Epidemiologia e diagnostica delle infezioni da Trichinella - Edoardo Pozio Laboratorio di Referenza per i Parassiti - Alimenti & Salute

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Epidemiologia e diagnostica delle infezioni da Trichinella - Edoardo Pozio Laboratorio di Referenza per i Parassiti - Alimenti & Salute
Epidemiologia e diagnostica
delle infezioni da Trichinella

             Edoardo Pozio
    Laboratorio di Referenza per i Parassiti
             dell’Unione Europea

        Istituto Superiore di Sanità, Roma
Epidemiologia e diagnostica delle infezioni da Trichinella - Edoardo Pozio Laboratorio di Referenza per i Parassiti - Alimenti & Salute
Trichinella

• Trichinella spp.
  – vermi cilindrici (nematodi)
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I “padri” di Trichinella

• scoperti in Inghilterra da J. Paget e
  descritti nel 1835 da R. Owen come
  Trichina spiralis
• Il ciclo descritto da R. Virchow nel 1859
• Nel 1860 F. Zenker dimostrò la
  patogenicità di questi vermi nell’uomo
• Nel 1895, Railliet cambiò il nome del
  genere da Trichina in Trichinella
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Storia della Trichinella

           • Una ‘cisti’ verosimilmente di
             Trichinella è stata trovata
             nella mummia egiziana ROM
             1 (2010 a.C.)
           • Per gli ebrei, vale quanto è
             scritto nel Levitico 11, 7-8: Il
             porco, …. lo considererete
             immondo. Non mangerete la
             loro carne ….
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Storia di Trichinella

Spedizione al polo Nord di   Il pallone aerostatico Ornen caduto sul pack
Andrée Salomon nel 1897
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Storia di Trichinella
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Storia di Trichinella
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Terminologia
• Trichinellosi è il termine corretto per la malattia
  causata dai parassiti del genere Trichinella
  nell’uomo
• Temini obsoleti sono:
   – trichinosi
   – trichiniasi
• Gli animali non mostrano alcun segno della
  malattia,
• Il termine trichinellosi deve quindi essere utilizzato
  esclusivamente per l’uomo,
• Per gli animali si deve utilizzare “infezione da
  Trichinella”
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Trichinella spp.
• i nematodi del genere
  Trichinella hanno una
  distribuzione cosmopolita

• tuttavia non ci sono dati per 92
  (46%) paesi

• la maggior parte delle specie
  (7/12) infetta i suini e di
  conseguenza l’uomo

• a livello mondiale
   – l’incidenza annua è di circa
     10,000 casi clinici di trichinellosi
     con una mortalità dello 0,2%
Tassonomia del
                     genere Trichinella
  • Specie incapsulate          • Specie non incapsulate
     –   T. spiralis
                                   – T. pseudospiralis
     –   T. nativa,
                                   – T. papuae
     –   Trichinella T6
                                   – T. zimbabwensis
     –   T. britovi,
     –   Trichinella T8
     –   T. murrelli         Infettano i mammiferi incluso l’uomo e:
     –   Trichinella T9      - gli uccelli (T. pseudospiralis)
     –   T. nelsoni          - i rettili (T. papuae; T. zimbabwensis)
     –   Trichinella T12

Infettano solo i mammiferi
      incluso l’uomo
Relazione tra le classi dei vetebrati, la
           temperatura corporea e le specie di
                        Trichinella
Uccelli

Mammiferi

Rettili

                     Tpa-Tz              Tp          Ts-Tna-Tb-Tm-Tne
                 non incapsulate   non incapsulate       incapsulate
Distribuzione delle specie non-incapsulate di Trichinella

                                     T. pseudospiralis
  T. pseudospiralis
                                   popolazione paleartica
 popolazione neartica

                 T. zimbabwensis                       T. papuae

                                      T. pseudospiralis
                                    popolazione australiana
Distribuzione delle specie incapsulate di Trichinella - 1

     T. nativa                                                 T. nativa
                            ?
                                       T. britovi
       T. murrelli
                                                                           ?       Trichinella T9
                                                                     ?
            ?
                                                       T. nelsoni              ?
                                             ?
                                                                                      ?
                                                    Trichinella T8
                     Trichinella T12
Distribuzione di Trichinella spiralis

                                 ?

                             ?

    ?
Distribuzione di Trichinella spiralis
      e di T. britovi in Europa
Epidemiologia di Trichinella spp.

