F cusMercati L'APPROFONDIMENTO SUI TEMI CHIAVE DI MERCATO - Eurizon Capital

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F                                  cus Mercati
                                                                                                                 L’APPROFONDIMENTO
                                                                                                          SUI TEMI CHIAVE DI MERCATO

                                                                                                                                          2 marzo 2020

                                                                                                                             Coronavirus.
                                                                                                           Riflessioni sul momento attuale.

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F     cus Mercati 2 marzo 2020

La reazione dei mercati finanziari al Coronavirus
Il mercato azionario globale (indice MSCI AC World) arrivava da una fase di risalita molto rapida, in cui si era portato molto
sopra la media mobile a 200 giorni che, tipicamente, segna la tendenza di medio periodo.

In questi ultimi giorni l’indice è sceso, riportandosi verso la media
                                                                                                              Il mercato azionario globale
mobile a 200 giorni, ma lo ha fatto in un modo estremamente                                                (indice MSCI All Country World)                         700
rapido. Normalmente gli aggiustamenti verso la 200 giorni non                                                                                                      680
sono così rapidi. L’impatto del Coronavirus sui mercati                                                                                                            660
                                                                                                                                                                   640
azionari è stato quindi molto forte.                                                                                                                               620
Per quanto riguarda l’impatto sui portafogli, in parte la                                                                                                          600
                                                                                                                                                                   580
componente obbligazionaria ha potuto attutire gli effetti perché i                                                                                                 560
tassi governativi sono scesi molto e quindi gli investimenti                                                                                                       540
                                                                                                                                                                   520
obbligazionari hanno avuto performance positive. I tassi sono                                                                                                      500
scesi più negli Stati Uniti che in Germania. In Germania i tassi                                                                                                   480
                                                                                                                                                                   460
sono vicini ai minimi segnati lo scorso anno; negli Stati Uniti, con                                                                                               440
il tasso a 10 anni ormai prossimo all’1%, sono stati segnati nuovi                                                                                                 420
                                                                                                                                                                   400
minimi assoluti.                                                                          16              17             18              19               20
L’impatto del Coronavirus sui mercati finanziari è stato
quindi importante.

I numeri del Coronavirus
Fino a due settimane fa il Coronavirus stava regredendo. In realtà
anche attualmente il Coronavirus sta retrocedendo. Se                                                 Coronavirus: ancora malati e contagiati al giorno
                                                                                          66,000                                                               7,500
guardiamo il numero totale di persone che in questo momento, in                                                                                                7,000
                                                                                          60,000                                        num ero ancora
base alle statistiche ufficiali, sono affette da Coronavirus (ossia, il                   54,000                                           m alati             6,500
                                                                                                                                                               6,000
saldo fra il numero totale di contagiati da inizio periodo meno i                         48,000                                                               5,500
deceduti e meno i guariti), il numero di malati sta scendendo.                                                                                                 5,000
                                                                                          42,000
                                                                                                                                                               4,500
Stiamo vedendo che anche il numero totale dei contagi sta                                 36,000                                                               4,000
                                                                                          30,000                                                               3,500
scendendo.                                                                                                                         num ero nuovi               3,000
                                                                                          24,000                                     contagiati
In Cina il virus sta retrocedendo, dimostrando che le misure                                                                                                   2,500
                                                                                          18,000                                                               2,000
di contenimento adottate dalla autorità stanno avendo effetto.                            12,000                                                               1,500
Stiamo però assistendo ad una globalizzazione del virus con                                                                                                    1,000
                                                                                           6,000                                                               500
un focolaio in Italia e un’estensione anche ad altri Paesi. In                                 0                                                               0
                                                                                               20-gen 27-gen 03-feb 10-feb 17-feb 24-feb 02-mar
questi ultimi giorni, il numero totale dei nuovi contagi ha quindi
ripreso a salire.

