DISTURBI DEL SONNO Dr. Maddalena Duca Neuropsichiatra Infantile
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SONNO Grande funzione vitale per l’equilibrio fisico e lo sviluppo psicologico. Da 0 a 3 anni maturazione fino alla struttura dell’adulto. Il sonno lento profondo (chiamato sonno calmo nel neonato) assicura il recupero sul piano fisico ed è implicato in alcune tappe della memorizzazione. Sonno paradossale o REM (agitato nel neonato), è quello dei sogni, permette il recupero fisico, la regolazione delle emozioni e la memorizzazione degli apprendimenti.
SVILUPPO DEL SONNO Neonato dorme 16-17 ore al giorno. In un neonato si riconoscono 4 stadi di vigilanza: Sonno agitato: si muove spesso, sorride, presenta movimenti oculari rapidi, attività cardio-respiratoria irregolare, il neonato si addormenta in questo stadio. Sonno calmo: segue il sonno agitato, il piccolo non si muove, attività cardio-respiratoria regolare, gli occhi sono immobili e dorme profondamente. Veglia calma: il piccolo è calmo, gli occhi sono aperti, guarda i volti dei familiari, attività cardiorespiratoria regolare. Veglia agitata: segue la veglia calma, il bambino è meno attento e reagisce di meno a chi gli si rivolge, può succhiare il pollice o piangere, attività cardiorespiratoria irregolare.
SVILUPPO DEL SONNO NEI PRIMI ANNI DI VITA Il sonno si trasforma rapidamente in questi anni. Nei primi tre mesi il sonno agitato dei primi giorni, intervallato da movimenti corporei rapidi, viene sostituito dal sonno più stabile, chiamato sonno paradossale o REM ai tre mesi. Dai 3 mesi compare il sonno calmo come nell’adulto (fase I e II lento leggero e fase III lento profondo). A 6 mesi l’addormentamento avviene come nell’adulto in sonno calmo. Un bambino a quest’età dovrebbe dormire per tutta la notte ( in gergo si dice “fa le sue notti”). Ai 9 mesi la struttura somiglia a quella dell’adulto: sonno lento profondo stabile per le prime tre-quattro ore mentre il sonno lento leggero e REM predominano nella seconda parte della notte.
SVILUPPO DEL SONNO TRA 6 E 12 ANNI Il sonno in questo periodo di vita è molto profondo e questo può favorire la comparsa dei comportamenti anomali in sonno: terrori notturni, sonnambulismo ed enuresi. Il sonno è molto stabile e i risvegli notturni sono molto brevi.
SONNO NELL’ADOLESCENTE Diminuzione del sonno lento profondo e aumento di quello leggero senza modificazione del tempo totale di sonno. Gli adolescenti mostrano un’ ipersonnia fisiologica, un maggior bisogno di sonno. Tendenza naturale ad un ritardo di fase (ritardo nelle ore di addormentamento e risveglio).
PISOLINI A 6 mesi 3 (mattino, dopo pranzo e alla fine del pomeriggio). A 9-12 mesi 2 (mattino e dopo pranzo). Quello del dopo pranzo solitamente scompare tra 3 e 6 anni. Il permanere del sonnellino pomeridiano in epoche successive può far pensare a deprivazione di sonno notturno o ipersonnia.
MECCANISMI DI REGOLAZIONE DEL CICLO VEGLIA-SONNO Il nucleo soprachiasmatico è la sede dell’orologio biologico, è regolato sulle 24 ore dall’alternanza notte giorno; permette l’attivazione dei sistemi di veglia durante il giorno ed è responsabile dell’organizzazione circadiana del nostro stato di vigilanza. L’addormentamento invece è indotto dal sistema antiveglia che è mediato dalla serotonina. L’adenosina inibisce la veglia accumulandosi durante il giorno. La caffeina inibisce l’adenosina impedendo l’addormentamento. Processo omeostatico: la profondità e la durata del sonno dipendono dalla durata e la qualità della veglia precedente.
MECCANISMI DI REGOLAZIONE DEL CICLO VEGLIA-SONNO
MECCANISMI DI REGOLAZIONE VEGLIA SONNO Nel sonno REM inoltre interviene l’acetilcolina che determinano l’instaurarsi dei movimenti oculari rapidi (corteccia-ponte-bulbo proiezioni ascendenti) e dell’atonia muscolare (corteccia- ponte-bulbo proiezioni discendenti). Le reti sonno lento-sonno REM funzionano come un pacemaker: un’ alterazione reciproca regola il ciclo del sonno.
