Emissione di piante geneticamente modificate: requisiti etici
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Emissione di piante geneticamente modificate: Rapporto della Commissione federale d’etica per la requisiti etici biotecnologia nel settore non umano (CENU)
Premessa 3 1 Punto di partenza della discussione4 2 Scopo del rapporto 5 3 Riflessioni epistemologiche6 3.1 Posizione del non-sapere 6 3.2 Posizione del sapere incompleto6 4 Piante geneticamente modificate: due modelli di valutazione8 4.1 Modello causale (primo modello) 8 4.2 Modello di rischio (secondo modello) 10 5 Funzione delle emissioni sperimentali12 Premessa 5.1 Funzione delle emissioni sperimentali nel primo modello di valutazione 12 5.2 Funzione delle emissioni sperimentali nel secondo modello di valutazione 12 6 Cosa implica ciò in termini di requisiti applicabili alle emissioni di piante La Commissione federale d’etica per la 1 «Requisiti etici per l’emissione di piante ge- geneticamente modificate biotecnologia nel settore non umano neticamente modificate a fini sperimentali e a fini sperimentali e (CENU) è incaricata di monitorare gli commerciali», cfr. http://www.ekah.admin.ch/ commerciali?14 sviluppi della biotecnologia e dell’in- de/dokumentation/stellungnahmen-der-ekah/ 6.1 Requisiti per l’emissione gegneria genetica nel settore non stellungnahmen-zur-gesetzgebung/index.html di piante GM nel primo umano ed esprimere valutazioni sotto (disponibile solo in tedesco, francese e inglese) modello14 il profilo etico. La CENU presta consu- 6.2 Requisiti per l’emissione lenza all’Amministrazione federale in di piante GM nel secondo vista dell’attività legislativa futura, in modello14 progetti di legge concreti e in materia esecutiva. Infine, ha il compito di in- 7 Valutazione etica globale 19 formare e promuovere il dialogo sulle tematiche di sua competenza. 8 Raccomandazioni 21 Il 12 dicembre 2011 la CENU ha pre- sentato la sua presa di posizione in- titolata «Ethische Anforderungen an die versuchsweise und kommerzielle Freisetzung gentechnisch veränderter Pflanzen»1 nel quadro di una manife- stazione pubblica tenutasi a Berna. La presa di posizione ha ottenuto molti consensi ma ha suscitato anche diver- se reazioni critiche, alcune delle quali hanno fornito lo spunto per il presen- te opuscolo che precisa le riflessioni del 12 dicembre 2011 chiarendo quindi eventuali malintesi. 3
1 Punto di partenza della 2 Scopo del rapporto discussione Iniziativa sulla moratoria: nel no- era stata presentata alla Segreteria Dopo novembre 2013: se non verrà Parallelamente al PNR 59 e in vista del- Per la CENU è altresì chiaro che la no- 4 C fr. in proposito anche CENU, Ingegneria gene- vembre 2005 è stata accolta l’iniziativa di Stato per l’educazione e la ricerca approvata una nuova moratoria, dopo la scadenza della moratoria, fissata per zione di piante GM comprende tipi di tica applicata alle derrate alimentari. Riflessioni popolare «per alimenti prodotti senza nel quadro della selezione dei PNR del novembre 2013 in Svizzera saranno fine novembre 2013, nel presente rap- piante molto diversi5 e che le tecniche etiche sulla messa in commercio di derrate ali- manipolazioni genetiche», con la quale biennio 2002 / 20032. Nell’autunno del nuovamente autorizzate la coltiva- porto la CENU discute i requisiti etici di ingegneria genetica consentono di mentari e di alimenti per animali geneticamente si chiedeva di approvare una disposi- 2007 hanno preso il via 29 progetti zione a fini commerciali di piante GM per l’emissione di piante GM e anche introdurre ma anche inibire o elimina- modificati, 2003, e la presa di posizione della zione transitoria dell’articolo 120 della di ricerca. Per il programma di ricer- e la commercializzazione di prodotti l’importanza delle emissioni speri- re determinate proprietà. U n’adeguata CENU del 1o marzo 2011 sulla determinazione Costituzione federale che obbligasse il ca PNR 59 erano stati stanziati su un provenienti da questo tipo di colture. mentali di queste piante per l’analisi valutazione di queste piante e dei ri- e valutazione del rischio secondo l’ordinanza settore agricolo a rinunciare per un pe- periodo di cinque anni 12 milioni di Il 28 febbraio 2012 è stata depositata e la valutazione dei rischi ad esse as- schi associati alla loro emissione deve sull’utilizzazione di organismi in sistemi chiusi riodo di cinque anni, dunque fino al 28 franchi, gran parte dei quali sono sta- una mozione3, sottoscritta da 122 par- sociati. Il rapporto intende fornire al di- tenere conto di queste differenze caso (OIConf), disponibile solo in tedesco (le pubbli- novembre 2010, alla coltivazione e alla ti spesi per emissioni sperimentali di lamentari, in cui si chiede una proroga battito pubblico elementi di riflessione per caso. cazioni della CENU sono consultabili sul sito messa in commercio di piante, parti di diverse linee di grano geneticamente a tempo determinato della moratoria. sotto il profilo etico4. www.ekah.admin.ch). piante e sementi geneticamente modi- modificato. Nel 2009 il FNS ha presen- La mozione incarica il Consiglio fede- 5 Attualmente si distinguono tre «generazioni» di ficate. La ricerca e dunque l’emissione tato al Dipartimento federale dell’in- rale di creare le basi legali per proro- Il presente rapporto si concentra vo- piante GM: la prima è incentrata sulla produzione a fini sperimentali di piante genetica- terno un primo rapporto intermedio. Il gare oltre novembre 2013 la moratoria lutamente sui criteri etici applicabili di piante GM resistenti agli erbicidi e agli insetti- mente modificate (piante GM) non rapporto finale relativo al PNR 59 sarà attualmente in vigore nell’agricoltura. all’emissione di piante GM. La CENU cidi («input trait»), la seconda e la terza riguarda- sono oggetto della moratoria, mentre pubblicato nell’estate del 2012. è consapevole che anche altri metodi no lo sviluppo di piante in grado di migliorare la la loro emissione a fini commerciali di coltivazione come pure l’emissione qualità e le caratteristiche del raccolto («output non è consentita per l’intera durata Proroga della moratoria a fine di altri organismi, per esempio pato- trait»). La seconda generazione di piante mira della moratoria. novembre del 2013: nel 2009 il Par- geni o alloctoni, e altre pratiche agri- ad aumentare le sostanze nutritive essenziali e lamento ha approvato una modifica cole comportano una serie di rischi, ridurre le sostanze o gli allergeni indesiderati pre- Programma nazionale di ricerca della legge sull’ingegneria genetica ma questi non rientrano nell’ambito senti in natura. La terza generazione di piante GM 59 (PNR 59): il 2 dicembre 2005 il (art. 37 a LIG) che prevedeva una pro- del presente rapporto. È tuttavia vero studia come indurre le piante a produrre nuove Consiglio federale ha deciso di affida- roga della moratoria di altri tre anni, 2 Cfr. Fondo nazionale svizzero, Nutzen und Risiken che molte considerazioni valide per l’e- sostanze (vaccini, anticorpi o proteine farmaceu- re al Fondo nazionale svizzero (FNS) vale a dire fino al 27 novembre 2013, der Freisetzung gentechnisch veränderter Pflan- missione di piante GM sono applicabili tiche). la realizzazione di un programma na- motivando questa decisione con la vo- zen, Porträt des Nationalen Forschungsprogram- per analogia anche all’emissione di al- zionale di ricerca sui benefici e i rischi lontà di attendere i risultati del PNR 59 ms NFP 59, Berna, novembre 2007. tri organismi comportanti dei rischi e dell’immissione nell’ambiente di pian- per poter decidere sulla base delle 3 Mozione 12.3028 «Proroga a tempo determinato ad altre tecniche e procedure agricole te geneticamente modificate (PNR 59, nuove conoscenze acquisite come re- della moratoria sugli OGM», depositata dal con- e di coltivazione delle piante. «Nutzen und Risiken der Freisetzung golamentare in futuro l’utilizzazione sigliere nazionale Markus Ritter (CVP, Cantone gentechnisch veränderter Pflanzen», di piante GM nel settore agricolo in di San Gallo); http://www.parlament.ch/i/suche/ 4 in francese e tedesco). La proposta Svizzera. pagine/geschaefte.aspx?gesch_id=20123028. 5
