English Countdown Production
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La Vera Storia Della Lingua Inglese www.englishcountdown.com English Countdown Production Via Giovanni Battista Grassi, 4 - 00054 Fiumicino (RM) - Italy © 2020 by English Countdown - Proprietà letteraria riservata. È vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo.
Premessa In questo e-book avrai la fortuna di conoscere importanti scoperte sulla storia della lingua inglese. Scoperte che rivoluzionano e semplificano il modo di imparare l’inglese degli italiani. Verrai anche a conoscenza di un episodio successo nel 1509 dopo Cristo, che stravolse e complicò di molto il modo di imparare l’inglese da quel momento in poi. È passato più di mezzo millennio e ancora ci portiamo dietro quella fastidiosa zavorra di apprendimento… Le scoperte che imparerai non sono informazioni pescate a caso su internet, ma sono frutto della nostra ricerca, durata più di 10 anni, la quale ci ha permesso di aprire il vaso di pandora sul perché comprendere l’inglese è così difficile. Ma soprattutto, ora siamo in grado di poter affermare con certezza che esiste un nuovo metodo sviluppato, collaudato ed applicato con cui puoi finalmente dire addio alle difficoltà che hai affrontato in passato nello studio del tuo inglese. Il metodo ENGLISH COUNTDOWN, creato sulla base di queste ricerche, sta permettendo a centinaia di persone in tutta Italia di imparare facilmente l’inglese. PREMESSA DOVEROSA prima di partire: 1. i tuoi problemi con l’inglese non sono dovuti ai tuoi insegnanti o libri che hai letto o corsi che hai seguito. Non del tutto comunque. E… 2. non sei tu la causa delle tue difficoltà. Questo punto lo voglio rimarcare bene: NON SEI TU IL PROBLEMA. Ora che ti è tutto chiaro… iniziamo!
Introduzione Fino ad oggi ti hanno riempito la testa con questo mantra: l’inglese si impara nella stessa maniera dei bambini: ascolta e ripeti, ascolta e ripeti! …Il famoso metodo “The cat is on the table!”, per intenderci… Interessante teoria, peccato che non funziona! Chi ti ha fornito questa informazione, doveva anche dirti che il “leggere e ripetere” funziona SOLO se applicato AI BAMBINI e non agli adulti! Superata l’età dei 12/14 anni, la persona assimila e fa propria una o massimo due determinate lingue che diventano predominanti per il resto della sua vita. Questo per dirti che, quando si vuole imparare una nuova lingua, la mente fa meno fatica se assomiglia a quella che già conosciamo, come ad esempio lo spagnolo e l’italiano. Ma se invece la lingua che vogliamo conoscere sia diversa dall’Italiano, come ad esempio l’Inglese? Che cosa bisognerebbe fare per impararla? Questa è LA domanda che il creatore del metodo di English Countdown si è posto per anni ed anni fino a scoprire che per imparare bene una lingua diversa da quella che già conosciamo, dobbiamo capirne le radici profonde. Quando parlo di “conoscere le radici profonde”, intendo dire che bisogna tornare indietro nel tempo per capire come si è sviluppata… Di sicuro vorresti conoscere la storia di una tua amica o di un tuo amico prima di affidare loro i tuoi segreti e la tua fiducia. Vero? E allora, che ne dici? Ti interesserebbe scoprire che cos’è successo alla nostra amica lingua inglese?
