Energia dalle biomasse vegetali: le opportunità per le aziende agricole

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Energia dalle biomasse vegetali: le opportunità per le aziende agricole
economia e politica agraria

Energia dalle biomasse vegetali:
le opportunità per le aziende agricole
Giovanni Candolo

Le possibili conversioni energetiche delle biomasse vegetali che consentono una redditività certa attual-
mente sono quelle che prevedono la produzione di energia elettrica, in quanto la vendita dell’elettricità
e certa ed il suo prezzo presumibilmente salirà. I processi di conversione più promettenti sono remu-
nerativi già con impianti di potenza elettrica inferiore al MW, impianti che possono essere gestiti anche
a livello aziendale.

PAROLE CHIAVE: Biomasse vegetali, energia elettrica, combustione, biogas

Le piante possono essere considerate come           I processi di conversione devono permette-            da impianti alimentati da fonti energeti-
un serbatoio di energia, in quanto attraver-        re di ottenere un prodotto ad alta densità            che rinnovabili (IAFR), a prezzi di mercato
so il processo fotosintetico fissano l’ener-        energetica e facilmente utilizzabile in suces-        che, per impianti con potenza superiore
gia solare in energia di legame chimico,            sivi trasduttori energetici. Ogni processo di         ai 500 kW, indicativamente si aggirano
sintetizzando composti organici complessi           conversione richiede specifiche caratteristi-         mediamente sui 6 €cent/kWh;
ad elevato contenuto energetico. Questi             che delle biomasse (fig. 2).                       2. gli impianti produttori di energia elettrica
composti organici costituiscono sia i tessuti       Attualmente i processi di conversione che             certificati come IAFR. per ogni unità di
parenchimatici delle piante, sia le sostanze        consentono di ottenere già una redditività            energia elettrica prodotta, hanno dirit-
nutritive che la pianta immagazzina sotto           interessante sono quelli che prevedono,               to ad un incentivo, chiamato certificato
forma di sostanze di riserva (zuccheri com-         come prodotto energetico finale, la produ-            verde. Attualmente la durata di questo
plessi, amidi e/o acidi grassi). Per recupera-      zione di energia elettrica.                           incentivo è prevista per 12 anni. Il valore
re questa energia di legame chimico in una          Il motivo è legato a due fattori:                     del certificato verde attualmente è di circa
forma riutilizzabile a fini pratici, è neces-       1. il GRTN (Gestore Rete Trasmissione Na-             10 €cent per kWh prodotto. Il valore del
sario adottare un processo di conversione              zionale per l’energia elettrica) ha l’obbligo      certificato verde è stabilito annualmente
energetico (fig. 1).                                   di acquistare l’energia elettrica prodotta         in base ad un meccanismo che obbliga i

Coltura di pioppo SFR alla fine del primo
anno di impianto.

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Energia dalle biomasse vegetali: le opportunità per le aziende agricole
BIOMASSA VEGETALE

                            Conversione                                                        Conversione                                  Conversione
                           termochimica                                                         biologica                                      fisica

   Combustione                   Pirolisi              Gassificazione             Fermentazione                 Digestione                    Spremitura

         Calore                   Bioolio                  Gas                         Etanolo                    Gas                            Olio
                                 Carbone                combustibile                                           combustibile                   combustibile
                                    gas

Fig. 1
L’energia contenuta nelle biomasse vegetali può essere convertita adottando processi termochimici, biologici o fisici. Il risultato finale, a parte che per la
combustione diretta, è un prodotto ad alta densità energetica, utilizzabile con maggior facilità e flessibilità in sucessivi dispositivi di conversione energetica.

                                                                 BIOMASSE DEDICATE                                      BIOMASSE INTEGRATIVE

                                                        Erbacee annuali: sorgo, mais, kenaf...                          Residui legnosi
       Conversione
                                                        Erbacee poliennali: arundo, miscanto...                         Rifiuti industriali vegetali
      termochimica
                                                        Arboree a ciclo breve: pioppo, salice, robinia...               Parti organiche RSU

                                                        Biogas: mais, sorgo, kenaf, graminacee…                         Biogas: scarti agroalimentari,
       Conversione
                                                        Bioalcool: mais, grano, orzo, barbabietola,                     liquami
        biologica
                                                        sorgo zuccherino...                                             Bioalcool: eccedenze agricole

       Conversione                                      Bioolio - Biodiesel: girasole, colza, soia,                     Bioolio - Biodiesel: oli esausti
      fisico-chimica                                    cartamo, ricino...                                              vegetali

