Formazione di insegnanti e professori sul tema del gioco d'azzardo patologico - I.I.S. "Racchetti-Da Vinci" Crema (CR) Psicologa Alice Gaudenzi ...
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Formazione di insegnanti e professori sul tema del gioco d’azzardo patologico I.I.S. “Racchetti-Da Vinci” Crema (CR) Psicologa Alice Gaudenzi alice.gaudenzi22@gmail.com
Cosa mi sono dimenticata la lezione scorsa? Cosa già conosco Cosa voglio imparare Cosa ho imparato Da compilare ora Da compilare a possibilmente sotto fine corso forma di elenco 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 2
Ontologia del gioco Il gioco è un fenomeno della vita che ognuno conosce dall’interno. Ognuno ha già giocato e quindi può parlare del gioco a partire dalla propria esperienza. Il gioco è conosciuto universalmente La dimestichezza con il gioco è comune e pubblica, è una realtà ben conosciuta e diffusa nel mondo sociale. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 4
Nel gioco il singolo non è incapsulato e rinchiuso nella sua singolarità: mentre giochiamo avvertiamo con una particolare intensità il contatto accomunante con i nostri simili. Nella nostra vita il giocare non accade semplicemente e generalmente come un processo vegetativo ma è sempre una pratica vissuta. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 5
Si dice che il gioco abbia il carattere dell’interruzione saltuaria, della pausa, e che in un certo qual modo si rapporti al modo proprio e serio di praticare la vita. L’uomo cioè dovrebbe, di quando in quando, togliersi dal giogo del lavoro, liberarsi una buona volta dalla pressione delle tensioni continue, sgravarsi dal peso degli affari, dimenticare l’angustia del tempo parcellizzato per guadagnare un rapporto più disteso con il tempo. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 6
Il gioco sembra così assumere un posto legittimo, anche se limitato, nel ritmo della condotta della vita umana. Funziona come fenomeno complementare, come pausa riposante, come forma del tempo libero, come vacanza rispetto al carico dei doveri, come rasserenamento del paesaggio austero e tetro della nostra vita. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 7
Il gioco non è una apparizione marginale nel corso della vita dell’uomo, non è un fenomeno che appartiene occasionalmente, non è contingente. Il gioco appartiene essenzialmente alla costruzione d’essere dell’esistenza umana, è un fenomeno esistenziale fondamentale. Il carattere del gioco è l’azione spontanea, il fare attivo, l’impulso vitale; il gioco è per così dire l’esistenza che si muove da sé. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 8
Definizione di gioco “ogni attività compiuta da bambini o adulti per svago, divertimento o sviluppo di qualità fisiche o intellettuali” (Fonte: Zingarelli, 2009) “[…] si può dunque riassumendo chiamare il gioco un’azione libera, conscia di non essere presa sul serio e situata al di fuori della vita consueta che nondimeno può impossessarsi completamente della vita del giocatore; azione in cui in sé non è congiunto un interesse materiale, da cui non proviene un vantaggio, che si compie entro un tempo ed uno spazio definiti in proposito, che si svolge con ordine secondo date regole, e suscita rapporti sociali che facilmente si circondano di mistero o accentuano mediante travestimento la loro diversità dal mondo solito” (Juhan Huizinga, 1939) 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 9
Tale descrizione svolta dallo studioso Huizinga, nel libro “Homo Ludens”, pubblicato all’inizio del secolo scorso, pone l’enfasi su alcuni aspetti fondamentali che caratterizzano il gioco, quali il concetto di tempo, spazio e regole definite. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 10
Caratteristiche peculiari dei giochi Il gioco è un’attività strutturata in cui sono aprioristicamente definite e condivise alcune caratteristiche intrinseche quali: Spazio Adesione Tempo Regole volontaria 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 11
Spazio Cioè l’Area di gioco: può essere la scacchiera, il campo da gioco per gli sport, i segni a terra dei giochi infantili come la campana, il ring della boxe o le piste per le corse. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 12
Tempo Stabilisce per ogni gioco l’inizio e la fine in modo convenzionalmente accettato da tutti i partecipanti, durata che in alcuni giochi può essere ridotta o prolungata, ma sempre previo accordo di chi ne prende parte. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 13