Capitolo 1 Quello che sto per dirti, più che un resoconto storico, vuole essere il racconto di una delle lingue più parlate e affascinanti al mondo. È il racconto di un intreccio di popoli, terre e lingue, forse il più avventuroso, ma travagliato che abbia avuto mai luogo nella storia dell’uomo. Perché vedi, a differenza di quanto ti hanno sempre lasciato credere, la lingua inglese non nasce in Inghilterra ma nel continente Europeo. Ma iniziamo dal principio: L’anno era il 450 dopo Cristo, il luogo: le isole Britanniche. Il V secolo segna il periodo della nascita della lingua inglese. Non un inglese come lo conosciamo oggi, ma l’inglese antico, ancora molto acerbo. In quegli anni, tre popoli attraversarono il mare che separa l’Inghilterra dall’Europa - il Mare del Nord - e toccarono terra lungo le coste Sud e Sud-Est dell’isola. Di questi tre, solo due sono importanti per la nostra storia. Questi popoli erano gli Angli e i Sassoni. Ma su questo importante aspetto, torneremo più avanti… Già da cinque secoli, a quel punto, l’Inghilterra era sotto il controllo dell’Impero Romano, che l’aveva conquistata dando inizio ad una convivenza un po’ forzata con le tribù celtiche. I Celti, popoli nomadi e non originari delle isole britanniche, vivevano lì da secoli. Si trattava di gente misteriosa e fortemente legata a tradizioni e riti. Non sappiamo molto sul loro conto…
Quello che sappiamo, è che la lingua celtica sopravvisse a fianco della lingua dei soldati romani, ma quando il potere centrale di Roma cominciò a indebolirsi, anche la situazione sociale e politica dell’isola iniziò ad andare in crisi. Da lì a poco i romani abbandonarono forzatamente l’Inghilterra che rimase libera alle indisturbate incursioni di tribù germaniche. I popoli invasori che contribuirono inizialmente alla storia linguistica inglese furono principalmente due: gli angli e i sassoni, da cui trae origine il termine linguistico “anglo-sassone”, di cui sicuramente avrai già sentito parlare. In aggiunta, il nome stesso Inghilterra deriva da uno di questi popoli. In inglese “England” significa letteralmente “La terra degli Angli”. Questi popoli, come ho detto prima, erano di origine germanica e non greca o latina. Questo è un primo punto di riflessione molto importante. La loro invasione fu in buona parte pacifica, ma ciò che sappiamo con certezza, è che la maggior parte della popolazione celtica fu spinta verso i margini dell’isola - ossia verso il Galles, l’Irlanda e la Scozia - dove la loro lingua poté sopravvivere, ma non nel resto dell’Inghilterra. Ma quali erano le lingue degli invasori? In che modo si esprimevano quei popoli arrivati dalle coste del Mare del Nord? Beh, erano per lo più lingue parlate dalle tribù primitive stanziate nelle coste dell’Europa settentrionale, in una zona compresa tra le attuali Germania del Nord e la Danimarca. Questo insieme di lingue e dialetti che viene racchiuso nella grande famiglia linguistica del “germanico”, si è poi evoluto e ramificato
nel tempo, trasformandosi nelle lingue parlate dagli olandesi, tedeschi, norvegesi, danesi e svedesi. C’è un motivo quasi naturale per cui una persona di nazionalità olandese tenderà ad imparare con più velocità e facilità la lingua inglese rispetto ad una persona di nazionalità italiana o spagnola. Ed è lo stesso motivo per cui a noi italiani, talvolta, questa lingua risulta così difficile. Semplicemente, non è scritto nel nostro “DNA linguistico”. NON è nelle nostre radici, non è nella nostra storia. Se quelle tribù di angli e di sassoni non avessero deciso di attraversare il Mare del Nord per stabilirsi nell’isola di Gran Bretagna, oggi l’inglese non si chiamerebbe inglese innanzitutto e - chiaramente - non sarebbe una lingua germanica, bensì, forse, una lingua celtica. Ma andiamo oltre.