Fig. 2
Le differenti conversioni energetiche presuppongono l’impiego di specifiche biomasse per ottimizzare i rendimenti energetici. Le biomasse utilizzabili
possono provenire sia da colture dedicate sia da prodotti integrativi. Le biomasse integrative costituiscono un’opportunità di riutilizzo di materiali a basso
costo d’acquisto.

  grandi produttori di energia elettrica ad             La sicurezza di avere un mercato di sbocco               - digestione anaerobica
  immettere in rete una quota di energia                con regole chiare e durature è d’altronde un             - utilizzo per combustione di olio vegetale
  proveniente da fonti energetiche rinno-               presupposto fondamentale per poter inve-                 Gli impianti a combustione sono proposti
  vabili; tale obbligo può essere assolto               stire in impianti che richiedono investimenti            nell’ambito dei piani di riconversione indu-
  acquistando certificati verdi da terzi.               non indifferenti.                                        striale di alcuni zuccherifici. Tali impianti
  Si viene cosi a determinare un mercato di             I processi di conversione dell’energia delle             dovrebbero essere alimentati da biomasse
  questi certificati, che ne definisce il valore.       biomasse che attualmente rappresentano                   prodotte nell’arco di 40-50 km, attualmente
  Si presume che per i prossimi anni tale               una possibilità corretta di fattibilità sono             le specie ritenute più idonee sono il pioppo
  valore dovrebbe rimanere attorno ai 10                essenzialmente tre:                                      e la canna comune. Le superfici interessate
  €cent per kWh prodotto.                               - combustione                                            dovrebbero raggiungere i 10.000 ettari.

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Energia dalle biomasse vegetali: le opportunità per le aziende agricole
economia e politica agraria
Combustione                                                                                                            Energia elettrica
La combustione della biomassa vegetale per                                                                             20-29%
produrre calore è senz’altro il processo più                 Impianto per la                     Energia
conosciuto per ottenere dell’energia.                       sola produzione di                 combustibile
Per ottenere energia elettrica dalla combu-                  energia elettrica                                         Perdite calore
                                                                                                   100
stione è necessario operare ulteriori conver-                                                                          80-71%
sioni, di norma cedendo calore a dell’acqua
che sotto forma di vapore alimenta una
turbina collegata ad un alternatore. Quindi
l’energia termica (vapore) viene convertita
in energia meccanica (turbina), l’energia                                                                              Energia elettrica
meccanica viene convertita in energia elet-                                                                            20-29%
trica (alternatore). Il rendimento globale                        Impianto                       Energia
di questo processo è tuttavia molto basso                       coogenerativo                  combustibile            Calore
(fig.3), inizia ad essere economicamente                            CHP                            100                 70-61%
interessante per potenze elettriche supe-
riori ai 10-15 MWe, ove il rendimento si                                                                               Perdite
aggira sul 25% (il rendimento è il rappor-                                                                             10%
to tra l’energia elettrica ottenuta in uscita
e l’energia immessa in ingresso, sviluppata
                                                       Fig. 3
dalla combustione), per ottenere rendimenti            Bilancio energetico esemplificativo di un impianto a combustione. Solamente una piccola parte del-
vicini al 28-29%, che è il massimo ottenibile          l’energia ottenuta dalla combustione della biomassa è convertita in energia elettrica. Negli impianti
con le attuali tecnologie, le potenze in gio-          di coogenerazione (Combined Heat and Power) il calore residuo viene recuperato per effettuare del
co devono raddoppiare, ponendo problemi                teleriscaldamento, migliorando nettamente il bilancio energetico del sistema.
tecnici per la gestione degli elevati volumi
di biomassa da bruciare.
La necessità di mantenere entro i limiti di
legge le sostanze tossiche presenti nei fumi
obbliga ad adottare complessi e costosi                stanno sperimentando i motori Stirling.              Le sue caratteristiche di crescita rapida, di
sistemi di abbattimento. In particolare le             Il motore Stirling è un motore a combustio-          ridotte esigenze idriche ed assenza di paras-
cosiddette polveri sottili, tipica emissione           ne esterna che basa il suo funzionamento             siti, unite ad una tecnica di coltivazione si-
degli impianti a combustione, possono co-              sul ciclo di contrazione-espansione di un            mile a quella del sorgo da granella lo rendo-
stituire un serio problema per la salute. Le           fluido che fa muovere un pistone.                    no particolarmente conveniente. L’epoca di
polveri sottili sono dovute alle ceneri della          Attualmente alcuni impianti sperimentali             raccolta ottimale per conseguire i massimi
biomassa ed ad una sua combustione in-                 basati su questa tipologia di motori stanno          traguardi produttivi si colloca a metà set-
completa. Sono quindi molto importanti gli             fornendo risultati incoraggianti.                    tembre. Si può operare con una falcia trin-
aspetti legati alla qualità della biomassa e                                                                cia caricatrice, la raccolta mediante taglio
alla tecnologia adottata per governare la                                                                   e condizionamento e sucessiva imballatura
combustione e il trattamento dei fumi.                 Le colture da biomassa                               presenta maggiori costi. Inoltre in queso
I grossi impianti a combustione oltre all’
energia elettrica rendono disponibili ingenti
                                                       per la combustione                                   periodo c’è il rischio che probabili pioggie
                                                                                                            rendano problematico la formazione e il ca-
quantità di calore, che possono essere usate           La bibliografia propone un elenco piuttosto          rico-trasporto delle balle.
per il teleriscaldamento. Per portare tale ca-         vasto di piante da combustione (tab. 1),             Dal punto di vista qualitativo il sorgo pre-
lore nelle zone residenziali è pero necessario         solamente per poche tuttavia esiste già la           senta un contenuto di ceneri e silicio non
costruire l’impianto di trasporto e di distri-         possibilità di indicare una tecnica di colti-        ottimali per la conversione termochimica. La
buzione, che ha un costo molto elevato.                vazione che consenta di avere costi colturali        combustione di sorgo causa inconvenienti
Per favorire il recupero del calore delle cen-         ragionevoli e rese soddisfacenti.                    nelle caldaie attribuibili alla vetrificazione
trali, la legislazione attuale prevede il diritto      Agronomica R&S Terremerse ha svolto dagli            delle ceneri e dei silicati. Tali problemi si
al certificato verde per le quote di energia           anni ‘90 un’intensa sperimentazione in me-           possono ridurre con costosi accorgimenti
termica cedute con il teleriscaldamento,               rito, atta alla valutazione sia della potenzia-      tecnici applicabili alle caldaie.
questo vale anche per le centrali non ali-             lità produttiva delle colture sia dalla tecnica      Tra le specie poliennali il pioppo a ceduazio-
mentate a biomasse.                                    colturale. Per le specie annuali si ritiene che      ne poliennale e la canna comune (Arundo
In impianti di potenza più ridotta (< 1 MWe)           attualmente il sorgo da fibra sia la coltura         donax) appaiono attualmente le colture più
per convertire il calore in energia elettrica si       più promettente.                                     promettenti.