DISTURBI DEL SONNO IN ETÀ EVOLUTIVA Disturbo Prevalenza Insonnia 20-30% Disturbi respiratori in sonno 2-3% Ipersonnie 0.01-0.2 % Disturbi del ritmo circadiano 7% Parasonnie 25% Disturbi del movimento legati al 1-2% sonno
INSONNIA IN ETÀ EVOLUTIVA: CAUSE ADHD (anche conseguenza) Irritabilità Sovrappeso Incidenti-traumi Disturbi psichiatrici
INSONNIA Età > 6 mesi Difficoltà a iniziare, a mantenere o a consolidare il sonno. Opportunità ed orario adeguati. Almeno tre sere alla settimana per almeno tre mesi. Ricadute sul funzionamento diurno del bambino e/o della famiglia, possibili problemi comportamentali.
INSONNIA Primo anno di vita: insonnia comportamentale, allergie, intolleranze, RGE. Età prescolare: Insonnia comportamentale, parasonnie NREM, paure all’addormentamento, OSA. Età scolare: parasonnie NREM, paure all’addormentamento, RLS. Adolescenza: social jet lag; disturbi del ritmo circadiano.
CASO CLINICO Lea, 2 anni, vivace, capricciosa. Si oppone molto ai suoi genitori, rifiuta di andare a letto e si addormenta tardi. Una volta addormentata, si risveglia ed esige la presenza dei genitori. La mamma la lascia dormire al mattino, I ritmi sonno-veglia sono irregolari. Si consiglia ai genitori di mostrarsi più fermi, di svegliare la bambina progressivamente più presto al mattino (anche se non ha dormito la notte) poi di stabilire il risveglio al mattino alle 8 con lo scopo di rendere quando più stabili gli orari di addormentamento.
PAURE ALL’ADDORMENTAMENTO 73% dei bambini tra 4 e 12 anni. Il progredire delle acquisizioni cognitive contribusce a questo disturbo. La presenza di una figura di riferimento all’addormentamento riduce il sintomo, ma può creare un circolo vizioso. E’ importante parlarne con il bambino durante il giorno e stabilire delle routine. Trattamento cognitivo-comportamentale con rinforzi positivi.
PARASONNIE (IPNOGRAMMA)
PARASONNIE DEL SONNO LENTO PROFONDO Terrori notturni, risvegli confusionali, sonnambulismo. Nella prima parte della notte (prime 3 ore). Risveglio parziale, incompleto in sonno profondo. Nel sonnambulismo si associa ad attivazione motrice, nei terrori notturni e risvegli confusionali con attivazione neurovegetativa.
TERRORI NOTTURNI Prevalenza 1-3 % nel bambino di età inferiore ai 15 anni. Inizio brutale: il bambino si siede sul letto, occhi aperti, piange, urla, sudato, tachicardico e respira con difficoltà. Produce parole incoerenti. L’episodio dura da alcuni secondi fino a 20 minuti.
RISVEGLI CONFUSIONALI Molto frequenti nei bambini inferiori ai 5 anni. Inizio più progressivo del terrore notturno. Il bambino si lamenta poi piange, può scendere dal letto. Sembra un capriccio, sembra sveglio, ma non è cosciente, respinge chi cerca di consolarlo. Durata da alcuni minuti ad un’ora.
SONNAMBULISMO Prevalenza: 10-15% tra 3 e 10 anni. Esordio con l’acquisizione del cammino. Particolarmente frequente tra 6 e 12 anni.
SONNAMBULISMO Comparsa ad 1-3 ore dall’addormentamento. Può ripetersi due volte nella stessa notte. Il bambino si alza, con gli occhi aperti, ma non sembra veda, il viso è inespressivo, la deambulazione è lenta. I sonnambuli possono realizzare delle azioni elaborate come scendere le scale, ma in maniera maldestra, possono farsi male.
