm2
                 = Tempo di polimerizzazione risultante          = 20 s           = 10 s           =5s
Light-curing | specialfeature
16

               Possibili effetti collaterali
               dell’accumulo di calore

               Le moderne lampade LED generano intensità luminose elevate           ➡ 	Posizionamento corretto e fermo del conduttore ottico
               e quindi rilasciano maggiore energia, il che può avere                   direttamente sopra il restauro
               conseguenze non solo sul restauro ma anche sulla polpa e/o           ➡ 	Rispetto dei tempi di polimerizzazione indicati dal
               sui tessuti molli adiacenti. Il calore viene rilasciato durante il       produttore
               processo di polimerizzazione a causa della reazione esotermica       ➡ 	Getto d’aria sul dente immediatamente prima, durante
               della resina composita e dell’energia di irradiazione della              e dopo il trattamento
               lampada fotopolimerizzatrice. Come regola generale, è                ➡ 	Tempi di polimerizzazione più lunghi con minore
               possibile affermare che a una maggiore intensità luminosa                intensità luminosa
               della lampada fotopolimerizzatrice corrispondono un maggiore
               rilascio di energia e un maggior calore percepito (e un minore       L’opinione predominante è che la temperatura della polpa non
               tempo di polimerizzazione richiesto).                                debba aumentare più di 5,5 °C (circa 9° F) [46]. I produttori
                                                                                    devono essere in grado di presentare i dati corrispondenti
               Per evitare possibili danni alla polpa o ai tessuti molli, le        relativi al proprio prodotto.
               lampade fotopolimerizzatrici devono essere sempre utilizzate
               con cautela, buon senso clinico e competenza. Se la lampada
               emette l’intensità luminosa indicata dal produttore e il
               conduttore ottico è posizionato correttamente, i tempi di

                                                                                      ?
               polimerizzazione consigliati non devono essere superati per
               evitare il rischio di un eccessivo accumulo di calore [36,42-
               45,46-53].

               Le seguenti misure contribuiscono a prevenire il rischio di un        Ha accesso ai dati sullo sviluppo di calore durante la
               possibile accumulo di calore:                                        polimerizzazione?
Fotopolimerizzazione | specialfeature
                                                                                                                                                 17

Misurazione
della luce
Fidarsi è bene,
controllare è meglio
L’adeguata polimerizzazione dei materiali dentali è la chiave       quindi non adatto all’uso nello studio dentistico, rappresenta
del successo clinico a lungo termine dei restauri diretti e         lo standard di riferimento per la misurazione dell’intensità
indiretti. In questo contesto, la radianza (= intensità luminosa)   luminosa delle lampade fotopolimerizzatrici. Se calibrato
della lampada fotopolimerizzatrice utilizzata è determinante        regolarmente, questo metodo fornisce una precisione di
per il successo finale del risultato. La luce emessa dal            misurazione di ± 5%.
dispositivo di polimerizzazione deve essere controllata
regolarmente per verificare che la radianza non sia inferiore al    Per contro, i radiometri convenzionali non forniscono
valore minimo richiesto. Consigliamo di utilizzare un dispositivo   misurazioni accurate dell’intensità luminosa. Questi dispositivi
di misurazione appropriato, come un radiometro, per ottenere        non possono essere calibrati e forniscono solo valori
valori affidabili.                                                  approssimativi imprecisi. Sono quindi indicati solo per
                                                                    misurazioni relative e non assolute dell’intensità luminosa. I
L’unità di misura fisica dell’intensità luminosa viene espressa     radiometri in genere sono utilizzati per controllare regolarmente
come il quoziente della potenza luminosa emessa in milliwatt        la continuità dell’emissione luminosa e consentire all’utente di
e l’area della finestra di uscita del fascio di luce attiva in      intervenire tempestivamente in caso di un calo improvviso di
centimetri quadrati:                                                intensità.