                                                    28 agronomica 4/2006
Energia dalle biomasse vegetali: le opportunità per le aziende agricole
Le produzioni di biomassa in terreni freschi
         Specie                Sost. secca              Umidità alla          Energia teorica
                                 (t/ha)                 raccolta (%)              (GJ/ha)                   e senza deficit idrici dovrebbero collocarsi
                                                                                                            tra le 10-20 t di SS/anno.
    Arundo donax                    15-35                     55-70                 240-600
                                                                                                            La canna comune è una coltura polien-
    Sorgo da fibra                  20-30                     55-70                 334-507                 nale a crescita rapida e priva di parassiti;
         Panico                     10-25                    50-60                   174-435                il suo grande vantaggio, oltre l’ottima pro-
       Miscanto                     15-25                    50-60                  260-440                 duttività, è la durata. Attualmente colture
         Pioppo                     9-25                     50-60                  160-450                 di Arundo condotte sperimentalmente a
                                                                                                            livello parcellare da 7 anni continuano ad
         Kenaf                      10-20                    50-60                   155-326
                                                                                                            assicurare buone produzioni. La possibilità
         Salice                     10-15                    50-60                   178-276
                                                                                                            di ripartire i costi di impianto su 10-12 anni
         Robinia                    10-13                    50-60                   178-231                rende la coltura interessante per assicurare
         Canapa                     5-15                     50-60                   128-270                ridotti costi di gestione.
                                                                                                            La fase d’impianto necessità tuttavia di es-
Tab. 1                                                                                                      sere messa a punto: di norma la coltura si ri-
Produzione per ettaro di sostanza secca, energia teoricamente ottenibile per ettaro ed umidità
                                                                                                            produce per trapianto di rizoma, operazione
alla raccolta di alcune colture da combustione. L’energia che in pratica si ottiene dalla combustione
di queste biomasse è di circa la metà rispetto a quella teorica riportata, in quanto quest’ultima è         ad oggi troppo costosa. Attualmente sono
calcolata allo 0% di umidità. Solamente per poche di queste specie esiste una tecnica colturale già         in corso attività di ricerca per riprodurre sia
trasferibile a pieno campo.                                                                                 per talea che in “in vitro” Arundo donax.