Capitolo 2 La storia del latino in Inghilterra non inizia con la storia dell’antica Roma, bensì nel 597 dopo Cristo, quando Papa Gregorio invia nella “Terra degli Angli” un monaco, il cui nome era Agostino con l’intento di conquistare i suoi abitanti - non con la spada - ma con la religione. La missione di Agostino e di coloro che giunsero dopo di lui, non si limitò solo a diffondere un credo religioso, ma trasportò un carico ben più importante: l’alfabeto latino e la sua scrittura. Il nuovo sistema rappresentò una vera e propria rivoluzione per gli anglosassoni. All’interno dei monasteri inglesi iniziò una massiccia produzione e copiatura di testi religiosi in latino che portò con sé anche una prima fase di scrittura in inglese. Durante quel periodo l’alfabeto inglese andava pian piano prendendo forma, fino ad arrivare alle ventisei lettere dell’alfabeto attuale. E a questo punto della storia entrano in scena i Vichinghi. Nell’VIII secolo dopo Cristo, infatti, orde di barbari vichinghi originari della Scandinavia iniziarono ad invadere a flotte l’Europa Continentale e alcuni di loro si diressero anche verso l’isola di Gran Bretagna. Questi vichinghi lasciarono solo qualche vocabolo nella lingua inglese. Nel 911 dopo Cristo, mentre la situazione dell’isola trovava la sua temporanea sistemazione, un contingente di vichinghi danesi e norvegesi denominati come “normanni” dal nome Northmen - che vuol dire “Uomini del Nord”, approdava furiosamente sulle coste
settentrionali della Francia e lì fondò il Ducato di Normandia, dove l’antico nordico sarebbe stato progressivamente assorbito e assimilato dal francese, una lingua di radice latina e non germanica. Nell’anno 1066 dopo Cristo, William, Duca di Normandia attraversò la Manica e conquistò l’Inghilterra. Quando William salì al trono portò con sé la sua lingua (il francese), che divenne la lingua del potere, dell’autorità e della legge e - pertanto - sostituì di fatto l’inglese. Qui inizia la fase linguistica storica conosciuta come “Middle English” e cioè “L’inglese medio”. Per i lunghi trecento anni a partire da quell’avvenimento, ogni Re in Inghilterra avrebbe pronunciato il suo giuramento in francese e in ogni castello non sarebbe più stata parlata altra lingua se non il francese. La lingua dei normanni si infiltrò pressoché in ogni ambito della vita altolocata, a partire dalle leggi, grazie all’inserimento di parole come “justice” o “authority”; per poi arrivare all’istruzione, alla medicina e persino alla gastronomia. Più di mille vocaboli francesi colonizzarono l’inglese. Tuttavia, seppur colonizzato, schiacciato e confinato, l’inglese esisteva e resisteva ancora come lingua del popolo, continuando a crescere e a mutare nel corso del tempo e dimostrandosi ancora una volta una lingua forte e temeraria. Parallelamente però, oltre al francese e all’inglese, l’Inghilterra viveva ancora sotto la forte influenza del latino, che rimaneva l’unica lingua dei libri della chiesa cattolica e la lingua che si ascoltava alla domenica in chiesa. Per tre secoli di dominazione normanna, dunque, l’Inghilterra si ritrovò in una condizione più confusionaria che mai.
Una condizione per la quale dagli altari delle chiese si predicava in latino, nelle strade e nelle locande si parlava in inglese e nei palazzi si parlava in francese. All’origine, delle problematiche di molte parole inglesi, conosciute come “false friends” troviamo proprio questo fenomeno di duplicità della lingua inglese. Parole inglesi che sembrano di origine latina o francese, ma che in realtà di latino o francese hanno ben poco a che fare. Per esempio: BRAVE: non corrisponde a “bravo” ma a “CORAGGIOSO” CASUAL: non significa “casuale” ma “INFORMALE” COLD: non vuol dire “caldo” bensì “FREDDO”!
Capitolo 3 Al momento della caduta della dinastia normanna, quando Enrico V fu incoronato come Re nel 1413, l’Inghilterra tornò a parlare nuovamente inglese. Ma quale inglese fu adottato? Entriamo ufficialmente nel periodo del “Modern English” cioè dell’inglese moderno. Dopo l’incoronazione di Enrico V, infatti, la situazione era quella poco fa descritta: 3 lingue diverse che si mescolavano insieme e rendevano l’attuale Inghilterra un calderone linguistico… Per fortuna, la legge viene in soccorso per unificare una volta per tutte la lingua inglese. Serviva infatti una lingua ufficiale e comune per scrivere leggi e contratti di proprietà. La lingua scelta fu proprio l’inglese. L’inglese aveva, insomma, ripreso il suo posto sul trono di Inghilterra, ciò che restava da capire era: quale inglese? Infatti: - Mancava un’uniformità di scrittura linguistica - Mancava anche uniformità di pronuncia il che rendeva incredibilmente arduo il compito di uniformare la burocrazia. La parola “Church” chiesa, per esempio, poteva essere pronunciata in 26 modi DIVERSI.
