FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE - ASAI

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FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE - ASAI
FARE
                                  INSIEME
                                  UNA COSA
                                  DIFFICILE
                                   Costruire comunità
   “Eravamo in ASAI                prima, durante e dopo
anche se non c’eravamo.”           l’emergenza sanitaria
                                   del 2020

                             Le azioni, le riflessioni e i contributi
                             di ragazzi, volontari e operatori
  ASAITorino   asai_torino   dell’associazione ASAI
FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE - ASAI
FARE
INSIEME
UNA COSA
DIFFICILE
Costruire comunità
prima, durante e dopo
l’emergenza sanitaria
del 2020
FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE - ASAI
PREFAZIONE                                                   5
                                                                                                                    Stare insieme alla giusta distanza di Paola Cereda

                                                                                                                    1. STILE E METODO
                                                                                                                      • Lo “StileASAI”                                           7
                                                                                                                    		 a cura di Domenico Chiesa, in collaborazione
                                                                                                                    		 con il Gruppo Studio 2020

                                                                                                                    2. ESSERE PARTE DI: VOLONTARI E OPERATORI
                                                                                                                      NELLA COMUNITÀ EDUCANTE
                                                                                                                      • “Ti racconto di me”: l’esperienza di volontariato
                                                                                                                    		 durante il lockdown. L’impegno, le relazioni
                                                                                                                    		 e le prospettive future                                  13
                                                                                                                        di Claudia Burlando
                                                                                                                      • APPROFONDIMENTO - Un sondaggio tra i volontari          28
                                                                                                                      • La voce dei “volontari non volontari”                   30
                                                                                                                    		di Elisa Lupano
                                                                                                                      • Centri aggregativi e distanziamento fisico:
puoi trovarci su:                                                                                                   		 insieme alla giusta distanza                             32
www.asai.it
o contattarci scrivendo a:                                                                                          		di Fabrizio Maniscalco, Maria Pambianco, Marta Piolatto
info@asai.it                                                                                                          • APPROFONDIMENTO: CoViD-19 e tutor online
                                                                                                                    		 Gli educatori e i volontari entrano nelle case           35

                                                                                                           INDICE
                                                                                                                      • Essere tirocinante ai tempi del Covid                   36
                                                                                                                        di Valentina Villani
© 2020 ASAI Associazione di Animazione Interculturale
In base alle leggi sull’editoria, senza previo consenso scritto di ASAI ogni riproduzione di quest’opera
anche parziale e con qualsiasi mezzo realizzata è illegale e vietata.
                                                                                                                    3. IL LAVORO CON E SUI TERRITORI
                                                                                                                     • Il punto di vista di un’insegnante                       39
Titolo originale dell’opera:                                                                                            di Laura Manassero
FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE
Costruire comunità prima, durante e dopo l’emergenza sanitaria del 2020                                              • Il punto di vista di un’educatrice                       42
Le azioni, le riflessioni e i contributi di ragazzi, volontari e operatori dell’associazione ASAI                       di Francesca Latorre
Hanno collaborato:                                                                                                   • RadioLinea4 - La radio fatta da chi l’ascolta            43
I volontari, i ragazzi e gli operatori dell’associazione                                                            		di Riccardo D’Agostino
FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE - ASAI
4. IN DIALOGO CON LA SCUOLA                                                                                      PREFAZIONE

                                                                                STARE INSIEME
      • Scuola ed extrascuola: nuove sfide, nuove opportunità           47
        di Simone Piani
      • Progetto Inclusione Minori nei CPIA tra Ramadan e quarantena,
    		 quando la didattica incontra il vissuto dei ragazzi
        di Maria Pambianco
      • Finestre nuove, problemi vecchi. Con i bambini rom,
                                                                        51
                                                                             ALLA GIUSTA DISTANZA
    		 sinti e caminanti durante il lockdown                            54   L’antropologa Silvia Stefani, nell’articolo scritto per la presente pubblicazione,
    		di Guillermo Diez                                                      cita Richard Sennett che, nel suo testo “Insieme. Rituali, piaceri, politiche della
                                                                             collaborazione” racconta l’esperienza nella Hull House di un quartiere popolare di
    5. STORIE DI SPORTELLO                                                   Chicago, un vero e proprio “laboratorio di collaborazione” dove giovani e comunità
      • Il tempo sospeso. La quarantena al tempo                             intere beneficiavano di spazi in cui costruire relazioni, confrontarsi nel rispetto
    		 del Covid-19 e l’isolamento sociale dei migranti                 59   delle diversità e ragionare sui conflitti per proporre soluzioni. “Fare insieme una
    		di Massimiliano Manai                                                  cosa difficile” è come suonare in un’orchestra: ciascuno porta la sua voce e, grazie
      • APPROFONDIMENTO – “E Maximiliano come sta?”                     63   all’impegno, costruisce relazioni che mirano al raggiungimento di un obiettivo
                                                                             comune che ha ricadute positive sul contesto.
    6. L’ARTE CHE TRASFORMA                                                  Dal 1995 ASAI prova a essere proprio questo: un laboratorio di collaborazione e uno
      • Il cammino di assaiASAI, da gruppo teatrale                          spazio di possibilità che trova il suo significato più profondo nei legami tra le persone.
    		 a “comunità di pratica”                                          65   Durante l’emergenza sanitaria abbiamo sentito forte il senso e la necessità dello
    		di Silvia Stefani                                                      “stare insieme”, nella convinzione che il doveroso rispetto del distanziamento fisico
                                                                             si dovesse accompagnare al tentativo di non perdere la vicinanza emotiva e sociale.
    7. ADOLESCENTI. LA LORO VOCE,                                            La presente pubblicazione raccoglie una serie di contributi di volontari, operatori e
       I NUOVI BISOGNI, LE DOMANDE                                           ragazzi che riflettono sui valori dell’associazione e su come essi siano stati la base
      • Come te la passi? Un sondaggio tra i ragazzi                         comune sulla quale ridisegnare le azioni e gli interventi nel periodo del lockdown.
    		 che frequentano i doposcuola                                     73   Dopo l’iniziale spaesamento, tutti noi – bambini, adolescenti, adulti – siamo stati
        di Elisa Lupano                                                      costretti a mettere in campo nuove strategie, evidenziare nuovi bisogni e ampliare lo
      • Caro Lancini, ti scriviamo per dirti che...                     76   sguardo sulle comunità, facendo tesoro della grande possibilità di “entrare dentro le
        a cura dei ragazzi, delle ragazze, dei volontari                     case” per condividere una quotidianità che suggerisce una prospettiva futura: quella
        e degli operatori di ASAI                                            di un sempre maggior coinvolgimento delle famiglie. Anche l’impennata nell’utilizzo
                                                                             di tecnologia nel supporto scolastico a distanza, ci costringe a riflettere su quali
    GLI AUTORI                                                          79   strumenti mantenere e ampliare, e su come recuperare gradualmente il rapporto in
                                                                             presenza, fondamentale affinché il supporto scolastico non sia solo “fare i compiti”.
                                                                             Come ridisegnare i centri aggregativi perché non siano più identificati soltanto con gli
                                                                             spazi fisici? Quale il ruolo del volontariato, dell’arte sociale, dei laboratori in presenza e
                                                                             a distanza in un contesto che cambia con il mutare della curva epidemiologica? Quali
                                                                             strumenti mettere a disposizione di bambini e adolescenti per favorire l’espressione
                                                                             dei vissuti e la piena consapevolezza delle loro risorse? Come ampliare il dialogo con le
                                                                             scuole, gli insegnanti, i territori, i genitori per accompagnare con entusiasmo i ragazzi
                                                                             nel percorso scolastico ed educativo?
                                                                             Sono solo alcune delle domande aperte dal recente lockdown e per le quali non
                                                                             esistono risposte giuste. La flessibilità ci permetterà di affrontare i prossimi mesi
                                                                             nella consapevolezza che, qualsiasi azione sarà intrapresa, ogni tanto varrà la pena di
                                                                             fermarsi a pensare su che cosa mettere e rimettere al centro: le relazioni, gli sguardi e
                                                                             ciò che Domenico Chiesa chiama, con poesia, il profumoASAI.
                                                                                                                                                         Paola Cereda
                                                                                                                                          (curatrice della pubblicazione)