Sarà allora importante verificare se l’ipotesi di “temporaneità” del virus che il mercato aveva elaborato fino al
caso italiano resterà ancora valida.
                                                                             Coronavirus: nuovi contagiati e nuovi guariti al giorno
Sarà ad esempio importante vedere se in Italia accadrà                                                                               7,500
quanto è avvenuto in Cina, ovvero, che dopo l’esplosione del                                                                         7,000
                                                                                                                                     6,500
contagio e dopo l’adozione di forti misure di contenimento                                                                           6,000
sono state necessarie poco più di 2 settimane, intorno ai 16                                                                         5,500
                                                                                                                                     5,000
giorni, per iniziare a registrare una discesa nel numero dei                                                                         4,500
                                                                         16 giorni                             num ero nuovi
nuovi contagi.                                                                                                                       4,000
                                                                                                                    guariti
                                                                                                                                     3,500
Il mercato è quindi ora in una fase interrogativa: “Quanto                                                                           3,000
tempo occorrerà attendere affinché le misure adottate in Italia                                                                      2,500
                                                                                     num ero nuovi                                   2,000
producano effetto, facendo scendere il numero di nuovi contagi?”                       contagiati                                    1,500
                                                                                                                                     1,000
Al momento ancora non si registrano effetti. Siamo infatti solo al                                                                   500
nono giorno da quando sono state adottate delle misure forti di                                                                      0
                                                                   20-gen 27-gen 03-feb 10-feb 17-feb 24-feb 02-mar
contenimento del virus e per il momento il numero di contagiati
sta ancora salendo.

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Come indicato anche dall’Istituto Superiore di Sanità, questa settimana sarà probabilmente cruciale per vedere se il
numero di contagi in Italia al giorno inizierà a scendere e quello dei guariti a salire.
Se anche l’Italia, come nel caso della Cina, mostrerà che è sufficiente adottare delle forti misure di contenimento
per veder regredire i contagi, allora l’espansione del virus verrà nuovamente giudicata temporanea e allora anche
gli impatti macroeconomici potranno essere giudicati come temporanei.
Ne deriverebbe che questa seconda ondata del virus, la sua globalizzazione al di fuori della Cina, porterebbe gli investitori
a giudicare l’effetto del Coronavirus semplicemente un po’ più prolungato rispetto a quanto avevano ipotizzato all’inizio,
quando l’evento era circoscritto alla sola Cina.
Sarà dunque importante trovare conferme all’ipotesi di temporaneità dell’impatto del Coronavirus.

Le evidenze macroeconomiche
Per gli investitori sarà importante vedere che l’impatto macroeconomico del Coronavirus è temporaneo.
In questi giorni è iniziato il rilascio dei primi dati macroeconomici relativi a febbraio. In particolare gli indicatori
sulla Cina mostrano un evidente indebolimento: l’indicatore di fiducia delle imprese cinesi è ad esempio andato in
territorio di forte contrazione dell’attività. Questo era in qualche modo atteso dagli investitori.
Presumibilmente potrebbe accadere lo stesso per gli indicatori europei e statunitensi.
È però importante che il fenomeno continui ad essere visto come temporaneo e che venga quindi interpretato come un
“vuoto d’aria” per l’economia. Un vuoto d’aria che verrà colmato nel momento in cui il virus sarà contenuto e l’attività
economica riprenderà in modo normale, e non un evento recessivo come quello accaduto nel 2008/2009.

Al momento, l’ipotesi più probabile e centrale è che Coronavirus sia un evento “contenuto”, sia in termini di
estensione sia di tempo, con conseguenze temporanee sull’economia, quindi un “vuoto d’aria” e non la fine di un
ciclo economico.
Peraltro, tutte le autorità di politica economica sono al lavoro per cercare di contenere al massimo gli effetti
macro di rallentamento che necessariamente dovremo attenderci.
La Federal Reserve ha dichiarato che è disposta a tagliare i tassi d’interesse in un periodo ravvicinato e potrebbe già
farlo nella prossima riunione del 18 marzo. La Banca del Giappone ha detto che espanderà la propria politica monetaria,
in Europa c’è un dibattito per permettere uno sforamento degli obiettivi di Deficit, quindi fare Spesa Pubblica a sostegno
dell’economia in attesa che il vuoto d’aria vada a ricolmarsi da solo una volta che il virus verrà contenuto e si comincerà
ad aprire le economie.
Questo è lo scenario centrale che sarà però da validare con i numeri sul contagio che verranno rilasciati tra questa
settimana e la prossima.

Altre evidenze a sostegno della temporaneità degli effetti del
Coronavirus
Come accennato sopra, l’aggiustamento del mercato azionario globale è stato molto rapido, molto violento.
Prima del Coronavirus la borsa americana si era distanziata molto dal valore della media mobile a 200 giorni.
Normalmente distanze di quel tipo preannunciano una correzione. Il mercato ha già corretto tanto rispetto a quello che era
l’eccesso di breve periodo.
Il mercato si è già portato molto avanti nello scontare scenari negativi.
Distanze di eccesso molto forti (si veda il 2008), si hanno quando i mercati temono il rischio di una recessione.
Al momento, però, lo scenario centrale è che l’indebolimento da Coronavirus potrebbe essere un vuoto d’aria per
l’economia e non una recessione.