Regole Rappresentano un sistema convenzionalmente riconosciuto, condiviso e non discutibile presente in tutti i giochi, anche in quelli apparentemente più liberi (quali i giochi con le bambole o le simulazioni di guerra), in cui prevale l’aspetto dell’improvvisazione e la regola è sostituita dal come se. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 14
Adesione volontaria La condizione di libertà è un aspetto peculiare del gioco, la possibilità di aderire volontariamente all’attività di gioco per il puro divertimento e piacere di farlo e di conseguenza con la possibilità di interromperlo con altrettanta libertà, in qualunque momento. Questo aspetto è utile per distinguere quando siamo in presenza di un comportamento problematico con il gioco, poiché la dipendenza si manifesta proprio come difficoltà, quando non addirittura impossibilità, di interromperlo. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 15
“Giocare un gioco è un tentativo volontario di superare ostacoli non necessari. I giochi ci mettono alla prova con ostacoli volontari e ci aiutano a mettere meglio a frutto i nostri personali punti di forza.” (Bernard Suits, 1978) 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 16
L’elemento introdotto da questa definizione è l’interpretazione del gioco come una palestra evolutiva, in quanto offre la possibilità di sperimentazione dei limiti e dei punti di forza di ciascuno, in una prospettiva di costruzione di competenze e abilità. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 17
Il gioco, nella sua complessità ed eterogeneità, rappresenta un elemento fondamentale dal punto di vista evolutivo. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 18
Il gioco come comportamento evolutivo Secondo alcuni autori il gioco è considerato un comportamento evolutivo fondamentale nella evoluzione della specie e dell’individuo: “[…] una delle manifestazioni […]più significative nella storia evolutiva degli animali e dell’uomo” (Konrad Lorenz, 1903-1989) 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 19
Lorenz, considerato il fondatore della moderna etologia scientifica, afferma che il comportamento ludico sia una delle manifestazioni filogeneticamente ed ontologicamente più significative nella storia evolutiva degli animali e dell’uomo. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 20
“[…] nell’essere creativo che l’individuo scopre il Sé” (Donald Winnicott, 1896-1971) Winnicott, pediatra e psicoanalista, afferma che sia proprio nel giocare che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità. Ed è dunque attraverso questa possibilità di essere creativo, che lì’individuo scopre il Sé. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 21
“la più spontanea abitudini del pensiero infantile” (Jean Piaget, 1896-1980) Piaget, psicologo e pedagogista, definisce il gioco come lo strumento primario per lo sviluppo cognitivo del bambino e come la più spontanea abitudine del pensiero infantile. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 22
“i giochi dei bambini […] come le loro azioni più serie” (Michel De Montaigne, 1533-1592) Altrettanta enfasi sull’importanza del comportamento ludico è contenuta nell’aforisma di De Montaigne, filosofo del XVI secolo, che definisce i giochi dei bambini come le loro azioni più serie. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 23
Questione di termini… La lingua italiana dispone solo del termine GIOCARE per definire attività differenti profondi equivoci circa la natura di tali attività. Il termine di LUDOPATIA, ampiamente utilizzato per indicare il Disturbo da Gioco d’Azzardo è improprio, poiché definisce, in senso letterale, la patologia del gioco (LUDUS). 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 24
Laddove in lingua Italiana l’unico termine disponibile è GIOCARE, in altre lingue invece esistono termini differenti attività di gioco. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 25
Ad esempio in lingua inglese sono disponibili, per distinguere le differenti forme di gioco: TO PLAY è usato nel senso più generico per definire il gioco intendendo giochi di ruolo o di performance TO GAME si riferisce a giochi organizzati, i giochi di squadra, le competizioni sportive, le gare TO JOKE si usa per indicare i giochi scherzosi TO ENTERTAIN per i giochi di intrattenimento TO BET per i giochi basati sulla scommessa TO GAMBLE per indicare i giochi d’azzardo. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 26