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FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE - ASAI
FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE                                                                                     Capitolo 1 • Lo stileASAI

                                                                      lo "stileasai"
                                            a cura di Domenico Chiesa, in collaborazione con il Gruppo Studio 2020

                                  Per conoscere una persona, e ASAI è un                 Chi opera mette in atto uno stile ma ha
                                  po’ una persona allargata, si deve certo               difficoltà a vederlo e allora possono essere
                                  ricostruirne le azioni, valutarne i risultati          utili le osservazioni semi-esterne. Da un
                                  raggiunti, comprenderne i metodi messi in              lato serve afferrare la weltanschauung1 che
                                  campo. Per conoscerla bene è necessario                tiene insieme l’associazione e dall’altro
                                  percepire il modo con cui pensa e traduce              l’impatto che ha con chi ad essa si avvicina.
                                  in opere il pensiero, i sentimenti e le                È certo utile per “conservare” i principi con
STILE E METODO

                                  intenzioni.                                            cui opera dall’inizio e, nel contempo, per
                                  Incrociare, cioè, il suo “stile”, lo sguardo con       essere in grado di crescere governando il
                                  cui ha incontrato il mondo.                            cambiamento con cui impatta. Modificare
                                  Nel vocabolario il termine stile è proposto            la forma con cui si attuano i principi è il
                                  con molte sfumature (modo abituale                     modo più efficace per salvaguardarli e
                                  di comportarsi, di agire, di parlare;                  rilanciarli.
                                  consuetudine; distinzione…). Può essere                Le azioni possono evolversi ma nel loro
                                  mirabilmente riassunto in una espressione              mutamento conservano lo stile, perché lo
                                  letteraria di Torquato Tasso: Segui, segui             stile è l’immagine dei principi.
                                  tuo stile. Ostinata che sei. Ecco lo stile è
                                  quell’ostinazione che segna, in ogni azione,
                                  il comportamento.
                                  Si può comprendere perché è importante
                                  cogliere lo stile e non solo il metodo (o
                                  metodologia). Perché il metodo è solo
                                  l’insieme di procedure da applicare e forse
                                  sarebbe meglio parlare di “tecniche” al
                                  plurale, strumenti di lavoro coerenti con
                                  i principi che si devono trasformare in
                                  azione. Inoltre di un metodo, al fine dei
                                  risultati, non conta solo il contenuto bensì
                                  (e forse soprattutto) il modo con cui viene
                                  applicato, vissuto: il modo con cui si vive un
                                  metodo può essere chiamato stile.
                                  Lo stile di una organizzazione dice di più
                                  del semplice metodo adottato e anche
                                  dell’insieme delle azioni realizzate.
                                  1
                                      Visione del mondo, concezione del mondo (n.d.r.)

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FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE - ASAI
FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE                                                                                                                                              Capitolo 1 • Lo stileASAI

Alla ricerca dello “stileASAI”                     1. Principi                                     ad esempio, educatori e volontari sono         ed esperienze aggregative come campi in
Lo stileASAI può essere ricomposto e               È importante fare riferimento ai principi       stati velocissimi ad accantonare il modo       montagna e uscite sul territorio. Essere
raccontato utilizzando i documenti prodotti        (che non sono “comandamenti”), alle             abituale di fare doposcuola e si sono          gruppo è parte del cammino comune di
dall’associazione (fondamentale è la lettera       idee generative da condividere con              attivati presto per mantenere i contatti       educazione al bello e di partecipazione alla
alla famiglia ASAI di Sergio Durando), dalla       consapevolezza e responsabilità diffusa.        a distanza. Anche chi non era molto            costruzione comunitaria.
ricostruzione delle azioni svolte e in corso,      Rappresentano il punto da cui si parte per      abituato a comunicare con i social, ha         Anche l’ascolto reciproco è uno spazio
dalle impressioni personali legate alle            ogni escursione e ne orientano il percorso:     imparato e non ha lasciato soli i ragazzi,     di scambio e di crescita, all’interno del
“amichevoli frequentazioni” di tanti suoi                                                          e non si è trovato da solo. I volontari        tempo formale e soprattutto informale,
compagni di strada.                                 • Come antidoto a solitudine, malessere,       hanno organizzato appuntamenti fissi           per esempio durante le chiacchierate nei
Nel tempo lo stileASAI è riuscito a portare         fragilità e frustrazione serve creare          con i ragazzi che seguivano e si sono          corridoi o davanti alle sedi, o nella pausa
l’associazione in diversi quartieri della città,    rete attorno alle persone, animare             trovati, in remoto, in riunioni di equipe      merenda e caffè.
ognuno con le sue caratteristiche specifiche.       i territori e i gruppi, per costruire          per continuare a confrontarsi                  In ASAI non è importante fare per
Lo stile è l’elemento caratterizzante e             legami tra persone, facilitare il senso        • Al centro di ogni «attività vi è la          fare, ma fare per diventare: le attività
unificatore dell’associazione, non una sigla        di appartenenza, il protagonismo e la          coscienza dell’uomo singolo che conosce,       aggregative e gli strumenti acquisiti
ma un ideale. Intorno al “fare” e oltre al          partecipazione                                 vuole, ammira, crea e si concepisce non        hanno, tra le loro finalità, anche la
“fare”, dunque, ASAI unisce le persone, i           • Tutti hanno qualcosa da dare alla            isolato ma ricco di possibilità offertegli     replicabilità soprattutto al di fuori
gruppi, le altre associazioni.                      comunità. I soggetti coinvolti devono          dagli altri uomini e dalla società delle       del contesto associativo, affinché
Il documento Il metodo di lavoro ASAI               diventare e sentirsi agenti attivi di          cose di cui non può non avere una certa        la comunità nel suo insieme possa
curato da Federica Altieri e Ingrid Muglioni        cambiamento e integrazione; ne                 conoscenza» (Antonio Gramsci)                  beneficiare dei percorsi individuali e
è introdotto da un domanda-risposta con             consegue la valorizzazione delle                                                              di gruppo. Ci si mette in gioco come
il Maestro sul cosa sia ASAI (liberamente           persone e delle competenze                    2. Metodo di lavoro                             persone, spogliandosi dei “ruoli” abituali
ispirato a Il profeta di Gibran).                   • Quando ci si apre si cresce, quando         Le tecniche di lavoro non costituiscono         per aprirsi agli altri e a nuove esperienze
Nelle bizzarre risposte che si accavallano          ci si chiude si implode. Aprirsi agli altri   uno strumento neutro, sono i valori stessi      con maggiore libertà e disponibilità.
emerge che lo stile di ASAI è il suo profumo;       aumenta sì la complessità, ma anche gli       in quanto si fanno azione e vita vissuta
ASAI è quel qualcuno che coglie, con garbo e        stimoli. L’attività di una associazione è     (cit. Bruno Ciari).                             Tempi/luoghi di esperienza
rispetto, il profumo delle persone. Ne coglie       smuovere idee e porre interrogativi           Tra le tecniche di lavoro maggiormente          umana in cui opera l’ASAI
le singolarità e le fantastiche mescolanze.         • L’interculturalità non è un punto           utilizzate in ASAI, emergono le                 ASAI è una struttura complessa in
Può risultare illuminante.                          di arrivo, bensì il punto di partenza         competenze nell’accoglienza e la capacità       grado di rapportarsi con problematiche
In cosa consiste il “profumoASAI”?                  dal quale si muovono tutti insieme,           di unire ascolto, rispetto e fiducia nel        dell’esperienza umana molto varie che
In alcuni principi (1), nelle articolazioni del     volontari, operatori e ragazzi, in            processo di reciproco riconoscimento.           necessitano, ognuna, di una specificità
metodo di lavoro (2), nei tempi/luoghi di           quanto soggetti attivi di una società in      L’intreccio del lavoro di educatori e           metodologica all’interno della stessa
esperienza umana in cui vive (3) e in alcune        costruzione                                   volontari è alla base dell’intervento           visione ideale:
“sfumature” (4).                                    • L’interculturalità è un atteggiamento,      educativo che integra doposcuola,
                                                    un insieme fatto di disponibilità verso       progetti di prevenzione, centri aggregativi     Sostegno allo studio e alle attività
                                                    l’altro, di apertura, di attenzione, di       e laboratori artistici.                         della scuola: fin dalla sua fondazione,
                                                    curiosità; in sostanza è comunicazione        Le attività diventano “strumenti” per           ASAI offre supporto scolastico, per dare
                                                    allo stato puro, priva di giudizio            accompagnare i ragazzi nel loro percorso        risposta alle difficoltà di inserimento
                                                    • Le differenze sono una risorsa e vanno      di crescita e di costruzione di sé, dove è      e apprendimento di ragazzi stranieri e
                                                    valorizzate: lo stare e fare insieme di       importante non sostituirsi all’altro e non      italiani. L’attività si concretizza nel lavoro
                                                    persone di età, provenienza, cultura,         dare la falsa speranza di poter dare la         condiviso con le scuole del territorio e
                                                    esperienza e condizione di vita diverse       risposta a tutti i bisogni che si presentano.   con proposte educative che migliorano la
                                                    arricchisce e porta bellezza                  Le attività di sostegno allo studio sono        qualità e l’efficacia del percorso scolastico,
                                                    • Non dare mai niente per scontato,           uno spazio didattico ma soprattutto socio-      e l’inclusione sociale di bambini e ragazzi.
                                                    essere flessibili: nulla è definitivo, ma     educativo all’interno del quale ai ragazzi      In tutte le sedi, ASAI mette a disposizione
                                                    può essere cambiato se le esigenze            di tutte le età è offerta la possibilità di     il sostegno scolastico per la scuola
                                                    cambiano. Durante l’emergenza sanitaria,      frequentare laboratori artistici di qualità     primaria e secondaria di primo e secondo