Lo stesso destino accomunava moltissime altre parole rendendo praticamente impossibile scrivere un documento che fosse comprensibile a chiunque, in ogni angolo dello Stato. L’inglese poteva aver vinto la guerra per la supremazia linguistica con il francese, ma ora era alle prese con una guerra interna ben più delicata: la guerra tra città e città, Nord e Sud, Est ed Ovest. Fu qui che accadde un qualcosa di inaspettato e di cui dovremmo essere infinitamente grati a coloro che ne parteciparono. Fu durante questo periodo che la lingua inglese riorganizzò non solo le parole ma anche la grammatica, definitivamente. Cosa successe? Te lo spiego subito… C’era un problema con la lingua che doveva essere risolto ed anche piuttosto in fretta. Così, l’onere di sciogliere questo nodo intricato fu assegnato all’organo della Cancelleria dello Stato - cioè all’insieme degli uffici in cui venivano redatti i documenti ufficiali della monarchia. Il problema era grosso e la responsabilità di trovare una soluzione era enorme. Per sopportare tale carico, fu necessario suddividere la Cancelleria in una struttura a piramide, la cui punta era formata da dodici persone con le funzioni di “Masters of Chancery”, ovvero Maestri di Cancelleria, a cui spettavano le decisioni finali, seguiti da dodici scrivani, ventiquattro impiegati e, infine, altri addetti alla copiatura i quali, però, non avevano alcun potere decisionale. Di scrivania in scrivania, la lingua inglese veniva decisa e uniformata, seguendo principalmente i dialetti delle Midlands (Inghilterra centrale) e di Londra e fu così che la parola “nat” divenne “not”, “lond” divenne “land” e così via.
Fu durante questo periodo che il sistema verbale inglese fu snellito creando così una delle lingue più logiche ed immediate da un punto di vista grammaticale che oggi sono presenti al mondo. La spinta finale ad uno standard linguistico dell’inglese venne data dall’invenzione che avrebbe cambiato per sempre la storia della parola scritta non solo in Inghilterra, ma nel mondo: l’invenzione della stampa.
Capitolo 4 Nata in Germania nel 1453, la stampa fu importata sul suolo britannico con un po’ di ritardo, precisamente nel 1476, quando William Caxton - di ritorno dal Belgio - stampò il primo libro in lingua inglese. Il ruolo di Caxton, sebbene spesso venga sottovalutato, fu di importanza vitale nella creazione dell’inglese standard. Essendo il primo a produrre libri stampati - e quindi in serie - si fece carico della responsabilità delicatissima di stabilire definitivamente quale grafia usare per ogni parola tra tutte le varianti ancora in uso, che erano tantissime, te lo assicuro! Ma non solo. La lingua scritta inglese assunse anche un carattere particolare. Che la differenzia tra molte altre lingue mondiali. Noterai che in inglese, a parte i normali segni di punteggiatura, esiste solo l’uso dell’apostrofo e nient’altro. Non esistono per esempio accenti sulle vocali, strani puntini o segni sopra o sotto le lettere delle parole. A scuola avrai sicuramente visto l’uso dell’apostrofo inglese nel genitivo sassone oppure nelle contrazioni. Inoltre, in inglese vedrai gli apostrofi quasi sempre alla fine delle parole e non all’inizio, come succede in italiano. Per esempio, la parola don't è la contrazione di do not. Oppure “isn’t” è la contrazione di “is not”. “Shouldn’t” è la contrazione di “Should not”. E così via. Finalmente venne risolta la grande problematica di uniformare la grammatica inglese sotto un unico tetto comune.
Tuttavia, era ancora presto per risolvere il problema relativo alla pronuncia, la quale risultava non in sincronia con lo spelling stabilito dalle Cancellerie e che creava quindi un’enorme confusione tra i parlanti. Mentre la stampa, infatti, rendeva stabile la lingua inglese nella sua forma scritta, la gente comune, per mancanza di scuole pubbliche e per la scarsità di istruzione a livello sociale, fece nuovamente qualcosa di inaspettato e che segnò la lingua inglese da lì in avanti. Durante questo periodo ebbe inizio il fenomeno fonetico chiamato “Il grande mutamento vocalico”, ovvero un cambiamento della lingua che è alla base della differenza tra la forma scritta delle parole in inglese e il modo in cui esse sono pronunciate. Ed è proprio questa discordanza a creare il principale fattore di difficoltà nell’apprendimento della pronuncia inglese: La lingua inglese si scrive in un modo ma si legge in un altro. Difficile da concepire per un italiano che è abituato a leggere i suoni basandosi sulle parole scritte. Vorrei però ricordare che questo problema è intrinseco alla lingua stessa ed è riconosciuto come problema dagli stessi inglesi. Hai mai sentito parlare delle gare di spelling nelle scuole americane? Perché esistono? Il motivo principale è quello di abituare gli studenti a saper scrivere correttamente le parole interpretando i suoni. Un tale esercizio nelle scuole italiane sarebbe tanto assurdo quanto inutile. Per ovviare a questo problema noi di English Countdown consigliamo ai nostri studenti di scrivere le parole mentre imparano il loro suono o viceversa.
