Focus Bilanci Servizi di comunicazione elettronica - Principali evidenze contabili delle principali - Primaonline
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Focus Bilanci Servizi di comunicazione elettronica Principali evidenze contabili delle principali società presenti nel settore dei servizi di comunicazione elettronica (2014 – 2018) Servizio Economico Statistico ses@agcom.it
Sommario I. Ricavi e occupazione ........................................................................ 2 Andamento dei ricavi Andamento dell’occupazione II. Analisi della redditività ...................................................................... 4 I margini operativi Andamento storico della redditività in valore III. Livello di patrimonializzazione e investimenti........................................... 8 Il rapporto tra patrimonio netto e passività complessive Il rapporto tra investimenti e ricavi IV. Nota metodologica ......................................................................... 10 Il Focus sui bilanci delle imprese che operano nel settore dei servizi di comunicazione elettronica si basa sulle informazioni contabili economiche e patrimoniali desumibili dai bilanci d’esercizio delle principali imprese del settore. Servizio economico-statistico Ottobre 2019
Ricavi e occupazione Andamento dei ricavi Con riferimento all’intero periodo considerato l’andamento aggregato dei ricavi delle maggiori imprese nel settore dei Servizi di comunicazione elettroniche mostra una leggera riduzione. In particolare, il valore complessivo dei ricavi, nel 2018, è pari a 30,6 mld di €, il -2,6% rispetto al 2014, con una flessione media annua dello 0,6%. Dopo un periodo di sostanziale stabilità (2014-2017), nell’ultimo anno si è assistito a una riduzione del 3,4%. Nel periodo considerato, Tim mostra una riduzione dei ricavi (-1,8%) meno pronunciata rispetto a quella delle altre imprese presenti sul mercato (-3,2%). In particolare, nell’ultimo anno la riduzione dei ricavi è stata pari, per gli altri operatori, al 4,9%, mentre per Tim si è fermata all’1,4%. Andamento dei ricavi (Mld. €) (2014 – 2018) Totale ricavi 31,4 31,2 31,4 31,7 30,6 Cagr -0,6% 14,2 13,8 13,7 13,9 14,1 Cagr Altre imprese 17,2 17,4 17,7 17,6 16,7 -0,8% 2014 2015 2016 2017 2018 FOCUS BILANCI 2
Andamento dell’occupazione Nel periodo considerato (2014-2018), gli addetti del settore si sono ridotti complessivamente di circa 2.800 unità (-4,2%), passando dalle 67.360 unità del 2014 alle 64.530 del 2018, con un tasso medio annuo di riduzione dell’1,1%. Nell’ultimo anno si è registrata una diminuzione di circa 1.700 unità lavorative. Tale andamento è il risultato dell’espansione delle principali imprese FWA (ossia che offrono servizi in tecnologia Fixed Wireless Access) e dell’operatore wholesale Open Fiber (+261 addetti) e della contemporanea riduzione degli organici operata dagli altri operatori di telecomunicazioni (poco meno di 2.000 unità). Nella telefonia mobile, l’operatore MVNO Poste Mobile a seguito del processo di riorganizzazione del Gruppo Poste registra una consistente riduzione degli addetti, più che compensata dalla crescita dei dipendenti del new entrant Iliad Andamento dell’occupazione (* 1.000) (2014 – 2018) Totale occupati 67,4 68,0 69,8 66,2 Cagr 64,5 -1,1% 44,2 45,9 44,2 44,3 42,7 Altre imprese Cagr 23,2 23,8 23,9 21,9 21,9 -1,5% 2014 2015 2016 2017 2018 Variazione dell’occupazione 2017 - 2018 (in unità) -60 -1.625 -1.685 Altri operatori TIM Totale variazione FOCUS BILANCI 3
Analisi della redditività I margini operativi L’andamento degli indici reddituali delle principali imprese del settore evidenzia una complessiva tendenza al ribasso. Con riferimento al margine lordo (Ebitda), Tim vede ridurre il proprio valore in misura non marginale (-7,3 p.p.) mente gli altri operatori, al contrario, mostrano una leggera ripresa (+0,9 p.p.). La consistente flessione del margine netto nel periodo considerato è fortemente influenzata da assestamenti contabili (ammortamenti e svalutazione di attività immateriali) realizzati dalle imprese. In particolare il «crollo» osservabile nel 2018 (dal +18,2 a -1,7%) è dovuto essenzialmente alla svalutazione (per poco meno di 2,7 mld €) dei valori contabili dell’avviamento attribuito alle attività domestiche realizzato da TIM(*). Per gli altri operatori, al