3 Riflessioni epistemologiche Che l’emissione di piante GM com- effetto delle interazioni tra i geni come 3.2 Posizione del sapere bensì in una situazione di sapere in- 6 Il concetto di sapere incompleto può essere fuor porti dei rischi è un fatto raramente pure tra la pianta e il suo ambiente, incompleto completo. Il sapere basato sulle ana- viante, poiché potrebbe lasciare intendere che confutato. Le opinioni divergono in- generare situazioni inattese, qualita- logie e sull’esperienza rappresenta se l’uomo sa sin dall’inizio quali sono le conoscenze vece profondamente quando si tratta tivamente nuove, con conseguenze Per quanto riguarda l’utilizzazione non altro un punto di partenza per sti- rilevanti per il suo agire e per la valutazione delle di stimare il livello di rischio. Ciò di- imprevedibili. L’uomo non dispone an- delle piante GM, alla posizione del mare gli effetti di una manipolazione sue azioni e può quindi identificare quelle ancora pende in parte dal differente grado di cora né delle conoscenze empiriche né non-sapere si possono contrapporre genetica sia sulla pianta sia sul suo mancanti: non è qui invece da intendersi così. non-sapere e di incertezza riconosciu- delle competenze e dei metodi scienti- due controargomentazioni: 1) una si- ambiente circostante. to in relazione a queste piante e dalle fici necessari per formulare previsioni tuazione di non-sapere implica anche conseguenti implicazioni per il loro uti- attendibili né sui rischi delle manipo- l’impossibilità di trarre conclusioni in La CENU sostiene all’unanimità la lizzo. In una prima analisi, sul piano lazioni genetiche e delle loro conse- entrambi i sensi (autorizzare o non posizione secondo cui nei confronti puramente epistemologico, la CENU guenze sulle piante né sugli effetti che autorizzare l’emissione di piante tran- dell’utilizzazione di piante GM ci tro- opera una distinzione tra due posizio- le piante geneticamente modificate sgeniche; 2) nel contesto in esame la viamo in una situazione di sapere in- ni: quella del non-sapere (assenza di possono avere sull’ambiente. Mancan- valutazione dei rischi associati alle completo e non di non-sapere6. conoscenze in merito all’oggetto in do elementi di raffronto pertinenti, ci piante GM incappa sì in molte incogni- discussione) e quella del sapere in- è impossibile procedere per analogia. te, ma non parte da zero: è possibile completo (conoscenze incomplete in Non vi è dunque nessuna possibilità che una pianta di mais geneticamente merito all’oggetto in discussione). di stimare questi rischi, nemmeno sul modificato sia molto diversa da una piano qualitativo. pianta di mais tradizionale, ma essa 3.1. Posizione del non-sapere rimane pur sempre una pianta; seb- Questa posizione radicale non tro- bene possa risultare impossibile de- I sostenitori di questo approccio ar- va sostenitori tra i membri della terminare con precisione i potenziali gomentano che la manipolazione ge- CENU. danni e la loro incidenza, sulla base netica di una pianta rappresenta un delle conoscenze empiriche in posses- intervento sulla struttura della stessa so si possono comunque delineare al- le cui possibili conseguenze non sono cuni scenari di danno realistici. a priori prevedibili. Secondo questa impostazione, le piante GM sono or- Se si parte dal presupposto che la va- ganismi nuovi al punto tale da non lutazione delle piante transgeniche poter essere ancora veramente com- può basarsi su casistiche analoghe e presi per ragioni epistemologiche. Le conoscenze empiriche, non ci si trova 6 modificazioni genetiche possono, per più in una situazione di non-sapere 7
4 Piante geneticamente Per valutare una nuova varietà si ci. L’espressione di un gene estraneo, 9 Cfr. CENU, Ingegneria genetica applicata alle der- procede in maniera analoga. La mu- in grado per esempio di produrre una rate alimentari, 2003, pag. 11. tazione naturale di una varietà è rap- nuova proteina, può dunque modifi- modificate: due modelli di 10 Cfr. Inge Broer, Divergierende naturwissen- presentata sotto forma di «nuvola». care lo stato fisiologico di una cellula schaftliche Bewertung der Grünen Gentechnik: Fintantoché le proprietà delle piante o di un organismo intero9. La manipo- Grundlagen der biologischen Risikoanalyse, in: valutazione transgeniche variano nel limite di que- lazione genetica può generare, oltre H. Grimm, Schleissing S. (Hrsg.), Grüne Gente- sta «nuvola», che si presuppone esse- agli effetti primari auspicati e attesi, chnik: Zwischen Forschungsfreiheit und Anwen- re nota, secondo questo modello si è altri effetti involontari ed anche effetti dungsrisiko, 2012, pagg. 81-91, in particolare fig. in possesso dei dati empirici neces- inattesi, capaci di influenzare l’orga- 1, pag. 87. sari per poter considerare sicure que- nismo nel suo insieme. Determinati ste piante, senza dover studiare più a effetti pleiotropici possono essere fondo le loro proprietà e i loro effetti. analizzati in laboratorio, e qualora ri- Ammettendo ora che le conoscenze essere, per quanto è possibile valutare, 7 Cfr. in proposito anche le considerazioni sull’e- Ora, visto però che di regola lo scopo sultino indesiderati, le piante GM che empiriche di cui disponiamo costitu- né tossiche né allergene7. quivalenza sostanziale in CENU, Ingegneria gene- della manipolazione genetica è confe- li hanno provocati vengono scartate iscono se non altro un punto di par- tica applicata alle derrate alimentari, 2003, pag. 8 rire alla pianta proprietà nuove che la dal processo di sviluppo successivo. tenza per la valutazione degli effetti La nozione di equivalenza sostanziale e segg. facciano uscire dalla «nuvola» nota, si delle piante GM, rimangono in ogni è applicata nell’ambito della procedu- 8 Secondo la concezione più diffusa, la valutazione devono prendere in esame altri para- A prescindere dal numero dei para- caso opinioni divergenti sui criteri ad ra svizzera di autorizzazione di generi dell’equivalenza sostanziale è utile solo in una metri oltre a quelli rilevanti per l’equi- metri considerati e dalla durata delle essa applicabili. Essi dipendono in alimentari