                                                                    Il nuovo Bluephase® Meter II è l’unico radiometro in grado di
        Potenza              per             Area                   misurare l’intensità luminosa di tutti i diversi tipi di lampade
                                                                    fotopolimerizzatrici attualmente disponibili sul mercato
                                                                    (alogene, al plasma, laser LED), fornendo misurazioni precise
                                                                    per ciascuna tipologia senza alcuna limitazione. Rispetto alla
                                                                    sfera di Ulbricht raggiunge una precisione di misurazione pari
          [mW                  /             cm2]                   a ± 10%, superiore a qualsiasi altro radiometro attualmente
                                                                    disponibile. Rappresenta quindi un’alternativa poco costosa e
                                                                    praticabile per lo studio dentistico.
       Intensità luminosa [mW/cm2]

Esistono vari metodi di misurazione per determinare l’intensità
luminosa o radianza delle lampade fotopolimerizzatrici. La
sfera di Ulbricht è l’unico dispositivo di misurazione
                                                                      ?
riconosciuto, che consente di misurare con precisione l’intensità   Il produttore della lampada fotopolimerizzatrice offre un
luminosa assoluta. Benché questo metodo sia molto costoso e         radiometro per controllare l’intensità luminosa?
Fotopolimerizzazione | special feature
18

               Tutto sui
               conduttori ottici
               Modi di trasmissione della luce

                                                 Se una lampada fotopolimerizzatrice non è dotata di conduttore
                                                 ottico, ma viene fornita con un LED montato anteriormente alla
                                                 finestra di uscita del fascio, gran parte dell’intensità va persa a
                                                 causa della diffusione a una certa distanza dal materiale da
                                                 polimerizzare. Tuttavia, non sempre è possibile evitare le
                                                 distanze nelle routine giornaliere, per esempio quando i
                                                 materiali da polimerizzare si trovano in cavità profonde o su
                                                 superfici prossimali difficili da raggiungere. In questi casi tempi
                                                 di polimerizzazione devono essere aumentati di conseguenza.
                                                 Le barrette in fibra di vetro si sono dimostrate particolarmente
                                                 efficaci nel ridurre le perdite causate dalla diffusione. Le
                                                 barrette sono composte da una miriade di singole fibre di vetro
                                                 contenute in un involucro protettivo di vetro con velocità di
                                                 trasmissione della luce definite con precisione. Date le loro
                                                 eccezionali caratteristiche di emissione luminosa, i conduttori
                                                 ottici a pareti parallele (standard) offrono un vantaggio rispetto
                                                 ai conduttori ottici turbo rastremati. I conduttori ottici a pareti
                                                 parallele possono essere posizionati fino a 8-9 mm di distanza
                                                 prima che l’energia disponibile per il processo di polimerizzazione
                                                 si dimezzi e il tempo di polimerizzazione debba essere
                                                 raddoppiato, in linea con il principio “Total Energy”.
Fotopolimerizzazione | specialfeature
                                                                                                                             19

Oltre alle proprietà ottiche, i conduttori ottici possiedono altre
caratteristiche che influenzano le routine quotidiane nello studio
dentistico [9,25,54-58,59,60]. Per esempio, un conduttore ottico
accorciato in punta facilita l’accesso a qualsiasi zona della cavità
orale senza costringere il paziente a spalancare eccessivamente
la bocca. Questo risulta importante soprattutto nel caso di pa-
zienti pediatrici. Anche i conduttori ottici con diametro grande
(circa 10 mm) risultano vantaggiosi perché garantiscono la
completa irradiazione anche delle cavità più estese e delle
otturazioni MOD, eliminando la necessità di molteplici esposi-
zioni con un notevole risparmio di tempo. Idealmente, dovrebbe
essere possibile rimuovere il conduttore ottico dal manipolo e
sterilizzarlo in autoclave per garantire il massimo dell’igiene [61].

Il tempo di polimerizzazione raddoppia a una distanza di...

LED montato                                     Conduttore ottico       Conduttore ottico
anteriormente                                   turbo                   standard
... circa 2-4 mm                               ... circa 5-6 mm         ... circa 8-9 mm

  ?
La lampada fotopolimerizzatrice è dotata di un conduttore
ottico in fibra di vetro a pareti parallele? Il conduttore ottico
ha diametro di 10 mm e punta accorciata per garantire che
tutte le aree della cavità orale possano essere irradiate con
facilità e in modo completo?
Fotopolimerizzazione | specialfeature
20