La classificazione dei giochi AGON (competizione) Gioco d’azzardo patologico ALEA (fortuna) MIMICRY (simulazione) Abuso di alcol e ILINX (vertigine) droghe (Robert Caillois, 1958) 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 27
AGON Con questo termine si intende tutta l’area dei giochi di competizione in cui il presupposto fondamentale è una condizione di “apparente” uguaglianza iniziale fra i partecipanti e dunque la possibilità per chiunque di esserne il vincitore. Rientrano in questa tipologia di giochi tutti i cimenti sportivi, così come le partite di dama e scacchi. Per il partecipante a questa tipologia di giochi il desiderio è quello di affermare la propria superiorità battendo gli avversari o i propri precedenti record. L’agon si manifesta come la forma più pura del merito personale. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 28
ALEA Si intendono tutti quei giochi in cui l’esito della giocata dipende solo ed esclusivamente dal caso e non è dunque prevedibile in alcun modo prima, né influenzabile da doti o abilità personali. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 29
MIMICRY Caratterizza i giochi per il fatto di presupporre una realtà fittizia in cui il giocatore è consapevole di credere e far credere agli altri di essere qualcuno diverso da quello che realmente è. Appartengono a questa categoria tutti i giochi di travestimento, quelli in cui viene simulata un’altra realtà, sia che si tratti di età infantile di “far finta” di essere un aereoplano che sta volando in cielo, sia che si tratti di adulti di “far finta” di essere Riccardo III nell’omonima opera di Shakespeare. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 30
ILINX Raggruppa tutti quei giochi accomunati dalla vertigine che ne deriva dalla loro pratica. Il termine ilinx, di origine greca, significa gorgo, da questo termine deriva iliongos che significa vertigine. Questa categoria comprende quindi sia i giochi infantili quali l’altalena o girare su se stessi al fine di raggiungere uno stato di vertigine, sia le giostre del luna park che provocano contemporaneamente, rapidità, giri vorticosi, spavento e piacere. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 31
In un’epoca in cui il gioco d’azzardo, così come anche altre patologie dell’addiction, non erano ancora considerate come tali, taluni comportamenti sono descritti come “degenerazioni” dal comportamento sano. Secondo la lettura di Caillois, dunque, espressioni normali e socialmente adeguate di giochi centrati sull’ilinx possono degenerare in comportamenti di abuso di droghe e alcool, così come comportamenti nella categoria alea possono degenerare nel gioco d’azzardo. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 32
Drugs, set and setting La malattia non sta nel tipo di gioco ma nella DEGENERAZIONE del comportamento di gioco, nella perdita di controllo del LIMITE. Il problema dunque non è il gioco d’azzardo di per sé (drug), ma il rapporto che la persona sviluppa nei confronti del gioco (set) in un dato ambiente (setting) Un giocatore d’azzardo non problematico gioca per piacere, accetta di perdere il denaro puntato. Il giocatore patologico ha perso il controllo sulle sue attività di gioco. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 33
Un giocatore d’azzardo non problematico gioca per piacere, accetta di perdere il denaro puntato, non torna per rifarsi e gioca secondo le sue possibilità di tempo e denaro. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 34
Il giocatore patologico ha perso il controllo sulle sue attività di gioco, mente, sperimenta problemi in ambito lavorativo, familiare e sociale a causa del gioco, arrivando persino talvolta a rubare o commettere atti illeciti, nel tentativo costante di cercare di recuperare le perdite. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 35
Definizione di gioco d’azzardo “Quello posto in essere a fine di lucro e in cui la vincita o la perdita è interamente aleatoria” (Fonte: Zingarelli, 2009) Gli elementi peculiari che contraddistinguono il gioco d’azzardo sono secondo Robert Ladouceur (2000): I giocatori scommettono denaro o altri oggetti di valore La scommessa, una volta giocata, non può essere ridata L’esito del gioco dipende esclusivamente o prevalentemente dal caso. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 36