GM per valutare gli effetti fase iniziale della stima dei rischi e non è suf- valenza sostanziale: vanno analizzati, analisi di laboratorio, il primo modello parte dal modello utilizzato per descri- del loro consumo sulla salute umana8, ficiente per garantire un esame completo della per esempio, l’integrazione del tran- parte sempre dal presupposto che la vere le piante transgeniche. La CENU ma non i rischi per l’ambiente. Il prin- sicurezza. sgene nel patrimonio genetico della causa (una manipolazione genetica) distingue due modelli di valutazione. cipio alla base del concetto di equi- pianta e i nuovi prodotti genici (tossi- e l’effetto possano essere controllati valenza sostanziale sembra tuttavia ne e proteine). Di questi ultimi viene anche in campo aperto, nonostante la 4.1 Modello causale pertinente anche per la valutazione de- testata la degradabilità nell’ambiente complessità dei fattori in gioco. Il pri- (primo modello) gli effetti delle piante GM sull’ambien- e le proprietà allergeniche e tossiche mo modello rappresenta dunque un te. Secondo tale principio le piante per l’uomo e l’ambiente. modello di valutazione causale: esso Il primo modello si basa su un con- GM sono in sostanza la somma della si limita a esaminare una serie di pa- cetto impiegato inizialmente per pianta d’origine, vale a dire la pianta Contro questo modello di valutazione rametri per giudicare se una pianta valutare i rischi degli alimenti transge- utilizzata per le manipolazioni geneti- si possono sollevare le seguenti obie- transgenica può essere considerata nici per la salute umana: l’equivalenza che, e le caratteristiche transgeniche zioni: sicura o meno10. sostanziale (dall’inglese «substantial introdotte. Se aggiungendo una pro- equivalence»). Un alimento geneti- prietà si ottiene una sostanza già nota, secondo le conoscenze attuali non ci Se una pianta GM è giudicata sicura, i camente modificato è considerato si suppone che anche in questo caso ci si può limitare a studiare le proprietà sostenitori di questo modello sembra- «essenzialmente equivalente» o «so- si possa basare sui valori empirici già nuove introdotte mediante manipola- no dare per scontato che la possibilità stanzialmente equivalente» se sono disponibili sugli effetti che essa pro- zione genetica e i loro effetti. Si devono di ulteriori conseguenze involontarie e soddisfatti due criteri: innanzitutto, i duce sull’ambiente. Secondo questo invece considerare anche i complessi inattese sia minima al punto da essere parametri biochimici e tossicologici modello di valutazione, l’inibizione o meccanismi regolatori e fisiologici in- irrilevante e da non richiedere nessun dell’alimento geneticamente modi- l’eliminazione di una caratteristica non terni alle piante. Un singolo gene può intervento. Se in un secondo momen- ficato non devono essere modificati ha invece effetti inattesi e non richiede influire su diverse caratteristiche di un to dovessero però manifestarsi effetti «sostanzialmente» rispetto al prodotto dunque test supplementari. organismo e la manipolazione di un involontari e inattesi, essi non rientre- di origine non transgenico e, seconda- singolo gene può modificare diverse rebbero comunque nella sfera del pre- riamente, le proprietà introdotte con caratteristiche fenotipiche di una pian- vedibile e quindi nemmeno nella sfera 8 manipolazione genetica non devono ta. Questi effetti sono detti pleiotropi- delle nostre responsabilità. 9
4.2 Modello di rischio fenotipiche non riconducibili a modifi- 11 Come puntualizzato sopra, ciò vale anche per l’e- sioni di piante GM nell’ambiente, am- è legittima o meno. L’emissione a 12 Questo secondo modello trova applicazione an- (secondo modello) cazioni del genotipo ma che possono missione di altre piante comportanti dei rischi messo che sia questo l’obiettivo finale. fini sperimentali o commerciali è che nell’ambito animale, dove gli animali transge- tuttavia essere ereditarie. Le variazioni come pure per i rischi associati alle tecniche di ammissibile solo se le opportunità nici sono considerati animali nuovi nella misura Il secondo modello viene di regola uti- epigenetiche possono essere indotte coltivazione agricola. La CENU condivide all’unanimità il che offre sono superiori ai rischi che in cui possono presentare caratteristiche inat- lizzato nella valutazione di situazioni dall’ambiente, ed è per questa ragione secondo modello di valutazione, se- comporta. Se prevalgono le oppor- tese. Anche i mutanti naturali sono considerati nelle quali siamo chiamati a decide- che spesso le piante si comportano di- condo cui le piante GM possono ge- tunità, l’emissione di piante transge- alla stregua di animali geneticamente modificati re sulla base di un sapere incompleto, versamente in campo aperto rispetto nerare effetti involontari e inattesi e niche deve essere autorizzata anche perché presentano caratteristiche nuove. Sono vale a dire in situazioni di rischio. Le al laboratorio. dunque devono essere valutate se- nel caso in cui i rischi siano notevoli; stati osservati per esempio effetti pleiotropici decisioni che riguardano l’utilizzazio- condo un modello di rischio12. Il pri- se prevalgono invece i rischi, l’emis- in animali transgenici cui era stato somministra- ne di piante GM hanno a che vedere Occorre poi tenere sempre presente mo modello è giudicato inadeguato sione di queste piante deve essere to un ormone della crescita: gli animali sono sì con situazioni di rischio, giacché può la possibilità che gli effetti negativi si per valutare i rischi associati all’emis- respinta. Questa seconda posizione cresciuti più velocemente, ma in essi sono state sempre accadere che queste piante manifestino solo nel lungo periodo o sione di piante transgeniche e viene non trova sostenitori in seno alla riscontrate anche modificazioni patologiche di generino effetti involontari e inattesi. solo di rado. I rischi associati a effetti dunque respinto. CENU. alcuni organi interni. che insorgono solo nel lungo periodo Come il primo modello, anche il mo- o che hanno un’incidenza molto bassa Conseguenze pratiche del 3. La terza posizione ammette l’emis- dello di rischio si iscrive in un mon- non possono di principio essere tra- secondo modello per l’emissione sione di piante transgeniche solo do retto dal principio di causa-effetto. scurati. L’entità del rischio si calcola a fini sperimentali e commerciali se i rischi cui terzi vengono esposti Nel valutare gli effetti dell’emissione moltiplicando la probabile entità del sono generalmente accettabili. Le nell’ambiente di piante transgeniche danno per la probabilità che il danno si La CENU distingue tre differenti po- piante GM possono essere emesse va però precisato che essendo le no- verifichi: se la probabilità che un dato sizioni sul piano della regolamenta- per fini sperimentali o commerciali stre capacità conoscitive limitate, non danno si verifichi è molto bassa ma zione: a condizione che si abbiano le co- siamo in grado di cogliere tutte le cau- l’entità di tale danno è ritenuta molto noscenze necessarie per valutarne i se e tutti gli effetti nella loro comples- elevata, anche