Fondamenti della matematica - Undicesima lezione

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Fondamenti della matematica - Undicesima lezione
Fondamenti della
 matematica
 Undicesima lezione
Fondamenti della matematica - Undicesima lezione
Correzione esercizi lezione 9
1) Provare, con un disegno, che un triangolo è equivalente alla
metà di un rettangolo avente dimensioni congruenti alla base e
all’altezza del triangolo.

 Il triangolo ADB è
 congruente al triangolo ABE;
 il triangolo BDC è
 congruente al triangolo BCF.
 Quindi il rettangolo ACFE ha
 superficie doppia di quella
 del triangolo ACB
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2) Dato un segmento di lunghezza 1, Quanto vale la sua sezione
aurea? La risoluzione di questo quesito permette di determinare
il valore del rapporto aureo.
 = 1; = ; = 1 − 
 Per la definizione della sezione aurea:
 : = : → 2 = ∙ 
 2 = 1 ∙ 1 − → 2 + − 1 = 0
È un’equazione di secondo grado, del tipo:
 2 + + = 0
 − ∓ 2 −4 
la cui formula risolutiva è: 1,2 = quindi:
 2 
 −1∓ 1+4 5−1
 1,2 = → = (Si esclude la soluzione negativa, perché
 2 2
 la misura di un segmento è positiva)
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3) Dato un triangolo equilatero quali e quante trasformazioni applicate ad esso lo
trasformano in se stesso? (cambiando al più l’ordine dei vertici)

 identità simmetria simmetria

 simmetria rotazione rotazione
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Modulo 4
Geometria solida
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Assiomi
• Tre punti non allineati individuano uno e un solo piano
• Ogni piano divide lo spazio in due regioni, dette semispazi, di
 cui il piano stesso si dice origine o frontiera tali che:
 -il segmento che ha per estremi due punti A e B dello stesso
 semispazio non interseca il piano
 -il segmento che ha per estremi due punti C e D appartenenti
 a semispazi diversi interseca il piano in un punto
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Posizione reciproca di due rette
 se giacciono incidenti
• Complanari nello stesso
 parallele
 piano

• Sghembe se non esiste un piano che le
 contiene
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Posizione reciproca piano-retta
• Se hanno un solo punto in
 comune sono incidenti

• Se non hanno nessun
 punto in comune o se la
 retta giace interamente
 sul piano allora sono
 paralleli
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Posizione reciproca tra piani
Se due piani hanno in comune due punti A e B (oppure
tre allineati), allora hanno in comune anche tutti i punti
della retta AB

 r A

 B
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Se due piani hanno in comune un punto, allora
hanno in comune i punti di una retta che passa
per quel punto.

 α

 β
 A
 C
 B
 D
Piani paralleli
Due piani si dicono paralleli se non hanno alcun punto
in comune o coincidono.
• Se per un punto P non
 appartenente ad un piano α si
 conducono due rette ad esso
 parallele, il piano β da esse
 individuato è parallelo ad α
• Dati un piano α ed un punto P fuori
 di esso esiste ed è unico il piano ad
 esso parallelo passante per P

Preso atto dell’unicità dei piani paralleli si può evidenziare che la
relazione di parallelismo fra piani è riflessiva, simmetrica e
transitiva. Essa è dunque una relazione di equivalenza che
definisce la giacitura di tutti i piani tra loro paralleli.
Si dice fascio improprio di piani l’insieme di tutti i piani aventi la
stessa giacitura e si dice strato la parte di spazio compresa tra due
piani paralleli
Fasci di piani
• Il fascio proprio di piani
 è l’insieme di tutti i piani
 che si intersecano lungo
 una retta che costituisce
 l’asse del fascio.

• Il fascio improprio di
 piani è l’insieme di tutti i
 piani paralleli tra loro

• L’insieme dei piani che
 passano per uno stesso
 punto si dice invece
 stella di piani.
Perpendicolarità tra retta e piano
Una retta r incidente ad un piano α in un punto P è
perpendicolare ad α se è perpendicolare a tutte le rette di
α che passano per il punto P; il punto P si dice piede della
perpendicolare. Le rette incidenti ad α che non sono ad
esso perpendicolari si dicono oblique

 Dati un punto P e una retta
 r, tutte le rette passanti per
 P e perpendicolari ad r
 giacciono in uno stesso
 piano, che passa per P ed è
 perpendicolare ad r
Nota bene
 Per verificare che una retta
 sia perpendicolare ad un
 piano è necessario che sia
 perpendicolare ad almeno
 due rette del piano
 passanti per il suo piede.
 In figura è rappresentata
 una retta r, perpendicolare
 alla retta s giacente sul
 piano, ma r non è
 perpendicolare al piano.
• La distanza di un punto da un piano è il segmento di
 perpendicolare condotto dal punto al piano.
• L’angolo di una retta con un piano è l’angolo formato
 dalla retta con la sua proiezione sul piano

