ECONOMIA MONETARIA ECONOMIA MONETARIA - UNIBG
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Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 © AnnaMaria Variato a.a. 2017‐2018 Economia Monetaria Presentazione 9 Crisi recenti e instabilità finanziaria © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 1
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Temi della presentazione 1. Nuovi quesiti sollevati dalla crisi 2. Il ruolo della finanza nella macroeconomia (teoria) 3. Il ruolo della finanza nelle crisi precedenti e in quella attuale (storia) – Crescita del potere della finanza – Prodromi della crisi – Dalla crisi del 2007 a oggi 4. L’efficacia dell’interpretazione di mainstream 1. NUOVI QUESITI SOLLEVATI DALLA CRISI © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 2
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 I recenti accadimenti a livello internazionale rendono evidente che la finanza può svolgere un ruolo destabilizzante Il continuo susseguirsi delle crisi che sono caratterizzate da ricorrenza, profondità/durata, contagio desta preoccupazione e solleva importanti quesiti • Che cosa provoca le crisi finanziarie? • Come si trasmettono sui mercati internazionali? • Quale impatto hanno sull’economia mondiale? • E’ possibile prevenirle? • Quali sono i rimedi? Come si rappresentano? Come si interpretano? (quali teorie) (che cosa è rilevante) © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 3
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 La crisi e il ruolo della finanza nel capitalismo attuale I media hanno definito giustamente gli eventi accaduti dopo il 2007 una «crisi finanziaria» La finanza colpevole? La risposta a questo quesito è tutt’altro che scontata e richiede di misurarsi (almeno) con tre aspetti fondamentali Il rapporto fra dimensione Il ruolo delle reale e istituzioni dimensione nell’economia finanziaria dell’economia Il ruolo della finanza nell’economia © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 4
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 • ? Fondamentalmente una crisi da «sovra‐ accumulazione» (creazione di eccesso di capacità produttiva e di produzione in alcuni settori chiave) • ? Gli shock finanziari hanno semplicemente determinato il suo sviluppo • ? Ipertrofia delle attività finanziarie e dei mercati (i dati del McKinsey Global Institute suggeriscono un netto contrasto fra il tasso di crescita del PIL mondiale e quello di crescita delle attività finanziarie) © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 5
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Nelle economie capitaliste avanzate si è verificato un prevalere del «capitale finanziario» su quello economico, sociale e politico Le poste in gioco sono molto alte: la crisi si è infatti svolta in un contesto in cui: • A livello mondiale le relazioni politiche ed economiche stanno fortemente cambiando: – Declino della egemonia statunitense – Profonda crisi economica politica e sociale dei paesi europei – Crisi economica e politica in Giappone • Contesto radicalmente nuovo nel quale a livello globale la società entra in un’era di dissipazione delle risorse e di cambiamento climatico 2. IL RUOLO DELLA FINANZA NELLA MACROECONOMIA (TEORIA) © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 6
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Miti e certezze nei mercati finanziari Mito Negativo Certezza 1: I mercati finanziari sono nelle mani di pochi I mercati finanziari sono manipolatori e di molti costituiti da risparmiatori e operatori senza scrupoli operatori che svolgono attività speculative Certezza 2: Mito Positivo Il mantenimento della I mercati finanziari sono stabilità finanziaria è efficienti diventato più complesso negli ultimi anni Instabilita’ come effetto endogeno della dinamica economica Inscindibilità di aspetti reali e finanziari dell’economia Conflittualità potenziale fra dimensione micro e macro Instabilità come effetto dell’interazione fra struttura dell’economia (fondamentali) e aggiustamenti automatici di mercato © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 7
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Lo Stato Patrimoniale Debiti Attività Capitale Proprio Una rete di relazioni di bilancio © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 8