              Le batterie moderne
              durano più a lungo

              Nulla è possibile senza elettricità

               Dato il loro basso consumo energetico, le lampade fotopoli-                   nulla di più seccante di dover interrompere un trattamento e
               merizzatrici LED possono essere efficacemente alimentate anche                quindi il lavoro di routine di tutta l’équipe solo perché la batteria
               da una batteria. Il litio è diventato uno standard nella tec-nologia          è scarica.
               delle batterie ed è ampiamente utilizzato in molte appli-cazioni,
               inclusi miliardi di telefoni cellulari. Le batterie agli ioni di litio e ai   Questo implica la necessità di una modalità di emergenza. Se
               polimeri di litio sono piccole e leggere, durano a lungo perché               l’équipe dentistica ritiene che non ci sia il tempo di ricaricare la
               hanno un basso tasso di autoscarica e possono essere ricaricate               batteria, ma che sia necessario utilizzare immediatamente la
               velocemente. Sono possibili oltre 500 cicli di carica e molti di più          lampada fotopolimerizzatrice, può scegliere tra due opzioni. La
               se la batteria si è scaricata solo parzialmente. Inoltre, gli speciali        prima: utilizzare la batteria aggiuntiva fornita. Tale batteria
               circuiti protettivi forniscono un livello elevato di sicurezza.               aggiuntiva non è gratuita e deve essere sempre tenuta sotto
                                                                                             carica e riposta in un luogo facilmente accessibile. La seconda: le
               La tecnologia di carica di queste batterie garantisce l’eliminazione          lampada fotopolimerizzatrici innovative consentono di collegare
               dell’effetto memoria, il fenomeno che riduce prematuramente e                 il manipolo al cavo di alimentazione della base di carica, offrendo
               irreversibilmente la capacità delle batterie al nichel metal idrato           la possibilità di funzionamento con cavo. In questo modo il
               e al nichel cadmio di ricaricarsi completamente qualora la ricarica           dentista può utilizzare la lampada fotopolimerizzatrice in qualsiasi
               venga effettuata prima che le batterie si siano completamente                 momento, indipendentemente dalla capacità della batteria.
               scaricate. Questi tipi di batterie sono considerati obsoleti per gli
               standard attuali. Per contro, le batterie agli ioni di litio o ai poli-
               meri di litio utilizzate nelle lampade LED di alta qualità non
               devono necessariamente essere completamente scariche prima
               di essere ricaricate. Le ricariche frequenti, anzi, aumentano
               considerevolmente la durata delle batterie. È quindi consigliabile
                                                                                                                                                   Fig.: Click & Cure,
               riporre la lampada sull’apposita base di carica dopo ogni utilizzo.
                                                                                                                                                   funzionamento con
                                                                                                                                                   cavo
               Tuttavia, in genere dovrebbe essere possibile utilizzare il disposi-

                                                                                               ?
               tivo di fotopolimerizzazione per almeno 20 minuti in interrotta-
               mente, senza necessità di ricaricarlo. La capacità della batteria
               deve sempre risultare sufficiente, in qualsiasi momento della
               giornata lavorativa nello studio dentistico, e la batteria non deve
               mai esaurire la capacità di riserva necessaria per eseguire restauri          La capacità della batteria utilizzata – ovvero il tempo di
               diretti o indiretti anche estesi in una singola seduta. I dispositivi         funzionamento – è sufficiente quando la batteria è carica? È
               moderni emettono un segnale acustico e/o visivo per avvisare in               possibile utilizzare la lampada senza batteria nel caso in cui si
               tempo l’operatore che la lampada sta per spegnersi. Non c’è                   sia scaricata (funzionamento con cavo)?
Fotopolimerizzazione | specialfeature
                                                                                                                                                           21

Corretta manutenzione della batteria

Le batterie ricaricabili, essendo piccoli alimentatori, devono
essere trattate con cura. I seguenti consigli possono essere utili
per garantire che le batterie durino il più a lungo possibile senza
dare problemi.
                                                                                                            Fig.: Le batterie devono poter
Per evitare una scarica profonda irreversibile, le batterie in nichel                                       essere rimosse rapidamente e
metal idrato devono essere ricaricate dopo tre mesi al massimo                                              con facilità.

e le batterie in polimeri di litio o ioni di litio dopo sei mesi, se
non vengono utilizzate per molto tempo.

Le batterie al nichel metal idrato devono essere completamente          Queste misure di manutenzione non sono necessarie per le
scariche prima di poter essere ricaricate completamente. Le             lampade fotopolimerizzatrici che utilizzano la carica a induzione.
batterie agli ioni di litio, invece, possono essere ricaricate in       La trasmissione di energia senza contatto elimina la necessità di
qualsiasi momento. È addirittura consigliabile riporre la lampada       pulire i contatti della batteria esposti o difficilmente accessibili.
sull’apposita base di carica dopo ogni utilizzo per prolungare la       La disinfezione con un comune panno è sufficiente a garantire
durata della batteria.                                                  un’alimentazione ottimale ed affidabile in qualsiasi momento.

