Appunti di economia La Moneta - GALILEO FERRARESI

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Appunti di economia La Moneta - GALILEO FERRARESI
GALILEO FERRARESI

Appunti di economia
    La Moneta

                       Con Cucciolo
                       nella parte di
                        TUTTI NOI
Appunti di economia La Moneta - GALILEO FERRARESI
PARTE PRIMA

Le Basi dell’Economia
Monetaria dello Stato
   Disegni di Marco Pugacioff
1
Nel 1992, l’Italia era una delle prime sette
     Potenze Industriali del mondo.

                     2
Nel 2012, hanno chiuso 1.000 aziende al giorno.
Nel 2015, milioni di italiani sono disoccupati o sotto-
    pagati e 1.000 imprenditori si sono suicidati.

                          3
Nel 1992, eravamo la popolazione più ricca al mondo
con in media l’equivalente di 25.000€ a testa in banca.

                          4
Da anni
abbiamo finito i soldi.

          5
Nel 1991, per comprare una casa
   la banca prestava il 110%.

               6
Ora le banche concedono prestiti
       solo a chi è ricco.

               7
Negli anni ‘90, eravamo il popolo
   meglio vestito del mondo.

               8
Da anni le vendite sono crollate
     e i negozi chiudono.

               9
Nel 1991, eravamo il popolo
più vacanziero del mondo.

            10
Da anni
non si va più in vacanza.

           11
Nel 1992, eravamo tra gli stati più sicuri, AAA+++.
           Dal 2013 siamo scesi a BBB.

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COME MAI??
Facciamo un poco di chiarezza.

              13
La servitù monetaria

Con il divorzio dalla Banca d’Italia del 1980 e ancor più
con l’entrata nello SME e poi nell’euro lo Stato italiano
ha smesso di usare la propria moneta e per avere i
soldi per pagare i propri dipendenti, costruire le strade,
mantenere ospedali, scuole, pagare i fornitori, ecc.
Lo Stato italiano ha cominciato a farsi prestare i soldi.
Lo Stato italiano prende la moneta in prestito dalla
Banca d’Italia che a sua volta la prende dalla BCE.

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La BCE è la Banca Centrale Europea, una società
per azioni i cui soci sono alcune banche centrali.
I principali soci della BCE sono:
BANCA D’ITALIA 12%
BANCA DI FRANCIA 14%
BANCA DI GERMANIA 18%
BANCA D’INGHILTERRA 14%
(ma in Inghilterra non c’è l’euro)

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Contrariamente a quanto si è indotti a pensare
la Banca d’Italia non è degli italiani, e neppure
dello Stato italiano.

                            16
17
La Banca d’Italia è una società per azioni con sede
in via Nazionale a Roma, il capitale interamente
versato era, dal 1936, di 110.000€. Avete letto bene:
centodiecimila euro, meno di un monolocale in centro.
Col Decreto Imu-Bankitalia del 29 gennaio 2014 il
governo Letta ha aumentato per legge il capitale della
Banca d’Italia a 4 miliardi. Il governo chiede ai cittadini
di pagare le tasse e regala miliardi alla Banca d’Italia.

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I soci della Banca d’Italia e le loro quote sono segreti.
L’unico socio riconducibile allo Stato italiano è l’INPS
con circa il 4% e l’INAIL con lo 0,8%; gli altri soci
sono assicurazioni e banche private.

Tra queste primeggiano:
GRUPPO INTESA 27,2%, GRUPPO SAN PAOLO 17,23%,
GRUPPO CAPITALIA 11,15%, GRUPPO UNICREDIT 10,97%.

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I governanti italiani, che sono servi della Banca d’Italia
e della BCE, dicono che “L’Europa ci ha chiesto sacrifici,
lacrime e sangue”. Non è vero!
Sono i proprietari della BCE che vogliono il nostro
sangue, non i meccanici tedeschi o i contadini danesi!
La Comunità Europea è formata da 27 stati,
l’euro è usato solo da 19 stati.

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La BCE preme un tasto e presta euro alle banche
centrali. Per farlo, chiede un interesse chiamato TUS.
Le banche centrali a loro volta prestano euro alle
banche commerciali ad un tasso imposto da loro. Le
banche centrali prestano euro indirettamente, tramite
i titoli di Stato, anche agli stati di cui fanno parte; in
questo caso il tasso può variare da Stato a Stato.