Ciclo silvestre            Ciclo domestico
Il ciclo selvatico - 1
• L’importanza degli animali selvatici come serbatoio di
  Trichinella si evince dalla biomassa dei parassiti più
  elevata tra gli animali selvatici che tra i domestici

• La scorretta gestione della fauna selvatica e degli animali
  domestici può favorire la trasmissione di Trichinella sp.
  dall’ambiente silvestre a quello domestico (o viceversa)
I migliori ospiti del
                        ciclo silvestre
• Vertebrati onnivori o carnivori (mammiferi, uccelli o rettili) con le
  seguenti caratteristiche:
    –   spazzini
    –   abitudini cannibalistiche
    –   un ciclo di vita di alcuni anni
    –   in cima alla catena alimentare
• Il ciclo selvatico è presente in tutti i continenti ad eccezione
  dell’Antartico dove non sono mai state effettuate ricerche
Preferenza d’ospite per
                       le specie di Trichinella
Specie ospite                                        isolati di Trichinella
                                           T. britovi (%)    T. spiralis (%)   Totale
Carnivori                                    559 (89)           70 (11)         629
Orso bruno (Ursus arctos)                     9 (82)             2 (18)         11
lupo (Canis lupus)                            59 (98)            1 (2.0)        60
sciacallo (Canis aureus)                      6 (100)              0             6
Volpe rossa (Vulpes vulpes)                  414 (90)           48 (10)         462
Cane procione (Nyctereutes procyonoides)      13 (52)           12 (48)         25
Altri carnivori                                 26                 1            27
Lince (Lynx rufus)                           20 (100)              0            20
Gatto selvatico (Felis silvestris)            8 (73)             3 (27)         11
Gatto domestico (Felis catus)                    4                 3             7
Preferenza d’ospite per
                      le specie di Trichinella
Specie ospite                                           isolati di Trichinella
                                              T. britovi (%)    T. spiralis (%)   Totale
            Artiodactyla, Suidae                206 (32)           437 (68)        643
Cinghiale (Sus scrofa)                          168 (38)           270 (62)        438
Suino domestico (Sus scrofa)                     38 (18)           167 (82)        205
             Rodentia, Muridae                   11 (25)           33 (75)         44
Topo di campagna (Apodemus sylvaticus)              2                 2             4
Ratto nero (Rattus rattus)                          3                 3             6
Ratto norvegico (Rattus norvegicus)              6 (18)            28 (82)         34
                                      Total       776                540          1.316
Uccelli

Famiglia        Specie                    Infezione
Corvidi         Corvus frugilegus        documentata
Accipitridi     Aquila rapax             documentata
                Buteo buteo               sospettata
                Accipiter cooperi         sospettata
                Circus aeruginosus       documentata
                Accipiter gentilis        sospettata
Falconidi       Falco peregrinus          sospettata
Stercorariidi   Stercorarius pomarinus    sospettata
Strigidi        Bubo virginianus          sospettata
                Strix aluco              documentata
                Athene noctua            documentata
Tytanidi        Tyto novaehollandiae     documentata
Cathartidi      Coragypus atratus        documentata
Rettili
• L’infezione in rettili selvatici è stata documentata:
   – Varani nello Zimbabwe
   – Coccodrilli del Nilo in Mozzambico, Sud Africa e Zimbabwe
• L’infezioni in rettili d’allevamento è stata documentata:
   – Coccodrilli del Nilo in Zimbabwe e Etiopia
   – Coccodrilli marini in Papua Nuova Guinea
• Infezioni umane per consumo di carni di rettili sono state
  causate:
   – Carne di varano in Tailandia
   – Carne di tartaruga in Tailandia e Taiwan
Adattamento del parassita all’ambiente

• Le larve di alcune specie di Trichinella possono sopravvivere nei muscoli
  congelati
   – Il tempo di sopravvivenza è maggiore tra 0°C e -18 °C
• Le larve incapsulate di Trichinella sopravvivono a lungo anche nelle carni
  in putrefazione il tempo di sopravvivenza è favorito da:
   – elevata umidità
   – bassa temperatura
• le larve sopravvivono nella capsula di collagene anche quando il tessuto
  muscolare è completamente liquefatto
Adattamento del parassita all’ambiente

• il metabolismo della larva è
  anaerobico:
  – questo favorisce la
    sopravvivenza della larva nelle
    carni in putrefazione
  – sebbene ci sia un processo di
    angiogenesi intorno alla cellula
    muscolare
• la sopravvivenza è maggiore
  per le larve delle specie
  incapsulate
Sopravvivenza di larve di Trichinella al
                  congelamento
Specie di       Specie ospite       Temperatura di     Tempo di
Trichinella                         congelamento     sopravvivenza
T. nativa        orso polare             -18°C           5 anni
                 volpe polare            -18°C           4 anni
                  orso bruno          -8 a –20°C        34 mesi
                   procione              -18°C           9 mesi
              topo di laboratorio        -10°C         22 giorni
T. britovi           lupo                -20°C           6 mesi
                 volpe rossa             -15°C          11 mesi
                   cinghiale             -20°C        3 settimane
              topo di laboratorio        -10°C          7 giorni
T. spiralis      volpe rossa             -18°C            3 gg
                     suino               -18°C            4 hs
              topo di laboratorio        -10°C            2 hs
T. nelsoni    topo di laboratorio        -10°C          nessuna
                                                     sopravvivenza
Il ciclo domestico - 1
• Questo ciclo si perpetua dove non vengono rispettate le
  corrette pratiche di allevamento e i suini sono alimentati con:
      • avanzi della macellazione contenente carne suina
      • rifiuti di origine alimentare contenente carne suina
      • carcasse di suini morti
      • suini allevati nelle discariche di rifiuti alimentari
      • suini alimentati con carcasse di animali oggetto di
        attività venatoria
      • cavalli alimentati con avanzi della macellazione di suini
Il ciclo domestico
Il ciclo domestico - 2
•   Il più comune agente eziologico del ciclo domestico è T. spiralis:
     – ben adattata al suino dove il parassita sopravvive per anni
     – nel quale ha un tasso riproduttivo molto elevato
     – senza indurre la malattia clinica all’infuori delle infestazioni da milioni di larve