il rischio può risultare 1. La prima posizione parte dal presup- rischi e che i rischi che essa compor- sità. Non è dunque possibile valutare notevole. posto che è attualmente impossibile ta per terzi siano generalmente ac- in maniera definitiva le conseguenze immaginare tutti gli effetti involon- cettabili. Una netta maggioranza riconducibili all’emissione di piante Mancando un sapere definitivo, che tari e inattesi delle manipolazioni della CENU è d’accordo con questa transgeniche e ci si deve accontenta- del resto non può essere prodotto genetiche, tenuto conto della note- posizione. re di affermazioni provvisorie formula- nemmeno in laboratorio, per valuta- vole complessità delle possibili in- te via via sulla base delle conoscenze re le piante transgeniche è opportuno terazioni tra modificazioni genetiche disponibili11. Il secondo modello non avvalersi di un modello probabilisti- e ambiente, e che si dovrà attende- poggia dunque su un approccio deter- co, non deterministico. Per valutare re ancora a lungo prima di poterli ministico (valutazione causale) bensì opportunamente le piante GM, ossia determinare. Non essendo dunque su un approccio probabilistico. in base al contesto specifico, si deve possibile valutare i rischi, l’emis- procedere a una valutazione dei rischi. sione di piante transgeniche deve La suddetta complessità è dovuta in L’idea che il modello di valutazione essere respinta fino a nuovo ordine parte all’ambiente nel quale vengono deterministico sia sufficiente per gli per considerazioni di fondo. Questa emesse le piante transgeniche e in esperimenti in laboratorio e che solo a posizione è sostenuta da una picco- parte alle interazioni nella pianta e tra partire dalle sperimentazioni in campo la minoranza. pianta e ambiente circostante. Oltre aperto si debba far ricorso a un model- agli effetti pleiotropici anche gli ef- lo di rischio è infondata, poiché non 2. La seconda posizione prevede che si fetti epigenetici possono modificare tiene conto del fatto che già in labora- decida caso per caso, ponderando le proprietà di una pianta. Questi ulti- torio si acquisiscono conoscenze utili opportunamente tutti gli effetti, se 10 mi sono variazioni delle caratteristiche alla successiva valutazione delle emis- l’emissione di piante transgeniche 11
5 Funzione delle emissioni sperimentali 5.1 Funzione delle emissioni allora si considerano noti la pianta e di generare dati e consentire afferma- valutare i rischi associati alle piante no alcune informazioni su casi isolati, mente a validare i test di laboratorio. sperimentali nel primo modello i suoi effetti su organismi bersaglio e zioni sulla probabilità che si verifichino transgeniche occorre dunque traccia- non consentono di determinare la Ogni tappa, dall’emissione sperimen- di valutazione non bersaglio selezionati e si ritiene dei danni, poiché l’intero processo si re scenari di danno e fare previsioni probabilità che si verifichino i danni tale all’emissione a fini commerciali quindi di essere in grado di valutare basa su un modello deterministico e sulla probabilità che essi si verifichino. prospettati. accompagnata da monitoraggio, ha Secondo il primo modello, il labora- in modo adeguato anche i suoi effetti non probabilistico. lo scopo di generare i dati necessari torio offre le condizioni migliori per sull’ambiente. Le emissioni sperimentali hanno dun- Per i sostenitori di questo secondo per garantire una valutazione adegua- lo studio scientifico degli effetti del- 5.2 Funzione delle emissioni que una funzione diversa nel secondo modello il divario tra il sistema chiu- ta dei rischi. le piante GM su organismi bersaglio Se la pianta GM è considerata sicura, sperimentali nel secondo modello. Esse non si limitano infatti a so di laboratorio e il sistema aperto e non bersaglio appositamente sele- la dispersione aerea dei suoi pollini e modello di valutazione mettere i risultati ottenuti in laborato- nell’ambiente è grande, poiché in zionati. Tutte le tappe decisive per la i possibili incroci con piante non tran- rio alla prova delle condizioni control- quest’ultimo aumentano notevolmen- valutazione della sicurezza biologica, sgeniche non costituiscono un pro- Nel secondo modello di valutazione late in campo aperto; il loro obiettivo, te sia il numero di piante GM emes- tra cui l’analisi degli effetti biochimici blema di biosicurezza. Le emissioni si parte dal principio che l’utilizzazio- proprio come negli esperimenti di la- se sia la complessità delle interazioni e tossicologici delle nuove proprietà, sperimentali finalizzate a studiare la ne di piante transgeniche rappresenti boratorio, consiste nel fare previsioni con l’ambiente. Inoltre, è possibile che hanno luogo in laboratorio, dove i dati distanza di propagazione per via ae- una tipica situazione di rischio. Una sulla probabilità che si verifichino i eventuali effetti involontari e inattesi richiesti possono essere ottenuti tra- rea del polline della pianta transgenica pianta GM è una pianta che in ragio- danni ipotizzati. Nelle sperimentazioni si manifestino solo nel lungo periodo. mite test. Le analisi sono effettuate sono in questo caso richieste unica- ne delle manipolazioni genetiche che in campo aperto vengono testati i pa- È infatti probabile che ci voglia del secondo un modello deterministico, mente per ragioni giuridiche ed eco- ha subito e delle interazioni così inne- rametri che non è stato possibile testa- tempo prima che, da un lato, si con- servendosi di test dose-effetto. Se nomiche. In effetti, il diritto considera scate all’interno e all’esterno del suo re in laboratorio: si tratta di parametri cretizzino scenari di danno considerati questi test standard non rivelano ef- la contaminazione di una produzione organismo, può presentare non solo che riguardano le complesse interazio- rari e, dall’altro, si riescano a mette- fetti nocivi in rapporto ai parametri non geneticamente modificata un dan- caratteristiche auspicate e volontarie, ni tra la pianta e il suo ambiente, non- re in relazione le conseguenze nega- studiati, la pianta transgenica è con- no che può legittimare richieste di rim- ma anche caratteristiche involontarie ché gli effetti cumulativi che possono tive per l’essere umano e l’ambiente siderata sicura. borso per responsabilità civile. e non auspicate inattese in grado di verificarsi in campo aperto a causa dei con l’emissione di piante GM, viste le produrre effetti non previsti. In questo fattori aggiuntivi. complesse interazioni che si vengono L’emissione sperimentale serve a con- Per i sostenitori di questo modello il approccio si può dunque fare appello a creare. Il monitoraggio continuo del- validare, nelle condizioni (controllate) passo dalla sperimentazione in campo solo in misura limitata alle conoscenze Ciò significa anche che i dati ottenuti le piante emesse nell’ambiente assu- della coltivazione in campo aperto, i aperto alla coltivazione a fini commer- empiriche relative alla pianta d’origine nel quadro di piccole sperimentazioni me dunque un ruolo cruciale. risultati ottenuti in laboratorio circa ciali è estremamente breve. Essi giu- e alle caratteristiche introdotte, inibite in campo aperto, come quelle effet- gli effetti delle nuove caratteristiche. dicano superfluo il monitoraggio delle o eliminate espresse da una sequenza tuate in Svizzera, non sono sufficien- I membri della CENU sostengono Se le sperimentazioni in campo aperto piante transgeniche per ragioni di si di geni. Ci si trova dunque in una si- ti per valutare in modo adeguato ed all’unanimità il secondo modello di mostrano che la pianta si comporta curezza biologica. Le sperimentazioni tuazione di sapere incompleto in cui è esaustivo i rischi associati a una pian- valutazione. Ritengono che le emis- 12 sostanzialmente come in laboratorio, in campo aperto non hanno lo scopo insito un certo grado di incertezza. Per ta transgenica. Sebbene essi fornisca- sioni sperimentali non servono unica- 13