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Il conflitto micro/macro I risparmiatori sono razionali I mercati finanziari sono concorrenziali Il meccanismo che lega remunerazione e produttività ha effetti incentivanti Il mercato premia la capacità innovativa Situazioni che implicano prezzi inefficienti Alternanza di Uso distorto euforia e panico informazione La legge del gregge Errore umano: Liquidità frode e ignoranza insufficiente Mercati poco concorrenziali Il contagio © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 11
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Ruolo dei fondamenti dell’economia • Errori di politica economica • (1929, Asia 1997, Brasile 1998) • Politiche corrette ma non adeguatamente anticipate • (Usa 1994 da cui è scaturito Messico 1995) • ruolo della comunicazione e rischio di azzardo morale (USA 1987, Giappone 1989) In definitiva che cosa ha causato le recenti crisi finanziarie? Eccessivo Appetito per il rischio Errata valutazione Fragilità finanziaria del rischio Paesi emergenti Convergenza reale e divergenza finanziaria a livello globale © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 12
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Se mai qualcuno dovesse pensare Smith 1791 che gli economisti fossero distratti riguardo al tema crisi finanziaria… Veblen 1904 Luxemburg 1913 Schumpeter 1934 Hawtrey 1920 Wicksell 1898 Fisher 1931 Keynes 1936 Galbraith 1980 Breit 1933 Kalecki 1937 Shiller 2000 Steindl 1941 Minsky 1964 Kindleberger 1989 © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 13
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 3. IL RUOLO DELLA FINANZA NELLE CRISI PRECEDENTI E IN QUELLA ATTUALE (STORIA) 3.1. Aspetti preliminari • Le crisi finanziarie hanno un momento iniziale spesso preceduto da crisi di sovra‐accumulazione e sovra‐produzione • La transizione da una fase espansiva ad una di un boom economico è spesso trainata da una espansione del credito bancario concesso a condizioni progressivamente più allentate • L’euforia finanziaria è la pre‐condizione per ulteriori «bolle» – Materie prime/commodities – Mercati azionari – Negli USA abbastanza presto anche nel mercato immobiliare • Le crisi di sovra‐produzione sono innescate quando in un dato mercato l’euforia viene sostituita dall’ansia: iniziano le vendite a catena e prendono piede «runs» e panici © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 14
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 3.1. Aspetti preliminari • L’emergere su larga scala di una ipertrofia della finanza e della accumulazione spuria ebbe una prima drammatica battuta d’arresto nel 1929 – «il venerdì nero» di Wall Street – Il collasso del sistema bancario nel 1932 • Finanza ridimensionata politicamente negli USA con il New Deal, e in Europa con la Seconda Guerra Mondiale • A partire dagli anni ‘70, nelle economie capitaliste – Ricomparsa del capitale che richiede interessi e dividendi (il capitale finanziario) – Progressiva restaurazione dei mercati finanziari – Riassetto delle relazioni di potere attorno a capitale finanziario concentrato (grandi giocatori) 3.2 La ricomparsa e l’ascesa del potere della finanza • Accumulazione di moneta in cerca di valorizzazione al difuori della produzione, maggiore crescita dei mercati finanziari • L’accumulazione di profitti segna il successo dell’accumulazione – Riduzione delle condizioni favorevoli all’investimento nella produzione (in senso stretto) – Caduta della profittabilità e domanda insufficiente insieme • Riconfigurazione delle relazioni di potere intorno al capitale finanziario – Thatcher & Reagan – Liberalizzazione completa dei flussi finanziari e degli investimenti – Washington Consensus (FMI, Banca Mondiale, Governo USA) – Creazione del WTO © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 15