            Specie                          Piante/mq                 Sesto impianto              Semina/Trapianto               Epoca Raccolta

     Sorgo fibra (annuale)                     20-30                     75cmX2.5cm                     aprile-maggio                 Settembre

 Arundo donax (poliennale)                     0.9-1                    Interfila 75cm                      marzo               Da settembre a marzo

   Pioppo SRF (poliennale)                      0.06                   Interfila 3 X 0.5m               Febbraio-marzo            novembre-febbraio

Tab. 2
Alcuni aspetti della tecnica colturale delle specie da biomassa.

Per il pioppo la selezione genetica ha reso
disponibili nuovi ibridi a crescita rapida ed
elevata produzione, tolleranti inoltre a pa-
rassiti fungini ed agli insetti.
La durata di una coltivazione di pioppo ce-
duo si può stimare in una decina d’anni.
La raccolta biennale è quella che probabil-
mente offre il miglior compromesso tra faci-
lità di raccolta e qualità della biomassa.
La coltura è completamente meccanizzabi-
le: il trapianto delle talee si può effettuare
tramite apposite trapiantatrici; la raccolta
viene effettuata con apposite falciatrincia
caricatrici semoventi munite di cassone.
La testata raccoglitrice è appositamente pro-
gettata per la raccolta del pioppo. L’epoca di
raccolta si deve necessariamente collocare du-
rante il periodo di riposo vegetativo della col-
tura, quindi nei mesi autunno-invernali. Que-
sto potrebbe rendere problematico il trasporto
del prodotto, soprattutto nei casi di viabilità
aziendale inidonea al transito di autotreni.           Coltura sperimentale di canna comune (Arundo donax).

                                                   29 agronomica 4/2006
Energia dalle biomasse vegetali: le opportunità per le aziende agricole
economia e politica agraria
In quest’ultimo caso i tessuti meristematici
danno origine alla piantina che potrà essere                                         100
trapiantata con normali trapiantatrici da or-                                         95
taggi. La riproduzione per talea rappresenta                                                         sorgo         canna comune               pioppo SRF
                                                                                     90
un’altra possibilità, indagata tuttora a livel-
lo sperimentale. Comunque queste tecniche                                            85

                                                      Costo di produzione (euro/t)
richiedono una validazione in campo per                                              80
valutare se la produttività viene mantenuta                                          75
nel corso degli anni. Attualmente si può sti-
                                                                                     70
mare che la produzione in sostanza secca si
attesti sulle 20-30 t/ha.                                                            65
La raccolta, anche se effettuata nei mesi                                            60
invernali, dà un prodotto con circa il 60%                                           55
di umidità.
                                                                                     50
In fig. 4 sono riportati i costi unitari in €/t
di SS in funzione delle produzioni per ettaro                                        45
ottenibili. Il costo della raccolta e del tra-                                       40
sporto sono le voci che maggiormente inci-
                                                                                     35
dono sul costo di produzione.
                                                                                     30
                                                                                           10   15    20          25           30            35            40
                                                                                                         Produzione s.s. (t/ha)
Digestione anaerobica
La digestione anaerobica delle biomasse è            Fig. 4
                                                     Costi indicativi di produzione di alcune colture da biomassa da combustione. Viene riportato il costo
un processo biologico operato da batteri
                                                     unitario di produzione della sostanza secca in €/t in funzione della produzione ottenuta. Costo
che ha come risultato finale la produzione di        comprensivo di raccolta e trasporto in un raggio di 45 km.
biogas, miscela di gas con circa il 55-60%
di metano. I primi impianti a biogas sono
nati per risolvere il problema dello smalti-
mento dei reflui zootecnici.
Successivamente gli incentivi legati alla pro-       In fig. 5 è riportato lo schema di funziona-                La coltura più utilizzata negli impianti nord
duzione di energia elettrica da fonti rinnova-       mento di un tipico impianto; in fig. 6 il ren-              europei è il silomais, seguito da insilati di
bili hanno reso particolarmente interessante         dimento indicativo. È da notare che il rendi-               cereali autunno vernini, di trifoglio e di
l’utilizzo di biomasse dedicate per la produ-        mento dei grossi motori alimentati a biogas                 loietto. La resa in biogas di una coltura è di-
zione di biogas. Le consolidate esperienze in        è dell’ordine del 35-40%, valore superiore                  rettamente proporzionale al suo contenuto
merito, sviluppate sopratutto in Germania            a quello ottenibile con la combustione. Le                  di grassi, amidi/zuccheri, proteine cellulosa
ed Austria, rendono questo processo matu-            potenze elettriche degli impianti a biogas                  ed emicellulosa. A livello indicativo maggiori
ro ed adottabile su scala aziendale.                 arrivano ormai ai 3 MWe.                                    sono i solidi totali della biomassa maggiore
                                                                                                                 sarà la resa in metano della stessa (tab. 3).