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FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE - ASAI
FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE                                                                                                                                             Capitolo 1 • Lo stileASAI

grado (elementari, medie e superiori),           didattici. Le realtà artistiche di ASAI si       sono il filo che tiene insieme, nello stesso   occhi il bambino, il ragazzo o l’adulto per
corsi di Italiano L2 per i nuovi arrivati,       fondano sulla metodologia dell’arte per          orizzonte di senso, l’agire in situazioni      salutarlo con un sorriso, chiedendogli
laboratori didattici per la scuola primaria      la trasformazione sociale, che riconosce         molto diverse.                                 come va, lo mette “al centro” di uno
e secondaria, laboratori espressivi, ludici e    alla creatività la possibilità di favorire       Le cene condivise, per esempio, sono           spazio condiviso dove si sta tutti insieme.
sportivi per bambini e giovani, tutoraggio       l’aggregazione, il pensiero e l’azione           momenti di ritrovo spontanei, nati per         E tutti insieme si gode della bellezza di
personalizzato dei percorsi scolastici.          condivisa sul territorio, promuovere             il piacere di ritrovarsi in un luogo dove      esserci, di essere parte di, innanzi tutto
                                                 la cultura e sensibilizzare ai temi del          le “porte restano aperte” alle persone e       per stare bene collettivamente, grazie
Aggregazione giovanile: ASAI è presente          sociale. Per questo ASAI si avvale della         ai territori, considerati risorse preziose     a scambi reciproci in cui l’altro è visto
in diversi quartieri della città di Torino, in   collaborazione di artisti professionisti con     proprio per la loro diversità culturale.       come soggetto in grado di chiedere e di
particolare in zone periferiche, con centri      competenze educative.                            In ASAI c’è sempre qualcuno che dice “ho       restituire. La gentilezza esclude di per sé
aggregativi che offrono spazi e attività         Alcune esperienze di ASAI si sono                tempo per te”: nella società della fretta,     l’aggressività nelle relazioni, e la serietà e
per bambini, adolescenti e giovani, in           consolidate fino ad assumere identità            dove anche le relazioni si consumano           il rigore non sono disgiunti dall’allegria che
dialogo costante con i territori.                artistiche riconosciute al di fuori              velocemente, ci sono persone che “si           li stempera e crea atmosfere “familiari”.
Negli ultimi anni sta crescendo anche            dell’associazione per il loro valore culturale   fermano” per dare all’altro uno spazio di
“l’educativa di galleria”, ovvero l’offerta di   ed educativo, per esempio la compagnia           ascolto attento. In tutto ciò lo sguardo       Ogni ingrediente è parte fondamentale
spazi, presenza e attività aggregative in        di teatro comunitario assaiASAI, il              è fondamentale: guardare dritto negli          del profumoASAI.
luoghi solitamente di transito, come per         collettivo musicale Barriera Republic e il
esempio i centri commerciali.                    coro comunitario Bernardo Ascoli.

Sportello Lavoro: lo Sportello Lavoro            Giustizia riparativa: ASAI e la cooperativa
ASAI è un servizio che fornisce informazioni,    Terremondo attuano dal 2012 interventi
consulenze, formazione orientativa e             di giustizia riparativa a favore di minori
accompagnamento nella ricerca di lavoro.         vittime e autori di reato. A partire dalla
L’attività si rivolge prevalentemente            loro consolidata esperienza, è nato One
ai giovani (16-30 anni) in cerca di              More Time, un programma di proposte
occupazione e di orientamento formativo,         diversificate che offre percorsi di giustizia
e agli adulti in cerca di formazione e di        riparativa a vittime, offensori e comunità,
un’occupazione nell’ambito dell’assistenza       al fine di ricercare insieme le soluzioni
familiare.                                       più funzionali agli effetti del conflitto
Le attività della sede sono gestite dai          generato da un fatto delittuoso o
volontari e dagli educatori di ASAI, in          inadeguato.
rete con numerose realtà del pubblico            One More Time mira a promuovere
e del privato sociale. L’obiettivo è quello      la riparazione del danno da parte
di favorire politiche attive del lavoro          dell’offensore tramite un percorso
e co-progettare insieme ai giovani               educativo, favorire l’incontro tra vittima e
beneficiari percorsi volti allo sviluppo         offensore, sostenere la vittima dal punto
dell’autonomia personale, attraverso             di vista psicologico e sociale, aumentare
percorsi individualizzati e di gruppo.           il benessere nelle scuole, nelle famiglie e
                                                 nelle comunità, ottenere un risparmio di
Arte e cultura per la trasformazione             tempi e risorse per il sistema penale.
sociale: per ASAI il teatro, la musica e
l’arte in tutte le sue forme sono strumenti      Nuance - sfumature
culturali fondamentali all’interno di            Le nuance rappresentano il distillato del
percorsi educativi di qualità.                   “profumoASAI”, sensazioni difficilmente
Ecco perché i laboratori espressivi occupano     misurabili che raccolgono il senso dello
un ruolo prioritario, accanto ai percorsi        stileASAI. Al contrario dell’uniformità,

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FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE - ASAI
Capitolo 2 • Essere parte di: volontari e operatori nella comunità educante

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                                                              l’esperienza di volontariato durante il lockdown
                                                                 L’impegno, le relazioni e le prospettive future
                                                                                     di Claudia Burlando
VOLONTARI E OPERATORI NELLA COMUNITÀ EDUCANTE

                                                #L’intervista                                         individui singoli, ciascuno di noi ha una
                                                Questo lavoro è il frutto dell’intervista di          responsabilità; c’è un tempo per te ma anche
                                                una ventina di volontari di ASAI che hanno            per gli altri, questo dovrebbe appartenere a
                                                partecipato in vario modo alle attività               tutti. “Volontario” significa che fa quel che
                                                aggregative e di sostegno a distanza di               vuole fino a quando vuole, invece quando
                                                bambini e ragazzi durante il periodo di               prendi un impegno poi lo devi mantenere.
                                                lockdown e fino al termine del periodo                Per me ASAI è uno spazio e un posto che
                              DI:

                                                scolastico.                                           mi permettono di fare politica, che non è
                                                Ciascuno è stato intervistato sulla sua storia        una appartenenza a un partito ma mettersi
                                                in associazione, come ha partecipato e                insieme con gli altri perché condividi dei
                                                vissuto il sostegno a distanza e sui pensieri         valori, vedi il mondo intorno a te e dici: “dai,
                                                e considerazioni che ne sono scaturiti.               facciamo qualcosa”. (S.)
                PARTE