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 3.2 La ricomparsa e l’ascesa del potere della finanza • Ricomparsa del capitale monetario concentrato fuori dalla produzione – Profitti non reinvestiti delle TNC US dalla fine degli anni ‘60 in avanti – Riutilizzo dei profitti generati dalla vendita del petrolio dopo il 1974 – Flussi di interessi provenienti dal debito dei paesi del Terzo Mondo • Tardi anni ‘70, contemporaneamente si raggiunge il limite alla crescita dei fondi pensione negli USA, paesi anglosassoni e Giappone • Due processi interconnessi – Concentrazione finanziaria e centralizzazione – Liberalizzazione finanziaria e globalizzazione della finanza 3.2 La ricomparsa e l’ascesa del potere della finanza • L’appello del capitale finanziario a favore di mercati dei capitali deregolamentati e liberalizzati si è accentuato nel periodo successivo al 1975 post‐stagflazione – Programmi di liberalizzazioni lanciati da Reagan e Thatcher (1978) – 1981 creazione di un regime ad elevati tassi di interesse monetari che incomincia a consolidarsi (calibrarsi) nel 1988 – Il Big Bang è UK 1987 – Al di fuori dell’OCSE, nei paesi del Terzo Mondo ed economie emergenti liberalizzazione finanziaria che viene imposta da FMI e Banca Mondiale • Negli USA significativa alterazione della distribuzione del reddito © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 16
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 3.3. Dagli anni 1980 agli anni 2000 • Inizio di una serie ininterrotta di crisi finanziarie • Prima ondata di crisi dei debiti sovrani che in realtà sono crisi bancarie da sovra‐esposizione – Intervento finanziario US in Messico nel 1982 – Salvataggio banche internazionali con ristrutturazione del debito • 1982‐1984 crisi bancarie americane determinate da «debito tossico» – Penn Square, Continental Illinois… – Si introduce il tema «too big to fail» (Paul Volcker) • 1990‐1991 prima fase di crisi legate al mondo immobiliare – Bail‐out della Savings & Loans USA – Giappone contemporaneo crash del mercato immobili e mercato azionario con effetti persistenti © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 17
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 3.3. Dagli anni 1980 agli anni 2000 • La speculazione valutaria e in titoli di Stato è il tratto distintivo delle crisi successive che coinvolgono America Latina e Asia – Messico 1994‐1995 – Tailandia e Indonesia (Giugno 1997) • Ritiro dei depositi da parte delle banche straniere causa della crisi coreana (Ottobre 1997) • Crisi finanziaria russa (1998) • Aumento degli effetti «di ritorno» sugli USA – Nell’ottobre del 1997 il crollo di Hong Kong contagia Wall Street – Settembre 1998 bail‐out dell’hedge fund LTCM • 2000 crash del Nasdaq («dot com bubble») © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 18
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 Forte cambiamento nella distribuzione del reddito e nelle relazioni capitale/lavoro • Alterazione della distribuzione: Effetto «meccanico» determinato dalle ineguali possibilità di «risparmio» che determinano incremento della quota «reddito da capitale» • Alterazione del rapporto strutturale capitale/lavoro: – Nuove forme di intensità del lavoro – Crescente precarietà – Nuove tecniche per incrementare il profitto a danno della clientela debole («low cost») – Uso estensivo dell’esternalizzazione e spostamento della produzione verso paesi a basso salario © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 19
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Possibili cause e conseguenze • Causa reale: – Nuove forme di management e tema della «corporate governance» – Raddoppio della forza lavoro a livello mondiale e effetto «salario cinese» • Causa finanziaria – Entrata della Cina nel WTO (2001) – Allargamento ad Est dell’UE (2002) • Conseguenze – Parziale ripresa dei tassi di profitto – Incremento della (insufficiente) domanda finale dei consumi basati sul salario – Mancata crescita della quota degli investimenti su PIL nelle economie capitaliste avanzate Le dicotomie della dinamica della crescita negli Crescita trainata anni 1990‐2000 dalle esportazioni nelle economie emergenti sostenute anche da capitali stranieri Effetti Cina: Crescita trainata dal 1. Pressione salariale debito nei paesi 2. Domanda materie occidentali sviluppati prime 3. Flussi monetari Percorso di crescita non omogeneo, ed emergere di due regimi complementari di crescita + effetto peculiare della crescita cinese © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 20