PARASONNIE DEL SONNO REM-INCUBI Frequente parasonnia del sonno REM. Sogno vivido, disturbante che causa il risveglio. Disturbo da incubi: episodi frequenti e ripetuti che rendono difficile il riaddormentamento. Età pediatrica 19% Età adulta 2-6%
DIFFERENZE TRA TERRORI NOTTURNI ED INCUBI TN I Orario Prima parte della Seconda parte notte Sintomi Urla, segni di paura Richiami meno intensa drammatici, paura meno intensa Contenuto mentale Paura Elaborato Amnesia Si No Capacità di Difficile Facile rispondere Stato di coscienza al Confuso Normale risveglio Riaddormentamento Facile Difficile
ALLUCINAZIONI IPNAGOGICHE I terrori notturni possono essere confusi con alluncinazioni ipnagogiche. Queste ultime compaiono all’addormentamento, in semi-sonno. Manifestazioni varie: impressione di cadere, impressioni somestesiche (avere il braccio troppo lungo), visive, uditive, tattili (impressione che ci sia un animale sul letto). 3-4 anni, possono essere peggiorate dall’ansia.
PARASONNIE TERAPIA Rassicurazioni. Riorganizzazione del ritmo sonno-veglia. Proteggere i bambini dagli incidenti. Evitare: la privazione di sonno, esercizio fisico troppo tardi la sera, alcol o caffeina la sera. Presa in carico psicoterapica, ipnosi, rilassamento. Terapia farmacologica: benzodiazepine.
ENURESI NOTTURNA Incontinenza urinaria in bambini maggiori di 5 anni. Più di un episodio al mese per tre mesi. 15% in età pediatrica. Rassicurazione e comprensione del problema. Restrizione dei liquidi, minzioni frequenti durante il giorno, evitare caffeina, rinforzo positivo. Allarme (condizionamento operante), psicoterapia, terapia farmacologica (imipramina).
DISTURBI MOTORI IN CORSO DI SONNO Movimenti ritmici del bambino 15% 3-10 anni: subito dopo l’essersi coricato, al sonno leggero o nei risvegli notturni. Movimenti laterali di rotazione della testa (head rolling) o di sbilanciamento in avanti e indietro di testa o corpo (head banging - body rocking). Sindrome delle gambe senza riposo raro nel bambino (1-2 %), disturbo sensitivomotorio di sensazione fastidiosa, a volte dolorosa, agli arti inferiori per cui il bambino sente il bisogno di muoverli. All’addormentamento o durante la notte, disfunzione dopaminergica.
IPERSONNIE Narcolessia: prevalenza 1/2000 negli adulti, comparsa nel 34% prima dei 15 anni, 16% prima dei 10 anni. Malattia genetica a causa sconosciuta, probabilmente autoimmune (predisposizione antigeni HLA-DQB1). Sonnolenza diurna anormale associata a degli addormentamenti rapidi improvvisi. Accessi cataplettici, perdita improvvisa del tono muscolare (complete o parziali- apertura della bocca). Scatenati da risate, sforzo fisico o rabbia. Allucinazioni all’addormentamento molto intense ed angoscianti. Paralisi del sonno transitorie all’addormentamento (ipnagogiche) o al risveglio (ipnopompiche). Narcolessia di tipo 1 forma con cataplessia e basso livello di ipocretina nel liquor. Narcolessi di tipo 2 senza cataplessia.
NARCOLESSIA Diagnosi: clinica, questionari (misura di sonnolenza Epworth), test di latenza dell’addormentamento (MSLT), dosaggio ipocretina/orexina, polisonnografia (EEG, ECG, EOG, Respiro) Terapia: psicoterapia, trattamento farmacologico (stimolanti).
ALTRE PATOLOGIE DEL SONNO Sindrome delle apnee ostruttive in sonno: 1-4% tra 4 e 6 anni. Tasso di CO2 maggiore a 50 mmhg per più del 20% del tempo totale di sonno. Indice di apnee ostruttive (più di 5 secondi) /ora di sonno è maggiore di uno. Frequente in anomalie craniofacciali (Pierre-Robin, Crouzon), Malattie neuromuscolari (Distrofie muscolari). Sintomi notturni: russamento, respirazione buccale, apnee con ripresa delle respirazione rumorosa, ipersudorazione, enuresi secondaria, disturbi del sonno. Sintomi diurni: iperattività, aggressività, difficoltà al risveglio, cefalea e sonnolenza. Terapia: adenotonsillectomia, trattamenti ortodontici, ventilazione non invasiva, eventuale terapia farmacologica (antinfiammatoria, antireflusso).
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