Dal gioco sociale al gioco patologico Spectrum of Gambling Behavior (Howard J. Shaffer 2003) No gambling Infrequent (light) gambling Frequent (heavy) gambling Problem gambling Pathological gambling 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 37
Esiste quindi la possibilità che un comportamento di gioco evolva dalla normalità alla patologia, passando attraverso un progressivo coinvolgimento della persona nell’attività di gioco. Tale progressione può essere ripercorsa in senso inverso qualora il giocatore sia ingaggiato in un percorso terapeutico che possa aiutarlo a ripristinare una condizione di assenza di gioco. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 38
Tuttavia non tutti i giocatori d’azzardo evolvono necessariamente in un quadro problematico o francamente patologico, ma possono attestarsi anche su forme sociali e lievi di gioco d’azzardo. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 39
Il Diagramma di Custer (1984) Modello interpretativo che descrive la successione delle fasi in cui può evolvere un giocatore d’azzardo dalla normalità alla patologia: fase vincente Fase perdente Fase di perdita della speranza Fase di disperazione 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 40
Fase vincente È caratterizzata da giocate occasionali, talvolta accompagnate da vincite. Il gioco d’azzardo in questa fase è ancora un’attività puramente ricreativa. Le prime vincite tuttavia, soprattutto se ingenti, rinforzano il comportamento di gioco e possono determinare un aumento della frequenza di gioco e un aumento delle somme di denaro investito. Si assiste ad una progressiva diminuzione del controllo e inizia la rincorsa delle perdite. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 41
Fase perdente Il gioco inizia ad assumere una modalità solitaria. Il giocatore è ossessionato da pensieri intorno al gioco ed inizia ad investire (e perdere) ingenti quantità di denaro al punto che, proprio in questa fase, nel cercare di recuperare il denaro perduto, il giocatore può iniziare a contrarre debiti. La pervasività del gioco assorbe completamente il giocatore, che comincia a trascurare affetti e relazioni, talvolta anche il lavoro. I tentativi di interrompere il gioco falliscono e il giocatore spesso manifesta irritabilità. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 42
Fase di perdita della speranza Accanto ad un progressivo aumento della quantità di tempo e denaro speso nel gioco, il giocatore diventa consapevole della quantità di tempo e denaro speso nel gioco, il giocatore diventa consapevole di aver perso il controllo e di non essere più in grado di trovare soluzioni efficaci, con conseguenze anche gravi sul tono dell’umore. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 43
Fase della disperazione In questa fase l’incapacità di risarcire i debiti può determinare l’insorgere di pensieri o tentativi di suicidio. Talvolta in questa fase il giocatore può commettere azioni illegali nel disperato tentativo di risanare la situazione debitoria e relazionale. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 44
Eziologia multifattoriale Genetici, A neurobiologici D Tipologie di gioco D Psichici relazionali I C T Disponibilità di Sociali Culturali I gioco Ambientali O N 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 45
Come per tutte le forme di dipendenza si chiamano in causa vari fattori, neurobiologici, psicologici e sociali che concorrono a determinare una maggiore “vulnerabilità” di alcune persone rispetto ad altre. Inoltre concorrono all’instaurarsi di un comportamento disfunzionale anche fattori esterni alla persona, che sono intrinseci all’oggetto stesso e che possono aumentare il rischio di sviluppare, nei confronti del medesimo, un comportamento di dipendenza. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 46
Per quanto riguarda il gioco d’azzardo, sono da considerarsi fattori di rischio sia l’aumentata disponibilità di occasioni di gioco, sia alcuni aspetti specifici dei giochi. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 47
Fattori di rischio intrinseci ai giochi d’azzardo “moderni” Lentezza Velocità Socialità Solitudine tecnologia Manualità Globalizzazione Contestualizzazione Semplicità Complessità 24h/24h Limite temporale 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 48