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Le dicotomie della dinamica della crescita negli anni 1990‐2000 Sia in termini fisici, sia in termini di sub‐ fornitura (Cina); Forte crescita PIL delle Elevati surplus economie emergenti commerciali dotate di materie Crescita del PIL elevata prime e commodities in paesi dove il reddito (Brasile) è molto concentrato Accumulazione del capitale industriale Il processo di nelle economie accumulazione diventa emergenti un processo trainato «dall’esterno» Le dicotomie della dinamica della crescita negli anni 1990‐2000 Emergere di forti squilibri di bilancia commerciale Scarso potere Deficit commerciale contrattuale degli USA cronico degli USA che sul tasso di cambio può essere tale solo cinese (ma è davvero il per il ruolo peculiare punto?) del dollaro nei mercati valutari Nelle economie sviluppate e soprattutto USA © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 21
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 3.4. Emergere della fragilità, salvataggi e prolungamento del regime trainato dal debito • Il capitale finanziario rallenta la propria crescita, accentuando le contraddizioni strutturali preesistenti delle economie avanzate • La soluzione al problema diventa la creazione di un debito massiccio sostenuto dalla «securitisation» (titoli derivati) • Dalla metà degli anni ‘90 il regime trainato dal debito si consolida con un cambiamento qualitativo nel 2001 (prevalgono famiglie su imprese) • Irlanda e Spagna casi significativi • Sovra‐accumulazione nascosta nel settore automobilistico e massiccia sovra‐produzione nel settore costruzioni © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 22
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 3.5. Il ruolo delle banche • Le principali banche (che in realtà sono dei conglomerati finanziari diversificati) hanno: – influenzato le politiche monetarie e finanziarie ad ogni passaggio della crisi – spinto i governi ad attuate tagli fiscali e politiche di austerità – resistito con successo a qualsiasi forma di nuova regolamentazione • Nell’attuale corso della crisi continui episodi di speculazione sulle commodities chiave – Agosto 2007 su petrolio – A seguire su commodities alimentari – Attualmente su metalli in corso di esaurimento 3.5. Il ruolo delle banche • La stretta relazione fra capitale bancario altamente concentrato e lo Stato risale a molto tempo fa • Tuttavia è stata una relazione in cui i rapporti di forza erano comunque favorevoli allo Stato • Attualmente è invece la finanza ad avere il sopravvento © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 23
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 3.5. Il ruolo delle banche • Alcuni passaggi chiave del mutamento nella relazione Stato/finanza – Offshore banking consentito nella City a partire dalla metà anni ‘60 – 1982‐84: primo annuncio della dottrina «too big to fail» da parte della Fed e FDIC – Privatizzazione delle banche nazionali in UE – Indipendenza della BCE (1992) e della Bank of England (1997) «… per prevenire interferenza politica» – 1999 ripudio definitivo del Glass‐Steagall Act 3.6. Le banche al centro della crisi e ostacolo all’uscita • Le banche divengono soggetto che si appropria di parte del surplus – Acquisizione di azioni e obbligazioni – Creazione di credito bancario – Credito bancario e operazioni annesse • Potenzialmente la più pervasiva forma di capitale fittizio – Fortemente alimentato dall’espansione del mercato delle proprietà immobiliari e dal debito pubblico – Accentuato dal mutamento qualitativo legato alla securitisation e al mercato del credito interbancario – Viziato dall’esistenza del «sistema bancario ombra» (shadow banking system) © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 24
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 3.6. Le banche al centro della crisi e ostacolo all’uscita • Forte tensione determinata dal fatto che le banche sono il punto di convergenza tra: – funzione creditizia fondamentale – funzione di «appropriazione del valore» nei mercati finanziari che porta alla centralizzazione della moneta • Le banche sono comunque imprese e dunque sono soggette sia a corporate governance che a valorizzazione standard (azionisti) – Dipendenza dai tassi di interesse in qualunque declinazione – Commissioni e costi • Poiché le banche hanno provocato danni economici legati alla parte relativa ad erogazione credito – Sorveglianza delle Banche Centrali – Legislazione sulle banche e altri intermediari finanziari • Ma