6 Quali requisiti per le emissioni 6.2 Requisiti per l’emissione di zione dell’emissione di OGM si basa 14 Aggiornando la valutazione dei rischi in base ai piante GM nel secondo modello su un modello di rischio. Il principio di nuovi dati disponibili è anche probabile che si precauzione non si applica unicamente di piante geneticamente possano allentare i criteri. Nel secondo modello lo scopo degli alla produzione di piante transgeniche, studi non è formulare dichiarazioni cir- alla fase delle analisi di laboratorio e modificate a scopi sperimentali ca la sicurezza di una pianta GM bensì raccogliere dati che permettano di sta- all’emissione sperimentale, ma anche all’utilizzazione di piante transgeniche e commerciali? bilire la probabilità che un determinato in generale, dunque anche alla loro evento negativo si verifichi. emissione a fini commerciali. Cosa implica questo approccio per l’u- b Procedura a tappe tilizzazione di piante transgeniche in campo aperto? Dato che non è possi- Dato che le conoscenze di cui dispo- bile stabilire in maniera definitiva se niamo sulle piante GM e sui loro po- una piana transgenica è sicura o meno, tenziali effetti per l’uomo e l’ambiente ogni decisione di autorizzarne l’emis- sono incomplete, l’utilizzazione di 6.1 Requisiti per l’emissione di lità a chi li ha causati. Questo tipo di 13 Si potrebbe obiettare che le severe disposizioni sione nell’ambiente è sempre data con queste piante comporta dei rischi. Se piante GM nel primo modello imponderabilità sfuggirebbe al no- giuridiche attualmente già in vigore in materia riserva. Occorre quindi aggiornare emettiamo piante GM nell’ambiente, stro controllo. A queste impondera- di emissioni di piante GM a fini sperimentali, continuamente la valutazione dei ri- esponiamo a dei rischi non solo noi Nel primo modello, se gli effetti non bilità potremmo dunque reagire solo per non parlare di quelle a fini commerciali, e schi delle piante GM la cui emissione stessi ma anche terzi. Esporre terzi a auspicati in esame vengono esclu- ex post (retrospettivamente), essen- le dispendiose procedure d’analisi che esse pre- nell’ambiente è già stata autorizzata, un rischio è però ammissibile solo se si sia nei test di laboratorio sia nel- do impossibile tenerne conto ex ante suppongono giustificherebbero il fatto di consi- tenendo conto dei nuovi dati acquisiti, il rischio è accettabile. le sperimentazioni in campo aperto, (prospetticamente) in una valutazione derare sicure le piante transgeniche per le quali e, se necessario, adattare i criteri che la valutazione della biosicurezza si della sicurezza. è già stata autorizzata l’emissione nell’ambiente. ne regolano l’utilizzazione14. Per poter valutare il rischio derivante considera conclusa. La pianta GM è Questo ragionamento cade però in un circolo vi- dall’emissione di una pianta transgeni- considerata sicura e ne può essere Secondo il parere della CENU questa zioso inaccettabile. I criteri elencati di seguito si applicano ca bisogna essere in possesso dei dati autorizzata l’emissione nell’ambien- concezione sottovaluta due elementi: dunque all’utilizzazione di piante GM necessari concernenti i diversi scenari te. Un monitoraggio per ragioni di si- a fini commerciali anche dopo che ne di danno possibili e la probabilità che curezza biologica è giudicato inutile. innanzitutto, essa parla di «rischio» è stata autorizzata l’emissione nell’am- essi si verifichino. Considerato che le Se dopo l’emissione nell’ambiente si ma esclude l’aspetto della probabili- biente: piante transgeniche, e ancor più l’am- constatano nuovi tipi di danni, essi tà, che è insito al rischio, e il fattore biente, sono sistemi altamente com- sono da imputare al sistema «natura» tempo, interessandosi unicamente a Applicazione del principio plessi, occorre procedere per tappe in quanto scatola nera (black box) e all’entità del danno. In questo modo, di precauzione nella raccolta dei dati necessari a una alle sue «imponderabilità». Queste im- essa parte dal principio che si possa valutazione adeguata dei rischi, au- ponderabilità implicano soltanto una effettuare una valutazione definitiva Nelle situazioni di rischio si applica il mentando progressivamente i fattori riserva astratta. Si suppone, con una del danno. Secondariamente, non tie- principio di precauzione. Esso impone con cui interagisce la pianta transge- «probabilità che confina con la cer- ne conto del fatto che ciò che viene di intervenire il più tempestivamente nica, da un lato, e il numero di piante tezza», che la pianta GM non produr- considerato danno è una questione possibile per limitare pericoli e danni transgeniche esposte a questa intera- rà effetti secondari non auspicati. Se, normativa, come lo sono del resto dovuti agli OGM o, se questi risulta- zione, dall’altro. contro ogni aspettativa, essi dovesse- l’accettabilità da parte di terzi e dun- no inaccettabili, per prevenirne l’insor- ro comunque manifestarsi, secondo i que l’ammissibilità di un rischio, tutti genza. È quanto sancito nell’articolo 2 Il passaggio alla tappa successiva è sostenitori del primo modello non se concetti non definibili attraverso me- della legge sull’ingegneria genetica, il consentito solo se i dati ottenuti nel- 14 ne potrebbe attribuire la responsabi- todi scientifici13. che sta a indicare che la regolamenta- la tappa ancora in corso forniscono 15