Indicazioni simili le possiamo trovare anche nella volatilità, guardando l’indice VIX. I mercati erano molto tranquilli (ossia,
poco volatili) prima di Coronavirus. Il livello di nervosismo che si è registrato in quest’ultima settimana è stato in realtà già
registrato in altre occasioni in questo ciclo economico, dal 2010 in poi.

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Oltre a questi livelli di nervosismo, tendenzialmente si va quando il                                      Volatilità implicita nelle opzioni sull'S&P 500
mercato vede un rischio recessione (si vedano i livelli del 2008). Un
                                                                                                                                                             80
rischio che va monitorato, ma che al momento non appare come                                                                                                 75
                                                                                                                                                             70
centrale.                                                                                                                                                    65
Anche la volatilità evidenzia dunque che i mercati si sono                                                                                                   60
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portati molto avanti nello scontare uno scenario                                                                                                             50
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potenzialmente molto negativo ma che probabilmente non si                                                                                                    40
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realizzerà, se questa settimana le statistiche sul Coronavirus                                                                                               30
mostreranno una regressione nei contagi.                                                                                                                     25
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                                                                                                                                                             15
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Dal punto di vista dei mercati azionari, le valutazioni si sono un po’                                                                                       5
corrette.                                                                     08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Il rapporto prezzo-utili si è un po’ corretto e le valutazioni stanno dunque diventando più interessanti. Nel momento in cui
troverà conferma l’ipotesi che l’impatto del Coronavirus è temporaneo, gli investitori torneranno a guardare le valutazioni
dei mercati, che in questo momento sembrano invece contare poco.
Con la discesa delle quotazioni azionarie delle ultime settimane, le valutazioni si sono rafforzate a favore dell’investimento
azionario.
Va infatti osservato che i tassi di interesse hanno continuato a scendere e il rendimento degli utili aziendali, prezzato dalle
azioni, invece è risalito. Il premio al rischio delle azioni, rispetto alle obbligazioni, si è quindi ulteriormente allargato.
Nel momento in cui si avrà conferma dell’effetto temporaneo del Coronavirus sull’economia, che potrebbe comunque
essere importante e corrispondere a un trimestre di calo per l’economia globale, a quel punto gli investitori torneranno a
guardare le valutazioni dei mercati e verrà quindi data la giusta importanza alla considerazione che, in un contesto di
crescita economica che prosegue, le asset class di rischio possono dare rendimenti interessanti a fronte di tassi
d’interesse che ne offrono sempre meno.

Altro tema chiave da monitorare nelle prossime settimane è la corsa per le elezioni americane. Martedì 3 marzo ci
sarà il “Super Tuesday”: il giorno in cui molti Stati americani votano per le primarie per la nomina del candidato
democratico e, quindi, chi sfiderà Trump a novembre nelle elezioni. Le probabilità di una vittoria di Sanders alle primarie
sono molto alte, ma stanno risalendo le probabilità di Biden.
Sanders è un candidato con idee social-democratiche che potrebbe non piacere agli investitori, se dovesse diventare
Presidente degli USA. Probabilmente gli investitori preferirebbero una sfida Biden-Trump.
Sanders potrebbe essere un rischio nel momento in cui dovesse vincere il “Super-Martedì”. Va detto però che gli investitori
stanno già guardando a novembre e, in questo caso, le probabilità di vittoria dei Repubblicani (e quindi di Trump) sono
superiori a qualsiasi candidato democratico. Quindi, in qualche modo, il “rischio Sanders”, se si dovesse concretizzare,
sembra essere compensato dall’idea che alla fine sarà Trump a vincere le elezioni.
Per questo in questo momento i mercati sembrano temere di più l’imprevedibilità legata al Coronavirus che non
quella legata alle elezioni americane.
Tornando al tema Coronavirus, questa settimana per l’Italia dovrebbe essere una settimana cruciale. L’Italia è un
osservato speciale. Se le misure prese, molto forti in tema di restrizione dell’economia, avranno l’effetto positivo di
contenere il virus, allora i mercati probabilmente torneranno a ragionare sulla temporaneità dell’evento.

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