•   Occasionalmente, T. britovi può essere trasmessa nel ciclo domestico:
     – quando i suini sono alimentati con resti di animali oggetto di attività venatoria o
       vengono fatti pascolare in discariche dove sono state abbandonate carcasse di
       animali oggetto di attività venatoria
     – questo parassita è poco adattato ai suini dove sopravvive solo per alcuni mesi

•   Trichinella pseudospiralis è stata anche trasmessa a suini domestici e ratti
    in allevamenti della Kamcatka, Russia, Repubblica Slovacca e in Croazia
Il ciclo domestico - 3
Paese       N. medio di suini macellati       N. medio di suini infetti da
             per anno (milioni di capi)   Trichinella per anno (ultimi 5 anni)
Austria                 5.5                                0
Belgio                 11.1                                0
Bulgaria                0.9                               20*
Cipro                   0.7                                0
Rep Ceca                3.8                                0
Danimarca              20.7                                0
Estonia                 0.5                                0
Finlandia               2.4                                0
Francia                25.7                               1**
Germania               54.8                               1**
Grecia                  1.9                                0
Ungheria                4.9                               1**
Irlanda                 2.5                                0
Italia                 13.6                               1**
Malta                  0.1                                 0
Lettonia               0.5                                 0
Il ciclo domestico - 4
Paese                      N. medio di suini macellati                N. medio di suini infetti da
                           per anno (milioni di capi)             Trichinella per anno (ultimi 5 anni)
Lituania                                  0.9                                           10**
Luxembourg                                0.1                                            0
Olanda                                   14.5                                            0
Polonia                                  22.3                                           37**
Portogallo                                5.9                                            0
Romania                                   5.6                                           700*
Rep. Slovacca                             1.0                                            0
Slovenia                                  0.3                                            0
Spagna                                   41.3                                           40**
Svezia                                    3.0                                            0
Regno Unito                               9.4                                            0
              Totale                     253.9                               775 (0.0003%)***
*nessuna informazione è disponibile sulla tipologia di allevamento dei suini infetti;
**i suini infetti originano da allevamenti ecologici o familiari;
***75 (0,00003%) suini positivi escludendo la Romania.
2006

  Epidemie per
consumo di carne
                                1993
  di suini italiani                            1953

o di importazione
                                       1948                   1968
                                        2002
                      2007     2005
                                2005                  1991
                        2011                          1996

                                                       1980
Suini riscontrati positivi all’esame
        ispettivo per Trichinella in Italia dal 1958
             Regione (località)              No.       Tipologia                Fonte
Anno                                         di       allevamento           dell’infezione
                                            suini
1959   Campania (Palomonte)                  1            brado              non riportata
1961   Sicilia (Montemaggiore Belsito)       1      porcilaia familiare   avanzi macellazione
                                                                          di una scrofa infetta
1966   Puglia (Candela)                      1            brado              non riportata
1968   Puglia (Mattinata)                    1            brado              non riportata
1973   Basilicata (Palazzolo S. Gervasio)    3            brado              non riportata
1985   Molise                                1      porcilaia familiare      non riportata
1987   Calabria (Sila)                       1            brado              non riportata
1989   Puglia (Gargano)                      1      porcilaia familiare      non riportata
1992   Basilicata (Garaguso)                 2      porcilaia familiare      carne di volpe
1993   Campania (Vallo di Diano)             1            brado              non riportata
2006   Sardegna (Orgosolo)                   4            brado           avanzi macellazione
                                                                          di una scrofa infetta
2011   Sardegna (Orgosolo)                   9            brado              non riportata
Capacità riproduttiva di
 Trichinella nel suino

1000

 100

  10

   1

 0,1

0,01
       T. spiralis   T.nativa   T. britovi   T. pseudo T. murrelli T. nelsoni
Epidemie di trichinellosi causate
     dal consumo di carni o derivati di
                 cinghiale in Italia
       Anno                  Regione (località)        No. delle persone infette