 QH: distanza di Q dal
 piano

 :angolo della
 retta r con il piano
Diedri
Si dice angolo diedro o più semplicemente diedro ciascuna delle
due parti in cui due semipiani aventi la stessa retta origine
dividono lo spazio, inclusi i semipiani stessi. La retta origine dei
due semipiani si dice spigolo del diedro, ognuno dei due
semipiani si dice faccia del diedro

 Si dice diedro convesso la
 parte di spazio che non
 contiene i prolungamenti
 della facce, diedro
 concavo l’altra.
• Due diedri si dicono consecutivi se hanno in comune
 un’intera faccia e nessun altro punto.
• Due diedri consecutivi si dicono adiacenti se i
 semipiani non in comune giacciono sullo stesso piano
• La somma di due diedri consecutivi è il diedro che li
 contiene e ha per facce le facce non comuni.
Sezione normale di un diedro
In figura è rappresentato l’angolo aOb sezione di un diedro con
un piano α perpendicolare allo spigolo. Ogni sezione di un diedro
con un piano perpendicolare allo spigolo è un angolo detto
sezione normale del diedro; poiché tutte le sezioni normali di
uno stesso diedro sono congruenti, essa può essere assunto
come rappresentante del diedro .
 Due diedri sono congruenti se lo sono
 le loro sezioni normali. Si dimostra che
 anche la relazione di congruenza tra
 diedri è una relazione di equivalenza.
 La grandezza comune a tutti i diedri
 congruenti è detta ampiezza e
 corrisponde all’ampiezza della sezione
 normale
Piani perpendicolari
 Due piani si dicono perpendicolari se,
 incontrandosi, formano quattro diedri congruenti

 β

Se una retta è
perpendicolare ad un P α

piano α, tutti i piani
che la contengono
sono perpendicolari ad
α
Un solido è una parte di spazio delimitata
 da una superficie chiusa.

I solidi delimitati da I solidi che hanno superfici
 poligoni vengono curve vengono chiamati
 chiamati poliedri. solidi rotondi.
I poliedri

 I poligoni si dicono
 facce del poliedro;

 i loro lati si dicono due facce con
 spigoli del poliedro. uno spigolo
 comune si dicono
 adiacenti e
 i loro vertici si dicono formano un
 vertici del poliedro; diedro.
Poliedri convessi e concavi
1. I POLIEDRI
Poliedro
Un poliedro convesso è una figura
solida limitata da un numero finito
di poligoni appartenenti a piani
diversi e tali che il piano di ogni
poligono non attraversi il solido.

 Prisma

 La distanza fra il vertice (o la base superiore) e
 il piano della base (inferiore) si chiama altezza.

 L’altezza delle facce laterali di una piramide
 retta è detta apotema.

 Piramide
 /15
I prismi
 Si chiama prisma un
 poliedro delimitato da
due poligoni congruenti,
detti basi, situati su piani
 paralleli e da tanti
 parallelogrammi quanti
 sono i lati di ciascuno
 dei due poligoni.

Un prisma prende il
nome dal numero dei
lati del poligono di
base.

 TRIANGOLARE QUADRANGOLARE PENTAGONALE
I prismi retti
 Un prisma si dice retto se i suoi spigoli laterali sono
 perpendicolari ai piani delle basi.

 Un prisma si dice regolare se è retto
 e ha per basi due poligoni regolari.
 QUADRATO TRIANGOLO
 EQUILATERO

 ESAGONO
 REGOLARE
Se un prisma retto ha base
 rettangolare, il solido ottenuto si
 chiama parallelepipedo rettangolo.
 a, b, c sono le dimensioni del
 parallelepipedo.

Il particolare parallelepipedo per il
quale le dimensioni sono congruenti si
chiama cubo o esaedro
Apriamo… un prisma
Consideriamo il modello in cartone di
un prisma retto a base triangolare.
Se lo tagliamo lungo i suoi spigoli in
modo da poterlo distendere su un piano,
otteniamo una figura piana che si chiama
sviluppo della superficie del prisma.