I contatti della batteria esposti devono essere mantenuti liberi da     Tutte le batterie, di qualsiasi tipo, sono soggette a invecchiamento.
polvere e residui di composito per garantire un’adeguata con-           Con il passare del tempo, la capacità della batteria diminuisce.
duttività e capacità di carica in qualsiasi momento. I contatti         Dopo 3 anni di utilizzo, le batterie ai polimeri di litio e agli ioni
elettrici in metallo devono essere puliti regolarmente, per             di litio perdono circa il 30% della loro capacità iniziale. Questo
esempio con un cotton fioc o una salviettina intrisi di alcol.          significa che la durata del funzionamento della batteria comple-
                                                                        tamente carica è sensibilmente inferiore rispetto a quando la
                                                                        batteria era nuova. È quindi consigliabile acquistare una batteria
                                                                        di riserva.
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               Ergonomia
               e design

               Il design deve soddisfare le vostre esigenze

               Si può discutere sui gusti, ma non sull’importanza del design.      affidabile e senza intoppi. La lieve curvatura in punta del
               Il design comprende l’aspetto esteriore e l’ergonomia delle         conduttore ottico, associata al design piatto del manipolo,
               lampade fotopolimerizzatrici. Idealmente, dovrebbe essere           garantisce un accesso ideale all’area di trattamento in bocca.
               sviluppato attorno alle esigenze del dentista ed essere
               ottimizzato in termini di maneggevolezza clinica e facilità         La possibilità di igienizzazione è un altro aspetto clinicamente
               d’uso nelle routine giornaliere.                                    importante nel design delle lampade fotopolimerizzatrici. È
                                                                                   necessario eliminare i residui di contaminanti o disinfettanti. La
               Di conseguenza, il manipolo deve essere il più possibile            struttura esterna deve presentare il minor numero possibile di
               leggero, presentare una distribuzione del peso bilanciata e         giunture e le superfici devono essere lavabili e igienizzabili
               adattarsi comodamente alla mano dell’operatore. Si riduce           facilmente e rapidamente, senza residui.
               così al minimo la sollecitazione esercitata su mano e braccio, il
               che è particolarmente vantaggioso quando si eseguono                Riassumendo, si consiglia di “testare” per un po’ la nuova
               restauri estesi. Inoltre, un design senza cavo consente al          lampada fotopolimerizzatrice prima di acquistarla per essere
               dentista la massima libertà di movimento durante il trattamento     certi che soddisfi tutte le proprie esigenze in termini di design
               dei pazienti. Il cavo di alimentazione smette così di costituire    ed ergonomia.
               un intralcio sia per il dentista, sia per il paziente.

               Le attuali lampade fotopolimerizzatrici vengono proposte
               perlopiù con design a penna o a barra. Tuttavia è possibile

                                                                                     ?
               notare differenze nella lavorazione e nella scelta del materiale.
               Le lampade fotopolimerizzatrici che si adattano all’anatomia
               della mano e non risultano spiacevolmente fredde o metalliche
               al tatto sono particolarmente vantaggiose.
                                                                                   Riuscite a utilizzare la lampada con facilità, in modo intuitivo
               La coerenza tra ergonomia e design si ripercuote anche sul          e senza tensioni? Il design e l’ergonomia della lampada si
               funzionamento della lampada fotopolimerizzatrice.                   adattano all’anatomia della mano e facilitano il
               L’azionamento direttamente intuitivo, con una sola mano, per        mantenimento di un’igiene efficace? Il produttore vi offre la
               regolare il tempo di esposizione o avviare il processo di           possibilità di “testare” il dispositivo per un paio di giorni
               polimerizzazione è fondamentale per garantire una procedura         prima di acquistarlo?
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                                  23
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               Qualità
               vs. prezzo