conoscenze sugli scenari di danno e dotti nell’ambiente solo gradualmente, 15 Per un approfondimento sugli organismi viven- una fase successiva le piante dovran- legittimi interessi delle società che Per concepire e condurre un program- sulla probabilità che essi si verifichino cominciando con sperimentazioni in ti degni di considerazione morale cfr. CENU, La no essere testate anche all’interno di producono piante GM. In caso con- ma di monitoraggio adeguato occorre considerate sufficienti per una valu- un sistema chiuso (laboratorio), pas- dignità dell’animale (2001), Ricerca sui primati sistemi agro-ecologici come quelli in trario non si dovrebbero, eticamente sviluppare una griglia di osservazione tazione adeguata dei rischi associati sando poi a emissioni sperimentali (2006) e La dignità della creatura nel regno ve- cui si prevede di utilizzarle a fini com- parlando, autorizzare le emissioni di efficace. Questa griglia di osservazio- alla tappa successiva e solo se detta in condizioni controllate e giungendo getale (2008). merciali, così da studiarne gli effetti su piante GM per l’impossibilità di valu- ne deve recensire con tempestività i valutazione stabilisce che questi rischi infine all’emissione a fini commerciali. 16 L’articolo 6 capoverso 1 della legge sull’inge- quel preciso tipo di ambiente e le loro tare in modo adeguato i rischi ad esse casi critici. Secondo la CENU sono ne- eventuali cui terzi verrebbero esposti Le misure di precauzione adottate in gneria genetica postula che gli organismi gene- interazioni con esso. associati. cessarie ricerche supplementari sulla sono accettabili. un sistema chiuso e nell’ambito dell’u- ticamente modificati possono essere utilizzati procedura e sulla definizione esatta tilizzazione controllata di OGM posso- soltanto in modo che essi, i loro metaboliti e i d Garantire l’indipendenza e Monitoraggio permanente dei criteri di monitoraggio. Occorre Come si può stabilire però quando i no essere progressivamente allentate, loro rifiuti non possano mettere in pericolo l’uo- della ricerca per esempio chiarire in che modo e dati raccolti sono sufficienti per de- a condizione che la valutazione di cia- mo, la fauna o l’ambiente. Lo scopo del monitoraggio è control- con quali metodi si possano ottenere cidere sull’ammissibilità dei rischi scuna tappa che si conclude stabilisca 17 C fr. in proposito Christoph Errass, Öffentliches La legge non obbliga le società che lare se sorgono effetti indesiderati e dati affidabili e significativi sulle con- cui terzi vengono esposti nella tappa che i rischi associati alla tappa succes- Recht der Gentechnologie im Ausserhumanbe- producono piante geneticamente mo- involontari ma attesi, vale a dire se seguenze a lungo termine per l’essere successiva? La risposta dipende dalla siva sono accettabili 18. reich, 2006, pag. 170 e segg. e Astrid Epiney et al., dificate e intendono metterle in com- si concretizzano gli scenari di danno umano e l’ambiente. In tale contesto posizione di fondo (cfr. punto 4.2): o si Die Ausscheidung von gentechnikfreien Gebie- mercio a mettere a disposizione di prospettati e presi in considerazione bisogna definire anche la durata del- esige che la probabilità che nella tappa Venendo all’emissione a fini com- ten in der Schweiz de lege lata et de lege ferenda, ricercatori indipendenti né la pianta ex ante nella valutazione dei rischi. Si le somministrazioni sperimentali agli successiva si verifichi un effetto nega- merciali, l’esigenza di procedere per 2011, pag. 112 e segg. GM né la pianta utilizzata per il control- tratta inoltre di verificare se i fatti os- animali ritenuta necessaria per ricava- tivo sia inferiore alla probabilità che si tappe può significare che l’autorizza- 18 Allentare questo principio di gradualità della pro- lo. Anche in caso di materiale genetica- servati corrispondono alle attese for- re dati utili alla valutazione dei rischi. manifesti un effetto positivo, oppure zione della messa in commercio debba cedura sarebbe inopportuno poiché non consen- mente modificato protetto da brevetto mulate al momento della valutazione o si stabilisce che i dati sono da consi- essere anch’essa graduale e non im- tirebbe di reagire in maniera adeguata ai rischi il privilegio della ricerca, che è sancito se è necessario adattare la valutazione. Occorre infine considerare anche i dati derare sufficienti quando è possibile mediata. Da un lato, il numero via via derivanti dall’emissione di piante GM. Una simile nel diritto dei brevetti sia svizzero sia internazionali sugli effetti inattesi del- dimostrare che i diritti e gli interessi crescente di piante e l’allungamento richiesta sarebbe in contraddizione con il fatto europeo, non comporta nessun diritto Il monitoraggio deve inoltre rilevare il le piante transgeniche, fermo restando delle entità degne di considerazione della durata di emissione aumentano che le decisioni da prendere riguardano situazio- a esigere la pubblicazione del materiale. più tempestivamente possibile gli ef- che si dovrà di volta in volta valutare in morale15 non vengono lesi con il pas- la probabilità che si manifestino effetti ni di rischio. Le società sono libere di decidere se, a fetti inattesi, come quelli risultanti in che misura e a quali condizioni i dati si- saggio alla tappa successiva e che la involontari e inattesi, siano essi rari chi, a quali condizioni e per quali scopi particolare dalle interazioni tra la pian- ano trasponibili nel contesto svizzero. lesione di questi diritti e interessi è as- o riscontrabili solo nel lungo periodo, trasmettere il loro materiale. ta e l’ambiente circostante. Anche que- sai improbabile16. Entrambe le posizio- che possono influenzare la valutazione sti effetti inattesi possono imporre un f Libertà di scelta intesa come ni presuppongono l’analisi di tutti gli dei rischi. Dall’altro, gli ambienti nei Per poter valutare adeguatamente i adeguamento della valutazione dei ri- diritto alla difesa (Abwehrrecht) ipotetici scenari di danno plausibili e quali vengono emesse le piante sono, rischi associati all’emissione di pian- schi dopo il rilascio dell’autorizzazione. della probabilità che essi si verifichino. oltre che molto complessi, anche mol- te GM, le autorità preposte al rilascio La libertà di scelta può essere intesa to diversi in ragione delle loro carat- delle autorizzazioni devono basarsi Un monitoraggio permanente è neces- come diritto alla pretesa (Anspruchs Anche la legge sull’ingegneria geneti- teristiche geografiche, topografiche, su dati scientifici. Effettuare una va- sario anche dopo aver autorizzato la recht) o diritto alla difesa (Abwehr ca, seguendo la dottrina dominante17, climatiche e di altri fattori. L’emissio- lutazione dei rischi solo sui dati forniti coltivazione a fini commerciali, da un recht). In questo contesto, il diritto parte dal principio che i dati ottenuti ne a fini commerciali richiede dunque dalle società direttamente interessate lato perché è l’unica maniera per os- alla pretesa è il diritto di poter deci- nei test di laboratorio e in serra non anch’essa una procedura graduale. all’emissione o raccolti su incarico del- servare gli effetti che si manifestano dere tra più opzioni mentre per dirit- siano sufficienti per garantire una le stesse non può chiaramente bastare. a lungo termine e dall’altro perché più to alla difesa si intende che nessuno valutazione adeguata dei rischi as- c Analisi contestuale dei rischi Avviare una ricerca indipendente dalle il numero di piante emesse aumenta, può essere costretto a scegliere una sociati all’utilizzazione nell’ambiente società e dai loro interessi è possibi- maggiore sarà la frequenza di eventi determinata opzione. Nel suo rappor- di organismi geneticamente modifi- Per una corretta valutazione dei ri- le quindi solo se è garantito l’accesso poco probabili. Solo un monitoraggio to del 2003 sull’ingegneria genetica cati (OGM). Per ridurre le incertezze schi lo studio degli effetti delle piante al materiale vegetale necessario. La permanente consente di individuare nell’alimentazione («Ingegneria ge- e acquisire le conoscenze necessarie transgeniche deve considerare para- CENU ritiene dunque che si debba per tempo questi eventi e reagire di netica applicata alle derrate alimen- a una valutazione, il legislatore esige metri pertinenti al contesto previsto trovare il modo per garantire questo conseguenza. tari. Riflessioni etiche sulla messa in 16 dunque che gli OGM vengano intro- per l’applicazione nell’ambiente. In accesso, sempre tenendo conto dei commercio di derrate alimentari e di 17