 La superficie di tutte le facce
 di un solido è detta
 superficie totale, mentre
 quella delle sole facce laterali
 è detta superficie laterale.
Alcuni esempi
Il solido P è un prisma quadrangolare P
regolare, quindi è retto, le facce laterali
sono 4 rettangoli R congruenti e le
sue basi sono due quadrati Q congruenti.
Qui sotto è disegnato lo sviluppo della
superficie del solido P.

 Esercizio
 Disegna lo sviluppo della superficie
 di un prisma triangolare regolare.
Angoloide Piramide
Si prendano nello spazio almeno tre semirette che si incontrano in uno stesso
punto e tali che il piano di due consecutive lascia le altre da una stessa parte.
Otteniamo una figura solida che ha per facce angoli piani . La parte di spazio da
esse racchiusa si chiama angoloide.
In sintesi: parte di spazio che si ottiene dall’intersezione di almeno tre diedri i cui
spigoli passano per uno stesso punto.
Le semirette sono i suoi spigoli. Il punto comune è il vertice.
N.B.: L’ampiezza complessiva delle facce di un angoloide è minore di un angolo
giro

 Come si vede dalla figura, se
 tagliamo l’angoloide con un
 piano che intersechi tutti gli
 spigoli si ottiene una figura
 limitata da poligoni:
 la piramide
Le piramidi
 Si dice piramide un
 poliedro limitato da un
 poligono qualunque,
 detto base, e da tanti
 triangoli quanti sono i
lati del poligono, aventi
tutti un vertice comune. faccia
 laterale

Una piramide prende il
nome dal numero di lati
del poligono di base.

 PIRAMIDE PIRAMIDE PIRAMIDE
 TRIANGOLARE QUADRANGOLARE PENTAGONALE
Piramidi rette e regolari
Una piramide si dice retta se ha per
 base un poligono circoscrittibile
 a una circonferenza, il cui centro
 coincide con il piede dell’altezza.

 Una piramide si dice regolare
 se è retta e se ha per base
 un poligono regolare.

QUADRATO TRIANGOLO PENTAGONO
 EQUILATERO REGOLARE
Domande
1)Una piramide retta può avere per base:
• Un triangolo?
• Un rettangolo?
• Un rombo?
• Un trapezio?
2) Una piramide a base quadrata è sicuramente
regolare?
Alcuni esempi
Il solido P è una piramide quadrangolare
regolare, quindi è retta; il piede dell’altezza
coincide con il centro della circonferenza
inscritta nel poligono di base.
Le sue facce laterali sono
quattro triangoli T isosceli congruenti,
la sua base è un quadrato Q.

Esercizio
• Quante sono le facce laterali di una piramide regolare
 esagonale?
• Ogni faccia laterale è un triangolo: di che tipo rispetto
 ai lati?
Tronco di piramide
Il tronco di piramide è un solido ottenuto tagliando
una piramide con un piano parallelo al piano della
base. Di conseguenza la base inferiore e quella
superiore del tronco di piramide sono simili e si dicono
base maggiore e base minore. La distanza tra le due
basi è l'altezza (h) del tronco di piramide.

 base minore

 base maggiore
Poliedri regolari
 Un poliedro si dice regolare se: tutte le sue facce
 sono poligoni regolari congruenti; tutti gli angoli diedri,
 formati da facce adiacenti, sono congruenti.

Tetraedro regolare Dodecaedro regolare
4 facce 12 facce (pentagoni regolari)
(triangoli equilateri) 20 vertici, 30 spigoli
4 vertici, 6 spigoli

Cubo
(esaedro regolare)
6 facce (quadrati)
8 vertici, 12 spigoli Icosaedro regolare
 20 facce (triangoli equilateri)
 12 vertici, 30 spigoli
Ottaedro regolare
8 facce
(triangoli equilateri)
6 vertici, 12 spigoli
Perché solo 5?
Soltanto il triangolo equilatero, il quadrato e
il pentagono regolare possono essere facce di
poliedri regolari; infatti in un vertice di
un poliedro devono convergere almeno 3 facce
che non stiano sullo stesso piano; quindi la
somma dei loro angoli deve essere inferiore a
360°.
Ogni angolo di un triangolo
equilatero misura 60°:
è quindi possibile far incontrare in un
vertice 3 facce (3 x 60 = 180)
ottenendo un tetraedro regolare,
Perché solo 5?