contrario, la marginalità netta, dopo i negativi risultati del biennio 2016-2017, caratterizzati in particolare dagli oneri di varia natura sostenuti nel processo di fusione che ha visto coinvolti gli operatori H3G e Wind, migliora nell’ultimo anno di 6,8 p.p. (da -3,2% a +3,6%) Conseguentemente, rilevanti sono stati i riflessi di queste operazioni contabili di Tim sull’andamento del risultato d’esercizio aggregato, mentre è possibile riscontrare, nell’ultimo periodo (2017-2018), un netto miglioramento della performance delle altre imprese. (*) per maggiori dettagli cfr. pag. 404/498 del bilancio di esercizio 2018 di Tim; escludendo tale voce la marginalità netta sarebbe stata pari al 17,6%, valore di poco inferiore a quella del 2017 Andamento dei margini reddituali (% dei ricavi) (2014 – 2018) Ebitda 50 Altre imprese 40 37,3 37,1 35,6 34,6 32,6 30 47,6 46,1 41,1 40,3 20 38,2 28,9 30,1 31,2 29,8 28,2 10 0 2014 2015 2016 2017 2018 FOCUS BILANCI 4
Ebit Altre imprese 25 25,3 22,9 18,2 14,9 15,9 15 11,3 7,8 6,3 5 6,4 7,7 3,6 1,2 0 -3,2 -1,7 -3,9 -5 2014 2015 2016 2017 2018 Risultato d’esercizio Altre imprese 15 13,9 5 7,7 4,5 2,7 1,0 3,2 0,5 0,3 0 -2,0 -3,3 -5,9 -3,2 -5 -11,9 -5,8 -13,3 -15 2014 2015 2016 2017 2018 FOCUS BILANCI 5
Andamento storico della redditività in valore (2008-2018) Il margine lordo (Ebitda) delle principali imprese operanti nel settore ha segnato una progressiva flessione fino al 2015 (-6,8 p.p.); tra il 2015 e il 2016 è cresciuto di 1,4 p.p., mentre nell’ultimo anno è tornato a diminuire assestandosi su di un valore pari a 10,6 mld €. Per quanto riguarda il margine netto (Ebit), dopo il massimo raggiunto nel 2010 con un valore di 8,4 mld di €, nel 2018 è sceso a 0,6 mld di €. Nell’ultimo periodo ha pesato, come già descritto, la svalutazione dell’avviamento delle attività domestiche operata da TIM senza la quale il margine avrebbe raggiunto un valore 2,4 mld di €. Gli altri operatori dopo, i negativi risultati registrati tra il 2016 e il 2017, lo scorso anno hanno registrato performance positive per un valore di 0,8 mld di €. Il risultato d’esercizio aggregato delle principali imprese ad inizio periodo (2008) era pari a 2,2 mld. di €; dopo una fase di crescita fino al 2010, si è assistito a una riduzione per poi riprendere a crescere e tornare in “territorio” positivo nel 2014. L’arretramento fatto registrare l’ultimo anno (-0,6 mld di €) è in parte ascrivibile alle politiche di bilancio adottate da TIM. Vale la pena evidenziare come il settore delle comunicazioni elettroniche (almeno limitatamente alle imprese considerate*) tra il 2008 e il 2018 ha registrato complessivamente, a fronte di oltre 380 mld di € di ricavi, 1,5 mld di € di utile netto, risultato che sembra testimoniare sia gli effetti della pressione competitiva sui prezzi sia la natura fortemente “capital intensive” del settore, che ha visto nel periodo investimenti complessivi per oltre 74 mld di €. * Nota: i valori della presente figura derivano dall’aggregazione dei dati delle seguenti imprese: Brennercom, BT Italia, Colt Technologies Services, Fastweb, Infracom Italia, MC Link, Open Fiber (dal 2016), Orange Business Italy, Retelit, TIM, Telecom Italia Sparkle, Tiscali Italia, Verizon Italia, Vodafone, Welcome, Wind Tre (dal 2015, in precedenza H3G e Wind separatamente) Andamento della redditività (Mld. €) (2008 - 2018) 20 Ebitda Totale imprese 16,3 16,9 16,7 16,0 14,7 16 12,9 9,5 9,5 11,6 11,5 9,1 11,1 12 10,1 10,6 8,9 8,4 7,5 6,7 6,3 5,8 8 5,3 5,6 7,4 7,6 7,0 6,7 Altri operatori 6,3 4 5,4 4,9 4,8 5,2 5,3 4,9 0 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 FOCUS BILANCI 6
Ebit 8,2 8,4 7,5 Totale imprese 7 5,1 5,2 5,0 4,7 3,5 3,4 3,5 2,4 0,9 2,5 3 3,6 2,1 3,4 1,9 2,2 3,0 2,6 2,6 3,1 0,6 Altri operatori 2,4 2,6 1,5 1,1 1,3 0,8 -0,2 -0,5 0 -0,7 -1 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Risultato d’esercizio 4,3 5 2,5 2,2 3,5 Totale imprese 1,4 1,5 1,9 1,1 0,6 1,1 0,3 0,8 0,2 0,9 Altri operatori 0,7 0,4 0,3 0,1 0 -0,4 -0,3 -1,0 -0,9 -1,8 -1,0 -1,5 -3,3 -2,0 -1,5 -1,7 -5 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 FOCUS BILANCI 7