                                                L’intento è di dare loro voce per condividerne
                                                le esperienze e fare tesoro dei tanti spunti          # Il lockdown,
                                                di riflessione, preziosi per ASAI ben al di là        come ci siamo sentiti
                                                della situazione di confinamento, anche in            Le prime settimane sono state di attesa, di
                                                una prospettiva di “normalità”.                       vuoto, di confusione. La sensazione più diffusa
                                                                                                      tra i volontari è quella di paura, spaesamento
                                                # I volontari intervistati                            e solitudine. Contemporaneamente il tempo
                                                Si è cercato di raccogliere contributi da             libero, l’interruzione dei ritmi e l’assenza
                                                volontari rappresentativi dei centri sparsi           delle “distrazioni” della vita quotidiana è
                                                nei diversi quartieri di Torino e delle attività      stata per molti un’opportunità di profondità,
                                                a distanza svolte durante il lockdown                 di mettere a fuoco l’essenziale. Sono emerse
                                                (doposcuola di tutti i cicli di istruzione,           debolezze e fragilità ma anche nuovi, più
ESSERE

                                                animazione, compagnia teatrale assaiASAI,             profondi bisogni e, soprattutto, la voglia di
                                                giustizia riparativa). Il campione è formato          mettersi in gioco.
                                                da persone di età, esperienze e formazione            Voglia di (ri)mettermi in gioco e in discussione.
                                                diverse, che hanno iniziato l’attività                Li dico insieme perché mi è venuta voglia
                                                in associazione spinte da motivazioni                 di mettermi in gioco e quindi ho dovuto
                                                molto varie. Significativa al riguardo è la           mettermi in discussione per sapere quello che
                                                contestazione del termine “volontario” da             voglio. (Alberto)
                                                parte di uno degli intervistati, in quanto
                                                espressione che non riesce a rappresentare            # Scuole e centri aggregativi
                                                in maniera esaustiva la natura e lo scopo             chiusi, come muoverci per il
                                                dell’impegno delle persone.                           sostegno a distanza
                                                Non mi piace la parola “volontario”,                  Abbiamo fatto il doposcuola prima delle
                                                apparteniamo alla società, non siamo                  vacanze di carnevale senza sapere che

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FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE - ASAI
FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE                                                                                                                 Capitolo 2 • Essere parte di: volontari e operatori nella comunità educante

sarebbe stato l’ultimo di quest’anno. (I          Era una situazione nuova e imprevista per            dai bisogni e richieste dei bambini e ragazzi.        # Bisogno di coordinamento
volontari)                                        tutti, di difficoltà e al tempo stesso stimolo       Alcuni si trovavano durante la settimana,             con la scuola
Appena è stato chiaro che le attività non         comune a tutti.                                      altri durante il fine settimana perché i              Il coordinamento con la scuola e gli
sarebbero ricominciate a breve, i coordinatori    Il confinamento non ha colpito tutti allo            ragazzi erano troppo occupati con la scuola.          insegnanti      è     stato     fondamentale,
delle attività hanno contattato i volontari       stesso modo, le situazioni sono diversissime,        Chi ha usato le video-chiamate, chi solo              innanzitutto per recuperare ragazzi e
per sapere come stavano e se desideravano         ma la condizione di isolamento, il pericolo e        l’audio, chi (con ragazzi più grandi) ha              bambini rimasti isolati. Alcuni si è riusciti
essere coinvolti nel sostegno a distanza;         la paura del contagio hanno accumunato               privilegiato la comunicazione scritta, chi ha         a recuperarli, altri sono rimasti indietro,
qualcuno ha chiamato di sua iniziativa per        tutti. Il confronto in questo senso è stato su       usato tutte e tre le modalità.                        evidenziando la difficoltà di aiutare proprio
sapere come dare una mano. C’era una gran         un piano di parità. Si era tutti in difficoltà, vi                                                         quelli che hanno più bisogno.
desiderio di aiutare in un momento difficile.     erano esigenze da parte di tutti. (Francesco)        # La relazione al centro                              Quando poi la didattica scolastica è
I contatti tra volontari, coordinatori e          L’unico aspetto positivo che vedo (per i             All’inizio, in particolare quando le scuole non       iniziata, c’è stata necessità di sostegno e
educatori sono avvenuti nello spirito             ragazzi) è un meta-aspetto: l’aver preso in          avevano ancora organizzato la didattica (e            coordinamento in relazione alle richieste
di dare attenzione all’altro, di aiuto e          carico un imprevisto – e le sue stranianti           questo periodo per alcune scuole è durato             della scuola a bambini e ragazzi.
incoraggiamento reciproco, ma anche               conseguenze operative e quotidiane –                 più di un mese e mezzo), si è trattato                In un contesto in cui i genitori non sono in
di confronto sul da farsi, di raccolta e          che per una volta non dipende dalla loro             soprattutto di mantenere la relazione, di             grado di far fronte da soli alle richieste della
discussione di proposte e suggerimenti,           personale storia e situazione famigliare             fare esprimere e parlare bambini e ragazzi,           scuola (per esempio per problemi di lingua o
di divisione dei compiti tra chi poteva           (imprevisti cui hanno già certamente dato            di allenare le competenze di base.                    tecnici legati alla possibilità di connessione
contribuire.                                      abbastanza), ma è comune a una gran parte            È risultata subito evidente la necessità di           in remoto), il ragazzino si è trovato solo,
L’immediata priorità era contattare le            dell’umanità. (Enrico)                               trovare un equilibrio tra momenti di gioco, di        senza un confronto con l’insegnante, i
famiglie dei bambini e ragazzi più giovani,       Dopo i primi momenti di recupero dei                 dialogo e momenti di esercizi e studio.               compagni, gli operatori di ASAI. Le famiglie
mentre la scuola era ancora assente, stava        contatti, di attenzione alle persone e di            Alcuni bambini e ragazzini hanno espresso le          non avevano il necessario supporto per
cercando di organizzarsi. Sono state fatte        confronto sul da farsi, è partita l’attività di      loro ansie (avevano bisogno di capire meglio          rispondere alle richieste della scuola, che di
centinaia di telefonate alle famiglie.            sostegno a distanza.                                 cos’era questo virus), di rassicurazioni              solito venivano risolte in collaborazione con
Non potevo mandare solo un messaggio,             A ciascun volontario disponibile sono stati          sull’andamento dell’epidemia, di informazioni         l’associazione. (Letizia)
dovevo sentirli, sapere come stavano              assegnati uno, due o più bambini e ragazzi           sull’avanzamento della ricerca sui vaccini,           Le lezioni online, tanti compiti, la scarsa
vivendo l’emergenza, in quale situazione          del doposcuola in cui già lavoravano, che            o semplicemente desiderio di raccontare               disponibilità di strumenti digitali, di
si trovavano. A volte le telefonate erano         spesso già conoscevano (non sempre è                 l’ultima puntata del cartone animato che              connessione, l’insufficiente conoscenza
lunghissime. (Anna)                               stato possibile).                                    avevano visto.                                        della lingua italiana di alcuni genitori, hanno
I ragazzi più grandi sono stati contattati        L’organizzazione e le modalità delle attività        In alcuni casi il sostegno allo studio è passato      messo in grande difficoltà gli studenti e le loro
direttamente.                                     sono state le più diverse, a seconda della           totalmente in secondo piano: “io non ho               famiglie: una impresa anche solo recuperare
Abbiamo cercato di non perdere i contatti         fascia d’età dei bambini e ragazzi, della            bisogno, mi bastano le lezioni online” dice           i compiti inviati per email o tramite cellulare
con i ragazzi. Si è dovuto capire in che          disponibilità e affidabilità degli strumenti         R., una ragazza di 2^ media.                          o caricati su piattaforme online, capire
condizione fossero i ragazzi a casa, se           informatici, del tempo a disposizione dei            R. però ha una situazione difficile a casa, è         come scaricarli e, una volta fatti i compiti,
avessero strumenti digitali e possibilità         volontari, del carattere e preferenze dei            in ansia, ha paura di uscire, anche quando le         come caricarli sulle piattaforme o inviarli
di connessione. Se avessero lezioni con la        bambini e dei volontari.                             restrizioni vengono allentate. La volontaria          altrimenti agli insegnanti. Tutto questo in
scuola e come fossero organizzate. All’inizio     L’individuazione della frequenza, durata             che la segue continua a chiamarla per                 famiglie con più figli, di età diverse, in cui
sia noi che i ragazzi abbiamo navigato a          e i mezzi di comunicazione e di incontro             chiacchierare, per darle il sostegno personale        sovente gli unici strumenti digitali erano
vista. Rispondevamo a qualsiasi ora del           virtuale – anche dove sono state date                di cui ha percepito il bisogno.                       i cellulari dei genitori o dei fratelli, la cui
giorno e della notte per non lasciarli senza      linee guida dai coordinatori del centro              D., un bambino di 5^ elementare, non ha               disponibilità era condizionata dagli impegni
un aiuto: “aiutami ti prego a fare il riassunto   – è avvenuta in modo naturale, talvolta              voglia di fare nulla. Chi segue D. cerca sempre       di lavoro o di studio, in case in cui mancava
della vita di Petrarca”, “devo rispondere in      progressivo, tramite la reciproca attenzione         un appiglio per coinvolgerlo, interessarlo,           uno spazio adeguato per seguire le lezioni e
inglese a domande sul linguaggio tecnico          all’altro (bambino, ragazzo, volontario)             farlo aprire, ma senza successo; eppure               fare i compiti.
dell’aviazione”.                                  dall’altra parte del monitor o del cellulare,        non rinuncia a cercarlo, a provare, perché            Per i più piccoli, i volontari hanno chiesto
Piano piano ci siamo organizzati e si è entrati   ai suoi bisogni, disponibilità e preferenze.         sia chiaro a D. che lui c’è per fare delle cose       alle maestre se potevano ricevere anche
in un’ottica di normalità, di accettazione.       Talvolta gli appuntamenti erano a orari e            insieme o anche solo per ascoltarlo, che può          loro i compiti da fare e hanno così potuto
(Gaia)                                            giorni prestabiliti, altre volte dipendevano         sempre contare su di lui.                             aiutare le famiglie in difficoltà.