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Nel 2012, la Banca Centrale Tedesca prestava alla
Germania al tasso del 0,85% circa. La Banca d’Italia
prestava allo Stato italiano al tasso del 4,5% circa.
La Banca Centrale Greca prestava alla Grecia al tasso
del 6,8% circa. La differenza tra le varie percentuali
moltiplicata per 100 si chiama spread.
Coi dati sopra scritti, tra Germania e Italia lo spread è:
4,5 – 0,85 = 3,65 che moltiplicato per 100 da 365.

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La BCE non presta soldi direttamente agli stati ma
solo tramite le banche centrali. Le banche centrali
sono le proprietarie della BCE; la BCE fa quello che
vogliono i proprietari delle banche centrali, non quel
che vogliono i politici.

Le banche centrali riescono a guadagnare anche
solo facendo da intermediario tra BCE e Stato.

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Una semplice idea

Avete presente il Monte dei Paschi di Siena?
È una banca commerciale che nel 2012 era in grandi
difficoltà e Monti le ha concesso un prestito pari a
quanto lo Stato ha incassato dall’IMU sulle prime case
degli italiani (una classica operazione in cui
i guadagli delle banche sono privati mentre i debiti
sono pubblici).

Considerato che il Monte dei Paschi di Siena ha
accesso al credito della Banca d’Italia al tasso del
0,80% mentre lo Stato pagava per gli stessi soldi
il 4,5%, se lo Stato italiano avesse comprato il MPS
(il suo valore era circa 8 miliardi) avrebbe pagato gli
interessi sul debito con la BCE allo 0,8%, non al 4,5%,
con un risparmio pari a tutte le manovre finanziarie
del governo Monti messe assieme.

Il guadagno per lo Stato sarebbe stato di
80 miliardi all’anno: il 1.000%.

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25
Il signoraggio

Il termine deriva dal provenzale senhoratge,
derivazione di seigneur (corrispondente all’italiano
signore). Nel medioevo, infatti, i signori feudali di tutta
Europa cercarono di rendersi indipendenti dai sovrani
attribuendosi il diritto di battere moneta e la titolarità
dei relativi redditi.

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Lo Stato italiano prende soldi in prestito dalla Banca
d’Italia. Lo Stato italiano paga alla Banca d’Italia
il valore della banconota più gli interessi (ad esempio:
una banconota da 100€ costa allo Stato 100€ +
4,5€ all’anno di interesse). Una banconota da 100€
costa alla Banca d’Italia circa 0,25€: il valore di
carta, inchiostri, stampa, personale, trasporti ecc.
La differenza tra il valore nominale della banconota,
100€, e il costo della produzione, 0,25€, si chiama
signoraggio e rappresenta il guadagno della banca
sulla banconota emessa cui va aggiunto l’interesse
annuo di 4,5€.

Riassumendo, per ogni banconota da 100€ la Banca
d’Italia guadagna 99,75€ + 4,5€ ogni anno che fanno
104,25€ con un costo di produzione 25 centesimi.

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Se la produzione di moneta non è cartacea ma
elettronica i costi di produzione e gestione sono
prossimi allo zero (il costo del tempo di un impiegato
per premere qualche tasto su un computer).
Per convincere gli italiani a lasciare le banconote per
le carte elettroniche i politici non dicono che in questo
modo le banche guadagnano di più ma che si aumenta
la tracciabilità e si “elimina la corruzione e l’evasione”.
Per contrastare l’evasione basta che lo scontrino venga
scalato dalla dichiarazione dei redditi. Tutti chiedono lo
scontrino, si elimina il nero e si incentiva la spesa.

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Riassumendo, quando lo Stato deve pagare un fornitore,
un servizio o un dipendente deve prendere dei soldi in
prestito, come una famiglia. Lo Stato/famiglia prende
la moneta in prestito dalla Banca d’Italia. Lo Stato/
famiglia deve pagare alla BCE-Banca d’Italia il debito
più gli interessi. Per pagare i debiti deve incassare soldi.
Per incassare i soldi aumenta le tasse e le imposte ai
cittadini I cittadini diventano più poveri, circola meno
moneta, cala la domanda di beni, calano i consumi,
le imprese chiudono, tutti sono ancor più poveri.
In questa situazione ogni servizio dello Stato produce
povertà e lo Stato è un peso economico.