        1978            Basilicata (Oliveto Lucano)               6

        1985             Puglia (Gravina di Puglia)*              80

        1986                Basilicata (Irsinia)*                 20
        1988                  Umbria (Polino)                     48
        1990                Piemonte (Ovada)**                    11
        1995             Abruzzo (Castel di Sangro)               23
        1996                 Abruzzo (Popoli)                     10
        2002             Abruzzo (Castel di Sangro)               2
        2008                Piemonte (Mondovì)                    6
*Cinghiale da allevamento
** Cinghiale da allevamento importato dalla Francia
1961
                      2008
   Epidemie per       1990
consumo di carne
  di cinghiali o di
                             1993          1953
 volpe oggetto di                   1988
 attività venatoria                               1995
                                    1948 1996                1968
 o di allevamento
                                                              1985
                                                   1986
                                                    1991
                             2005
                                                    1978
                                                   1996

                                                     1980
                                                      1985
Cinghiali riscontrati positivi per
              Trichinella in Italia
Anno/i               Regione                Positivi       Agente
                                                          eziologico
 1988     Abruzzo                              1       T. britovi
                                                                           Nel periodo
 1989     Umbria                               1       T. britovi          1986-2010, su
                                                                           circa 960.000
 1990     Liguria, Emilia R.                   2       T. britovi
                                                                           cinghiali
 1991     Abruzzo , Emilia R.                  2       T. britovi          esaminati per
                                                                           Trichinella,
 1994     Abruzzo                              1       T. britovi          solo 19 (0,002%)
                                                                           sono risultati
 2000     Liguria, Valle d’Aosta               2       T. britovi
                                                                           positivi
 2003     Valle d’Aosta                        1       T. britovi

 2008     Abruzzo, Marche, Piemonte            5       T. britovi

 2009     Abruzzo                              1       T. britovi

 2010     Emilia R., Friuli                    3       T. pseudospiralis

                                   Totale     19
Il ruolo dei ratti
•   Il ruolo dei ratti nell’epidemiologia di Trichinella continua ad essere
    oggetto di discussione scientifica:
     – è un serbatoio
     – è solo un vettore di Trichinella nel ciclo domestico

•   Nel 19° secolo, il Dr. Leuckart propose la ‘Rat Theo ry’, considerando i
    ratti quali principali serbatoi di T. spiralis per l’infezione dei suini
    domestici

•   Zenker (1871), suggerì invece che:
     – l’infezione nei ratti è un marcatore dell’infezione nel suino,
     – La reale fonte di infezione sia per i suini che per i ratti sono gli avanzi della
       macellazione dei suini e le carcasse dei suini morti

•   Nell’ambiente domestico, il ratto bruno può essere trovato
    infetto da:
     – T. spiralis (nella maggior parte dei casi)
     – T. britovi o T. pseudospiralis (più raramente)
Il ruolo dei ratti - 2
•   T. spiralis non è mai stata documentata nei ratti dove:
     – i suini sono negativi per questo patogeno
     – In allevamenti dove I suini non sono presenti

     tuttavia,

•   campagne di lotta ai roditori
•   ristrutturazione di allevamenti,

          devono essere effettuati con attenzione:

•   Possono indurre i ratti a migrare e a diffondere l’infestazione negli
    allevamenti limitrofi

•   L’utilizzo di pesticidi può favorire la trasmissione poichè i ratti avvelenati
    possono facilmente divenire preda dei suini

•   Il ruolo dei ratti come vettori di Trichinella può essere amplificato se i suini
    non sono alimentati adeguatamente, inducendo questi animali a nutrirsi dei
    ratti
Capacità riproduttiva di
    Trichinella nel ratto
1000

100

 10

  1
       T. spiralis   T.nativa   T. britovi   T. pseudo   T. murrelli   T. nelsoni
Trichinella negli equini - 1

• 1975-2004 - 14 focolai umani in Francia (2.296 casi) e in Italia
  (1.038 casi) per il consumo di carne equina; gli unici due paesi
  europei dove la carne equina è consumata cruda
• 1988-2008 - sono stati identificati alla macellazione 19 cavalli
  infetti con Trichinella (6 in Francia, 8 in Italia, 1 in Serbia e 4 in
  Messico)
• In Europa, si stima 1 cavallo infetto ogni 250.000 macellati!
Trichinella negli equini - 2

• Paesi di origine dei cavalli infetti:
   –   Canada (1, T. spiralis)
   –   Messico (5, T. spiralis)
   –   Polonia (10, T. spiralis e T. britovi)
   –   Romania (3, T. spiralis)
   –   Serbia (6, T. spiralis)
   –   USA (1, T. spiralis e 1, T. murrelli)
   –   Ex Yugoslavia (2, T. spiralis e 2, T. britovi)
   –   Est Europa (1 T. britovi)
Trichinella negli equini - 3
• Ipotesi sulla trasmissione di Trichinella agli
  equini
   – i cavalli si nutrono di carne senza alcuna esitazione
   – alimentazione e/o finissaggio con avanzi della macellazione di
     suini, di animali da pelliccia, o di animali oggetto di attività
     venatoria
   – tutte le aree di provenienza dei cavalli infetti sono endemiche
     per questi patogeni
   – la capsula di collagene delle larve presenti nei muscoli dei
     cavalli infetti macellati nel periodo invernale sono poco
     sviluppate rispetto a quelle delle larve
     osservate nei muscoli dei cavalli macellati
     in altre stagioni
1983
                 2005
Epidemie per       1998
                          1975
 consumo di      1985
carne equina
importata da
paesi dell’est
   Europa                        1990
                                   2000
Trichinellosi nell’uomo - 1