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FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE - ASAI
FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE                                                                                                            Capitolo 2 • Essere parte di: volontari e operatori nella comunità educante

Il contatto diretto con le maestre              #Siamo entrati l’uno nella                        digitale, della sfera privata di ognuno ha            Ai bambini mancava molto ASAI, uno
ha portato in qualche caso a una                “casa” dell’altro                                 fatto sì che nei rapporti con i bambini e             spazio in cui stare insieme agli altri bambini,
collaborazione più ampia, uno scambio           Siamo entrati in punta di piedi nelle case        ragazzi si passasse da un piano di disparità          giocare, fare attività che non fossero scuola.
di idee, di informazioni e conoscenze           e famiglie dei ragazzi ma “senza chiedere         a uno di parità.                                      (Benedetta)
utili in relazione al bambino o ragazzino.      permesso”. (Letizia)                              Nei centri aggregativi il rapporto tra                La mancanza di questo spazio è pesato a
Dove c’è stata interazione con gli              Abbiamo sbirciato dove questi bambini             ragazzo ed educatore è di disparità, c’è una          bambini e ragazzi ma anche ai volontari: più
insegnanti è stata molto efficace, ha           vivono e come vivono, scoperto alcune             distinzione di ruoli, il ragazzo è subalterno,        bimbi, più persone, tutti in un luogo e tempo
permesso di mettere a fuoco situazioni          dinamiche della famiglia: il papà ha un           l’educatore ha informazioni sul ragazzo ma            dedicato in cui il resto viene lasciato fuori.
che non sarebbero altrimenti state              negozio, si alza presto per andare ai mercati     il ragazzo non sa nulla di lui; per quanto            Alcuni volontari hanno concordato fasce
evidenziate; al tempo stesso, c’è stato         generali; il papà riposa e la mamma va in         ci sia relazione, anche amicizia, il ruolo di         orarie in cui sentirsi, ma il loro contatto era
un riconoscimento da parte della scuola         negozio, in quel lasso di tempo il bambino è      educatore viene mantenuto ed è ben chiaro             sempre a disposizione, potevano essere
del lavoro dell’associazione.                   responsabile del fratellino più piccolo di cui    a entrambi.                                           raggiunti a ogni ora, con telefonate o
In molti casi questa interazione è              deve farsi carico. (S.)                           Essere ognuno a casa propria e aprire i propri        messaggi.
mancata; è mancato un ragionamento              I volontari hanno sentito fratellini e            spazi privati, casa, famiglia, ci ha messo in         Da un lato volevano far sapere ai ragazzi che
comune su cosa è meglio per quel                sorelline urlare e disturbare, li hanno visti     una situazione di parità e questo è un modo           c’erano per l’aiuto, ma nello stesso tempo i
bambino e ragazzo.                              giocare, hanno parlato con genitori, fratelli     di essere uniti.                                      ragazzi non dovevano diventare dipendenti.
È il caso di O., 4^ elementare, che non         e sorelle maggiori per organizzare le attività    All’inizio mi sistemavo e truccavo prima della        Per alcuni, rispetto al doposcuola in
riesce a stare dietro a compiti fuori dalla     dei più piccoli, condiviso la quotidianità del    videochiamata, sistemavo la telecamera in             presenza, è stato più difficile definire gli
sua portata a causa di una notevole             Ramadan e i festeggiamenti dell’ultimo            modo che lo scorcio di casa visibile fosse            incontri in mancanza di un momento e
difficoltà nella lingua italiana (a casa non    giorno, aiutato anche fratelli e sorelle a        decoroso (per es. ci fossero libri dietro). Poi a     luogo preciso predisposto per l’attività. Non
si parla mai italiano).                         fare i compiti, sentito la madre urlare con       poco a poco le cose sono cambiate. (Letizia)          rispondere a una chiamata è “facile”, a volte
Un giorno ha pianto tanto; è stato              la vicina, partecipato alla nascita di due                                                              i bambini e ragazzi non rispondevano perché
difficile riuscire a calmarlo senza essere      gemellini. “Lei sarà sempre la benvenuta          # Importanza di spazi e                               affaticati o semplicemente perché non ne
in presenza. Per lui è fondamentale che         nella nostra casa”, dice una madre a              momenti propri                                        avevano voglia.
i compiti siano eseguiti e consegnati nei       Franca (la volontaria che segue il figlio) per    ASAI è anche fatta di luoghi e momenti
tempi richiesti. Purtroppo le carenze con       esprimere la sua gratitudine.                     dove bambini e ragazzi possono esprimersi,            # Opportunità
la lingua italiana compromettono ogni           D’altro canto la condivisione di spazi e          divertirsi, socializzare e trovare un modo            di conoscersi meglio
materia di studio. Il risultato è un senso      momenti domestici e familiari è andata            di esprimere se stessi senza avere                    Nel sostegno a distanza si è passati da
forte di frustrazione: il bambino si trova      in entrambe le direzioni. I volontari hanno       “interferenze” di casa.                               una dimensione di gruppo in spazi e tempi
stretto tra le richieste della famiglia e       presentato ai bambini e ragazzi i propri          Con il lockdown, i bambini si sono trovati in         predefiniti a un rapporto individuale.
le richieste delle maestre. Il risultato è      mariti, mogli, figli, fratelli, sorelle, cani e   contatto con i volontari, ma in presenza dei          La relazione a due, la disponibilità
un’angoscia inaccettabile. Le maestre           gatti, raccontato come hanno passato la           propri genitori. Ambiente e dinamiche diverse         del contatto, le dilatate possibilità
hanno bisogno di essere coinvolte di più al     Pasqua. I bimbi e ragazzi sono diventati          si sono intrecciati. I genitori che suggerivano,      di comunicazione e di tempi per la
fine di rendersi conto della reale situazione   parte della quotidianità domestica delle          sgridavano, correggevano, volevano aiutare            comunicazione, sono stati una preziosa
di ciascun bambino.                             famiglie dei volontari così come loro lo          e, in realtà, tarpavano le ali. Questo è un           e importante occasione per conoscere
Condividere la nostra esperienza con gli        sono diventati per le famiglie dei ragazzi e      limite a livello di crescita personale: poter         meglio i bambini, per dare spazio alla loro
insegnanti, parlare molto senza timore,         bambini.                                          avere spazi “altri” per bimbi e ragazzini vuol        espressione, al dialogo, alla condivisione.
dialogare, trovare insieme le soluzioni         Un ragazzino e il figlio di una volontaria        dire uscire dal proprio nido e confrontarsi con       È stata l’occasione di conoscere di più
adatte (per esempio la possibilità di           scoprono di avere entrambi la passione per        il mondo esterno. (Francesco)                         i bambini, di sapere cose che non sarei
eseguire con il nostro aiuto compiti            la cucina, inizia così uno scambio di foto        Per i ragazzi l’interruzione dell’attività del        mai venuto a sapere. Per esempio, R.
semplificati), fare sentire alla famiglia       dei piatti cucinati. Una volontaria ha fatto      centro educativo è stata un doppio trauma:            con dei ritagli di carta e cartone crea delle
una voce unica di scuola e di ASAI, questo      un tutorial con i propri figli per insegnare a    da un lato non avevano più un pomeriggio              costruzioni, alcune lunghe due metri, e poi
mi pare sia l’insegnamento da raccogliere,      costruire un gioco (un memory) al bambino         rilassante, di socializzazione con coetanei,          crea dei personaggi e delle storie.
insegnamento che non sarebbe emerso             che seguiva e lui lo ha costruito per giocarci    dall’altro quel tempo veniva sostituito con           Nell’attività in presenza questo non è
così chiaro senza l’intervento imprevedibile    con i fratelli.                                   un tempo per i compiti, in cui si dovevano            venuto fuori perché ci sono sempre cose da
del lockdown. (La volontaria)                   Questa condivisione più ampia, seppur             impegnare ed erano da soli. (Letizia)                 fare, non ci sono quei tempi morti in cui ce