               La qualità ha un costo

               Se consideriamo la grande varietà di                                                             mente definiti, per essere classificata
               lampade fotopolimerizzatrici presenti sul                                                        come un dispositivo medico. Il famoso
               mercato, notiamo che accanto alle                                                                sigillo di approvazione TÜV e i quattro
               marche note e affermate compaiono                                                                caratteri accanto al marchio CE indicano
               numerosi dispositivi sospettosamente                                                             che l’unità è stata testata adeguata-
               economici. L’utilizzo di questi dispositivi                                                      mente.
               nello studio dentistico rappresenta un
               rischio incalcolabile sia per l’operatore,                                                       L’intensità luminosa indicata dal
               sia per il paziente.                                                                         produttore è probabilmente la caratteristica
                                                                                                        di qualità più importante per i dentisti ai fin
               L’assistenza tecnica infatti è in genere inesistente e i                            dell’acquisto di una nuova lampada fotopolimerizza-
               dispositivi non soddisfano la qualità minima e gli standard di          trice. Le prestazioni delle lampade fotopolimerizzatrici devono
               sicurezza richiesti. Per questo motivo il MHRA (Medicines and           essere testate e calibrate meticolosamente prima della consegna
               Healthcare products Regulatory Agency), l’agenzia britannica            ai rivenditori dentali per accertare che siano conformi alle
               del farmaco, ha emesso un rapporto di segnalazione contro               dichiarazioni del produttore sull’intensità luminosa. Durante
               l’utilizzo di dispositivi contraffatti o non testati e ha diramato un   l’assemblaggio finale, il produttore deve sottoporre ogni
               avviso di sicurezza consigliando agli operatori di disfarsi             lampada fotopolimerizzatrice a controlli funzionali completi
               immediatamente di questi dispositivi per proteggere se stessi e i       utilizzando strumenti di misurazione e collaudo di alta precisione.
               propri pazienti [75]. Opinion leader e riviste influenti del settore    Queste misure sono essenziali per garantire il corretto
               hanno contribuito a focalizzare sempre più l’attenzione su              funzionamento dell’unità nelle applicazioni dentali giornaliere.
               questo problema [76].
                                                                                       Ulteriori criteri qualitativi includono i) la resistenza dei singoli
               Il solo prezzo d’acquisto, però, anche se commisurato ai prezzi         componenti quando utilizzati quotidianamente, ii) la disponibilità
               delle unità vendute da produttori famosi, non è una garanzia di         di parti di ricambio e iii) il livello di assistenza e di garanzia
               qualità elevata. Fin dalla fase di sviluppo, i produttori di            offerto dal produttore.
               dispositivi di polimerizzazione sono tenuti a rispettare tutte le
               linee guida e le norme nazionali sulla qualità dei paesi in cui

                                                                                         ?
               intendono vendere il prodotto finito. Tuttavia, l’esperienza ha
               dimostrato che il solo marchio CE non rappresenta un livello
               sufficiente di protezione per il consumatore. Per garantire
               l’acquisto di un’unità che soddisfi i più alti standard qualitativi,
               è necessario verificare che la nuova lampada fotopolimerizzatrice       La lampada fotopolimerizzatrice è dotata di un marchio “CE
               sia stata testata da un ente governativo indipendente, come il          0123” di certificazione dei dispositivi medici e di altri sigilli di
               TÜV, che sia stata provata la sua conformità con le normative           qualità? L’intensità luminosa è garantita dal produttore? Che
               sulla sicurezza del prodotto e che soddisfi i requisiti, rigorosa-      livelli di assistenza post-vendita e di garanzia sono offerti?
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                                                                                                                                                                  25

Checklist

Criteri determinanti per l’acquisto di una nuova
lampada fotopolimerizzatrice LED