Un altro trucchetto è quello di trattare l’argomento della pronuncia come un esercizio completamente separato dall’apprendimento della lingua stessa. La pronuncia inglese non si deve capire, ma si deve esercitare. In che maniera? Con il famoso metodo dell’ascolto e della ripetizione! Da utilizzare solo per esercitare la pronuncia inglese e in NESSUN altro caso. Allo stesso tempo, però, va riconosciuto che il cambiamento dei suoni vocalici è il motivo per cui la lingua inglese si può definire “musicale”. Infatti, proprio grazie a questo fenomeno, i suoni vocalici diventarono ventidue, donando alla sua pronuncia una grande varietà di suoni e una rara armonia che poche lingue possono vantare. Ma torniamo a noi. Vuoi scoprire l’ultimo sprint che fece la lingua inglese a partire dal 1509? Scopriamolo insieme…
Capitolo 5 Il 1509 dopo Cristo segna una data importante per l’Inghilterra, quando fu fondato il nuovo modello di scuola umanistica presso la cattedrale di Saint-Paul dal sacerdote John Colet, il quale ai tempi era un famoso professore di Oxford, amico di Erasmo - sì proprio lo stesso Erasmo da Rotterdam, dal quale poi nasce il programma Europeo Erasmus. Il modello della scuola umanistica poneva al centro del programma formativo l’insegnamento grammaticale del latino. Ma cosa c’entra tutto questo con la nostra storia? C’entra e anche molto! Se l’italiano e lo spagnolo sono lingue neolatine e hanno nel loro DNA alcune tracce storiche latine, l’inglese non è una lingua con le stesse tracce. Le sue origini sono infatti germaniche – che sono differenti da quelle latine e questo lo si può osservare molto bene nel sistema verbale inglese. Quindi la nostra domanda fu questa: Perché inserire la coniugazione latina in una lingua che non riesce a sostenerla? È come inserire un programma per windows su un computer Apple. Non potrà mai funzionare bene ma, anzi, rallenterà enormemente il computer. Succede lo stesso quando qualcuno cerca di insegnare il sistema verbale inglese con il vecchio metodo basato sul latino.
L’inglese così diventa incredibilmente lento, incomprensibile e difficile da ricordare. Hai mai avuto la stessa esperienza quando hai cercato di imparare l’inglese a scuola? Beh, questa è la motivazione di base. Ma allora cosa succederebbe se si togliesse il latino dal sistema grammaticale inglese? Per spiegartelo, prova ad immaginare di viaggiare con un treno ad alta velocità invece che con uno scarrozzato a vapore! Ecco, hai avuto l’idea. Il metodo English Countdown è il primo metodo che ha fatto questo: togliendo dall’inglese le parti latine che non servivano, ha reso l’apprendimento dell’inglese veloce, comprensibile e facile da ricordare. Questo è esattamente il metodo che ha aiutato centinaia e centinaia di studenti a comprendere finalmente l’inglese in maniera efficace. Con questo metodo siamo in grado di azzerare tutte le confusioni e permettere a chiunque di parlare in inglese - senza la necessità di tradurre le frasi letteralmente per impararle. In che modo? Pensando direttamente in inglese! Immaginate quindi la clessidra - simbolo del nostro logo - che fa partire il conto alla rovescia verso un nuovo inglese! Dopo aver dedicato 10 lunghi anni a sbattere la testa su libri storici, grammaticali e fonetici, dopo aver eseguito 3 anni di test su circa 250 studenti e stanziato enormi finanziamenti, siamo finalmente pronti a consegnarti i risultati di così tanto lavoro.
Non è stato comunque un lavoro fatto in solitudine, Anzi! Molti ci hanno aiutato, tra i quali decine di insegnanti di lingua inglese, alcuni ingegneri di grafica e di suono, una squadra di produzione video e tanti, tanti studenti, molti dei quali sono poi diventati amici e sostenitori del metodo stesso. Quindi in definitiva consideriamo English Countdown più un lavoro di team che il lavoro di un singolo individuo. Grazie per l’attenzione. Speriamo di sentirti presto. Il percorso per un inglese perfetto parte da ora. Buon inglese!
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