                                                  30 agronomica 4/2006
Energia dalle biomasse vegetali: le opportunità per le aziende agricole
Silomais
                    Liquame                                                              Gasometro
                     ..........                                                         fermentatore

                                                                                               Biogas:
                                                Fermentatore                               50-70% metano

                                                                                                                               Serbatoio
                   Tramoggia                                                                                                      reflui
                                                                                           FASE DI                          della digestione
                                                                                       METANIZZAZIONE
                                             FASE IDROLITICA

                         1                  2                                      3                               4      Fertilizzante

                                                                                                    Energia elettrica
                                                                          Gruppo motore
                                                                5                                   Energia termica

Fig. 5
Scema di un impianto a biogas. La biomassa viene collocata nella tramoggia ➀ da cui viene automaticamente portata nel fermentatore ➁. Nel fermenta-
tore termostabilizzato avviene la decomposizione microbica della biomassa in materiali idrosolubili. Il materiale liquido viene portato nel reattore ➂ ove
in condizioni di anaerobiosi e termofilia i batteri metanofili completano il processo digestivo; come risultato finale si ha la produzione di biogas. Il biogas
prodotto, depurato dalle sostanze corrosive, viene usato per alimentare un motore endotermico ➄ a cui è collegato un alternatore. L’energia elettrica ot-
tenuta, portata in media tensione (15000 V) ed opportunamente rifasata può cosi essere immessa in rete. Nel serbatoio ➃, viene immagazzinato il refluo
digerito. L’utilizzo del refluo come fertilizzante riduce il fabbisogno di concimi di sintesi, poiché vengono restituiti completamente al terreno gli elementi
minerali organicati dalla biomassa.

                              Energia elettrica
                              35-40%
                                                                       Fig. 6
         Energia                                                       Bilancio energetico semplificato di un impianto a biogas. L’energia chimica presente
         metano                                                        nel metano viene convertita in energia meccanica dal motore endotermico a cui è
           100                Calore 50-55%                            collegato un alternatore che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica.
                                                                       Il rendimento dei grossi generatori a metano si avvicina al 40%. Una frazione del
                                                                       calore utile prodotto dal motore (50-55%) viene utilizzato per riscaldare i digestori,
                              Perdite 10%                              la parte rimanente può essere utilizzata per il riscaldamento. Indicativamente per
                                                                       ogni kWh di energie elettrica prodotta si rende disponibile 1 kWh di energia termica.

                                                                                                 Impianto a biogas da 500 kWe della Biogaspark Alpe-Adria.
                                                                                             Partendo da destra si nota la tramoggia di alimentazione, il ser-
                                                                                              batoio in cui avviene la fase idrolitica, il digestore gasometro a
                                                                                                cupola, in secondo piano il serbatoio in cemento del digesto.
                                                                                                    Il container in primo piano contiene il gruppo generatore
                                                                                                                                             alimentato a biogas.

                                                  31 agronomica 4/2006
Energia dalle biomasse vegetali: le opportunità per le aziende agricole
economia e politica agraria

                           Quantità                              Produzione            % CH4                CH4          EnergiaTot         Elettricità
     Materiale                                S.S. %
                             (t)                                Biogas (m3/t)        nel Biogas           (Nm3/t)         (kWh/t)            (Kwhe/t)
    Fieno di erba               1                  56                  315                 54                170              1.622              616
       medica
  Insilato di sorgo             1                  30                  146                 52                76                723               275
     zuccherino
   Insilato d’erba              1                  35                  141                 52                73                701               266
   Insilato di mais             1                  35                  203                 52                105              1.004              382
   Stocchi di mais              1                  86                  243                 51                124              1.182              449
       Trifoglio                1                  20                  108                 54                58                556               211
 Insilato di girasole           1                  35                  108                 53                57               546                207
         Paglia                 1                  86                  286                 50                143              1.364              518
   Liquame bovino               1                  7,5                 23                  55                12                118                45
   Liquame suino                1                  4,5                 14                  55                 7                71                 27

Tab. 3
Produzioni di metano, energia totale ed energia elettrica ottenibile da una tonnellata di diverse biomasse digerite per la produzione di biogas. Dati medi
bibliografici.