alla fine degli anni 1990 nuova ondata di deregolamentazione 3.7. Il ruolo delle banche commerciali • Non sono le uniche istituzioni che centralizzano il capitale monetario • Alla fine degli anni 1970 si diffondono altri agenti – Fondi Pensione – Compagnie di assicurazione • Le banche commerciali affrontano una competizione crescente e si incamminano in un processo di nuove attività che sono però attività tipica di altri giocatori • Le banche si trasformano – Negli USA alla fine degli anni 1970 viene meno la separazione fra banche commerciali e banche di investimento – Nell’Europa continentale il processo di privatizzazione comincia a metà degli anni 1980 © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 25
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Competizione fra conglomerati finanziari • Global retail banking, investment banking & securities firms (US Big Four: J.P. Morgan Chase, Citigroup, Bank of America, Wells Fargo; UK: Barclays, HSBC.) – possiedono un “retail banking arm”, ovvero affiliate che raccolgono depositi bancari – offrono credito commerciale stricto sensu – sono coinvolte a molti livelli di mutui casa (mortgage) – attuano wealth management – hanno affiliate che effettuano operazioni altamente speculative smili a Hedge Fund • In Europa continentale “banche universali” con lo stesso profilo (Germania: Deutsch Bank; Francia: BNP Paris Bas, Société générale; Svizzera: UBS; Spagna: Santander; Italia: Unicredit) • Banche di investimento (Goldman Sachs, Morgan Stanley, Lehmann) • Compagnie di assicurazione (AIG, Generali, …) Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 26
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Alcuni dati • Nel 2004 Citigroup (vedi Lucy Komisar, Citigroup, a Culture & History of Tax Evasion, New York, 2006) – operava in 100 Paesi, with $1220 miliardi in asset (in ampia misura prestiti) e oltre $100 miliardi di crediti verso clienti detenuti in conti privati – dichiarato reddito netto di $17 miliardi • Citigroup copre tutti i maggiori ambiti finanziari – US & global client banking (loans & credit cards) – US & global corporate and investment banking – US & global wealth management (Citigroup Private Bank & Smith Barney Investment) – Asset Management and « Alternative Investments » • Citazione dal Rapporto annuale del 2009: – «The 2009 results underscored the importance of Citi’s strong global position. Approximately 50% of our revenues came from markets outside North America. Our businesses in these markets generally performed very well » – Effetto della liberalizzazione e globalizzazione della finanza Risposte USA e UK • Guerre in Afghanistan e Iraq • Fed instaura un regime di bassi tassi di interesse monetari • Flussi monetari verso mercati finanziari US & UK determinati dai surplus degli altri Paesi • Regime di crescita interamente basato sul debito con espansione costruzioni, proprietà immobiliari, indebitamento famiglie (principali locomotive della produzione industriale) • Conglomerati finanziari liberi di sviluppare “sistema bancario ombra” © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 27
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 La formazione delle bolle speculative • 1990‐92: crisi sostanzialmente legata ad aspetti endogeni del mercato immobiliare • 2002‐07: ampiamente determinata da “innovazioni finanziarie” sul larga scala (in particolare cartolarizzazioni) • “Sub‐prime”, contratti quasi‐fraudulenti nel mercato immobiliare: liquidità bassa o molto bassa 3.8. L’esordio della crisi: USA 2007 La crisi economica del 2008-20?? ha avuto avvio dai primi mesi del 2008 in tutto il mondo in seguito a una crisi di natura finanziaria scoppiata nell'estate del 2007 (originatasi negli Stati Uniti con la crisi dei subprime). Tra i principali fattori della crisi figurano: • alti prezzi delle materie prime (petrolio in primis), • crisi alimentare mondiale, • elevata inflazione globale, • minaccia di una recessione in tutto il mondo • crisi creditizia con conseguente crollo di fiducia dei mercati borsistici. © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 28