alimenti per animali geneticamente la libertà di scelta dei consumatori e 7 Valutazione etica 19 CENU, Ingegneria genetica applicata alle derrate modificati») la CENU si è espressa la libertà economica dei produttori. alimentari, Berna, 2003 (Si avverte il lettore che sulla questione della libertà di scelta19. Per questo motivo, l’autorizzazione globale nella pubblicazione in questione i termini An Per una maggioranza preponderante di emettere piante transgeniche a fini spruchsrecht e Abwehrrecht sono stati tradotti della Commissione, è l’interpretazio- sperimentali o commerciali può esse- con diritto di rivendicazione e diritto di opposizio ne della libertà di scelta intesa come re rilasciata solo se ciò non pregiudi- ne rispettivamente, ndt). Cfr. anche CENU, presa diritto alla difesa a prevalere nel set- ca l’integrità della produzione esente di posizione sull’iniziativa popolare «per alimenti tore dei generi alimentari, poiché da OGM. La garanzia della produzio- prodotti senza manipolazioni genetiche», 26 ago- questi prodotti hanno un legame par- ne esente da OGM è dunque il criterio sto 2005 ticolarmente stretto con le decisioni che regola la coesistenza tra colture che pertengono allo stile di vita perso- di piante transgeniche e colture esen- nale. Secondo la CENU è più difficile ti da OGM. Alcuni progetti di ricerca, giustificare un’imposizione a consu- tra cui il PNR 59, studiano se e in che I membri della CENU sostengono dell’equivalenza sostanziale. Secon- mare qualcosa quando gli interessati maniera si possa proteggere la pro- all’unanimità la posizione secondo do la CENU questo modello determi- non lo desiderano per ragioni perso- duzione esente da OGM in un Paese cui l’utilizzazione di piante transgeni- nistico è riduttivo e non può dunque nali – indipendentemente da quali esse come la Svizzera con una superficie che è un ambito che ci vede confrontati servire da base per una valutazione siano – piuttosto che un’imposizione agricola limitata e condizioni topogra- non con una situazione di non-sapere completa dei rischi associati alle pian- a rinunciare a qualcosa di sostituibi- fiche particolari. bensì di sapere incompleto. Ciò signi- te transgeniche. le. Pertanto, la Commissione stima fica che anche nelle situazioni in cui si che l’obbligo sancito nell’articolo 7 Se una coesistenza risulta possibile, dispone di un sapere limitato è legitti- La Commissione appoggia all’unani- della legge sull’ingegneria genetica, garantendo quindi la protezione della mo ricorrere alle analogie e alle cono- mità un altro modello di valutazione, secondo cui chiunque utilizza OGM lo produzione senza OGM, gli obblighi scenze empiriche disponibili. Queste secondo il quale è possibile in linea di può fare solo a condizione che questi di protezione che ricadono sullo Stato conoscenze sono il punto di partenza principio che le piante GM producano organismi, i loro metaboliti e i loro ri- giustificano che i costi legati alle misu- per valutare i rischi correlati agli ef- effetti involontari e inattesi a causa di fiuti non pregiudichino la libera scelta re di protezione (p. es. le restrizioni di fetti di una modificazione genetica per effetti pleiotropici, epigenetici o cu- dei consumatori, va interpretata, dal utilizzazione imposte conformemen- la pianta e per l’ambiente e ricavare mulativi. Dovendo decidere sulla base punto di vista etico, come un diritto te alle regolamentazioni in materia di così nuovi dati utili alla valutazione di un sapere incompleto ci veniamo alla difesa. In questo caso lo Stato distanze minime e di separazione dei dei rischi. a trovare di fronte a una tipica situa- deve garantire che le piante non tran- flussi di merci) siano posti a carico dei zione di rischio. È dunque impossibile sgeniche continuino a essere com- produttori di piante GM, nel rispetto Quali sono i dati necessari a una va- stabilire in maniera definitiva se una mercializzate anche quando entrano del principio di proporzionalità. lutazione adeguata dei rischi associati pianta GM è sicura o non sicura. Non in commercio piante GM, ma non ha alle piante transgeniche? La risposta possiamo fare altro che fornire indi- invece l’obbligo di garantire l’accesso dipende dal modo in cui intendiamo cazioni sui rischi, vale a dire sulla pro- a queste ultime. queste piante. La CENU distingue due babilità che si verifichino determinati modelli di valutazione. Secondo il pri- scenari di danno. g Coesistenza: garantire una mo modello, una pianta transgenica produzione senza OGM è in sostanza la somma della pianta Le conseguenze del secondo model- d’origine e delle caratteristiche nuo- lo di valutazione per l’ammissibilità La protezione della produzione esente ve introdotte mediante manipolazione dell’emissione di piante transgeni- da OGM, compresa la produzione di genetica. Sebbene vengano conside- che a fini sperimentali e commercia- sementi, è una questione di protezio- rati anche alcuni effetti pleiotropici, la li dipendono dalla valutazione della ne della proprietà, ma anche e soprat- valutazione secondo questo modello qualità del sapere incompleto e dalla 18 tutto una precondizione per garantire si basa principalmente sul concetto possibilità o meno di ampliare alme- 19
8 Raccomandazioni no gradualmente queste conoscenze – nella concezione secondo cui il va- di diligenza e introdotti valori so- Sulla base delle considerazioni ela- Questa procedura graduale va appli- 20 Queste raccomandazioni sono state approvate incomplete nonostante la complessità lore morale di una data azione è giu- glia con validità generale. Nel caso borate sin qui i membri della CENU cata anche all’autorizzazione di emis- all’unanimità in seno alla CENU. Avranno, quindi, dei fattori in gioco. dicato, caso per caso, in base alle delle piante geneticamente modifi- formalizzano all’unanimità racco- sioni a fini commerciali. Da un lato, i anche il sostegno della minoranza di membri che conseguenze che essa può generare, cate ciò significa che la loro emis- mandazioni volte a garantire una contesti ambientali sono profonda- attualmente si dice in linea di principio contraria Una minoranza ristretta della Com- vengono dapprima soppesati i rischi sione è ammissibile solo se e solo prassi eticamente legittima nel campo mente diversi; dall’altro, il numero all’emissione di piante GM, se non sarà dato se- missione parte dal principio che at- e le opportunità legati all’emissione nella misura in cui i rischi per ter- dell’emissione di piante transgeniche sempre crescente di piante GM emes- guito alle obiezioni di fondo da essi formulate. tualmente è impossibile