•   L’infezione da Trichinella nell’uomo è correlata alle abitudini
    culturali che includono cibi a base di carne cruda o poco cotta
    di diversi animali

•   La presenza del parassita negli animali domestici e/o selvatici non è
    un rischio sufficiente per il manifestarsi di infestazioni nell’uomo. Per
    esempio:

     – in Finlandia dove c’è un’elevata prevalenza di infezione sia negli animali
       domestici che selvatici, nessuna infestazione è stata documentata
       nell’uomo perché non vi è l’abitudine a consumare carni crude

     – in Romania la maggior parte delle infestazioni umane si manifestano tra
       la popolazione di origine tedesca e non tra la popolazione che vive nelle
       aree a maggior prevalenza negli animali

     – i focolai di trichinellosi umana per consumo di carne equina in Italia si
       sono verificati nelle regioni (Lombardia, Emilia Romagna e Puglia) dove
       vi è un’alta percentuale di individui che consuma carne equina cruda
       secondo le abitudini culinarie francesi
Trichinellosi nell’uomo - 2
•   A livello mondiale, la principale fonte di infezione per l’uomo è la carne suina e i
    prodotti derivati

•   Tuttavia le carni poco cotte o crude di carnivori e onnivori (mammiferi, rettili e
    uccelli) rappresentano un ulteriore importante rischio per la trasmissione di questi
    patogeni all’uomo

•   Nei paesi dell’Unione Europea, Stati Uniti e Canada, le infezioni umane causate
    dalla carne suina sono quasi del tutto scomparse per:
     – miglioramento della produzione suinicola
     – miglioramento delle tecnologie impiegate presso i macelli

•   In questi paesi le infezioni occasionali causate da T. spiralis sono dovute al
    consumo di carni suine da:
     – suini di piccoli allevamenti familiari
     – suini allevati allo stato brado
Infezioni da Trichinella nell’uomo nei
                 paesi dell’UE, 1986 - 2009

         Paese         N. di casi        Fonte dell’infezione

Bulgaria             5.834 (11,8%)       suino domestico, cinghiale
Repubblica Ceca           31                  suino domestico

Estonia                   91             suino domestico, cinghiale
Francia               1.227 (2,5%)   cinghiale, cavallo importato, orso
                                                 importato
Germania                  184            suino domestico, cinghiale
Grecia                     3                      cinghiale

Ungheria                  165            suino domestico, cinghiale

Italia                1.415 (2,8%)   suino domestico, cinghiale, cavallo
                                                importato
Lettonia                  636            suino domestico, cinghiale
Lituania              4.636 (9,4%)       suino domestico, cinghiale
Infezioni da Trichinella nell’uomo nei paesi
                      dell’UE, 1986 - 2009
      Paese                N. di casi              Fonte dell’infezione

Polonia                   3.118 (6,3%)             suino domestico, cinghiale
Romania                   30.235 (61%)                 suino domestico

Slovacchia                    440               suino domestico, cinghiale, cane
Slovenia                      201                      suino domestico
Spagna                    1.244 (2,5%)             suino domestico, cinghiale
Olanda                          6                  suino domestico importato

Irlanda                         2                  suino domestico importato

Danimarca                       2                  suino domestico importato

Austria                        33                  suino domestico importato

Gran Bretagna                   7                  suino domestico importato

              Totale         49.509

  Nel periodo 1986-2009, nessuna infezione è stata documentata in:
   Belgio, Cipro, Finlandia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Svezia
Trichinellosi nell’uomo

• La migrazione di persone dall’Europa dell’est ai paesi dellUE ha
  comportato:
    – un aumento dei prodotti a base di carne suina importati da questi paesi
        • come regali natalizi
        • per l’utilizzo da parte degli immigrati stessi
    – un aumento delle infezioni acquisite nei paesi dell’Est Europa
      (principalmente Romania) e successivamente manifestatisi in un altro
      stato membro

Questi comportamenti sono stati causa di numerosi episodi epidemici in
  Germania, Italia, Gran Bretagna, Danimarca, Francia
Epidemiologia dell’infestazione da
                Trichinella in Italia - 1
• Il ciclo domestico dal dopo guerra ad oggi non è mai stato presente in
  Italia

• Tutte le infezioni autoctone sia umane che del suino sono riconducibili al
  ciclo silvestre

• Trichinella britovi è il principale agente dell’infezione nei selvatici in Italia

• Il principale serbatoio è la volpe (Vulpes vulpes) ma anche altri carnivori
  (lupo e mustelidi) possono fungere da serbatoio