Tuttavia poichè la biomassa è prodotta su                tavia porre dei problemi legati ai limiti di        siderata un prodotto derivato dall’attività
una superficie, assume importanza l’ener-                quantità e di epoca imposti nelle zone am-          agricola, ha dato un impulso anche all’indu-
gia otenibile dalla coltivazione di 1 ettaro di          bientalmente vulnerabili, ove si renderebbe         stria produttrice di piccoli-medi generatori
coltura (tab. 4).                                        necessaria una maggior superficie per la            di elettricità alimentati ad olio vegetale. Tale
Con la crescita di potenza degli impianti si è           sua distribuzione.                                  olio è in genere il risultato della spremitura
evidenziata la necessità di poter disporre di                                                                meccanica di semi oleaginosi. La disponi-
più colture da biomassa da poter raccoglie-                                                                  bilità di motori endotermici espressamente
re nell’arco dell’anno, in maniera di ridurre i          Utilizzo per combustione                            progettati per l’utilizzo di olio vegetale non
quantitativi da immagazzinare nelle platee
di stoccaggio. Nei nostri ambienti di colti-
                                                         di olio vegetale                                    transesterificato (il noto biodiesel) sta con-
                                                                                                             sentendo una discreta diffusione di questi
vazione questi aspetti non sono stati com-               La possibilità data alle aziende agricole di        impianti nel nord Europa. In sintesi si può
pletamente indagati, le scelte possibili sono            produrre energia elettrica, che viene con-          produrre aziendalmente l’olio di colza o di
molte, ma solo attraverso una sperimenta-
zione mirata sarà possibile determinare il
mix di colture che ottimizzano il reddito.
A titolo indicativo, per un impianto della
potenza di 1 MWe sono necessarie circa
20000 t di silomais, corrispondenti a circa
350 ettari di coltura.
Il prodotto derivante dalla digestione indi-
cativamente ha la stessa massa di quello
posto in ingresso del digestore, poiché es-
senzialmente il processo digestivo sottrae
carbonio organico, tutti gli elementi mine-
rali costituenti la biomassa si ritrovano nel
digesto. Il digesto ridistribuito sul terreno
restituisce quindi gli elementi nutritivi assor-
biti precedentemente dalle piante, andando
a costituire un ciclo virtuoso che ha come
effetto quello di ridurre notevolmente l’im-
missione di concimi chimici nel sistema.
Lo spandimento del digesto potrebbe tut-                 Coltura sperimentale da girasole per digestione anaerobica.

                                                   32 agronomica 4/2006
Prod.
                                                   Prod. SS         CH4    Elettricità/anno
        Materiale                tal quale
                                                    (t/ha)        (Nm3/ha)    (kWhe/ha)
                                   (t/ha)
     Insilato di mais                 55               19             5.792               20.984

 Insilato di sorgo zucc.              60               18             4.549               16.482

     Fieno di medica                  20               11             3.402               12.326

         Trifoglio                    40                8             2.333                8.452

 Insilato di graminacee               29               10             2.099                7.606

          Girasole                    30               11             1.717                6.222

     Stocchi di mais                   5                4              620                 2.245

           Paglia                      4                3              572                 2.074

Tab. 4
Produzioni per ettaro di diverse colture utilizzabili per l’alimentazione di impianti a biogas. Viene ripor-   Particolare del pistone di un motore ad olio ve-
tata la conseguente resa in metano e l’energia elettrica ottenibile da un ettaro di coltura. Nell’ipotesi      getale, la parte superiore è collegata attraverso
di vendita dell’energia elettrica a 6 Ecent/kWh, e con il certificato verde di 10 Ecent/kWh, il ricavo         lo spinotto alla parte inferiore. La camera di
ottenibile dalla digestione di un ettaro di alcune di queste colture è senza dubbio interessante.              combustione è ricavata nella testa del pistone.

