Esercitazioni operative di base - Scuola di Cinema docente: Alfredo Mazzara report operativo - Agent Mel Represents

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Esercitazioni operative di base - Scuola di Cinema docente: Alfredo Mazzara report operativo - Agent Mel Represents
COME SCRIVERE CORTOMETRAGGI
Report di Alfredo Mazzara ©2009

                    Esercitazioni operative di base

                                  docente: Alfredo Mazzara

                                      report operativo

                                     ad uso degli allievi
                                            della

                                  Scuola di Cinema

Contatti: alfredomazzara@yahoo.it
COME SCRIVERE CORTOMETRAGGI
Report di Alfredo Mazzara ©2009

REPORT            - COME SCRIVERE CORTOMETRAGGI –

In questo report troverai informazioni preziose per realizzare lo script di un
cortometraggio e alcuni esercizi pratici ed efficacissimi.

Nota: Questo report è stato concepito – allo scopo di ripasso- come compendio alle
lezioni tenute alla Scuola di Cinema da Alfredo Mazzara. Non è di per sé esaustivo dal
punto di vista teorico e ha un valore altamente pratico.
COME SCRIVERE CORTOMETRAGGI
Report di Alfredo Mazzara ©2009

SCRIVERE CORTOMETRAGGI: QUALI INGREDIENTI SERVONO?

Per scrivere cortometraggi occorrono 2 abilità:
               a. conoscere il linguaggio del racconto breve.
               b. conoscere la struttura della sceneggiatura.

I maggiori ostacoli in questo senso sono DUE ed hanno a che fare con
l’esperienza che abbiamo maturato negli anni come fruitori di storie.

Come fruitori di storie abbiamo prevalentemente due tipi di esperienze che
comportano due tipi di ostacoli.

a. La nostra esperienza di spettatori di lungometraggi. (Diventa un problema se
vogliamo scrivere corti).

b. La nostra esperienza di scrittori/lettori prevalentemente tarata su temi,
romanzi o racconti (diventa un problema se scriviamo sceneggiature).

Sviluppare il senso del racconto audiovisivo breve.
Chiunque voglia scrivere per i cinema deve “depurarsi” da anni passati a
guardare lungometraggi o a leggere romanzi o a scrivere temi, o lettere.

Per scrivere cortometraggi occorre sviluppare il “senso” della sceneggiatura. E il
senso del racconto breve.

Vediamoli in dettaglio.
COME SCRIVERE CORTOMETRAGGI
Report di Alfredo Mazzara ©2009

IL SENSO DELLA SCENEGGIATURA
Pensare da sceneggiatori vuol dire raccontare storie che privilegiano sempre la
resa delle informazioni attraverso i due canali audio e visivo, senza trascurare il
fattore tempo.

Quindi dovremo soddisfare sempre tre elementi cardine quando elaboriamo
script per cortometraggio.

Video : ovvero come vedo le informazioni che voglio raccontare?

Per video si intendono le azioni che vediamo: in sceneggiatura vanno nella
parte dell’ action.
Occorre verificare sempre che le informazioni date allo spettatore possa essere
rappresentate visivamente.

Audio : ovvero come comunico le informazioni tramite suoni e dialoghi?

Audio: sono gli effetti sonori e i dialoghi. I dialoghi in sceneggiatura vanno
calibrati sull’ azione. Occorre evitare personaggi che parlino troppo a scapito di
altri.

Tempo: ovvero in quanto tempo racconto questa storia? Cosa accade ed
entro quanto?

Tempo. È la durata della storia. E impone che certi eventi accadano entro certe
“zone temporali” precise. Uno script perfettamente impaginato dura circa un
minuto di film. A tal scopo, la pagina prevede una divisione grafica ben evidente
tra azione e dialogo.
COME SCRIVERE CORTOMETRAGGI
Report di Alfredo Mazzara ©2009

COME ACQUISIRE IL SENSO DELLA SCENEGGIATURA?
Assodate le coordinate che caratterizzano la forma della sceneggiatura
passiamo a due esercitazioni pratiche.

Piano operativo1: allenamento.
    1. scegli un film che ami davvero molto.
    2. procurati la sceneggiatura, senza leggerla.
    3. prova a desumere la sceneggiatura di dieci scene.
    4. confronta il tuo script con l’ originale.
    5. nota le differenze per comparazione.
    6. apporta le modifiche alla tua sceneggiatura desunta.
    7. ripeti tutto (a blocchi di 10 scene) fino alla fine del film.