• L’esponenziale aumento della popolazione dei cinghiali sia in
  Europa che in Italia certamente contribuisce al mantenimento
  di un’elevata biomassa del parassita, anche se il cinghiale
  non rappresenta l’ospite ideale per Trichinella britovi,
  ma è un buon ospite per T. pseudospiralis
Epidemie umane dal 1948 al 1990
Anno         Regione          No. di casi   Fonte dell’infezione
1948           Lazio             109                 maiale
1953          Umbria              9                  maiale
1961    Trentino Alto Adige       9                  volpe
1968           Puglia             9                  maiale
1975     Emilia Romagna           90        cavallo d’importazione
1978         Basilicata           6                cinghiale
1980          Calabria            3                  maiale
1984        Lombardia             13        cavallo d’importazione
1985           Puglia             80        cinghiale d’allevamento
1985          Calabria            2                  volpe
1986         Basilicata           20        cinghiale d’allevamento
1986     Emilia Romagna          300        cavallo d’importazione
1988          Umbria              48               cinghiale
1990         Piemonte             11        cinghiale d’allevamento
Epidemie e singoli casi umani dal
           1990 ad oggi
Anno      Regione       No. di casi Fonte dell’infezione

1990        Puglia         500      cavallo d’importazione
1991     Basilicata         6               maiale
1993      Toscana           4               maiale
1995      Abruzzo          23              cinghiale
1996     Basilicata         3               maiale
1996      Abruzzo          10              cinghiale
1998   Emilia Romagna      92       cavallo d’importazione
2000        Puglia         36       cavallo d’importazione
2002        Lazio           8       maiale d’importazione
2002      Abruzzo           2              cinghiale
2005      Sardegna         19               maiale
2005     Lombardia          7       cavallo d’importazione
2006     Lombardia          3       maiale d’importazione
2007      Sardegna          1               maiale
2008     Piemonte           6              cinghiale
2011      Sardegna          6               maiale
Fonti di contagio
Fonte dell’infezione             No. di    No. di casi              Regione
                                 focolai      (%)
Suino                              10       163 (11)       Basilicata, Calabria, Lazio,
                                                           Puglia, Sardegna, Toscana,
                                                                     Umbria

Suino d’importazione               2         11 (0,8)          Lazio, Lombardia

Cinghiale d’allevamento            3        111 (7,8)     Basilicata, Piemonte, Puglia

Cinghiale oggetto di attività      4         87 (6,1)     Abruzzo, Basilicata, Umbria
venatoria

Volpe                              2           11              Trentino, Calabria

Cavallo d’importazione             7       1.038 (73,3)   Emilia Romagna, Lombardia,
                                                                    Puglia
                      Totale       27         1.421
Prevenzione e controllo dell’infezione da
           Trichinella nell’uomo - 1
• Educazione sanitaria dei consumatori
   – non consumare carne e derivati crudi o poco cotti di origine
     suina, equina, di animali oggetto di attività venatoria (cinghiale,
     orso, ecc.)
• Controlli veterinari negli allevamenti e nei macelli
   – suini, cavalli e animali oggetto di attività venatoria
       • per mezzo della digestione artificiale nei grossi macelli
       • per mezzo dell’esame trichinelloscopico nei piccoli macelli,
         necessita di personale esperto
• Educazione dei cacciatori
   – i cacciatori devono essere informati che c’è una diretta
     correlazione tra l’abitudine di macellare le carcasse degli animali
     sul campo e una elevata prevalenza dell’infezione nella fauna
     selvatica
Prevenzione e controllo dell’infezione da
                         Trichinella nell’uomo - 2

• Congelamento della carne
     – devitalizza le larve presenti nei muscoli
     – tuttavia le larve presenti nei muscoli dei                               Temperature di devitalizzazione
        carnivori (per es. orso) possono sopravvivere                              nella carne suina di larve
        fino a 5 anni se T. nativa e fino ad 1 anno se                              di Trichinella spiralis
        T. britovi
     – le larve diT. britovi possono sopravvivere nei                          Temperatura (°C)*   Tempo
        muscoli di suini congelati a -20°fino a 3
                                                                                       +50         9,5 ore
        settimane
                                                                                       +54          1 ora
•   Cottura delle carni
                                                                                       +56         15 min
     –   le larve presenti nei muscoli vengono devitalizzate alla
         temperatura di 70°C per 3 minuti                                              +70          3 min
     –   la cottura della carne nel forno a microonde non è in grado                   -15          20 gg
         di devitalizzare il 100% delle larve presenti in grossi tagli di
                                                                                       -23          10 gg
         carne
                                                                                       -29          6 gg
• Le larve sopravvivono per un lungo periodo
                                                                            *temperatura interna
  di tempo in:
     – carni o loro derivati conservate sotto vuoto
     – carni o loro derivati conservati sott’olio o altro
       grasso (lardo)
     – prodotti carneei lavorati (salsicce, salami, ecc.)
Conclusioni

• Le misure per assicurare una produzione di carni
  suine esenti da Trichinella sono:
  – l’allevamento dei suini al chiuso con un’alimentazione
    controllata
  – l’accesso controllato del personale addetto
    all’allevamento
  – uno stretto controllo per impedire l’accesso agli animali
    domestici, sinantropici e selvatici
  – il controllo delle macellazioni familiari
Diagnosi dell’infezione da
         Trichinella nel suino