girasole grazie a piccoli impianti di spremi-
tura già disponibili sul mercato ed utilizzare
l’olio stesso come carburante per il gene-
ratore elettrico. I pannelli proteici derivanti
dalla spremitura possono essere usati per
uso mangimistico. Nel nostro Paese l’uti-
lizzo di olio vegetale di produzione extra
aziendale come combustibile è ammesso
solo pagando la relativa accisa, peraltro va-
riabile in funzione delle decisioni degli uffici
di finanza locali.
Diversamente in vari paesi europei gli agri-
coltori sono esentati dal pagamento delle
accise, ciò sta favorendo la diffusione sia di
macchine motrici sia di impianti generatori
di elettricità alimentati ad olio vegetale.
La foto 1 riporta un particolare del gruppo
generatore ad olio vegetale della potenza
di 125 kW usato da un azienda agricola
austriaca per la produzione di calore ed
elettricità. Il calore prodotto dal motore
rappresenta una primaria fonte di reddito in
quanto viene utilizzato per essiccare del trin-
ciato di canapa che poi viene venduto per la
produzione di pannelli isolanti per l’edilizia.
In questo caso l’olio vegetale combustibi-
le (girasole, palma, ecc.) viene acquistato
sul mercato. Il prezzo di tale generatore è
di circa 140000 €. Con un tempo di fun-
zionamento di 8000 ore/anno, il fatturato               Gruppo generatore da 125 kWe con motore endotermico alimentato ad olio vegetale. L’impianto,
aziendale dovuto alla vendita dell’energia              montato presso un’azienda agricola, è composto da 2 unità e tutto il calore prodotto viene utilizzato
                                                        per l’essicazione di trinciato di canapa.
elettrica ed all’utilizzo dell’energia termica
diventa una fonte di reddito rilevante.

                                                    33 agronomica 4/2006
economia e politica agraria

                               LA COMBUSTIONE DELLE BIOMASSE: ASPETTI CHIAVE

                                                                   Le biomasse vegetali da combustione presentano una bassa den-
                                                                   sità energetica. La raccolta di cippato di legno, trinciato di sorgo,
                                                                   canna ecc. dà un prodotto con peso specifico molto basso, con
      Aria                                                         valori di 0.35 - 0.5 t/m3. Un unità di volume di prodotto raccolto
                                                                   è composta quindi da più del 50% di aria. La parte organica
                                                                   rimanente è composta per ameno il 50% di acqua.
                                                                   Il costo del trasporto per unità di sostanza secca diventa quindi
                                                                   molto elevato. Il basso peso specifico del prodotto non consente
                                                                   inoltre di raggiungere la massima portata consentita agli auto-
   Biomassa                                                        treni (circa 30t), aumentando il numero di trasporti necessari per
                                                                   unità di superficie.

                                                                   L’energia ottenibile dalla combustione della biomassa dipende
          Acqua                                                    dalla composizione chimica della stessa, lignina, cellulosa ed
          40-65%                           Cellulosa               emicellulosa sono i composti che hanno un alto potere energeti-
      Sostanza secca                                               co. Il potere energetico è espresso dal potere calorifico inferiore
          35-60%                          Emicellulosa
                                                                   (PCI) che per le biomasse legnose si aggira sui 17 MJ/kg con
                                            Lignina
                                                                   biomassa allo 0% di umidità.

                               20,0

                               17,5

                               15,0

                               12,5
                 PCI (MJ/kg)

                               10,0

                                7,5

                                5,0

                                2,5

                                0,0
                                      0      10          20   30       40      50            60        70        80
                                                                   Umidità (%)

Il potere calorifico reale ottenibile dalla combustione di una biomassa vegetale dipende dal suo contenuto di umidità. Per
portare allo stato di vapore l’acqua presente nella biomassa è necessario spendere dell’energia (calore latente di evapora-
zione) che quindi viene consumata a scapito dell’energia utilizzabile nella conversione sucessiva. Nel grafico viene esplici-
tata la relazione tra umidità e PCI; un buon cippato a 0% di umidità ha un PCI di circa 17.6 MJ/kg; se noi lo consideriamo
con l’umidità tipica che si ha alla raccolta, tra 50 e il 70%, dalla combustione di tale cippato otterremo da 7,5 a 5 MJ/kg.
Pertanto per ottenere la massima energia dalla combustione l’ideale sarebbe partire con l’umidità più bassa possibile. Per
ottenere ciò occorrerebbe esiccare le biomasse in campo, sfruttando l’energia del sole, azione che pero obbligherebbe ad
un taglio estivo delle biomasse, con ripercussioni inaccettabili sulle rese ettariali.