Piano operativo2: creazione.

    1. scrivi un’ idea. Verifica il potenziale narrativo chiedendoti: se fosse
        realizzato cosa vedrei prevalentemente durante il film? E’ visivamente
        interessante? Mi piacerebbe vederlo al cinema? Quello che voglio
        raccontare prevede un’ eccessiva abbondanza di dialoghi, oppure è
        potenzialmente visivo? (es: un vecchio paralitico in una casa che parla al
        telefono ha poco potenziale visivo, rispetto ad un marmocchio assatanato
        che corre nella stessa casa avanti ed indietro e combina guai).

    2. sviluppa la scaletta. Chiediti se i punti segnati hanno uno sbocco visivo
        utile o se le scene sono identiche tra di loro. Potrebbe essere utile
        applicare il principio di DIVERSIFICAZIONE. Ovvero non ripetere mai per
        due volte di seguito uno stesso elemento. (es: alla notte segue il giorno, ad
        una scena affollata segue una vuota, ad una scena parlata una silenziosa)
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    3. il trattamento. Un buon trattamento visivo. Abbonda di dettagli
        visivamente rappresentabili. Come verificarne la validità? Dopo averlo
        scritto cerchia tutte le parole che ti sembrano poco visive con un
        pennarello rosso…e chiediti “come posso dirlo per immagini?”

    4. la sceneggiatura si nutre dei principi espressi fino ad ora nelle fasi
        precedenti di lavoro con un’ attenzione in più a come oltre che a cosa
        vediamo.

IL “SENSO” DEL RACCONTO BREVE

I racconti brevi non sono racconti lunghi “tagliati”, ma hanno una struttura
precisa e ben identificabile. Distinguiamo tra contenuto e struttura.

CONTENUTI DI UN CORTOMETRAGGIO
            a. la durata breve. Dai 2 minuti ai 15 max.
            b. Obbiettivi e poste in gioco del protagonista semplici.
            c. Piano del protagonista facilmente realizzabile in pochi step.
            d. La mancanza di digressioni corpose. Descrizioni lunghe etc..
            e. L’ esiguità di personaggi. Da 1, 3 a max 10

LA STRUTTURA DI UN CORTOMETRAGGIO
L’ uso dei tre atti è prezioso per gestire la struttura di un corto. Vediamo come:
I cortometraggi si possono dividere in tre categorie.
            a. corti in tre atti. Inizio svolgimento e fine.
            b. corti in un atto. Con primo atto e colpo di scena.
                (b1 ribaltamento tematico b2 ribaltamento percettivo.
            c. corti con secondo atto. (il primo atto è intuibile, e il terzo escluso)
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COME ACQUISIRE IL SENSO DEL RACCONTO BREVE

Piano operativo: allenamento.
Segui questo programma con costanza e rinforzerà la tua capacità di pensare in
termini di cortometraggio.

    1. Guarda almeno 5 cortometraggi alla settimana.
    2. fai una scaletta desunta.
    3. ricava le categorie base della struttura.
        P(c+a)+ IncSc+ azione base (m+d+p)+ Ost+ scioglimento.
    4 Annota il numero di personaggi, il numero di step dedicati al piano dal
        protagonista, il numero di location.
    5 Annota i tempi di sviluppo e quelli di ogni singola categoria base. (es:
        quando accade l’ incidente scatenante? Quanto dura la presentazione del
        protagonista e del contesto?)

   Piano operativo2: creazione
    a. Crea alcuni spunti narrativi e testali con queste domanda
            1. la trappola del corto si può risolvere in un tempo breve?
            2. quanti step di piano servono al protagonista per ottenere lo scopo?
            3. ho location ridotte per numero? O mi servono parecchi ambienti?
            4. sto raccontando un personaggio semplice da corto? Oppure
                complesso da lungo?
            5. La storia è credibilmente compattabile in max sette/dieci punti?
    b. Chiarita la natura da corto, decidi la struttura.
            1. uso un tre atti compatto?
            2. uso un primo atto che ribalto tematicamente oppure percettivamente?
            3. racconto un corto nel pieno del secondo atto?
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