Livello di patrimonializzazione e investimenti Il rapporto tra patrimonio netto e passività complessive Nel periodo considerato, il ricorso ai mezzi propri (capitale netto) delle principali imprese del settore risulta in calo di 0,9 p.p. (dal 28,7% del 2014 al 27,9% del 2018); tale riduzione (concentrata nello scorso anno) è in parte ascrivibile alla consistente flessione del patrimonio netto di TIM (per 1,9 mld di €), conseguenza della perdita d’esercizio dovuta alla svalutazione dell’avviamento posta in essere nel 2018. Non considerando Tim, la flessione osservata nel 2018 (-4,5 p.p. dal 29,6% al 25,1%) è ascrivibile, almeno in parte, alla riduzione del patrimonio netto di Vodafone (a seguito di distribuzione di risorse alla casa madre), di Wind Tre e di Iliad (per perdite d’esercizio). Rapporto tra patrimonio netto e passività complessive (%) (2014 – 2018) Altre imprese 31,6 31,3 31,9 32,9 32,3 30 28,7 30,7 27,9 27,8 29,6 29,7 26,8 29,9 26,5 25,1 20 10 0 2014 2015 2016 2017 2018 FOCUS BILANCI 8
Il rapporto tra investimenti e ricavi Per quanto riguarda gli investimenti, quelli del 2018 sono stati caratterizzati dalla contabilizzazione degli esborsi dovuti all’acquisizione della licenza d’uso delle frequenze 5G (Tim e Vodafone raggiungono i 4,8 miliardi), che hanno portato il complesso degli investimenti a superare i 12,1 miliardi, pari a quasi il 40% dei ricavi. Non considerando tale posta, gli investimenti complessivi nel 2018 flettono di circa 1,8 miliardi in confronto al 2017, con una riduzione di quasi 5 p.p. rispetto ai ricavi, dal 27,2 al 22,3%, valori che in ogni caso risulterebbero superiori al corrispondente rapporto osservabile nel 2014. Rapporto tra investimenti e ricavi in % (2014 – 2018) Altre imprese 39,7 40 42,1 36,7 30 27,2 29,4 26,1 26,3 25,4 22,2 20,6 20 19,4 20,0 19,2 18,8 16,3 10 0 2014 2015 2016 2017 2018 FOCUS BILANCI 9
Nota metodologica La presente analisi, basata sulle informazioni contabili desumibili dai bilanci d’esercizio delle principali imprese del settore, fornisce un insieme informativo che si differenzia da analoghe analisi condotte sia dalla stessa Autorità, sia da altri enti di ricerca. In particolare, vanno evidenziate le differenze, in termini di finalità e di raccolta delle informazioni, che contraddistinguono gli approfondimenti proposti nel Focus da altre analisi condotte a fini regolamentari (ad esempio le “analisi di mercato”) o per esempio nell’ambito della predisposizione della “Relazione Annuale” dell’Autorità. Il Focus bilanci, utilizzando informazioni, opportunamente elaborate, desunte dai bilanci civilistici delle imprese oggetto di analisi, ha come obiettivo principale quello di fornire una rappresentazione sintetica dello «stato di salute» (reddituale, patrimoniale e occupazionale) del settore. In altri termini, le risultanze del Focus sono ottenute sulla base dell’insieme delle attività svolte dai principali soggetti che operano nel settore in questione e non già sulla base della suddivisione di tali attività per ambito merceologico. Se ne desume, quindi, che le evidenze quantitative che emergono dal Focus non possono essere utilizzate per effettuare comparazioni con altre risultanze rese pubbliche dall’Autorità, laddove tali analisi, che si caratterizzano per un maggior livello di specificità tecnica delle informazioni richieste, assurgono al ruolo di strumento metodologico ai fini di una corretta individuazione, dal punto di vista geografico e merceologico, dei mercati sottoposti alla disciplina regolamentare dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. In particolare, emergono almeno tre principali elementi da considerare: la diversa numerosità campionaria; la differente tempistica di rilevazione del dato; la richiesta di informazioni extracontabili che caratterizza la maggior parte delle specifiche richieste di informazioni che l’Autorità rivolge alle imprese e che, quindi, non sempre sono riconducibili alle specifiche poste di bilancio previste dal codice civile. Le imprese oggetto di analisi per questo Focus sono: Big TLC, Brennercomm, BT Italia, Compagnia Italia Mobile, CloudItalia, Colt Technology Services, Daily Telecom Mobile, Digi Italy, Eolo, Fastweb, Go Internet, Iliad, Infracom Italia, Intred, KPNQwest Italia, Irideos, Linkem, Lycamobile, Mc-Link, Open Fiber, Orange Business Italy, Poste Mobile, Qcom, Retelit, TI Sparkle, TIM, Tiscali Italia, TWT, Unidata, Verizon Italia, Vodafone Italia, Welcome Italia, Wind Tre. FOCUS BILANCI 10
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