Nel corso degli ultimi 20 anni abbiamo assistito ad un profondo cambiamento culturale che ha investito anche l’ambito dei giochi, determinando una radicale trasformazione nella natura stessa del gioco. La lentezza e la ritualità comune ai giochi della tradizione, sono state soppiantate da velocità, facilità di accesso e quasi totale assenza di regole, con il risultato di snaturare in alcuni casi il gioco stesso e di renderlo eccessivamente accessibile. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 49
Esempio di gioco della tradizione popolare… contestualizzazione lentezza socialità manualità 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 50
Corrispettivo “tecnologico” Scompare la condivisione Scompare la manualità e la partecipazione attiva del giocatore L’accesso non ha limiti temporali Scompare qualunque forma di ritualizzazione 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 51
Fattori di rischio intrinseci a “slot machine” Aspetti specifici che contribuiscono a determinare la pericolosità di alcuni giochi (in particolar modo le slot machine) sono: Accelerazione del gioco Smaterializzazione del denaro Design del gioco Rinforzo a intermittenza Quasi vincite Slot multipla/autoplay (Natasha Dow Shüll, 2012) 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 52
In un recente lavoro di ricerca condotto a Las Vegas dall’antropologa Natasha Dow Shüll, sono stati messi in evidenza fattori di rischio specifici che riguardano in particolar modo le slot machine. L’autrice descrive un’architettura del gioco progettata dai produttori di slot, che contribuirebbe a rafforzare un rapporto di dipendenza con la slot machine. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 53
Gli elementi che concorrono ad aumentare l’aggancio dei giocatori sono: L’accelerazione dei giochi: ottenuta sia riducendo al minor numero possibile i gesti fisici legati all’azione del giocare, sia aumentando la velocità stessa degli apparecchi, i quali avevano già subito un radicale e fondamentale cambiamento nella trasformazione da slot con rulli meccanici alle slot automatiche La smaterializzazione del denaro: la trasformazione delle vincite in crediti di gioco maschera di fatto il vero valore del denaro, riducendo quindi l’impatto emotivo che genera la perdita 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 54
il design del gioco: inteso come colori, intensità della luce, animazioni, suoni, organizzazioni degli spazi intorno alla slot che vengono dosati e miscelati al fine di creare un ambiente sensoriale confortevole allo scopo di trattenere il giocatore il più a lungo possibile L’erogazione casuale delle vincite: favorisce un meccanismo di rinforzo che stimola il giocatore a continuare a giocare, nella spasmodica attesa di ottenere il premio (rinforzo ad intermittenza) 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 55
gli apparecchi sono programmati per restituire frequentemente piccole porzioni di credito, seppur inferiori al denaro investito inizialmente, ma con la stessa enfasi audio-visiva associata a vincite più importanti, delle quasi vincite, che creano nel giocatore l’illusione di continuare a vincere 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 56
La maggior parte delle moderne slot consente di giocare contemporaneamente su più rulli, le cosiddette multilinea, creando l’illusione di aumentare la probabilità di vincita. È inoltre possibile attivare una modalità di gioco automatico, definita auto play, che esonera il giocatore anche dalla più semplice azione di premere i tasti velocizzando ulteriormente il ritmo di gioco e di conseguenza la quantità di denaro giocata 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 57
Il tempo impiegato nel gioco d’azzardo Il sociologo, Maurizio Fiasco, ha offerto un interessante contributo relativo alla misurazione del tempo speso nel gioco d’azzardo. Il tempo, considerato come un valore in sé, destinato al lavoro, allo studio, alla cura della famiglia, alla partecipazione alla vita sociale, a coltivare interessi… un tempo che si può misurare in oltre 70 milioni di giornate lavorative perse. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 58
Il gioco nella popolazione studentesca Nel 2015 sono circa un milione gli studenti che riferiscono di aver giocato somme di denaro almeno una volta. Dal 2014 al 2015 la percentuale è cresciuta dal 39% al 42%, con un 7% che riferisce di giocare 4 o più volte alla settimana. 24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 59
24/05/2018 Psicologa Alice Gaudenzi 60
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