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FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE                                                                                                          Capitolo 2 • Essere parte di: volontari e operatori nella comunità educante

la si può contare un po’. È sempre un tempo     Alcuni volontari hanno organizzato con           # Occasione di migliorare                            spegneteli, quanto state al telefono!?!
da organizzare, ma in questo periodo ho         regolarità attività e giochi a distanza a        Il sostegno individualizzato è stato molto           (Chiara)
scoperto che è altrettanto necessario dare      gruppetti di 3 o 4 bambini. In questi casi,      importante durante la didattica a distanza           Improvvisamente,        dall’esortazione      a
spazio e tempo per permettere a questi          anche i bambini hanno potuto conoscersi          della scuola, in cui lezioni, spiegazioni            limitarne l’uso si è passati, non senza
bambini di tirare fuori quello che sentono,     meglio e approfondire la relazione tra loro      e compiti non raggiungevano sempre                   imbarazzo da parte nostra, alla richiesta
quello che sono. (S.)                           oltre che con i volontari.                       tutti nello stesso modo (per mancanza di             di usarli, di tenerli sempre accesi, di stare
Una volta V. mi ha chiamato soltanto per        Nonostante la difficoltà della situazione,       strumenti, di connessione, di spazi). In             sempre connessi. (Gaia)
sfogarsi perché la mamma gli aveva tolto la     il fatto di essere concentrati su noi tre è      qualche caso ha portato al miglioramento             D’altro canto, l’eccezionalità della situazione
Play. (Chiara)                                  stato positivo per conoscerci meglio. Lo         a scuola di bambini e ragazzi, all’aumento           di confinamento ha cambiato radicalmente
In via Sant’Anselmo li “vedevo” molto di        hanno detto anche i bambini: “speriamo           della fiducia in loro stessi, alla progressiva       la prospettiva con cui molti adulti hanno
meno perché talvolta, nel corso dei due         poi che l’anno prossimo potremo stare            acquisizione di maggiore autonomia.                  percepito e vissuto gli strumenti digitali:
giorni di mia presenza, seguivo anche           ancora così noi tre”. Hanno sentito che          In particolare, laddove ci sono grosse lacune,       da motivo di distrazione a strumento
altri. Il tempo limitato costringe a tagliare   c’era un ambiente meno incasinato, meno          dove mancano le basi, il lavoro individuale          di relazione, da tecnologia che divide a
tutto quello che non è immediatamente           distrazioni, più concentrazione su di loro, la   consente di affrontare le difficoltà. In una         tecnologia che mette in relazione.
indispensabile. (Enrico)                        possibilità di passare il tempo insieme non      situazione in cui i professori mandavano             Il computer, da strumento di lavoro,
C’è stata la possibilità di passare il tempo    solo a fare i compiti. Al doposcuola uno dei     le richieste di compiti online, a volte senza        al mio servizio, è diventato strumento
insieme: un tempo per il gioco, non solo        due aveva tantissimi compiti il sabato, era      spiegazioni, un lavoro di tipo individuale è         indispensabile per accedere al mondo, da cui
compiti o attività, un tempo per loro tutto     difficile fare altro. Quando riuscivamo lo       stato fondamentale.                                  io dipendevo per “uscire di casa”. (Patrizia)
da inventare, in cui i bambini possano          facevamo. Uno dei due si muoveva sempre,         Due fogli scritti a mano mandati                     Il nuovo ruolo acquisito dagli strumenti
metterci del loro. (Benedetta)                  andava in bagno, si faceva sempre prendere       dall’insegnante di chimica con un po’ di             digitali durante il periodo di confinamento
Per P. è stata dura: il padre lavorava, aveva   da mille distrazioni. (Benedetta)                spiegazione. S. capiva già poco l’italiano,          ha indotto ASAI ad attivarsi per la consegna
paura che portasse il contagio (ha anche                                                         figuriamoci come poteva affrontare quei              di tablet a bambini e ragazzi che non avevano
avuto la febbre). Abbiamo condiviso le paure,                                                    due fogli … (Michelangelo)                           strumenti a disposizione per partecipare alle
parlato della pandemia e persino della peste                                                     All’inizio C. aveva un po’ di pigrizia mentale,      attività scolastiche di didattica a distanza.
del ‘300 e del ‘600. Abbiamo chiacchierato                                                       a poco a poco è diventata più autonoma, più          Pur riconoscendo l’importanza di dotare
molto in questi mesi. La relazione che si                                                        che in presenza. Ha fatto progressi enormi.          bambini e ragazzi di tali strumenti laddove
è creata è stata molto piacevole per me.                                                         (Elisa)                                              non ce ne fosse disponibilità, è cresciuta la
Anche P. ha più volte espresso lo stesso                                                         “Io sono contentissimo di non andare a               consapevolezza della loro insufficienza ai
piacere. Si è creato un legame. (Gemma)                                                          scuola” mi ha detto G. Nella didattica               fini di garantire una reale partecipazione
Anche i bambini e ragazzi hanno potuto                                                           a distanza è venuto fuori il ragazzino               di bambini e ragazzi alla didattica online
conoscere meglio i volontari: oltre a                                                            intelligente che è, perché ha eliminato la           o al sostegno a distanza. Non sono
conoscere le loro case e famiglie, hanno                                                         dinamica di classe. Ragazzino fastidioso,            risolutori da un punto di vista tecnico (per
scoperto che anche loro studiano o che                                                           facilmente distratto e distraente. Così si           esempio in mancanza di connessione) ma
lavoro fanno, hanno condiviso con loro                                                           poteva concentrare. Gli insegnanti si sono           soprattutto da un punto di vista della reale
momenti difficili, emozioni, passioni,                                                           resi conto che è intuitivo, che ha pensieri          partecipazione di bambini e ragazzi.
fotografie, pezzi di storia della loro vita.                                                     propri, non convenzionali. (Daniela)                 Pur avendo i tablet, se i bambini non hanno
Si è instaurata una relazione di cura e di                                                                                                            un adulto che li assiste nell’utilizzo, o non
affetto in entrambe le direzioni e dove                                                          #Smartphone, tablet                                  hanno lo spazio fisico (o la tranquillità)
già esisteva si è intensificata. I ragazzi                                                       e computer, una diversa                              in casa per poter ascoltare una lezione,
chiamavano o scrivevano messaggi per                                                             prospettiva                                          partecipare alle attività proposte, fare i
sapere come stavano i volontari, la famiglia,                                                    L’anno scorso noi animatori al Centro                compiti, e soprattutto se non si connettono,
i figli.                                                                                         Interculturale avevamo creato l’hashtag              allora i tablet non saranno serviti a nulla.
Alla fine della scuola A. e A., senza che                                                        “spegni il cellulare inizia a chiacchierare”.        La dipendenza dagli strumenti digitali per
avessero più compiti da fare, mi hanno                                                           (Gaia)                                               la partecipazione alle attività comporta un
chiamato per salutarmi, per fare una                                                             Durante l’attività in presenza, cellulari e          rischio di esclusione che i volontari hanno
chiacchierata. (Franca)                                                                          tablet sono un argomento di conflitto tra            cercato di fronteggiare lavorando con
                                                                                                 operatori e ragazzi: mettete via i cellulari,        qualsiasi mezzo sul piano della relazione,