                                              34 agronomica 4/2006
COSA SONO LE POLVERI SOTTILI

   Le polveri sottili, dette anche particolato o aereosol atmosferico, sono tutte le particelle che rimangono sospese nell’aria avendo
   dimensioni microscopiche. Una particella rimane in sospensione nell’aria se presenta un diametro inferiore ai 100 µm. le polveri
   sottili sono la causa di migliaia di ricoveri per patologie respiratorie e cardiovascolari. Le particelle più piccole penetrano attraverso
   il sistema respiratorio addirittura nelle cellule umane.

   Le polveri sottili possono essere:                                            Dimensioni delle PM 10 e PM 2,5
   • solidi o liquidi (dalle analisi viene esclusa l’acqua)
   • di forma arbitraria (sferiche o non-sferiche)
                                                                                                             Sezione di capello (60 µm)
   • di origine naturale o antropica

   Sono considerate polveri sottili le particelle con
   dimensioni:
   • Raggio compreso tra 0.005 - 100 µm

   In funzione della loro provenienza si possono
   suddividere in:                                                                                            PM10                PM2.5
   • Aerosol urbani: raggio piccolo (residui combustione,                          Capello umano            (10 µm)             (2.5 µm)
                                                                                  (60 µm diametro)
     polveri traffico, ecc.)
   • Aerosol naturali: raggio grande (pollini, polveri ecc. )

   Le polveri sottili vengono eliminate dall’atmosfera grazie alla pioggia (deposizione umida) e al vento (deposizione secca).

   Il diametro delle particelle è considerato attualmente il parametro più importante per caratterizzare il comportamento fisico del
   particolato atmosferico, indipendentemente dalla sua composizione chimica.
   La normativa attuale fissa dei limiti riguardanti il peso delle particelle che possono essere presenti in un unità di volume di aria.
   Vengono prese in considerazione le particelle con diametro inferiore ai 10 µm, le cosidette PM 10. Attualmente tale limite è di
   40 µg/m3. Esiste tuttavia una proposta di direttiva CE che fissa dei limiti per le particelle più fini, che sono notoriamente le più
   pericolose: le cosidette PM 2,5. con diametro minore di 2,5 µm.
   In base a tale direttiva il valore di concentrazione di PM 2,5 da non superare nell’aria dell’ambiente sarà di 25 µg/m3.
   La legislazione attuale stabilisce dei limiti di emissioni di inquinanti degli impianti a combustione in funzione della potenza termica
   installata. Ad esempio per impianti con potenza > di 20 MWt le polveri totali emesse dai fumi devono essere minori di 30 mg/m3.
   A titolo di confronto si consideri che una stufa a legna raggiunge i 500 mg/m3 di emissioni di polveri, ovviamente la potenza in
   gioco è molto ridotta.

Conclusioni                                        Gli impianti distribuiti in maniera oculata
                                                   sul territorio possono coniugare più effica-        SUMMARY
Per le aziende agricole esistono concrete          cemente sia la necessità di collocare conve-
                                                                                                       Guaranted income from the use
opportunità di integrare il reddito attraver-      nientemente il calore prodotto, ad esempio
                                                                                                       of plant-biomass, will be realized
so la produzione di energia elettrica.             presso edifici pubblici/opifici, sia il trasporto
                                                                                                       by converting them into electric
L’impiego del calore derivante dalle dif-          delle biomasse, che sarebbe fatto con mezzi
                                                                                                       energy. In fact the actual consum-
ferenti conversioni rimane un obiettivo da         aziendali.
                                                                                                       ing of electric energy is increas-
perseguire per massimizzare l’efficienza de-       La costituzione di un organismo che gover-
                                                                                                       ing, and so will be the bill.
gli impianti.                                      ni tutti i processi è tuttavia indispensabile
                                                                                                       A small power-plant (power
Gli impianti gestibili a livello aziendale o       per assicurare efficienza ed organicità alla
                                                                                                       < 1MW) managed internal to a
da un insieme di aziende sono sicuramen-           filiera.
                                                                                                       farm, can be sufficient to get a
te quelli che salvaguardano maggiormente
                                                                                                       promising income.
le aspettative del mondo agricolo, poiché
la valorizzazione del ruolo di impresa delle
                                                                                                       KEY WORDS
aziende agricole ne risulterebbe rafforzato.
                                                                                                       plant-biomass, electric energy,
                                                                                                       combustion, bio-gas
                                                35 agronomica 4/2006
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