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Lo Stato che prende in prestito la moneta dalla BCE
per pagare i debiti è condannato a distruggersi,
è matematico.

Se una famiglia contrae un debito di 100€ con un
interesse del 4,5% dopo un anno di lavoro e di sacrifici
potrà pagare il capitale e gli interessi: 104,5€.

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Se uno Stato prende in prestito dalla BCE 100€ con un
interesse del 4,5% dopo un anno di tasse e sacrifici
dei cittadini potrà pagare il capitale, 100€, ma non gli
interessi perchè quei 4,5€ non esistono sul mercato:
la banca non li ha mai emessi e quindi non ci sono!

Per pagare la BCE lo Stato dovrà darle i “gioielli di
famiglia”, le imprese e i beni statali (acquedotti,
autostrade, industrie statali, beni culturali e artistici…).
Questo è quello che si chiama “privatizzazioni”.

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Come nasce il denaro

Come abbiamo visto la BCE produce denaro,
lo inventa, lo crea dal nulla: la contropartita in oro
è stata abolita il 15 agosto 1971.

Tra un falsario e la BCE non c’è nessuna differenza,
entrambi creano denaro dal nulla.

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Se il denaro può essere prodotto dalla BCE dal nulla,
anche lo Stato può produrre il denaro dal nulla.
In questo caso non sarà più uno Stato che prende la
moneta in prestito da una banca privata ma uno Stato
che usa la moneta propria: un vero Stato, uno
Stato a Sovranità Monetaria.

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Lo Stato a Sovranità Monetaria

Lo Stato ha bisogno di 100€ per pagare gli stipendi,
i fornitori, i servizi sociali? Lo Stato stampa 100€
e paga i creditori e così la moneta circola e crea
benessere. Tutto qui. Lo Stato non è mai senza moneta
per pagare i fornitori, i servizi, le merci perché è lo Stato
stesso che produce la moneta di cui ha bisogno.
Le attività di uno Stato a Sovranità Monetaria
producono benessere in tutte le classi sociali.

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Le tasse

Uno Stato senza moneta propria inventa ogni giorno
nuove tasse per avere i soldi da dare alla BCE.
Allo Stato a Sovranità Monetaria le tasse non servono
per far cassa, lo Stato ha tutti i soldi che vuole,
le tasse servono solo per:

imporre la moneta dello Stato;

dirigere i consumi;

avviare un circuito economico;

ridistribuire il reddito;

evitare la concentrazione economica in poche mani;

sostenere o contenere la domanda aggregata,
e quindi l’inflazione.

                             35
In uno Stato a Sovranità Monetaria:

bolli e carte bollate non servono,
lo Stato non paga se stesso;

l’IVA, è un’imposta che colpisce in maniera uguale
ricchi e poveri, non serve, si può abolire;

l’IRPEF, è un’imposta progressiva, serve per ridurre
lo squilibrio tra ricchi e poveri, va mantenuta ma
con percentuali molto minori;

l’INPS, non ha ragione di esistere, all’età pensionabile
ogni persona può avere un’uguale rendita dallo Stato;

il costo del lavoro è un assurdo, punisce il lavoro
invece di crearlo;

le accise sui carburanti hanno la funzione di limitare
o incentivare il consumo di risorse non rinnovabili,
si possono mantenere ma con moderazione.

                               36
Lo Stato a Sovranità Monetaria può decidere di fornire
acqua, trasporti pubblici, ospedali, istruzione, servizi
sociali e altro ancora gratuitamente per migliorare la
vita dei cittadini e aumentare l’occupazione.

                            37
Il debito pubblico

Il debito pubblico è il debito contratto dallo Stato
con il fornitore della moneta. In uno Stato che prende
la moneta a debito dalla BCE, il debito pubblico
è da pagare dissanguando popolazione e aziende:
lo Stato è un nemico della popolazione e delle aziende.

                            38
In uno Stato a Sovranità Monetaria che, a differenza
delle famiglie, non fa debiti perché emette la propria
moneta, il debito pubblico è solamente un numero
che indica quanto lo Stato ha dato per il benessere dei
cittadini, lo si potrebbe chiamare benessere pubblico.