immaginare di una pianta transgenica e si deci- zi sono considerati accettabili. Una a fini sperimentali e commerciali20. se e la maggiore durata dell’emissio- tutti gli effetti delle manipolazioni de poi se essa è moralmente giusta. larga maggioranza della Commis- ne fanno sì che si manifestino anche genetiche sulle piante e sul loro am- Secondo questo approccio, è legit- sione concorda con questo approc- L’emissione di piante GM deve es- 1 effetti considerati rari o riscontrabili biente e che così sarà probabilmente timo esporre terzi a rischi tanto più cio. sere valutata applicando in maniera solo nel lungo periodo. Le autorizza- anche in un futuro prossimo a causa elevati quanto più grande è il bene- sistematica il modello di rischio. zioni devono pertanto essere rilasciate della complessa interazione tra tutti i ficio tratto. Così, se i rischi associati gradualmente, ossia non in una sola fattori in gioco. Non potendo dunque a un caso concreto di emissione a Da questo principio emanano altre volta con validità generale. Se questa stimare i rischi, queste considerazioni fini sperimentali o commerciali sono raccomandazioni: procedura non è regolamentata per di fondo ci impongono di rinunciare superiori alle opportunità, l’emissio- legge, s’impongono adeguamenti in all’emissione di piante GM fino a nuo- ne non è ammissibile. Viceversa, se Principio di precauzione: nella 2 tal senso. vo ordine. prevalgono le opportunità, l’emissio- produzione di piante GM e nella ne deve essere autorizzata. Questo loro utilizzazione sia in laboratorio Analisi contestuale dei rischi: 4 Una grande maggioranza in seno approccio non trova sostenitori in sia nell’ambiente deve essere appli- per poter procedere a un’adeguata alla CENU considera che è in linea di seno alla CENU; cato il principio di precauzione. valutazione dei rischi è necessario principio possibile effettuare una valu- disporre di dati contestuali. Questi tazione adeguata dei rischi proceden- – nella seconda concezione, inve- Procedura a tappe: il passaggio 3 dati devono essere forniti da chi ri- do per tappe. Per decidere, in un caso ce, alcune categorie di azioni sono da una tappa a quella successiva è chiede l’autorizzazione. concreto, quando è consentito passa- considerate eticamente corrette consentito solo se si dispone di co- re alla tappa successiva, ci si basa sul (raccomandate) o sbagliate (vieta- noscenze sufficienti in merito agli 5 Garantire l’indipendenza della principio regolatorio alla base della te) indipendentemente dalle conse- scenari di danno e alle probabilità ricerca: per valutare in modo ade- valutazione: guenze che esse generano nel caso che essi si verifichino: ciò consen- guato i rischi associati alle piante concreto. Dato che l’applicazione te infatti di giudicare se i rischi che transgeniche è necessario basarsi del principio di non maleficità ren- una tappa successiva comporta (per sui dati di ricerche indipendenti. Si derebbe impossibile qualsiasi azio- terzi) sono accettabili. devono dunque studiare i modi per 20 ne, vengono imposti alcuni obblighi sancire giuridicamente e garantire 21
Immagini: Agosto 2012 Copertina Atelier Bundi Editore: Commissione federale d’etica per la biotecnologia nel settore non umano CENU Pagina 3 Clinton Shock Pagina 4 Atelier Bundi Redazione: Ariane Willemsen, segretaria della CENU Pagina 5 Atelier Bundi c / o Ufficio federale dell’ambiente UFAM Pagina 6 Links: Atelier Bundi CH-3003 Berna Destra: Robert Davies / tel. +41 (0)31 323 83 83 shutterstock.com fax +41 (0)31 323 03 69 Pagina 7 Atelier Bundi ekah@bafu.admin.ch Pagina 8 Atelier Bundi l’accesso al materiale genetico per tire la protezione della produzione 21 Rimane da chiarire a chi spetti la responsabilità Pagina 9 Sinistra: Atelier Bundi Traduzione: Chiara Francese-Marinolli, in la ricerca indipendente, nel rispetto esente da OGM, comprese le se- di garantire l’accesso ai dati indipendenti neces- Destra: quattromaiali / photocase.com collaborazione con il Servizio linguistico italiano dei legittimi interessi di protezione menti. Le regole che disciplinano la sari alla valutazione dei rischi e chi debba farsi Pagina 10 Atelier Bundi dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) della proprietà intellettuale21. coesistenza tra le due forme di pro- carico dei costi per la raccolta di questi dati Pagina 11 Sinistra: Atelier Bundi duzione devono essere formulate in Destra: Atelier Bundi Grafica e layout: Atelier Bundi AG, Boll Monitoraggio: per poter rilevare 6 maniera da garantire questa prote- Pagina 12 Sinistra: piskota / shutterstock.com tempestivamente effetti involonta- zione. I costi supplementari che ne Destra: schoelzy / photocase.com La versione cartacea del presente rapporto è ri non auspicati e inattesi di piante derivano per la produzione devono Pagina 13 l i g h t p o e t / shutterstock.com disponibile in lingua francese, tedesca e inglese. GM emesse nell’ambiente e poter essere a carico dei produttori delle Pagina 14 Atelier Bundi adattare opportunamente la valu- piante transgeniche, nel rispetto del Pagina 15 Atelier Bundi Riproduzione autorizzata con indicazione della tazione dei rischi è necessario svi- principio di proporzionalità, poiché Pagina 16 Nordreisender / photocase.com fonte. I diritti di riproduzione delle immagini luppare una griglia di osservazione gli obblighi di protezione prevalgo- Pagina 17 Atelier Bundi devono essere richiesti separatamente. efficace. La CENU ritiene necessario no sugli interessi dei produttori di Pagina 18 Atelier Bundi svolgere ulteriori lavori di ricerca e piante transgeniche, dai quali si può Pagina 19 tm-media / shutterstock.com riflessione per capire come poter ri- esigere che rinuncino alla produzio- Pagina 20 Sinistra: Hindemitt / photocase.com cavare dati attendibili e significativi ne OGM. Destra: Atelier Bundi anche sugli effetti a lungo termine e Pagina 21 Atelier Bundi sugli eventi considerati rari. L’inte- 8 Sostegno pubblico alla ricerca: Pagina 22 Sinistra: Atelier Bundi grazione di dati provenienti da altri se il sostegno pubblico alla ricerca Destra: PROJEKTOGRAF / Paesi può rivelarsi molto utile, ma applicata si focalizza eccessivamen- shutterstock.com va dapprima chiarito con la massi- te sulla promozione di una tecno- ma cura se e come questi dati pos- logia specifica (nel nostro caso sano essere trasposti nel contesto l’ingegneria genetica), si corre il ri- specifico della Svizzera. schio di trascurare altre tecnologie Schweizerische Eidgenossenschaft e altri metodi molto promettenti. La Confédération suisse Libertà di scelta e protezione 7 CENU sottolinea dunque l’importan- Confederazione Svizzera della produzione senza OGM: za di non impiegare i finanziamen- Confederaziun svizra per assicurare la libertà di scelta ti pubblici solo in un senso o solo Commissione federale d’etica per dei consumatori, intesa come dirit- in favore delle tecnologie, bensì di la biotecnologia nel settore non to alla difesa (e per proteggere la tenere conto anche delle esigenze umano CENU 22 diversità genetica) occorre garan- sociali.
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