 Requisito                                                                             Bluephase® Style
 L’unità LED produce luce con uno spettro di emissione                                 Sì, grazie al LED Polywave® appositamente sviluppato
 a banda larga blu-violetto?                                                           (385–515 nm).
 Viene fornito un elenco completo di tutti i materiali incompatibili?                  Il LED Polywave® può essere utilizzato universalmente
                                                                                       per tutti i materiali dentali
 L’intensità luminosa è di (almeno) 1.000 mW/cm2?                                      Sì, garantita dal produttore.
 L’unità include un radiometro per controllare l’intensità luminosa?                   Sì, Bluephase® Meter II.
 L’intensità luminosa minima è chiaramente definita, per esempio in una dichia-        Sì, 1,100 mW/cm2 ± 10%.
 razione relativa ai valori di tolleranza nelle istruzioni per l’uso del produttore?
 Sono disponibili i dati relativi allo sviluppo di calore durante la                   Sì, nella documentazione scientifica, disponibile
 polimerizzazione?                                                                     separatamente.
 La lampada fotopolimerizzatrice è dotata di un conduttore ottico                      Sì, un conduttore ottico da 10 mm, accorciato in punta.
 a pareti parallele composto da molte fibre di vetro singole?
 La lampada fotopolimerizzatrice è dotata di una batteria al litio?                    Sì, contiene una batteria ai polimeri di litio.
 La capacità della batteria utilizzata – ovvero il tempo di funzionamento –            Sì, la capacità della batteria carica è di 20 minuti.
 è sufficiente per un’intera giornata di lavoro quando la batteria è carica?
 La batteria e la base di carica possono essere pulite facilmente in                   Sì, grazie alla tecnologia di carica a induzione.
 modo da eliminare qualsiasi residuo?
 La lampada può funzionare senza batteria nel caso in cui questa                       Sì, grazie alla funzione Click & Cure.
 si sia scaricata (funzionamento con cavo)?
 La lampada fotopolimerizzatrice è veloce e facile da utilizzare?                      Sì, la lampada si attiva con un semplice tocco e il funzio-
                                                                                       namento avviene in modo intuitivo mediante due pulsanti.
 È possibile il funzionamento continuo silenzioso?                                     Sì, grazie al raffreddamento continuo senza ventola.
 Il design è conforme ai requisiti di ergonomia e igienizzazione?                      Sì, il design ha già ricevuto numerosi riconoscimenti.
 Posso prendere in prestito la lampada per un paio di giorni                           Sì.
 per testarne le proprietà ergonomiche?
 La lampada fotopolimerizzatrice è classificata come dispositivo medico                Sì.
 ed è stata collaudata da un ente indipendente rispetto alla sicurezza?
 Il produttore offre una garanzia?                                                     Sì, una garanzia di 3 anni sulla lampada fotopoli-
                                                                                       merizzatrice e di 1 anno di garanzia sulla batteria.
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                  Bluephase® Style
                  Lampada fotopolimerizzatrice

                  Il LED di minimo ingombro per                                        Qualsiasi materiale grazie
                  qualsiasi impiego                                                    al LED Polywave®

                  La vera innovazione si rivela nell’uso. Ne è un esempio perfetto     La capacità di polimerizzare tutti i materiali dentali dipende
                  la lampada fotopolimerizzatrice Bluephase® Style con il LED          dalla luce emessa. Contrariamente alle lampade LED di seconda
                  Polywave® appositamente sviluppato, indicata per tutti i             generazione, il LED Polywave® copre lo spettro a banda larga
                  fotoiniziatori attualmente utilizzati nei materiali dentali.         ottimale compreso fra 385 e 515 nanometri, come le lampade
                                                                                       alogene alle quali è ispirato. Bluephase® Style è quindi indicata
                  Piccola ed ergonomica nella forma, Bluephase® Style si adatta        per la polimerizzazione di tutti gli attuali fotoiniziatori e
                  in modo ideale a qualsiasi mano, femminile o maschile. Dato          materiali dentali, senza alcuna limitazione.
                  il peso ridotto e ben distribuito della lampada, la sollecitazione
                  esercitata su mano e braccio risulta minore, indipendentemente
                  dalle dimensioni della mano. È possibile accedere a qualsiasi
                  superficie dentale senza costringere il paziente ad aprire la
                  bocca in modo innaturale, grazie al conduttore ottico
                  accorciato in punta e orientabile a 360 gradi.

                          R                          R

              R                  R        R              R

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              R                  R        R              R

                              EADERS’ CHOICE AWARD
                   2 0 13 R

                                                                                        P o l y w a v e®
Fotopolimerizzazione | specialfeature
                                                                                                                                          27

Qualsiasi indicazione grazie                                  Qualsiasi situazione grazie alla
al raffreddamento continuo                                    funzione Click & Cure

Grazie a una tecnologia LED ad alta efficienza energetica,    La collaudata funzione Click & Cure elimina gli irritanti tempi
Bluephase® Style produce la stessa emissione luminosa         di attesa quando si scarica la batteria. Con un semplice clic è
generan-do meno calore. Decade quindi la necessità di una     possibile connettere il manipolo al cavo di alimentazione della
ventola. Questo significa poter lavorare senza interruzioni   base di carica.
anche quan-do la lampada viene utilizzata per realizzare
restauri indiretti estesi.
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               Guida rapida
               al raggiungimento di risultati di
               fotopolimerizzazione ottimali
               Dichiarazione di consenso sulla fotopolimerizzazione in odontoiatria,
               pubblicata nel 2014 (Dalhousie University, Halifax, Canada)