                           39
e tu, che Stato vuoi?

         40
41
PARTE SECONDA

Moneta ed Occupazione
       ————
Come spende uno Stato Sovrano

Uno Stato con moneta sovrana prima spende la
propria moneta e solo dopo ne ritira una parte
attraverso le tasse. Lo Stato che emette moneta ne ha
il monopolio, e chi ha il monopolio non deve prenderla
in prestito da altri, come una gallina con un uovo.

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“Se capiamo come funzionano i sistemi monetari,
se comprendiamo che il denaro sono solo impulsi
elettronici o carta straccia inventati dal Tesoro o
dalla Banca Centrale, allora possiamo dire: il Governo
a moneta sovrana può inventarsi tutti gli impulsi
elettronici che vuole, con essi può pagare tutti gli
stipendi che vuole, comprare tutto ciò che vuole.
Possiamo avere la piena occupazione.”
Randall Wray, economista americano

La piena occupazione di stato non costa troppo.
La ricchezza di una economia dipende dalla piena
occupazione. Uno Stato a moneta sovrana può e deve
finanziare senza limiti la piena occupazione. Non è
mai vero che questa spesa pubblica penalizza i conti
dello Stato o crea inflazione. Al contrario, essa li
migliora e li risana in termini di ricchezza reale creata
per il Paese, perché la piena occupazione è il
massimo motore economico esistente.

                            44
“La disoccupazione è veramente un crimine
contro l’umanità senza scusanti, perpetrato da
governi che si rifiutano di permettere deficit
sufficienti per permettere alla popolazione
di pagare le tasse e di risparmiare.”
Warren Mosler, economista alla University of Connecticut
e fondatore della MeMMT (Teoria della Moneta Moderna)

In una nazione dove lo Stato non emette la
sua moneta ma se la fa prestare da dei privati
(BCE) la disoccupazione è la norma.

Con la disoccupazione
non esiste moneta circolante ma miseria;
non esiste risparmio ma fine della sicurezza economica;
non esiste futuro ma paura per il futuro;
i giovani non hanno futuro;
i figli rinfacciano ai genitori di essere nati;
l’unica arte è quella di arrangiarsi;
non si produce ma si vive di rifiuti.

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PARTE TERZA

Mele e Monete
   ————
Esiste un mercato con tre mele e tre monete:
ogni mela vale una moneta.

Se immettiamo altre tre mele abbiamo due scenari
possibili:

A)	tre mele continuano a valere una moneta e tre
    mele marciscono invendute;
B)	le sei mele vengono vendute a mezza moneta
    l’una: il valore della mela si dimezza.

Torniamo alla situazione iniziale e, invece di immettere
altre tre mele, immettiamo nel mercato altre tre
monete: ogni mela varrà due monete. In abbondanza
di moneta il valore dei beni aumenta. L’eccessiva
abbondanza di moneta si chiama inflazione. Un caso
storico famoso è quello della Germania del 1930
quando si usciva di casa con una sporta di soldi e
si tornava con un portafogli di mele. I francobolli
valevano milionen, miliarden…

                            47
Se invece delle tre mele e delle tre monete iniziali
abbiamo tre mele e 1 moneta e mezzo avremo che
ogni mela vale metà moneta. In carenza di moneta
i valori dei beni diminuiscono. L’eccessiva carenza
di moneta si chiama deflazione ed è quella in cui ci
troviamo adesso: molti beni e pochi soldi disponibili.

Chiaro perché le mele costano sempre meno?
Sostituendo la parola “mele” con la parola “case” o
“stipendi” il discorso non cambia.

Funzione economica dello Stato

Chi può mettere sul mercato le monete nuove per
rialzare il valore delle mele? Lo Stato!
Lo Stato italiano emetteva autonomamente moneta
senza pagare nessun interesse, è il caso delle 500
lire emesse da Moro, o la prendeva in prestito dalla
Banca d’Italia che la emetteva ad un tasso d’interesse
deciso dallo Stato, nullo o quasi.