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FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE                                                                                                              Capitolo 2 • Essere parte di: volontari e operatori nella comunità educante

dell’interessamento e coinvolgimento di           # Recuperare la dimensione                        consenso, si sperimenta, si fanno sbagli e si         parte, la dimensione di gruppo. Volontari,
bambini e ragazzi, cercando di creare per         di gruppo                                         capiscono le conseguenze.                             educatori, animatori hanno cercato di farlo
loro spazi di gioco, dialogo, espressione         Durante il periodo di confinamento,               Bambini e ragazzini con difficoltà relazionali,       mettendosi in gioco con creatività e risorse
e protagonismo e di recuperare una                la dimensione di gruppo è venuta                  che vivono con imbarazzo il rapporto con              che molti di loro non sapevano neppure di
dimensione di gruppo pur nella distanza           improvvisamente meno, fatta eccezione             compagni e adulti (a scuola e in ASAI),               avere.
fisica.                                           per il ‘gruppo famiglia’, che si è anzi imposto   hanno mostrato di trovarsi bene durante               Queste alcune delle iniziative ideate e
Da un lato, la “freddezza” del mezzo rendeva      ai suoi membri in spazi e tempi obbligati,        il confinamento nel loro “guscio familiare”           realizzate durante il lockdown:
difficile capire cosa stava succedendo            del tutto nuovi rispetto alla precedente          (l’espressione è di Ornella, che ha seguito
dall’altra parte del monitor o del telefono.      quotidianità familiare.                           uno di loro), anzi meglio, ma sono regrediti          • I laboratori dei ragazzi del Centro
Come fai a capire quello che succede se non       Le attività del gruppo classe, gruppo ASAI,       nello stare con gli altri, nell’esprimersi e nel      Interculturale
li vedi, se non vedi gli occhietti, se non puoi   gruppo di volontari, educatori, amici,            superare le proprie ansie.                            È stato complicato agganciare i ragazzi
“ascoltare” il linguaggio corporeo? Mi è          prevalentemente legate a un fare insieme,         Con il prolungarsi del confinamento, è                perché bisognava riformulare la proposta.
mancato vedere il suo viso, “vedere” quello       discutere, condividere in presenza fisica, si     apparso evidente che molti bambini e                  Non si poteva pretendere che stessero
che esprimeva. La cosa bellissima della           sono bruscamente interrotte.                      ragazzi erano stanchi, annoiati: le video-            davanti al PC come e oltre le loro lezioni,
presenza è che lavori con le persone, non delle   Dall’interazione con gli altri e con il           lezioni, l’utilizzo costante e faticoso dei           bisognava attrarli, stimolarli, con qualcosa
macchine, dove metti dentro dati e aspetti la     gruppo nasce un’esperienza di gruppo,             mezzi digitali, ma soprattutto la mancanza            di divertente. A volte mandavamo una
risposta. (Maria Luisa)                           estremamente arricchente, che è qualcosa          del gruppo li hanno molto provati. Durante            fotografia, una frase d’impatto, per
D’altro canto, la stessa “freddezza” del          di più e di diverso dalla somma delle             le video-lezioni e in genere la didattica a           stimolare e captare le loro emozioni.
mezzo ha reso evidente quando i bambini o         interazioni tra i singoli.                        distanza è impossibile “rilassare i pensieri”.        Come creare gruppo? Rendere i ragazzi
ragazzi “non c’erano” e ha imposto a tutte        In una classe, in un gruppo non impari            (Letizia)                                             protagonisti è fondamentale. Anche in
le figure educative coinvolte nelle attività      solo dall’insegnante, dell’educatore, ma          La didattica a distanza, per come in                  questa situazione i ragazzi hanno avuto
a distanza di escogitare altre modalità per       anche dalle domande degli altri, dalle            concreto prevalentemente realizzata,                  bisogno di sentirsi protagonisti in uno
assicurarsi la “presenza”, intesa questa          risposte sbagliate, da quello che fanno,          richiede una concentrazione sull’oggetto              spazio che deve essere il loro. Volevamo
volta (finalmente!) come l’effettivo              dall’interazione con gli altri in genere.         dell’attività continua, faticosa e non                organizzare dei laboratori ma finché
coinvolgimento e la partecipazione di             Questa dimensione si è improvvisamente            consente quel rilassamento che deriva                 abbiamo tentato di farlo noi animatori non
bambini e ragazzi.                                persa. (Patrizia)                                 proprio dall’esposizione ai tanti stimoli             funzionava, o addirittura i ragazzi neppure
Era più facile capire quando la relazione non     E questo è mancato a tutti. È mancato             esterni e distrazioni che si hanno quando             si collegavano. Abbiamo così pensato di
funzionava: semplicemente la comunicazione        il piacere di stare insieme, di giocare,          si sta insieme a un gruppo di compagni, di            dare ai ragazzi la possibilità di gestire
si bloccava. Era evidente. Ci sono tanti modi     chiacchierare, discutere, lavorare, creare        persone.                                              loro stessi un laboratorio. Uno dei ragazzi
nelle modalità online per capire cosa succede     insieme.                                          Il venir meno del gruppo ha comportato                organizzava un tutorial con gli strumenti
dall’altra parte, quando si è insieme o quando    Anche ragazzini che in ASAI non avevano           la “perdita” di moltissimi ragazzi, in                che aveva a casa (per es. sulla cura della
uno dei due non c’è più. (Chiara)                 mostrato particolare attaccamento al              particolare adolescenti, nonostante i grandi          pelle, maschere, scrub … o una serie di
La situazione ha imposto di esplorare nuovi       gruppo, hanno espresso il desiderio di            sforzi di educatori e volontari di “scovarli” e       esercizi fisici): l’attenzione è esplosa!
linguaggi, di guardare i ragazzi con nuovi        incontrare i compagni di gioco, di sapere         coinvolgerli.                                         I ragazzi hanno bisogno di stare al centro,
occhi e ascoltarli con nuove orecchie, che        come stavano, cosa facevano, e si sono            Molti ragazzi vengono in ASAI per stare               sembra scontato ma hanno veramente
aiuteranno a cogliere l’effettiva presenza        riscoperti molto legati a quel gruppo.            insieme. In questa situazione è venuto                bisogno di fare e dire senza essere giudicati,
e coinvolgimento (o l’assenza) di bambini         La perdita della dimensione gruppale si è         meno l’interesse principale. (Letizia)                di ritrovare il loro spazio, anche virtualmente.
e ragazzi anche quando si starà di nuovo          mostrata in tutta la sua gravità in bambini       Al centro avevamo un grosso gruppo, una               (Gaia)
fisicamente insieme.                              e ragazzi con difficoltà relazionali.             sessantina di ragazzi iscritti, al pomeriggio
Il contatto di persona – con il suo apporto       Il gruppo è il contesto naturale di               partecipavano dai 20 ai 40 ragazzi                    • Il laboratorio dei piccoli esploratori
di linguaggi non verbali ed empatici – è          apprendimento nel quale sviluppare                alle attività di animazione. Durante il               e i giochi di Pietro
ovviamente “un’altra cosa”. Tuttavia,             capacità interpersonali e sociali: si impara      confinamento abbiamo preso contatti con               Il sabato dei Piccoli Esploratori al centro
quando esiste già una relazione, “il livello      a relazionarsi con gli altri, a esprimere         tutti i ragazzi per capire come si sentivano,         aggregativo di San Salvario coinvolgeva
di confidenza è tale che il mezzo è poco          le proprie opinioni anche in disaccordo           come si erano organizzati con la scuola... Ne         bambini delle elementari in laboratori di
importante. Almeno per un po’ è lo stesso.”       con quelle degli altri, a manifestare le          abbiamo agganciati una decina. (Gaia)                 vario genere, giri in città, visite a musei
(Enrico)                                          proprie emozioni, a negoziare, a ottenere il      Bisognava recuperare, anche solo in                   e molto altro. Tutto questo durante il