• Diagnosi
  – Trichinoscopio (fino a dicembre 2009)
  – Digestione artificiale
• Monitoraggio
  – Digestione artificiale
  – Sierologia (da quando i kit commerciali
    saranno validati)
ESAME TRICHINISCOPICO
Digestione artificiale - 1
Digestione artificiale - 2
Digestione artificiale - 3
Trichinellosi o infezione da
            Trichinella?
• Trichinellosi per l’uomo
  – quadro clinico ben definito
  – parametri biologici alterati
• Infestazione da Trichinella per gli animali
  – segni clinici assenti o indefiniti
  – parametri biologici non valutabili sul piano
    pratico
Patogenesi - 1
• Fase intestinale
  – La localizzazione nella mucosa intestinale delle larve
    e degli adulti induce:
     •   flogosi della mucosa
     •   appiattimento dei villi
     •   ispessimento della muscolaura liscia della parete intestinale
     •   accumulo di fluidi nel lume
     •   alterazione della motilità intestinale
     •   disturbi endocrini

  – Queste alterazioni sono alla base di disturbi enterici
    nel 15-40% dei soggetti infestati
Patogenesi - 2
• Fase parenterale
  – Ha inizio con l’invasione dei muscoli da parte delle larve
    tra la II e la IV settimana dall’infestazione.
  – Le larve possono raggiungere anche il muscolo cardiaco
    e, sebbene non siano in grado di svilupparsi
    ulteriormente, possono causare miocarditi gravi e talvolta
    fatali
  – La vasculite, che si manifesta con la migrazione e
    l’invasione dei muscoli da parte delle larve, è di natura
    allergica ed induce:
     • edema periorbitale, del viso e degli arti
     • emorragie congiuntivali e sub-ungueali
  – Nei muscoli scheletrici la larva induce una modificazione
    della cellula muscolare che si trasforma in cellula nutrice
    con formazione, mediante un processo di angiogenesi,
    di nuovi capillari che circondano la larva.
Clinica della trichinellosi - 1
• La clinica della trichinellosi riguarda esclusivamente
  l’uomo
• Gli animali (ad esclusione dei primati) non mostrano per
  lo più alcun segno clinico; segni clinici quali diarrea e
  febbre si possono osservare solo nelle infestazioni
  dovute a migliaia di larve
• La gravità del decorso clinico dell’infezione e la sequela
  dei segni e sintomi dipendono da:
   – numero di larve infettanti ingerite
   – reazione immunologica dell’individuo
   – specie di Trichinella
Clinica della trichinellosi - 2
• Sintomatologia addominale
  – Dolori addominali
  – Diarrea di tipo essudativo od osmotico
  – La sintomatologia è influenzata dalla dose infettante e
    dalla specie di Trichinella
• Febbre
  –   E’ uno dei segni più frequenti
  –   Il picco massimo si raggiunge in pochissimi giorni
  –   Nelle infezioni lievi < 38°C
  –   Nelle infezioni gravi > 40°C
  –   Il trattamento steroideo riduce la febbre in pochi giorni
Clinica della trichinellosi - 3
• Mialgia
   –   E’ concomitante con la febbre
   –   E’ molto facile da evidenziare
   –   La terapia a base di derivati steroidei non riduce i dolori muscolari
   –   Il trattamento sintomatico con acido salicilico riduce i dolori muscolari

• Vasculite
   – E’ di natura allergica
   – è frequente sia nelle infezioni lievi che in quelle più gravi
   – si manifesta tra la 1° e la 3° settimana dall’infe zione
   – è causa di edemi ed emorragie
CPK

       larve nei muscoli

      presenza Ab/ELISA

            eosinofilia

       edema periorbitale

             febbre

      dolori muscolari
       diarrea, nausea
       vomito
convalescenza: grave
              moderata
                   lieve
     fase parenterale
     migrazione larvale
     fase intestinale
     incubazione

                            Settimane dopo l’ingestione della carne infetta
Edemi periorbitali in soggetto con
   trichinellosi in fase acuta
Edemi agli arti superiori in soggetto
  con trichinellosi in fase acuta
Emorragia oculare in soggetto con
   trichinellosi in fase acuta
Emorragia sottounghiali in soggetto con
      trichinellosi in fase acuta
Edemi agli arti inferiori in soggetto con
      trichinellosi in fase acuta
Diagnosi della trichinellosi
                nell’uomo
• Diagnosi clinica
  – segni e sintomi clinici, parametri di laboratorio
• Diagnosi parassitologica
  – biopsia muscolare
• Diagnosi sierologica
  – ricerca di anticorpi anti-Trichinella
Diagnosi clinica
• Principali segni e sintomi clinici
  – gastroenterici (diarrea, vomito, dolori
    addominali, flatulenza) 0-40% dei soggetti
  – sistemici (febbre, mialgie, artralgie, edemi,
    eruzioni cutanee, prurito, mal di testa,
    emorragie oculari e sottounghiali, sudorazione
    profusa, ecc.) 0-100% dei soggetti
Parametri ematochimici - 1
• Eosinofilia
   –   E’ uno dei primi e più frequenti segni caratteristici della trichinellosi
   –   Non sempre è in relazione all’intensità dell’infezione
   –   In alcuni soggetti può superare il 40% (1000-19.000 cellule/mm3)
   –   Si protrae per 3-6 mesi dopo l’infezione
• Leucocitosi
   – può raggiungere 15-30.000 per mm3
   – si manifesta prima dell’eosinofilia ed aumenta rapidamente tra la 2° e la
     5° settimana
   – diminuisce con il decrescere della sintomatologia mentre l’eosinofilia
     persiste