                            48
Poi arrivò il ministro Beniamino Andreatta che, senza
neppure chiedere il parere del parlamento, con
una semplice lettera a Carlo Azeglio Ciampi, allora
governatore della Spa Banca d’Italia, permise alla Spa
di stabilire lei quanto voleva di interessi dallo Stato
italiano. Da allora, siamo nel 1980, gli interessi pagati
dallo Stato si impennarono ed iniziò il boom del deficit.

L’euro non è emesso da nessuno stato ma da una
società privata chiamata Banca Centrale Europea
(BCE) che chiede un interesse per ogni moneta
emessa (non garantita da nessuno e da nessuna
riserva d’oro).

Se lo Stato prende 100 monete dalla BCE e deve
restituirle con un interesse, ad esempio 3%, come
potrà restituire quel 3% che non è mai stato emesso
dalla BCE e che quindi non esiste sul mercato?
Lo Stato paga la moneta e l’interesse dando alla BCE,
o a chi per lei, i beni dello Stato (immobili, società,
gestione di servizi… le così dette “privatizzazioni”), e

                            49
prendendo dalle tasche dei cittadini le loro monete
(con le tasse) e i loro beni (scuole, sanità, trasporti,
ecc. fornendo servizi peggiori e più cari).

Lo Stato deve smettere di rubare moneta e beni dei
cittadini e riprendere la sua funzione di produttore di
moneta.

Se lo Stato ha bisogno di soldi... Che li faccia!

In alto
50 corone emesse dallo Stato e garantite dalla Banca di Norvegia.

Al centro
500 lire emesse dallo Stato e garantite dallo Stato italiano.

In basso
100 euro emessi dalla BCE Spa e non garantiti da nessuno ma
che non si possono copiare perché protette dai diritti privati di
copyright, come testimonia il piccolo segno “©” in alto a sinistra
della scritta BCE.

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51
PARTE QUARTA

Don Milani, la conoscenza,
l’economia e la democrazia
         ————
Negli anni ’50 e ’60 Don Lorenzo Milani, il parroco
di Barbiana, diceva che la differenza sostanziale
tra padrone e operaio stava nel fatto che il primo
conosceva mille parole, e il secondo soltanto cento.

Da sempre, la conoscenza serve per fregare
chi non l’ha!

La maggioranza di noi non conosce nulla
dell’economia e dei suoi principi basilari.
Nessuno insegna l’economia perché conoscere
l’economia è la base della democrazia.

                            53
“Storicamente, l’Europa sembra avere ricorrenti
periodi di follia durante i quali leaders sociopatici
devastano la popolazione con il pretesto di qualche
folle purezza ideologica.”
William Francis Mitchell, economista e diplomatico
27/03/2013

Da quando gli Stati Europei hanno adottato l’euro e
rinunciato alla loro sovranità monetaria le popolazioni
europee sono diventate in pochi anni povere, oppresse
da disoccupazione, debiti, tasse, impaurite dal futuro,
sull’orlo della disperazione e della guerra civile.

Da quando alcuni stati europei hanno adottato l’euro
e rinunciato alla loro sovranità monetaria l’1% della
loro popolazione ha aumentato la sua ricchezza a
dismisura a discapito del 99% di essa.
Queste non sono statistiche, questa è la realtà vera,
quella che avete sotto i vostri occhi…

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Io non so quanti tra i politici, gli economisti e i
cittadini siano coscienti dell’enormità di questa
tragedia e quanti no; so soltanto che coloro che
consapevolmente l’hanno promossa, agevolata o
solamente permessa, sono responsabili di un crimine
contro l’umanità, e che sono responsabili delle
sofferenze di milioni di persone e delle migliaia di
suicidi di imprenditori italiani.

“Con l’euro si lavorerà un giorno in meno e si
guadagnerà come se si lavorasse un giorno in più”
Romano Prodi, ex professore universitario, ex dirigente IRI,
ex primo ministro italiano ed ex commissario europeo;
il politico che introdusse l’euro in Italia

“La plebaglia europea si sbagliava se pensava che
l’euro fosse stato fatto per la sua felicità.”
Jacques Attali, economista, banchiere e consigliere di
François Mitterand

                               55
Galileo Ferraresi
galileo.ferraresi@gmail.com
  Bologna, gennaio 2016

 Redazione e impaginazione
   andreamontanari.com

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