               Prima di fotopolimerizzare, ricordare di:                                       Precauzioni:
               ➡ 	Monitorare regolarmente e registrare l’emissione luminosa      ➡ 	Evitare condizioni che ridurrebbero l’erogazione di luce
                   della lampada fotopolimerizzatrice nel tempo, utilizzando           sulla resina composita, ad es.
                   lo stesso dispositivo di misurazione e lo stesso conduttore         – T enere il puntale della lampada a diversi millimetri di
                   ottico. Riparare o sostituire la lampada fotopolimerizzatrice           distanza.,
                   se questa non soddisfa più le specifiche del produttore.            – T enere il puntale della lampada inclinato rispetto alla
               ➡ 	
                   Ispezionare e pulire la lampada fotopolimerizzatrice per                superficie della resina
                   accertarsi che le impostazioni siano corrette, che funzioni         – C  onduttore ottico sporco o danneggiato.
                   bene e non presenti difetti né residui.                         ➡ 	
                                                                                       È necessario prevedere esposizioni supplementari in
               ➡ 	Tenere presente che qualsiasi materiale a base di resina           circostanze che possono limitare un accesso ideale del
                   richiede una specifica quantità di energia che deve essere          fascio di luce, ad esempio in presenza di ombre prodotte
                   fornita alla lunghezza d’onda corretta (minima) per                 da fascette, strutture dentali interferenti o materiale
                   garantire risultati soddisfacenti. È inoltre necessario             restaurativo.
                   osservare i tempi di irradiazione minimi.                       ➡ 	Fare attenzione al potenziale danno termico alla polpa e ai
               ➡ 	
                   Attenersi ai tempi di esposizione e allo spessore degli             tessuti molli in caso di esposizioni con livelli elevati di
                   incrementi raccomandati dal produttore della resina, con            energia o tempi di esposizione lunghi.
                   gli opportuni adeguamenti qualora si utilizzi una lampada       ➡ 	Raffreddare il dente con un getto d’aria in caso di tempi di
                   di un produttore diverso. Aumentare i tempi di polimeri-            esposizione più lunghi, o quando si utilizzano lampade
                   zzazione in caso di distanze maggiori (> 5 mm) e di tonalità        fotopolimerizzatrici con potenza di emissione elevata.
                   più scure od opache.                                            ➡ 	Non puntare mai il fascio di luce negli occhi ed evitare di
               ➡ 	Selezionare un puntale che garantisca un’emissione di luce         guardare la luce riflessa, se sprovvisti dell’adeguata
                   uniforme e che copra la maggior superficie possibile del            protezione oculare (arancione).
                   restauro. Polimerizzare ogni superficie indipendentemente,      ➡ 	Verificare la durezza superficiale della resina composita nel
                   utilizzando esposizioni sovrapposte se il puntale della lam-        dente utilizzando una sonda dentale non fornisce informa-
                   pada è più piccolo del restauro.                                    zioni sull’adeguatezza della profondità di polimerizzazione.
               ➡ 	Posizionare il puntale della lampada il più vicino possibile
                   (senza contatto) e perpendicolarmente alla resina composita
                   da polimerizzare.
               ➡ 	Stabilizzare e mantenere il puntale del dispositivo di poli-
                   merizzazione sopra la resina composita per tutta la durata
                   dell’esposizione. Utilizzare sempre appositi occhiali e
                   schermi protettivi per poter guardare la lampada fotopoli-
                   merizzatrice e controllarne la posizione senza rischi per gli
                   occhi.
Fotopolimerizzazione | specialfeature
                                                                                                                                                                                  29

Mini glossario
di termini relativi alla
fotopolimerizzazione

Assorbimento            Processo per il quale le onde (luminose) o i fotoni vengono     Intensità luminosa            Termine comune per indicare la radianza.
incorporati da una sostanza assorbente, ad es. un fotoiniziatore.                       LED     Acronimo di Light emitting diode (diodo a emissione luminosa) è un
Batteria      Batteria ricaricabile, nota anche come accumulatore.                      componente semiconduttore che irradia luce in una gamma di lunghezze
Capacità        La capacità di una batteria rappresenta la quantità di carica           d’onda predefinita quando viene applicato un voltaggio.
immagazzinata e indica per quanto tempo potrà essere utilizzata la lampada              Lunghezza d’onda              La lunghezza d’onda della luce è espressa in nano-
fotopolimerizzatrice prima che la batteria debba essere ricaricata.                     metri (= 10-9 metri). L’occhio umano può vedere i colori nella gamma di
Caratteristiche spaziali della radiazione                     Intensità luminosa di     lunghezze d’onda compresa fra 380 nm (violetto) e 780 nm (rosso). Nella
una fonte di luce dipendente dall’angolazione, per valutare la distribuzione            fotopolimerizzazione viene utilizzata esclusivamente la gamma spettrale violetta-
spaziale della radiazione.                                                              blu compresa fra 385 e 515 nm.