• in un vertice possono
 convergere 4 facce
 (4 x 60 = 240) ottenendo
 un ottaedro regolare

• in un vertice possono
 convergere 5 facce
 (5 x 60 = 300) ottenendo
 un icosaedro regolare.
Perché solo 5?
• Ogni angolo di
 un quadrato misura 90°: è
 quindi possibile far
 incontrare in un vertice 3
 facce
 (3 x 90 = 270) ottenendo
 un esaedro o cubo

• Ogni angolo di un pentagono
 regolare misura 108°. È
 quindi possibile far
 incontrare in un vertice 3
 facce (3 x 108 = 324)
 ottenendo
 un dodecaedro regolare.
Ogni angolo di un esagono
regolare misura 120° e quindi 3 facce che
si incontrassero in un vertice
risulterebbero sullo stesso piano :
 (3 x 120 = 360).
È quindi impossibile costruire un poliedro
regolare con esagoni
Relazione di Eulero per i poliedri
Osserviamo il poliedro della figura a fianco.

Indichiamo con:
• V il numero dei vertici
• F il numero delle facce
• S il numero degli spigoli

Per tutti i poliedri vale la seguente relazione:

 RELAZIONE DI EULERO

 V+F−S=2
 o anche V+F=S+2
Esempio
• Quanti spigoli ha il poliedro a fianco?

 I vertici sono 12 e le facce 8.
 Sostituiamo i numeri che conosciamo
 nella relazione di Eulero:
 V+F=S+2 12 + 8 = S + 2
 Il numero degli spigoli è:
 S = 12 + 8 − 2 = 18

Esercizi
• Quanti spigoli ha un poliedro con
 6 facce e 8 vertici? Se è un prisma, che poligono di
 base ha?
• Se una piramide ha 7 facce che poligono di base ha?
 Quanti sono i suoi vertici? E gli spigoli?
Possiamo fare un po’ di algebra con la
Geometria solida!
• Quanti vertici ha un prisma a base triangolare? Quanti
 spigoli? Quante facce?
• E un prisma a base quadrangolare?
• ……..
• E un prisma con base un poligono di n lati?
 vertici=2n ; facce= n+2; spigoli = 3n

 (2n)+ (n+2)= (3n)+2
 E la piramide con base un poligono di n lati?
 vertici=n+1 ; facce= n+1; spigoli = 2n

 (n+1)+(n+1)=2n+2
I solidi rotondi
Alcuni solidi hanno una caratteristica forma “rotonda” e la
loro superficie non è costituita da poligoni. Per esempio:

 CILINDRI CONO SFERA

Facendo ruotare di 360° una
figura piana intorno a una
retta (detta asse di rotazione)
otteniamo i solidi di rotazione.
Non tutti i solidi rotondi sono
solidi di rotazione.
Solidi di rotazione
Ruotando di 360° un
rettangolo attorno a un
suo lato, si genera un
cilindro retto.

Ruotando di 360° un
triangolo rettangolo attorno
a uno dei suoi cateti, si
genera un cono retto.

Ruotando di 360° un
semicerchio attorno
al suo diametro, si
genera una sfera.
UN RETTANGOLO RUOTA INTORNO AD UNA SUA DIMENSIONE

 CILINDRO RETTO

ASSE DI ROTAZIONE

 RAGGIO DI BASE
UN TRIANGOLO RETTANGOLO RUOTA INTORNO AD UN CATETO

 CONO

 APOTEMA

 ASSE DI ROTAZIONE

 RAGGIO DI
 BASE
Apriamo… un solido di rotazione
È sempre possibile ottenere lo sviluppo della superficie
di un cilindro o di un cono.

 CILINDRO
 RETTO

 CONO
 RETTO
Tronco di cono
Il tronco di cono è un solido
ottenuto tagliando un cono con
un piano parallelo al piano della
base. Di conseguenza la base
inferiore e quella superiore
del tronco di cono sono due
cerchi e si dicono base maggiore
e base minore. La distanza tra le
due basi è l'altezza (h) del tronco
di cono.
Tale solido si può ottenere anche
facendo ruotare un trapezio
rettangolo attorno al lato
perpendicolare alle basi.
QUALI POLIGONI HANNO GENERATO QUESTI SOLIDI DI ROTAZIONE?
INTORNO A QUALE LATO E’ AVVENUTA LA ROTAZIONE?
N.B.1: Se si fa ruotare di un angolo piatto un quadrato attorno all’asse di
simmetria passante per i punti medi di due lati opposti si ottiene un cilindro
equilatero, che ha quindi il diametro di base congruente alla sua altezza

N.B.2: Se si fa ruotare di un angolo piatto un triangolo equilatero attorno ad
un suo asse di simmetria si ottiene un cono equilatero, che ha quindi il
diametro di base congruente al suo apotema
Parti della sfera

La superficie Segmento sferico
del segmento ad una base
sferico ad una
base è la
calotta

 Segmento sferico a due
 basi
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