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Tratti salienti della Crisi dei mutui subprime del 2007-2008 • bolla immobiliare, • bassi tassi di interesse iniziali, • cartolarizzazioni spregiudicate, • sistema bancario ombra con crescita abnorme della leva finanziaria, • assenza di regolamentazione, • conflitti di interesse interni alle agenzie di rating Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 29
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 La propagazione della crisi: USA 2008 Alla crisi finanziaria scoppiata nell'agosto del 2007 sono seguite: • una recessione, iniziata nel secondo trimestre del 2008 • una grave crisi industriale (seguita al fallimento di Lehman Brothers il 15 settembre) scoppiata nell'autunno dello stesso anno - di proporzioni più ampie che nella grande depressione - con una forte contrazione della produzione e degli ordinativi Meccanismi di propagazione della crisi In seguito al dissesto dei mutui subprime • azzeramento del valore dei titoli cartolarizzati • crisi di liquidità per le banche, • annullamento del mercato interbancario, • crollo delle Borse, • alcune banche o istituzioni finanziarie sono fallite (LB) o sono state nazionalizzate o salvate con interventi ad hoc delle autorità di Governo (FM & FM). © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 30
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 31
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 32
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Il contagio della crisi: mondo 2009 La crisi dagli Stati Uniti si è diffusa al mondo intero attraverso il sistema delle interdipendenze finanziarie e reali. L'anno 2009 ha poi visto una crisi economica generalizzata, pesanti recessioni e vertiginosi crolli di Pil in numerosi paesi del mondo e in special modo nel mondo occidentale. Terminata la recessione nel terzo trimestre 2009, tra la fine dello stesso anno e il 2010 si è verificata una parziale ripresa economica. Radicamento della crisi La crisi, inizialmente solo finanziaria, è diventata reale in seguito all’operare dei classici meccanismi di trasmissione: - credit crunch, - effetti ricchezza, - effetti sulle aspettative di famiglie e imprese, - maggiore avversione al rischio e preferenza per la liquidità, - moltiplicatore del reddito, - commercio internazionale © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 33
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Variazioni del Pil anno 2009 © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 34
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Debito/Pil anno 2010 La crisi si trasferisce dal settore privato a quello pubblico fino a determinare l’insolvenza, il default degli Stati. Tradizionalmente i default successivi a una grande crisi finanziaria hanno riguardato soprattutto Paesi in deficit nei conti con l’estero in seguito alla crisi delle bilance dei pagamenti. Tuttavia nella crisi attuale il rischio di insolvenza si è manifestato anche a causa del lievitare dei disavanzi fiscali dei bilanci pubblici. © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 35
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 In altre parole ciò che sta succedendo oggi nel mondo è tutt’altro che inusuale, ed era ampiamente prevedibile data l’ampiezza e la portata della crisi il problema è dato dall’eccesso di debiti (privati e pubblici) che in qualche modo devono essere smaltiti, il che pone la questione della ripartizione dei costi dell’aggiustamento che comunque è necessario per consentire una ripresa Non è un caso che le crisi siano accompagnate inevitabilmente da conflitti sociali, politici, tra Stati, e talvolta da guerre. … Il prezzo delle priorità in condizioni di crisi Nella difficile situazione determinatasi, tendenzialmente peggiore di quella del 1929, le autorità di governo sono intervenute anzitutto per evitare che la crisi di liquidità portasse al fallimento delle banche e delle istituzioni finanziarie. L’obiettivo primario è stato quindi quello di salvaguardare l’esistenza del sistema finanziario stesso, condizione fondamentale per evitare il collasso dell’intero sistema economico. © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 36
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 La storia delle (grandi) crisi finanziarie ci insegna che esse sono tutte caratterizzate da una sequenza di eventi molto simile: Aggravamento del peso del Crisi reale ed debito avvio alla pubblico Illiquidità e recessione insolvenza Scoppio bolle delle banche speculative in (credit un comparto crunch) finanziario Si trasforma consapevolmente ed esplicitamente debito privato in debito pubblico Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 37