Dose di energia           Descrive la quantità di energia assorbita durante l’intera    Ottica       Termine comune per indicare l’insieme di tutte le parti ottiche di una
durata della polimerizzazione rispetto alla superficie esposta alla luce emessa dal     lampada fotopolimerizzatrice.
dispositivo di polimerizzazione. La dose di energia è espressa in milliwatt al          Perdite da diffusione               La diffusione, in fisica, è una modifica della
secondo [mW] per centimetro quadrato [cm2].                                             direzione del movimento di una particella a causa di un’interazione con un’altra
Emissione        Rilascio di onde elettromagnetiche da una fonte luminosa.              particella locale, ovvero la diffusione dei fotoni al momento della collisione con
                                                                                        gli atomi.
Finestra di uscita del fascio              Descrive il punto di uscita all’estremità
di una fibra di vetro o la lente ottica montata direttamente anteriormente a un LED.    Polimerizzazione            Vedere Fotopolimerizzazione.

Fotoiniziatore               I fotoiniziatori sono sostanze fotosensibili che si        Radianza         Potenza radiante o flusso, comunemente detta anche “intensità
scompongono in radicali se esposti alla luce di una specifica gamma spettrale. I        luminosa”, descrive la quantità totale di energia elettromagnetica incidente su
radicali innescano quindi una reazione di polimerizzazione.                             una superficie in relazione all’estensione dell’area interessata. La radianza è
                                                                                        espressa in polilattide [mW] per centimetri quadrati [cm2].
Fotopolimerizzazione                     Indurimento     di   materiali   compositi
fotopolimerizzanti mediante polimerizzazione radicalica. I fotoni emessi vengono        Radiometro          Dispositivo di controllo per misurare l’intensità luminosa delle
assorbiti da particolari molecole (fotoiniziatori). L’energia assorbita eccita le       lampade fotopolimerizzatrici.
molecole. Nel loro stato attivo, queste molecole consentono la formazione di            Reazione esotermica                Reazione chimica che rilascia energia, ad es.
radicali se sono presenti uno o più attivatori. I radicali liberi innescano quindi la   calore, nell’ambiente. La reazione viene innescata da una breve esposizione a
reazione di polimerizzazione. Le molecole dei fotoiniziatori, ad es. del                un’energia di attivazione adeguata (ad es. una lampada fotopolimerizzatrice) e,
canforochinone, sono in grado di assorbire solo i fotoni di una gamma spettrale         una volta avviato, il processo si autoalimenta senza bisogno di energia
specifica.                                                                              supplementare.
Generazione di lampade fotopolimerizzatrici                                Le prime     Sfera di Ulbricht            La sfera di Ulbricht prende il nome dall’ingegnere
lampade fotopolimerizzatrici LED per uso dentale (1° generazione) avevano               Richard Ulbricht. Si tratta di una componente ottica utilizzata per raccogliere la
un’emissione spettrale relativamente bassa di circa 400 mW/cm2. I modelli               luce proveniente da diverse fonti di radiazioni, come le lampade
successivi erano in grado di raggiungere intensità luminose fino a 1.000 mW/cm²         fotopolimerizzatrici. La sfera di Ulbricht rappresenta il metodo più accurato di
e oltre, se azionati con potenze elettriche superiori (2° generazione). Tuttavia, la    misurazione dell’intensità luminosa delle lampade fotopolimerizzatrici.
gamma di lunghezze d’onda di queste lampade LED era limitata a 430 -490 nm.             Tempo di polimerizzazione                      Periodo di tempo necessario per
In una fase successiva di sviluppo, è stata realizzata la 3° ed ultima generazione      ottenere una polimerizzazione completa del materiale dentale quando esposto
di lampade fotopolimerizzatrici LED. Queste lampade fotopolimerizzatrici si             alla luce emessa da un dispositivo di polimerizzazione.
differenziano dai modelli precedenti perché sono dotate di uno spettro di               Trasmissione della luce                Capacità di un materiale di consentire la
emissione ampio, compreso fra 385 e 515 nm. Di conseguenza possono essere               trasmissione della luce.
utilizzate, come le lampade alogene, per polimerizzare tutti i materiali compositi
per uso dentale noti.
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