• Alterazione degli enzimi muscolari
   – CK aumenta da 2 a 100 volte il valore normale
   – l’aumento dei valori di CK è concomitante con l’invasione muscolare
   – LDH, GOT e GPI aumentano durante l’invasione
     muscolare ma meno del CK
Diagnosi parassitologica - 1
• Biopsia muscolare
   – generalmente dal muscolo deltoide (circa 0,5g privi di tessuto
     adiposo!!!)
       •   osservazione microscopica con il trichinelloscopio
       •   digestione artificiale
       •   esame istologico
       •   PCR per identificazione agente eziologico

• Non è possibile osservare macroscopicamente
  le larve incistate nei muscoli
• Non è possibile reperire i vermi adulti nelle feci
  neanche dopo trattamento
Diagnosi parassitologica
       della trichinellosi umana - 2

• Identificazione o isolamento di larve da
  biopsie muscolari (1 g) mediante:
  – preparato istologico (sensibilità < 3 larve/g)
  – digestione artificiale (sensibilità 1 larva/g)
  – trichinelloscopio (< 3 larve/g)
  – xenodiagnosi (2-3 larve/g)
Esame trichinelloscopico di larve di
              Trichinella
Larva non-incapsulata       Larva incapsulata
Preparati istologici di larve di Trichinella

 Larva non-incapsulata     Larva incapsulata
Diagnosi sierologica - 1
• Antigeni
   –   crudo (alta sensibilità, bassissima specificità)
   –   figurato (alta sensibilità, bassissima specificità)
   –   escretore/secretore (media sensibilità, buona specificità)
   –   tivelosio (bassa sensibilità, elevata specificità)
• I primi anticorpi circolanti sono evidenziabili da 2
  settimane a 2 mesi dopo l’infezione
• Test sierodiagnostici:
   – IF: antigene, cuticola larvale; specificità 80%; sensibilità 90%
   – ELISA: antigene metabolico o ricombinante; specificità 90-98%;
     sensibilità 98-88%
   – Immunoblot: antigene metabolico; specificità 99%; sensibilità
     95%
Immunofluorescenza per Trichinella
       su larve muscolari

Sierologia negativa   Sierologia positiva
Test immunoenzimatici per Trichinella

   ELISA                  Immuno blot

                     antigene ES   antigene crudo
Complicazioni
• Le complicazioni si sviluppano generalmente entro le
  prime due settimane
   – Cardiovascolari
       • Miocarditi
       • Tromboflebiti
       • Embolie polmonari
   – Complicazioni neurologiche
       • Encefalopatie
       • Disturbi neuromuscolari
   – Oculari
   – Respiratori (dispnea, infiammazione muscoli respiratori)
   – Apparato digerente (ipoalbuminemia, necrosi intestinali,
     diarrea prolungata)
Algoritmo per la diagnosi di trichinellosi
  Guppo A             Guppo B            Guppo C                Guppo D
      febbre             diarrea         eosinofilia e/o     sierologia positiva
                                       aumento IgE totali
edemi palpebrali         segni          aumento enzimi       biopsia muscolare
  e/o del viso         neurologici        muscolari               positiva
      mialgia             segni                               sieroconversione
                       cardiologici
                       congiuntiviti
                       emorragie
                      sottounghiali
                        esantema
                         cutaneo
Diagnosi:                              Diagnosi:
- poco probabile: 1 A o 1 B o 1 C      - molto probabile: 3 A e 2 C
- sospetta: 1 A o 2 B e 1 C            - confermata: 3 A, 2 C, 1 D;
- probabile: 3 A e 1 C                               alcuni di A o B e 1 C e 1 D
Trattamento

     • Sintomatico
          – Corticosteroidi (prednisolone, 30-60 mg/d in dosi
            multiple per 10-14 gg)

     • Antielmintici
          – Mebendazolo (25 mg/kg/g in 3 dosi per 10-14 gg)
          – Albendazolo (15 mg/kg/g in 3 dosi per 10-14 gg)

Note:
- non effettuare trattamenti sintomatici senza il trattamento antielmintico
- più tardivo è il trattamento antielmintico, maggiore deve essere il dosaggio e la durata
Grazie per l’attenzione
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