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 38
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 Fonte: Chesnais Seminario Unibg 2011 © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 39
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Dalle banche… alle banche… L’innalzamento dei tassi di interesse ha determinato una caduta del valore dei titoli di Stato le banche hanno bisogno di ricapitalizzare, ma gran parte di questi titoli hanno difficoltà a trovare sono detenuti da banche, finanziamenti, dato che il cui attivo perde valore anche gli Stati stanno riducendo i loro deficit. le quotazioni di Borsa il rischio di insolvenza delle banche scendono delle banche sale Scenari possibili… Vi sono tutti gli elementi per innescare una ulteriore recessione (già conseguente all’impatto reale persistente (triple dip), determinata dalla combinazione di: ulteriori restrizioni del credito riduzione delle riduzione della Diffusione di bancario, quotazioni di ricchezza crisi di fiducia e interdipendenze politiche fiscali determinate da Borsa, finanziaria delle maggiore finanziarie e restrittive, volte innalzamento soprattutto famiglie avversione al reali a livello a ridurre rischio dei tassi di delle azioni (contrazione dei rischio mondiale di insolvenza interesse e crisi bancarie consumi) di liquidità delle banche (fase II) © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 40
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 4. L’EFFICACIA DELLE INTERPRETAZIONI DI MAINSTREAM A proposito del fatto che il fallimento dei debiti sovrani dovrebbe essere una pratica poco attuata dagli Stati, che poi non trovano più credibilità… Foreign Public Debt: 1800-2006 % Countries Default or Restructuring Percentuale di Paesi Anno Source: Reinhart e Rogoff (2008) © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 41
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Capital Mobility and Incidence of Bank Crisis: All countries 1800-2007 % of contries experiencing crisis, cumulative 3 years (right axis) Indice di mobilità dei capitali Capital Mobility Quota (left axis) Source: Reinhart e Rogoff (2008) A proposito degli effetti benefici della mobilità dei capitali Lenght of Default episodes: 1800-2006 relative frequency 1946-2006 169 episodes Median 3 years 1800-1945 127 episodes Median 6 years Source: Reinhart e Rogoff (2008) A proposito del successo nello stabilizzare la finanza mondiale… Abbiamo tutti bisogno della Troika che ci aiuti a non sbagliare © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 42
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Currency crashes: share of contries showing annual depreciation higher than 15%: 1800-2006 Napoleonic Wars Source: Reinhart e Rogoff (2008) A proposito del ruolo stabilizzante dei tassi di cambio flessibili Variety of crisis: 1800-2006 Average number of crisis per country 5 years average Asia Tutti i Paesi Source: Reinhart e Rogoff (2008) A proposito del fatto che realtà e ceteris paribus non vanno d’accordo © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 43
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 • E’ una crisi «a tutto tondo»… … non solo di tipo economico Che cosa sappiamo… Quando una crisi finanziaria prende piede… Sensitività della componente reale è funzione della fragilità finanziaria La valutazione del rischio è funzione della complessità La liquidità è una variabile incerta Il contagio è un fenomeno qualitativo © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 44
Economia Monetaria a.a. 2018‐2019 Recuperare la stabilita’? • Rafforzare mercati finanziari • Rafforzare solidità delle banche • Migliorare mercati internazionali dei capitali revisione istituzionale • Politiche macroeconomiche • Migliorare strumenti di analisi • Diffondere una diversa cultura del comportamento individuale Tipi di derivati da cui sono scaturiti i derivati di terza generazione • Swap pronti contro termine • Hedge copertura • Asset backed con attività reale a monte © Prof. AnnaMaria Variato 5/2015 45
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