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FARE INSIEME UNA COSA DIFFICILE                                                                                                             Capitolo 2 • Essere parte di: volontari e operatori nella comunità educante

confinamento non era possibile.                   anche loro il piacere di giocare e partecipare.                                                        chilometri di distanza, lei ha dimestichezza
Pietro, volontario “storico” e animatore, con     (Pietro)                                                                                               con alcune applicazioni sul computer e si è
l’enorme fantasia, impegno e disponibilità        Tra le tante attività inventate durante                                                                resa disponibile con molto entusiasmo.
che lo contraddistinguono, ha continuato il       il periodo di confinamento, Pietro ha                                                                  Fare squadra, per me è un’esperienza molto
laboratorio a distanza.                           organizzato dei giochi (indovinelli e                                                                  gratificante. (Sonia)
Attraverso un gruppo WhatsApp, Pietro             consegne di vario genere) a gruppetti di
dava una prima consegna in simultanea a           tre bambini, sempre diversi, che davano                                                                • Il diario di bordo
tutti i bambini partecipanti, a volte sotto       l’opportunità ai partecipanti di esprimersi                                                            I volontari del doposcuola elementare del
forma di filastrocca (per esempio “disegna        e confrontarsi con lui e tra di loro. La regia                                                         centro aggregativo di San Salvario hanno
il posto più bello”). I bambini facevano          dell’animatore ha consentito ai bambini                                                                creato un “diario di bordo” virtuale in cui
il disegno a casa e mandavano la foto a           di vivere esperienze di gruppo e, allo                                                                 ciascun volontario raccontava agli altri
Pietro. La seconda consegna (per esempio          stesso tempo, di ricevere un ascolto e                                                                 come era andata la settimana di sostegno
“inserisci delle persone nel posto che hai        un’attenzione individuali.                                                                             a distanza: attività, difficoltà, emozioni…
disegnato”) veniva inviata singolarmente a        Il gioco del sabato ha permesso a tanti                                                                Qualunque cosa si desiderasse condividere
tutti bambini che completavano la prima; e        bambini di raccontare cose personali che          Li sentivo due volte alla settimana. In uno          con gli altri volontari ed educatori del
così via sino a 6/7 consegne. Pietro passava      altrimenti non sarebbero mai venute fuori.        di questi incontri ci occupavamo dei compiti,        doposcuola.
l’intera giornata a ricevere e rispondere ai      Modulavo il gioco in base alle esigenze che       nell’altro facevamo una videochiamata a              Per recuperare la dimensione gruppale
messaggi, sciogliendo dubbi e difficoltà dei      percepivo dai bambini: quando li sentivo più      tre, a volte a quattro perché partecipava            abbiamo fatto in modo di sentirci
bambini. La partecipazione è stata alta:          stanchi, le richieste del sabato dopo erano       anche Guillermo [l’educatore]. I bambini             costantemente con i volontari, lo stesso
sono stati coinvolti fino a 45 bambini a          meno impegnative. Se non si iscrivevano,          chiedevano di lui. Era un momento in                 diario di bordo ha aiutato a mantenere lo
distanza, in un solo pomeriggio.                  li chiamavo per sapere come stavano, se           cui stavamo semplicemente insieme,                   spirito comunitario. (Francesco)
Il risultato finale dei lavori artistici dei      avevano avuto problemi, se avevano bisogno        chiacchieravamo, giocavamo (per esempio
singoli partecipanti era assemblato in            di aiuto. (Pietro)                                all’impiccato, obbligo verità, il gioco dei          • Le attività su Facebook del gruppo
un coloratissimo video finale, inviato ai                                                           mimi, etc.). All’inizio avevo paura a gestirlo,      assaiASAI
bambini via WhatsApp e caricato sul canale        • Le videochiamate a piccoli gruppi di            ma poi è venuto tutto spontaneo e naturale.          Il gruppo di teatro assaiAsai, guidato da
YouTube dell’associazione, a disposizione         Letizia e Benedetta                               Questa esperienza mi ha mostrato                     Paola Cereda, ha saputo mantenere forte
di tutti.                                         Letizia e un’altra giovane volontaria             l’importanza di avere fantasia, di reinventare,      il legame di gruppo. In continuità con
Il laboratorio ha permesso di svolgere            seguivano ciascuna una ragazzina del              di lasciare uscire le cose spontaneamente. È         la pratica e la filosofia della compagnia
un’attività     comune      ridimensionando       doposcuola medie di via Gené. Insieme si          bello e più facile. (Benedetta)                      teatrale, tutti i membri del gruppo hanno
la centralità degli strumenti digitali,           sono inventate un’attività di gruppo.                                                                  potuto esprimersi in libertà, sentendosi
che venivano utilizzati soltanto per              Abbiamo organizzato una videochiamata             • Le letture animate di Carla e Sonia                accolti e questo ha permesso di mantenere,
documentare il risultato finale. In questo        a quattro (io, l’altra tirocinante e le due       Carla e Sonia hanno seguito due bambini              se non rafforzare la relazione amicale e il
modo lo smartphone era strumento                  ragazze) e proposto un gioco semplice             di quarta elementare che facevano fatica             senso di appartenenza al gruppo.
di comunicazione e non soggetto/                  (nomi, cose e città con la stessa iniziale):      a svolgere i compiti a causa delle difficoltà        Non potendo incontrarci, la condivisione da
oggetto principale dell’attività. I bambini       le ragazzine hanno interagito, parlato,           con la lingua italiana.                              casa si è trasformata in scritti, fotografie,
disegnavano, costruivano, creavano e              riso e scherzato come se noi adulte non           Abbiamo riassunto e adattato varie lezioni,          video che postavamo sul nostro gruppo
non di rado anche i genitori si sono fatti        esistessimo. E un po’ lo abbiamo fatto            ne abbiamo creato anche una versione                 chiuso di Facebook. Ogni mercoledì, alla
coinvolgere e hanno giocato insieme ai            anche io e l’altra tirocinante. È stato molto     vocalizzata. In questo modo i bambini                stessa ora del nostro laboratorio, Paola ci
propri figli.                                     bello, un momento di socializzazione per          apprendono con meno fatica, forse un po’             dava un compito scritto, per esempio “Che
Il gioco del sabato doveva essere un              tutte e quattro. (Letizia)                        si divertono, l’approccio alla lezione diventa       cosa vedo dalla finestra” o “Vi racconto
momento piacevole, un’attività organizzata        Benedetta ha seguito a distanza due               amichevole, positivo e curioso.                      una cosa di me che non vi ho mai detto”.
senza che i genitori dovessero seguire i figli,   bambini dello stesso doposcuola e ha              Rimane sempre la possibilità di riascoltare la       Alcuni compiti venivano affidati a tutti,
in modo che anche loro potessero riposarsi.       organizzato un momento settimanale                lezione in qualsiasi momento (ovviamente             altri diretti ai singoli in base ai talenti e
I bambini disegnavano, costruivano,               in piccoli gruppi di tre, talvolta quattro,       con gli strumenti necessari come lo                  capacità di ciascuno. Ne è nata condivisione
creavano per conto loro; alcuni genitori          con la partecipazione di un educatore del         smartphone, il tablet o il PC ecc.).                 profonda, di aspetti anche molto personali,
però si sono fatti coinvolgere e hanno avuto      centro aggregativo.                               Ho coinvolto anche mia sorella a mille               nonostante lo strumento (Facebook) non

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